Docente
|
VOLPINI PAOLA
(programma)
Pratiche diplomatiche, mediazione politica e reti di relazione nella prima età moderna.
Il corso affronterà i principali temi della storia della pratica diplomatica nella prima età moderna considerando criticamente le nuove letture storiografiche. Molti sono gli attuali indirizzi di ricerca che interessano la nuova storia della diplomazia: dallo slargamento della storia politica agli studi sulle corti e i cerimoniali; dalla riflessione sulla periodizzazione a quella sulla conservazione delle fonti e sulla storia degli archivi; dalla riconsiderazione dell’informazione politica alla moltiplicazione dei soggetti coinvolti nella mediazione. Dopo una serie di lezione di presentazione dei temi a carattere generale, il corso adotterà un andamento seminariale con letture di fonti e di saggi storiografici. Gli studenti saranno invitati a sviluppare attraverso l’esposizione in aula temi e questioni inerenti al corso.
È richiesto lo studio dei seguenti testi: 1. Paola Volpini, La missione dell’ambasciatore. Agenti della diplomazia nel XVI e XVII secolo (in uscita a ottobre 2020) oppure Stefano Andretta, L’arte della prudenza. Teorie e prassi della diplomazia nell’Italia del XVI e XVII secolo, Biblink, Roma 2006.
2. Guillaume Alonge, Ambasciatori. Diplomazia e politica nella Venezia del Rinascimento, Roma, Donzelli, 2019.
3. Un testo a scelta fra: a. Practices of Diplomacy in the Early Modern World c. 1410-1800, ed. Tracey Sowerby, Jan Hennings, London, Routledge, 2017; b. Raffaele Ruggiero, Baldassarre Castiglione diplomatico. La missione del Cortegiano, Firenze, 2017. c. Ambasciatori "minori" nella Spagna di età moderna. Uno sguardo europeo Num. monografico a cura di P. Volpini, in «Dimensioni e problemi della ricerca storica» 1 (2014). d. Rosanna Cox, Robyn Adams (eds.), Diplomacy and Early Modern Culture, ed. Idem, Palgrave MacMillan, Houndmills, 2008,
4. Due saggi o gruppi di saggi a scelta fra: a. Filippo De Vivo, How to Read Venetian Relazioni, «Renaissance & Reformation», 2011, pp. 25-59. b. Romain Descendre, Il discorso dell’ambasciatore, in, Atlante della letteratura italiana, a cura di Sergio Luzzatto, Gabriele Pedullà vol. II, Torino, Einaudi, 2011, pp. 300-307 + G. Braun, La formation des diplomates à l’époque moderne, Revue d’histoire diplomatique, 2014, 128, n. 3, pp. 231-249. c. Elena Bonora, «Ubique in omnibus circumspecti». Diplomazia pontificia e intransigenza religiosa, in R. Sabbatini – P. Volpini (a cura di), Sulla diplomazia in età moderna. Politica, economia, religione, Milano, FrancoAngeli, 2011, pp. 61-76 + Ettore Cafagna, Il potere dei gesti: preminentia e reputatione nei cerimoniali diplomatici fra Repubblica di Venezia e Province Unite (1610-1623), «Società e Storia», 155, 60, 2017, pp. 5-32.
5. Fonti diplomatiche saranno lette a lezione e saranno oggetto di analisi e commento.
I non frequentanti al punto 5 dovranno leggere:
I. Simone Contarini, Relazione di Spagna, 1605, in Berchet, G., Barozzi, N., Relazioni degli stati Europei lette al Senato dagli ambasciatori Veneti nel secolo decimosettimo. Venezia: 1856-1860, p. 277-338- Vol. 1. II. Vincenzo Fedeli, Relazione di Firenze, 1561, in A. Ventura, Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, III, 1, Firenze, Bari 1976, II, pp. 209-261. III. Renzo Sabbatini, L’occhio dell’ambasciatore. L’Europa delle guerre di successione nell’autobiografia dell’inviato lucchese a Vienna, Milano, FrancoAngeli, 2006, pp. 345-379.
Note: La frequenza non è obbligatoria ma è vivamente consigliata. Sono considerati studenti frequentanti coloro che partecipano almeno ai due terzi delle lezioni.
|