Docente
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BROCCOLINI ALESSANDRA MARIA PAOLA
(programma)
Temi e obiettivi del corso
L'approvazione nel 2003 della Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale ha portato a livello internazionale ad un diverso modo di intendere i Beni Culturali (in particolare il patrimonio etnografico legato a specifici territori e comunità come feste, cerimonie, saperi e pratiche locali). Da un "modello documentale" (documentazione, ricerca, musei, catalogazione) si è passati ad un "modello partecipativo" (le comunità come agenti attivi nella identificazione e nella salvaguardia dei propri beni culturali). In Italia una lunga e densa tradizione di studi demo-etnoantropologici, risalente alla seconda metà dell'800, ha portato negli ultimi decenni al riconoscimento, da parte delle istituzioni, delle "culture popolari" di origine agropastorale nell'attuale Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004.
Il corso vuole proporre agli studenti una panoramica generale sui principali temi di dibattito nell’antropologia italiana ed internazionale nel campo dei Beni Culturali, con particolare attenzione: 1) alle culture popolari e ai beni demoetnoantropologici; 2) al concetto di patrimonio culturale immateriale (Intangible Cultural Heritage); 3) alle politiche dell'UNESCO; 4) all'antropologia critica e politiche identitarie che a livello locale, nazionale e sovranazionale caratterizzano oggi i processi di patrimonializzazione che vedono al centro territori, comunità e regioni; 5) alle culture espressive popolari, quali il ritualismo festivo, le pratiche della devozione popolare, il gioco, l'arte pubblica, la street art.
Dopo una necessaria introduzione sulla tradizione demo-etnoantropologica italiana e sui concetti basilari di "cultura", "identità", "tradizione" e "patrimonio", il corso introdurrà temi e concetti relativi all’attuale dibattito in tema di patrimoni culturali, con particolare riferimento al tema dei musei del territorio e del “patrimonio culturale immateriale”, oggi al centro di dibattiti e di politiche nazionali, locali e sovranazionali (patrimoine immatériel – intangibile heritage). Ci soffermeremo sul concetto di “patrimonializzazione”, sulle politiche dell'identità che sono alla base dei beni culturali, sul riconoscimento dell'antropologo nelle istituzioni e sul ruolo che questi assume con la pratica etnografica all’interno delle comunità studiate e nel suo engagement con esse. Verranno esaminati i diversi temi emersi negli ultimi anni nell’ambito della definizione dei cosiddetti Beni DEA (Beni Demo-Etnoantropologici), quali: feste, pratiche rituali e performative, saperi, artigianato, musica, musei ed ecomusei territoriali. Verranno introdotte le pratiche di schedatura e catalogazione del patrimonio DEA con le schede ministeriali BDM e BDI. Infine verrà illustrato il ruolo che l’UNESCO con la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale (2003) sta esercitando nelle politiche identitarie locali e in tema di partecipazione delle comunità e dei territori nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio immateriale.
Durante il corso verrà proposto agli studenti un approfondimento sulle culture espressive (feste tradizionali, ritualismo festivo, gioco, arte pubblica, street art, etc.)
Il corso prevede, compatibilmente con gli orari degli altri corsi, una uscita sul campo e la visione di numerosi documenti visivi. Fine del corso è in generale quello di rendere gli studenti capaci di discutere ed individuare il ruolo che il patrimonio culturale, il patrimonio etnografico e il museo territoriale rivestono nella articolazione delle identità locali e nelle politiche culturali a livello nazionale ed internazionale. Nonché quello di contribuire a definire nello studente un profilo come antropologo nello studio e nella valorizzazione dei patrimoni culturali demoetnoantropologici, immateriali e materiali. E' altamente consigliata la frequenza.
Capacità che verranno acquisite
L’obiettivo del corso è quello di sviluppare nello studente:
a) conoscenze di base relative alla tradizione demo-antropologica italiana e ai beni demoetnoantropologici
b) conoscenze di base relative all'antropologia museale e ai musei del territorio (musei etnografici, ecomusei, etc.)
c) conoscenze di base relative al concetto di “patrimonio etnografico”, materiale e immateriale;
d) conoscenze di base relative all’attività dell’UNESCO in merito alla salvaguardia del patrimonio immateriale
e) capacità critiche utili per guardare dinamiche e processi culturali e sociali locali che riguardano i rapporti tra comunità, culture locali e processi politico-economici globali;
f) competenze utili per definire un profilo professionale che qualifichi lo studente nel campo dei Beni Culturali come esperto del patrimonio etno-antropologico e dei musei territoriali.
g) conoscenze di base sulla cultura espressiva popolare
Testi d'esame
1) Una selezione di saggi che verranno resi disponibili agli studenti durante il corso.
2) In aggiunta gli studenti porteranno 1 testo a scelta tra i seguenti:
1) F. Dei, Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare, Roma, Meltemi (reperibile in pdf perché esaurito - contattare la docente)
2) A. Broccolini & V. Padiglione (a cura), Ripensare i margini. L'Ecomuseo Casilino per la periferia di Roma, Roma, Aracne 2017.
3) F. Dei, C. Di Pasquale, Rievocare il passato. Memoria culturale e identità territoriale, Pisa University Press, 2017.
4) K. Ballacchino, L. Bindi, A. Broccolini, Ri-tornare. Pratiche etnografiche tra comunità e patrimoni culturali, Patron, 2020.
5) A. Broccolini, Scena e retroscena di un patrimonio. Artigianato, turismo e cultura popolare a Napoli, Verona, Quiedit, 2008 (reperibile sul sito della casa editrice www.quiedit.it).
6) P. Clemente & F Mugnaini, Oltre il folklore. Tradizioni popolari e antropologia nella società contemporanea, Roma, Carocci, 2001.
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