LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA |
Codice
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1044251 |
Lingua
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ITA |
Corso di laurea
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Architettura |
Programmazione per l'A.A.
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2019/2020 |
Anno
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Quarto anno |
Unità temporale
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Primo semestre |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Propedeuticità
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Crediti
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8
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Settore scientifico disciplinare
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ICAR/21
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Ore Aula
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100
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Ore Studio
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-
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Attività formativa
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Attività formative caratterizzanti
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Crediti
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4
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Settore scientifico disciplinare
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ICAR/21
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Ore Aula
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50
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Ore Studio
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-
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Attività formativa
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Attività formative affini ed integrative
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Canale: 2
Docente
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BIANCHI GIOVANNA
(programma)
Gli obiettivi didattici
Obiettivi specifici del Laboratorio, quanto alla conoscenza, alla comprensione e alla capacità di applicazione della disciplina urbanistica, sono:
consolidare gli aspetti culturali, metodologici e tecnici del progetto urbanistico come modalità specifica di interrogare, descrivere, interpretare, prefigurare e riorganizzare
contribuire a stratificare un sapere tecnico e definire gli strumenti adatti a rispondere a una domanda di progetto che produca spazio, tempo e bellezza anche per la città di tutti i giorni
sperimentare un approccio pragmatico e incrementale di accompagnamento al piano (non di sostituzione), per costruire strategie articolate e contestualizzate nei processi di produzione dello spazio alla scala locale
proporre un metodo di costruzione del progetto urbanistico, dall’interpretazione della domanda, all’impostazione della strategia cognitiva, alla prefigurazione di una risposta di progetto, al confronto con il quadro normativo.
Obiettivi specifici del Laboratorio, quanto alle capacità critiche e di comunicazione, sono:
imparare a mettere a punto e a discutere opzioni di trasformazione applicandosi alla definizione di un problema esistente e avanzando proposte per possibili soluzioni in un contesto concreto ed in riferimento ad un quadro normativo reale
sperimentare e sviluppare abilità cruciali nel mondo reale del lavoro: pensare criticamente; fare un esercizio di immaginazione ragionevole e concreto; confrontarsi con la “durezza” della norma; costruire proposte in modo tecnicamente pertinente; discutere le proprie scelte in pubblico; lavorare in gruppo.
Il tema progettuale
I caratteri della città contemporanea, esito di un processo di metropolizzazione, sono profondamente cambiati. Pur nell’incertezza sulle specifiche traiettorie di un futuro possibile, si sta delineando una linea di tendenza verso una strategia di rigenerazione urbana che richiede – anche tramite gli strumenti propri della disciplina – di mettere in gioco tutte le componenti della nuova città, di facilitare l’adattamento ai cambiamenti in condizioni di scarsità e di rischio, di individuare e affrontare le priorità, di agire gradualmente e selettivamente. Due delle questioni principali che hanno informato la scelta del tema progettuale sono:
il fatto che la città contemporanea si caratterizzi per la frammentazione dello spazio, per un insieme discontinuo e disetaneo di spazi costruiti, semicostruiti, aperti (le varie forme del greenfield), abbandonati o sottoutilizzati (brownfields) o per vuoti urbani di varia natura, per l’emergere di forme insediative ibride in cui spazio urbano, rurale e naturale si intrecciano tra di loro
il fatto che, nella generale insoddisfazione delle diverse pratiche di trasformazione della città contemporanea, ci sia una particolare noncuranza per la città di tutti i giorni che, al contrario, richiederebbe il perseguimento di una qualità diffusa e sostenibile delle trasformazioni ad uno sguardo “ravvicinato”.
Certamente le questioni sono diverse nella città storica o consolidata dove si trova l’ambito urbano oggetto di studio (Tevere – via Flaminia – Valle delle Accademie). Nondimeno molte parti o situazioni puntuali richiedono di riflettere e intervenire tramite riconnessioni, ricomposizioni, riorganizzazioni, rifunzionalizzazioni, in particolare dello spazio pubblico e delle dotazioni di uso collettivo.
