Corso di laurea: Architettura del paesaggio
A.A. 2014/2015
Conoscenza e capacità di comprensione
I laureati in Architettura del Paesaggio dovranno essere in grado di svolgere analisi, anche
complesse e specialistiche, su e per il paesaggio e di operare, con elevata responsabilità, anche
coordinando altri operatori, nei campi della pianificazione, progettazione, conservazione del
paesaggio.
I laureati devono:
- conoscere gli strumenti e le tecniche di lettura, rilievo e rappresentazione del paesaggio, analizzandone le caratteristiche idro-geo-morfologiche, vegetazionali, ecologiche, insediative e sociali;
- conoscere la storia dell'architettura del paesaggio e le teorie e i processi di conservazione e di restauro dei paesaggi storici;
- comprendere il sistema di segni, significati e usi che caratterizzano il paesaggio e conoscere le esigenze di salute, benessere, sicurezza e risparmio necessarie alla progettazione sostenibile del paesaggio;
- conoscere e comprendere i caratteri fisico-spaziali e organizzativi del paesaggio, nelle sue componenti naturali e antropiche in rapporto alle trasformazioni storiche e al contesto socio-economico e territoriale di appartenenza;
- conoscere e comprendere la complessità dei fenomeni di trasformazione del paesaggio e del processo progettuale alle diverse scale, sia dal punto di vista formale, compositivo, funzionale, tipologico, costruttivo e tecnologico, nelle sue relazioni con il contesto storico e ambientale;
- conoscere e comprendere gli aspetti realizzativi dell'architettura del paesaggio;
- conoscere i principi e le tecniche della pianificazione paesaggistica;
- conoscere gli aspetti riguardanti l'organizzazione aziendale e dell'etica professionale
Tali conoscenze sono conseguite con lo studio (orientato all'apprendimento di teorie e metodi) della letteratura attinente le varie discipline utili alla conoscenza, interpretazione e valutazione del paesaggio.
I laureati devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione che estendono e/o consolidano quelle acquisite nel primo ciclo riguardanti i processi di progettazione del paesaggio e la pianificazione paesaggistica; in particolare gli studenti devono acquisire la consapevolezza degli obiettivi del progetto di paesaggio, l'utilizzo di strumenti di analisi appropriati per comprendere la complessità del progetto e per valutare la coerenza tra scelte progettuali e obiettivi perseguiti. L'acquisizione di tali capacità avviene anche attraverso il contributo delle discipline affini finalizzate alla comprensione delle discipline caratterizzanti e alle loro applicazioni nei laboratori di progettazione.
Tali conoscenze e capacità saranno verificate attraverso valutazioni intermedie e finali nell'ambito dei vari corsi e laboratori.Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Attraverso l'applicazione delle conoscenze e degli strumenti acquisiti nel processo formativo, i laureati sono guidati ad applicare le conoscenze per svolgere analisi, anche complesse e specialistiche, su e per il paesaggio, e per operare, con elevata responsabilità, e di coordinare altri operatori, nei campi della pianificazione, progettazione, conservazione del paesaggio.
I laureati devono quindi essere in grado di:
- esprimere capacità critiche di analisi del processo progettuale, in relazione alla qualità negli spazi aperti, nei termini di conservazione delle risorse ambientali e culturali, secondo gli obiettivi dello sviluppo sostenibile;
- impostare con correttezza metodologica e risolvere problemi progettuali complessi, di organizzazione e trasformazione del paesaggio, tenendo conto delle esigenze e dei valori sociali, dei limiti e delle potenzialità dei contesti paesaggistici;
- sviluppare capacità critiche in relazione alla scelta di tecnologie e di tecniche costruttive appropriate, ricorrendo all'uso di materiali e tecniche tradizionali e contemporanei;
- raccogliere, organizzare e interpretare dati per la conoscenza del paesaggio nei suoi aspetti storici, morfologici, strutturali, funzionali ed ecologici;
- valutare la fattibilità tecnica ed economica degli interventi, nei limiti delle esperienze sviluppate nel corso di studio.
Attraverso esperienze di laboratorio, workshop, seminari, visite e sopralluoghi (orientate all'apprendimento e all'esercizio del "saper fare") e l'applicazione delle conoscenze a casi di studio reali, significativi rispetto alle esigenze del contesto territoriale di appartenenza, gli studenti acquisiscono la padronanza di strumenti per l'elaborazione di problemi complessi e la comunicazione dei risultati di azioni di lettura, analisi e intervento attraverso l'integrazione delle conoscenze acquisite nei diversi ambiti disciplinari.
Tali capacità riguardano le attività di analisi/valutazione, interpretazione/rappresentazione, progettazione del paesaggio e la comprensione dei processi tecnico-amministrativi a esso connessi e sono acquisite attraverso modalità didattiche (esercitazioni, revisioni di laboratorio, sopralluoghi, presentazioni e mostre degli elaborati) idonee per l'elaborazione di problemi e la comunicazione dei risultati.
Tali capacità saranno verificate attraverso valutazioni intermedie e finali nell'ambito dei vari corsi e laboratori.Autonomia di giudizio
Gli studenti devono dimostrare capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità dei problemi riguardanti la progettazione e la pianificazione del paesaggio per elaborare soluzioni originali e specifiche, e di formulare giudizi in merito al valore e alla vulnerabilità del paesaggio sulla base delle informazioni disponibili, non necessariamente complete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all'applicazione delle loro conoscenze e giudizi.
l laureati devono essere in grado di:
- organizzare in modo autonomo una ricerca cognitiva del paesaggio a diverse scale spazio-temporali;
- formulare e risolvere i problemi proposti dimostrando un adeguato grado di autonomia rispetto alle competenze specifiche del suo futuro ambito professionale;
- valutare le diverse possibili soluzioni ai problemi progettuali proposti, individuando correttamente i requisiti tecnici e costruttivi che concorrono al funzionamento dell'opera da realizzare;
- valutare le ripercussioni che le trasformazioni proposte possono indurre sugli assetti spaziali, culturali e sociali dei contesti territoriali, argomentando gli obiettivi e le ragioni delle scelte progettuali.
Tali capacità saranno verificate attraverso valutazioni intermedie e finali nell'ambito dei vari corsi e laboratori.Abilità comunicative
I laureati devono essere in grado di comunicare con proprietà i risultati delle diverse attività di analisi e di progettazione, utilizzando, in forma scritta e orale, il linguaggio specifico dell'architettura e dell'architettura del paesaggio, sia in italiano sia in un'altra lingua dell'Unione Europea. La comunicazione deve essere efficace e fare uso di strumenti adeguati per dialogare con interlocutori esperti e non esperti e per interagire con altre le competenze professionali coinvolte.
Le abilità comunicative acquisite devono consentire allo studente di:
- utilizzare metodi e strumenti di rappresentazione e di comunicazione, grafica, visuale, verbale e scritta ricorrendo a strumenti tradizionali e innovativi, anche di natura multimediale;
- saper ascoltare e saper rispondere ai punti di vista altrui all'interno di gruppi di lavoro cui concorrono le diverse figure sociali e professionali coinvolte nei processi di analisi e di progettazione.
La verifica del lavoro ovvero la valutazione dei risultati relativo a ogni corso e/laboratorio dovrà tener conto oltre del grado di apprendimento e di maturazione del candidato (componente essenziale e fondante della valutazione), anche della capacità di restituire idee e proposte in modo adeguato e comunicativo, volto a stimolare e favorire la comprensione e la partecipazione dei cittadini (futuri utenti e/o committenti) alle scelte proposte nel progetto.Capacità di apprendimento
La capacità di apprendimento è mirata a sintesi delle nozioni apprese nel corso degli studi, per affrontare temi progettuali complessi, attraverso l'ampliamento e l'aggiornamento delle conoscenze e delle competenze tecniche acquisite utilizzando strumenti di analisi, progettazione e gestione adeguati alle situazioni in cui opererà.
I laureati devono essere in grado di:
- saper individuare le prospettive e gli obiettivi per la propria formazione continua e possedere gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze;
- sapersi inserire e partecipare nella vita culturale, economica e professionale;
- operare con gradi di autonomia definiti e adeguati al profilo professionale individuato;
- saper gestire e valutare la propria professionalità, sia individualmente che entro gruppi di lavoro.
Tali capacità sono da acquisire indagando e incrociando le diverse aree della conoscenza che riguardano: a) progettazione e pianificazione del paesaggio (teorie,tecniche, strumenti); b) rapporto uomo-società-ambiente (storia del paesaggio, dell'arte e dell'architettura, della forma urbana, legislazione in materia di beni culturali, ambiente e paesaggio, sociologia); c) aspetti naturali e funzionali del paesaggio (ecologia del paesaggio, uso del suolo e requisiti funzionali); d) gestione e valutazione degli interventi (tecniche costruttive, elaborazione dati, gestione del progetto e del paesaggio).
