Docente
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OMBROSI ORIETTA
(programma)
L’animale, l’altro?
La questione dell’animalità secondo Jacques Derrida.
Descrizione
Nonostante la “questione” dell’animalità sia sempre più presente nello spazio filosofico contemporaneo al punto che si potrebbe persino dire che si tratta “di una della principali dimensioni dell’impensato metafisico della nostra epoca” – fatto, d’altra parte, testimoniato dal pullulare di pubblicazioni a tal riguardo negli ultimi quindici anni –, il corso si rivolgerà principalmente allo studio del pensiero di Jaques Derrida intorno a questa problematica, poiché egli ha in qualche modo aperto il varco, per lo meno nel senso che ci ha più profondamente convinto. Il suo discorso prende avvio infatti dalla seguente domanda “Quale animale? L’altro”. Ovvero, dalla domanda circa l’alterità dell’altro o dell’”assolutamente altro”, dell’altro più altro, che va di pari passo con la questione dell’animalità, nelle sue diverse declinazioni e formulazioni. Soprattutto, se si segue Derrida, essa si annuncia con la “questione epocale” – poiché la più urgente della nostra epoca – della sofferenza e della morte degli animali. In particolar modo, ci si interrogherà sull’alterità di questo altro – l’animale – che in una certa maniera ci disarma e ci interroga, concentrandosi anche sulla critica di Derrida a Levinas proprio a partire dall’alterità dell’animale e dalla sua possibilità (o impossibilità) di essere o di avere un volto, nel senso levinasiano del termine. Infine, seguendo gli ultimi seminari del filosofo all’Ecole des Hautes Etudes, ci si interrogherà anche sulla questione del rapporto tra animalità e sovranità (dell’uomo), del rapporto con un certo discorso politico.
• Jacques Derrida, Violenze contro gli animali, in J. Derrida-E. Rudinensco, Quale domani?, Bollati Boringhieri, Torino, 2004, pp. 92-110 (disponibile in fotocopia presso Copisteria Villa Mirafiori)
• Jacques Derrida, L’animale che dunque sono, trad. it. di M. Zannini, con una Introduzione di Gianfranco Dalmasso, Jaca Book, Milano 2006.
• Jacques Derrida, La bestia e il sovrano, Seminari, Volume I (2001-2002), traduzione di G. Carbonelli, cura di Gianfranco Dalmasso, Jaca Book, Milano 2009. Parti scelte.
Per una corretta comprensione de L’animale che dunque sono sarnno messi a disposizione (presso Copisteria Villa Mirafiori) le pagine dei testi cui Derrida si riferisce nel suo libro (nelle rispettive edizioni italiane):
- René Descartes, Meditazioni sulla filosofia prima, in Opere Complete, Vol. 1, a cura di E. Lojacono, Utet, Torino, pp. 672-675; 678-679; 735-736.
Discorso sul metodo, in op. cit., pp. 539-540
Ð Immanuel Kant, Antropologia dal punto di vista pragmatico, in Opere Complete, a cura di P. Chiodi, Vol. II, pp. 547-549 e pp. 743-746.
Ð Emmanuel Levinas, Il nome di un cane o il diritto naturale, in Difficile Libertà. Saggio sul giudaismo, Jaca Book, Milano 2004, pp. 191-194.
Ð Jacques Lacan, Sovversione del soggetto, in Scritti, a cura di G. Contri, Einaudi, Torino 1974, vol. II, pp. 809-812 e p. 823.
Ð Martin Heidegger, Concetti fondamentali della metafisica, a cura di C. Angelino, Il melangolo, Genova 1999, pp. 232-235 e pp. 250-259.
Come commento al tema generale:
• Matthew Calarco, Zoografie. La questione dell’animalità da Heidegger a Derrida, a cura di Massimo Filippi e Filippo Trasati, Mimesis, Milano-Udine 2012.
Come introduzioni al pensiero di Derrida, un libro a scelta tra i seguenti:
• Simone Regazzoni, Jacques Derrida, Feltrinelli, Milano 2018
• Maurizio Ferraris, Introduzione a Derrida, Laterza, Bari 2003.
• Silvano Petrosino, Jacques Derrida. Pe un avvenire al di là del futuro, Studium, Roma, 2009.
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