Ritratto di andrea.diporto@uniroma1.it

Tecniche di interpretazione delle sentenze - Prof. Andrea Di Porto

1. Gli obbiettivi del corso.

      «I nostri allievi, quando escono dall’Università, mentre sanno di legge scritta e di dottrina, nulla sanno del come vengono fatte le sentenze e del come devono adoperarsi o interpretarsi», scriveva Gino Gorla in un noto scritto del 1964 sul Foro Italiano per porre in evidenza la mancanza, nelle nostre Facoltà di Giurisprudenza, di un insegnamento dedicato alle regole e alle tecniche di interpretazione delle sentenze.

Insegnare ai giovani - aspiranti magistrati, avvocati o notai – come le sentenze vengano fatte e come debbano essere adoperate e interpretate: ecco l’obbiettivo di questo corso, che la Facoltà giuridica della Sapienza ha voluto introdurre, prima tra le Facoltà di giurisprudenza italiane.  

      Un tale insegnamento, che sembrava a Gorla già rilevante a metà degli anni Sessanta – quando la ‘scena giuridica’ era dominata dal Legislatore e dalla dottrina, e i riferimenti giurisprudenziali, nelle opere scientifiche, rivestivano un ruolo del tutto marginale – appare tanto più importante nel contesto giuridico attuale, caratterizzato: a) dalla centralità della giurisprudenza, favorita dalla “disintegrazione del sistema delle fonti” e dalla deriva della legislazione; b) dalla natura, sempre più, vincolante dei precedenti giudiziari, sì da potersi affermare come tale natura vincolante sia ormai entrata nella “grammatica normativa” (il “nostro stare decisis”); c) dal fatto che le decisioni dei giudici si fondano, vieppiù, sulle “massime”.

      Sicché, imparare “come vengono fatte le sentenze e come devono adoperarsi o interpretarsi» è divenuto imprescindibile: per gli aspiranti magistrati, perché la loro professione consisterà ‘nello scrivere sentenze’; per gli aspiranti avvocati, perché il loro successo professionale dipenderà dalla capacità di persuasione del Giudice (e come si può pensare di persuadere il giudice senza conoscerne il modo di ragionare e se non si è in grado di interpretare i ‘precedenti’ al fine di utilizzarli, se favorevoli, a soste­gno della propria linea difensiva o, se contrari, cercare di superarli?); per gli aspiranti notai, infine, per svolgere al meglio la loro insostituibile funzione di adeguamento della volontà delle parti alla legge, come interpretata appunto dalla giurisprudenza, e di prevenzione della litigiosità.

      Ma l’importanza oggi di impa­rare “come vengono fatte le sentenze e come devono adoperarsi o interpretarsi» risiede anche in un’altra ragione, strettamente e concretamente connessa alle prove concorsuali che il giovane laureato in giurisprudenza si troverà ad affrontare in tempi sempre più ravvicinati al conseguimento della laurea (specie: per il concorso in magistratura, alla luce della imminente riforma che consentirà l’accesso con la sola laurea, e per l’esame di avvocato in considerazione della possibilità di svolgere durante il corso di laurea sei dei diciotto mesi della pratica forense): da circa trent’anni, infatti, le tracce delle prove concorsuali, in particolare del concorso in magistratura e dell’esame di avvocato, traggono origine da casi e questioni di diritto oggetto di pronunce delle Corte Supreme.

2. La struttura del corso.

     Il corso si svolgerà in forma seminariale, con la partecipazione attiva degli studenti, nelle giornate di lunedì (dalle ore 12) e venerdì (dalle ore 8:30). 

   Le lezioni, dopo una parte introduttiva sui caratteri che contraddistinguono il “nostro stare decisis”, avranno un approccio ‘clinico’, avendo ad oggetto l’esame di sentenze, specie delle Corti Supreme, al fine di evidenziare come le stesse vengano fatte e come debbano essere interpretate per individuare i principi di diritto in esse affermati (le c.d. massime).

     Durante il corso, sarà dato spazio ad esercitazioni scritte consistenti nella redazione di brevi note a sentenza e ricerche di giurisprudenza.

     A qualche incontro saranno invitati gli estensori di alcune sentenze nomofilattiche, per consentire agli studenti di apprendere direttamente dai ‘protagonisti’ “del come vengono fatte le sentenze e del come devono adoperarsi o interpretarsi».