Tali capacità saranno verificate attraverso valutazioni intermedie e finali nell'ambito dei vari corsi e laboratori.Requisiti di ammissione
Per accedere al corso di laurea magistrale è necessario essere in possesso di un diploma di laurea o titolo equipollente in grado di attestare la acquisita competenza nei campi dell'analisi del paesaggio, del territorio e dell'ambiente (comprensione, gestione dati, rappresentazione) nonché capacità di orientarsi nella lettura e nella definizione di un progetto di paesaggio e di avere nozioni di base in materia di geologia, botanica, ecologia e diritto dell'ambiente e del paesaggio.
Occorre, inoltre, aver conseguito almeno 90 CFU nei segenti settori scientifico disciplinari.
MAT/05, BIO/01, BIO/02, BIO/03, BIO/07, GEO/04, GEO/05, ICAR/07, ICAR/08, ICAR/09, ICAR/12, ICAR/13, ICAR/17, ICAR/14, ICAR/15, ICAR/18,ICAR/19, ICAR/20, ICAR/21, ICAR/22, AGR/01, AGR/03, AGR/04, AGR/05, AGR/08, AGR/10, IUS/09, IUS/10, INF/01, ING-INF/05, ING-IND/11, SPS/10.
Tutti i requisiti sopraindicati sono condizione essenziale per l'iscrizione alla laurea magistrale, previa partecipazione ad un concorso che, laddove previsto, viene bandito per selezionare i candidati tramite valutazione comparativa. Possono partecipare al concorso, con riserva, anche i laureandi che conseguiranno la laurea di primo livello entro il 31 dicembre dell'anno in cui è bandito il concorso.
Le modalità di verifica della personale preparazione sono stabilite dal regolamento didattico del corso di studio.
Eventuali integrazioni curriculari in termini di CFU devono essere acquisite prima della preparazione individuale.Prova finale
La prova finale consiste in un lavoro di ricerca individuale, con carattere di originalità, che lo studente sviluppa sotto la guida di un docente (relatore). Essa potrà avere carattere teorico o di natura progettuale. Lo studente propone sia il tema che il relatore che lo seguirà nello svolgimento della prova che sarà oggetto di approvazione da parte del Consiglio del Corso di studio.
Della prova finale fa parte integrante la prova di lingua, indispensabile nelle discipline paesaggistiche.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Il titolo conseguito a conclusione del percorso formativo garantisce l'ammissione all'Esame di stato per l'iscrizione all'Ordine degli Architetti, dei Pianificatori, dei Paesaggisti e dei Conservatori nella Sezione A dell'Albo professionale, settore ‘Paesaggistica' e l'accesso ai Master di 2° livello. Ai sensi del D.P.R. n° 328 5/6/2001 (art. 16, 3) "formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella Sezione A, settore Paesaggistica" "la progettazione di parchi e giardini, la redazione di piani paesistici, il restauro di parchi e giardini storici, contemplati dalla legge 20 giugno 1909, n°364, ad esclusione delle loro componenti edilizie".
La preparazione dell'Architetto del Paesaggio è finalizzata a creare una figura professionale capace di ricoprire il ruolo di progettista del paesaggio, secondo gli standard europei per la libera professione e come consulente di altre figure professionali o in proprio.
L'Architetto del paesaggio, secondo quanto stabilito dall'EFLA (European Federation for Landscape Architecture), è competente nella pianificazione, nella progettazione e nella gestione dei processi connessi alle configurazioni e modificazioni del paesaggio, nelle sue componenti naturali ed antropiche; è altresì qualificato sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico-ambientali e socio-culturali del territorio. L'Architetto del Paesaggio è inoltre abilitato, a
seguito del relativo esame di Stato, a firmare progetti di paesaggio, di restauro di parchi e giardini storici , nonché di pianificazione paesaggistica
Oltre all'acquisizione di una competenza interdisciplinare generale nelle attività di settore, si possono indicare ulteriori funzioni professionali specifiche che il laureato specialista può svolgere a diversi livelli metodologici e operativi partecipando ad attività di:
- progettazione e controllo delle trasformazioni paesaggistiche nei loro valori ed identità storiche;;
- organizzazione e conduzione dei procedimenti di valutazione della sostenibilità ecologico-ambientale degli interventi di riqualificazione paesaggistica;
- progettazione, programmazione e gestione di interventi complessi di protezione, ripristino e trasformazione controllata di aree estese a valenza naturale prevalente.
Il corso è finalizzato a preparare una figura professionale che oltre ad avere una
competenza generale nelle attività di settore, potrà coprire ruoli direttivi nella Pubblica Amministrazione.
L'Architetto del Paesaggio avrà competenze fondate sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico-ambienatali e storico-culturali del territorio necessarie per operare presso i Ministeri, le Soprintendenze e altri Enti pubblici – DM 20/11/2000 - in relazione agli adempimenti e compiti previsti nella Convenzione europea del paesaggio divenuta operativa in Italia con legge (1/09/2006) e al Codice del Beni culturali e del Paesaggio (DM 42/2004 e successive
modificazioni).
Orientamento in ingresso
Il SOrT è il servizio di Orientamento integrato della Sapienza. Gli sportelli SOrT sono presenti presso tutte le Facoltà e nel Palazzo delle segreterie (Città universitaria).
Nei SOrT gli studenti possono trovare informazioni più specifiche rispetto alle Facoltà e ai corsi di laurea e un supporto per orientarsi nelle scelte.
Il SOrT gestisce l'organizzazione ed il coordinamento della manifestazione “Porte Aperte alla Sapienza”, consueto appuntamento dedicato agli immatricolandi. E’ un’occasione di incontro con i docenti delle Facoltà che aiutano gli studenti a scegliere consapevolmente il loro percorso formativo, in coerenza con le proprie attitudini ed aspirazioni e forniscono informazioni sui corsi di studio e le materie di insegnamento.
L’evento, che si tiene ogni anno nella terza settimana del mese di luglio, presso la Città universitaria, è aperto prevalentemente agli studenti delle ultime classi delle scuole secondarie superiori, ai docenti, ai genitori ed agli operatori del settore e costituisce l'occasione per conoscere la Sapienza, la sua offerta didattica, i luoghi di studio, di cultura e di ritrovo ed i molteplici servizi disponibili per gli studenti (biblioteche, musei, concerti, conferenze, ecc.).
Oltre alle informazioni sulla didattica, durante gli incontri, è possibile ottenere informazioni sulle procedure amministrative sia di carattere generale sia, più specificatamente, sulle procedure di immatricolazione ai vari corsi di studio e acquisire copia dei bandi per la partecipazione alle prove di accesso ai corsi.
Contemporaneamente, presso l’Aula Magna, vengono svolte conferenze finalizzate alla presentazione di tutte le Facoltà dell’Ateneo.
Il Settore coordina, inoltre, i progetti di orientamento di seguito specificati e propone azioni di sostegno nell’approccio all’università e nel percorso formativo:
Progetto Un ponte tra scuola e università
Il Progetto “Un ponte tra scuola e Università” (per brevità chiamato “Progetto Ponte”) nasce con l’obiettivo di presentare i servizi offerti dalla Sapienza e l’esperienza universitaria degli studenti.
Il progetto si articola in tre iniziative:
• Professione Orientamento.
Incontro con i docenti delle Scuole Secondarie referenti per l’orientamento, per favorire lo scambio di informazioni tra le realtà della Scuola Secondaria e i servizi ed i progetti offerti dalla Sapienza;
• La Sapienza si presenta.
Incontri di presentazione delle Facoltà e lezioni-tipo realizzate dai docenti della Sapienza agli studenti delle Scuole Secondarie su argomenti di attualità;
• La Sapienza degli studenti
Presentazione alle scuole dei servizi offerti dalla Sapienza e dell’esperienza universitaria da parte di studenti “mentore”.
Conosci Te stesso
Questionario di autovalutazione per accompagnare in modo efficace il processo decisionale dello studente nella scelta del percorso formativo.
Progetto Orientamento in rete
Progetto di orientamento e di riallineamento sui saperi minimi. L’iniziativa prevede lo svolgimento di un corso di orientamento per l’accesso alle Facoltà a numero programmato dell’area medico-sanitaria, destinato agli studenti dell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado.
Esame di inglese scientifico
Il progetto prevede la possibilità di sostenere presso la Sapienza, da parte degli studenti dell’ultimo anno delle Scuole Superiori del Lazio, l’esame di inglese scientifico per il conseguimento di crediti in caso di successiva iscrizione a questo ateneo.
