Docente
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VELOTTI STEFANO
(programma)
Kant e il senso dell’esperienza estetica L’estetica emerge in Europa nel Settecento, non tanto come “filosofia dell’arte”, quanto come riflessione critica sulle condizioni di senso dell’esperienza umana nel suo complesso, di cui l’arte costituisce – almeno per alcuni secoli - un referente esemplare. Il corso intende esplorare brevemente il terreno da cui emerge la grande sintesi kantiana della Critica della facoltà di giudizio, soffermandosi poi in particolare – mediante una lettura dettagliata dei capitoli scelti - su alcune parti di quest’opera imprescindibile per la riflessione estetica e per la filosofia contemporanea in genere. La terza Critica di Kant costituisce infatti il compimento della filosofia critica e attua un ripensamento della filosofia trascendentale, affrontando problemi epistemologici, semantici ed etico-politici, e la stessa natura della riflessione filosofica. È in questo quadro che Kant indaga il giudizio estetico, il bello, il sublime e l’arte, approntando strumenti concettuali su cui la filosofia contemporanea non cessa di tornare sempre di nuovo.
TESTI ADOTTATI
Italiano:
Immanuel Kant, Critica della facoltà di giudizio, Einaudi, Torino 1999 (edizione consigliata). Solo le seguenti parti: Prefazione di Kant; Introduzione di Kant (§§ I-IX); §§ 1-5; §§ 6, 8-9; §§ 10-13; 15-16; §§ 18-22; Nota generale alla prima sezione dell’analitica (pp. 76-79); §§ 23-29; Nota generale all’esposizione dei giudizi riflettenti estetici solo pp. 102-108; §§ 36-38; §40; §§ 43-46; § 49-50; §§ 55-56 comprese Nota I e Nota II; §59. Emilio Garroni, Estetica. Uno sguardo-attraverso, Castelvecchi, Roma 2020 (ed. originale, Garzanti, Milano 1992), solo le seguenti parti: capp. I-II-III-V. Stefano Velotti, La filosofia e le arti. Sentire, pensare, immaginare, Laterza, Roma-Bari 2012, 2° ed. 2019, solo le seguenti parti: capp. 3-4.
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