Corso di laurea: Design del prodotto
A.A. 2010/2011
Conoscenza e capacità di comprensione
Il titolo finale di Laureato Magistrale in Design del Prodotto sarà conferito a studenti che abbiano acquisito un'insieme di conoscenze approfondite relative alle culture del progetto, alle culture d'impresa e alle culture e alle strumentazioni multimediali; la capacità di comprendere ed analizzare rigorosamente i fenomeni che hanno generato lo sviluppo e l'elaborazione dei prodotti di design, nonché di intendere in modo critico tutti quei processi che costituiscono l'iter progettuale e il ciclo di vita del prodotto, dimostrando attitudine all'approfondimento nello studio delle tematiche e capacità di interpretazione dei complessi scenari contemporanei. In particolare, la Laurea Magistrale in Design del Prodotto ha lo scopo di formare un designer dotato di conoscenze approfondite e capacità relative a: -capacità di analisi rigorosa, di lettura e valutazione, sia in termini storico-critici che tecnologici del sistema prodotto, relativamente ai complessi e variegati scenari che compongono la cultura moderna e contemporanea del Disegno Industriale; -capacità di comprendere e valutare le interrelazioni che si stabiliscono tra ambiti disciplinari analoghi, ma anche gli elementi trasversali che toccano settori anche distanti tra loro; -capacità di conoscere e comprendere l'insieme dei processi tecnologici e informatici attraverso i quali si attua l'iter progettuale di un prodotto o di un sistema di prodotti industriali e di continuo aggiornamento nei confronti delle innovazione tecnologica materiale e immateriale; - capacità di elaborare e condurre lungo tutto l'iter progetti complessi, di qualità e aderenti ai contesti, dimostrando di portare a compimento in modo maturo ed approfondito la sperimentazione progettuale anche in termini di regia delle diverse competenze che vi confluiscono, nonché di confrontarsi, con le esperienze più rilevanti di livello internazionale caratterizzate da innovazione di processo e di progetto. Tale bagaglio di capacità e conoscenze sarà conseguito attraverso corsi e lezioni frontali nelle due tipologie di Corso monodisciplinare e Corso integrato corredati da seminari, esercitazioni, svolgimenti individuali, frequentazione di biblioteche e laboratori sperimentali di ricerca. Ad esempio, durante il primo anno, i Corsi Integrati di Culture del Progetto approfondiscono il portato teorico, metodologico, linguistico, sociale, semiotico, artistico, filosofico alle discipline del progetto industriale e degli artefatti d'uso, inquadrato attraverso cornici storiche e culturali; con l'obiettivo di fornire conoscenze e strumenti per la lettura e l'approfondimento dei movimenti, delle idee e dei pensieri, dei dibattiti, delle immagini, passati e presenti, che guidano la cultura progettuale ad operare nelle società complesse contemporanee. Mentre i Corsi Integrati di Culture d'Impresa forniscono competenze in grado di rispondere alle istanze della società in materia di beni tramite l'apporto di strutture produttive e distributive, il trasferimento di conoscenze e metodologie relative agli aspetti del sistema-prodotto inerenti la sua collocazione strategica tanto nei contesti produttivi dell'impresa che in quelli distributivi del consumo. I Corsi forniscono gli strumenti analitici della pratica gestionale dei processi produttivi; le diverse modalità di analisi dei contesti di consumo e delle relative elaborazione dei processi di comunicazione e vendita dell'offerta produttiva in stretta relazione con le dinamiche di mercato; gli strumenti di sintesi atti a comprendere, a partire dalle analisi di marketing, i fenomeni socio-culturali e i mutamenti che investono la figura del "consumatore" al fine di sintonizzare rispetto ad essi le strategie aziendali a partire dallo sviluppo di nuovi concept di prodotto, coerentemente con gli aspetti economici e gestionali dell'impresa. I Laboratori sperimentali permettono di acquisire conoscenze e competenze sui molteplici aspetti relativi ai fondamenti teorici, i metodi e le tecnologie atti a produrre progetti tecnicamente validi, dal punto di vista sia dell'adeguatezza delle soluzioni proposte sia della possibilità di realizzazione tecnica sia della convenienza economica sia dell'efficacia organizzativa; conoscenze e competenze sui molteplici aspetti relativi ad un sistema di elaborazione, da quelli hardware a quelli software, dai sistemi operativi alle reti di elaboratori, dalle basi di dati ai sistemi informativi, dai linguaggi di programmazione all'ingegneria del software, dall'interazione uomo-macchina al riconoscimento dei segnali e delle immagini, all'elaborazione multimediale, all'ingegneria della conoscenza, all'intelligenza artificiale ed alla robotica. I Corsi monodisciplinari sono invece orientati tanto a studi superiori sull'estetica degli artefatti architettonici e industriali, quanto all'analisi morfologica e all'evoluzione tipologica e tecnologica di grandi famiglie di prodotti e ai rapporti tra spazio e forma nelle matematiche complementari. I Laboratori di progettazione, sia al primo che al secondo anno comportano l'interdisciplinarietà tra quelle materie che, nella sintesi progettuale, sono ritenute indispensabili per la conduzione di un iter progettuale responsabile ed approfondito. La prova finale darà modo di testare il livello di maturazione raggiunto, l'espressione e il grado di originalità raggiunti dal singolo negli approfondimenti degli aspetti storico-critici e nella capacità di sintesi progettuale e, più in generale di comprendere la capacità di gestione del bagaglio di conoscenze e metodologie acquisite nell'arco del biennio attraverso studi individuali, di gruppo e l'insieme delle esperienze didattiche condotte.Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il Laureato Magistrale in Design del Prodotto, seguito tale iter formativo, conseguito il titolo finale, potrà esercitare le proprie competenze in ambiti diversi quali liberi studi professionali, a supporto della competitività delle imprese, in settori emergenti come il "design strategico" e "il design dei servizi" o in settori nei quali sono presenti nuovi ruoli che richiedono competenze progettuali e manageriali; gestione dei processi di sviluppo e messa in produzione dei prodotti industriali, quali il "design management" e il "design engineering". Il titolo finale di Laureato Magistrale in Design del Prodotto sarà quindi conferito a studenti che siano in grado di applicare le conoscenze acquisite in un "saper fare" declinato nei diversi ambiti progettuali del Disegno Industriale. Il Laureato Magistrale in Design del Prodotto dovrà, in relazione agli studi sviluppati durante il biennio: -saper sviluppare pienamente e in modo approfondito temi di ricerca in maniera sperimentale e in piena autonomia nell'individuazione dei problemi e delle tematiche rilevanti, da affrontare con la convergenza di una pluralità di contributi disciplinari. -saper descrivere e utilizzare alcuni degli strumenti di lettura più consolidati tra quelli elaborati nel tempo da studiosi ed esperti professionalmente accreditati al fine di interpretare la produzione artistica e del design contemporanei -saper coordinare, integrare e articolare tanto i fattori relativi alla produzione che quelli relativi all'uso, alla fruizione e al consumo che concorrono alla definizione del