Docente
|
LOSITO GILDA
(programma)
Il corso sarà diviso in tre moduli. Il primo dedicato alle ipotesi teoriche formulate dalle scienze sociali sulla devianza. Il secondo alle politiche pubbliche che nella modernità e nell'epoca del postmoderno vengono sviluppate in materia di controllo e gestione della “devianza”. Il terzo all'esame delle tecniche di gestione della devianza che si sviluppano in alcuni sottosistemi: sanitario, carcerario, educativo, assistenziale.
1. La parte teorica del corso introdurrà gli studenti alle grandi ipotesi sociologiche e ai grandi modelli di interpretazione e di ricostruzione della natura, della genesi, del controllo della devianza. Particolare attenzione sarà prestata al pensiero di Marx (la nascita delle moderne classi e delle esigenze del controllo), di Durkheim (l'anomia e la funzione del comportamento deviante), di Parsons (l'ordine e l'interiorizzazione dell'osservanza), di Merton (le forme di adattamento anomico). Il corso non intende limitarsi alla analisi dei classici ma vuole favorire una riflessione sui nuovi problemi di controllo alimentati da una nuova organizzazione del lavoro (fine della grande fabbrica, parcellizzazione delle funzioni, economie della conoscenza, migrazioni, lavoro nomade) che demolisce tradizionali strutture del controllo e che impone nuove interpretazioni del rapporto tra normalità, innovazione, devianza.
2. Nel secondo modulo si cercherà di favorire negli studenti la comprensione delle finalità delle politiche pubbliche attraverso un’analisi delle legislazioni sul controllo sociale (norme processuali, norme cautelari, disciplina carceraria, itinerari di risocializzazione, forme di servizio sociale, assistenza per deficit culturali, gestione del disagio mentale e degli impatti di esso sulla organizzazione sociale e familiare. Uno spazio sarà dedicato alla normativa internazionale in materia di diritti dell'uomo e all'illustrazione delle funzioni e competenze del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà.
3. Il terzo modulo sarà dedicato all’analisi di casi pratici e allo studio degli effetti che l'intervento di servizio sociale può avere in una forma classica di controllo della devianza: nel sistema punitivo. Il corso affronterà a) le moderne culture del servizio sociale e le diverse forme di esecuzione delle pene b) il ruolo attribuito al servizio sociale dalla legislazione penitenziaria introdotta in Italia con le riforme degli anni settanta, c) il nuovo ruolo del servizio sociale imposto dalla necessità, che incombe su buona parte dei paesi sviluppati, di ridurre gli aspetti costrittivi della sanzione e di identificare nuovi itinerari di risocializzazione e di inclusione sociale. Nel terzo modulo sarà collocata anche una analisi del caso italiano, delle norme e delle prassi imposte dalla recente legislazione che attribuisce nuove funzioni a un controllo non segregativo e agli organismi deputati alla risocializzazione.
Manuali:
Barbagli - Colombo - Savona, Sociologia della devianza, ed. Il Mulino.
Milena Cortigiani, Paolo Marchetti, L'assistente sociale. Società complesse, nuovi bisogni, strategie e modelli di intervento, ed. Maggioli (solo i capitoli 1-3-8)
Testi a scelta: (uno)
Erving Goffman, Asylums, Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza, ed. Einaudi, 2010.(varie edizioni).
Erving Goffman, Stigma. L'identità negata, ed. Ombre corte, (o varie edizioni).
M. Foucault, Sorvegliare e punire. Nascita della prigione, Einaudi.
M. Pavarini, D. Melossi, Carcere e fabbrica, (varie edizioni).
|