Docente
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FANARA GIULIA
(programma)
Il cinema popolare italiano
Il termine popolare è da diversi decenni al centro di numerosi dibattiti, che hanno tentato spesso in modi contrapposti di definirne il significato, oltre che il legame che esso intrattiene con la cultura ad ampio respiro. Anche gli studi sul cinema, soprattutto in tempi recenti, si sono confrontati con tale idea, evocandola alla luce della produzione di genere che fin dagli anni Trenta vena l’industria cinematografica tricolore. Da Richard Dyer a Mikel J. Koven, da Giacomo Manzoli a Louis Bayman, diversi studiosi si sono quindi interrogati sulla poliedricità intrinseca al cinema popolare e sulle sue declinazioni prettamente italiane. Alla luce di questo dibattito, il corso mira quindi ad analizzare come le produzioni nazionali destinate al grande pubblico si siano evolute dal primo dopoguerra fino alla contemporaneità, prendendo come studi di caso diversi generi quali il peplum, il cappa e spada, il melodramma, il musicarello, la commedia, gli spaghetti western, il giallo, l’horror, il poliziottesco, l’erotico e il pornografico.
Una prima parte del corso (10 ore) sarà indirizzata alla definizione del termine popolare in generale e nel contesto italiano e alla sua "traduzione" nell'ambito degli studi sul cinema. Una seconda parte (14 ore) si focalizzerà, dopo averne delineato le coordinate generiche e i contesti, sulla produzione di genere italiana attraverso la proposizione di studi di caso. La terza parte (24 ore) ne indagherà i caratteri nella contemporaneità.
Bibliografia
Per la prima parte del corso: Fausto Colombo, La cultura sottile. Media e industria culturale in Italia dall'Ottocento agli anni Novanta, (1998), Milano, Bompiani, 2017
Per la seconda e terza parte: dispense a cura della docente. Le dispense saranno rese disponibili a inizio corso.
Filmografia
La filmografia verrà resa nota a inizio corso.
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