sistema "prodotto, servizio, comunicazione". -saper realizzare, gestire e utilizzare differenti sistemi di elaborazione delle informazioni in relazione a diversi contesti applicativi con metodologie e tecniche appropriate; -saper utilizzare i metodi e le tecnologie relativi ai sistemi di elaborazione delle informazioni più innovativi nell'ambito della progettazione industriale, i software di gestione, elaborazione e trattamento dei dati bidimensionali e tridimensionali (CAD-CAM) e controllare le problematiche di usabilità delle interfacce uomo-macchina; - saper effettuare analisi approfondite e rigorose sull'evoluzione delle morfologie, delle tipologie e delle tecnologie di sistemi di oggetti; - progettare e controllare in modo globale ed estremamente approfondito le varie scale del progetto, operando anche tramite ricerche mirate a trasferimenti tecnologici e/o morfologici tra ambiti produttivi più maturi rispetto ad altri in via di sviluppo; - padroneggiare tecniche e conoscenze sui materiali naturali e artificiali, anche innovativi, a livello specialistico per i diversi gruppi di prodotti nonché dimostrare di essere in grado di controllare tecnicamente, alle varie scale progettuali, fino al più minuto dettaglio, il prodotto o il sistema di prodotti oggetto della sperimentazione progettuale; - dovranno altresì dimostrare di saper applicare le conoscenze acquisite in contesti economici e culturali diversi, lì dove più forte la domanda di ricerca di nuovi artefatti. La verifica dell'acquisizione di tali competenze avverrà durante il biennio in base a tutto quell'insieme di elaborati (contributi scritti, grafici e multimediali) nonché di modelli e prototipi che nell'ambito della progettazione industriale costituiscono, insieme a tutta la documentazione di progetto, un fondamentale apporto sperimentale. Verranno inoltre valutate sia in sede di esami che di prova finale le capacità di esporre, comunicare e sostenere le scelte analitico-progettuali.Autonomia di giudizio
Il titolo finale di Laureato Magistrale in Design del Prodotto sarà conferito a studenti che abbiano la capacità di acquisire ed elaborare in modo approfondito e originale tematiche inerenti il design, nei suoi diversi contesti socio-culturali e tecnologici. L'autonomia di giudizio è richiesta e alimentata fin dai primi gradi dell'iter formativo: all'uopo i Corsi Integrati forniscono conoscenze e strumentazioni per sviluppare l'attitudine critica, mentre i Laboratori indirizzano il laureando ad un esercizio dell'autonomia di giudizio in senso interpretativo e propositivo relativamente a temi emergenti e alle possibili soluzioni progettuali. Le questioni con cui si deve confrontare lo studente della classe Magistrale LM12 sono spesso di tipo predittivo, legate cioè alla visione di tendenze socio-comportamentali, nonché al recepimento delle più innovative soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato. La capacità di saper cogliere e interpretare in anticipo tali innovazioni latenti è uno degli elementi che caratterizzano l'abilità del progettista che il Corso di Laurea vuole preparare. Le ricerche e gli approfondimenti storico-critici sulla progettazione industriale e sulle reciproche influenze tra le arti visive, il design, l'architettura e le nuove tecnologie, devono quindi essere prospettate non solo come acquisizione di conoscenze, ma anche come stimolo a sviluppare autonome interpretazioni e riflessioni sulle possibili tematiche al fine di formulare proposte progettuali, di artefatti sia materiali che immateriali. La padronanza delle tecniche di ricerca e di analisi e di una loro autonoma interpretazione viene verificata attraverso l'originalità e la completezza delle elaborazioni di tipo tecnico e dalla capacità di sostenere le scelte analitico-progettuali, in un contesto fluido e dinamico. La figura di Laureato che si prefigura sarà in grado di collaborare, ma anche di coordinare, tutte quelle attività di progetto che sottendono la progettazione industriale nei suoi aspetti storici, estetici ed etici, ma anche tecnici e tecnologici.Abilità comunicative
La Laurea Magistrale in Design del Prodotto ha come obiettivo la formazione di una figura di progettista colto in grado di comunicare in modo chiaro, esaustivo ed efficace, anche con l'ausilio dei più innovativi sistemi informatici, le tematiche, le elaborazioni dei dati, i corredi illustrativi relativi alle proposte progettuali che dovranno essere complete dal punto di vista grafico, informatico, fisico (modelli e prototipi) a interlocutori sia specialisti che non specialisti. Le strutture narrative e descrittive dovranno essere costruite in modo logico e arricchite da modalità esplicative "ipertestuali". Gli studenti della Classe LM12 devono essere inoltre in grado di conferire in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'Italiano. Gli studenti devono saper utilizzare le tecniche comunicative di ultima generazione (presentazioni, video e prodotti multimediali..).In sede didattica la capacità di comunicazione sarà addestrata con esercitazioni mirate a controllare il linguaggio parlato e scritto, con abstract dinanzi ad una platea di docenti, con esposizioni orali in una lingua dell'Unione Europea secondo tempi contingentati accompagnate dalla proiezione di immagini esplicative. La verifica dell'acquisizione della capacità di comunicare ha come fine di addestrare gli studenti a interloquire con soggetti altri ed è considerata propedeutica ad affrontare le dinamiche dei processi partecipativi, fondamentali nella professione del progettista.Capacità di apprendimento
La capacità di apprendimento sarà valutata in base all'iter formativo individuale, al curriculum degli studi, ai successivi gradi di acquisizione di conoscenze e capacità acquisite nel tempo. Sarà inoltre considerata la singolarità dell'approccio progettuale, l'approfondimento personale in relazione alle attività di gruppo. Sarà altresì considerata la capacità di apprendere autonomamente dati quantitativi e qualitativi peculiari al design, al fine di proseguire ulteriormente gli studi o intraprendere la professione o l'attività di ricerca nell'ambito di specifici dottorati. Lo studente deve dimostrare una capacità di aggiornamento con un buon grado di autonomia necessaria soprattutto nel campo della critica e teoria del design, delle tecniche di rappresentazione, nella ricerca di materiali innovativi, delle più recenti tecnologie e processi produttivi e dei linguaggi della contemporaneità. La verifica della capacità di apprendimento sarà effettuata attraverso verifiche in itinere, workshop, prove di esame.Requisiti di ammissione
Le conoscenze richieste per l'accesso diretto al Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto sono quelle acquisite prevalentemente attraverso Corsi di Laurea triennali appartenenti alla classe L4 (ex L42) di Disegno Industriale, o corsi ritenuti equipollenti, o comunque attraverso corsi di cui è possibile costruire delle corrispondenze tra insegnamenti e Settori Scientifico Disciplinari. Coloro che vogliono accedere al Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto devono essere in possesso di una Laurea o di un Diploma di Laurea Triennale. ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Le conoscenze devono comunque concernere una formazione di base, in ambito scientifico, tecnologico, del progetto, umanistico e della rappresentazione, per un minimo di 32 CFU. Devono altresì comprendere una formazione caratterizzante nell'ambito del Design e delle Comunicazioni Multimediali, nelle Discipline Tecnologiche e Ingegneristiche e nell'area delle Scienze economiche e sociali per un minimo di 52 CFU. Oltre alla suddetta preparazione di base gli studenti devono avere un'adeguata conoscenza della lingua inglese. Le modalità di verifica dell'adeguatezza della personale preparazione sono definite nel Regolamento Didattico del corso di studio.(DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)Prova finale
Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Magistrale in Design del Prodotto lo studente dovrà aver superato l'accertamento, con esito positivo, dell'attività didattica, dovrà inoltre avere la certificazione dell'attività di tirocinio. L'esame di Laurea assume il valore di una "elaborazione originale" di carattere scientifico e tecnico. Accanto alla presentazione della stessa lo studente deve esibire la preparazione globale attraverso un portfolio dell'intero corso magistrale (gestito tanto in italiano che in inglese) e quella professionale attraverso una specifica elaborazione congruente con l'attività di tirocinio svolta e secondo modalità stabilite dal Consiglio di Corso di Laurea.(DM 270/04, art 11, comma 3-d)Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati potranno operare direttamente e collaborare alla produzione nei settori industriali del prodotto. I laureati della classe potranno svolgere attività professionali in diversi ambiti, quali la libera professione, le istituzioni e gli enti pubblici e privati, gli studi e le società di progettazione, le imprese e le aziende che operano nel campo del disegno industriale.(Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7)
Regolamento didattico
Corso di Laurea Magistrale
in Design del Prodotto
Classe LM-12 delle lauree magistrali in design
A.A. 2010-2011
1. Obiettivi formativi del Corso di Laurea Magistrale
2. Sbocchi professionali previsti per i laureati
3. Modalità di accesso al Corso di Laurea Magistrale
4. Modalità di trasferimento da altri Corsi di Laurea
5. Percorso formativo
6. Piano di studio
7. Propedeuticità degli esami
8. Modalità di frequenza
9. Materie a scelta dello studente
10. Modalità di verifica delle conoscenze delle lingue straniere
11. Tirocinio e modalità di verifica
12. Prova finale
13. Tipologia delle forme didattiche adottate e modalità di verifica delle
conoscenze acquisite
14. Modalità di verifica di altre competenze
15. Tipologie e modalità del tutorato didattico
16. Altre disposizioni
1. Obiettivi formativi del Corso di Laurea Magistrale
La Laurea Magistrale in Design del Prodotto, di durata biennale, ha come obiettivo la formazione di una figura di Designer complessa e colta, un progettista che sia in grado di promuovere dinamiche di innovazione di prodotti e di sistemi di prodotti e di supportare la finalizzazione strategica del progetto nel variegato insieme degli ambiti di applicazione del Disegno Industriale.
Un progettista capace di ideare e controllare nei suoi aspetti estetici, tecnologici, ma anche comunicativi l’iter progettuale, dal concept alla sua prototipazione, di un prodotto o di un sistema di prodotti. Il percorso biennale fornisce al laureato tutti gli strumenti necessari a confrontarsi e risolvere questioni legate a: - dinamiche di innovazione che attengono al prodotto finale, (negli aspetti tecnico-produttivi, tecnico-funzionali e formali), al prodotto intermedio (materiali, semilavorati, componenti) e ai processi che ne accompagnano il ciclo di vita (progettuali, produttivi, distributivi, d’uso); - innovazioni socio-culturali, di consumo e di mercato che hanno diretta influenza sulle strategie produttive, comunicative, distributive e che concorrono alla definizione dell’identità dell’impresa (dalla progettazione dei sistemi di servizio a quella dei luoghi e delle modalità di vendita); - a confrontarsi infine, con gli interventi progettuali sul «contesto» fisico di produzione e d’uso dei prodotti (dagli aspetti qualitativi che contribuiscono a migliorare la percezione e la fruizione di un ambiente, ai requisiti ambientali di prodotti, processi comunicativi e di consumo finalizzati a strategie di «sostenibilità»). Ciò comporta una solida formazione che raccolga e finalizzi al progetto, oltre agli aspetti metodologici, operativi e teorico-scientifici della cultura del disegno industriale, anche gli ambiti transdisciplinari della programmazione e organizzazione della produzione, del marketing industriale, dell’analisi settoriale e intersettoriale, dell’economia aziendale, della ingegneria dei materiali, dell’elettrotecnica ed elettronica, dell’ingegneria meccanica e delle tecnologie di lavorazione, della ricerca operativa. L’iter biennale prevede quindi la formazione di un designer le cui conoscenze approfondite relative alle discipline proposte, costituiscono i riferimenti per operare come progettisti industriali nel senso di un’innovazione di processo e di prodotto in relazione a tematiche e problemi di notevole complessità.
2. Sbocchi professionali previsti per i laureati
(Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7)
Il Laureato Magistrale in Design di Prodotto potrà svolgere attività professionali in diversi ambiti, quali la libera professione, le istituzioni e gli enti pubblici e privati, gli studi e le società di progettazione, le imprese e le aziende che operano nel campo del disegno industriale.
In particolare il Laureato potrà esercitare le proprie competenze a supporto della competitività delle imprese ricoprendo ruoli che richiedono competenze progettuali, manageriali e di gestione dei processi di sviluppo e messa in produzione dei prodotti industriali.
I Laureati potranno operare direttamente e collaborare alla produzione nei settori industriali del prodotto includendo tutti i settori relativi ai beni di consumo, durevoli e strumentali che rappresentano ambiti di vocazione dell'economia nazionale anche con competenze specifiche quali quelle della progettazione ecocompatibile.
I principali sbocchi occupazionali sono la libera professione, gli studi e le società di progettazione, le imprese e le aziende che operano all'interno dei molteplici ambiti merceologici manifatturieri.
Tali attività sono assimilate, secondo la “Classificazione analitica per categorie di professioni” dell’Istat, come: Ingegneri industriali e gestionali; Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private; Specialisti nei rapporti con il mercato.
3. Modalità di accesso al Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto
Le conoscenze richieste per l’accesso al Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto sono quelle acquisite prevalentemente attraverso Corsi di Laurea triennali appartenenti alla classe L4 (ex L42) di Disegno Industriale o corsi ritenuti equipollenti, o comunque attraverso corsi di cui è possibile costruire delle corrispondenze tra insegnamenti e Settori Scientifico Disciplinari.
Gli studenti provenienti da Corsi di Laurea nella classe L4 – Disegno Industriale - delle Università italiane hanno accesso diretto.
- Coloro che vogliono accedere al Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto devono comunque essere in possesso di una Laurea o di un Diploma di Laurea Triennale, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo.
