Docente
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CUTRONI FABIO
(programma)
Obiettivi formativi (finalità)
Il corso si fonda sull’assunto teorico che l’architettura sia ideazione, organizzazione e costruzione dello spazio dell’uomo in uno specifico contesto ambientale, storico, sociale e culturale; più esattamente, essa può essere precisata come configurazione coerente ed organica (“composizione”) degli elementi che determinano la forma, la dimensione, ma soprattutto la qualità ed il carattere di un insieme di spazi chiaramente strutturati tra loro, destinati alla vita e alle attività delle persone; spazi, cioè, di cui si siano intenzionalmente stabilite le reciproche relazioni di senso, ancor prima che distributive, geometriche o morfologiche; spazi in grado di trascendere il loro aspetto funzionale, per esprimere quel concetto kahniano di ordine che precede e governa il loro farsi “meditato”.
L’architettura, dunque, realizza sempre un complesso sistema di relazioni spaziali che, non solo descrive l’orditura dei rapporti tra le funzioni racchiuse al suo interno, ma, al tempo stesso, stabilisce e misura l’assetto, l’apertura, la trama di connessioni fisiche, visuali o metaforiche di quelle stesse funzioni rispetto alla città o alla natura all’esterno.
Il progetto architettonico, quindi, è inteso come processo logico-deduttivo, ed insieme artistico-intuitivo, capace di ridurre ad una sintesi equilibrata, armonica e necessaria – ma soprattutto espressiva – le esigenze spesso divergenti legate alle sue tre componenti (vitruviane) essenziali: la ratio utilitatis, la ratio firmitatis e la ratio venustatis.
D’altra parte, esso è inteso anche come strumento di conoscenza, di ricerca e sperimentazione paziente, attraverso il quale vagliare e far emergere le potenzialità latenti di un luogo, le sue valenze storico-ambientali, proponendo inoltre una rappresentazione della condizione contemporanea, un’interpretazione dello spirito del proprio tempo.
Progettare un’opera di architettura, quindi, è un atto analitico, critico e artistico insieme; significa porsi comunque in rapporto con l'esistente, con il processo di costruzione e trasformazione materiale del territorio, ma anche con il processo di evoluzione e maturazione del pensiero in un determinato momento storico e in un particolare ambito culturale. Ogni nuovo edificio, ogni intervento, anche di modesta entità, tende infatti a modificare il contesto, ad offrirne un lettura interpretativa; in sostanza esprime un giudizio, seleziona le tracce, misura lo spazio, restituendone una diversa configurazione – una diversa identità – ed instaurando relazioni inattese, o recuperando relazioni disattese, con le altre architetture, con la città e con il paesaggio.
Partendo da questi presupposti concettuali, il corso si propone di trasmettere le conoscenze disciplinari e metodologiche utili ad assimilare gli elementi fondativi del progetto architettonico, ponendo gli studenti nelle condizioni di saper analizzare ed interpretare le opere dei più significativi architetti moderni e contemporanei, ma anche di apprendere il senso e le modalità operative del processo compositivo, per potersi poi applicare in una prima verifica progettuale su un organismo di dimensioni contenute e di controllata complessità.
Considerata la centralità ed imprescindibilità del progetto nel percorso formativo dello studente, il tema applicativo da sviluppare durante l’anno assume il valore di efficace strumento didattico per sondare aspetti anche generali della disciplina quali, ad esempio: il concetto di “scala”; il rapporto tra architettura e luogo (in particolare tra architettura e natura); la relazione tra spazio interno e spazio esterno; la composizione dei pieni e dei vuoti; la coerenza tra concezione architettonica e tecniche costruttive; la corrispondenza tra articolazione spaziale, distribuzione funzionale, apparato strutturale e soluzione formale; il riferimento ai modelli tipologici o alle metafore; l’uso della geometria e della modulazione nella determinazione e nel controllo della forma.
Peraltro, l’acquisizione delle nozioni di base implica, quale ulteriore finalità del corso, lo sviluppo di quella capacità critica individuale, indispensabile per consentire a ciascun allievo di avviare la costruzione di un approccio personale all’architettura.
Contenuti disciplinari (cicli di lezioni)
I contenuti disciplinari si articolano in “cicli di lezioni” che intrecciano i principi fondamentali della grammatica e della sintassi del linguaggio architettonico, alla lezione dei Maestri del Novecento, all’approfondimento delle tecniche compositive e di alcune tematiche nodali che intervengono nella strutturazione della forma, fino all’esplorazione dei nuovi “modi di comporre” che caratterizzano la produzione contemporanea.
