Corso di laurea: Disegno Industriale - 15894 Programmazione per l'A.A. 2011/2012

 

 

Lo studente espliciterà le proprie scelte al momento della presentazione, tramite INFOSTUD, del piano di completamento o del piano di studio individuale, secondo quanto stabilito dal regolamento didattico del corso di studio.

Primo anno

Primo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026553 - ISTITUZIONI DI MATEMATICA (obiettivi) Il corso di Matematica persegue i seguenti obiettivi:- Fornire agli studenti le conoscenze e i concetti di base dell’analisi matematica (limiti, funzioni, derivate, integrali) e illustrarne le principali applicazioni grazie al ricorso a casi di studio significativi nel contesto formativo del corso di laurea di Disegno Industriale (grafici di funzioni, calcolo di aree e volumi, cenni sullo studio delle forme con particolare riferimento alle curve nel piano e nello spazio e alle loro proprietà principali in termini analitici rispetto a diversi gradi di continuità, inviluppi, flessi).- Accrescere le capacità individuali di ”problem solving” (come affrontare un problema, gestirne la complessità, impostare una strategia risolutiva).- Addestrare agli esercizi pratici, con l’obiettivo sia di fissare i concetti appresi durante lo studio della teoria che di conferire degli strumenti individuali di risoluzione utili allo studente per gli altri insegnamenti del Corso di Laurea. - PORZIO MARIA MICHAELA (programma) ISTITUZIONI DI MATEMATICA Maria Michaela Porzio porzio@mat.uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti: Obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti i concetti di base dell'analisi matematica (limiti, funzioni, derivate e integrali) e di illustrarne le principali applicazioni a casi di studio significativi nel contesto formativo del corso di laurea di disegno industriale quali ad es. grafici di funzioni e calcolo di aree e volumi. Si vuole inoltre accrescere le capacità individuali di "problem solving": come affrontare un problema, gestirne la complessità ed impostare una strategia risolutiva. Modalità di svolgimento dell'attività didattica: L’attività didattica consiste in lezioni in aula. Modalità d’esame L’esame si articola in una prova scritta (obbligatoria) e in una prova orale (facoltativa). Bibliografia di base Essendo un corso di base si può utilizzare un qualsiasi testo universitario di Istituzioni di Matematiche o di Analisi Matematica 1. Programma del corso Preliminari: insiemi numerici (i numeri naturali, relativi, razionali e reali). Massimo, minimo, estremo superiore ed inferiore. Intervalli, intorni, distanza: insiemi aperti e chiusi. Equazione cartesiana di una retta del piano, perpendicolarità e parallelismo tra rette. Funzioni di una variabile: insieme di definizione, immagine, grafico, funzioni limitate, simmetriche, monotone, periodiche, funzioni composte ed inverse. Funzioni elementari: potenze, esponenziali, logaritmi, funzioni trigonometriche. Limiti: definizione, limite destro e sinistro. Teorema del confronto, operazioni algebriche con i limiti, limite di funzioni composte, forme indeterminate e limiti notevoli. Funzioni continue, operazioni algebriche con le funzioni continue e composizione di funzioni continue. Conseguenze della continuità in intervalli chiusi e limitati: permanenza del segno, esistenza degli zeri, valori intermedi ed esistenza di massimi e minimi. Derivata: definizione e significato geometrico. Retta tangente. Derivate delle funzioni elementari, regole di derivazione, derivata delle funzioni composte e delle funzioni inverse; applicazione delle derivate al calcolo dei limiti: teorema di de l'Hopital. Applicazione delle derivate allo studio delle funzioni: teorema di Fermat, teorema di Lagrange e conseguenze. Massimi e minimi, derivata seconda, convessità e concavità. Asintoti. Studio del grafico di una funzione. Calcolo integrale per funzioni di una variabile: definizione e proprietà dell'integrale definito ed indefinito, teorema fondamentale del calcolo integrale, integrali immediati, metodi di integrazione per scomposizione, per sostituzione e per parti; integrali impropri. Calcolo di aree di figure piane. calcolo di volumi.   Bibliografia di base Essendo un corso di base si può utilizzare un qualsiasi testo universitario di Istituzioni di Matematiche o di Analisi Matematica 1. (Date degli appelli d'esame)	6	MAT/05	48	-	-	-	Attività formative di base	ITA
1026482 - MATERIALI E TECNOLOGIE (obiettivi) Il corso di Materiali e Tecnologie persegue i seguenti obiettivi:- Fornire agli studenti le conoscenze di base relative alle prestazioni dei materiali; i principi teorici e gli strumenti operativi necessari per una loro corretta utilizzazione nelle varie applicazioni. In particolare: le proprietà fisico-meccaniche e le caratteristiche prestazionali dei materiali (legno, vetro, metalli, polimeri, materiali cartacei, ceramici, compositi); le principali tecnologie di lavorazione dei diversi materiali; le relazioni tra materiali e compatibilità ambientale.- Far comprendere come impostare e gestire la scelta dei materiali e dei sistemi di fabbricazione in sede di progettazione e di realizzazione degli artefatti.- Addestrare gli studenti all’applicazione di materiali e processi di fabbricazione coerenti con i risultati formali e funzionali degli artefatti che si vogliono ottenere.
- PROPRIETA' DEI MATERIALI - FERRANTE TIZIANA (programma) L’obiettivo generale del Corso è indirizzare lo studente verso una cultura tecnologica della progettazione finalizzata alla produzione di artefatti in cui la conoscenza dei materiali, delle tecniche e dei processi produttivi, trova corrispondenza nella qualità del prodotto finito. Obiettivo specifico è far acquisire allo studente le conoscenze di base riguardo alla storia ed all’evoluzione dei materiali; alle caratteristiche prestazionali nel loro ciclo di vita; agli strumenti operativi necessari ad impostare e gestire la scelta dei materiali e relativi sistemi di produzione, in sede di progettazione e realizzazione al fine di una loro appropriata utilizzazione. Contenuti formativi In riferimento agli obiettivi generali e specifici enunciati, i contenuti formativi dell’insegnamento s’incentrano sulle seguenti tematiche: - introduzione ai materiali: struttura, classificazione, proprietà (meccaniche, fisiche, chimiche, percettive, ecc..); grandezze fondamentali ed unità di misura; - materiali per artefatti: legno, carta, vetro, materiali metallici, ceramici, polimerici e compositi: caratteristiche prestazionali; - materiali e ciclo di vita: durabilità, riciclabilità, costi; - principali tecnologie di produzione dei materiali; - Innovazione tecnologica e produttiva nel campo dei materiali.   Riferimenti bibliografici Testi di base: -Del Curto B., Marano C., Materiali per il design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005 -Ashby M.,K, Jonson K., Materiali e design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005 Testi per approfondimenti specifici: -Cecchini C., Plastiche: i materiali del possibile, Alinea, Firenze, 2004 - Ferrante,T., Legno e innovazione, Alinea, Firenze, 2008 (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/12	48	-	-	-	Attività formative di base	ITA
- SISTEMI DI LAVORAZIONE - FERRANTE TIZIANA (programma) L’obiettivo generale del Corso è indirizzare lo studente verso una cultura tecnologica della progettazione finalizzata alla produzione di artefatti in cui la conoscenza dei materiali, delle tecniche e dei processi produttivi, trova corrispondenza nella qualità del prodotto finito. Obiettivo specifico è far acquisire allo studente le conoscenze di base riguardo: - alla storia ed evoluzione dei materiali; - alle caratteristiche prestazionali nel loro ciclo di vita, ai processi di produzione; agli strumenti operativi necessari ad impostare e gestirne la scelta in sede di progettazione e realizzazione al fine di una loro appropriata utilizzazione. In riferimento agli obiettivi generali e specifici enunciati, gli argomenti delle lezioni riguarderanno le seguenti tematiche : - introduzione ai materiali: struttura, classificazione, proprietà (meccaniche, fisiche, chimiche, percettive, ecc..); grandezze fondamentali ed unità di misura; - materiali per artefatti: legno, carta, vetro, materiali metallici, lapidei, ceramici, polimerici e compositi. Le lezioni sui materiali affronteranno gli aspetti prestazionali, le principali tecnologie di produzione, gli aspetti di innovazione tecnologica e sostenibilità.   Riferimenti bibliografici Testi di base: - Del Curto B., Marano C., Materiali per il design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005 - Ashby M., K, Jonson K., Materiali e design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005 Testi per approfondimenti specifici: - Cecchini C., Plastiche: i materiali del possibile, Alinea, Firenze, 2004 - Ferrante, T., Legno e innovazione, Alinea, Firenze, 2008	3	ICAR/12	24	-	-	-	Attività formative di base	ITA
1036634 - DISEGNO (obiettivi) Il corso di Disegno persegue i seguenti obiettivi: - Far conoscere gli strumenti tradizionali di progettazione (matite, penne, squadre, compasso, pennelli, colori) e informatici dedicati alla grafica; l’uso di teorie, metodi e tecniche per progettare e comunicare la forma bidimensionale. - Far comprendere e gestire i principi teorici e pratici necessari alla soluzione dei problemi che appartengono alla geometria del piano, all’analisi delle tensioni dinamiche insite nello spazio compositivo bidimensionale; all’indagine sui significati dell’equilibrio, della simmetria e della proporzione; il metodo intuitivo di rappresentare lo spazio (indagine sulle reciproche relazioni che intercorrono tra gli enti geometrici, problemi d’intersezione, costruzione di solidi complessi, le ombre come risultato di una proiezione da un centro proprio); il metodo delle assonometrie oblique ed ortogonali (costruzione controllata di poliedri regolari e loro intersezione, l’ombra nel modello assonometrico); il modello delle doppie proiezioni ortogonali; le normative, le gerarchie grafiche e il sistema di quotatura dei disegni. - Addestrare agli esercizi pratici, con l’obiettivo di: fissare i concetti appresi durante lo studio della teoria in relazione alla capacità di proiettare nello spazio bidimensionale del foglio un modello tridimensionale; comunicare con tecniche di disegno tradizionali un’idea progettuale sia in via sintetica, sia in forma tecnica orientata alla produzione.
- DISEGNO II - GEOMETRIA DESCRITTIVA - CASALE ANDREA (programma) GEOMETRIA DESCRITTIVA – BASIC DESIGN Prof. Arch. Andrea Casale; Prof. Arch. Carlo Inglese Andrea.casale@uniroma1.it; Carlo.inglese@uniroma1.it Disegno 1 – Basic Design Appropriazione dello spazio bidimensionale. Obbiettivo del corso di Disegno è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per progettare e comunicare la forma bidimensionale. Punti essenziali dell’insegnamento sono: a) Appropriazione degli strumenti appartengono da sempre al progettista come la matita e la penna, le squadre ed il compasso, i pennelli ed i colori, ma anche quelli che sono i nuovi strumenti quali programmi informatici dedicati alla grafica b) Fornire agli studenti i principi teorici e pratici per la soluzione dei problemi che appartengono alla geometria del piano. c) Analisi delle tensioni dinamiche insite nello spazio circoscritto del campo compositivo bidimensionale: indagine e analisi sulle tensioni determinate dall’azione grafica d) Indagine sui significati progettuali dell’equilibrio della simmetria e della proporzione. In particolare l’insegnamento verte sulla corretta formazione del disegnatore capace di gestire gli strumenti propri della forma con rigore e creatività per arrivare ad una progettazione consapevole dello spazio compositivo bidimensionale. 1° Esercitazione. Costruzione di tre segni in uno specifico campo compositivo. 2° Esercitazione. Interpretazione progettuale dinamica del quadrato. 3° Esercitazione. Interpretazione grafica del tempo attraverso la texture e il ritmo grafico. Disegno 2 - Geometria Descrittiva Appropriazione dei metodi di rappresentazione. Obbiettivo del corso è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per comunicare con le tecniche di disegno tradizionale un’ idea progettuale, sia in via sintetica, sia in forma esaustiva orientata alla produzione: Punti essenziali dell’insegnamento sono: a) Appropriazione del metodo intuitivo di rappresentare lo spazio. Indagine sulle reciproche relazioni che intercorrono tra gli enti geometrici. Problemi d’intersezione, costruzione di solidi e loro intersezioni. Le ombre come risultato di una proiezione da un centro proprio o improprio. b) Appropriazione del metodo delle assonometrie oblique ed ortogonali.. c) Appropriazione del metodo delle doppie proiezioni ortogonali. d) Appropriazione del metodo della prospettiva. L’insegnamento vuole fornire i principi teorici e le capacità operative per proiettare nello spazio bidimensionale del foglio di carta un modello tridimensionale – reale o mentale - e quindi comunicare con esattezza le caratteristiche formali e tecniche dell’oggetto Bibliografia R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa Roma 2010; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 1; R. Migliari - Geometria dei modelli, Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa, Roma 2003. GEOMETRIA DESCRITTIVA – BASIC DESIGN Prof. Arch. Andrea Casale; Prof. Arch. Carlo Inglese Andrea.casale@uniroma1.it; Carlo.inglese@uniroma1.it Disegno1 - Basic Design Appropriation of two-dimensional space. Objective of the course design is to provide the theoretical principles and operational tools to plan and communicate the two-dimensional form. Teaching the essential points are: a) Appropriation of the instruments always belong to the designer as the pencil and pen, the teams and the compass, the brushes and colors, but also those who are new tools such as computer programs dedicated to graphics b) Provide students with theoretical and practical principles for solving problems that belong to the geometry of the plane. c) Analysis of the dynamic tensions inherent in the confined space of the compositional field two-dimensional investigation and analysis of the tensions established through graphic d) Survey on the meanings of design symmetry and balance of proportion. In particular, the teaching focuses on proper training of a designer capable of handling the tools of form with rigor and creativity to arrive at a conscious design of two-dimensional compositional space. Tutorial 1° Tutorial. Construction of three signs in a specific field of composition. 2 ° Tutorial. Dynamic design interpretation of the square. 3 ° Tutorial. Graphical interpretation of time through the texture and rhythm chart Disegno 2 - Geometria Descrittiva Appropriation of the methods of representation. Objective of the course is to provide the theoretical and operational instruments to communicate with the techniques of traditional drawing a 'design concept, both as a synthetic, is exhaustive, for the production: Teaching the essential points are: a) Appropriation of the intuitive method of representing space. Survey on mutual relationships between geometric entities. Problems of intersection, construction of solid and their intersections. The shadows as a result of a projection from a center or misuse. b) Appropriation of the method of oblique and orthogonal axonometric .. c) Appropriation of the method of double orthogonal projections. d) Appropriation of the method of perspective. The course aims to provide the theoretical and operational capabilities to project two-dimensional space of a three-dimensional piece of paper - real or mental - and then communicate the exact formal and technical characteristics of the object. Bibliography: R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicaz   Bibliografia R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa Roma 2010; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 1; R. Migliari - Geometria dei modelli, Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa, Roma 2003. (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/17	60	-	-	-	Attività formative di base	ITA
- DISEGNO I - BASIC DESIGN - INGLESE CARLO (programma) GEOMETRIA DESCRITTIVA – BASIC DESIGN Prof. Arch. Andrea Casale; Prof. Arch. Carlo Inglese Andrea.casale@uniroma1.it; Carlo.inglese@uniroma1.it Disegno 1 – Basic Design Appropriazione dello spazio bidimensionale. Obbiettivo del corso di Disegno è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per progettare e comunicare la forma bidimensionale. Punti essenziali dell’insegnamento sono: a) Appropriazione degli strumenti appartengono da sempre al progettista come la matita e la penna, le squadre ed il compasso, i pennelli ed i colori, ma anche quelli che sono i nuovi strumenti quali programmi informatici dedicati alla grafica b) Fornire agli studenti i principi teorici e pratici per la soluzione dei problemi che appartengono alla geometria del piano. c) Analisi delle tensioni dinamiche insite nello spazio circoscritto del campo compositivo bidimensionale: indagine e analisi sulle tensioni determinate dall’azione grafica d) Indagine sui significati progettuali dell’equilibrio della simmetria e della proporzione. In particolare l’insegnamento verte sulla corretta formazione del disegnatore capace di gestire gli strumenti propri della forma con rigore e creatività per arrivare ad una progettazione consapevole dello spazio compositivo bidimensionale. 1° Esercitazione. Costruzione di tre segni in uno specifico campo compositivo. 2° Esercitazione. Interpretazione progettuale dinamica del quadrato. 3° Esercitazione. Interpretazione grafica del tempo attraverso la texture e il ritmo grafico. Disegno 2 - Geometria Descrittiva Appropriazione dei metodi di rappresentazione. Obbiettivo del corso è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per comunicare con le tecniche di disegno tradizionale un’ idea progettuale, sia in via sintetica, sia in forma esaustiva orientata alla produzione: Punti essenziali dell’insegnamento sono: a) Appropriazione del metodo intuitivo di rappresentare lo spazio. Indagine sulle reciproche relazioni che intercorrono tra gli enti geometrici. Problemi d’intersezione, costruzione di solidi e loro intersezioni. Le ombre come risultato di una proiezione da un centro proprio o improprio. b) Appropriazione del metodo delle assonometrie oblique ed ortogonali.. c) Appropriazione del metodo delle doppie proiezioni ortogonali. d) Appropriazione del metodo della prospettiva. L’insegnamento vuole fornire i principi teorici e le capacità operative per proiettare nello spazio bidimensionale del foglio di carta un modello tridimensionale – reale o mentale - e quindi comunicare con esattezza le caratteristiche formali e tecniche dell’oggetto Bibliografia R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa Roma 2010; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 1; R. Migliari - Geometria dei modelli, Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa, Roma 2003. GEOMETRIA DESCRITTIVA – BASIC DESIGN Prof. Arch. Andrea Casale; Prof. Arch. Carlo Inglese Andrea.casale@uniroma1.it; Carlo.inglese@uniroma1.it Disegno1 - Basic Design Appropriation of two-dimensional space. Objective of the course design is to provide the theoretical principles and operational tools to plan and communicate the two-dimensional form. Teaching the essential points are: a) Appropriation of the instruments always belong to the designer as the pencil and pen, the teams and the compass, the brushes and colors, but also those who are new tools such as computer programs dedicated to graphics b) Provide students with theoretical and practical principles for solving problems that belong to the geometry of the plane. c) Analysis of the dynamic tensions inherent in the confined space of the compositional field two-dimensional investigation and analysis of the tensions established through graphic d) Survey on the meanings of design symmetry and balance of proportion. In particular, the teaching focuses on proper training of a designer capable of handling the tools of form with rigor and creativity to arrive at a conscious design of two-dimensional compositional space. Tutorial 1° Tutorial. Construction of three signs in a specific field of composition. 2 ° Tutorial. Dynamic design interpretation of the square. 3 ° Tutorial. Graphical interpretation of time through the texture and rhythm chart Disegno 2 - Geometria Descrittiva Appropriation of the methods of representation. Objective of the course is to provide the theoretical and operational instruments to communicate with the techniques of traditional drawing a 'design concept, both as a synthetic, is exhaustive, for the production: Teaching the essential points are: a) Appropriation of the intuitive method of representing space. Survey on mutual relationships between geometric entities. Problems of intersection, construction of solid and their intersections. The shadows as a result of a projection from a center or misuse. b) Appropriation of the method of oblique and orthogonal axonometric .. c) Appropriation of the method of double orthogonal projections. d) Appropriation of the method of perspective. The course aims to provide the theoretical and operational capabilities to project two-dimensional space of a three-dimensional piece of paper - real or mental - and then communicate the exact formal and technical characteristics of the object. Bibliography: R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicaz   Bibliografia R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa Roma 2010; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 1; R. Migliari - Geometria dei modelli, Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa, Roma 2003.	3	ICAR/17	30	-	-	-	Attività formative di base	ITA
1035944 - STORIA E TEORIE DELL'ARTE CONTEMPORANEA (obiettivi) Il corso di Storia e Teorie dell’Arte Contemporanea persegue i seguenti obiettivi:- Far conoscere il percorso storico che va dall’impressionismo all’arte del ventesimo secolo passando attraverso i movimenti dell’avanguardia storica (espressionismo, cubismo, dadaismo, futurismo, metafisica, costruttivismo, suprematismo) e delle neo-avanguardie (action-paiting, pop-art, arte concettuale, arte povera, transavanguardia); far conoscere le trasformazioni della creazione moderna che hanno portato dalla pittura e scultura tradizionali alla uscita dal quadro e all’installazione che confina con l’architettura.- Fornire gli strumenti critici per comprendere l’arte contemporanea e la dimensione di volta in volta autonoma, dialettica, conflittuale rispetto ai contesti sociali culturali, economici e politici che via via si sono espressi dalla rivoluzione industriale ad oggi; il rapporto dell’arte con la civiltà della tecnica che nella sua evoluzione ha determinato tanto la divisione del lavoro intellettuale ed il suo sbocco nella società di massa, quanto diverse ed autonome professionalità complementari tra loro. - BALMAS PAOLO (programma) Corso di Laurea in Disegno Industriale STORIA E TEORIE DELL'ARTE CONTEMPORANEA prof.Paolo Balmas paolo.balmas@uniroma1.it Anno Accademico 2011-2012 (CFU:6) Un filo continuo e ma intrecciato agli avvenimenti della storia si svolge dagli inizi del XX secolo ai giorni nostri, dall’Avanguardia Storica alla Neovanguardia e alla Transavanguardia, dalla pittura alla medialità, dal primato della cultura occidentale al multiculturalismo. All’inizio del XXI secolo qualcosa però appare mutato, l’arte si confronta sempre più con il trend dominante derivante dallo sviluppo tecnologico. Di fronte alla Globalizzazione, tesa ad ad omologare differenze culturali e comportamentali essa ha adottato le strategie dello sconfinamento dalla specificità linguistica e della multimedialità in un contesto altamente spettacolare. Obbiettivo formativo del Corso è quello di mettere lo studente nelle condizioni di comprendere la logica che guida l’attuale produzione artistica in forza di un sapere coordinato consistente in una conoscenza articolata e consequenziale di ciò che l’ha preceduta a partire dagli esordi della modernità e nella assunzione di uno sguardo allargato sulla complessità che oggi presiede alla divisione del lavoro intellettuale. L’attività didattica si basa su lezioni frontali, con proiezione e commento di immagini registrate su supporto magnetico e, ove possibile, sulla visita di mostre e l’incontro con artisti. L’esame consisterà in un colloquio orale. Riferimenti Bibliografici Giulio Carlo Argan, “L’arte Moderna 1770-1970” - Achille Bonito Oliva, “L’Arte oltre il 2000” Sansoni Editore Achille Bonito Oliva: “Musei che reclamano attenzione - I Fuochi dello sguardo”, Gangemi Editore, 2004 . AA.VV. , ABO-arte e le teorie di turno, Electa, 2011, a cura di Paolo Balmas e Angelo Capasso. A continuous wire is held by the early twentieth century to the present day, it goes from the Historical Avant-garde to the New Vanguard, and to the Transavantgarde, from painting to the media tools, from the primacy of Western culture to multiculturalism. At the beginning of the twenty-first century, however, something is changed, art is confronted with the increasingly dominant trend arising from technological developments, Faced with globalization, aiming to standardize the differences in culture and behavior, it adopted the strategy of the overrunning of the linguistic specificity and using multimedia in a highly spectacular context. The aim of the training course is to put the student in the ability to understand the logic that drives the current artistic production, through a coordinated knowledge consisting of a detailed and consequential reconstruction of of what has preceded it since the beginnings of modernity and in taking a broader look on the complexity that now presides over the division of intellectual labor. The teaching is based on lectures, with projection and review of images recorded on magnetic media and, where possible, is also based on visits to exhibitions and meeting with artists. The exam will consist of an interview.   Riferimenti Bibliografici Giulio Carlo Argan, “L’arte Moderna 1770-1970” - Achille Bonito Oliva, “L’Arte oltre il 2000” Sansoni Editore Achille Bonito Oliva: “Musei che reclamano attenzione - I Fuochi dello sguardo”, Gangemi Editore, 2004 . AA.VV. , ABO-arte e le teorie di turno, Electa, 2011, a cura di Paolo Balmas e Angelo Capasso. (Date degli appelli d'esame)	6	L-ART/03	48	-	-	-	Attività formative di base	ITA