- Per gli studenti provenienti da Lauree Triennali di altre aree - Tecnico-Scientifica (Ingegnerie e Scienze) o Umanistico-Sociologica (Lettere, Sociologie, ecc.) - le conoscenze devono comunque concernere una formazione di base scientifica, tecnologica, nel progetto, umanistica, nella rappresentazione; per un minimo di 32 CFU nei seguenti SSD:
CHIM/06; CHIM/07; CHIM/12; MAT/05; MAT/03; MAT/06; MAT/08; MAT/09; FIS/01; FIS/07; SECS-S/02; ICAR/12; INF/01; ING-IND/10; ING-IND/11; ING-IND/21; ING-IND/22; ING-INF/05; ICAR/13; ICAR/18; L-ART/02; L-ART/03; L-FIL-LET/10; L-FIL-LET/11; M-FIL/04; M-FIL/05; ICAR/17.
Devono altresì comprendere una formazione caratterizzante nell’ambito del Design e delle Comunicazioni Multimediali, nelle Discipline Tecnologiche e Ingegneristiche e nell’area delle Scienze economiche e sociali per un minimo di 52 CFU nei seguenti SSD:
ICAR/13; ICAR/16; L-ART/05; L-ART/06; ICAR/12; ICAR/17; INF/01; ING-IND/13; ING-IND/14; ING-IND/15; ING-IND/16; ING-INF/05; ICAR/22; ING-IND/35; IUS/01; IUS/09; IUS/14; M-DEA/01;
M-PSI/05; SECS-P/01; SECS-P/07; SECS-P/08; SPS/08.
La verifica dei requisiti per accedere al Corso di laurea avverrà mediante una procedura di selezione, con modalità definite con un apposito bando annuale dalla Facoltà.
4. Modalità di trasferimento da altri Corsi di Laurea
Il trasferimento di studenti provenienti da Corsi di studio appartenenti alla stessa classe – LM12 – Design o da Corsi di studio appartenenti a classi diverse dalla LM12 degli Atenei Federati della Sapienza o di altre Università è consentito sulla base di un Bando annuale che indica il numero di posti disponibili per i trasferimenti, tenuto conto della numerosità massima della classe stabilita in ingresso, e contiene modalità previste per la domanda di trasferimento.
Per quanto riguarda il riconoscimento dei CFU già maturati, verranno convalidati integralmente quelli relativi ai Settori scientifico-disciplinari inclusi negli ambiti previsti nell’ordinamento della classe. Per quanto riguarda i crediti relativi a Settori scientifico-disciplinari non inclusi negli ambiti previsti nell’ordinamento della classe, la convalida dei CFU deriverà dalla valutazione caso per caso per ogni Settore effettuata dal CdLM sulla base della idonea documentazione allegata alla domanda di trasferimento.
Il CdLM indica, altresì, l’anno di corso a cui lo studente richiedente il trasferimento viene iscritto; stabilisce l’eventuale obbligo formativo aggiuntivo da assolvere; definisce il completamento del curriculum per il conseguimento della laurea magistrale.
5. Percorso formativo
Il percorso formativo biennale è concepito ed organizzato nel seguente modo:
Il primo anno è strutturato con corsi teorici e laboratori di progettazione in modo da fornire quell’insieme di conoscenze che consente di:
- possedere conoscenze approfondite relative alle teorie e alla storia della cultura materiale e del disegno industriale, alla storia dell’arte moderna e contemporanea; all’estetica degli artefatti architettonici e industriali, agli sviluppi della morfologia e della tipologia e all’innovazione tecnologica che sottende l’evoluzione dei sistemi di oggetti e comprendere le relazioni che si stabiliscono tra le discipline e le modalità con cui evolvono nel tempo. I laureati devono essere capaci di utilizzare tali conoscenze per interpretare e descrivere tematiche complesse basate su un approccio trasversale. La preparazione nelle discipline storico-critiche e nelle scienze umane deve altresì condurre lo studente, già al primo anno, ad interpretare con gli strumenti opportuni i differenti contesti di applicazione della pratica progettuale.
- conoscere approfonditamente gli aspetti teorico scientifici, metodologici, ed operativi nel campo della cultura d’impresa e nell’ambito dell’etica professionale;
- saper utilizzare tutti gli strumenti e le tecnologie informatiche che consentono al designer industriale di modellare e controllare tecnicamente tutti gli elementi fino al più piccolo dettaglio;
- conoscere approfonditamente e controllare gli aspetti tecnico-produttivi, tecnico-funzionali e formali degli artefatti (di natura materiale o immateriale) e dei prodotti intermedi, ma anche l’insieme dei processi che accompagnano il ciclo di vita del prodotto e tutti quegli elementi che contribuiscono a migliorarne i requisiti ambientali, comprendendo i processi comunicativi e di consumo finalizzati a strategie di "sostenibilità";
- conoscere in modo approfondito e saper analizzare in ogni suo elemento la morfologia di un prodotto e/o di un sistema di prodotti in relazione all’innovazione tipologica, materica e tecnologica;
- progettare un artefatto o un sistema di artefatti fortemente innovativo sia negli aspetti formali che in quelli produttivi e funzionali, nell’ottica di una continua sperimentazione sensibile ai mutamenti socio-culturali.
Le tipologie di insegnamento relative al quadro formativo del primo anno Magistrale sono Corsi monodisciplinari, Corsi Integrati e Laboratori progettuali, workshop e seminari, visite guidate, attività di tirocinio e/o stage, privilegiando l’integrazione tra discipline e la sinergia tra differenti modalità didattiche.
Il secondo anno è strutturato in modo da:
- fornire conoscenze approfondite e specialistiche nell’ambito della progettazione industriale del prodotto o di sistemi di prodotti. Allo scopo l’offerta formativa si avvale di LP, nei quali alte competenze relative a discipline tra loro interrelate costituiscono i riferimenti fondamentali per orientare gli studi del secondo anno ad una maggiore specializzazione che si sviluppa nell’ambito dell’innovazione di processo e di prodotto.
Il Laboratorio progettuale, può articolarsi in workshop e seminari, visite guidate e altro genere di attività formative. Sono anche previste attività di tirocinio e/o stage.
I crediti a disposizione dello studente e la prova finale, oltre al tirocinio completano l’iter formativo lasciando margine alla maturazione di studi approfonditi personalizzati fermo restando il rispetto del percorso delineato, nell’ottica di un’acquisizione magistrale di conoscenze e capacità progettuali da esercitare nell’ambito della progettazione industriale.
Per quanto concerne il valore di ciascun credito formativo il Corso LM12 in Design del Prodotto prevede di riservare una quota allo studio personale mediamente del 60% per ogni cfu, dato che 1 cfu corrisponde a 25 ore di studio; l’impegno per l’attività didattica frontale (corso monodisciplinare e teorico) è di 8 ore per credito, mentre per l’attività didattica di laboratorio il totale è di 12 ore.