Il Corso di Studio in breve
Il corso intende perseguire l'obiettivo specifico di conferire il completamento di una formazione specialistica, nella quale si integrano conoscenze teorico-critiche e competenze operative e professionali nel campo della progettazione del paesaggio alle diverse scale, anche in funzione dell'acquisizione della capacità di collaborare con altre figure professionali dei settori dell'architettura, dell'ingegneria e delle scienze naturali. Il percorso formativo è articolato, analogamente a quanto già avviene nell'ambito dell'Unione Europea, in insegnamenti e attività didattiche finalizzati all'acquisizione di competenze rivolte nella pianificazione, progettazione e gestione dei processi di trasformazione del paesaggio nelle sue componenti naturali e antropiche, in grado di soddisfare esigenze umane e naturali, funzionali ed estetiche, basate sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico-ambientali e socio-culturali e dei valori culturali del paesaggio, delle potenzialità e delle criticità dei contesti in cui si realizzano gli interventi, utilizzando principi estetici, funzionali e operativi basati su specifiche metodologie tecnico-scientifiche. Le conoscenze indispensabili alla formazione professionale completa dell'architetto del paesaggio definite a livello europeo (EFLA Declaration, European Foudation for Landscape Architecture, Bruxelles, aprile 1989) sono: 1 - la storia e le teorie del paesaggio, delle arti, delle tecnologie, delle scienze umane e naturali, con le loro interrelazioni; 2 - le teorie estetiche che influenzano il progetto del paesaggio; 3 - l'ecologia e l'uso degli elementi naturali come base per la conservazione, la pianificazione, la progettazione e la gestione del paesaggio; 4 - i requisiti delle opere di architettura e di ingegneria in rapporto ai caratteri del paesaggio; 5 - le problematiche fisiche e tecnologiche che interferiscono con l'ambiente; 6 - le relazioni tra uomo e ambiente; 7 - la tutela, la conservazione e il restauro dei paesaggi storici; 8 - la rilevanza dell'architettura del paesaggio nei processi di progettazione e di pianificazione a livello regionale, nazionale e internazionale; 9 - i metodi di analisi preparatori alla progettazione del paesaggio e delle relazioni ambientali; 10 - i metodi e le tecniche di rappresentazione e comunicazione; 11 - i processi produttivi, normativi e gestionali funzionali all'attuazione dei piani e alla realizzazione dei progetti; 12 - la legislazione attinente all'esercizio della professione del progettista del paesaggio. Il percorso formativo intende tener conto della peculiarità della disciplina paesaggistica contemporanea per quanto riguarda la dimensione propriamente progettuale orientata a valorizzarne l'identità dei luoghi, gli aspetti più specificamente tecnici e tecnologici, gli obiettivi di qualità del paesaggio, i metodi ecologico-ambientali, le finalità sociali del progetto, i caratteri di sostenibilità ambientale, economica, sociale, tecnico-impiantistica, energetica e una visione contemporanea e dinamica degli aspetti ambientali. A tal fine l'offerta formativa ordinaria potrà essere integrata da attività di organizzazione, partecipazione e gestione di seminari e workshop a livello nazionale ed internazionale.
Regolamento didattico Corso di Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio
Classe LM-3
1. Obiettivi formativi specifici
2. Percorso formativo
3. Piano di studio
4. Sbocchi professionali previsti per i laureati
5. Organismi
6. Organi del Corso di Laurea Magistrale
7. Competenze specifiche del Consiglio del Corso di Studio
8. Modalità di funzionamento del Consiglio del Corso di Studio
9. Propedeuticità
10. Attività a scelta dello studente
11. Le eventuali modalità di trasferimento da altri Cds
12. La tipologia delle forme didattiche adottate.
13. Le modalità di verifica delle conoscenze delle lingue straniere ed i relativi crediti
14. Modalità di verifica di altre competenze
15. Le altre disposizioni
16. Modalità di frequenza
17. Modalità di riconoscimento di altri corsi
18. Le tipologie e modalità del tutorato didattico
Art. 1. Obiettivi formativi specifici
Nell’ambito degli elementi qualificanti la classe, si seguono le raccomandazioni della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) (L. n. 14/9.01.2006), per “formare specialisti nel settore della conoscenza e dell’intervento sui paesaggi” attraverso l’attivazione di “insegnamenti universitari che trattino dei valori connessi con il paesaggio e delle questioni riguardanti la sua salvaguardia, gestione, pianificazione e progettazione” (artt. 6 B, 8) e del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici (art. 132, comma 3 - Cooperazione tra amministrazioni pubbliche) in relazione ad “attività di formazione e di educazione” “al fine di diffondere ed accrescere la conoscenza del paesaggio”.
Il corso magistrale completa la preparazione di primo livello, con una formazione specialistica, nella quale si integrano conoscenze teorico-critiche e competenze operative e professionali nel campo della progettazione del paesaggio alle diverse scale, anche in funzione dell'acquisizione della capacità di collaborare con altre figure professionali dei settori dell'architettura, dell'ingegneria e delle scienze naturali.
Il percorso formativo è articolato, analogamente a quanto già avviene nell'ambito dell'Unione Europea, in insegnamenti e attività didattiche finalizzati all’acquisizione di competenze rivolte nella pianificazione, progettazione e gestione dei processi di trasformazione del paesaggio nelle sue componenti naturali e antropiche, in grado di soddisfare esigenze umane e naturali, funzionali ed estetiche, sapendo cogliere i valori del Paesaggio (nei caratteri fisici, ecologico-ambientali, estetico-percettivi e socio-culturali), riconoscere le potenzialità e le criticità dei contesti in cui si realizzano gli interventi, per sviluppare capacità progettuali che valorizzino l’identità dei luoghi secondo principi estetici, funzionali e operativi che applichino criteri ecologici e tecniche di sostenibilità ambientale, economica, sociale, con innovazioni tecnologiche ed energetiche in una visione contemporanea degli assetti ambientali, attenta alle finalità sociali.
Le conoscenze indispensabili alla formazione professionale completa dell'architetto del paesaggio definite a livello europeo (EFLA Declaration, European Foudation for Landscape Architecture, Bruxelles, aprile 1989, e infine i più recenti documenti IFLA Europe) sono:
1 - la storia e le teorie del paesaggio, delle arti, delle tecnologie, delle scienze umane e naturali, con le loro interrelazioni;
2 - le teorie estetiche che influenzano il progetto del paesaggio;
3 - l'ecologia e l'uso degli elementi naturali come base per la conservazione, la pianificazione, la progettazione e la gestione del paesaggio;
4 - i requisiti delle opere di architettura e di ingegneria in rapporto ai caratteri del paesaggio;
5 - le problematiche fisiche e tecnologiche che interferiscono con l'ambiente;
6 - le relazioni tra uomo e ambiente;
7 - la tutela, la conservazione e il restauro dei paesaggi storici;
8 - la rilevanza dell'architettura del paesaggio nei processi di progettazione e di pianificazione a livello regionale, nazionale e internazionale;
9 - i metodi di analisi preparatori alla progettazione del paesaggio e delle relazioni ambientali;
10 - i metodi e le tecniche di rappresentazione e comunicazione;
11 - i processi produttivi, normativi e gestionali funzionali all'attuazione dei piani e alla realizzazione dei progetti;
12 - la legislazione attinente all'esercizio della professione del progettista del paesaggio.
I terreni operativi riguardano:
1 - il “landscape design” come progetto del nuovo e restauro dell’esistente: (a) la progettazione di parchi, giardini e spazi verdi; (b) la conservazione e restauro di parchi, giardini e paesaggi storici,
2 - l’“urban landscape” (valorizzazione e riqualificazione dei paesaggi urbani e rural-urbani),
3 - l’“environmental design”: (a) la pianificazione paesaggistica (aree naturali, agricole, insediative), (b) l'inserimento paesistico di reti infrastrutturali, (c) l'analisi e la valutazione paesistica e gli studi di impatto ambientale, (d) la rinaturalizzazione degli ambiti naturalistici degradati.
Art. 2. Percorso formativo
Il percorso didattico dell’Area Didattica 2 offre una filiera formativa completa di Triennale e Biennale. Nella triennale di Scienze dell’Architettura, accanto al Curriculum Architettura, si colloca il “curriculum Paesaggio”, propedeuico alla Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio.
Il percorso formativo della Magistrale si articola attraverso insegnamenti mono-disciplinari, corsi integrati, laboratori tematici, laboratori integrati, workshop e seminari, visite guidate, attività di tirocinio e/o stage, privilegiando l’integrazione tra discipline e la sinergia tra differenti modalità didattiche.
Gli insegnamenti teorici approfondiscono le conoscenze fondamentali per l’analisi e la comprensione dei sistemi paesaggistici, per la progettazione e la gestione dei sistemi di verde a diverse scale, il restauro dei giardini storici e la pianificazione paesaggistica.
I laboratori sperimentano su campi e/o aree specifiche esperienze per affinare le capacità di analizzare problemi progettuali, nella loro dimensione complessa, e di proporre soluzioni utilizzando strumenti tradizionali e innovativi. Essi favoriscono visioni interdisciplinari e interattive e prevedono workshop e seminari integrati attraverso i quali gli studenti possono integrare le conoscenze acquisite anche nei corsi teorici specialistici. Le attività pratiche saranno organizzate secondo le modalità definite ogni anno nel manifesto didattico. Il corso è organizzato con struttura didattica integrata e articolata in 4 semestri:
-1. introduzione: i corsi integrati di architettura e paesaggio, pianificazione del paesaggio e diritto, progettazione Ambientale e fisico tecnica;
-2. i laboratori progettuali tematici di prima annualità: Restauro del Paesaggio; Progettazione dei Giardini e del Paesaggio;
-3. i laboratori progettuali tematici di seconda annualità: Progetto di Architettura e Paesaggio; Progettazione Ambientale; Pianificazione del Paesaggio;
-4. La conclusione: laboratorio di Progettazione del Paesaggio, la prova finale (tesi, dove prevale il carattere di autonomia da parte dello studente, sostanzialmente protagonista).