Secondo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1035907 - ATELIER DI DESIGN I (obiettivi) L’Atelier di Design 1 persegue i seguenti obiettivi: far apprendere allo studente le caratteristiche di base del progetto di un artefatto di limitata complessità e progettare un oggetto elementare gestendone gli aspetti funzionali, formali, tecnologici e i metodi di formalizzazione. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà: - Conoscere le articolazioni del processo che dall’ideazione arriva dalla sua produzione; il sistema di relazioni che caratterizza i rapporti fra forma, funzione, materiali e sistemi di fabbricazione; le tecniche e gli strumenti base di modellazione per rappresentarlo. - Comprendere le teorie e i metodi di progettazione così come si sono storicamente determinati; la simulazione del percorso progettuale dall’ideazione di un oggetto d’uso alla sua formalizzazione sia attraverso il disegno che la modellazione. - Saper sviluppare un artefatto semplice controllandone i componenti dal punto di vista formale, funzionale e produttivo.
- DESIGN I Canale: 1 - MARTINO CARLO (programma) Atelier di Design 1Design 1 (ICAR/13 6 CFU) Prof. Carlo MartinoLaboratorio di Design 1 (ICAR/13 6 CFU) Prof. Carlo Martinocarlo.martino@uniroma1.it Per perseguire gli obiettivi del Corso, e cioè quelli dell’apprendimento dei metodi per la progettazione di oggetti, sintesi della triade forma, funzione e tecnologia, l’atelier affonterà la progettazione di tre artefatti, ognuno caratterizzato da una prevalenza di un aspetto sugli altri due. Si progetteranno cioè oggetti che svolgono funzioni assolutamente inedite, di cui alcuni comportamenti spontanei ne denunciano il bisogno, accanto ad oggetti che hanno una forte caratterizzazione formale, iconica e archetipica, cui si rende necessario un “ammodernamento”. Infine si affronterà la progettazione di artefatti che utilizzano nuovi materiali o nuove tecnologie per la loro produzione.Lo sviluppo dei suddetti artefatti sarà supportato da una serie di “letture critiche” di artefatti analoghi, già noti, e di una contestualizzazione progettuale e industriale degli stessi.Verranno anche testate risposte progettuali elaborate a velocità diverse, dall’esercitazione giornaliera a quella semestrale. Agli studenti si chiederà fin dall’inizio di rieleborare in forma di rilievo dal vero o di disegno in scala alcuni oggetti di design assegnati.Di ogni progetto verranno elaborati disegni e modelli in scala, in modo da poter addestrare lo studente all’utilizzo di più strumenti di rappresentazione e di verifica.- L’attività didattica sarà tradizionale e di tipo frontale, per le lezioni relative alle teorie e ai metodi della progettazione. Sarà altresì di tipo laboratoriale per lo sviluppo delle esercitazioni e dei progettiprevisti.Potranno essere incluse delle testimonianze da parte di designer ed esperti del mondo imprenditoriale.- L’esame consisterà nella valutazione di una serie di eleborati cartacei, di eventuali modelli in scala e di una presentazione multimediale di supporto all’esposizione da parte dei candidati.   Bibliografia di base - Andrea Branzi Capire il design. Giunti Editore, Firenze 2007. - Jhon Maeda Le leggi della Semplicità, Bruno Mondadori ed., Milano 2006; - David Bramston Il Linguaggio dei Prodotti, Zanichelli editore, Milano 2011; - Patrizia Mello Design contemporaneo. Mutazioni, oggetti, ambienti, architetture, Mondadori Electa, Milano 2008; - Jhon Thackara In the Buble. Design per un futuro sostenibile. Umberto Allemandi & C. Torino, 2008; - Deyan Sudic Il Linguaggio delle Cose. Editori Laterza, Bari 2009. - Jennifer Hudson Process. 50 Product design from concept to manufacture. Laurence King Publishing. London 2008. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - PARIS ANTONIO (programma) Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ facoltà di Architettura Corso di Laurea triennale in Disegno Industriale (classe L4) a.a. 2011/2012 corso di: Atelier di Design 1B (secondo semestre del primo anno di corso) Design 1.B prof. Antonio Paris tonino.paris@uniroma1.it Laboratorio di Design 1.B prof. Vincenzo Cristallo vincenzo.cristallo@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Obiettivo del corso è quello fornire allo studente gli strumenti di base del progetto di un artefatto industriale di media complessità, attraverso l’ideazione di un prodotto di cui siano in grado di valutare la complementarità tra gli aspetti funzionali e formali. Pertanto al termine del corso lo studente dovrà: -tratteggiare il processo evolutivo del disegno industriale e la varietà delle sue declinazioni progettuali. - conoscere le diverse fasi che dall’ideazione conducono alla produzione di un prodotto, articolandone i potenziali e i necessari requisiti formali, funzionali, materici, oltre che i sistemi di produzione; - controllare la simulazione del percorso progettuale di un oggetto d’uso, attraverso strumenti e tecniche di disegno, modellazione e linguaggi comunicativi; - comprendere le diverse fasi che concorrono a definire l’iter progettuale nel campo del product design, e, segnatamente: individuazione degli scenari d’uso, di concept di prodotto, prototipi di studio, restituzione grafico-esecutiva, comunicazione del prodotto. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Le attività didattiche prevedono: - lezioni frontali su temi a carattere generale che descrivono la molteplicità del sistema-design contemporaneo; -seminari teorici e workshop di approfondimento progettuale sostenuti dalla presenza di studiosi e designer; - progetto di un oggetto d’uso attraverso rappresentazioni grafico-esecutive di tutte le componenti, oltre che sviluppo delle forme comunicative e di persuasione proprie del progetto di design. Modalità d’esame Per sostenere l’esame al termine del corso, lo studente dovrà presentare, per una valutazione complessiva delle proprie attività, gli elaborati progettuali, i prototipi e le tesine riconducibili al tema d’anno. E’ prevista inoltre una dissertazione critica in relazione ai temi, a carattere generale, affrontati e approfonditi nel corso del semestre. Bibliografia di base B. Munari, Da cosa nasce cosa, editori La Terza, Bari-Roma 1981 Bernhard. E. Burdek, Design. Storia, teoria e prassi del disegno industriale, A. Mondadori editore, Milano 1992. Durante il corso saranno inoltre fornite alcune dispense tematiche corso di: Atelier di Design 1B (secondo semestre del primo anno di corso) Design 1.B prof. Antonio Paris tonino.paris@uniroma1.it Laboratorio di Design 1.B prof. Vincenzo Cristallo vincenzo.cristallo@uniroma1.it Educational objectives and learning outcomes The objectives of the course focus on the possibility to implement a project experience of varying medium complexity, through the creation of a product to which they are able to assess the complementarity between formal and functional aspects. At the end of the course students are expected to: - Know the evolutionary process of industrial design and the variety of design solutions. - Know about the process leading to the manufacturing of a product, in terms of potential and necessary formal requirements, functions and materials, as well as manufacturing systems; - follow the simulation of the design process of an object through drawing and modelling tools and techniques as well as communication languages; - understand the different phases that help to define the design process in the field of product design, namely: identification of usage scenarios, product concepts, study prototypes, graphic rendering, product communication. The teaching Educational activities include: - Lectures on topics of a general nature describing the complexity of the system of contemporary design;   Bibliografia di base B. Munari, Da cosa nasce cosa, editori La Terza, Bari-Roma 1981 Bernhard. E. Burdek, Design. Storia, teoria e prassi del disegno industriale, A. Mondadori editore, Milano 1992. Durante il corso saranno inoltre fornite alcune dispense tematiche (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-	Attività formative di base	ITA
- LABORATORIO DI DESIGN I Canale: 1 - MARTINO CARLO (programma) Atelier di Design 1Laboratorio di Design 1(ICAR/13 6 CFU) Prof. Carlo Martinocarlo.martino@uniroma1.itPer perseguire gli obiettivi del Corso, e cioè quelli dell’apprendimento dei metodi per la progettazione di oggetti, sintesi della triade forma, funzione e tecnologia, l’atelier affonterà la progettazione di tre artefatti, ognuno caratterizzato da una prevalenza di un aspetto sugli altri due. Si progetteranno cioè oggetti che svolgono funzioni assolutamente inedite, di cui alcuni comportamenti spontanei ne denunciano il bisogno, accanto ad oggetti che hanno una forte caratterizzazione formale, iconica e archetipica, cui si rende necessario un “ammodernamento”. Infine si affronterà la progettazione di artefatti che utilizzano nuovi materiali o nuove tecnologie per la loro produzione.Lo sviluppo dei suddetti artefatti sarà supportato da una serie di “letture critiche” di artefatti analoghi, già noti, e di una contestualizzazione progettuale e industriale degli stessi.Verranno anche testate risposte progettuali elaborate a velocità diverse, dall’esercitazione giornaliera a quella semestrale. Agli studenti si chiederà fin dall’inizio di rieleborare in forma di rilievo dal vero o di disegno in scala alcuni oggetti di design assegnati.Di ogni progetto verranno elaborati disegni e modelli in scala, in modo da poter addestrare lo studente all’utilizzo di più strumenti di rappresentazione e di verifica.- L’attività didattica sarà tradizionale e di tipo frontale, per le lezioni relative alle teorie e ai metodi della progettazione. Sarà altresì di tipo laboratoriale per lo sviluppo delle esercitazioni e dei progettiprevisti.Potranno essere incluse delle testimonianze da parte di designer ed esperti del mondo imprenditoriale.- L’esame consisterà nella valutazione di una serie di eleborati cartacei, di eventuali modelli in scala e di una presentazione multimediale di supporto all’esposizione da parte dei candidati.   Bibliografia di base - Andrea Branzi Capire il design. Giunti Editore, Firenze 2007. - Jhon Maeda Le leggi della Semplicità, Bruno Mondadori ed., Milano 2006; - David Bramston Il Linguaggio dei Prodotti, Zanichelli editore, Milano 2011; - Patrizia Mello Design contemporaneo. Mutazioni, oggetti, ambienti, architetture, Mondadori Electa, Milano 2008; - Jhon Thackara In the Buble. Design per un futuro sostenibile. Umberto Allemandi & C. Torino, 2008; - Deyan Sudic Il Linguaggio delle Cose. Editori Laterza, Bari 2009. - Jennifer Hudson Process. 50 Product design from concept to manufacture. Laurence King Publishing. London 2008. Canale: 2 - CRISTALLO VINCENZO  (programma) Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ facoltà di Architettura Corso di Laurea triennale in Disegno Industriale (classe L4) a.a. 2011/2012 corso di: Atelier di Design 1B (secondo semestre del primo anno di corso) Design 1.B prof. Antonio Paris tonino.paris@uniroma1.it Laboratorio di Design 1.B prof. Vincenzo Cristallo vincenzo.cristallo@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Obiettivo del corso è quello fornire allo studente gli strumenti di base del progetto di un artefatto industriale di media complessità, attraverso l’ideazione di un prodotto di cui siano in grado di valutare la complementarità tra gli aspetti funzionali e formali. Pertanto al termine del corso lo studente dovrà: -tratteggiare il processo evolutivo del disegno industriale e la varietà delle sue declinazioni progettuali. - conoscere le diverse fasi che dall’ideazione conducono alla produzione di un prodotto, articolandone i potenziali e i necessari requisiti formali, funzionali, materici, oltre che i sistemi di produzione; - controllare la simulazione del percorso progettuale di un oggetto d’uso, attraverso strumenti e tecniche di disegno, modellazione e linguaggi comunicativi; - comprendere le diverse fasi che concorrono a definire l’iter progettuale nel campo del product design, e, segnatamente: individuazione degli scenari d’uso, di concept di prodotto, prototipi di studio, restituzione grafico-esecutiva, comunicazione del prodotto. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Le attività didattiche prevedono: - lezioni frontali su temi a carattere generale che descrivono la molteplicità del sistema-design contemporaneo; -seminari teorici e workshop di approfondimento progettuale sostenuti dalla presenza di studiosi e designer; - progetto di un oggetto d’uso attraverso rappresentazioni grafico-esecutive di tutte le componenti, oltre che sviluppo delle forme comunicative e di persuasione proprie del progetto di design. Modalità d’esame Per sostenere l’esame al termine del corso, lo studente dovrà presentare, per una valutazione complessiva delle proprie attività, gli elaborati progettuali, i prototipi e le tesine riconducibili al tema d’anno. E’ prevista inoltre una dissertazione critica in relazione ai temi, a carattere generale, affrontati e approfonditi nel corso del semestre. Bibliografia di base B. Munari, Da cosa nasce cosa, editori La Terza, Bari-Roma 1981 Bernhard. E. Burdek, Design. Storia, teoria e prassi del disegno industriale, A. Mondadori editore, Milano 1992. Durante il corso saranno inoltre fornite alcune dispense tematiche corso di: Atelier di Design 1B (secondo semestre del primo anno di corso) Design 1.B prof. Antonio Paris tonino.paris@uniroma1.it Laboratorio di Design 1.B prof. Vincenzo Cristallo vincenzo.cristallo@uniroma1.it Educational objectives and learning outcomes The objectives of the course focus on the possibility to implement a project experience of varying medium complexity, through the creation of a product to which they are able to assess the complementarity between formal and functional aspects. At the end of the course students are expected to: - Know the evolutionary process of industrial design and the variety of design solutions. - Know about the process leading to the manufacturing of a product, in terms of potential and necessary formal requirements, functions and materials, as well as manufacturing systems; - follow the simulation of the design process of an object through drawing and modelling tools and techniques as well as communication languages; - understand the different phases that help to define the design process in the field of product design, namely: identification of usage scenarios, product concepts, study prototypes, graphic rendering, product communication. The teaching Educational activities include: - Lectures on topics of a general nature describing the complexity of the system of contemporary design; -Seminars and workshops on specialised topics supported by the presence of scholars and designers; -Design of an outdoor system through graphical tools, forms of representation and communication Examination In order to take the exam at the end of the course, students must submit comprehensive proof of their activities: a critical dissertation in relation to the general issues concerning design, design documents, prototypes and papers related to the theme of the year is also required.   Bibliografia di base B. Munari, Da cosa nasce cosa, editori La Terza, Bari-Roma 1981 Bernhard. E. Burdek, Design. Storia, teoria e prassi del disegno industriale, A. Mondadori editore, Milano 1992. Durante il corso saranno inoltre fornite alcune dispense tematiche	6	ICAR/13	72	-	-	-	Attività formative di base	ITA
1035913 - ATELIER DI DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Design 2 persegue i seguenti obiettivi: far apprendere allo studente le nozioni di base del Visual e Graphic Design e progettare una proposta grafica elementare relativa ad una immagine coordinata. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà: - Conoscere i significati dell’unità minima scritto/grafica; i fondamenti di storia del Graphic Design; gli elementi di base delle tecniche e della composizione tipografica; l’identità e le tecniche di composizione di un logo in diversi formati e media; le tecniche di composizione di un manifesto; le caratteristiche di base e le applicazioni dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web. - Comprendere il significato, le articolazioni tecniche e formali di un carattere tipografico, gestendone un’applicazione e ricollocandola nelle teorie e nei metodi di progettazione grafica ed editoriale con esercitazioni finalizzate a collocare un’immagine in uno spazio, con riferimento allo studio del colore e alle situazioni di ordine/disordine, statica/dinamica. - Saper sviluppare una proposta grafica di una immagine coordinata anche utilizzando software base di disegno e illustrazione; un “progetto di identità” inteso come complesso di segni associabili ad un soggetto (ente, azienda o evento) avvalendosi di strumenti propri della fotografia, della riproduzione e manipolazione delle immagini, dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web.
- DESIGN II Canale: 1 - Zeri Gianfranco (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - Piscitelli Daniela (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-	Attività formative di base	ITA
- LABORATORIO DI DESIGN 2 Canale: 1 - CASALE ANDREA (programma) ATELIER DI DESIGN 2 (canali A e B) Modulo di Design 2 Da designare a bando Laboratorio di Design 2 Andrea Casale (canale A) andrea.casale@uniroma1.it Leonardo Paris (canale B) leonardo.paris@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti L’Atelier di Design 2 ha come principale obiettivo quello di fornire allo studente le nozioni di base del Visual e Graphic Design, cioè della comunicazione attraverso l’immagine di un determinato prodotto al fine di una sua specifica divulgazione. Si tratta quindi di progettare una proposta grafica pertinente ad un determinato obiettivo, accattivante, visivamente eloquente, che sappia rispondere a problemi, bisogni e contesti molteplici. In tal senso gli studenti dovranno saper padroneggiare tutti gli elementi di base che compongono il linguaggio grafico e visivo, la composizione, i fondamenti della tipografia, gli elementi di base del colore. Ai concetti di carattere generale dovrà corrispondere una adeguata competenza pratica attraverso gli specifici strumenti e le tecnologie, tradizionali ed informatiche, oltre a conoscere i fondamentali del web design. The Atelier of Design 2 is intended to provide students with the basics of the Visual and Graphic Design, that is communication through the image of the product ti a specific disclosure. It is therefore to design a graphic project related to a specific objective, compelling, visually eloquent, who can respond to problems, needs and multuple contexts. Students will be able to master all the basic elements that make up the graphic language and visual composition, the fundamentals of typography, the basic elements of color. The concepts of general practice must pay a proper competency through specific tools and technologies, traditional and informatical, in addition to understanding the fundamentals of web design. Modalità di svolgimento dell'attività didattica L’attività didattica si compone di due moduli di 6 cfu ciascuno. Il primo di Design in cui impartire le nozioni di carattere generale: i significati dell’unità minima scritto/grafica, i fondamenti di storia del Graphic Design, gli elementi di base delle tecniche e della composizione tipografica applicate alla realizzazione di un logo, di un manifesto, di una pagina web. Il secondo modulo di Laboratorio di Design sempre di 6 cfu in cui sperimentare concretamente, in una prima fase, l’analisi di elaborazioni grafiche che hanno fatto la storia del Graphic Design, e in una seconda fase, l’elaborazione di una proposta grafica di una immagine coordinata anche utilizzando software base di disegno ed illustrazione. The teaching consists of two modules of 6 credits each. The first, of Design, that will impart the knowledge the basics: the meanings of the unit minimum written/graphic, the fundamentals of the history of graphic design, the basic elements of typesetting techniques and applied to the creation of a logo, a poster, a web page. The second module, of Laboratory of Design, more than 6 credits, in which to experiment concretely, in a first phase, the analysis of graphic design that have made the history of graphic design, and in a second phase, thr developmen of a motion graphics corporate identity including using a basic software design and illustration. Modalità d’esame L’esame si svolgerà presentando un book basato su uno specifico format tipografico e composto da due capitoli principali; un primo capitolo di sintesi degli argomenti svolti nel corso ed un secondo capitolo riguardante l’elaborazione finale della proposta progettuale individuale. Durante la presentazione del book la commissione verificherà la padronanza dei concetti di base del Visual e Graphic Design ed il raggiungimento dei risultati di apprendimento previsti dal corso. The examination will take place presentino a book based on a specific typeface consists of two main chapters, a chapter summary of the arguments in the course and a second chapter on the final processing on the individual project proposal. During the presentation of the book will verify mastery of the basisc of Visual and Graphic Design and the achievement of learning outcomes from the course Bibliografia di base Michele Spera, Abecedario del grafico. La Progettazione tra creatività e scienza. Gangemi Editore, Roma 2002 Rudolf Arnhaim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli Editore, Milano 1984 Bruno Munari, Design e comunicazione visiva. Laterza, Roma 2006 Jihannes Itten, Arte del colore, il Saggiatore, Milano 2002 Ave Appiano, Manuale di immagine, Moltemi, Roma 2002   Bibliografia di base Michele Spera, Abecedario del grafico. La Progettazione tra creatività e scienza. Gangemi Editore, Roma 2002 Rudolf Arnhaim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli Editore, Milano 1984 Bruno Munari, Design e comunicazione visiva. Laterza, Roma 2006 Jihannes Itten, Arte del colore, il Saggiatore, Milano 2002 Ave Appiano, Manuale di immagine, Moltemi, Roma 2002 Canale: 2 - PARIS LEONARDO (programma) L’Atelier di Design 2 ha come principale obiettivo quello di fornire allo studente le nozioni di base del Visual e Graphic Design, cioè della comunicazione attraverso l’immagine di un determinato prodotto al fine di una sua specifica divulgazione. Si tratta quindi di progettare una proposta grafica pertinente ad un determinato obiettivo, accattivante, visivamente eloquente, che sappia rispondere a problemi, bisogni e contesti molteplici. In tal senso gli studenti dovranno saper padroneggiare tutti gli elementi di base che compongono il linguaggio grafico e visivo, la composizione, i fondamenti della tipografia, gli elementi di base del colore. Ai concetti di carattere generale dovrà corrispondere una adeguata competenza pratica attraverso gli specifici strumenti e le tecnologie, tradizionali ed informatiche, oltre a conoscere i fondamentali del web design.   Michele Spera, Abecedario del grafico. La Progettazione tra creatività e scienza. Gangemi Editore, Roma 2002 Rudolf Arnhaim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli Editore, Milano 1984 Bruno Munari, Design e comunicazione visiva. Laterza, Roma 2006 Jihannes Itten, Arte del colore, il Saggiatore, Milano 2002 Ave Appiano, Manuale di immagine, Moltemi, Roma 2002	6	ICAR/17	72	-	-	-	Attività formative affini ed integrative	ITA

DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DEL PRODUCT DESIGN

Secondo anno

Primo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1010669 - FONDAMENTI DI STATICA E DI MECCANICA (obiettivi) Il corso di Fondamenti di Statica e di Meccanica persegue i seguenti obiettivi:- fornire agli studenti le conoscenze relative ai principi del funzionamento cinematico, statico e meccanico di oggetti di varia forma e struttura (cinematica e statica del punto materiale, del corpo rigido e dei sistemi di corpi rigidi; spostamento e compatibilità cinematica; equilibrio e reazioni vincolari; meccanica dei sistemi continui monodimensionali tipo trave, caratteristiche di sollecitazione con cenni alla tensione; sistemi di travi reticolari; elementi di comportamento dei materiali); i modelli e gli strumenti necessari al loro studio; - far acquisire una base conoscitiva, attraverso modelli progressivamente più complessi, per un esame preliminare del comportamento cinematico e statico dei sistemi di corpi rigidi e di travi e per un predimensionamento di tali sistemi semplici;- addestrare agli esercizi pratici, con l’obiettivo sia di fissare i concetti appresi durante lo studio della teoria, che di conferire degli strumenti individuali di risoluzione utili allo studente per gli altri insegnamenti del Corso di Laurea. Canale: 1 - PASCA MONICA (programma) Argomenti delle lezioni 1. Cinematica del punto materiale- Spostamenti finiti: formula generale dello spostamento- Spostamenti infinitesimi: rotazione infinitesima; principio di sovrapposizione degli effetti 2. Cinematica del corpo rigido libero e vincolato- Sistema di n punti materiali- Vincolo di rigidità- Corpo rigido- Gradi di libertà e coordinate generalizzate- Vincoli- Formulazione del problema cinematico 3. Cinematica dei sistemi di corpi rigidi- Vincoli interni ed esterni- Equazioni di compatibilità cinematica- Matrice di compatibilità cinematica- Classificazione cinematica- Soluzione grafica e analitica del problema cinematico 4. Statica del punto materiale- Forze concentrate e forze distribuite- Operazioni con i vettori applicati (forze): momenti, etc.- Equilibrio 5. Statica del corpo rigido libero e vincolato- Formulazione del problema statico- Equazioni cardinali della statica- Analisi statica del corpo rigico vincolato6. Dualità e principio dei lavori virtuali- Dualità dei problemi cinematico e statico- Lavoro- Principio dei lavori virtuali 7. Statica dei sistemi di corpi rigidi- Vincoli interni ed esterni- Equazioni di equilibrio- Matrice della statica- Classificazione statica- Soluzione del problema statico 8. Comportamento dei materiali- Formulazione sperimentale legame costitutivo- Resistenza 9. Meccanica dei sistemi continui monodi¬mensionali: la trave- Problema statico per sistemi isostatici di travi: reazioni vincolari; equazioni di equilibrio- Le caratteristiche di sollecitazione:- Analisi statica di sistemi caratteristici di travi 10. Strutture reticolari- Analisi cinematica- Analisi statica: equazioni ai nodi ; metodo delle sezioni di Ritter Appendice A. Elementi di Algebra Lineare Appendice B. Elementi di Calcolo VettorialeModalità di svolgimento dell'esame Locked="fal   Bibliografia Durante il corso sarà distribuito materiale didattico reso disponibile attraverso il sito http:\\dsg.uniroma1.it\pasca Testi consigliati per approfondimenti − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. Bibliography During the course, lecture notes will be distributed on the websit:\\dsg.uniroma1.it\pasca Suggested texts − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - PASCA MONICA (programma) Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Lo scopo del corso è fornire agli studenti i principi di base del funzionamento cinematico, statico e meccanico degli oggetti ed i modelli e gli strumenti necessari al loro studio. Il corso dovrebbe consentire allo studente di effettuare un esame preliminare del comportamento cinematico e statico e un predimensionamento di sistemi semplici, acquisendo altresì la conoscenza di un linguaggio tecnico che possa permettergli un dialogo qualificato con tecnici più specializzati deputati al calcolo di dettaglio di quanto da lui ideato. I principali argomenti trattati riguardano la cinematica e la statica del punto materiale, la cinematica e la statica dei corpi rigidi vincolati, la meccanica del modello di continuo monodimensionale di trave e le strutture reticolari. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il corso si svolge con didattica frontale negli orari previsti da calendario. Durante il corso verranno svolte almeno due prove di accertamento con valore di esonero dalla prova scritta d'esame per gli appelli del corrente anno accademico. Modalità d’esame L'esame consta di una prova scritta relativa alla soluzione di problemi di carattere applicativo sugli argomenti del corso e un colloquio (prova orale) su tutti i temi affrontati nel corso. Le due prove debbono essere sostenute nel medesimo appello.   Bibliografia - Bibliography − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. Durante il corso sarà distribuito materiale didattico reso disponibile attraverso il sito http:\\dsg.uniroma1.it\pasca During the course, lecture notes will be distributed on the websit http:\\dsg.uniroma1.it\pasca (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/08	48	-	-	-		ITA
1027242 - STORIA DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE (obiettivi) Il corso di Storia delle Arti Applicate e del Disegno Industriale attraverso l’apporto integrato dei corsi di Storia e Teorie delle Arti Applicate e del Disegno Industriale e di Storia dell’Architettura Contemporanea persegue i seguenti obiettivi: - far conoscere i processi di sviluppo progettuali e produttivi avvenuti nell’arco temporale che va dalla fine del ‘700 ai nostri giorni in paesi e luoghi diversi in rapporto con manifestazioni ed espressioni coeve in arte e in architettura. Ricostruire, attraverso l’analisi di opere e autori significativi, l’evoluzione dell’architettura contemporanea.- formare la capacità critica e interpretativa necessaria all’apprendimento della storia degli artefatti e dell’architettura contemporanea;- addestrare gli studenti alla conoscenza diretta di artefatti e architetture significative di epoche diverse, comprendendone la forma, la consistenza materiale, le tecnologie realizzative anche in rapporto con i contesti storico-culturali e produttivi.
- STORIA E TEORIE DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE Canale: 1 - BALMAS PAOLO (programma) Priority="67" Name="Medium Grid   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - BALMAS PAOLO (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. (Date degli appelli d'esame)	6	L-ART/03	48	-	-	-		ITA
- STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA Canale: 1 - FONTI DANIELA (programma) STORIA DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE 9 CFUStoria dell’architettura contemporanea (CFU:3) Prof.ssa Daniela Fonti daniela.fonti@uniroma1.it Il corso si propone di fornire agli studenti un sintetico disegno storico dell’architettura contemporanea, strutturando le basi della consapevolezza critica dell’evoluzione dei linguaggi attraverso il succedersi dei movimenti e l’emergere delle personalità più significative del panorama europeo e statunitense. Verranno presi in esame, secondo un profilo storico, l’architettura del ferro, il movimento delle Arts & Crafts, l’Art Nouveau nelle sue articolazioni “regionali”, le avanguardie storiche europee, il Bauhaus, i fondamenti del razionalismo italiano, le prospettive del secondo ‘900. All’interno di ogni movimento, verranno aperti focus significativi sull’evoluzione di una particolare tipologia architettonica, quella del Museo d’arte, che, fin dal terzo decennio del ‘900 è emersa come vertice linguisticamente avanzato della riflessione dei grandi Maestri – dal Movimento moderno all’attualità – sul ruolo dell’Arte nella società e sulle funzioni che ad essa (e al museo) sono connesse. L’attività didattica si basa su lezioni frontali, corredate di apparati multimediali, e incontri con personalità significative nell’ambito considerato. L’esame consiste in un colloquio orale (si potranno concordare ricerche individuali).   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Canale: 2 - Giusto Rosa Maria (programma) SemiHidde   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004.	3	ICAR/18	24	-	-	-		ITA
1026466 - TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE (obiettivi) Il corso di Tecnologie e Progettazione attraverso l’apporto integrato dei corsi di Tecnologie Sperimentali I e Requisiti Ambientali degli Artefatti persegue i seguenti obiettivi: - fornire agli studenti le conoscenze di base per comprendere le potenzialità prestazionali delle principali famiglie di materiali avanzati (sia proprietà fisico-meccaniche che caratteristiche estetico-sensoriali) e delle relative tecnologie di lavorazione;- far comprendere come impostare e gestire la scelta dei materiali e dei processi di lavorazione avanzati in sede di progettazione e realizzazione degli artefatti anche in relazione al rapporto utente|oggetto|ambiente;- addestrare gli studenti all’applicazione, anche attraverso esercitazioni progettuali, di materiali e tecnologie avanzate, con particolare attenzione alle questioni ambientali rispetto ai processi di lavorazione, uso e dismissione.
- TECNOLOGIE SPERIMENTALI I Canale: 1 - CECCHINI CECILIA (programma) Priority="6   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - LUCIBELLO SABRINA   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	48	-	-	-		ITA
- REQUISITI AMBIENTALI DEGLI ARTEFATTI Canale: 1 - CECCHINI CECILIA (programma) TECNOLOGIE E PROGETTAZIONERequisiti Ambientali degli Artefatti 3 CFU A.A 2011-12 | CORSO A prof. ssa Cecilia Cecchini cecilia.cecchini@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Il Corso appartiene all’area didattico-formativa delle tecnologie. Partendo dalle conoscenze apprese in quest’area nella prima annualità affronterà il complesso mondo dei materiali e delle tecnologie innovative. Più che l’acquisizione di una conoscenza di tipo “enciclopedico” - difficile in un settore in continuo divenire - il fine del Corso è quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per comprendere le caratteristiche, le prestazioni, le potenzialità creative ed evocative di alcune “famiglie di materiali” esemplificative di un universo materico quanto mail vasto e dinamico, per poterli impiegare in ambito progettuale con consapevolezza e sensibilità in relazione alle loro peculiarità tecniche, estetiche, sensoriali ed ambientali. Particolare attenzione è riservata nel Corso al rapporto tra artefatti, materiali e ambiente. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il Corso è organizzato in modo da creare un continuo scambio tra aspetti teorici e pratici relativi alla disciplina della tecnologia. Ad integrazione delle lezioni ex cathedra sono previste conferenze di esperti e tecnici esterni all’Università, al fine di avvicinare gli studenti alle problematiche reali della produzione.Durante il Corso agli studenti è richiesto un lavoro progettuale di sperimentazione relativo all’impiego dei materiali. In particolare per la presente annualità il tema progettuale è legato all’uso dei materiali “in foglio”: possibilità e sperimentazioni nell’ambito della bidimensionalità. Il Corso è articolato in steps, corrispondenti ciascuno ad una Fase-Esercitazione: Fase 1: Ricerca di campioni di materiali ed elaborazione di scheda descrittiva su format consegnato dalla docenza. Fase 2: Realizzazione di una tavola di analisi delle qualità primarie dei materiali (caratteristiche e prestazioni) e di “ispirazione” (fattori estetico-percettivi). Fase 3: Progetto di nuovi concept attraverso l’impiego dei materiali scelti. Modalità d’esame E’ obiettivo della docenza consentire agli studenti di sostenere l’esame nella prima sessione utile. Tutti gli argomenti trattati nelle lezioni costituiscono oggetto d’esame, è dunque indispensabile un’assidua frequenza al Corso.Alla valutazione finale concorrono sia la parte progettuale richiesta (che terrà conto anche dei risultati conseguiti nelle esercitazioni intermedie) che la verifica della conoscenza dei testi indicati nella bibliografia del Corso.   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. Canale: 2 - LUCIBELLO SABRINA (programma) Name="Medium G   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome.	3	ICAR/12	24	-	-	-		ITA
1026396 - RAPPRESENTAZIONE TRIDIMENSIONALE (obiettivi) Il corso di Rappresentazione Tridimensionale attraverso l’apporto integrato dei corsi di Modellazione Tridimensionale e di Modellazione Digitale persegue l’obiettivo dell’appropriazione dello spazio tridimensionale, tridimensionale virtuale e delle sue rappresentazioni. In particolare:- far conoscere gli strumenti operativi per governare lo spazio tridimensionale nei diversi modelli fisici, grafici e digitali (trasformazione dello spazio bidimensionale nello spazio tridimensionale; studio delle tensioni nei poliedri regolari; simmetria, equilibrio e proporzione nella progettazione nello spazio tridimensionale); per la modellazione e per la realizzazione di rendering digitali al fine di far acquisire una consapevole gestione dell’oggetto e del suo modello virtuale (riconoscimento, costruzione e controllo di geometrie complesse, procedure essenziali per la gestione dell’immagine digitale);- formare la capacità critica necessaria a gestire con coerenza progettuale geometrie complesse nella loro natura o nella loro articolazione spaziale per mezzo di avanzate tecniche digitali;- addestrare gli studenti all’uso di modelli digitali per verificare la correttezza spaziale del progetto e per comunicarlo in forma compiuta.
- DISEGNO 3 - MODELLAZIONE TRIDIMENSIONALE Canale: 1 - INGLESE CARLO (programma) Locked=   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007. Canale: 2 - CASALE ANDREA (programma) Name="Dark List Accent 6"/   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007.	4	ICAR/17	32	-	-	-		ITA
- DISEGNO 4 - MODELLAZIONE DIGITALE Canale: 2 - EMPLER TOMMASO (programma) Name="Medium Grid 3   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007. (Date degli appelli d'esame) Canale: 1 - VALENTI GRAZIANO MARIO (programma) Obiettivi dell’insegnamento Finalità del corso è incrementare le capacità critiche, logiche e operative dello studente nell'attività progettuale della forma del prodotto industriale. Trattandosi di un corso afferente l’area del ‘Disegno’ il progetto affronterà prevalentemente problematiche di geometria descrittiva e comunicazione visiva. Approfondendo lo studio delle forme primarie, la loro genesi costruttiva e le possibili aggregazioni\relazioni costruibili fra di esse, l’allievo accrescerà il proprio senso critico nella lettura e nella composizione della forma. Programma La geometria descrittiva è sempre stata in costante evoluzione. Negli ultimi anni in modo particolare, a seguito dell’introduzione delle tecnologie digitali, si è notevolmente ampliata negli strumenti e negli obiettivi. Di prevalente importanza, nella formazione odierna del designer, è assimilare quei concetti invarianti della disciplina, che transitano indenni ad ogni trasformazione e costituiscono le fondamenta critiche operative dello studente nella creazione e nella rappresentazione della forma. Argomenti delle lezioni. Le lezioni si articolano sui seguenti temi principali caratteristici dell’area disciplinare del Disegno e nel particolare del processo di rinnovamento della geometria descrittiva: • Geometria • Modellazione 3D • Modellazione parametrica • Rendering • Rapid prototyping • Comunicazione visiva Gli argomenti sono affrontati in modo critico più che semplicemente pratico, ciò significa che all'insegnamento esaustivo delle funzionalità di un singolo software\tecnologia, si preferisce fornire all'allievo le capacità critiche per comprendere le problematiche applicative della tecnologia digitale alla immaginazione e alla comunicazione del progetto. Gli argomenti sono dunque esposti all'interno di un impianto logico e organico che li vede fortemente connessi l’uno all'altro. Modalità di esame Il corso prevede la consegna finale di due esercitazioni progettuali - orientate esclusivamente a mostrare la capacità che l’allievo ha di controllare le forme - la cui scadenza è indicata nel calendario del corso. Propedeutica ad entrambi le esercitazioni è l’attività di analisi e ricerca i cui contenuti saranno adeguatamente illustrati nel corso delle prime lezioni. Il giorno d’esame l’allievo sosterrà – oltre alla discussione degli elaborati - una prova di quiz a risposta multipla, mirato a verificare la conoscenza degli aspetti teorici della materia. Saranno altresì valutati i modelli fisici e digitali realizzati dagli allievi nel corso delle esercitazioni guidate in aula.   R. Migliari, Geometria descrittiva, Volume II, CittàStudi, Torino 2009 G.M.Valenti “de.form.are \ de.form.ing” designpress Roma , II edizione 2010 (Date degli appelli d'esame)	5	ICAR/17	40	-	-	-		ITA