6. Piano di studio.
Il Corso di Laurea magistrale LM12 in Design del prodotto non prevede la possibilità di presentare da parte dello studente “piani di studi individuali”; anche se, gli studenti determinati a seguire percorsi formativi nei quali sono indicati cfu relativi a settori affini o integrativi non presenti nei settori caratterizzanti il Corso di laurea Magistrale e non previsti nel manifesto degli studi, possono presentare al coordinatore del CDLM, al momento dell’immatricolazione o del trasferimento, una domanda motivata in forma individuale che sarà valutata dal CDLM.
Per quanto riguarda la scelta delle discipline che vanno a coprire i crediti formativi relativi alle “materie a scelta dello studente” esse dovranno essere maturate presso i CDL della Facoltà o degli Atenei della Sapienza.
7. Propedeuticità degli esami.
La Laurea Magistrale LM12 in Design del prodotto prevede le seguenti propedeuticità al primo anno e tra primo e secondo anno:
Non si può sostenere l’esame di: Se non si è superato l’esame di:
Atelier di Design del Prodotto 1 Laboratorio di Modellazione e Tecnologie multimediali
Atelier di Design del Prodotto 2 Laboratorio di Modellazione e Tecnologie multimediali
Atelier di Innovazione di Processo Atelier di Design del Prodotto 1
Atelier di Design del Prodotto 2
Atelier di Innovazione di Prodotto Atelier di Design del Prodotto 1
Atelier di Design del Prodotto 2
Il CDLM non prevede alcun vincolo di passaggio tra il 1° e il 2° anno.
8. Modalità di frequenza.
Il CdLM in Design del Prodotto non prevede la frequenza obbligatoria per nessuno degli insegnamenti attivati.
9. Materie a scelta dello studente.
Le Materie a scelta dello studente corrispondono a 8 cfu. Queste, scelte autonomamente, devono essere coerenti con il percorso formativo. Tali crediti possono essere acquisiti sostenendo uno o più esami scelti tra quelli presenti nelle offerte formative:
- di Corsi di Laurea Magistrale delle Facoltà dell’Ateneo
- di eventuali corsi specificamente attivati dal Corsi di Laurea Magistrale in Design del Prodotto (definiti per ciascun anno accademico)
- nell’ambito del programma Erasmus
- presso qualificate strutture di enti, istituti e imprese pubbliche o private operanti nel settore del Disegno Industriale, previa stipula di convenzioni.
10. Modalità di verifica delle conoscenze delle lingue straniere (inglese).
Il CdLM in Design del Prodotto non prevede crediti da attribuire alla conoscenza di una lingua straniera.
11. Tirocinio e modalità di verifica.
Sono previsti specifici cfu (250 ore) per stage e tirocinio, da svolgersi presso strutture imprenditoriali attive nell’ambito della comunicazione o presso rinomati studi professionali italiani ed esteri. La scelta della struttura ospitante potrà essere suggerita dalla Facoltà, o proposta dallo studente e comunque soggetta a un’approvazione da parte del Coordinatore del CdLM e del Consiglio Didattico. La verifica di tali attività avverrà, al termine del tirocinio, per mezzo di una sintetica relazione sul lavoro svolto, a firma del tutor aziendale.
12. Prova finale
Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Magistrale in Design del Prodotto lo studente dovrà aver superato l'accertamento, con esito positivo, dell'attività didattica, dovrà inoltre avere la certificazione dell'attività di tirocinio. La prova finale consiste nella discussione della Tesi di Laurea.
La Tesi di Laurea assume il valore di una "elaborazione originale" di carattere scientifico e tecnico e consiste in un progetto a livello specialistico in cui sono sviluppati tutti gli aspetti relativi alla progettazione nel campo dell’innovazione di prodotto e di processo.
13.Tipologia delle forme didattiche adottate e modalità di verifica delle conoscenze acquisite.
L’organizzazione della didattica è semestrale, si articola in una parte formativa orientata all'apprendimento e alla conoscenza di teorie, metodi e discipline e in una parte teorico-pratica orientata all'apprendimento e all'esercizio del "saper fare" nel campo delle attività relative alle professioni del Laureato Magistrale in Design del prodotto.
In particolare il percorso formativo si articola attraverso Corsi Monodisciplinari (CM), Corsi Integrati (CI), Atelier Progettuali (LP) e attività di Tirocinio.
1 CFU (Credito Formativo Universitario) corrisponde a 25 ore di studio. Per quanto riguarda l’attività didattica “frontale” (corsi monodisciplinari CM e corsi integrati CI) l’impegno in aula è di 8 ore per credito; per l’attività didattica progettuale (Atelier Progettuali LP) è di 12 ore.
- I Corsi Monodisciplinari (CM), “frontali” sono costituiti da insegnamenti di uno specifico settore disciplinare, sono orientati all'apprendimento e alla conoscenza di teorie, metodi e strumenti disciplinari di base.
- I Corsi Integrati (CI) sono costituiti di più moduli didattici svolti dallo stesso docente o, in forma coordinata, da più docenti che faranno parte della commissione di esame. Tra i Corsi Integrati sarà definito un Corso Guida. L'integrazione può riguardare sia la stessa area disciplinare, che aree disciplinari differenti. Si concludono con un unico esame di profitto.
I Corsi Integrati possono essere a carattere metodologico strumentale ovvero destinati alla formazione orientata all'apprendimento e alla conoscenza di teorie, metodi e discipline, o possono essere a carattere sperimentale applicativo ovvero orientati all'apprendimento e all'esercizio del "saper fare" nel campo delle attività strumentali o specifiche delle professioni del Laureato in disegno industriale.
Gli Atelier Progettuali (LP) sono costituiti da più moduli didattici svolti dallo stesso docente o, in forma coordinata, da più docenti che faranno parte della commissione di esame. Sono orientati al “saper fare”, all'esercizio delle attività operative necessarie alla formalizzazione del progetto. Tra i moduli del laboratorio sarà definito un Corso Guida.
La verifica dell’acquisizione delle conoscenze e capacità progettuali avviene in relazione ai programmi previsti per le singole attività didattiche sull’esito delle prove intermedie (ove previste) e finali: per gli Atelier Progettuali in base ad elaborati grafici, multimediali, e/o per mezzo di modelli (al vero o in scala) dei prodotti progettati, di volta in volta richiesti dalla docenza; per gli insegnamenti critico-teorici attraverso colloqui ed elaborati scritto/grafici di volta in volta richiesti dalla docenza.
Nell’ambito delle suddette attività didattiche potranno essere organizzate altre attività di tipo seminariale e workshop con la possibilità di contributi di esperti esterni a livello nazionale ed internazionale, nonché corsi replicati in teledidattica.
Ciascuna tipologia d’insegnamento si avvarrà di strumenti tecnici adeguati allo svolgimento dell’attività didattica.
14. Modalità di verifica di altre competenze
Parte dell’attività didattica potrà essere svolta anche presso qualificate strutture di enti, istituti e imprese pubbliche o private operanti nel settore del Design del Prodotto, previa stipula di convenzioni che possono prevedere anche l’utilizzazione di esperti appartenenti a tali strutture per attività didattiche speciali.
