Docente
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CARAVAGGI LUCINA
(programma)
Il Laboratorio intende fornire agli studenti strumenti e conoscenze multidisciplinari per affrontare il tema del rischio attraverso il progetto di paesaggio. L'ipotesi guida è che la prevenzione dei rischi, la riduzione di vulnerabilità e la messa in sicurezza di insediamenti e spazi aperti possono costituirsi come una strategia per interpretare specificità e diversità dei territori, avviare processi di miglioramento capaci di incidere su spazi, modi di vita, comportamenti ed economie; riattivare forme di manutenzione e presidio connesse a produzioni, attività e risorse locali
Gli studenti saranno guidati nella messa a punto di un progetto di riqualificazione del paesaggio urbano volto ad aumentare la resilienza delle aree urbane e delle comunità insediate . Il progetto è volto in particolare a realizzare una città sana , garantendo accessibilità e sostenibilità degli spostamenti, salute pubblica, riduzione di rischi ambientali e sociali.
L’attività del laboratorio è organizzata in due sezioni denominate:
A. Contemporary landscape
B. Quattro mosse per il progetto di paesaggio
Le due sezioni non seguono una sequenza gerarchica ma definiscono un unico circolo conoscitivo che sarà percorso più volte in modo da evidenziare, a ogni passaggio, i legami tra sapere tecnico e interpretazione progettuale, evitando ogni distinzione tra “teoria e pratica”.
A. Contemporary landscape
Attraverso la trasfromazione dello spazio, il progetto di paesaggio è lo strumento più efficace e convincente per interpretare ed esprime i modi di vivere, i gusti, le aspirazioni, le esigenze espresse dalla società contemporanea. Questa sezione è organizzata attraverso l’esposizione di ricerche progettuali sviluppate da parte del gruppo docente e una selezione critica dei più significativi “progetti d’autore” al centro delle più recenti e importanti manifestazioni culturali e dibattiti disciplinari (lezioni frontali).
B. Quattro mosse per il progetto di paesaggio
Il percorso di costruzione del progetto di paesaggio descrive un processo dinamico a carattere circolare (feed-back) che lega tra di loro tre elementi, ciascuno dei quali influenza ed è a sua volta influenzato dagli altri:
• gli elementi fisici del progetto (intesi come dati del problema)
• le domande che provengono dalla società contemporanea (il tema emerso dall’ascolto dei soggetti)
• la capacità individuale di ogni progettista di elaborare il tema attraverso l’interpretazione degli elementi (la composizione).
Operativamente, il percorso di progetto interdisciplinare verrà esplicitato attraverso 4 distinte fasi di lavoro e comunicato attraverso alttrettanti elaborati:
B1. Problemi e contesto. La scelta del tema di progetto
La prima mossa è finalizzata alla comprensione del contesto (l’area di lavoro) attraverso la messa a punto dei suoi problemi. Il progetto di paesaggio è la finalizzazione di questa prima mossa.
Operativamente, ogni studenti dovrà procedere attraverso la costruzione di due tipi di descrizione dell’area:
- caratteri fisici dello spazio. Non si tratta di elaborare una lettura paratattica degli elementi presenti nell’area di indagine (per es., le forme del suolo e dell’acqua, la flora e la vegetazione, la successione di diversi assetti insediativi, ecc.), ma di individuare, attraverso l’uso critico degli strumenti aquisiti negli anni precedenti (idrogeomorfologia, ecologie, stratigrafie) i principali elementi di criticità e i problemi del contesto, a cui dare risposta attraverso il progetto di paesaggio (elementi di rischio idrogeologico, come piccole frane e dilavamenti del terreno, ristagni d’acqua, ecc.; ecologico-ambientale, come aree di inquinamento, dinamiche vegatali regressive, presenza di specie infestanti, stato di salute della vegetazione, riconoscimento di particolari indicatori di biodiversità, ecc.; storico-artistico e monumentale, come lo stato di manutenzione delle permanenze, ecc.).
- soggetti. Punti di vista diversi assegnano ai medesimi assetti spaziali significati completamente diversi.
Attraverso differenti attività di ascolto (dirette e indirette, interviste e indagini web, ecc.) dovranno essere definiti problemi e possibilità del contesto assumendo punti di vista ben definiti (problemi e possibilità più o meno percepiti da soggetti).
B2. Layering. Trasformazioni ed evoluzioni. Le cause dei problemi
Definito il tema del progetto, la seconda mossa è finalizzata ad individuare le cause del principale problema a cui si vuole porre rimedio per mezzo del progetto di paesaggio (“come siamo arrivati a questa situazione?”)
Operativamente, ogni studente, dovrà quindi procedere nella ricostruzione delle dinamiche che hanno portato alla situazione di criticità rilevata. Data l’intera area di indagine, si tratta di selezionale un particolare elemento -o famiglia di elementi- che sia rappresentativo e coerente con il tema di progetto scelto e ricostruirne l’evoluzione recente. L’operazione di layering può riguardare:
- infrastrutture urbane
- aree agricole
- sistemi naturali (linee d’acqua e formazioni vegetali)
- aspetti e dinamiche sociali
B3. Strategia e realismo attuativo. Sviluppo del progetto
Individuate le cause all’origine dei problemi del contesto, la terza mossa è finalizzata alla definizione della strategia del progetto di paesaggio.
Operativamente, ogni studente dovrà:
- definire obiettivi e azioni della propria strategia
- selezionare l’insieme degli spazi interessati e oggetto della trasformazione
- indicare l’insieme dei soggetti coinvolti
B4. Approfondimento tematico e comunicazione. Verifica tecnica e rappresentazione
Delineata la strategia del progetto di paesaggio (obiettivi, azioni, soggetti e spazi coinvolti, attese di trasformazione dello spazio) la quarta mossa è finalizzata ad esplorare e validare tecnicamente alcune soluzioni progettuali attraverso alcune simulazioni spaziali. Le aree di approfondimento tematico verranno investigate rispetto alle trasformazioni di paesaggio attese, da valutare e immaginare anche nella loro dimensione temporale.
Anche la comunicazione è un fattore decisivo per far progredire la cultura del progetto di paesaggio affermandone la sua centralità, quindi è molto importante sperimentare nuove forme di rappresentazione, capaci di sntetizzare efficacemnte obiettivi, azioni e risultati spaziali.
AA.VV. (2004), Paesaggi della biodiversità, ConnectingCultures, Milano
Caravaggi L. (2002), Paesaggi di paesaggi, Meltemi editore, Roma
Clément G. (2013), Il giardiniere planetario, Quodlibet, Macerata
Corboz A. (1985), Il territorio come palinsesto, in Casabella, n. 516
Mantione G., Romanelli E., Il Corpo della terra, da una visione egologica a una visione ecologica, Castelvecchi, 2020
Morin E. (1999), La testa ben fatta, Raffaello Cortina editore, Milano
La bibliografia sarà integrata durante le lezioni frontali e i seminari svolti in aula.
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