Aderendo a tale sfondo, il Laboratorio propone come tema di sperimentazione progettuale lo spazio pubblico, aperto e costruito, nel convincimento che debba essere riconosciuto come struttura primaria di riferimento e che la sua costruzione sia obiettivo strutturale e irrinunciabile di qualsiasi strategia di assetto anche nell’ottica della rigenerazione urbana, tanto più negli impianti storici o consolidati dove è il prevalente se non l’unico “spazio di manovra” del progetto urbanistico.
In particolare, il Laboratorio inserisce questo tema nell’ottica più generale del ripensamento dello spazio del quotidiano, considerato nelle sue specificità ma anche nelle sue potenzialità rigenerative, rispondendo alla domanda di “buon abitare” in un’approccio multiscalare, nel senso sia di considerare gli effetti cumulativi delle trasformazioni locali e sia di valutare le trasformazioni di scala urbana anche in relazione al modo di vita e alle necessità quotidiane dei diversi contesti urbani.
L’esercizio progettuale
Agli studenti è richiesto di elaborare per l’ambito urbano oggetto di studio un documento preliminare di progettazione (masterplan) con finalità di esplorazione del campo di opportunità praticabili, di guida e di orientamento progettuale al fine di fornire una cornice di senso alle future trasformazioni urbane concentrate e diffuse, consentendone la costruzione graduale delle scelte.
Il riferimento disciplinare è a un ventaglio di pratiche progettuali, operazioni e prodotti “a base urbanistica” che accompagnano il piano e dunque sono strumenti del processo e non del piano. Tra di esse anche i masterplans, da intendere non come strumenti di attuazione del piano, ma come costruttori di un percorso di conoscenza, ideazione e progetto della città, attivabili per contesti e/o temi che, di volta in volta, si ritiene di dover affrontare e capaci di modificare le percezioni degli attori (dai soggetti pubblici ai cittadini) attorno al futuro di un’area. Sotto il profilo tecnico, sono espressione di idee spazializzate e di una forte contestualizzazione, espresse attraverso rappresentazioni che restituiscono in forma visiva l’immagine di futuro cui si tende; delineano un percorso che lascia margini interpretativi e propositivi all’interno di un sistema di decisioni dove il soggetto pubblico stabilisce i temi e le prestazioni rilevanti di scala urbana e, per alcune aree o questioni nodali, può definire anche le prestazioni dimensionali e morfologico-funzionali da soddisfare.
Gli elaborati (quattro tavole in formato A1) hanno la natura di documenti compositi, di tipo verbo-visivo e hanno caratteri di multiscalarità. Per essi saranno fornite, nel corso del Laboratorio, indicazioni tecniche e metodologiche sull’organizzazione dei contenuti, sulle modalità di costruzione e sulle modalità di rappresentazione. Nell’insieme restituiscono la strategia cognitiva e progettuale. Sono:
L’interpretazione del contesto | tav. 1
L’elaborato delinea un quadro che possa descrivere criticamente l’ambito urbano e fornire uno sfondo specifico e contestualizzato per le successive ipotesi di costruzione dello spazio pubblico nel sub-ambito che sarà selezionato. Contiene l’insieme delle indagini, degli esiti dei sopralluoghi, delle descrizioni atte a interpretare l’ambito. Fornisce la lettura e l’interpretazione, anche in termini di risorse e criticità, dei caratteri e delle prestazioni del contesto storico, ambientale, insediativo e relazionale (lettura sincronica); fornisce inoltre la ricostruzione sintetica del suo processo formativo e trasformativo (lettura diacronica).
L’elaborato è costituito da un disegno di descrizione (scala 1/10.000) che seleziona e organizza gli elementi utili a costruire un profilo caratterizzante dell’ambito, corredato e approfondito da disegni di varia natura e a diversa scala, schemi, testi esplicativi, tabelle, fotografie, etc. in funzione dei contenuti richiesti.