Le modalità di verifica di tali attività, ed i relativi CFU, verranno di volta in volta regolate dal Consiglio di Corso di Laurea in relazione alle attività previste per gli studenti.
15. Tipologie e modalità del tutorato didattico
Il CdLM organizza, incaricandone uno o più docenti, attività di orientamento e tutorato relative ai programmi di mobilità internazionale degli studenti, in particolare nell’ambito dei programmi di mobilità promossi dall’Ateneo. Le attività di tutorato concernono, inoltre, l’informazione circa il percorso formativo interno al CdLM, sul funzionamento dei servizi e i benefici a favore degli studenti, con la finalità di aiutarli nel loro processo di formazione e favorirne la partecipazioni alle attività accademiche.
16. Altre disposizioni
Gli studenti sono tenuti a rispettare tutti gli obblighi previsti dal regolamento didattico di facoltà formulato in base alla l. 279/’04 per quanto concerne le attività curriculare dello studente.
Lo studente espliciterà le proprie scelte al momento della presentazione,
tramite INFOSTUD, del piano di completamento o del piano di studio individuale,
secondo quanto stabilito dal regolamento didattico del corso di studio.
Primo anno
Primo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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1026428 -
CULTURE DEL PROGETTO
(obiettivi)
Gli obiettivi del corso integrato di Culture del progetto si articolano su diversi piani comprendendo lo studio e l’approfondimento di teorie della cultura e della storia del design e dell’architettura nell’ottica di un sapere transdisciplinare. Le finalità del corso di Teorie e Storia della progettazione industriale sono:- equipaggiare lo studente di un vocabolario teorico di base nel quadro delle teorie, della cultura e della storia del design, fornendo al contempo capacità analitiche e critiche in una prospettiva di continui rimandi e connessioni che ogni studente potrà moltiplicare da sé;- conoscere le problematiche teoriche e metodologiche legate allo sviluppo e all'affermarsi della disciplina nella cultura contemporanea e i caratteri di complessità e di innovazione negli scenari del pensiero contemporaneo, intrecciati allo sviluppo tecnologico e alle dinamiche economiche e di consumo delle società industriali e post-industriali;- comprendere in modo complesso e transdisciplinare gli aspetti culturali, le questioni economiche, i cambiamenti sociali, i riflessi di natura estetica ed etica e le considerazioni filosofiche connessi al progetto e allo sviluppo degli artefatti nei processi di organizzazione e di costruzione sociale;- sviluppare attitudini analitico-critiche e strumenti di interpretazione per leggere: a livello macro le problematiche teoriche, le tendenze, le avanguardie, i movimenti che caratterizzano la storia e gli scenari del design contemporaneo, e le connessioni agli altri ambiti della cultura materiale come la storia dell’arte, dell’architettura, del visual design, della moda e del costume; a livello micro gli artefatti e gli oggetti d’uso attraverso le emergenze metodologiche, materiali, tecnologiche, cognitive, semiotiche, e sapendovi individuare il portato di innovazione nella pratica del progetto e nella società, attraverso i necessari riferimenti ai linguaggi e alla cultura del progetto;- saper fare ricerca teorica, sviluppando nello studente capacità di individuare e svolgere temi di ricerca in maniera sperimentale e in piena autonomia nell’individuazione dei problemi e delle tematiche rilevanti, da affrontare con la convergenza di una pluralità di contributi disciplinari.Gli obiettivi del corso del corso di Teorie e storia dell’architettura contemporanea sono:Il corso si propone di fornire allo studente i parametri necessari a decifrare il sistema di segni dell’architettura contemporanea, ovviamente connesso con le mutazioni dell’architettura nel XX secolo e la consolidata cultura dell’età postindustriale: epoca e cultura oramai abbondantemente analizzate da storici, filosofi e sociologi europei e americani (per tutti i nomi di Paul Virilio, Jaques Derrida, Marc Augé o Frederic Jameson ) di cui rimangono nell’immaginario collettivo parole d’ordine spesso abusate quali “non luoghi” “ architettura virtuale” “sculture/architetture” favorite dal complesso catalogo delle forme e dei materiali elaborato e dai nuovi paesaggi resi possibili dall’accelerazione della rivoluzione informatica. Spazi collettivi e per il tempo libero (musei, biblioteche, attrezzature per i grandi eventi, concept store) catalizzano in buona parte l’attenzione dei progettisti del terzo millennio: sulla “città marmellata” di cui parla Toyo Ito è quasi necessaria la forza dell’immagine: il gesto della statua della libertà citato da Liebeskind a Ground Zero -poi epurato da David Childs- l’iterazione dei monoliti di Berlino di Peter Eisenman, le architetture di Koolhas o di Herzog e De Meuron per la resa televisiva della nuova Pechino, il primitivo del Museé dell’Homme di Jean Nouvel Edifici di alto valore simbolico, ma anche strutture effimere che spesso sconfinano nel territorio delle arti.Se le discipline specifiche assumono connotati e statuti diversi - come nell’arte per gli studi di Rosalind Krauss -si afferma nella città una cultura trasversale, meticciata con la comunicazione, la pubblicità, il cinema e l’arte. Una città continuamente “allestita”- basti pensare alla vocazione cinematografica e fotogenica di alcune piazze berlinesi recentemente riprogettate e ricostruite o di analoghi fenomeni nelle metropoli americane- mentre la città reale assume spesso i connotati di una megalopoli ingovernabile e in continua mutazione i cui fenomeni a malapena decifrabili vengono registrati e provocano dibattiti (in Italia: la Cecla e la rivista “Gomorra” con Imbesi e Terranova).
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TEORIE E STORIA DELLA PROGETTAZIONE INDUSTRIALE
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4
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ICAR/13
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32
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-
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-
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-
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ITA |
-
TEORIE E STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
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5
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ICAR/18
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40
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-
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-
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-
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ITA |
1026388 -
ESTETICA E CRITICA DELL'ARTE
(obiettivi)
Gli obiettivi del corso integrato di Estetica e critica dell’arte riguardano tanto le teorie e le storie del design, dell’architettura, delle arti, delle arti decorative, quanto quelle strettamente attinenti ai fondamenti della Critica d’arte contemporanea.In particolare, gli obiettivi del corso di Estetica degli Artefatti architettonici e industriali vogliono condurre il discente a conoscere il processo di elaborazione di un artefatto (artigianale, industriale) a partire dalla sua concezione e visione primaria. Il corso intende fornire una visione aperta sulla progettazione attraverso gli stimoli che gli artefatti esistenti possono produrre.L’obiettivo del corso di Teorie e Storia della Critica dell’Arte è di portare lo studente ad una conoscenza degli strumenti e dei fondamenti della Critica d´Arte attuale.Al termine dell’attività formativa lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di: - Descrivere e utilizzare alcuni degli strumenti di lettura più consolidati tra quelli elaborati nel tempo da studiosi ed esperti professionalmente accreditati al fine di interpretare la produzione artistica contemporanea.- Estrapolare dalla produzione artistica contemporanea tematiche epocali, tensioni storiche, suggestioni formali, e strategie comunicative riferibili in qualche modo anche alle altre discipline del visivo con particolare attenzione per Disegno Industriale.- Distinguere in un’ opera d’arte il nucleo motivazionale dell’atto creativo, (considerato come ricerca di valori ad un tempo esistenziali e sociali), dal mero sforzo di produrre una cifra stilistica capace di raccogliere consensi più o meno effimeri.
