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1035790 MUSEOLOGIA in Storia dell'arte LM-89 1 PIERGUIDI STEFANO
(programma)
Il corso intende analizzare l’ampio fenomeno del collezionismo a Roma nel Seicento, a partire dalla devoluzione di Ferrara (1598), che portò in città i capolavori delle collezioni estensi, e fino alla formazione (e dispersione) della collezione del marchese Niccolò Maria Pallavicini (inventario post mortem 1714). L’analisi delle maggiori quadrerie romane ancora oggi esistenti (Borghese, Pamphilj, Spada, Corsini) sarà integrata con quelle delle collezioni disperse (Patrizi, Mattei, del Carpio, Pallavicini), in un continuo confronto con il più ampio quadro italiano ed europeo (dalle raccolte veneziane dei fratelli Correggio, fino a quelle francesi di La Vrillière e Mazzarino, e a quelle della corona spagnola). L’obiettivo sarà quello di individuare criteri museologici ante litteram nelle scelte di allestimento da parte dei principi e dei cardinali del Seicento (disposizione dei dipinti per generi, o per scuole, epoche, importanza, etc.), attraverso l’analisi dettagliata degli inventari e delle fonti della letteratura artistica. Il corso sarà integrato da esercitazioni e sopralluoghi nelle gallerie romane.
PowerPoint delle lezioni con le didascalie
Luigi Spezzaferro, Problemi del collezionismo a Roma nel XVII secolo, in Geografia del collezionismo: Italia e Francia tra il XVI e il XVIII secolo, atti del convegno (École Française de Rome) a cura di Oliver Bonfait e Michel Hochmann, Rome, École Française de Rome, 2001, pp. 1-23. Cristina De Benedictis, Per la storia del collezionismo italiano (Firenze 1991), Milano 1998 (tutta la prima parte, fino a p. 144; una selezione dei testi della seconda parte è già inserita nel powerpoint; da acquistare). Michel Hochmann, La collezione di dipinti di palazzo Farnese di Roma secondo l'inventario del 1644, in I Farnese : arte e collezionismo, a cura di Lucia Fornari Schianchi, Milano, Electa, 1995, pp. 108-121. Patrizia Cavazzini, La diffusione della pittura nella Roma di primo Seicento: collezionisti ordinari e mercanti, in “Quaderni storici”, XXXIX, 2004, pp. 353-374. Valter Curzi, Allestimenti di dimore romane tra Seicento e Settecento: un itinerario nella tradizione classicista dell’Urbe, in La Galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi a Macerata. Nuove letture e prospettive di ricerca per il Settecento europeo, «Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage», Supplementi, 8, 2018, pp. 301-316.
Si consiglia fortemente agli studenti non frequentanti la lettura dei seguenti testi.
Stefano Pierguidi, Sulle "Istorie famose in forma grande" della collezione Pallavicini e la predilezione di Ludovico Ludovisi per i "grandi" dipinti bolognesi, in “Il Carrobbio”, 39, 2013, pp. 119-132. Stefano Pierguidi, ‘In materia totale di pitture si rivolsero al singolar Museo Borghesiano’: La quadreria Borghese tra il palazzo di Ripetta e la villa Pinciana, in “Journal of History of Collections”, XXVI, 2014, pp. 161 – 170. Stefano Pierguidi, Caravaggio e il ciclo della galleria di palazzo Mattei, in “Storia dell’arte”, 136, 2013, pp. 87-98. Stefano Pierguidi, “Né si alleghi per causa la divotione del popolo”: le pale d'altare, da oggetto liturgico a oggetto di culto estetico, in “Rivista dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte”, LXI, pp. 161-184. Michele Maccherini, Caravaggio nel carteggio familiare di Giulio Mancini, in “Prospettiva”, 86, 1997, pp. 71-92.
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