Lo scenario normativo | tav. 2
L’elaborato, nell’insieme, delinea uno scenario di insieme che espliciti i presupposti – sotto il profilo delle normative e delle strategie dell’amministrazione e delle esigenze espresse dai cittadini o da soggetti altri – per le successive ipotesi di costruzione dello spazio pubblico nel sub-ambito che sarà selezionato. Ha un ruolo argomentativo, fornisce una ricognizione della disciplina urbanistica vigente (grafici e norme del PRG) e di altri strumenti programmatici o prescrittivi pertinenti l’ambito.
L’elaborato è costituito da stralci di documenti, disegni di varia natura e schemi interpretativi e alle varie scale, testi di commento, corredi documentativi, etc.
L’osservazione ravvicinata: interpretare lo spazio pubblico | tav. 3
L’elaborato esplora la dimensione della prossimità (rive del fiume, attraversamenti del fiume, impianti urbani selezionati, assi urbani) e delinea un quadro descrittivo e valutativo in termini di risorse, criticità, opportunità e rischi che possa motivare la ragionevolezza delle future scelte per lo spazio pubblico, inteso come insieme strutturato di luoghi, componenti, tipologie (aperte/costruite) spazialmente organizzate e riconoscibili nelle loro prestazioni. Definisce, inoltre, gli obiettivi di progetto.
L’elaborato è costituito da disegno di interpretazione critica (scala 1/5.000) che seleziona e organizza gli elementi utili a costruire un profilo caratterizzante dello spazio pubblico nell’area, corredato e approfondito da disegni di varia natura e a diversa scala, schemi, testi esplicativi, tabelle, fotografie, etc. in funzione dei contenuti richiesti.
La proposta: costruire lo spazio pubblico | tav. 4
L’elaborato propone un’ipotesi di ricomposizione, valorizzazione e organizzazione dello spazio pubblico: individua le strategie spaziali e le esplicita attraverso assetti, azioni, interventi, requisiti da rispettare, prestazioni da ottenere, linee guida, criteri e regole progettuali, etc..
L’elaborato è costituito da uno schema di assetto (scala 1/5.000) che restituisce la proposta di riorganizzazione complessiva dello spazio pubblico e da schede normative (concept di assetto e regole, riferimenti alla disciplina urbanistica vigente) per alcune aree di approfondimento progettuale. Lo schema e le schede potranno essere corredati da disegni di varia natura e a diversa scala, concept designs, schemi, testi di commento, fotografie, rendering, etc. in funzione dei contenuti richiesti.
Bianchi G. (2010) (a cura). Progettare la qualità nella città di tutti i giorni, Orienta Edizioni, Roma
Bianchi G. (2014). “Sapere tecnico e progetto urbanistico per la città contemporanea” in AA.VV. Lectures # 2, Rdesignpress, Roma
Bianchi G. (2014). “Costruire il piano per momenti diversi nel tempo e nello spazio: documenti preliminari alla progettazione e masterplans”, in AA.VV., Atti della XVII Conferenza Nazionale SIU – Società Italiana degli Urbanisti, L’urbanistica italiana nel mondo. Milano, 15-16 maggio 2014, Planum Publisher, Roma-Milano
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Date degli appelli
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Date degli appelli d'esame
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Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
Valutazione di un progetto
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Canale: 3
Docente
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SANTANGELO SAVERIO
(programma)
La pianificazione territoriale e urbanistica della città di Roma costituisce un significativo campo di sperimentazione e apprendimento disciplinare, sia per le potenzialità che per le criticità che caratterizzano l’attuazione del Prgc del 2008.
Il programma del Laboratorio di progettazione urbanistica, canale 3 (IV anno), a. a. 2019-20, è centrato sulla messa a punto, da parte degli studenti, di un progetto urbanistico di riqualificazione e rigenerazione urbana di alcuni ambiti urbanizzati, tra loro contigui, nel quadrante est della periferia romana. L’esercitazione progettuale è inerente, in particolare, ad alcuni Piani di Zona ex lege 167/1962 (primo e secondo Peep di Roma), ad un’area oggetto di Print, ad una cosiddetta Zona “O” e ad un’area oggetto di edificazione privata. Obiettivo generale è dare seguito - in forma di esercitazione didattica – alle intenzionalità proprie del Prgc 2008 (Relazione) in merito a possibili ipotesi di ricomposizione urbana di zone urbanizzate contigue sorte secondo tempi e modalità diverse e, soprattutto, non coerenti né ad oggi sufficientemente integrate.