I laboratori possono coordinarsi in orizzontale, nello stesso anno, mentre rimane la propedeuticità tra i corsi ed i laboratori conseguenti.
Per quanto attiene al valore di ciascun credito formativo, fermo restando che 1 cfu corrisponde a 25 ore di studio, si assume che l’impegno in aula è di 8 ore per credito, sia per l’attività didattica mono disciplinare e teorica o integrata che per dell’attività didattica di laboratorio.
Art. 3. Piano di studio
Gli studenti che vogliono seguire un percorso formativo nel quale sia presente una quantità di crediti in settori affini e integrativi che non siano già caratterizzanti e che non siano previsti nel manifesto degli studi, dovranno presentare il loro piano di studio entro il mese di ottobre al Consiglio del corso di studi che ne valuterà la congruenza con gli obiettivi formativi.
La stessa procedura è prevista per la scelta delle discipline che vanno a coprire i crediti formativi relativi alle altre attività formative a “scelta dello studente” in base al D.M. 270 art.10 parag. 5.
La scelta delle discipline da parte dello studente relativa a soddisfare questi crediti formativi dovrà avvenire entro e non oltre il 31 dicembre del primo anno di corso di studio e comunicata ufficialmente al Consiglio per la relativa approvazione.
Art. 4. Sbocchi professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7)
Il titolo conseguito a conclusione del percorso formativo garantisce l’ammissione all’Esame di stato per l’iscrizione all’Ordine degli Architetti, dei Pianificatori, dei Paesaggisti e dei Conservatori nella Sezione A dell’Albo professionale, settore ‘Paesaggistica’ e l’accesso ai Master di 2° livello. Ai sensi del D.P.R. n° 328 5/6/2001 (art. 16, 3) “formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti nella Sezione A, settore Paesaggistica” “la progettazione di parchi e giardini, la redazione di piani paesistici, il restauro di parchi e giardini storici, contemplati dalla legge 20 giugno 1909, n°364, ad esclusione delle loro componenti edilizie”. La preparazione dell'Architetto del Paesaggio è finalizzata a creare una figura professionale capace di ricoprire il ruolo di progettista del paesaggio, secondo gli standard europei per la libera professione e come consulente di altre figure professionali o in proprio. L'Architetto del paesaggio, secondo quanto stabilito dall'EFLA (European Federation for Landscape Architecture), è competente nella pianificazione, nella progettazione e nella gestione dei processi connessi alle configurazioni e modificazioni del paesaggio, nelle sue componenti naturali ed antropiche; è altresì qualificato sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico-ambientali, tecnologici, energetici e socio-culturali del territorio. L'Architetto del Paesaggio è inoltre abilitato, a seguito del relativo esame di Stato, a firmare progetti di paesaggio, di restauro di parchi e giardini storici, di riqualificazione paesaggistico-ambientale nonché di pianificazione paesaggistica. Oltre all'acquisizione di una competenza interdisciplinare generale nelle attività di settore, si possono indicare ulteriori funzioni professionali specifiche che il laureato specialista può svolgere a diversi livelli metodologici e operativi partecipando ad attività di: - progettazione e controllo delle trasformazioni paesaggistiche nei loro valori ed identità storiche; - organizzazione e conduzione dei procedimenti di valutazione della sostenibilità ecologico-ambientale degli interventi di riqualificazione paesaggistica; - progettazione, programmazione e gestione di interventi complessi di protezione, ripristino e trasformazione controllata di aree estese a valenza naturale prevalente. Il corso è finalizzato a preparare una figura professionale che oltre ad avere una competenza generale nelle attività di settore, potrà coprire ruoli direttivi nella Pubblica Amministrazione. L'Architetto del Paesaggio avrà competenze fondate sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico–ambientali, energetici, tecnologici e storico-culturali del territorio, necessarie per operare presso i Ministeri, le Soprintendenze e altri Enti pubblici – DM 20/11/2000 - in relazione agli adempimenti e compiti previsti nella Convenzione europea del paesaggio divenuta operativa in Italia con legge (1/09/2006) e al Codice del Beni culturali e del Paesaggio (DM 42/2004 e successive modificazioni).
Il corso prepara alla professione di : Paesaggista.
PARTE SECONDA
Art. 5. Organismi
1. Il Corso di Laurea Magistrale si svolge nella Facoltà di Architettura della “Sapienza” Università di Roma (d’ora in poi detta Facoltà) nell’ambito dell’area didattica ‘Scienze dell’Architettura e del Paesaggio’.
2. Il CdLM in AP fa riferimento ai Dipartimenti: “Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura” (dipartimento referente, Delibera Giunta di Facoltà 16/01/2013), “Architettura e Progetto”, “Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura”, “Ingegneria Strutturale e Geotecnica”, con i contributi di altri dipartimenti per il completamento dell’offerta didattica.
3. Il presente Regolamento, in armonia con lo Statuto della Sapienza e con il Regolamento Didattico dell’Area “Scienze dell’Architettura e del Paesaggio”, disciplina l’organizzazione del Corso di Laurea Magistrale per quanto non definito dai predetti strumenti normativi.
4. L’ordinamento didattico, con gli obiettivi formativi e il quadro generale delle attività formative è approvato dalla Giunta di Facoltà e, successivamente, dal Senato Accademico e dal Consiglio Universitario Nazionale.
Art. 6. Organi del Corso di Laurea Magistrale
1. Sono Organi del CdS:
- il Consiglio di Corso di Studio;
- il Coordinatore del Corso di Studio;
- il Comitato di Coordinamento del Corso di Studio;
- la Commissione Didattica del Corso di Studio;
- la Commissione Qualità del Corso di Studio;
- eventuali altre commissioni straordinarie come, ad esempio, quelle deputate all’orientamento e al tutorato, all’organizzazione dei tirocini e degli stages, ecc.
Le attività di Coordinamento del Corso di Studio si realzionano con quelle svolte nell’ambito del “curriculum Paesaggio” della triennale di Scienze dell’Architettura, assicurata dalla figura del Coordinatore della “filiera 3+2 Paesaggio” eletto nell’ambito degli Organi dell’Area Didattica “Scienze dell’Architettura e del Paesaggio” a cui afferisce il Corso di Studio.
2. Il Consiglio di Corso di Studio è costituito da tutti i docenti afferenti per i compiti didattici del Corso di Studio, da una rappresentanza di studenti pari al 15% dei docenti, nonché dal personale di ruolo equiparato ai sensi del D.P.R. 382/80 e della Legge 341/90, che svolgano corsi per supplenza o affidamento all'interno del Corso di Studio e da quanti ricoprono per contratto corsi d’insegnamento.
Il Consiglio di Corso di Studio esercita un’attività deliberante per i compiti di pertinenza del Corso di Studio. I docenti a contratto incaricati di svolgere attività di formazione in corsi o in moduli didattici, partecipano al Consiglio senza diritto di voto.
3. Il Coordinatore del Corso di Studio viene eletto dai componenti del Consiglio di CdS come definiti nell’art. 9. c. 1 del Regolamento dell’Area didattica.
Il Coordinatore convoca le riunioni della Commissione Didattica del Corso di Studio e/o del Consiglio di Corso di Studio su Ordini del Giorno di pertinenza del Corso di Studio. Il Coordinatore si raccorda al Presidente d’Area Didattica, al Comitato di Coordinamento d’Area e al Consiglio d’Area didattica e dura in carica tre anni, con la possibilità di un solo rinnovo consecutivo. Il Coordinatore può avvalersi di Commissioni specifiche.
4. Il Comitato di Coordinamento è costituito da sei membri dei quali tre membri di diritto e tre membri eletti. Sono membri di diritto il Coordinatore, il Responsabile del Comitato di Coordinamento e il Responsabile degli gruppi di lavoro attivati (Commissioni o Comitati), nominati dal Coordinatore tra i docenti strutturati del Consiglio. I tre membri eletti vengono eletti tra i docenti strutturati titolari di un insegnamento nel Consiglio del Corso di Studio, su proposta del Coordinatore. Il Segretario viene scelto dal Coordinatore nel Consiglio del Corso di Studio, tra il professore associato o il ricercatore più giovane in ruolo e, a parità di anzianità, più giovane di età tra i membri del Comitato.
5. Il Coordinatore del Corso di Studio e i membri del Comitato vengono eletti, a scrutinio segreto, tra i docenti di ruolo che compongono il Consiglio dai docenti che esercitano il diritto di voto. L’elezione è ratificata dal la Giunta di Facoltà. Il Coordinatore e i membri del Comitato durano in carica per un periodo non superiore a tre anni, e possono essere rieletti non più di una volta consecutiva. L’elezione del Coordinatore avviene a maggioranza assoluta in prima convocazione e a maggioranza relativa nelle convocazioni successive. I membri del Comitato sono eletti a maggioranza. Le elezioni devono essere indette a cura del professore ordinario più anziano in grado, e a parità di grado dal più anziano di età (Decano), trenta giorni prima della scadenza del mandato. Le elezioni sono valide se vi ha partecipato la maggioranza assoluta degli aventi diritto.
