Docente
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BELLAVIA SONIA
(programma)
Dalla metà del XVIII secolo la recitazione viene riconosciuta come arte liberale. Comincia a profilarsi, livello teoretico, un dibattito che coinvolge i principali paesi europei, specialmente la Germania e la Francia. Nascono le teorie intorno all’arte della recitazione e comincia quello sviluppo che porterà, agli inizi del Novecento, alla nascita della pedagogia dell’attore. Il corso intende soffermarsi sulle tappe principali di questo percorso, fino alla nascita dei metodi e dei training.
Il corso verrà scomposto idealmente in tre sezioni: la prima, di 10 ore, sarà dedicate a delineare il percorso che ha portato alla nascita del dibattito sulla recitazione nel Settecento. La seconda, di 26 ore, analizzerà le principali tendenze attorno a cui ruotano le elaborazioni teoriche: quella emozionalista e quella antiemozionalista e le loro ripercussioni sulla pratica recitativa, fino al profilarsi delle teorie di Stanislavski, Mejerchol'd e Brecht.
La terza sezione, di 12 ore, prevede la proiezione e la discussione in aula dei principali trainging per l'attore affrontati in sede teorica.
C. Vicentini: La teoria della recitazione dall'antichità al Settecento, Marsilio, Venezia 2012 (ultima ristampa: 2016).
D. Diderot: Il Paradosso sull'attore (a cura di P. Alatri), Editori Riuniti, Roma 2007 (ultima ristampa).
P. Degli Esposti: L'attore nell'Ottocento europeo. La prassi e la teoria, Dino Audino, Roma 2021.
L. Allegri: L'artificio e l'Emozione. L'attore nel Teatro del Novecento, Laterza, Bari 2009
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