Docente
|
LUCIBELLO SABRINA
(programma)
Obiettivi del corso
Il corso fornirà agli studenti alcuni “strumenti utili” a conoscere, comprendere e saper fare innovazione, interpretando il tema proposto in termini di qualità lingustica/formale, materico/esperenziale, tecnico/produttiva.
Infatti, obiettivo principale del corso è guidare lo studente verso la conoscenza delle caratteristiche prestazionali e stilistiche, delle componenti materiali e di quelle produttive, fino a comprenderne il ciclo di vita anche in relazione alle compatibilità con le esigenze ambientali. Altresì si vuol far comprendere allo studente le fasi avanzate del processo progettuale, dove si gestiscono le relazioni di congruenza tra forma, funzione, materiali e tecnologie. Infine lo studente potrà apprendere l’esercizio della pratica del saper fare con l’esercizio del disegno, della modellazione, del controllo tecnico del progetto di un artefatto.
Per tali finalità il Corso si propone dunque di fornire la conoscenza teorico-pratica delle diverse fasi, successive ma anche simultanee, dello sviluppo del progetto del prodotto industriale, che vanno dalla definizione del brief, al brainstorming, dalla documentazione e ricerca sullo stato dell’arte all’ideazione e primi schizzi e disegni, dalla realizzazione di modelli di studio, fino alla presentazione e costruzione del prototipo finale.
Strumenti di insegnamento
Gli strumenti d’insegnamento , che ha frequenza obbligatoria (almeno il 70% delle presenze), si articolano in:
1. LEZIONI TEORICHE_ Il corso si organizza in una serie di lezioni teoriche orientate all’apprendimento e alla conoscenza di teorie, metodi e discipline, organizzata attraverso una serie di lezioni sulla cultura del progetto industriale
2. ATTIVITÀ DI LABORATORIO_ Alle lezioni teoriche si affianca l’attività teorica-pratica del laboratorio, orientata all’apprendimento e all’esercizio del “saper fare” e organizzata attraverso una serie di interventi, esercitazioni e attività finalizzate al progetto di un prodotto industriale
3. ESERCITAZIONI_ Il corso si struttura in una serie di esercitazioni da svolgere nelle ore dedicate al laboratorio. Le esercitazioni saranno oggetto di una valutazione che andrà a comporre il voto finale.
4. ESAME FINALE_ Il progetto finale, sviluppato in gruppi di massimo 2 persone, unitamente alle esercitazioni previste, determinerà la valutazione finale dell’Atelier.
Argomento del Corso
Il corso indagherà il tema della “leggerezza”, intendendo così spingere il discente ad interpretare questo aspetto sia dal punto di vista fisico che percettivo/estetico, spingendo le forme e i materiali al limite, generando così innovazione di processo e di prodotto.
 Bibliografia
- H. Molotch , Fenomenologia del tostapane. Come gli oggetti quotidiani diventano quello che sono, Raffaello cortina editore, Milano 2005
- A.Bassi , Design anonimo italiano oggetti comuni e progetto incognito , Electa mondadori
- L. Rubino, Quando le sedie avevano le gambe, Bertani Editore Verona, 1973
- F.Trabucco, Residui di produzioni . Ovvero cosa rimane incompiuto di pensieri riflessioni ed esperienze di un designer, Aracne editrice , Roma, 2005
- P.Polato il modello nel design, Hoepli Milano, 2003
- F.Novembre, Il Design spiegato a mia madre, Ed. Rizzoli, 2010
- D.A. Norman, La caffettiera del masochista, Giunti Editori, 1997
- D.A. Norman, Emotional design. Perchè amiamo (o odiamo) gli oggetti di tutti i giorni, Giunti Editori, 2004.
Storia del design:
- R. De Fusco Made in Italy. Storia del design italiano, Laterza ,Bari, 1985
- R. De Fusco, Storia del design, Laterza, Roma Bari, 2001 (1985)
- A. Branzi, Introduzione al design italiano, Baldini & Castoldi, Milano 1999.
- M.Vitta , Il progetto della bellezza, Einaudi Piccola Biblioteca, 2001
- C. P. Fiell , Design del XXI secolo , Taschen, 2000
|