6. In particolare spettano al Coordinatore i compiti di:
a) di convocare il Consiglio predisponendo l’ordine del giorno, dirigere, moderare la discussione e garantire l’osservanza del Regolamento;
b) convocare il Comitato di Coordinamento;
c) sovrintendere e coordinare le altre attività del Corso di Studio. In particolare proporre – in accordo con il Dipartimento referente e gli i Dipartimento/i coinvolto/i e l’Area didattica di Scienze dell’Architettura e del Paesaggio – le coperture didattiche dei singoli insegnamenti;
d) curare l’esecuzione delle delibere, vigilare sul rispetto di quanto deliberato dal Consiglio del Corso di Studio e dalla Facoltà, provvedere alla redazione dei verbali curandone l’inoltro agli organi accademici competenti;
e) In caso di assenza o di impedimento, il Coordinatore è sostituito dal Decano. Se l’impedimento si protrae per più di sei mesi vengono indette nuove elezioni.
7. I Consigli assicurano la qualità delle attività formative, formulano proposte relative all’ordinamento e individuano annualmente i docenti, tenuto conto dei requisiti necessari alla sostenibilità dell’offerta formativa, che ricoprono i singoli insegnamenti del Corso di Studio, in accordo con l’Area didattica.
8. Per l’elezione del Coordinatore del Corso di Studio, esercitano diritto di voto tra i membri del Consiglio tutti i professori di ruolo e fuori ruolo, professori incaricati stabilizzati, ricercatori, personale di ruolo equiparato ai sensi della normativa vigente e la rappresentanza degli studenti iscritti al Corso di Studio.
9. Per tutte le altre questioni di competenza del Consiglio del Corso di Studio, esercitano diritto di voto tutti i professori di ruolo e fuori ruolo, i professori incaricati stabilizzati, i ricercatori, il personale di ruolo equiparato ai sensi della normativa vigente e la rappresentanza degli studenti iscritti al corso di Studio.
Partecipano al dibattito del Consiglio del Corso di Studio, senza diritto di voto, quanti ricoprano per contratto corsi di insegnamento afferenti al Corso di Studio, nonché la rappresentanza del personale tecnico-amministrativo e dei collaboratori ed esperti.
10. Per la validità delle sedute del Consiglio del Corso di Studio è necessaria la maggioranza dei convocati con diritto di voto e comunque la maggioranza come da legge. In ogni caso, nessuna seduta di Consiglio di Studio è valida qualora non sia presente il Coordinatore o il Decano che ne fa le veci.
11. Il Comitato di Coordinamento coadiuva il Coordinatore in tutte le operazioni di ricognizione e di monitoraggio sulla didattica, di analisi delle pratiche studenti incluse quelle di riconoscimento crediti e altre attività formative, e di predisposizione di differenti organizzazioni culturali e didattiche da tradurre in proposte o delibere che saranno sottoposte prima all’approvazione del Consiglio del Corso di Studio poi alla delibera della Facoltà.
12. Il Comitato di Coordinamento istruisce, inoltre, le pratiche relative ai commi c) d) e) del precedente punto 6. In particolare si dovrà occupare di stabilire modalità e criteri operativi relativi alla didattica , al riconoscimento delle attività formative e ai tirocini; istruire delibere, proporre eventuali modifiche di manifesto, di ordinamento o di regolamento da sottoporre all'approvazione del Consiglio; gestire il sito web del Corso di Studio; proporre e organizzare seminari e altre attività culturali.
13. Il Comitato di Coordinamento ha anche il compito di coadiuvare il Coordinatore, in particolare, nel proporre modifiche al presente Regolamento per l’approvazione del Corso di Studio.
14. Il Gruppo di lavoro eventualmente attivato ai fini dell’organizzazione dei Tirocini e degli Stage del Corso di Studio ha il compito di promuovere la connessione tra formazione e mondo del lavoro pubblico e privato organizzando le modalità di svolgimento di tirocini e stage. Il Gruppo di lavoro finalizzato all’organizzazione dei Tirocini e degli Stage del Corso di Studio è costituito da tre docenti di ruolo o a contratto facenti parte del Consiglio del Corso di Studio nominati da tutti i membri del Consiglio di Corso di Studio e dura in carica tre anni; per cessazione dal ruolo o per rinuncia, si procede a nuova elezione.
15. Il Gruppo di lavoro eventualmente attivato ai fini dell’Orientamento e al Tutorato del Corso di Studio, ha il compito organizzare e diffondere informazioni sui percorsi formativi, sul funzionamento dei servizi per gli studenti, di favorire la loro partecipazione attiva alle attività accademiche e di definire i criteri e le modalità di Tutorato.
Il Gruppo di lavoro finalizzato all’Orientamento e al Tutorato del Corso di Studio è costituito da tre docenti del Consiglio del Corso di Studio nominati da tutti i membri del Consiglio del Corso di Studio e dura in carica tre anni; per cessazione dal ruolo o per rinuncia, si procede a nuova elezione. Nell’attività di Tutorato con obiettivi didattici i docenti del Gruppo di lavoro possono essere coadiuvati da qualificati collaboratori.
Art. 7. Competenze specifiche del Consiglio del Corso di Studio
1. Spetta al Consiglio del Corso di Studio coadiuvato dagli organismi specificamente proposti (art. 2 del presente Regolamento) predispone delibere da sottoporre all’approvazione dell’Area didattica, del Dipartimento referente e dei Dipartimenti associati e della Facoltà, sui seguenti argomenti:
a) i programmi d’insegnamento (nel rispetto delle propedeuticità stabilite nella seconda parte del presente regolamento), predisposti dalla Commissione didattica e dell’offerta formativa di Facoltà;
b) la sperimentazione di nuove modalità didattiche, nei limiti della legislazione vigente, e la proposizione delle tipologie di altre attività formative e di tirocinio, cui associare crediti;
c) la sperimentazione di modalità organizzative delle attività didattiche orientate all’innovazione e al miglioramento qualitativo;
d) il Regolamento specifico del Corso di Studio;
e) il Manifesto annuale del Corso di Studio;
f) la relazione sull’attività didattica del Corso di Studio, con la valutazione dei risultati della didattica, dell’organizzazione e della funzionalità dei servizi didattici;
sottopone inoltre proposte e pareri in merito a:
• attivazione di insegnamenti previsti dall’Ordinamento didattico;
• attribuzione degli incarichi didattici, d’intesa con gli interessati, ai professori, assistenti e ricercatori;
• assegnazione dei corsi vacanti per affidamenti e supplenze, e designazione di studiosi ed esperti per affidamenti di contratti;
• miglioramento, potenziamento e attivazione di servizi didattici;
• modifiche statutarie al Regolamento del Corso di Studio.
2. Spetta al Consiglio del Corso di Studio coadiuvato dagli organismi (art. 2 del presente Regolamento) specificamente preposti al monitoraggio e al coordinamento della didattica, alle varie istruttorie e alle nuove configurazione culturali didattiche, predisporre e deliberare:
a) la definizione dei Regolamenti didattici specifici del Corso di Studio che costituiscono la seconda parte del presente Regolamento, nel rispetto della libertà d’insegnamento, delle norme dello Statuto, del Regolamento didattico di Ateneo, del Regolamento della Facoltà e del presente Regolamento;
b) il coordinamento dei programmi dei corsi di insegnamento dei docenti, la loro articolazione nei contenuti, in particolare per quanto attiene gli obiettivi e le finalità formative, l’articolazione dell’attività didattica e l’organizzazione delle prove d’esame;
c) il monitoraggio dei programmi dei Corsi di insegnamento dei docenti e procedure concordate nell’ambito del processo di mantenimento e ottimizzazione della Qualità;
d) la predisposizione e la diffusione annuale, entro la data d’inizio delle lezioni del nuovo Anno Accademico, della Guida bilingue al Corso di Laurea, contenente oltre all’Ordinamento vigente, al Regolamento didattico e ai contenuti previsti per il Manifesto, i programmi e i curricula dei docenti, le iniziativi culturali, le iniziative formative e quelle relative ai tirocini e agli stage, intraprese;
e) la predisposizione e la diffusione (anche attraverso lo spazio Internet, dedicato al Corso di Studio) delle informazioni relative all’attività formativa, ai procedimenti organizzativi e alla programmazione degli orari delle lezioni, dei calendari di esame e delle altre prove di verifica, nonché degli orari di ricevimento dei docenti;
f) la verifica e l’approvazione dei piani di studio individuali degli studenti, delle domande di tesi e delle pratiche relative agli studenti;
g) la delibera in merito ai riconoscimenti e alle convalide, istruiti dalla Commissione didattica del Corso di Studio, secondo le modalità previste dal Regolamento didattico del Corso di Studio, degli esami e dei crediti didattici conseguiti dagli studenti in altri Corsi di Studio o in altre Facoltà italiane ed estere o relativamente ad altre attività formative certificate.
