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MANNINO NATALINA
(programma)
Obiettivo del corso è quello di fornire gli strumenti critici necessari alla lettura e alla comprensione di opere architettoniche attraverso l’esame di esempi o di personalità artistiche significativi.Verranno prese in considerazione architetture appartenenti ad un arco temporale compreso tra la fine del cosiddetto ”Medioevo ellenico” (fine VIII-VII secolo a.C.) e l’inizio del XV secolo.
Il programma nella sua versione integrale, completa di bibliografia di base e di approfondimento, è molto dettagliato. Oltre che per facilitare la comprensione dello sviluppo dell’insegnamento, la scelta di descrivere compiutamente i suoi contenuti è motivata dal voler fornire un utile riferimento per lo studio anche agli studenti non frequentanti.
Il Programma è articolato in due parti aventi didatticamente lo steso ‘peso’:
Parte I ARCHITETTURA ANTICA
I.1 ARCHITETTURA GRECA DAL PERIODO ARCAICO ALL’ELLENISMO
Premesse statico-costruttive: il sistema trilitico; il sistema spingente, ad arco.
Il tempio greco e il “Megaron”. Sua origine ed evoluzione, nomenclatura delle parti componenti. Tipologie del tempio greco in rapporto al numero e alla disposizione delle colonne.
Ordini architettonici origine, morfologia e sintassi. Elementi costitutivi. Origine e formazioni degli ordini dorico e ionico. Distinzione tra ordini ionici asiatico, attico ed “ellenistico”, Il metodo “delle nove linee teoriche” per la rappresentazione grafica degli ordini architettonici. Tipi principali di modanature, morfologia e loro logica compositiva.
Il ruolo del colore nelle architetture templari greche.
Correzioni ottiche (curvature di superfici, inclinazioni rispetto ad assi verticali, variazioni dimensionali di elementi dell’ordine, tra cui il “conflitto angolare”)
Architettura della Grecia arcaica (fine VIII-inizi V sec. a.C.). Templi dorici arcaici: “Megaron” e tempio di Apollo a Thermos. Tempio e santuario: l’Altis e il tempio di Era (Heraion) a Olimpia.
Templi ionici arcaici. Heraion di Samo: gli hekatompeda, le ricostruzioni di Rhoikos e di Policrate. Artemision (tempio di Artemide) di Efeso, dalla fase arcaica al rifacimento ellenistico (IV-III sec. A.C.)
Templi d’età arcaica e tardo-arcaica in Sicilia e Magna Grecia. Siracusa, tempio di Apollo. Selinunte, templi “C” e “G” di Apollo. Paestum, Heraion I (c.d. “Basilica”), tempio. di Atena (c.d. “tempio di Cerere”).
Il periodo classico. Templi dorici. La definizione del “canone”. La Grecia continentale: Olimpia, il tempio di Zeus. La Magna Grecia: Paestum, Heraion II (c.d. “tempio di Poseidone”)
L’architettura attica. L’Acropoli di Atene. Composizione delle masse architettoniche nei complessi monumentali. Pericle e la ricostruzione dell’Acropoli ateniese. La figura e l’opera di Ictino. Il Partenone pericleo e i suoi precedenti. Il tempio di Apollo a Basse. Cenni sull’ordine corinzio.
I Propilei ateniesi di Mnesicle e i rapporti con le preesistenze.
L’architettura ionico-attica: il tempio di Atena Nike e l’Eretteo sull’Acropoli di Atene.
Il periodo tardo-classico. Epidauro, il santuario di Asclepio, la Tholos, il teatro. Il teatro greco, caratteristiche e nomenclatura
La “rinascenza” ionica in Asia Minore in età tardo-classica. Priene: la città e riferimenti alla pianta ippodamea; Piteo e il tempio di Atena Polias, il Bouleuterion. Cenni sugli edifici greci diversi dai templi: bouleuteria, ekklesiasteria, pritaneia, stoai. Gli spazi urbani delle agorai.