Secondo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026508 - ATELIER DI PRODUCT DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Product Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Product Design II e del Laboratorio di Product Design II persegue i seguenti obiettivi: far comprendere e progettare allo studente un prodotto industriale di media complessità percorrendo e controllando i diversi passaggi che dall’ideazione arrivano alla produzione fino alla sua dismissione. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere gli aspetti culturali, i cambiamenti sociali, lo sviluppo tecnologico, le dinamiche economiche e di consumo che definiscono il contesto di riferimento del progetto;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale che includa nel progetto anche gli aspetti più immateriali, comunicativi, interattivi e semantici, insieme a quelli tecnologico-materiali e di rapporto con l’ambiente;- saper sviluppare capacità progettuali in relazione alla ideazione e alla comunicazione, sia in forma sintetica che tecnica, di un prodotto industriale di media complessità avvalendosi anche della realizzazione di modelli sia virtuali che fisici.
- PRODUCT DESIGN II Canale: 2 - ZUCCON GIOVANNI (programma) Name="Medium Gri   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano. (Date degli appelli d'esame) Canale: 1 - DAL FALCO FEDERICA (programma) SemiHi   Bibliografia di base - Basic bibliography Branzi Andrea, Capire il design, Giunti, Firenze 2009 Saranno indicati dalla docenza estratti relativi ai testi: The teaching staff will indicate selected pages of the following texts: Bodei R., La vita delle cose, Laterza, Bari 2009 De Fusco R., Una semiotica per il design, Franco Angeli, Milano 2005 Munari B., Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale, Laterza 1981, (Laterza economica) La docenza fornirà dispense sugli aspetti materici e tecnologici Teachers will provide lecture on the material and technological aspects (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI PRODUCT DESIGN II Canale: 2 - ZUCCON GIOVANNI (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano. Canale: 1 - IACOMELLI ALDO (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano.	3	ING-IND/16	36	-	-	-		ITA
1026381 - ATELIER DI VISUAL E GRAPHIC DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Visual e Graphic Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Visual Design e Graphic Design II e del Laboratorio di Visual e Graphic Design II persegue i seguenti obiettivi: far comprendere allo studente i principi della progettazione grafica e multimediale, integrando la conoscenza del segno con la sua manipolazione semantica e la sua declinazione nei diversi media.Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere le tecniche di composizione di un logo; le declinazione del logo e della sua identità in altri formati e media (brochure, pubblicità, ecc.); le tecniche di composizione di un manifesto; le principali caratteristiche e applicazioni dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale partendo dalla conoscenza della storia della grafica;- saper sviluppare un “progetto di identità” inteso come complesso di segni coerenti e ricorrenti che si associano ad un determinato soggetto sia esso un ente, un’azienda o una persone fisica, avvalendosi anche degli strumenti legati alla fotografia, alla riproduzione e alla manipolazione delle immagini e dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web.
- VISUAL E GRAPHIC DESIGN II Canale: 1 - FALCINELLI RICCARDO (programma) VISUAL & GRAPHIC DESIGN. Programma del corso Figure. Scritture. Colore. Un doppio approccio: • storico-artistico (modernismo, bauhaus, ulm, gestalt) • scientifico: gli studi recenti di neurofisiologiaper capire cosa accade nel cervello che ‘guarda’ Prova d’esame Progettazione di un artefatto sfogliabile, partendo da alcune esperienze chiave del Novecento: i libri illeggibili di Munari, il tipofoto di Moholy-Nagy, le messe in pagina di Robert Massin, il graphic novel.   Testi d’esame • Riccardo Falcinelli, Guardare. Pensare. Progettare, Stampa alternativa & Graffiti 2011 • Bandinelli, Lussu, Iacobelli, Farsi un libro, Stampa alternativa 1999 Bibliografia essenziale • Zeki Semir, La visione dall’nterno. Arte e cervello, Bollati Boringhieri • Frutiger, Adrian, Segni & Simboli, Stampa Alternativa • Bandinelli, Lussu, Iacobelli, Farsi un libro, Stampa Alternativa • Berger John, Ways of seeying, Penguin • Munari, Bruno, Design e comunicazione visiva, Laterza • Hochuli, Jost - Kinross, Robin, Designing books, Hyphen press • Lupton, Ellen, Thinking with Type, Princeton architectural press (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - CAPPELLI EMANUELE G (Date degli appelli d'esame) Canale: 3 - De Bartolomeis Valter (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI VISUAL E GRAPHIC DESIGN II Canale: 1 - PRIMAVERA TIZIANA Canale: 2 - MARROCCO ROSARIO (programma) Il corso integrato di Tecnologie e Produzione 2B (Tecnologie Sperimentali- Disegno per la Produzione) ha l’obiettivo di definire un percorso didattico che consenta di porre l“’idea progettuale” all’interno di un percorso operativo in grado di valorizzare le potenzialità prestazionali dei materiali e le tecnologie di produzione a disposizione.Il Corso si articolerà secondo una serie di fasi finalizzate a sviluppare la capacità di integrazione tra conoscenze acquisite e applicazione progettuale. Basilare a questo proposito sarà l’apprendimento di un approccio metodologico progettuale fortemente strutturato.1. LO SCENARIO DI RIFERIMENTOIl corso intende far confrontare gli studenti con il complesso e dinamico universo dei materiali e delle tecnologie in relazione con le problematiche di produzione, ma anche ambientali e con le esigenze umane.La progettazione ed il disegno industriale possono contribuire a modificare in senso ambientale i comportamenti degli utenti attraverso un approccio creativo e consapevole delle possibilità a disposizione.“I designer possono contribuire a rallentare il degrado dell’ambiente più degli economisti, dei politici, delle imprese e anche degli ambientalisti”.(Cfr. Alastair Fuad-Luke-University College of Creative Arts, “The Eco-design handbook”)L’utilizzo delle energie rinnovabili, riduce i consumi di risorse fossili e le emissioni in atmosfera, ma è anche compito dei designer considerarne l’impatto estetico in termini di integrazione estetico/funzionale.I nuovi materiali costituiscono risorse fondamentali per alimentare le capacità competitive delle aziende. Il design è infatti alla base dell'innovazione di prodotto, con la quale le imprese ricercano nuove soluzioni per soddisfare i bisogni di un mercato in continua evoluzione. Assieme al design, l'impiego di nuovi materiali rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per conferire ai prodotti nuove prestazioni e quindi un nuovo valore aggiunto con particolare riferimento agli aspetti energetici ed ambientali.E’ fondamentale analizzare la eco-compatibilità dei materiali e delle tecnologie utilizzate nel progetto riferendole all’intero ciclo di vita ed alle fasi di produzione, in modo da procedere con un uso razionale dei materiali e delle tecnologie ed evitare la progressiva perdita delle risorse, mantenendo l’obiettivo di conseguire il benessere e la salute degli utenti compatibilmente con gli standard economici raggiungibiliScopo del design è essere centrato sulla soddisfazione dei bisogni dell’uomo. Ergonomia e Prossemica risultano essere due strumenti indispensabili per costruire artefatti ad alta usabilità.2. CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI DEL CORSOIl corso intende creare una connessione interdisciplinare nell’utilizzo di materiali e tecniche ambientalmente sostenibili, mettendo l’uomo al centro della progettazione.L’approfondimento delle conoscenze di base da un punto di vista materico e tecnologico degli artefatti dovrà consentire allo studente di poter sviluppare un approccio progettuale originale che risponda a più requisiti (multilivello e multiobiettivo).DAL QUADRO ESIGENZIALE AL QUADRO PRESTAZIONALEOBIETTIVI DEL CORSO• consentire di acquisire conoscenze sul ruolo della progettazione ambientale all’interno di un percorso di verifica e di ideazione degli artefatti ;• garantire conoscenza per una progettazione che ponga l’uomo al centro • ampliare le conoscenze sulle caratteristiche fisiche, morfologiche e prestazionali dei materiali che saranno oggetto di studio : materiali sperimentali e materiali di recupero;• fornire le basi per un approccio metodologico rigoroso, a partire dalla lettura fino al processo - progetto - autovalutazione3. IL TEMA DEL CORSOIl tema del corso riguarderà la sperimentazione dell’uso di materiali innovativi, materie prime seconde, energie rinnovabili nel disegno industriale e nell’arredo urbano. L’ambito di studio individuato affronterà problematiche di tipo culturale, progettuale, ambientale, tecnologico e produttivo, secondo una modalità interdisciplinare, che metta a confronto diverse conoscenze e competenze.Gli studenti saranno guidati a sperimentare materiali e tecnologie che consentano di avere prodotti ad alto contenuto di innovazione e al contempo essere “environmental friendly”.4. OBIETTIVI DIDATTICI DEL CORSOL’obiettivo è quello di trasmettere una nuova sensibilità verso i materiali e le tecnologie, letti non più come strumenti finalizzati esclusivamente alla realizzazione di un progetto, ma come apportatori di una propria qualità estetica ed ambientale. Il corso si pone come un tassello mirato al raggiungimento di una sufficiente cultura dei materiali e delle tecniche, in tutto il loro arco di vita, seguendo l’indirizzo scelto da diverse istituzioni universitarie italiane ed estere e le nuove tendenze dell’eco-design.5. STRUTTURA E DIDATTICA DEL CORSOIl Corso di “TECNOLOGIE E PRODUZIONE” è strutturato in due Moduli didattici:“TECNOLOGIE SPERIMENTALI”, tenuto dal Prof. arch. Massimo Bastiani“DISEGNO PER LA PRODUZIONE”, tenuto dal Prof. arch. Rosario Marrocco6. LEZIONI TEORICHEIl corso svilupperà una serie di lezioni teoriche di base sui due moduli:TECNOLOGIE SPERIMENTALI (il lunedì, come da orario di Facoltà)DISEGNO PER LA PRODUZIONE (il mercoledì, come da orario di Facoltà)Le lezioni articolate secondo il modello “learning by doing” si focalizzeranno su di una applicazione progettuale, in progress.7. SEZIONE APPLICATIVA(ANALISI – METAPROGETTUALE – PROGETTUALE)Le lezioni teoriche, si integreranno con una esercitazione comune ai due Moduli, articolata in tre fasi, e volta alla messa in pratica delle conoscenze teoriche e alla crescita della “responsabilizzazione” individuale verso la costruzione dell’approccio progettuale.Il focus di questa attività, sarà finalizzato allaProgettazione autoalimentata(da energia solare) di una postazione di Illuminazione per spazi pubblici (piazze, giardini,al luoghi urbani):LAMPIONI, SEGNA PASSO, ALTRI ARTEFATTI URBANI ILLUMINANTILa proposizione di un sistema innovativo per l’illuminazione pubblica di aree urbane dovrà basarsi sull’integrazione di tre criteri base:• SCELTA ED INTEGRAZIONE DELLA FONTE ENERGETICA (ENERGIE RINNOVABILI ER)• SCELTA DELLA TECNOLOGIA ILLUMINOTECNICA• INTEGRAZIONE TECNOLOGICA (MATERIALI, TECNICHE, ECO-DESIGN),CARATTERISTICHE DI PRODUZIONE.Il lavoro degli studenti viene seguito, guidato e revisionato dai docenti.8. ARTICOLAZIONE DIDATTICA DEL CORSOMODULO DI TECNOLOGIE SPERIMENTALI. Prof. arch. Massimo BastianiOBIETTIVIACQUISIRE conoscenze sulle potenzialità dei materiali per il disegno industriale, con lo studio di materiali innovativi, intendendo con questi non solo i materiali avanzati di nuova generazione, e con l’uso innovativo di materiali riciclati e di recupero.AMPLIARE le conoscenze sulle caratteristiche tecnologiche e le nuove funzioni che l’integrazione tecnologia/materiale/artefatto consente (produzione energetica, ecc..).FORNIRE le basi per un forte approccio metodologico-progettuale strutturato e conscio delle fasi e dei cicli produttivi.FORMARE ad un percorso metodologico-progettuale orientato al controllo del prodotto in tutte le sue fasi dall’ideazione alla realizzazione.MODULO DI TECNOLOGIE SPERIMENTALI. Prof. arch. Massimo BastianiLEZIONI TEORICHELezioni teoriche con riferimento ai processi di produzione e lavorazione del materiale, dal prodotto