3. Spetta al Consiglio del Corso di Studio il pieno rispetto degli adempimenti e delle procedure riguardanti il Corso di Studio in tutte le sue espressioni, segnalati come indispensabili e urgenti in riferimento a quanto stabilito dai Regolamenti di Ateneo, dalla normativa nazionale o da eventuali richieste, modifiche ed integrazioni che dovessero intervenire in ambito di Ateneo e nazionale.
Art. 8. Modalità di funzionamento del Consiglio del Corso di Studio
1. Il Consiglio del Corso di Studio è convocato ordinariamente ogni tre mesi e, straordinariamente, quando occorre. Può anche essere convocato su richiesta motivata di almeno un quinto dei consiglieri. La convocazione dei consiglieri deve essere fatta con avviso scritto almeno otto giorni prima della data della seduta, salvo casi di comprovata urgenza, tramite convocazione e-mail o fax.
2. Le presenze alle sedute del Consiglio del Corso di Studio sono registrate all’inizio di ciascuna seduta distintamente tra gli aventi diritto al voto e gli altri consiglieri.
3. Nelle sedute del Consiglio del Corso di Studio, il Coordinatore apre la discussione sugli argomenti in oggetto e sulle proposte di delibere, oppure può delegare un relatore a farlo in sua vece. Il Segretario prende l’ordine delle iscrizioni a parlare e, su tale base, il Coordinatore dà la parola. Il Coordinatore può, tenuto conto della discussione, proporre la chiusura delle iscrizioni a parlare, fissare un limite di tempo per ogni intervento sullo stesso tema e impedire di ridiscutere su argomenti già deliberati. Può chiedere al Consiglio di invertire l’ordine del giorno o di inserire argomenti particolarmente urgenti non previsti nell’ordine del giorno (quest’ultima proposta può essere anche fatta da almeno dieci consiglieri, ma va approvata dal Consiglio del Corso di Studio).
4. Le mozioni d’ordine, cioè i richiami al Regolamento, al modo di condurre la discussione, all’ordine del giorno e alla priorità di una votazione, hanno la precedenza e fanno sospendere la discussione sull’argomento in atto. A seguito possono parlare solo un oratore in favore ed uno contrario.
5. I consiglieri che intervengono nella discussione possono presentare emendamenti scritti alle proposte di delibere ed illustrarli. Non possono, sotto qualsiasi forma, essere proposti emendamenti a deliberazioni già prese dal Consiglio del Corso di Laurea.
6. Le deliberazioni sono prese a maggioranza degli aventi diritto; in caso di parità prevale il voto del Coordinatore. Nessuno può prendere parte al voto su questioni che lo riguardano personalmente o che riguardino suoi parenti o affini entro il quarto grado.
7. La votazione avviene di norma in modo palese e si effettua per alzata di mano. Se il Coordinatore reputa dubbio il risultato può procedere ad una votazione per appello nominale.
8. Alle votazioni per appello nominale o per scrutinio segreto, si procede nei casi previsti dalle leggi o dai Regolamenti. Si vota per appello nominale o a scrutinio segreto anche su richiesta del Coordinatore o di almeno dieci consiglieri.
9. Il verbale di ogni seduta è depositato in visione dei consiglieri presso la segreteria del Consiglio di Corso di Studio almeno cinque giorni prima della seduta di approvazione e, comunque, non oltre due mesi dalla data cui si riferisce. Le eventuali correzioni al verbale devono essere presentate per iscritto al Coordinatore e messe in discussione prioritariamente rispetto agli altri punti all’ordine del giorno.
Art. 9. Propedeuticità
Il CdS non prevede propedeucità in quanto i laboratori di progettazione sono a carattere tematico e pertanto concorrono alla formazione del paesaggista nelle sue sfaccettature disciplinari. Rimane, altresì, il vincolo che per sostenere gli esami del II anno è necessario aver conseguito almeno 30 cfu del I anno.
Art. 10. Attività a scelta dello studente
Le attività a scelta dello studente corrispondono a 8 cfu che possono essere coperti dalla frequenza di 1 o più insegnamenti i cui attestati di profitto equivalgono ad 1 esame. Gli insegnamenti scelti fra quelli erogati presso i Corsi di studi della Facoltà di Architettura o di altra Facoltà della Sapienza devono essere comunicati al Consiglio del Corso di studi per verificare la loro congruenza con gli obiettivi formativi. Comunque, a titolo preferenziale, per l’esame a scelta dello studente il Corso di Laurea Magistrale AP dà indicazione di seguire uno dei seguenti insegnamenti:
• Geotecnica e Geologia per l’Ambiente ICAR/07 (attivato nel CdL SA) per chi non lo avesse già frequentato;
• Storia dell’Architettura contemporanea ICAR/18 (attivato nel CdL SA) per chi non lo avesse già frequentato;
• Storia dell’Architettura antica e medioevale ICAR/18 (attivato nel CdL SA) per chi non lo avesse già frequentato;
• Storia dell’Architettura moderna ICAR/18 (attivato nel CdL SA) per chi non lo avesse già frequentato
• Storia del Paesaggio ICAR/18 (se attivato in un CdS);
• Rappresentazione del Paesaggio ICAR/17 (se attivato in un CdS);
• Valutazione economica dei progetti AGR/01 (se attivato in un CdS);
• Pianificazione degli Ambienti agrari e forestari AGR/10 (se attivato in un CdS)
• Rappresentazione del Paesaggio ICAR/17
• Valutazione economica dei progetti AGR/01
• Pianificazione degli Ambienti agrari e forestari AGR/10
Art. 11. Le eventuali modalità di trasferimento da altri Cds
Il Corso di studio indicherà annualmente il numero dei posti disponibili per trasferimento ad ogni anno di corso, tenendo conto della numerosità della classe, con apposito bando in cui saranno definiti i criteri di selezione e il numero dei posti riservati a studenti provenienti da altri atenei al di fuori della regione Lazio: Il bando sarà emanato entro il mese di luglio.
In ogni caso le regole per l’accesso ed il trasferimento sono definite nel rispetto delle norme previste dalla l. 270/’04:
1- La richiesta di trasferimento da parte di studenti appartenenti alla stessa classe, LM3 Architettura del Paesaggio, da un’altra università, è possibile qualora sia rispettata la tempistica e la modulistica prevista dal Regolamento didattico della Sapienza. I crediti vengono riconosciuti sulla base degli ambiti disciplinari previsti nell’ordinamento della classe.
2 – La richiesta di trasferimento di studenti appartenenti ad una classe diversa dalla LM3 Architettura del Paesaggio, il trasferimento è consentito qualora essi siano in grado di attestare l’acquisita competenza nei campi dell’analisi del paesaggio, del territorio e dell’ambiente (comprensione, gestione dati, rappresentazione) nonché capacità di orientarsi nella lettura e nella definizione di un progetto di paesaggio e di avere nozioni di base in materia di geologia, botanica, ecologia e diritto dell’ambiente e del paesaggio. Ovvero si richiede che il richiedente abbia conseguito almeno 90 cfu nei seguenti settori scientifico disciplinari: MAT/05, BIO/01, BIO/02, BIO/03, BIO/07, GEO/04, GEO/05, ICAR/07, ICAR/08, ICAR/09, ICAR/12, ICAR/13, ICAR/14, ICAR/15, ICAR/17, ICAR/18, ICAR/19, ICAR/20, ICAR/21, ICAR/22, AGR/01, AGR/03, AGR/04, AGR/05, AGR/08, AGR/10, AGR/12, IUS/09, IUS/10, INF/01, ING-INF/05, ING-IND/11, SPS/10.
Art. 12. La tipologia delle forme didattiche adottate.
Le forme didattiche adottate sono quelle:
- a carattere sperimentale relative all’attività di laboratorio in cui si applicano le conoscenze multidisciplinari attraverso l’elaborazione di un progetto di paesaggio;
- didattica frontale con corsi monodisciplinari ed integrati.
- Attività seminariale e workshop con la possibilità di contributi di esperti esterni a livello nazionale ed internazionale;
- Eventuali corsi replicati in teledidattica.
Ciascuna tipologia di insegnamento si avvarrà di strumenti tecnici adeguati allo svolgimento dell’attività didattica.
Caratteristiche della prova finale
La prova finale consiste in un lavoro di ricerca individuale, con carattere di originalità, che lo studente sviluppa sotto la guida di un docente relatore per un ammontare di 12 cfu. Essa potrà avere carattere teorico o di natura progettuale. Lo studente propone sia il tema che il relatore che lo seguirà nello svolgimento della prova che sarà oggetto di approvazione da parte del Consiglio del Corso di studio.
Della prova finale fa parte integrante la prova di lingua, importante nelle discipline paesaggistiche.
Art. 13. Le modalità di verifica delle conoscenze delle lingue straniere ed i relativi crediti
L’acquisizione dell’idoneità assegnata alla conoscenza delle lingue straniere avviene dopo aver sostenuto la prova di lingua. La prova avverrà con i lettori presenti in facoltà o nella struttura dipartimentale a cui afferisce il relatore della tesi di laurea; nel caso in cui lo studente sia in possesso di titolo rilasciato da un Istituto di lingua ufficialmente riconosciuto, l’attribuzione dei cfu avviene d’ufficio dopo la presentazione del titolo conseguito alla segreteria didattica della facoltà.