L’età ellenistica. Architettura e nuove ricerche compositive. tempio di Apollo a Didime. Ermogene e il tempio di Artemide Leucofriene a Magnesia sul Meandro. Pergamo, la città, santuario di Demetra, tempio e recinto di Atena Polias Nikephoros, altare di Zeus.
Altri santuari ellenistici: santuari di Asclepio a Coo, di Atena a Lindos.
I.2 ARCHITETTURA ROMANA, TARDOANTICA, PALEOCRISTIANA, BIZANTINA
Origini dell’architettura romana. L’eredità ellenistica, l’influenza italica. Innovazioni nelle tecniche costruttive e nell’uso dei materiali da costruzione; opus caementicium e altri principali tipi di opera poligonale, quadrata, incerta, reticolata, testacea, vittata, mista.
Uso dell’arco e della volta. Nuova concezione degli ordini architettonici: affermazione della loro funzione decorativa, sintagma dell'ordine che inquadra l'arco:
Architettura romana repubblicana. Santuari ellenistici del Lazio: santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina, di Giove Anxur a Terracina, di Ercole Vincitore a Tivoli..
Templi etrusco-italici. Caratteristiche del nuovo tipo e innovazioni introdotte negli edifici templari (tempio pseudoperiptero, tholos orientata) Tempio di Giove Capitolino a Roma, Capitolium di Cosa, Tempio dorico-corinzio (della Pace o di Mens Bona) a Paestum, templi dell’area sacra di largo Argentina e tempio c.d. della Fortuna Virile a Roma, tholos di Vesta a Tivoli.
Il Foro della città romana. Cosa, Pompei. Edifici pubblici e utilitari: basiliche, curie, comitia (Cosa, Pompei), il Tabularium e la Porticus Aemilia a Roma.
Archi, volte e cupole, nomenclatura, configurazioni geometriche, comportamento statico. Volte a botte, a vela, a padiglione, a crociera, a “ombrello”, mista a padiglione e ombrello. La cupola. Principali sistemi di raccordo: pennacchi sferici, trombe coniche.
La città romana. Cenni sulla castrametazione. Aosta, Verona, Lucca, Firenze
Il Foro Romano e i suoi monumenti principali.
Il teatro romano: Roma, Teatro di Pompeo e cenni sul teatro di Marcello
Fori imperiali: Foro di Cesare (per gli altri Fori vedere qui di seguito).
Architettura augustea, “neoatticismo”. Roma, Foro di Augusto e Ara Pacis, Arco di Augusto a Susa. la tipologia degli archi trionfali.
Edilizia domestica: domus e insulae, schemi distributivi., casa di Augusto sul Palatino, casa del Fauno a Pompei, caseggiato di Diana e Horrea Epagathiana a Ostia Antica.
Età giulio-claudia. Architetture di Claudio: Roma, Porta Maggiore e tempio di Claudio sul Celio, porta dei Borsari a Verona. architettura di Nerone. Domus Aurea. Decorazione parietale romana, gli stili pompeiani..
Architettura dei Flavi. Roma, Domus Flavia e Domus Augustana sul Palatino Templum Pacis (Foro di Vespasiano), Foro Transitorio o di Nerva, Anfiteatro Flavio (Colosseo), cenni sugli anfiteatri.
Architettura di Traiano e Apollodoro di Damasco. Foro di Traiano e complesso dei Mercati.
l’architettura di Adriano. Pantheon, tempio di Venere e Roma, Villa Adriana
I complessi termali romani: terme di Agrippa (cenni). Caratteristiche ed evoluzione delle terme imperiali: terme di Nerone, Traiano, Diocleziano, Caracalla.
L’architettura tardo-romana e la fine dell’arte classica. Fattori che determinano il cambiamento. L’età di Diocleziano. palazzo di Diocleziano e Porta Aurea a Spalato.
Le nuove capitali europee. Treviri, la città, le terme imperiali, “Basilica” (“Aula Regia”) di Costantino, Porta Nigra. Salonicco, cenni sull’assetto urbanistico e sui principali monumenti (strada colonnata, “Tetrapilo”, mausoleo di Galerio o “Rotonda”).
Villa imperiale a Piazza Armerina, la visione per scorci, la disposizione planimetrica affrancata dalle rigide assialità.