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-
ESTETICA DEGLI ARTEFATTI ARCHITETTONICI E INDUSTRIALI
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6
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ICAR/14
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48
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-
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-
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-
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ITA |
-
TEORIE E STORIA DELLA CRITICA DELL'ARTE
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3
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L-ART/03
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24
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-
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-
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-
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ITA |
1031415 -
CULTURA DELL'ARTEFATTO INDUSTRIALE E D'IMPRESA
(obiettivi)
Il Corso integrato di Cultura dell’artefatto industriale e d’impresa si basa sull’acquisizione di conoscenze teoriche relative da un lato alle caratteristiche proprie del prodotto industriale, dall’altro agli aspetti economici e di marketing che fanno riferimento alla cultura d’impresa. Mentre l’insegnamento di Morfologia, tecnologia e tipologia degli artefatti si occupa di far conoscere e comprendere le peculiarità morfologiche, tipologiche e tecnologiche di gruppi di artefatti industriali particolarmente rilevanti nella storia del design, l’insegnamento di Economia e marketing fornisce conoscenze relative agli aspetti del sistema-prodotto inerenti la sua collocazione strategica tanto nei contesti produttivi dell’impresa che in quelli distributivi del consumo. L’interdisciplinarietà si basa sulle relazioni tra le conoscenze morfologiche e tecnologiche e quelle relative ai principi dell’economia, dell’innovazione e dell’evoluzione dell’industria.
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-
ECONOMIA E MARKETING
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3
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SECS-P/08
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24
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-
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-
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-
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ITA |
-
MORFOLOGIA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEGLI ARTEFATTI
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6
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ICAR/12
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48
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-
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-
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-
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ITA |
1026488 -
LABORATORIO DI MODELLAZIONE E TECNOLOGIE MULTIMEDIALI
(obiettivi)
Il Laboratorio di modellazione e tecnologie multimediali è composto da due insegnamenti, Tecnologie per l’informazione e la comunicazione - TIC e Modellazione virtuale, prototipazione e reverse engineering; le cui attività sono strettamente correlate.Al termine del corso di Tecnologie per l’informazione e la comunicazione - TIC lo studente sarà in grado di :- saper identificare la tecnologia informatica e multimediale necessaria a gestire un processo di comunicazione su rete locale o geografica;- saper progettare la struttura di una base dati a contenuto eterogeneo;- individuare e pianificare i possibili flussi di comunicazione delle informazioni fra base dati e utenti;- saper interrogare e presentare le informazioni della base dati, in modo dinamico e personalizzato sull’utente, per via grafica e attraverso alternativi sistemi di rappresentazione.Al termine del corso di Modellazione virtuale, prototipazione e reverse engineering- sapere leggere in modo critico la forma, comprenderla nella sua genesi geometrica, misurarla e restituirla digitalmente;- usare software di modellazione virtuale sia per la progettazione che per la gestione del processo produttivo;- saper orientare, programmare e gestire un processo di prototipazione;- saper riconoscere, in fase di progettazione e modellazione, le problematiche relative alla prototipazione e all’industrializzazione della forma.
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-
TECNOLOGIE PER L'INFORMAZIONE E LA COMUNICAZIONE - TIC
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3
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ICAR/17
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24
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-
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-
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-
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ITA |
-
MODELLAZIONE VIRTUALE, PROTOTIPAZIONE E REVERSE ENGINEERING
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3
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ICAR/17
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24
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-
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-
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-
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ITA |
Secondo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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1026596 -
SPAZIO E FORMA NELLE MATEMATICHE COMPLEMENTARI
(obiettivi)
Fornire agli studenti informazioni, dettagli, idee sulle connessioni tra matematica, arte, architettura, modellistica, cinema, teatro per mettere a fuoco la formazione di concetti di base della cultura, come l’idea di spazio.
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6
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MAT/04
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48
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-
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-
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-
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ITA |
1031387 -
TEORIE DELL'INNOVAZIONE PER IL DESIGN
(obiettivi)
Gli obiettivi del corso di Teorie dell’innovazione per il design riguardano lo studio e l’approfondimento di teorie della cultura e della storia del design secondo un’ottica che privilegia i principali aspetti relativi all’innovazione di prodotto e di processo. Il corso propone insieme allo sviluppo di tematiche legate ai concetti chiave dell’innovazione e alle sue declinazioni nell’ambito del design - Product innovation, Process innovation, Organizational innovation - l’approfondimento di conoscenze pertinenti agli scenari più avanzati del disegno industriale secondo un’impostazione che privilegia la dimensione critico-linguistica in rapporto allo sviluppo tecnico dei prodotti. Le finalità del corso sono: - conoscere le problematiche teoriche e metodologiche legate allo sviluppo e all'affermarsi delle teorie del design nella cultura moderna e contemporanea. Saper analizzare quei caratteri di complessità e di innovazione che fanno da sfondo ai contesti delle attuali speculazioni teoriche in campi che sconfinano oltre le specificità disciplinari e riguardano lo sviluppo tecnologico, gli aspetti filosofici e le dinamiche economiche. - comprendere, in una visione multidisciplinare, i nuovi scenari per il progetto del design in modo da porre a confronto lo studente con le tematiche dell’innovazione in comparti produttivi che vanno dal design alla moda. - Comprendere come il supporto teorico costituisca il fondamento per sviluppare progetti complessi di prodotti industriali, servizi avanzati e sistemi di comunicazione riferibili ai molteplici campi dell’innovazione; - Sviluppare, attraverso l’acquisizione di un complesso di elementi cognitivi e concettuali, capacità critiche e di prefigurazione dei processi caratterizzanti il design con l’obiettivo di intraprendere sperimentazioni progettuali specifiche ed innovative.
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6
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ICAR/13
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48
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-
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-
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-
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ITA |
1026506 -
ATELIER DI DESIGN DEL PRODOTTO I
(obiettivi)
All’interno del percorso didattico della Laurea Magistrale in Design del Prodotto il presente Atelier rappresenta, insieme al contemporaneo (in termini temporali) Atelier di Design del Prodotto II, una esperienza progettuale di carattere fortemente metodologico.Lo specifico obiettivo dell’Atelier di Design del Prodotto I, al quale concorrono due insegnamenti tra loro complementari, è di trasferire al discente, strumenti critici, per indagare e sviluppare il ciclo di trasformazioni materiali e immateriali che investono le società contemporanee, compreso il potenziale di relazioni nuove e/o modificate tra i diversi attori (della produzione e del consumo) considerando come fattore discriminante il loro grado di sostenibilità (sociale, economica e ambientale) nel lungo periodo.In particolare l’insegnamento Design del Prodotto I provvederà alla componente critico analitica, e sintetico-progettuale, mentre l’insegnamento “Laboratorio di Concept” provvederà a fornire gli strumenti più propriamente operativi.
