Docente
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TOMMASI FRANCESCO VALERIO
(programma)
La critica di Kant all'ontoteologia
Cresciuto in un ambiente filosofico dominato dalla metafisica di Christian Wolff, dal pietismo e dalla scolastica aristotelica tedesca, Kant matura progressivamente una critica alla teologia naturale e al suo legame con l’ontologia. Tale legame verrà sintetizzato icasticamente da lui con il conio del termine “ontoteologia”. In particolare nel periodo cosiddetto “precritico”, dopo aver sviluppato una prova dell’esistenza di Dio, Kant arriva a proporre la tesi per cui l’essere non è mai un predicato reale, e quelli della metafisica sono definiti “sogni”. Il discorso teologico viene allora riposizionato in ambito di ragione pratica dopo la svolta critica.
- C. Wolff, "Metafisica tedesca", 1719 (Bompiani, Milano 2003) (passi scelti) - I. Kant, "Nova dilucidatio...", 1755 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003). - I. Kant, "Unico argomento possibile...", 1763 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003). - I. Kant, "I sogni di un visionario...", 1766 (qualsiasi edizione, ad esempio in "Scritti precritici", Laterza, Roma-Bari, 2003). - I. Kant, "La critica della ragion pura", 1781/87 (qualsiasi edizione, passi scelti tratti dalla "Dialettica trascendentale").
Gli studenti non frequentanti porteranno l'intero capitolo sesto ("Intorno a Dio") della "Metafisica tedesca" e l'intera sezione sull'"Ideale della ragion pura" della "Critica della ragion pura", oltre alle altre tre opere kantiane.
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