Basilica di Massenzio a Roma.
Arco di Costantino e uso dei materiali di recupero (spolia).
Evoluzione degli edifici centrici. ninfeo degli Orti Liciniani (“tempio di Minerva Medica”)
Costantino e l’architettura religiosa cristiana dopo il 313 d.C. Gli edifici centrici “a doppio guscio o involucro”: mausoleo di Costantina (“S. Costanza”) a Roma
Le prime basiliche costantiniane. Caratteristiche della basilica paleocristiana: impianto planimetrico, alzati, nomenclatura ecc. Basiliche paleocristiane a Roma: San Pietro e la tomba dell’Apostolo, Basilica del Salvatore (S.Giovanni in Laterano)
Gli edifici religiosi tra la fine del IV e il V secolo. S. Paolo e S.Maria Maggiore a Roma.
Tipo della basilica con facciata aperta con colonnati: S. Clemente a Roma.
Basiliche cimiteriali circiformi: cenni su S. Sebastiano e S. Agnese a Roma.
I battisteri: Battistero Lateranense a Roma.
Modelli occidentali fuori Roma: Basilica Apostolorum (S. Nazaro), S. Tecla, S. Lorenzo maggiore a Milano.
Architettura paleocristiana nel vicino Oriente: Basilica del Golgota a Gerusalemme, chiesa della Natività a Betlemme, chiesa dell’Acheiropoietos a Salonicco.
La definizione del tipo basilicale: S. Sabina a Roma.
L’architettura bizantina.del VI secolo (Giustiniano) in Oriente e in Occidente. chiese dei SS. Sergio e Bacco, di S. Irene e di S. Sofia a Costantinopoli. S. Vitale, basiliche di S. Apollinare Nuovo e di S. Apollinare in Classe a Ravenna.
Parte II ARCHITETTURA MEDIEVALE
L’alto Medioevo. Chiesa di S. Salvatore a Brescia e continuità del tipo della basilica di V secolo.
Mutamenti sullo scorcio dell’VIII secolo L’architettura carolingia. La concezione imperiale classicista di Carlo Magno, il tema delle grandi abbazie. Le innovazioni tipologiche, spaziali, liturgiche. Gli edifici chiesastici e i Westwerke: abbaziali di Corvey, Centula (St. Riquier), Cappella Palatina di Aquisgrana; chiese a cori contrapposti, transetti doppi: abbazie di San Gallo e di Fulda (S. Bonifacio); cripte esterne o sotterranee: cripte di Corvey (cenni) e di Saint-Germain ad Auxerre. Rivisitazioni classiciste: portico d’ingresso (Torhalle) dell’abbazia di Lorsch; costruzioni centrali a volta: cappella di Germigny-des-Prés
L’architettura ottoniana nell’area settentrionale europea nell’XI secolo. Carattere aulico e di grande dignità sacrale degli edifici ecclesiastici. Riferimenti alla tradizione paleocristiana. Il tema dei transetti e del Westbau in facciata. abbaziale di Hersfeld, chiese monastiche di S. Gertrude a Nivelles, S. Michele a Hildesheim, S. Ciriaco a Gernrode. Diffusa imitazione del modello della Cappella Palatina di Aquisgrana: cenni su S. Maria a Ottmarsheim e sulla collegiata della Trinità a Essen. Le chiese di Colonia: S. Pantaleone, S. Maria in Campidoglio e il tema della terminazione a triconco. Cattedrali di Treviri e di Spira (la fabbrica ottoniana).
L’età romanica. Caratteri dell’architettura del periodo: poetica, tipologie planimetriche e degli alzati, mutamenti del sistema statico-costruttivo
Il primo romanico. L’area meridionale europea sotto la Loira e in Borgogna nell’XI secolo. Abbaziale di Saint-Martin-du-Canigou, chiesa di S. Vincenzo di Cardona. chiese di S. Benigno a Digione, S. Filiberto a Tournus, Sant’Ilario a Poitiers, Saint-Benoît-sur-Loire. Abbaziale di Cluny II.