Art. 14. Modalità di verifica di altre competenze
Non sono previsti specifici cfu per stage e tirocinio, ma 1 cfu relativo a:
• altre attività funzionali all’incremento dell’abilità informatica;
• approfondimenti conoscitivi inerenti allo svolgimento della prova finale;
• eventuali vincite di borse di studio per l’Italia o per l’estero, o per collaborazione in strutture di ateneo (laboratori, biblioteche, sort, ecc.);
• attestati di svolgimento di attività lavorativa o concorsuale inerente al corso di laurea magistrale frequentato.
I cfu previsti per tale voce (art.10, comma 5, lettera d) sono 1.
Art. 15. Le altre disposizioni
Gli studenti sono tenuti a rispettare tutti gli obblighi previsti dal regolamento didattico di facoltà formulato in base alla l. 270/’04 per quanto concerne le attività curriculari dello studente.
Art. 16. Modalità di frequenza
Lo studente ha l’obbligo di frequenza solo nell’attività di laboratorio nella misura del 70% dell’ammontare delle ore previste; qualora lo studente non dovesse acquisirle è tenuto a rifrequentare il laboratorio e ad iscriversi come ripetente per l’anno successivo.
Nel caso in cui lo studente acquisisca le presenze necessarie ma non sostenga l’esame di verifica egli lo potrà fare entro due anni, anche con un diverso docente, ma con lo stesso tema progettuale.
Per tutti gli altri corsi lo studente dovrà svolgere l’esame sul programma dell’anno che egli ha frequentato.
Art. 17. Modalità di riconoscimento di altri corsi
Lo studente che ha acquisito crediti al di fuori del CdS regolamentato della Sapienza o di altre Università, per averne il riconoscimento dovrà presentare regolare domanda presso la segreteria didattica di Facoltà. Il Consiglio del Corso di studi valuterà mediante un colloquio e/o prova scritta il riconoscimento o meno dei crediti acquisiti in Corsi di studio della Sapienza, diversi dal corso di studio o di altre Università.
Le eventuali prove di verifica di esami già sostenuti, qualora i Consigli ritengano obsoleti i contenuti culturali per l’essere passato troppo tempo dal loro sostenimento, diversificati tra tempo pieno e tempo parziale.
Non sono in generale previste prove di verifica di esami già sostenuti, indipendentemente dal periodo del loro sostenimento.
Art. 18. Le tipologie e modalità del tutorato didattico
Il CdLM organizza, incaricandone uno o più docenti, attività di orientamento e tutorato relative ai programmi di mobilità internazionale degli studenti, in particolare nell’ambito dei programmi di mobilità promossi dall’Ateneo. Le attività di tutorato concernono, inoltre, l’informazione circa il percorso formativo interno al CdLM, sul funzionamento dei servizi e i benefici a favore degli studenti, con la finalità di aiutarli nel loro processo di formazione e favorirne la partecipazioni alle attività accademiche.
Lo studente espliciterà le proprie scelte al momento della presentazione,
tramite INFOSTUD, del piano di completamento o del piano di studio individuale,
secondo quanto stabilito dal regolamento didattico del corso di studio.
Primo anno
Primo semestre
Insegnamento
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CFU
|
SSD
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Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
1038329 -
ARCHITETTURA E PAESAGGIO
(obiettivi)
Progettazione Urbana e del Paesaggio: Antologia di progetti paesaggistici significativi (nazionali e internazionali) a tutte le scale, sui diversi tipi di paesaggio (spazi aperti ed esterni, giardini e parchi, in contesti: urbani, periurbani, extraurbani), ai vari livelli disciplinari (Progettazione del Paesaggio, Progettazione Ambientale, Pianificazione del Paesaggio, Progettazione Urbana e Progetto di Riqualificazione).Estetica del paesaggio: La filosofia del paesaggio nel corso del Novecento e nell’attualità (anche in rapporto alle leggi vigenti, Convenzione Europea, ecc.). Analisi critica delle tematiche ambientalistiche ed esame delle esperienze dell’arte contemporanea (dal cinema alla Land Art) per comprendere quali idee di paesaggio siano in gioco nelle politiche e negli interventi concreti di progettazione, pianificazione, tutela, riqualificazione. Il paesaggio come produttore di esperienze estetiche (la dimensione sensibile, emotiva, riflessiva e partecipativa per comprendere il fenomeno paesaggistico come tale); paesaggio come componente (percettiva) in altre discipline diverse: geografia, ecologia, botanica, sociologia, etc. (che lo definiscono sul piano collettivo e individuale).
|
|
-
ESTETICA DEL PAESAGGIO
|
4
|
M-FIL/04
|
32
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
-
PROGETTAZIONE URBANA E DEL PAESAGGIO
|
6
|
ICAR/14
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1037981 -
PIANIFICAZIONE DEL PAESAGGIO E DIRITTO DEL TERRITORIO
(obiettivi)
Pianificazione del Paesaggio: Le modalità di tutela, valorizzazione, conservazione e recupero del Paesaggio (patrimonio naturale e culturale antropizzato del territorio); princìpi generali delle forme di intervento e controllo delle trasformazioni territoriali in aree di particolare valore paesaggistico; norme dei piani paesistici, in relazione all’organizzazione spaziale del territorio e alle sue dinamiche nel tempo; interdipendenze tra i processi di trasformazione fisica del territorio, le dinamiche economiche e sociali e la qualità del paesaggio. Modalità di analisi ed intervento.Diritto del Territorio: nozioni di diritto del patrimonio culturale e del governo del territorio per l’esercizio della professione di architetto-paesaggista. Analisi delle principali fonti normative (nel contesto internazionale ed europeo: Siti Unesco e Convenzione europea del Paesaggio); rapporto tra legislazione nazionale e legislazione regionale, alla luce della giurisprudenza costituzionale. In evidenza le applicazioni degli istituti giuridici alle diverse fasi di pianificazione, progettazione e gestione del territorio e del paesaggio. Analisi (delle strutture organizzative competenti in materia, con particolare riguardo al Ministero per i beni e le attività culturali) e discussione di casi e sentenze; analisi/simulazione del funzionamento di conferenze di servizi e altri moduli procedimentali; decisioni della Corte di giustizia dell'Ue e della Corte costituzionali italiana, sentenze del Consiglio di Stato e di TAR in materia di paesaggio e di governo del territorio.
|
|
-
DIRITTO DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO
|
4
|
IUS/10
|
32
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
-
PIANIFICAZIONE DEL PAESAGGIO
|
5
|
ICAR/21
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
1038330 -
LABORATORIO DI RESTAURO E PAESAGGIO
(obiettivi)
Azioni di tutela dell’assetto fisico ed espressivo dell’ambiente antropizzato (restauro del paesaggio territorio-città) sulla totalità degli organismi (quali complessi organici e correlati) di natura urbanistica e di valenza architettonica. Metodi per coniugare le ragioni della storia e le esigenze della contemporaneità: relazioni tra salvaguardia e sviluppo, dialettica tra recupero e innovazione (pianificazione territoriale paesistica). Approccio progettuale interrelato diretto alla gestione critica di equilibri complessi (regolazione delle dinamiche di trasformazione) che, tra conservazione e sviluppo, in ambiti territoriali (urbani ed extraurbani), coinvolgono beni culturali e ambientali.
|
9
|
ICAR/19
|
72
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
Secondo semestre
Insegnamento
|
CFU
|
SSD
|
Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
1038338 -
AGRO SELVICOLTURA URBANA E PAESAGGIO
(obiettivi)
Selvicoltura urbana: l’obiettivo principale del modulo è quello di trasmettere i fondamenti teorico-metodologici, ma anche le nozioni fondamentali per procedere in senso operativo nei complessi ambiti della progettazione e gestione di parchi e alberature in ambiente urbano e peri-urbano, con particolare riguardo alle condizioni climatiche mediterranee. Si verterà alla definizione del concetto di “foresta urbana e periurbana”, del suo ecosistema e dei criteri di progettazione e gestione, incluso il biorimedio per il recupero e restauro ecologico di ambienti urbani inquinati e degradati. Si verterà alla conoscenza della qualità e quantità del verde urbano, come indice di sostenibilità ambientale, mediante indicatori di efficienza. Verranno forniti strumenti metodologici di analisi e intervento quali i metodi geospaziali e i sistemi informativi dedicati.Arboricoltura e paesaggio: il modulo è incentrato sulla conoscenza delle forme, strutture e funzioni multiple dei paesaggi coltivati nei diversi contesti di riferimento (spazio rurale, peri-urbano, urbano). Verranno analizzati il determinismo del paesaggio coltivato, le relazioni con la biodiversità naturale e coltivata, i caratteri costitutivi (complessità, configurazione, frammentazione etc...), le trasformazioni e le implicazioni ecologico-ambientali insite nelle diverse forme di gestione. Si verterà alla definizione del concetto di “paesaggio sostenibile”. L’ obiettivo sarà quello di fornire conoscenze di base e capacità di analisi ai fini della salvaguardia del paesaggio coltivato e della funzionalità degli agroecosistemi mediante interventi di progettazione o riqualificazione.