grezzo al prodotto finito.Particolare rilevanza verrà data all’integrazione degli aspetti ambientali nelle scelte e nella progettazione ed all’uso delle soluzioni energetiche (intese come materiale per il design).1. Integrazione materiale prodotto tecnologia (le fonti rinnovabili)2. Tecnologie sperimentali: i materiali innovativi (materie prime e materie prime- seconde)3. I bilanci ambientali dei materiali e delle tecnologieMODULO DI DISEGNO PER LA PRODUZIONE. Prof. arch. Rosario MarroccoOBIETTIVIIl Modulo di “Disegno per la produzione” intende: 1) approfondire e ampliare la CULTURA e la CONOSCENZA degli aspetti disciplinari, e far acquisire allo studente la METODOLOGIA E CONTROLLO del Disegno per la Produzione 2) fornire allo Studente gli strumenti e la metodologia di analisi, conoscenza e verifica degli aspetti inerenti: A) I RAPPORTI DISEGNO-CONCEPT B) IL DISEGNO DEL PRODOTTO C) METODI, STRUMENTI E TECNICHE DEL DISEGNO PER LA PRODUZIONE; 3) formare ad un percorso metodologico - progettuale orientato al controllo del disegno per la produzione, del disegno del prodotto, in tutte le sue fasi, dall’ideazione alla realizzazione.A tal fine, la parte teorica è quella applicativa sono strutturate per corrispondere questi obiettivi. In particolare, gli aspetti teorici si costituiscono anche riferimento per la parte applicativa progettuale, che diventerà il luogo di sperimentazione, analisi, sviluppo e controllo dei criteri e dei metodi acquisiti nelle lezioni teoriche.MODULO DI DISEGNO PER LA PRODUZIONE. Prof. arch. Rosario MarroccoLEZIONI TEORICHELe lezioni teoriche sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi didattici. Le stesse convergono e sono anche orientate ad un approccio consapevole e metodologico alla sperimentazione applicativa e progettuale, che si configura quindi come momento di verifica e di confronto operativo sulle tematiche trattate.Le lezioni apriranno - tra l’altro - un focus sulle problematiche legate al Concept, al disegno dell’artefatto, al disegno delle componenti, alle caratteristiche e alle peculiarità del disegno del prodotto, alle difficoltà del disegno del prodotto, al disegno del materiale in relazione alle particolari tecnologie utilizzate.La struttura delle lezioni teoriche è suddivisa in tre parti, svolte durante il corso, e articolate nel modo seguente:1. Disegno e concept(Disegno-oggetto. Disegno-oggetto-prestazione. Disegno-oggetto fisico e non fisico. Disegno dell’artefatto. Disegno e utilizzo. Disegno e prestazione. Disegno del prodotto. Disegno-materiali-tecnologie-produzione)2. Disegno - prodotto(Il disegno del prodotto. Disegno e analisi delle componenti. *Disegno e analisi delle componenti strutturali e del corpo illuminante, in relazione al progetto del Corso: Progettazione autoalimentata da energia solare, di una postazione di illuminazione per spazi pubblici – lampioni, segna passo, altri artefatti urbani illuminanti.Disegno delle caratteristiche del prodotto. Disegno e tecnologie. Disegno dei materiali. Disegno e innovazione)3. Disegno per la produzione: Metodologia, strumenti e tecniche(Metodologie di disegno per la produzione. Il disegno per la produzione: strumenti e tecniche. Disegno del progetto. Disegno tecnico esecutivo)*Comunicazione del progetto e delle analisi preliminari(in relazione alla Sezione applicativa - progettuale del Corso: fase prima, seconda e terza)9. ESAME FINALEMODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAMEL’esame consisterà: 1) in una prova orale che accerterà le conoscenze acquisite dallo studente nel Corso attraverso le lezioni teoriche, e la sua maturità di approccio culturale, metodologico e progettuale; 2) in una discussione individuale sugli elaborati relativi alla fase applicativa - progettuale svolta durante il CorsoCRITERI DI VALUTAZIONE DI ESAMELa valutazione di esame terrà conto di:-Conoscenza degli argomenti teorici trattati nel Corso(Tecnologie sperimentali – Disegno per la Produzione)-Maturità di approccio Metodologico-Maturità Progettuale-Esito della Sperimentazione applicativa progettualeSperimentalità e originalità della proposta progettualeDisegno del prodottoAnalisi e sviluppo progettuale di materiali e tecnologie innovativeAnalisi e sviluppo progettuale di materiali sperimentali e riciclabili-Partecipazione alle attività didatticheSapienza Università di Roma Facoltà di Architettura Corso di Laurea Disegno Industriale Anno Accademico 2011- 201210. Sezione applicativaDescrizione delle Fasi di lavoroIl Corso di Tecnologie e Produzione, al fini del raggiungimento degli obiettivi fissati, prevede tre fasi di lavoro articolate come seguePrima fase⇒Periodo10 OTTOBRE 2011- 2 NOVEMBRE 2011⇒Obiettivo del Corso di “Tecnologie e Produzione”(Modulo di “Tecnologie Sperimentali” e Modulo di “Disegno per la Produzione”)relativo alla prima fase applicativa:SELEZIONE, LETTURA ED ANALISI CRITICA DI DUE CASI STUDIO (SCELTI DALLO STUDENTE) RELATIVI A: LAMPIONI – SEGNA PASSO – ALTRI ARTEFATTI URBANI ILLUMINANTIL’ANALISI AVVIENE IN RELAZIONE AGLI ARGOMENTI TRATTATI NELLE LEZIONI TEORICHE DEI MODULI DEL CORSO (“TECNOLOGIE SPERIMENTALI”-“DISEGNO PER LA PRODUZIONE”)IL TEMA DI ANALISI DOVRA’ ESSERE CONCORDATO CON I DOCENTINOTA. Obiettivo del Modulo di “Disegno per la Produzione”relativo alla prima fase applicativaai fini del raggiungimento dell’obiettivo del Corso integrato di “Tecnologie e Produzione”Il Disegno per la produzione tra ideazione, realizzazione, materiali e tecnologieIn questa prima fase, la lettura e l’analisi dei due casi studio scelti dallo studente, vengono condotte, relativamente al Modulo di “Disegno per la Produzione”, sulla base delle lezioni teoriche svolte all’interno della didattica del Modulo, e in particolare negli argomenti affrontati nel punto 1 (Disegno e Concept) e nel punto 2 (Disegno prodotto).(*Ai fini della presentazione del lavoro della prima fase, verrà posta particolare attenzione anche alla parte comunicativa dell’intero corpus di lettura e analisi, ovvero alla redazione, da parte dello studente, di elaborati in grado di esprimere l’analisi svolta con efficacia e immediatezza. A tal fine si forniranno, a livello didattico, degli aspetti legati alla comunicazione della lettura e analisi dei casi studio)⇒Elaborati richiesti dal Corso di “Tecnologie e Produzione” relativi alla prima fase applicativan. 5 (min) | n. 8 (max) elaborati (+cover con grafica e intestazione fornita dai docenti)formato A3supporto cartaceo e digitale (formato jpeg 300dpi RGB)⇒Data di consegna della prima fase applicativaMERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE 2011⇒Svolgimento del lavoroLo svolgimento del lavoro de   11. BIBLIOGRAFIA RACCOLTA BIBLIOGRAFICA La Raccolta bibliografia riportata è di carattere generale e verrà aggiornata durante il Corso. Riferimenti bibliografici consigliati, verranno forniti durante le lezioni teoriche e le esercitazioni progettuali, nel contesto di argomenti specifici e trattazioni disciplinari. •Eco&Eco. Prodotti e materiali sostenibili Ed. Compositori 2010 • C.Langela, Nuovi Paesaggi Materici. Design e tecnologia dei materiali. Alinea ed. 2003 •Alastair Fuad-Luke - Eco-design. Progetti per un futuro sostenibile Editore: Logos 2003 Segue in aggiornamento durante il Corso Aggiornamento 1 Lezione introduttiva 10 ottobre 2011 Norman, D. A. , La caffettiera del masochista. Firenze: Giunti editore, 1997 G. Basalla, The Evolution of Technology, 1988 The design of everyday things. New York: Basic Books, 1988. BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA La bibliografia consigliata verrà comunicata durante lo svolgimento delle lezioni e in relazione agli argomenti trattati Canale: 3 - MARROCCO ROSARIO	3	ICAR/17	36	-	-	-		ITA
1026502 - ATELIER DI INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Interior, Exhibit e Public Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Interior Exhibit e Public Design II, del Laboratorio di Interior Exhibit e Public Design II persegue i seguenti obiettivi:far comprendere allo studente le questioni fondamentali relative al progetto di allestimento facendogli affrontare in modo approfondito gli aspetti morfologici, tecnologici e funzionali. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere il rapporto tra allestimento e percezione, tra spazio e comunicazione e quelli tra ideazione del progetto e aspetti tecnico-funzionali;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale che includa nel progetto gli aspetti tecnologico-materiali insieme a quelli più immateriali e interattivi e adeguati strumenti per l’elaborazione, il controllo e la modellazione degli aspetti morfologici del progetto; - saper sviluppare il progetto di allestimento di uno spazio ad uso pubblico di media complessità nelle sue componenti spaziali e tecnologiche; saperlo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica orientata alla produzione avvalendosi anche della realizzazione di modelli sia virtuali che fisici.
- INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II Canale: 1 - DURANTE DANIELE (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - GIOVANNELLI ANNA (programma) ATELIER di Interior, Exhibit e Public Design 2Anna Giovannellie-mai: axrgio@tin.it Obiettivi formativiL’Atelier di Interior Exhibit e Public Design 2 rappresenta l’ambito didattico entro il quale lo studente apprende gli strumenti conoscitivi del processo progettuale e della composizione di forme e funzioni nello spazio costruito. La finalità è quella di condurre l’esercizio del progetto verso ambiti reali in cui lo studente si confronta con un contesto, sia che si tratti di un interno architettonico, di un interno urbano o di uno spazio aperto nel paesaggio, individuando in esso le ragioni profonde della scelta progettuale. Struttura Didattica Il corso è articolato in una prima fase di analisi del contesto ove è situato l'oggetto dell'esercizio progettuale, mediante la elaborazione di disegni, di diagrammi e plastici per una costante verifica del progetto dello spazio attraverso le relazioni tra figura e sfondo, ovvero tra l’oggetto architettonico e il suo contesto.Il percorso progettuale sarà articolato per fasi con esercizi compositivi che elaborano forme e funzioni specifiche in luoghi designati; oltre allo studio del contesto e della forma architettonica dell'oggetto nello spazio, lo studente affronterà la lettura critica di opere affini che saranno selezionate tra alcune delle esperienze più significative della contemporaneità. Dall'analisi di tutti gli elementi formali tecnici e materici dell’oggetto si giunge alla sintesi progettuale del tema assegnato. La temporaneità dell’uso dell’oggetto architettonico delinea il carattere del tema progettuale: dal padiglione espositivo allo stand fieristico, dall’allestimento di uno spazio urbano, al progetto di eventi. Modalità di esame In tutta la sua durata l’Atelier di Interior Exhibit e Public Design 2 è il luogo dell’ applicazione, verifica e confronto dell’esercizio del progetto. Le valutazioni degli elaborati avverranno in itinere con discussione in forma di seminario didattico. L’esame rappresenta la verifica complessiva dell’intero percorso ordinato in una sintesi grafica omogenea e con la discussione dei temi affrontati sia in sede teorica che in fase di sperimentazione progettuale.   Bibliografia di base • Migliore, I; Servetto, M., Lupi, I., Vuoto per pieno, Architettura temporanea Italiana, Milano, Abitare Segesta 2005 • Giovannelli, A. “In Between”, in: Interior Wor(l)ds* a cura di: AA.VV_ Politecnico Milano • Umberto Allemandi &C. Torino, 2010 • Giovannelli, A “Mutazioni interne ai corpi urbani”, in: DIID n_45_ bimonthly magazin innovation and research a cura di M.C. Clemente, M. d’Alessandro, S. Mirza www.disegnoindustriale.net • Donini, G. (a cura di), L’architettura degli Allestimenti, Roma, ed. Kappa 2010 • Lotus international, n° 122, Temporary Milano, 2004 • Lotus international, n° 137, I saloni Milano, 2009 • Lotus international, n° 142, Minimum, Milano, 2010 (Date degli appelli d'esame) Canale: 3 - CLEMENTE MATTEO (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/16	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II Canale: 1 - MIRZA SUSANNA Canale: 2 - GIOVANNELLI ANNA Canale: 3 - CLEMENTE MATTEO	3	ICAR/16	36	-	-	-		ITA

DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DEL VISUAL GRAPHIC E MULTIMEDIA DESIGN

