Docente
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D'ACHILLE ANNA MARIA
(programma)
«Subtilissimus et ingeniosus magister». Arnolfo di Cambio dagli esordi al periodo romano.
Il modulo intende approfondire lo studio di una delle personalità più affascinanti del Medioevo: Arnolfo di Cambio. Artista complesso e difficilmente inquadrabile (architetto, ingegnere, urbanista, scultore e forse anche pittore) egli dovette godere di una grandissima fama se il primo documento lo qualifica come «subtilissimus et ingegnosus magister» e nell’ultimo è detto «il più famoso ed esperto costruttore di chiese». Durante le lezioni verranno affrontati il suo discusso esordio nella bottega di Nicola Pisano, la sua attività in Umbria e a Roma, fino alla sua partenza per Firenze. Analizzando le singole opere, verranno messe a confronto le posizioni spesso divergenti della critica.
Articolazione del corso: Lezioni 1-2: Presentazione del corso. La storiografia arnolfiana da Vasari alle nuove acquisizioni dell’VIII centenario della morte di Arnolfo. Lezioni 3-5: Nella taglia di Nicola Pisano. Lezioni 6-7: Al servizio di Carlo d’Angiò. La statua dei Musei Capitolini: un problema aperto. Lezioni 8-9: La fontana di Perugia. Lezione 10: La nascita e lo sviluppo del sepolcro a baldacchino. Lezione 11: Il monumento del cardinal de Bray a Orvieto. Lezione 12: Il ciborio di S. Paolo fuori le mura. Lezione 13: Il sepolcro di Riccardo Annbaldi. Lezione 14: Il Presepe di S. Maria Maggiore. Lezione 15: Il ciborio di S. Cecilia in Trastevere. Lezione 16: Il sacello di Bonifacio VIII. Lezione 17: Il busto di Bonifacio VIII e il San Pietro bronzeo. Lezione 18: Problemi arnolfiani. Lezione 19: Restaurare Arnolfo. Lezione 20: Ipotesi ricostruttive dei monumenti arnolfiani. Lezione 21: Intorno ad Arnolfo a Roma.
Studenti frequentanti:
- A.M. Romanini, I Cistercensi e la formazione di Arnolfo di Cambio, in "Studi di Storia dell’arte in memoria di Mario Rotili", Napoli 1984, pp. 235-241; - Ead., Gli occhi di Isacco: classicismo e curiosità scientifica tra Arnolfo e Giotto, «Arte medievale», s. II, I (1987), pp. 1-43; - Ead., Ipotesi ricostruttive per i monumenti sepolcrali di Arnolfo di Cambio. Nuovi dati sui monumenti De Braye e Annibaldi e sul sacello di Bonifacio VIII, in "Skulptur und Grabmal des Spätmittelalters in Rom und Italien", Akten des Kongresses “Scultura e monumento sepolcrale del tardo Medioevo a Roma e in Italia” (Roma 4-6 giugno 1985), a cura di J. Garms, A.M. Romanini, Wien 1990, pp. 107-128; - Ead., s.v. Arnolfo di Cambio, in "Enciclopedia dell’Arte medievale", II, Roma 1991, pp. 504-514; - Ead., La sconfitta della morte: Arnolfo e l’antico in una nuova lettura del monumento De Braye, «Arte medievale», s. II, XII-XIII (1998-1999), pp. 1-47; - Ead., L’attribuzione della statua bronzea di San Pietro in Vaticano, in "La figura di san Pietro nelle fonti del Medioevo", «Atti del convegno internazionale, Viterbo-Roma 2000» a cura di L. Lazzari, A.M. Valente Bacci, Louvain-La-Neuve 2001, pp. 549-568; - G. Kreytenberg, Gli inizi di Arnolfo nella bottega di Nicola Pisano, in "Arnolfo alle origini del Rinascimento fiorentino", cat. (Firenze, Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, 21 dicembre 2005-21 aprile 2006), a cura di E. Neri Lusanna, Firenze 2005, pp. 141-149; - M.R. Silvestrelli, Acqua per la città. Lo spazio perduto della fontana di Arnolfo, in "Arnolfo di Cambio: una rinascita nell’Umbria medievale", a cura di V. Garibaldi, B. Toscano, Cinisello Balsamo 2005, pp. 113-125; - M.R. Silvestrelli, La fontana di Arnolfo, ivi, pp. 206-213; - M. Seidel, Arnolfo e il suo rapporto con Nicola Pisano, in "Arnolfo di Cambio e la sua epoca. Costruire, scolpire, dipingere e decorare", «Atti del Convegno Internazionale di Studi, Firenze-Colle di Val d’Elsa 7-10 marzo 2006», a cura di V. Franchetti Pardo, Roma 2007, pp. 57-64; - F. Pomarici, Il Presepe di S. Maria Maggiore: un riesame, ivi, pp. 103-116; - A.M. D’Achille, Il ciborio di San Paolo fuori le mura tra autografia e restauro mimetico, ivi, pp. 157-166; - M. Righetti, La nuova facies della basilica: tra Arnolfo e Cavallini, in "Santa Cecilia in Trastevere", Roma 2007, pp. 85-86, 98-107; - L. Bellosi, Arnolfo e il pulpito del Duomo di Siena, in "Arnolfo’s Moment", «Acts of an international conference, Florence, Villa I Tatti, May 26-27, 2005», ed. by David Friedman, J. Gardner, M. Freedman, Firenze 2009, pp. 35-46; - M. Righetti, Sistemi della visione e memoria dell’antico in Arnolfo di Cambio, in "Medioevo: immagine e memoria", «XI Congresso Internazionale di Studi AISAME, Parma 2008» («I convegni di Parma», 11), a cura di A.C. Quintavalle, Parma 2009, pp. 547-563; - G. Kreytenberg, Il concetto scenico dell’opera di Arnolfo di Cambio, in "Arnolfo di Cambio: il monumento del cardinale Guillaume de Braye dopo il restauro", «Atti del Convegno Internazionale di studio, Roma-Orvieto, 9-11 dicembre 2004», «Bollettino d’arte», volume speciale 2009, Firenze 2010, pp. 67-76; - A.M. D’Achille, Il posto del monumento De Braye nella critica arnolfiana. Acquisizioni certe e problemi aperti, ivi, pp. 111-128.
Note: Gli articoli, raccolti in dispense, sono disponibili al Centro Fotocopie Mirafiori.
Non Frequentanti I non frequentanti devono aggiungere al programma dei frequentanti i seguenti testi:
- E. Carli, Arnolfo, Firenze, Casa Editrice Edam, 1993, pp. 1-223.
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