Caratteri delle chiese di pellegrinaggio: Santiago di Compostella, Saint-Sernin a Tolosa, Sainte-Foy a Conques.
Architettura romanica in Francia nell’XI e XII secolo. Abbaziale di Cluny III. Le scuole regionali francesi. La Borgogna: priorati cluniacensi di Paray-le-Monial e la-Charité-sur-Loire; cattedrale di Saint-Lazare ad Autun, chiese della Maddalena a Vezelay e di Saint-Etienne a Nevers. L’Alvernia: chiesa di Notre-Dame-du-Port a Clermont-Ferrand, cenni sulle chiese di Orcival, Issoire e sulla parrocchiale di Saint-Nectaire. L’area del Velay: cattedrale di Le Puy. L’Aquitania e le zone adiacenti: cattedrale di S. Pietro ad Angoulême, chiesa di Saint-Etienne-de-la-Cité e cattedrale di Saint-Front a Perigueux. Il Poitou: chiese di Saint-Savin-sur-Gartempe, di Notre-Dame-la-Grande a Poitiers.. La Provenza: chiese di Saint-Gilles-du-Gard, di Saint-Trophime ad Arles, cenni sulle chiese di Saint-Paul-Trois-Chateaux, di Saint-Restitut (facciata), di Saint-Guilhelm-le-Desert. L’area settentrionale e la persistenza di influenze imperiali: Saint-Etienne a Vignory. La Normandia: abbaziali di Bernay, di Mont-Saint-Michel, di Jumieges, di Saint-Etienne e della Trinite a Caen.
Il romanico in Inghilterra e l’influenza dell’architettura normanna.Caratteri originali dell’architettura romanica inglese. Le cattedrali di Durham, Norwich, Gloucester.
L’architettura romanica tedesca: continuità della cultura ottoniana. La trasformazione del duomo di Spira. Le grandi cattedrali renane, Magonza, Worms.
Il romanico in Spagna. Santiago di Compostela e la diffusione del romanico francese nella penisola iberica.
L’architettura romanica italiana. L’Italia luogo d’incontro di culture e tradizioni di diverse provenienze (settentrionali, bizantine, arabe); persistenze locali della tradizione classica. La Lombardia e la regione padano-veneta. Rapporti con l’area romanica europea e con la cultura architettonica imperiale. L’area comasca: chiese di S. Carpoforo, di S. Abbondio e di S.Fedele a Como; S. Maria del Tiglio a Gravedona; la chiesa di S. Maria Maggiore a Lomello e l’uso degli archi-diaframma. L’area pavese-milanese: S. Ambrogio a Milano; S. Michele a Pavia; cattedrali di Parma, Modena, Ferrara. Chiese di S. Zeno e di S. Lorenzo a Verona.
Battisteri a volume semplice e a doppio involucro. Battisteri di Lenno e di Cremona Chiese a impianto centrico: cenni su S. Tommaso in Limine ad Almenno, sul S. Lorenzo a Mantova e sul Santo Sepolcro nel complesso di S. Stefano a Bologna.
L’area veneziana e lagunare, sopravvivenze tardo-romane e bizantine: S. Marco a Venezia, duomo di S. Donato a Murano; duomo dell‘Assunta e chiesa di S. Fosca a Torcello.
La Toscana. Autonomia culturale e originalità di sviluppi delle aree fiorentina e pisano-lucchese.Permanenze classiciste, influenze orientali. Chiesa di S. Miniato al Monte e battistero di Firenze, cenni sulla Collegiata di Empoli. Campo dei Miracoli con Duomo, Battistero, Torre campanaria a Pisa; chiese di S. Frediano (cenni) e S. Paolo a Ripa d’Arno a Pisa; chiesa di S. Michele e duomo di S. Martino a Lucca; chiesa di S. Giovanni Forcivitas a Pistoia; Pieve o Badia di Arezzo; abbaziale di S. Antimo presso Castelnuovo dell’Abate; chiesa di S. Pietro a Grado presso Pisa.
Le Marche: chiese di S. Claudio al Chienti; Ancona: duomo di S. Ciriaco e chiesa di S. Maria di Portonovo.