     Per la preparazione dell’esame, oltre gli appunti delle lezioni e i materiali che saranno via via distribuiti, si consiglia: L Nazzicone, La massimazione delle sentenze, Cedam, Milano, 2021; A. Di Porto, L’importanza della massimazione delle sentenze nelnostro stare decisis” e Id., Imparare a leggere e sentenze nell’età della giurisdizione, ivi, pp. XI-XXXII.

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Istituzioni di diritto privato - Prof. Andrea Di Porto

È possibile compilare il questionario OPIS. Il codice OPIS relativo a Istituzioni di diritto privato è: EML8Q9HT

Il link per accedere alle istruzioni per la compilazione del questionario OPIS è il seguente:

https://www.uniroma1.it/sites/default/files/field_file_allegati/vademecum_per_studenti_opis_2023_24_1.pdf

Il corso di Istituzioni di diritto privato è volto a far apprendere agli studenti le nozioni fondamentali del diritto privato, ossia del complesso di principi e regole che governano i rapporti tra privati e tra privati e Pubblica Amministrazione nei casi in cui quest'ultima agisca iure privatorum.

Il corso è svolto attraverso l'educazione metodologica ad una costante consultazione delle fonti normative e ad una prima analisi delle argomentazioni di dottrina e di giurisprudenza, al fine di consentire l'acquisizione di tutti gli strumenti necessari per interpretare i testi di legge e comprende­re il funzionamento del sillogismo giuridico. Con l'obiettivo, in sintesi, di avviare lo studente lungo un percorso formativo che gli consenta di «diventare capace di far da sé» (V. Scialoja).

Programma:

1. Fonti.

2. Persona fisica e diritti della personalità

3. Persone giuridiche. Centri d’imputazione diversi dalle persone fisiche e dalle persone giuridiche

4. Famiglia

5. Successioni per causa di morte. Donazioni

6. Beni. Proprietà. Diritti reali minori. Possesso

7. Obbligazioni in generale. Contratti in generale. Contratti tipici (solamente: vendita, permuta, lo­cazione, appalto, trasporto, mandato, deposito, comodato, mutuo, fideiussione, transazione) e atipi­ci. Promesse unilaterali. Gestione d'affari altrui. Pagamento dell'indebito. Arricchimento senza cau­sa

8. Atto illecito e responsabilità civile

9. Tutela dei diritti: trascrizione; prove; responsabilità patrimoniale, cause di prelazione, conserva­zione della garanzia patrimoniale; tutela giurisdizionale dei diritti; prescrizione e decadenza.

Si precisa che restano escluse dal programma d'esame soltanto le materie riguardanti il Libro V del Codice civile.

I testi di riferimento per la preparazione dell'esame saranno comunicati dal professore a lezione. 

Informazioni:

Il prof. Andrea Di Porto riceverà gli studenti dopo le lezioni. Dalla fine delle lezioni, il prof. Andrea Di Porto riceverà gli studenti su appuntamento.

Per i passaggi di cattedra lo studente dovrà :

1. acquisire il consenso del docente in uscita e del docente in entrata (anche tramite posta elettronica);

2. documentare la frequenza e seguire almeno il 75% delle lezioni del docente in entrata;

3. a fine corso e prima dell'inizio degli appelli d'esame, inviare alla mail 'didattica.giurisprudenza@uniroma1.it' la documentazione del passaggio di cattedra, per la ratifica del Preside;

4. produrre la suddetta documentazione, ratificata dal Preside, in sede di esame.

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Insegnamento Codice Anno Corso - Frequentare Bacheca
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO 1013717 2023/2024
TECNICHE DI INTERPRETAZIONE DELLE SENTENZE 10596339 2023/2024
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO 1013717 2022/2023
TECNICHE DI INTERPRETAZIONE DELLE SENTENZE 10596339 2022/2023
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO 1013717 2021/2022
TECNICHE DI INTERPRETAZIONE DELLE SENTENZE 10596339 2021/2022
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO 1013717 2020/2021
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO 1013717 2019/2020
DIRITTO ROMANO 1022648 2019/2020
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DIRITTO ROMANO 1022648 2018/2019
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DIRITTO ROMANO 1022648 2017/2018
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO 1013717 2016/2017
DIRITTO ROMANO 1022648 2016/2017