Docente
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MARZOCCHI VIRGINIO
(programma)
Il «Discorso sull’origine della disuguaglianza» (1755) verrà considerato quale testo germinale di una innovativa concezione dell’essere umano ovvero della natura umana. Tale nuova concezione inquadra gli umani quali esseri perfettibili o meglio plastici che nelle loro interazioni e relazioni si auto-costituiscono. L’antropologia filosofica si completa nella filosofia sociale, di cui questo testo può essere considerato il momento di apertura. Inoltre qui l’uomo si fa “soggetto”, termine che a partire da Kant costituirà il grande tema della filosofia successiva in particolare tedesca: il “soggetto” (pur spontaneo) sia apre al tema dell’estranazione/alienazione sia aggiunge alle classiche pretese di verità e di bontà/giustizia una nuova esigente richiesta di autenticità.
Il successivo «Contratto sociale» (1762) non solo sostituisce all’idea di ordine, stabilità o sicurezza quella di libertà, ma avanza una nuova idea di libertà (civile/politica) e insieme prospetta un’idea del sociale tale da consentirne il ribaltamento o rivoluzionamento attraverso un progetto politico-costituzionale alternativo, consapevolmente deliberato e gestito, grazie al quale «ciascuno, unendosi a tutti, non obbedisca tuttavia che a se stesso» e in cui a ogni «dipendenza particolare» si sostituiscano le leggi generali e poste dai cittadini, non più soltanto sudditi.
Jean-Jacques ROUSSEAU, Discorso sull’origine della diseguaglianza. Contratto sociale (con testo francese a fronte a cura di Diego GIORDANO), Bompiani, Milano 2012 (o altra traduzione italiana del Discorso sull’origine della diseguaglianza e del Contratto sociale).
Virginio MARZOCCHI, Filosofia politica. Storia, concetti, contesti, Laterza, Roma – Bari 2011 (in particolare capp. 5-6).
Annamaria LOCHE, La società possibile. Una lettura del Contrat social di Jean-Jacques Rousseau, Franco Angeli, Milano 2018 (in aggiunta per non frequentanti).
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