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DESIGN DEL PRODOTTO I
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6
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ICAR/13
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72
|
-
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-
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-
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ITA |
-
LABORATORIO DI CONCEPT
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3
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ICAR/13
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36
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-
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-
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-
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ITA |
1026500 -
ATELIER DI DESIGN DEL PRODOTTO II
(obiettivi)
L’insegnamento rappresenta il Corso guida dell’Atelier di Design di Prodotto II, e si pone in una continuità di processo logico con l’Atelier di Design del Prodotto I.Attraverso la definizione di tematiche progettuali, caratterizzate da un alto grado di complessità concettuale, l’insegnamento si pone l’obiettivo formativo di trasferire quanto appreso nella fase di definizione del concept, in una fase prettamente processuale, in cui appunto l’idea prende forma attraverso la scelta dei materiali e delle tecnologie più appropriate per la realizzazione seriale dell’artefatto. Il processo nella realtà non è disgiunto dalla fase di ideazione, fase in cui sono già definite molte delle scelte, ma nell’ambito del corso, lo studente dovrà delineare più soluzioni materiche e tecnologiche per poi poter attuare una scelta, attraverso dei chiari criteri.
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-
DESIGN DEL PRODOTTO II
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6
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ICAR/13
|
72
|
-
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-
|
-
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ITA |
-
LABORATORIO DI INGEGNERIZZAZIONE
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3
|
ICAR/13
|
36
|
-
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-
|
-
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ITA |
Secondo anno
Primo semestre
Insegnamento
|
CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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1026510 -
ATELIER DI INNOVAZIONE DI PROCESSO
(obiettivi)
L’esperienza formativa che intende fornire il presente corso, insieme al contemporaneo “Innovazione di prodotto”, ha un carattere sperimentale mirato allo sviluppo di competenze applicate.Lo specifico obiettivo del Corso di “Innovazione di Processo”, al quale concorrono tre insegnamenti tra loro complementari, è di trasferire al discente strumenti operativi per affrontare la progettazione di un nuovo artefatto partendo dalla disamina delle potenzialità tecnologiche e delle condizioni procedurali di un determinato ciclo produttivo, riferendosi in particolare ai contesti innovativi basati sulla trasmissione dei dati e sulla gestione delle informazioni attraverso le ICT (Information and Communication Tecnologies).In particolare: l’insegnamento “Prototipazione Virtuale” affronterà i temi dello sviluppo morfologico dell’artefatto attraverso sistemi progettuali e di verifica basati sul CAD (Computer Aided Design) e sulla sua evoluzione del Solid Modelling; l’insegnamento “Robotica per il Disegno Industriale” avrà come obiettivo specifico lo sviluppo di competenze legate alla gestione evoluta delle di produzione CNC (Computer Numeric Control) con particola attenzione a quelle identificate come macchine per il Rapid Prototyping; infine l’insegnamento “Tecnologie dei Sistemi di elaborazione” provvederà a fornire gli strumenti più propriamente operativi che permettono una capacità gestionale dell’intero ciclo produttivo, anche per quanto attiene alla valutazione economica e ambientale di tali processi.
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-
PROTOTIPAZIONE VIRTUALE
|
4
|
ICAR/17
|
48
|
-
|
-
|
-
|
|
ITA |
-
ROBOTICA PER IL DISEGNO INDUSTRIALE
|
4
|
ICAR/13
|
48
|
-
|
-
|
-
|
|
ITA |
-
TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI ELABORAZIONE
|
4
|
ING-INF/05
|
48
|
-
|
-
|
-
|
|
ITA |
1031416 -
ATELIER DI INNOVAZIONE DI PRODOTTO
(obiettivi)
L’esperienza formativa che intende fornire il presente Corso, insieme al contemporaneo “Innovazione di processo”, ha un carattere sperimentale mirato allo sviluppo di competenze applicate, nonché alla finalizzazione di quello che sarà il “lavoro originale di tesi”. Al termine del corso lo studente avrà compiuto un’esperienza didattica fortemente orientata alla ricerca. In particolare l’insegnamento di: Design e innovazione di artefatti industriali, lavorerà sulla definizione di un tema che induca innovazione attraverso una modalità molto vicina all’invenzione. Si individueranno cioè, problematiche aperte denunciate da nuovi comportamenti sociali scaturiti da mutate situazioni di contesto - culturale ed economico - e si svilupperanno di conseguenza ipotesi di artefatti dai caratteri inusitati. Inoltre il Corso contribuisce ad una preparazione teorica e critica relativamente all’analisi morfologica, tipologica e di genesi concettuale, relativa ad artefatti già esistenti contraddistinti dalle stesse caratteristiche di “innovazione”rispetto ai prodotti oggetto della sperimentazione progettuale. L’insegnamento di: Tecnologie di materiali innovativi avrà l’obiettivo di contribuire all’innovazione di prodotto, fornendo allo studente un aggiornamento sui nuovi materiali e sui processi tecnologici di produzione più avanzati. Gli studi inerenti tale insegnamento, oltre alle parti teoriche relative alle conoscenze delle peculiarità fisiche, meccaniche e tecnologiche di determinati gruppi di materiali innovativi e dei processi produttivi che ne consentono l’utilizzo, hanno il fine di supportare in modo concreto l’attività progettuale svolta nel modulo di Design e innovazione di artefatti industriali, tramite connessioni con le aziende e con i centri di ricerca più avanzata di materiali all’avanguardia. Si ritiene che il corso di “Innovazione di prodotto” debba quindi avvalersi oltre alle competenze proprie anche di consulenze esterne in modo che la conduzione del progetto comporti una ricerca sul tema, sulla predisposizione del concept e sugli adeguati approfondimenti esecutivi in relazione al materiale/i e ai sistemi produttivi; nell’ottica di una sperimentazione mirata a realizzare artefatti passibili di collocarsi nei complessi scenari post industriali tipici della contemporaneità.
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-
DESIGN DI INNOVAZIONE DI ARTEFATTI INDUSTRIALI
|
5
|
ICAR/13
|
60
|
-
|
-
|
-
|
|
ITA |
-
TECNOLOGIE DI MATERIALI INNOVATIVI
|
4
|
ICAR/12
|
48
|
-
|
-
|
-
|
|
ITA |
- -
A scelta dello studente
|
8
|
|
64
|
-
|
-
|
-
|
|
ITA |
Secondo semestre
Insegnamento
|
CFU
|
SSD
|
Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
AAF1016 -
PROVA FINALE
|
18
|
|
-
|
-
|
-
|
-
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|
ITA |
AAF1048 -
TIROCINIO
|
10
|
|
-
|
-
|
-
|
-
|
|
ITA |