Secondo anno

Primo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1010669 - FONDAMENTI DI STATICA E DI MECCANICA (obiettivi) Il corso di Fondamenti di Statica e di Meccanica persegue i seguenti obiettivi:- fornire agli studenti le conoscenze relative ai principi del funzionamento cinematico, statico e meccanico di oggetti di varia forma e struttura (cinematica e statica del punto materiale, del corpo rigido e dei sistemi di corpi rigidi; spostamento e compatibilità cinematica; equilibrio e reazioni vincolari; meccanica dei sistemi continui monodimensionali tipo trave, caratteristiche di sollecitazione con cenni alla tensione; sistemi di travi reticolari; elementi di comportamento dei materiali); i modelli e gli strumenti necessari al loro studio; - far acquisire una base conoscitiva, attraverso modelli progressivamente più complessi, per un esame preliminare del comportamento cinematico e statico dei sistemi di corpi rigidi e di travi e per un predimensionamento di tali sistemi semplici;- addestrare agli esercizi pratici, con l’obiettivo sia di fissare i concetti appresi durante lo studio della teoria, che di conferire degli strumenti individuali di risoluzione utili allo studente per gli altri insegnamenti del Corso di Laurea. Canale: 1 - PASCA MONICA (programma) Argomenti delle lezioni 1. Cinematica del punto materiale- Spostamenti finiti: formula generale dello spostamento- Spostamenti infinitesimi: rotazione infinitesima; principio di sovrapposizione degli effetti 2. Cinematica del corpo rigido libero e vincolato- Sistema di n punti materiali- Vincolo di rigidità- Corpo rigido- Gradi di libertà e coordinate generalizzate- Vincoli- Formulazione del problema cinematico 3. Cinematica dei sistemi di corpi rigidi- Vincoli interni ed esterni- Equazioni di compatibilità cinematica- Matrice di compatibilità cinematica- Classificazione cinematica- Soluzione grafica e analitica del problema cinematico 4. Statica del punto materiale- Forze concentrate e forze distribuite- Operazioni con i vettori applicati (forze): momenti, etc.- Equilibrio 5. Statica del corpo rigido libero e vincolato- Formulazione del problema statico- Equazioni cardinali della statica- Analisi statica del corpo rigico vincolato6. Dualità e principio dei lavori virtuali- Dualità dei problemi cinematico e statico- Lavoro- Principio dei lavori virtuali 7. Statica dei sistemi di corpi rigidi- Vincoli interni ed esterni- Equazioni di equilibrio- Matrice della statica- Classificazione statica- Soluzione del problema statico 8. Comportamento dei materiali- Formulazione sperimentale legame costitutivo- Resistenza 9. Meccanica dei sistemi continui monodi¬mensionali: la trave- Problema statico per sistemi isostatici di travi: reazioni vincolari; equazioni di equilibrio- Le caratteristiche di sollecitazione:- Analisi statica di sistemi caratteristici di travi 10. Strutture reticolari- Analisi cinematica- Analisi statica: equazioni ai nodi ; metodo delle sezioni di Ritter Appendice A. Elementi di Algebra Lineare Appendice B. Elementi di Calcolo VettorialeModalità di svolgimento dell'esame Locked="fal   Bibliografia Durante il corso sarà distribuito materiale didattico reso disponibile attraverso il sito http:\\dsg.uniroma1.it\pasca Testi consigliati per approfondimenti − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. Bibliography During the course, lecture notes will be distributed on the websit:\\dsg.uniroma1.it\pasca Suggested texts − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - PASCA MONICA (programma) Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Lo scopo del corso è fornire agli studenti i principi di base del funzionamento cinematico, statico e meccanico degli oggetti ed i modelli e gli strumenti necessari al loro studio. Il corso dovrebbe consentire allo studente di effettuare un esame preliminare del comportamento cinematico e statico e un predimensionamento di sistemi semplici, acquisendo altresì la conoscenza di un linguaggio tecnico che possa permettergli un dialogo qualificato con tecnici più specializzati deputati al calcolo di dettaglio di quanto da lui ideato. I principali argomenti trattati riguardano la cinematica e la statica del punto materiale, la cinematica e la statica dei corpi rigidi vincolati, la meccanica del modello di continuo monodimensionale di trave e le strutture reticolari. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il corso si svolge con didattica frontale negli orari previsti da calendario. Durante il corso verranno svolte almeno due prove di accertamento con valore di esonero dalla prova scritta d'esame per gli appelli del corrente anno accademico. Modalità d’esame L'esame consta di una prova scritta relativa alla soluzione di problemi di carattere applicativo sugli argomenti del corso e un colloquio (prova orale) su tutti i temi affrontati nel corso. Le due prove debbono essere sostenute nel medesimo appello.   Bibliografia - Bibliography − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. Durante il corso sarà distribuito materiale didattico reso disponibile attraverso il sito http:\\dsg.uniroma1.it\pasca During the course, lecture notes will be distributed on the websit http:\\dsg.uniroma1.it\pasca (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/08	48	-	-	-		ITA
1027242 - STORIA DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE (obiettivi) Il corso di Storia delle Arti Applicate e del Disegno Industriale attraverso l’apporto integrato dei corsi di Storia e Teorie delle Arti Applicate e del Disegno Industriale e di Storia dell’Architettura Contemporanea persegue i seguenti obiettivi: - far conoscere i processi di sviluppo progettuali e produttivi avvenuti nell’arco temporale che va dalla fine del ‘700 ai nostri giorni in paesi e luoghi diversi in rapporto con manifestazioni ed espressioni coeve in arte e in architettura. Ricostruire, attraverso l’analisi di opere e autori significativi, l’evoluzione dell’architettura contemporanea.- formare la capacità critica e interpretativa necessaria all’apprendimento della storia degli artefatti e dell’architettura contemporanea;- addestrare gli studenti alla conoscenza diretta di artefatti e architetture significative di epoche diverse, comprendendone la forma, la consistenza materiale, le tecnologie realizzative anche in rapporto con i contesti storico-culturali e produttivi.
- STORIA E TEORIE DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE Canale: 1 - BALMAS PAOLO (programma) Priority="67" Name="Medium Grid   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - BALMAS PAOLO (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. (Date degli appelli d'esame)	6	L-ART/03	48	-	-	-		ITA
- STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA Canale: 1 - FONTI DANIELA (programma) STORIA DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE 9 CFUStoria dell’architettura contemporanea (CFU:3) Prof.ssa Daniela Fonti daniela.fonti@uniroma1.it Il corso si propone di fornire agli studenti un sintetico disegno storico dell’architettura contemporanea, strutturando le basi della consapevolezza critica dell’evoluzione dei linguaggi attraverso il succedersi dei movimenti e l’emergere delle personalità più significative del panorama europeo e statunitense. Verranno presi in esame, secondo un profilo storico, l’architettura del ferro, il movimento delle Arts & Crafts, l’Art Nouveau nelle sue articolazioni “regionali”, le avanguardie storiche europee, il Bauhaus, i fondamenti del razionalismo italiano, le prospettive del secondo ‘900. All’interno di ogni movimento, verranno aperti focus significativi sull’evoluzione di una particolare tipologia architettonica, quella del Museo d’arte, che, fin dal terzo decennio del ‘900 è emersa come vertice linguisticamente avanzato della riflessione dei grandi Maestri – dal Movimento moderno all’attualità – sul ruolo dell’Arte nella società e sulle funzioni che ad essa (e al museo) sono connesse. L’attività didattica si basa su lezioni frontali, corredate di apparati multimediali, e incontri con personalità significative nell’ambito considerato. L’esame consiste in un colloquio orale (si potranno concordare ricerche individuali).   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Canale: 2 - Giusto Rosa Maria (programma) SemiHidde   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004.	3	ICAR/18	24	-	-	-		ITA
1026466 - TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE (obiettivi) Il corso di Tecnologie e Progettazione attraverso l’apporto integrato dei corsi di Tecnologie Sperimentali I e Requisiti Ambientali degli Artefatti persegue i seguenti obiettivi: - fornire agli studenti le conoscenze di base per comprendere le potenzialità prestazionali delle principali famiglie di materiali avanzati (sia proprietà fisico-meccaniche che caratteristiche estetico-sensoriali) e delle relative tecnologie di lavorazione;- far comprendere come impostare e gestire la scelta dei materiali e dei processi di lavorazione avanzati in sede di progettazione e realizzazione degli artefatti anche in relazione al rapporto utente|oggetto|ambiente;- addestrare gli studenti all’applicazione, anche attraverso esercitazioni progettuali, di materiali e tecnologie avanzate, con particolare attenzione alle questioni ambientali rispetto ai processi di lavorazione, uso e dismissione.
- TECNOLOGIE SPERIMENTALI I Canale: 1 - CECCHINI CECILIA (programma) Priority="6   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - LUCIBELLO SABRINA   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	48	-	-	-		ITA
- REQUISITI AMBIENTALI DEGLI ARTEFATTI Canale: 1 - CECCHINI CECILIA (programma) TECNOLOGIE E PROGETTAZIONERequisiti Ambientali degli Artefatti 3 CFU A.A 2011-12 | CORSO A prof. ssa Cecilia Cecchini cecilia.cecchini@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Il Corso appartiene all’area didattico-formativa delle tecnologie. Partendo dalle conoscenze apprese in quest’area nella prima annualità affronterà il complesso mondo dei materiali e delle tecnologie innovative. Più che l’acquisizione di una conoscenza di tipo “enciclopedico” - difficile in un settore in continuo divenire - il fine del Corso è quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per comprendere le caratteristiche, le prestazioni, le potenzialità creative ed evocative di alcune “famiglie di materiali” esemplificative di un universo materico quanto mail vasto e dinamico, per poterli impiegare in ambito progettuale con consapevolezza e sensibilità in relazione alle loro peculiarità tecniche, estetiche, sensoriali ed ambientali. Particolare attenzione è riservata nel Corso al rapporto tra artefatti, materiali e ambiente. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il Corso è organizzato in modo da creare un continuo scambio tra aspetti teorici e pratici relativi alla disciplina della tecnologia. Ad integrazione delle lezioni ex cathedra sono previste conferenze di esperti e tecnici esterni all’Università, al fine di avvicinare gli studenti alle problematiche reali della produzione.Durante il Corso agli studenti è richiesto un lavoro progettuale di sperimentazione relativo all’impiego dei materiali. In particolare per la presente annualità il tema progettuale è legato all’uso dei materiali “in foglio”: possibilità e sperimentazioni nell’ambito della bidimensionalità. Il Corso è articolato in steps, corrispondenti ciascuno ad una Fase-Esercitazione: Fase 1: Ricerca di campioni di materiali ed elaborazione di scheda descrittiva su format consegnato dalla docenza. Fase 2: Realizzazione di una tavola di analisi delle qualità primarie dei materiali (caratteristiche e prestazioni) e di “ispirazione” (fattori estetico-percettivi). Fase 3: Progetto di nuovi concept attraverso l’impiego dei materiali scelti. Modalità d’esame E’ obiettivo della docenza consentire agli studenti di sostenere l’esame nella prima sessione utile. Tutti gli argomenti trattati nelle lezioni costituiscono oggetto d’esame, è dunque indispensabile un’assidua frequenza al Corso.Alla valutazione finale concorrono sia la parte progettuale richiesta (che terrà conto anche dei risultati conseguiti nelle esercitazioni intermedie) che la verifica della conoscenza dei testi indicati nella bibliografia del Corso.   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. Canale: 2 - LUCIBELLO SABRINA (programma) Name="Medium G   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome.	3	ICAR/12	24	-	-	-		ITA
1026396 - RAPPRESENTAZIONE TRIDIMENSIONALE (obiettivi) Il corso di Rappresentazione Tridimensionale attraverso l’apporto integrato dei corsi di Modellazione Tridimensionale e di Modellazione Digitale persegue l’obiettivo dell’appropriazione dello spazio tridimensionale, tridimensionale virtuale e delle sue rappresentazioni. In particolare:- far conoscere gli strumenti operativi per governare lo spazio tridimensionale nei diversi modelli fisici, grafici e digitali (trasformazione dello spazio bidimensionale nello spazio tridimensionale; studio delle tensioni nei poliedri regolari; simmetria, equilibrio e proporzione nella progettazione nello spazio tridimensionale); per la modellazione e per la realizzazione di rendering digitali al fine di far acquisire una consapevole gestione dell’oggetto e del suo modello virtuale (riconoscimento, costruzione e controllo di geometrie complesse, procedure essenziali per la gestione dell’immagine digitale);- formare la capacità critica necessaria a gestire con coerenza progettuale geometrie complesse nella loro natura o nella loro articolazione spaziale per mezzo di avanzate tecniche digitali;- addestrare gli studenti all’uso di modelli digitali per verificare la correttezza spaziale del progetto e per comunicarlo in forma compiuta.
- DISEGNO 3 - MODELLAZIONE TRIDIMENSIONALE Canale: 1 - INGLESE CARLO (programma) Locked=   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007. Canale: 2 - CASALE ANDREA (programma) Name="Dark List Accent 6"/   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007.	4	ICAR/17	32	-	-	-		ITA
- DISEGNO 4 - MODELLAZIONE DIGITALE Canale: 2 - EMPLER TOMMASO (programma) Name="Medium Grid 3   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007. (Date degli appelli d'esame) Canale: 1 - VALENTI GRAZIANO MARIO (programma) Obiettivi dell’insegnamento Finalità del corso è incrementare le capacità critiche, logiche e operative dello studente nell'attività progettuale della forma del prodotto industriale. Trattandosi di un corso afferente l’area del ‘Disegno’ il progetto affronterà prevalentemente problematiche di geometria descrittiva e comunicazione visiva. Approfondendo lo studio delle forme primarie, la loro genesi costruttiva e le possibili aggregazioni\relazioni costruibili fra di esse, l’allievo accrescerà il proprio senso critico nella lettura e nella composizione della forma. Programma La geometria descrittiva è sempre stata in costante evoluzione. Negli ultimi anni in modo particolare, a seguito dell’introduzione delle tecnologie digitali, si è notevolmente ampliata negli strumenti e negli obiettivi. Di prevalente importanza, nella formazione odierna del designer, è assimilare quei concetti invarianti della disciplina, che transitano indenni ad ogni trasformazione e costituiscono le fondamenta critiche operative dello studente nella creazione e nella rappresentazione della forma. Argomenti delle lezioni. Le lezioni si articolano sui seguenti temi principali caratteristici dell’area disciplinare del Disegno e nel particolare del processo di rinnovamento della geometria descrittiva: • Geometria • Modellazione 3D • Modellazione parametrica • Rendering • Rapid prototyping • Comunicazione visiva Gli argomenti sono affrontati in modo critico più che semplicemente pratico, ciò significa che all'insegnamento esaustivo delle funzionalità di un singolo software\tecnologia, si preferisce fornire all'allievo le capacità critiche per comprendere le problematiche applicative della tecnologia digitale alla immaginazione e alla comunicazione del progetto. Gli argomenti sono dunque esposti all'interno di un impianto logico e organico che li vede fortemente connessi l’uno all'altro. Modalità di esame Il corso prevede la consegna finale di due esercitazioni progettuali - orientate esclusivamente a mostrare la capacità che l’allievo ha di controllare le forme - la cui scadenza è indicata nel calendario del corso. Propedeutica ad entrambi le esercitazioni è l’attività di analisi e ricerca i cui contenuti saranno adeguatamente illustrati nel corso delle prime lezioni. Il giorno d’esame l’allievo sosterrà – oltre alla discussione degli elaborati - una prova di quiz a risposta multipla, mirato a verificare la conoscenza degli aspetti teorici della materia. Saranno altresì valutati i modelli fisici e digitali realizzati dagli allievi nel corso delle esercitazioni guidate in aula.   R. Migliari, Geometria descrittiva, Volume II, CittàStudi, Torino 2009 G.M.Valenti “de.form.are \ de.form.ing” designpress Roma , II edizione 2010 (Date degli appelli d'esame)	5	ICAR/17	40	-	-	-		ITA