L’Umbria: chiesa di S. Eufemia a Spoleto, duomo di S. Rufino ad Assisi.
Il Lazio e Roma: Persistenza delle tradizioni classica e paleocristiana: chiese di S. Pietro e di S. Maria Maggiore a Tuscania, di S. Maria in Castello a Tarquinia. Roma: chiese di S. Maria in Cosmedin, di S. Clemente, di S. Maria in Trastevere. Abbazia di Montecassino.
L’Italia meridionale: compresenza di influssi orientali e mediterranei e di caratteri architettonici continentali normanni. Traduzione in forme romaniche della tipologia basilicale su colonne. La Campania: cattedrale di Salerno, cenni sulle cattedrali di Caserta Vecchia e di Aversa. La Basilicata: abbazia della Trinità di Venosa, cenni sul duomo di Acerenza. La Puglia: chiesa di S. Nicola a Bari, cattedrali di Trani, Bitonto, Molfetta, Valenzano. La Calabria: “Cattolica” di Stilo. La Sicilia: cattedrali di Cefalù e di Monreale; Palermo: Cappella Palatina, Duomo, chiesa di S. Cataldo.
Caratteri dell’architettura cistercense in Francia e in Italia: monasteri di Citeaux, Fontenay. Fossanova e Casamari nel Lazio.
Architettura delle chiese gotiche. Mutamenti politici, sociali e culturali. Evoluzione dell’organismo costruttivo romanico: nell’organismo “a scheletro”; archi acuti, volte a crociera, costoloni, archi rampanti. Strutturazione della parete: verticalismo e linearismo; diagonalità e unitarietà degli spazi interni; smaterializzazione del muro e parete diafana. La luce gotica.
Primo gotico e Gotico maturo in Francia. L’Ile-de-France e le prime cattedrali. Il programma edilizio e artistico dell’abate Sugerio nella facciata e nel coro di Saint-Denis. Cattedrali di Sens, di Noyon, di Laon, di Notre-Dame a Parigi.
Cattedrali di Chartres, Bourges, facciate dei transetti della cattedrale di Chartres, facciata della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, cattedrali di Reims e di Amiens;; cori delle cattedrali di Coutances e di Le Mans; cattedrale di Beauvais.
Diffusione dell’architettura gotica in Spagna: cattedrali di Toledo e di Burgos.
Caratteri dell’architettura gotica inglese. Cattedrali di Canterbury, Lincoln, Wells, coro degli Angeli nella cattedrale di Lincoln.
Il gotico rayonnant in Francia: facciate della chiesa di Saint-Nicaise e della cattedrale a Reims, navata e transetti di Saint-Denis, cenni sulla cappella di Saint-Germain-en-Laye; la Sainte-Chapelle a Parigi, transetti di Notre Dame a Parigi, chiesa di Saint-Urbain a Troyes, cattedrale di Narbona e di Saint-Nazaire a Carcassonne, chiese dei Giacobini a Tolosa, cattedrale di Albi.
Architettura del Duecento e Trecento in Italia. Limitata penetrazione del gotico d’Oltralpe: chiesa di S. Andrea a Vercelli (cenni). Influenze degli ordini mendicanti nella definizione del Gotico italiano e del tipo delle chiese “fienili”: chiese di S. Francesco a Pisa, di S. Domenico a Siena (cenni), di S. Francesco a Bologna; di S. Croce e di S. Maria Novella a Firenze. Basilica papale di S. Francesco ad Assisi. Cattedrali di Siena , Orvieto e di S. Maria del Fiore a Firenze.
Il passaggio all’architettura del Quattrocento. Cenni su Filippo Brunelleschi. Cupola di S. Maria del Fiore.
BIBLIOGRAFIA SINTETICA DI BASE
ROCCO G., Introduzione agli ordini architettonici antichi, Roma 1995
BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V, ORTOLANI G., VISCOGLIOSI A., L’architettura del mondo antico, Bari 2006
BERVE H.- GRUBEN G., I templi greci, Firenze 1961
BONELLI R., BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V., Storia dell’architettura medievale, Bari 2009
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