I Maestri del Novecento
Frank Lloyd Wright → L’esplosione centrifuga dello spazio. Dalle Prairie Houses a Fallingwater
Adolf Loos → L’articolazione altimetrica dello spazio: il raumplan
Le Corbusier → Lo spazio definito da volumi. I principi del Purismo dai “5 punti per una nuova architettura” ai “4 modi di comporre”
Ludwig Mies van der Rohe → Lo spazio definito da piani e linee. Dalla composizione neoplastica alla poetica del beinahe nichts
Alvar Aalto → Lo spazio organico. Tra costruzione logica dell’intelletto e dimensione informale della natura
Louis Kahn → Lo spazio strutturato. Ordine geometrico e organizzazione gerarchica delle funzioni
Fondamenti
Gli elementi della grammatica architettonica → elementi strutturali e loro possibile valore figurativo (pilastro, trave, telaio, setto, solaio; uso dello sbalzo e della grande campata); elementi di tamponatura (muro e involucro); elementi di comunicazione visiva e di mediazione interno-esterno (bucature, pan de verre, frangisole, logge, porticati); basamento (attacco a terra e rapporto con il suolo); coronamento; elementi di distribuzione orizzontale e verticale (disimpegni, percorsi, scale, rampe, cordonate)
La sintassi del linguaggio architettonico
1 - relazioni planimetriche spazio-funzionali: la pianta → geometria come strumento di ordine, controllo, definizione e organizzazione dello spazio (modulo e proporzioni); gerarchie spaziali (spazi serviti e spazi serventi; “in between” spaces); infrazione occasionale di un principio ordinatore; spazi chiusi, spazi concatenati, spazi fluidi, spazi dinamici (dimensione temporale dello spazio); distribuzione lineare, ad assi ortogonali, a trama; rotazioni e incastri
2 - relazioni altimetriche spazio-funzionali: la sezione → dimensioni delle funzioni (dimensioni metriche e dimensioni simbolico-psicologiche degli spazi); sfalsamenti, doppie altezze, luce zenitale
3 - composizione analitica (assemblaggio): esplicitazione della tettonica struttura-involucro; disarticolazione tra elementi – linee e superfici – che definiscono e costruiscono lo spazio; esaltazione dell’identità e dell’autonomia costruttivo-formale delle parti che realizzano il tutto, ma anche scomposizione volumetrica del programma funzionale
4 - composizione sintetica (modellazione): identità a-tettonica tra struttura, involucro e conformazione dello spazio; annullamento delle componenti grammaticali a favore di una definizione unitaria e volumetrica degli ambienti interni, a partire da una prefigurazione imposta a priori – generalmente una forma pura – o ricavata attraverso la composizione di volumi puri
Modi di comporre (ovvero “la struttura della forma”)
Privilegiando un’immagine volumetrica (approccio sintetico-deduttivo)
1 - Spazio definito da volumi: il volume puro (configurazione a priori, definizione di archetipi formali); la composizione di volumi puri in tensione tra loro (in ragione della distanza e della diversa forma, dimensione e angolazione → equilibrio dinamico); la giustapposizione-intersezione di volumi puri (addizione); lo scavo o articolazione geometrica del volume puro (sottrazione)
2 - Spazio definito da superfici: architettura di piani isolati ortogonali o piani continui piegati (folding architecture)
Privilegiando uno schema planimetrico (approccio analitico-induttivo)
1 - Spazio definito dalla struttura distributiva: ambiti funzionali (spazi statici) vs percorsi (spazi dinamici); ovvero quando il modo di connettere, di combinare o di organizzare gli spazi – riconsiderando la “logica dell’uso” – diviene la matrice del progetto
2 - Spazio definito dall’impianto tipologico (tipo e modello): la sequenza spaziale lineare → la domus; il recinto → la corte (aperta o chiusa); la trama pieni-vuoti → il patio
Temi a contrasto (relazione-opposizione)
Nel progetto di architettura l’idea di spazio che si intende trasmettere attraverso una specifica elaborazione e caratterizzazione formale può assumere una connotazione univoca e perentoria, ovvero una identità ambivalente, a volte metaforica, basata sulla calibrata e consapevole tensione generata da due registri espressivi contrapposti (chiuso-aperto, materico-astratto, razionale-organico, pesante-leggero, compresso-dilatato, continuo-discontinuo, buio-luminoso, unitario-frammentato, intimo-solenne, statico-dinamco, denso-rarefatto, ordinato-caotico, …) → Esibizione della contraddizione tematica come soluzione espressiva
Nodi tematici
1 - Il rapporto interno-esterno → pieni e vuoti; volume e spazio (dentro-fuori: ambiti di transizione o mediazione); i prospetti: ritmo, ripetizione, modulazione, densità (regola ed eccezioni); dalla simmetria speculare alla simmetria ponderale (bilanciata); dai tracciati regolatori alle disposizioni caotiche controllate
2 - Struttura e concezione architettonica (ovvero tecniche costruttive ed articolazione spaziale). La scuola di São Paulo in Brasile (João Batista Vilanova Artigas, Paulo Mendes da Rocha, Eduardo de Almeida, Marcio Kogan, MMBB)
3 - Il concetto di “scala” → misura degli spazi interni in relazione all’uomo, alle funzioni ed al significato loro attribuito; misura dell’architettura in relazione al suo contesto; il “fuori scala”. La scuola portoghese (Fernando Távora, Álvaro Siza Vieira, Eduardo Souto de Moura, Francisco e Manuel Aires Mateus)
4 - Architettura e luogo → contesto fisico (principio insediativo del tessuto urbano / altezze / allineamenti / accessi / dimensioni e forma del lotto / orografia / orientamento / vegetazione / panorama / inquadrature / fuochi visivi) e contesto culturale (storia / tipologie / tecnologie e materiali locali). La scuola spagnola (Josep Lluís Sert, Josè Antonio Coderch, Alberto Campo Baeza)
5 - Luce e materiali nella caratterizzazione dello spazio architettonico
6 - Memoria, metafora e simbolo in architettura
Il corso non prevede l'adozione di testi obbligatori
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