|
|
-
SELVICOLTURA URBANA
|
4
|
AGR/05
|
32
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
-
ARBORICOLTURA E PAESAGGIO
|
4
|
AGR/03
|
32
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1038331 -
LABORATORIO DI ARCHITETTURA DEI GIARDINI E DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Sperimentazione sulle procedure di identificazione, lettura, programmazione, progettazione e gestione del sistema degli spazi vuoti urbani, in relazione alle necessità contemporanee di fruizione, con un’apertura multidisciplinare. Valorizzazione delle tradizioni costruttive e di innovazione dell’offerta, con un’attenzione al rapporto tra componenti naturali e artificiali e un particolare riferimento alla componente vegetale. Applicazioni progettuali e approfondimenti tecnici sulle trasformazioni del paesaggio urbano e perturbano, degli spazi pubblici, del sistema di piazze e viali, giardini, parchi ed aree verdi, con un riferimento forte al panorama internazionale, sia sul piano culturale che su quello della fattibilità.
|
9
|
ICAR/15
|
72
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1038327 -
FITOGEOGRAFIA E GEOBOTANICA APPLICATA
(obiettivi)
Sviluppo della concezione di Paesaggio come un’entità naturalmente costituita da raggruppamenti di specie viventi (formanti popolamenti vegetazionali discreti (concetto di identità e riconoscibilità dei luoghi), da studiare attraverso parametri fisici, ecologici, biogeografici e storici. I distretti floristici e vegetazionali (caratteri generali a diversa scala: regionale / comunità vegetali, nazionale / piani di vegetazione, globale / regni floristici e biomi). Sperimentazione degli aspetti applicativi delle nozioni botaniche (principali specie della Flora Italiana, loro incidenza paesaggistica (grado di invasività), rapporti spaziali temporali tra aggruppamenti vegetali (continuo divenire dei cambiamenti progressivi e regressivi), interazione consapevole con altre figure professionali (botanico, fitosociologo, forestale) in ambiti di riqualificazione o ripristino ambientale
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9
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BIO/03
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1037984 -
TECNOLOGIE ED IMPIANTI PER LA RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE
(obiettivi)
Sostenibilità Tecnologica e Ambientale: Aspetti teorici e metodologici a supporto della costruzione di un processo di riqualificazione sostenibile dell’ambiente costruito; indirizzi di recupero e trasformazione del micro-paesaggio urbano e rurale, dalle aree di pregio a quelle degradate per l’aumento della sostenibilità e qualità percepita; fondamenti di valutazione dell’impatto ambientale e della Pre-fattibilità e Fattibilità ambientale di un intervento di trasformazione.Sostenibilità Impiantistica ed Energetica: integrazione energetica ed impiantistica nelle azioni di recupero e riqualificazione sostenibile dell’ambiente costruito; indirizzi per la progettazione, l’installazione e la manutenzione dei sistemi energetici nel paesaggio urbano e rurale, attraverso l’analisi dell’intero processo di ideazione, progettazione e verifica tecnica delle trasformazioni indotte.
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SOSTENIBILITA' IMPIANTISTICA ED ENERGETICA
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4
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ING-IND/11
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32
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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SOSTENIBILITA' TECNOLOGICA E AMBIENTALE
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5
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ICAR/12
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40
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
Secondo anno
Primo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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1038370 -
LABORATORIO DI ARCHITETTURA E PAESAGGIO
(obiettivi)
Progetti guida in aree vuote (libere, disponibili negli interstizi urbani territoriali): per leggere il paesaggio. usare e vedere la città (nuove regole dei valori e significati dello spazio dei luoghi), dalla dimensione del giardino agli insiemi della città e del territorio. tessiture e tracciati dell’antico sedime, nascosti dalle sovrapposizioni (autenticità, appartenenza, per il processo trasformativo).Esperimento su un’area con potenzialità trasformative, elementi di dialogo (interazione per una filosofia d’indagine) nel sistema di formazione dei tracciati e delle tessiture, per una politica per il paesaggio (valori ambientali e paesaggistici); relazioni che un’area instaura con la sua configurazione fisica.
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PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO URBANO
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4
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ICAR/15
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32
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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COMPOSIZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO
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5
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ICAR/14
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40
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1038334 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE AMBIENTALE
(obiettivi)
Studio delle qualità fisiche e prestazionali delle componenti caratterizzanti (spazi urbani e rurali) i paesaggi abitati, e loro sperimentazione progettuale. Aspetti bioclimatici del progetto (Controlli: soleggiamento e illuminazione naturale; raffrescamento passivo; riscaldamento passivo; comfort igrometrico e bioclimatico). Aspetti bioecologici del progetto (Gestione ecologica delle acque, Eco compatibilità dei materiali , Riusabilità dei componenti, Riciclabilità dei rifiuti e degli scarti). Aspetti energetici e impiantistici del progetto (Aumento dell’efficienza energetica, Riduzione dei consumi energetici, Impiego di energie rinnovabili, Riduzione dell’impiantistica attiva); Aspetti di sostenibilità ambientale (Impatto ambientale, Pre-fattibilità e fattibilità ambientale, Certificazione ambientale). Messa a sistema delle 3 categorie tematiche sopramenzionate per il conseguimento degli obiettivi di: Riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera e dell’inquinamento di aria, acqua e suoli, Riduzione del carico ambientale delle trasformazioni e del consumo delle risorse, Aumento del benessere e della qualità ambientale.
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9
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ICAR/12
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72
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1038369 -
LABORATORIO DI PIANIFICAZIONE DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Pianificazione del Paesaggio: Linee di tutela e controllo paesaggistico delle trasformazioni territoriali del piano paesaggistico, articolato per fasi (lettura, interpretazione e valutazione) e in apparati (descrittivo, progettuale, indicativo e prescrittivo). Esercitazione progettuale con revisione parziale dello strumento in una parte di territorio oggetto di studio, con approccio cognitivo pluri sistemico. Approfondimenti su: principi, metodi e politiche di governo, interventi e controlli nei paesaggi ordinari, degradati e di eccellenza (azioni di tutela, salvaguardia, valorizzazione e trasformazione paesaggistiche); strumenti e metodi per la gestione del paesaggio culturale. Fattibilità sociale/economica della qualificazione delle dinamiche territoriali .Ecologia del Paesaggio: Valutazione qualitativa e quantitativa dell'eterogeneità reale e potenziale del territorio attraverso la classificazione gerarchica del paesaggio ottenuta in maniera deduttiva dai Sistemi Informativi Territoriali (GIS) e dal dato induttivo dei Rilevamento di campo. Definizione di: Regioni, Sistemi, Sottosistemi, Unità e Settori di paesaggio. Definizione della rete ecologica locale (REL) attraverso l'individuazione dei gangli fondamentali della sua ossatura: "core areas "links" "buffer zones" "stepping stones". Carte di uso del suolo, significato dei diversi livelli della legenda del Co.Ri.Ne land-cover. Frammentazione e Connettività del paesaggio. Concetti di Patch, Corridor and Matrix. Vegetazione naturale potenziale come modello neutro di riferimento nell’analisi del Paesaggio. Definizione ed Utilizzo degli Indici di Conservazione del Paesaggio e Naturalità.
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ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
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4
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BIO/03
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32
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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PIANIFICAZIONE DEL PAESAGGIO
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5
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ICAR/21
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40
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
Secondo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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1038286 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Sperimento di strategie complesse di miglioramento della qualità insediativa ed ambientale dei paesaggi antropizzati (azioni integrate per compensare mitigare l’impatto delle trasformazioni territoriali). Ascolto dei caratteri (e delle dinamiche di trasformazione) e proposte di modificazioni qualitative dei caratteri morfologici (scritture paesaggistiche partecipate nell’insieme e nei dettagli), con tutti gli strumenti (arte e tecnica di architettura e urbanistica, scienze ecologiche, storiche, antropologiche e sociologiche); indirizzi conformativi / identitari per integrare sviluppo economico sociale, tutela storico identitaria, sostenibilità ecologica in programmi concreti di controllo degli spazi naturali ed artificiali, agendo sul sistema insediativo infrastrutturale (urbano / rurale, produttivo industriale ed agricolo) e sul sistema ecologico ambientale, per: punti di valore (luoghi di attenzione), linee del ferro e della gomma (da mitigare, compensare, esaltare), superfici lavorate del disegno antropico (dei tessuti rurali urbani naturali).
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9
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ICAR/15
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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A SCELTA DELLO STUDENTE
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8
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64
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
AAF1147 -
ALTRE CONOSCENZE UTILI PER L'INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO
(obiettivi)
Oltre ai 12 insegnamenti previsti nel manifesto degli studi del CdLM AP, lo studente è chiamato a fare esperienza integrative, quali ad esempio fare uno stage presso un ente pubblico o privato, partecipare ad un concorso di progettazione, collaborare a sperimentazioni progettuali, assistere a convegni, conferenze, seminari o workshop, partecipare a mostre, ecc.
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1
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
AAF1010 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
Consentire allo studente l'elaborazione di un testo che costituisca la somma dei saperi raggiunta durante i tre anni del corso.
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12
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |