Docente
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AVITABILE LUISA
(programma)
Il programma dell'insegnamento è così articolato:
I parte: concetti generali e di contesto (10 ore)
- differenza tra diritto e legge
- idea del giusto
- diritto e libertà
II parte: approfondimento degli argomenti del corso (50 ore)
- la teoria dell'interpretazione giuridica
- le tipologie di interpretazione
- ermeneutica giuridica ed ermeneutica funzionale
- crisi dell'ermeneutica
III parte: analisi critica (12 ore)
Integrazioni e variazioni del programma verranno comunicati agli studenti mediante avvisi sulla bacheca dell'Istituto di filosofia del diritto e on line sulla piattaforma e-learning.
Il corso si propone di fornire strumenti di comprensione dell’ermeneutica giuridica al fine di integrare la conoscenza delle norme con una cultura giuridico-filosofica. Lo studente è portato a considerare la formazione del giurista in un contesto europeo, a partire dalla globalizzazione, in cui un ruolo incisivo è svolto dalla tecnica ermeneutica. Verrà affrontato il tema dell’analisi delle differenze tra l'interpretazione della legge e la teoria generale del diritto. Considerazioni sul diritto e sulla ragione giuridica. Differenze e confronto tra legge e altri fenomeni della vita umana (etica, economia, ecc). La ragione giuridica quale binomio e ragione procedurale: i suoi effetti sull'interpretazione del diritto. La genesi della legge e la sua genealogia, della pretesa giuridica versus l’anelito della legittimazione. Il giudizio legale, l’arte dell’interpretazione. La funzione dei ‘concetti giuridici’. La terzietà delle norme. Prassi del diritto nella sua distinzione tra fatto e fenomeno: la fenomenologia del diritto.
Il corso si propone di fornire strumenti di facoltà critica e di metodo. Integrare la conoscenza delle regole con una cultura giuridico-filosofica diretta a prendere consapevolezza della differenza tra le regole e la legge. Prendere in considerazione la formazione del giurista in un contesto culturale giuridico in cui la filosofia e la scienza hanno un ruolo incisivo.
Il programma di insegnamento prevede che si arrivi ad una conoscenza e capacità di comprensione dei testi con possibilità di elaborare idee originali in un contesto di discussione e di ricerca.
Inoltre, mira ad indirizzare la capacità di correlare teoria e prassi, a integrare le conoscenze acquisite e a gestire la complessità, nonché a formulare giudizi sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità giuridiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e giudizi e la capacità di comunicare le conclusioni in modo chiaro, motivando la ratio ad esse sottesa. Il tutto coadiuvato dall'acquisizione di elementi che consentano di studiare in modo autonomo.
Il corso si propone di fornire strumenti di comprensione dell’ermeneutica giuridica al fine di integrare la conoscenza delle norme con una cultura giuridico-filosofica. Lo studente è portato a considerare la formazione del giurista in un contesto europeo, a partire dalla globalizzazione, in cui un ruolo incisivo è svolto dalla tecnica ermeneutica. Verrà affrontato il tema dell’analisi delle differenze tra l'interpretazione della legge e la teoria generale del diritto. Considerazioni sul diritto e sulla ragione giuridica. Differenze e confronto tra legge e altri fenomeni della vita umana (etica, economia, ecc). La ragione giuridica quale binomio e ragione procedurale: i suoi effetti sull'interpretazione del diritto. La genesi della legge e la sua genealogia, della pretesa giuridica versus l’anelito della legittimazione. Il giudizio legale, l’arte dell’interpretazione. La funzione dei ‘concetti giuridici’. La terzietà delle norme. Prassi del diritto nella sua distinzione tra fatto e fenomeno: la fenomenologia del diritto.
Testi di riferimento verranno forniti durante il corso.
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