Il programma è svolto sia attraverso lezioni frontali che attraverso esercitazioni in aula guidate dal docente e oggetto di revisioni costanti fino alla prova d’esame; e prevede inoltre la partecipazione di ospiti chiamati ad illustrare ed approfondire aspetti peculiari e rilevanti delle tematiche affrontate.
Testi di orientamento e per una rassegna delle problematiche urbanistiche generali e inerenti il tema d’anno: F. Indovina, Governare la città con l’urbanistica, Maggioli Editore, 2012; Laboratorio Città Pubblica, Città pubbliche. Linee guida per la riqualificazione urbana; Bruno Mondadori, 2009; G. Paba, Movimenti urbani. Pratiche di costruzione sociale della città, Franco Angeli, 2003; S. Santangelo, Edilizia sociale e urbanistica, Carocci Editore, 2014; B. Secchi, La città dei ricchi e la città dei poveri, Laterza, 2013.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Date degli appelli
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Date degli appelli d'esame
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Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Canale: 4
Docente
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RICCI LAURA
(programma)
Gli obiettivi del corso e la sperimentazione
Il corso si propone di fornire, attraverso un’intensa attività di sperimentazione, gli strumenti teorico-metodologici e operativi per la costruzione del progetto urbano, inteso come procedura finalizzata alla definizione progettuale e alla messa in coerenza di interventi di rilievo urbano, con riferimento a contesti delicati e potenzialmente sottoposti a consistenti trasformazioni. Questo sia attraverso una verifica della fattibilità ambientale, morfologica, economico-finanziaria e amministrativa, sia mediante l’individuazione del contributo dei soggetti e degli operatori coinvolti.
L’esercitazione: il processo di pianificazione e la struttura metodologica di riferimento
Tema del corso è la riqualificazione della periferia attraverso la sperimentazione, oggetto dell’esercitazione, di un processo di pianificazione che introduce, in una logica iterativa e interscalare, utilizzando una struttura metodologica di riferimento, un percorso scandito da livelli e fasi di approfondimento successivi.
L’area di intervento riguarda il settore sud-ovest del territorio comunale di Roma, con particolare riferimento al Municipio XII.
La struttura metodologica configura un processo a tre livelli, cui corrispondono differenti scale di lettura e strumenti di intervento:
1. Livello (21 ore): Schema direttore,
2. Livello (83 ore): Piano locale,
3. Livello (21 ore): Programma integrato.
L’iter metodologico assume, per ciascun livello, una articolazione teorica in quattro fasi fortemente interattive: approfondimento conoscitivo, interpretazione-valutazione, esplicitazione degli obiettivi, progetto (individuazione e messa in coerenza di strategie e di azioni per il perseguimento degli obiettivi).
Libro di testo
L. Ricci, “Roma. Il Nuovo Piano per una nuova Città”, in L. Ricci (a cura di), Piano locale e… Nuove regole, nuovi strumenti, nuovi meccanismi attuativi, Franco Angeli, Milano, 2009.
Bibliografia
L. Ricci, a cura di, Il nuovo Piano di Roma, Urbanistica 116, numero monografico, gennaio-giugno 2001.
L. Ricci, Diffusione insediativa, Territorio, Paesaggio. Un progetto per il governo delle trasformazioni territoriali contemporanee, Carocci, 2005.
L. Ricci, Il PRG '08 del Comune di Roma, Ananke 87, maggio 2019.
G. Campos Venuti, XXI Congresso INU, La nuova legge urbanistica. I principi e le regole. Documento preliminare. Prime riflessioni e proposte, in Urbanistica Informazioni, n.141/1995.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Date degli appelli
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Date degli appelli d'esame
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Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
Valutazione di un progetto
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