Secondo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026508 - ATELIER DI PRODUCT DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Product Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Product Design II e del Laboratorio di Product Design II persegue i seguenti obiettivi: far comprendere e progettare allo studente un prodotto industriale di media complessità percorrendo e controllando i diversi passaggi che dall’ideazione arrivano alla produzione fino alla sua dismissione. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere gli aspetti culturali, i cambiamenti sociali, lo sviluppo tecnologico, le dinamiche economiche e di consumo che definiscono il contesto di riferimento del progetto;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale che includa nel progetto anche gli aspetti più immateriali, comunicativi, interattivi e semantici, insieme a quelli tecnologico-materiali e di rapporto con l’ambiente;- saper sviluppare capacità progettuali in relazione alla ideazione e alla comunicazione, sia in forma sintetica che tecnica, di un prodotto industriale di media complessità avvalendosi anche della realizzazione di modelli sia virtuali che fisici.
- PRODUCT DESIGN II Canale: 2 - ZUCCON GIOVANNI (programma) Name="Medium Gri   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano. (Date degli appelli d'esame) Canale: 1 - DAL FALCO FEDERICA (programma) SemiHi   Bibliografia di base - Basic bibliography Branzi Andrea, Capire il design, Giunti, Firenze 2009 Saranno indicati dalla docenza estratti relativi ai testi: The teaching staff will indicate selected pages of the following texts: Bodei R., La vita delle cose, Laterza, Bari 2009 De Fusco R., Una semiotica per il design, Franco Angeli, Milano 2005 Munari B., Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale, Laterza 1981, (Laterza economica) La docenza fornirà dispense sugli aspetti materici e tecnologici Teachers will provide lecture on the material and technological aspects (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI PRODUCT DESIGN II Canale: 2 - ZUCCON GIOVANNI (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano. Canale: 1 - IACOMELLI ALDO (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano.	3	ING-IND/16	36	-	-	-		ITA
1026381 - ATELIER DI VISUAL E GRAPHIC DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Visual e Graphic Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Visual Design e Graphic Design II e del Laboratorio di Visual e Graphic Design II persegue i seguenti obiettivi: far comprendere allo studente i principi della progettazione grafica e multimediale, integrando la conoscenza del segno con la sua manipolazione semantica e la sua declinazione nei diversi media.Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere le tecniche di composizione di un logo; le declinazione del logo e della sua identità in altri formati e media (brochure, pubblicità, ecc.); le tecniche di composizione di un manifesto; le principali caratteristiche e applicazioni dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale partendo dalla conoscenza della storia della grafica;- saper sviluppare un “progetto di identità” inteso come complesso di segni coerenti e ricorrenti che si associano ad un determinato soggetto sia esso un ente, un’azienda o una persone fisica, avvalendosi anche degli strumenti legati alla fotografia, alla riproduzione e alla manipolazione delle immagini e dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web.
- VISUAL E GRAPHIC DESIGN II Canale: 1 - FALCINELLI RICCARDO (programma) VISUAL & GRAPHIC DESIGN. Programma del corso Figure. Scritture. Colore. Un doppio approccio: • storico-artistico (modernismo, bauhaus, ulm, gestalt) • scientifico: gli studi recenti di neurofisiologiaper capire cosa accade nel cervello che ‘guarda’ Prova d’esame Progettazione di un artefatto sfogliabile, partendo da alcune esperienze chiave del Novecento: i libri illeggibili di Munari, il tipofoto di Moholy-Nagy, le messe in pagina di Robert Massin, il graphic novel.   Testi d’esame • Riccardo Falcinelli, Guardare. Pensare. Progettare, Stampa alternativa & Graffiti 2011 • Bandinelli, Lussu, Iacobelli, Farsi un libro, Stampa alternativa 1999 Bibliografia essenziale • Zeki Semir, La visione dall’nterno. Arte e cervello, Bollati Boringhieri • Frutiger, Adrian, Segni & Simboli, Stampa Alternativa • Bandinelli, Lussu, Iacobelli, Farsi un libro, Stampa Alternativa • Berger John, Ways of seeying, Penguin • Munari, Bruno, Design e comunicazione visiva, Laterza • Hochuli, Jost - Kinross, Robin, Designing books, Hyphen press • Lupton, Ellen, Thinking with Type, Princeton architectural press (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - CAPPELLI EMANUELE G (Date degli appelli d'esame) Canale: 3 - De Bartolomeis Valter (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI VISUAL E GRAPHIC DESIGN II Canale: 1 - PRIMAVERA TIZIANA Canale: 2 - MARROCCO ROSARIO (programma) Il corso integrato di Tecnologie e Produzione 2B (Tecnologie Sperimentali- Disegno per la Produzione) ha l’obiettivo di definire un percorso didattico che consenta di porre l“’idea progettuale” all’interno di un percorso operativo in grado di valorizzare le potenzialità prestazionali dei materiali e le tecnologie di produzione a disposizione.Il Corso si articolerà secondo una serie di fasi finalizzate a sviluppare la capacità di integrazione tra conoscenze acquisite e applicazione progettuale. Basilare a questo proposito sarà l’apprendimento di un approccio metodologico progettuale fortemente strutturato.1. LO SCENARIO DI RIFERIMENTOIl corso intende far confrontare gli studenti con il complesso e dinamico universo dei materiali e delle tecnologie in relazione con le problematiche di produzione, ma anche ambientali e con le esigenze umane.La progettazione ed il disegno industriale possono contribuire a modificare in senso ambientale i comportamenti degli utenti attraverso un approccio creativo e consapevole delle possibilità a disposizione.“I designer possono contribuire a rallentare il degrado dell’ambiente più degli economisti, dei politici, delle imprese e anche degli ambientalisti”.(Cfr. Alastair Fuad-Luke-University College of Creative Arts, “The Eco-design handbook”)L’utilizzo delle energie rinnovabili, riduce i consumi di risorse fossili e le emissioni in atmosfera, ma è anche compito dei designer considerarne l’impatto estetico in termini di integrazione estetico/funzionale.I nuovi materiali costituiscono risorse fondamentali per alimentare le capacità competitive delle aziende. Il design è infatti alla base dell'innovazione di prodotto, con la quale le imprese ricercano nuove soluzioni per soddisfare i bisogni di un mercato in continua evoluzione. Assieme al design, l'impiego di nuovi materiali rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per conferire ai prodotti nuove prestazioni e quindi un nuovo valore aggiunto con particolare riferimento agli aspetti energetici ed ambientali.E’ fondamentale analizzare la eco-compatibilità dei materiali e delle tecnologie utilizzate nel progetto riferendole all’intero ciclo di vita ed alle fasi di produzione, in modo da procedere con un uso razionale dei materiali e delle tecnologie ed evitare la progressiva perdita delle risorse, mantenendo l’obiettivo di conseguire il benessere e la salute degli utenti compatibilmente con gli standard economici raggiungibiliScopo del design è essere centrato sulla soddisfazione dei bisogni dell’uomo. Ergonomia e Prossemica risultano essere due strumenti indispensabili per costruire artefatti ad alta usabilità.2. CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI DEL CORSOIl corso intende creare una connessione interdisciplinare nell’utilizzo di materiali e tecniche ambientalmente sostenibili, mettendo l’uomo al centro della progettazione.L’approfondimento delle conoscenze di base da un punto di vista materico e tecnologico degli artefatti dovrà consentire allo studente di poter sviluppare un approccio progettuale originale che risponda a più requisiti (multilivello e multiobiettivo).DAL QUADRO ESIGENZIALE AL QUADRO PRESTAZIONALEOBIETTIVI DEL CORSO• consentire di acquisire conoscenze sul ruolo della progettazione ambientale all’interno di un percorso di verifica e di ideazione degli artefatti ;• garantire conoscenza per una progettazione che ponga l’uomo al centro • ampliare le conoscenze sulle caratteristiche fisiche, morfologiche e prestazionali dei materiali che saranno oggetto di studio : materiali sperimentali e materiali di recupero;• fornire le basi per un approccio metodologico rigoroso, a partire dalla lettura fino al processo - progetto - autovalutazione3. IL TEMA DEL CORSOIl tema del corso riguarderà la sperimentazione dell’uso di materiali innovativi, materie prime seconde, energie rinnovabili nel disegno industriale e nell’arredo urbano. L’ambito di studio individuato affronterà problematiche di tipo culturale, progettuale, ambientale, tecnologico e produttivo, secondo una modalità interdisciplinare, che metta a confronto diverse conoscenze e competenze.Gli studenti saranno guidati a sperimentare materiali e tecnologie che consentano di avere prodotti ad alto contenuto di innovazione e al contempo essere “environmental friendly”.4. OBIETTIVI DIDATTICI DEL CORSOL’obiettivo è quello di trasmettere una nuova sensibilità verso i materiali e le tecnologie, letti non più come strumenti finalizzati esclusivamente alla realizzazione di un progetto, ma come apportatori di una propria qualità estetica ed ambientale. Il corso si pone come un tassello mirato al raggiungimento di una sufficiente cultura dei materiali e delle tecniche, in tutto il loro arco di vita, seguendo l’indirizzo scelto da diverse istituzioni universitarie italiane ed estere e le nuove tendenze dell’eco-design.5. STRUTTURA E DIDATTICA DEL CORSOIl Corso di “TECNOLOGIE E PRODUZIONE” è strutturato in due Moduli didattici:“TECNOLOGIE SPERIMENTALI”, tenuto dal Prof. arch. Massimo Bastiani“DISEGNO PER LA PRODUZIONE”, tenuto dal Prof. arch. Rosario Marrocco6. LEZIONI TEORICHEIl corso svilupperà una serie di lezioni teoriche di base sui due moduli:TECNOLOGIE SPERIMENTALI (il lunedì, come da orario di Facoltà)DISEGNO PER LA PRODUZIONE (il mercoledì, come da orario di Facoltà)Le lezioni articolate secondo il modello “learning by doing” si focalizzeranno su di una applicazione progettuale, in progress.7. SEZIONE APPLICATIVA(ANALISI – METAPROGETTUALE – PROGETTUALE)Le lezioni teoriche, si integreranno con una esercitazione comune ai due Moduli, articolata in tre fasi, e volta alla messa in pratica delle conoscenze teoriche e alla crescita della “responsabilizzazione” individuale verso la costruzione dell’approccio progettuale.Il focus di questa attività, sarà finalizzato allaProgettazione autoalimentata(da energia solare) di una postazione di Illuminazione per spazi pubblici (piazze, giardini,al luoghi urbani):LAMPIONI, SEGNA PASSO, ALTRI ARTEFATTI URBANI ILLUMINANTILa proposizione di un sistema innovativo per l’illuminazione pubblica di aree urbane dovrà basarsi sull’integrazione di tre criteri base:• SCELTA ED INTEGRAZIONE DELLA FONTE ENERGETICA (ENERGIE RINNOVABILI ER)• SCELTA DELLA TECNOLOGIA ILLUMINOTECNICA• INTEGRAZIONE TECNOLOGICA (MATERIALI, TECNICHE, ECO-DESIGN),CARATTERISTICHE DI PRODUZIONE.Il lavoro degli studenti viene seguito, guidato e revisionato dai docenti.8. ARTICOLAZIONE DIDATTICA DEL CORSOMODULO DI TECNOLOGIE SPERIMENTALI. Prof. arch. Massimo BastianiOBIETTIVIACQUISIRE conoscenze sulle potenzialità dei materiali per il disegno industriale, con lo studio di materiali innovativi, intendendo con questi non solo i materiali avanzati di nuova generazione, e con l’uso innovativo di materiali riciclati e di recupero.AMPLIARE le conoscenze sulle caratteristiche tecnologiche e le nuove funzioni che l’integrazione tecnologia/materiale/artefatto consente (produzione energetica, ecc..).FORNIRE le basi per un forte approccio metodologico-progettuale strutturato e conscio delle fasi e dei cicli produttivi.FORMARE ad un percorso metodologico-progettuale orientato al controllo del prodotto in tutte le sue fasi dall’ideazione alla realizzazione.MODULO DI TECNOLOGIE SPERIMENTALI. Prof. arch. Massimo BastianiLEZIONI TEORICHELezioni teoriche con riferimento ai processi di produzione e lavorazione del materiale, dal prodotto grezzo al prodotto finito.Particolare rilevanza verrà data all’integrazione degli aspetti ambientali nelle scelte e nella progettazione ed all’uso delle soluzioni energetiche (intese come materiale per il design).1. Integrazione materiale prodotto tecnologia (le fonti rinnovabili)2. Tecnologie sperimentali: i materiali innovativi (materie prime e materie prime- seconde)3. I bilanci ambientali dei materiali e delle tecnologieMODULO DI DISEGNO PER LA PRODUZIONE. Prof. arch. Rosario MarroccoOBIETTIVIIl Modulo di “Disegno per la produzione” intende: 1) approfondire e ampliare la CULTURA e la CONOSCENZA degli aspetti disciplinari, e far acquisire allo studente la METODOLOGIA E CONTROLLO del Disegno per la Produzione 2) fornire allo Studente gli strumenti e la metodologia di analisi, conoscenza e verifica degli aspetti inerenti: A) I RAPPORTI DISEGNO-CONCEPT B) IL DISEGNO DEL PRODOTTO C) METODI, STRUMENTI E TECNICHE DEL DISEGNO PER LA PRODUZIONE; 3) formare ad un percorso metodologico - progettuale orientato al controllo del disegno per la produzione, del disegno del prodotto, in tutte le sue fasi, dall’ideazione alla realizzazione.A tal fine, la parte teorica è quella applicativa sono strutturate per corrispondere questi obiettivi. In particolare, gli aspetti teorici si costituiscono anche riferimento per la parte applicativa progettuale, che diventerà il luogo di sperimentazione, analisi, sviluppo e controllo dei criteri e dei metodi acquisiti nelle lezioni teoriche.MODULO DI DISEGNO PER LA PRODUZIONE. Prof. arch. Rosario MarroccoLEZIONI TEORICHELe lezioni teoriche sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi didattici. Le stesse convergono e sono anche orientate ad un approccio consapevole e metodologico alla sperimentazione applicativa e progettuale, che si configura quindi come momento di verifica e di confronto operativo sulle tematiche trattate.Le lezioni apriranno - tra l’altro - un focus sulle problematiche legate al Concept, al disegno dell’artefatto, al disegno delle componenti, alle caratteristiche e alle peculiarità del disegno del prodotto, alle difficoltà del disegno del prodotto, al disegno del materiale in relazione alle particolari tecnologie utilizzate.La struttura delle lezioni teoriche è suddivisa in tre parti, svolte durante il corso, e articolate nel modo seguente:1. Disegno e concept(Disegno-oggetto. Disegno-oggetto-prestazione. Disegno-oggetto fisico e non fisico. Disegno dell’artefatto. Disegno e utilizzo. Disegno e prestazione. Disegno del prodotto. Disegno-materiali-tecnologie-produzione)2. Disegno - prodotto(Il disegno del prodotto. Disegno e analisi delle componenti. *Disegno e analisi delle componenti strutturali e del corpo illuminante, in relazione al progetto del Corso: Progettazione autoalimentata da energia solare, di una postazione di illuminazione per spazi pubblici – lampioni, segna passo, altri artefatti urbani illuminanti.Disegno delle caratteristiche del prodotto. Disegno e tecnologie. Disegno dei materiali. Disegno e innovazione)3. Disegno per la produzione: Metodologia, strumenti e tecniche(Metodologie di disegno per la produzione. Il disegno per la produzione: strumenti e tecniche. Disegno del progetto. Disegno tecnico esecutivo)*Comunicazione del progetto e delle analisi preliminari(in relazione alla Sezione applicativa - progettuale del Corso: fase prima, seconda e terza)9. ESAME FINALEMODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAMEL’esame consisterà: 1) in una prova orale che accerterà le conoscenze acquisite dallo studente nel Corso attraverso le lezioni teoriche, e la sua maturità di approccio culturale, metodologico e progettuale; 2) in una discussione individuale sugli elaborati relativi alla fase applicativa - progettuale svolta durante il CorsoCRITERI DI VALUTAZIONE DI ESAMELa valutazione di esame terrà conto di:-Conoscenza degli argomenti teorici trattati nel Corso(Tecnologie sperimentali – Disegno per la Produzione)-Maturità di approccio Metodologico-Maturità Progettuale-Esito della Sperimentazione applicativa progettualeSperimentalità e originalità della proposta progettualeDisegno del prodottoAnalisi e sviluppo progettuale di materiali e tecnologie innovativeAnalisi e sviluppo progettuale di materiali sperimentali e riciclabili-Partecipazione alle attività didatticheSapienza Università di Roma Facoltà di Architettura Corso di Laurea Disegno Industriale Anno Accademico 2011- 201210. Sezione applicativaDescrizione delle Fasi di lavoroIl Corso di Tecnologie e Produzione, al fini del raggiungimento degli obiettivi fissati, prevede tre fasi di lavoro articolate come seguePrima fase⇒Periodo10 OTTOBRE 2011- 2 NOVEMBRE 2011⇒Obiettivo del Corso di “Tecnologie e Produzione”(Modulo di “Tecnologie Sperimentali” e Modulo di “Disegno per la Produzione”)relativo alla prima fase applicativa:SELEZIONE, LETTURA ED ANALISI CRITICA DI DUE CASI STUDIO (SCELTI DALLO STUDENTE) RELATIVI A: LAMPIONI – SEGNA PASSO – ALTRI ARTEFATTI URBANI ILLUMINANTIL’ANALISI AVVIENE IN RELAZIONE AGLI ARGOMENTI TRATTATI NELLE LEZIONI TEORICHE DEI MODULI DEL CORSO (“TECNOLOGIE SPERIMENTALI”-“DISEGNO PER LA PRODUZIONE”)IL TEMA DI ANALISI DOVRA’ ESSERE CONCORDATO CON I DOCENTINOTA. Obiettivo del Modulo di “Disegno per la Produzione”relativo alla prima fase applicativaai fini del raggiungimento dell’obiettivo del Corso integrato di “Tecnologie e Produzione”Il Disegno per la produzione tra ideazione, realizzazione, materiali e tecnologieIn questa prima fase, la lettura e l’analisi dei due casi studio scelti dallo studente, vengono condotte, relativamente al Modulo di “Disegno per la Produzione”, sulla base delle lezioni teoriche svolte all’interno della didattica del Modulo, e in particolare negli argomenti affrontati nel punto 1 (Disegno e Concept) e nel punto 2 (Disegno prodotto).(*Ai fini della presentazione del lavoro della prima fase, verrà posta particolare attenzione anche alla parte comunicativa dell’intero corpus di lettura e analisi, ovvero alla redazione, da parte dello studente, di elaborati in grado di esprimere l’analisi svolta con efficacia e immediatezza. A tal fine si forniranno, a livello didattico, degli aspetti legati alla comunicazione della lettura e analisi dei casi studio)⇒Elaborati richiesti dal Corso di “Tecnologie e Produzione” relativi alla prima fase applicativan. 5 (min) | n. 8 (max) elaborati (+cover con grafica e intestazione fornita dai docenti)formato A3supporto cartaceo e digitale (formato jpeg 300dpi RGB)⇒Data di consegna della prima fase applicativaMERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE 2011⇒Svolgimento del lavoroLo svolgimento del lavoro de   11. BIBLIOGRAFIA RACCOLTA BIBLIOGRAFICA La Raccolta bibliografia riportata è di carattere generale e verrà aggiornata durante il Corso. Riferimenti bibliografici consigliati, verranno forniti durante le lezioni teoriche e le esercitazioni progettuali, nel contesto di argomenti specifici e trattazioni disciplinari. •Eco&Eco. Prodotti e materiali sostenibili Ed. Compositori 2010 • C.Langela, Nuovi Paesaggi Materici. Design e tecnologia dei materiali. Alinea ed. 2003 •Alastair Fuad-Luke - Eco-design. Progetti per un futuro sostenibile Editore: Logos 2003 Segue in aggiornamento durante il Corso Aggiornamento 1 Lezione introduttiva 10 ottobre 2011 Norman, D. A. , La caffettiera del masochista. Firenze: Giunti editore, 1997 G. Basalla, The Evolution of Technology, 1988 The design of everyday things. New York: Basic Books, 1988. BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA La bibliografia consigliata verrà comunicata durante lo svolgimento delle lezioni e in relazione agli argomenti trattati Canale: 3 - MARROCCO ROSARIO	3	ICAR/17	36	-	-	-		ITA
1026502 - ATELIER DI INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Interior, Exhibit e Public Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Interior Exhibit e Public Design II, del Laboratorio di Interior Exhibit e Public Design II persegue i seguenti obiettivi:far comprendere allo studente le questioni fondamentali relative al progetto di allestimento facendogli affrontare in modo approfondito gli aspetti morfologici, tecnologici e funzionali. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere il rapporto tra allestimento e percezione, tra spazio e comunicazione e quelli tra ideazione del progetto e aspetti tecnico-funzionali;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale che includa nel progetto gli aspetti tecnologico-materiali insieme a quelli più immateriali e interattivi e adeguati strumenti per l’elaborazione, il controllo e la modellazione degli aspetti morfologici del progetto; - saper sviluppare il progetto di allestimento di uno spazio ad uso pubblico di media complessità nelle sue componenti spaziali e tecnologiche; saperlo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica orientata alla produzione avvalendosi anche della realizzazione di modelli sia virtuali che fisici.
- INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II Canale: 1 - DURANTE DANIELE (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - GIOVANNELLI ANNA (programma) ATELIER di Interior, Exhibit e Public Design 2Anna Giovannellie-mai: axrgio@tin.it Obiettivi formativiL’Atelier di Interior Exhibit e Public Design 2 rappresenta l’ambito didattico entro il quale lo studente apprende gli strumenti conoscitivi del processo progettuale e della composizione di forme e funzioni nello spazio costruito. La finalità è quella di condurre l’esercizio del progetto verso ambiti reali in cui lo studente si confronta con un contesto, sia che si tratti di un interno architettonico, di un interno urbano o di uno spazio aperto nel paesaggio, individuando in esso le ragioni profonde della scelta progettuale. Struttura Didattica Il corso è articolato in una prima fase di analisi del contesto ove è situato l'oggetto dell'esercizio progettuale, mediante la elaborazione di disegni, di diagrammi e plastici per una costante verifica del progetto dello spazio attraverso le relazioni tra figura e sfondo, ovvero tra l’oggetto architettonico e il suo contesto.Il percorso progettuale sarà articolato per fasi con esercizi compositivi che elaborano forme e funzioni specifiche in luoghi designati; oltre allo studio del contesto e della forma architettonica dell'oggetto nello spazio, lo studente affronterà la lettura critica di opere affini che saranno selezionate tra alcune delle esperienze più significative della contemporaneità. Dall'analisi di tutti gli elementi formali tecnici e materici dell’oggetto si giunge alla sintesi progettuale del tema assegnato. La temporaneità dell’uso dell’oggetto architettonico delinea il carattere del tema progettuale: dal padiglione espositivo allo stand fieristico, dall’allestimento di uno spazio urbano, al progetto di eventi. Modalità di esame In tutta la sua durata l’Atelier di Interior Exhibit e Public Design 2 è il luogo dell’ applicazione, verifica e confronto dell’esercizio del progetto. Le valutazioni degli elaborati avverranno in itinere con discussione in forma di seminario didattico. L’esame rappresenta la verifica complessiva dell’intero percorso ordinato in una sintesi grafica omogenea e con la discussione dei temi affrontati sia in sede teorica che in fase di sperimentazione progettuale.   Bibliografia di base • Migliore, I; Servetto, M., Lupi, I., Vuoto per pieno, Architettura temporanea Italiana, Milano, Abitare Segesta 2005 • Giovannelli, A. “In Between”, in: Interior Wor(l)ds* a cura di: AA.VV_ Politecnico Milano • Umberto Allemandi &C. Torino, 2010 • Giovannelli, A “Mutazioni interne ai corpi urbani”, in: DIID n_45_ bimonthly magazin innovation and research a cura di M.C. Clemente, M. d’Alessandro, S. Mirza www.disegnoindustriale.net • Donini, G. (a cura di), L’architettura degli Allestimenti, Roma, ed. Kappa 2010 • Lotus international, n° 122, Temporary Milano, 2004 • Lotus international, n° 137, I saloni Milano, 2009 • Lotus international, n° 142, Minimum, Milano, 2010 (Date degli appelli d'esame) Canale: 3 - CLEMENTE MATTEO (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/16	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II Canale: 1 - MIRZA SUSANNA Canale: 2 - GIOVANNELLI ANNA Canale: 3 - CLEMENTE MATTEO	3	ICAR/16	36	-	-	-		ITA

DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DELLA GRAFICA E DELLA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE

Terzo anno

Primo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026442 - FONDAMENTI DI ECONOMIA E SOCIOLOGIA (obiettivi) Il corso di Fondamenti di Economia e Sociologia attraverso l’apporto integrato dei corsi di Economia e Gestione delle Imprese e di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi persegue i seguenti obiettivi:- fornire agli studenti le conoscenze di base necessarie a saper dialogare con il mondo produttivo, introducendoli alle tematiche relative alla gestione dell’impresa come organizzazione complessa nella quale si concretizza l’azione del designer;- far comprendere le basi della sociologia in rapporto ai processi culturali e comunicativi della società contemporanea;- addestrare gli studenti a familiarizzare con i principi di base del marketing e del management per gli aspetti che riguardano la gestione del processo di definizione, produzione, comunicazione e distribuzione del prodotto, sia esso materiale o immateriale.
- ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE - RAZZANO GUIDO MARIA (programma) FONDAMENTI DI ECONOMIA E SOCIOLOGIA Economia e Gestione delle ImpreseGuido Razzano E- mail: gm_raz@yahoo.it Sociologia dei Processi Culturali e ComunicativiAmerico Bazzoffia E- mail: eeesoc@yahoo.it Programma Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi fondamentali per comprendere l’ambiente e le regole con le quali si deve confrontare un’impresa. Dopo aver individuato l’impresa come sistema inserito in un ambiente di mercato ed aver visto le risorse e le competenze distintive nel sistema-impresa, verranno studiate le politiche di gestione strategica con un’analisi dei differenti tipi di organizzazione della produzione. Un focus specifico sarà poi dedicato alla funzione del marketing ed al ruolo che le professioni legate al design possono svolgere in questo ambito. Il corsopercorrerà anche i trends e le sinergie che oggi attraversano il rapporto tra comunicazione d’impresa, marketing, sistema dei media, consumatori e campagne di comunicazione dei prodotti di design. Nel corso delle lezioni verrà sempre sottolineato il ruolo che il design svolge (o potrebbe svolgere) in ciascuna fase dell’attività dell’impresa, introducendo la figura del design manager. Particolare attenzione verrà posta sulle peculiarità tipiche del sistema produttivo italiano, e sulle sfide che esso è chiamato ad affrontare per poter sostenere la sfida della globalizzazione. Inoltre verranno analizzati sia i principi generali che regolano il sistema di tutela della proprietà industriale, sia il contesto di regole del commercio internazionale tra i vari mercati mondiali. Modalità di svolgimento dell’attività didattica Il corso sarà impartito secondo due moduli di insegnamento: uno di economia e gestione delle imprese, l’altro di sociologia dei processi culturali e comunicativi. Il modulo di economia (5 CFU) prevede la possibilità di svolgere incontri in aula con testimoni di eccellenza del mondo produttivo italiano. Il modulo di sociologia (4 CFU) prevede la presentazione di alcuni casi di studio attraverso i quali gli studenti potranno sviluppare competenze tali da consentire loro di affrontare, interpretare e risolvere problemi legati al mondodella comunicazione. Modalità d’esame L’esame prevede una prova scritta riguardante le tematiche affrontate nel modulo di insegnamento di sociologia, propedeutica al sostenimento di una prova orale riguardante le tematiche affrontate nel modulo di economia.   Bibliografia di base (modulo economia e gestione d’impresa) • F. Fontana, M. Caroli, «Economia e gestione delle imprese», McGraw-Hill (capitoli 1, 2, 3, 4, 5, 7); • S. Micelli, «Futuro Artigiano», Marsilio Editori. (modulo sociologia dei processi culturali e comunicativi) • M. Wolf, «Teorie delle comunicazioni di massa», Bompiani, 1997. • M. Vecchia, «Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria», Lupetti Editore, 2003 (Date degli appelli d'esame)	5	SECS-P/08	40	-	-	-		ITA
- SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI - BAZZOFFIA AMERICO (programma) Fondamenti di Economia e Sociologia Programma del corso modulo Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi Il corso tratterà la storia, le teorie e i modelli della comunicazione. In particolare si focalizzerà l'attenzione sulle scoperte relative agli effetti dei media di breve e lungo termine. Inoltre verrà trattato il fondamentale, e sempre più frammentario, rapporto tra emittente, messaggio, tecnologie e società. Il corso percorrerà i trends e le sinergie che oggi attraversano, e in alcuni casi attanagliano, il rapporto tra comunicazione d’impresa, marketing, sistema dei media, consumatori e design. Particolare attenzione verrà posta sulle campagne di comunicazione di prodotti di design e con il costante riferimento a case study reali gli studenti - al termine del corso - potranno sviluppare competenze tali da affrontare, interpretare e risolvere problemi legati alle professioni della comunicazione.   LIBRI DI TESTO • M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, 1997. • M. Vecchia, Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria, Lupetti Editore, 2003	4	SPS/08	32	-	-	-		ITA
1026465 - TECNOLOGIE E PRODUZIONE (obiettivi) Il corso di Tecnologie e Produzione attraverso l’apporto integrato dei corsi di Tecnologie Sperimentali II e Disegno per la Produzione ha lo scopo di far misurare lo studente con i temi della produzione reale degli artefatti. In particolare persegue i seguenti obiettivi: - approfondire e ampliare le conoscenze relative alle potenzialità prestazionali dei materiali, delle tecnologie di produzione e degli strumenti grafici di redazione dei disegni esecutivi;- far comprendere le ripercussioni sull’ambiente delle scelte effettuate in fase progettuale in relazione ai materiali e alle tecnologie produttive;- addestrare gli studenti, anche attraverso esercitazioni progettuali, al controllo dell’intero iter che dall’idea iniziale arriva alla esecutivizzazione dei progetti.
- TECNOLOGIE SPERIMENTALI II Canale: 1 - RAGAZZO FELICE (programma) Tecnologie e Produzione Modulo 1. - Tecnologie Sperimentali 2-A Prof. Felice Ragazzo info@feliceragazzo.it Parte comune ai Moduli, 1. e 2. L’idea di nuova «fabbrica» che si intravede nel modo di produrre più recente, presuppone nuove capacità di acquisizione cognitiva. Gli scenari riflettono sempre più una accentuata mobilità di saperi tecnici, proliferanti in vari contesti geografici. Il design si conferma come disciplina costituzionalmente sperimentale. I fattori che entrano in gioco si colgono nei traguardi scientifici di base, nel mutare delle dinamiche legate alle materie prime, nelle strategie di contenimento dei consumi energetici, nell’evoluzione dei cicli economici e nella continua evoluzione del gusto. Modulo 1.; «Tecnologie Sperimentali 2-A» Il Modulo tratterà i seguenti temi: - stereotomia e controllo numerico; - tecniche di stampaggio avanzato (roto-moulding, air-moulding, etc.); - tecniche di modellazione e rapid prototyping; - insorgente scenario delle nanotecnologie. Esercizi addestrativi rifletteranno tematiche inerenti varie tipologie di micro-oggetti dinamici concepiti per utilizzare varie fonti di dissipazione dell’energia.   Bibliografia: • Ashby, M., Johnson, K., Materiali e Design, Milano, C.E.A., 2005 • Ragazzo, F., Curve Policentriche, Prospettive Edizioni, Roma, 2011 • Cecchini, C., Plastiche: i materiali del possibile. Polimeri e composti tra design e architettura, Firenze, 2005, Alinea • Manzini, E., Vezzoli, C., Lo sviluppo di prodotti sostenibili. I requisiti ambientali dei prodotti industriali, Milano, Maggioli, 1998 • Brandi, P., Salvadori, A., Prima di iniziare – Conoscenze e competenze matematiche di base per l’Università, Perugia, Aguaplano-Officina del libro, 2011 (libro consigliato) (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - Bastiani Massimo (Date degli appelli d'esame)	5	ICAR/12	40	-	-	-		ITA
- DISEGNO PER LA PRODUZIONE Canale: 1 - RAGAZZO FELICE (programma) Tecnologie e ProduzioneModulo 2. - Disegno per la Produzione - AProf.Felice Ragazzoinfo@feliceragazzo.itParte comune ai Moduli, 1. e 2.L’idea di nuova «fabbrica» che si intravede nel modo di produrre più recente, presuppone nuove capacità di acquisizione cognitiva. Gli scenari riflettono sempre più una accentuata mobilità di saperi tecnici, proliferanti in vari contesti geografici. Il design si conferma come disciplina costituzionalmente sperimentale. I fattori che entrano in gioco si colgono nei traguardi scientifici di base, nel mutare delle dinamiche legate alle materie prime, nelle strategie di contenimento dei consumi energetici, nell’evoluzione dei cicli economici e nella continua evoluzione del gusto.Modulo 2.; «Disegno per la Produzione-A» Il Modulo svilupperà le relazioni tra: - elaborati grafici nello spazio 2D ed artefatti nello spazio 3D; - «modello reale» e «modello virtuale»; - «processo operativo convenzionale» e «processo operativo con tecnologie digitali»; - tecnologia e risorse energetiche; Verranno esemplificati i concetti di «progettazione del ciclo di vita» (dei prodotti) Life Cycle Design (LCD) e di ciclo di vita dei prodotti Life Cycle Assessment (LCA). Verranno contestualizzati essenziali aspetti ergonomici. Il disegno sarà linguaggio di pratica costruttiva, in ordine alla piccola, media e grande serie e terrà conto delle convenzioni di normazione tecnica. Sarà favorito sia il lavoro individuale, sia quello di gruppo.   Bibliografia: • Ashby, M., Johnson, K., Materiali e Design, Milano, C.E.A., 2005 • Ragazzo, F., Curve Policentriche, Prospettive Edizioni, Roma, 2011 • Cecchini, C., Plastiche: i materiali del possibile. Polimeri e composti tra design e architettura, Firenze, 2005, Alinea • Manzini, E., Vezzoli, C., Lo sviluppo di prodotti sostenibili. I requisiti ambientali dei prodotti industriali, Milano, Maggioli, 1998 • Brandi, P., Salvadori, A., Prima di iniziare – Conoscenze e competenze matematiche di base per l’Università, Perugia, Aguaplano-Officina del libro, 2011 (libro consigliato) Canale: 2 - MARROCCO ROSARIO	4	ICAR/17	32	-	-	-		ITA

Secondo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026435 - DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DEL VISUAL, GRAPHIC E MULTIMEDIA DESIGN (obiettivi) Il curriculum in Disegno Industriale nell'Area del Visual Graphic e Multimedia Design attraverso l’apporto integrato dei corsi di Graphic Design, Multimedia Design e del Laboratorio di Graphic e Multimedia Design è caratterizzato da un percorso didattico che fornisce le conoscenze tecniche e le metodologie per sviluppare proposte originali nell’ambito della grafica - trasferendo la conoscenza del segno e dell’identità nella progettazione editoriale intesa come complesso di attività tese alla realizzazione di un prodotto editoriale sia esso cartaceo o virtuale – e della comunicazione visiva multimediale - immagini di sintesi e animazione, interfacce iconiche per l’uso di reti informatiche, siti web – al fine di controllare con appropriatezza i linguaggi, gli strumenti e le diverse tecnologie necessarie per la loro realizzazione.Al termine del corso lo studente dovrà:- conoscere gli strumenti tradizionali e i nuovi strumenti dell’editoria; le tecniche di composizione di un libro e di un sito internet; i software più importanti e diffusi nell'ambito della comunicazione multimediale;- comprendere come nell’attività progettuale, sintesi di molteplici relazioni tra discipline e conoscenze diverse, debbano essere calibrati gli aspetti teorici-creativi con quelli scientifico-tecnici;- saper realizzare un percorso progettuale completo, inteso come complesso di attività finalizzate alla realizzazione di un prodotto cartaceo e/o virtuale originale nell’ambito dell’editoria cartacea o virtuale multimediale, controllandone l’insieme dei passaggi che dall’ideazione conducono alla realizzazione finale.
- GRAPHIC DESIGN - RUBERTI FEDERICO	3	ICAR/13	36	-	-	-		ITA
- MULTIMEDIA DESIGN - IACONESI SALVATORE	3	ICAR/13	36	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI GRAPHIC E MULTIMEDIA DESIGN - VALENTI GRAZIANO MARIO (programma) Finalità del corso è incrementare le capacità critiche, logiche e operative dello studente nell'attività progettuale della forma del prodotto industriale. Trattandosi di un corso afferente l’area del ‘Disegno’ il progetto affronterà prevalentemente problematiche di geometria descrittiva e comunicazione visiva. Approfondendo lo studio delle forme primarie, la loro genesi costruttiva e le possibili aggregazioni\relazioni costruibili fra di esse, l’allievo accrescerà il proprio senso critico nella lettura e nella composizione della forma. Programma La geometria descrittiva è sempre stata in costante evoluzione. Negli ultimi anni in modo particolare, a seguito dell’introduzione delle tecnologie digitali, si è notevolmente ampliata negli strumenti e negli obiettivi. Di prevalente importanza, nella formazione odierna del designer, è assimilare quei concetti invarianti della disciplina, che transitano indenni ad ogni trasformazione e costituiscono le fondamenta critiche operative dello studente nella creazione e nella rappresentazione della forma. Argomenti delle lezioni. Le lezioni si articolano sui seguenti temi principali caratteristici dell’area disciplinare del Disegno e nel particolare del processo di rinnovamento della geometria descrittiva: • Geometria • Modellazione 3D • Modellazione parametrica • Rendering • Rapid prototyping • Comunicazione visiva Gli argomenti sono affrontati in modo critico più che semplicemente pratico, ciò significa che all'insegnamento esaustivo delle funzionalità di un singolo software\tecnologia, si preferisce fornire all'allievo le capacità critiche per comprendere le problematiche applicative della tecnologia digitale alla immaginazione e alla comunicazione del progetto. Gli argomenti sono dunque esposti all'interno di un impianto logico e organico che li vede fortemente connessi l’uno all'altro. Modalità di esame Il corso prevede la consegna finale di due esercitazioni progettuali - orientate esclusivamente a mostrare la capacità che l’allievo ha di controllare le forme - la cui scadenza è indicata nel calendario del corso. Propedeutica ad entrambi le esercitazioni è l’attività di analisi e ricerca i cui contenuti saranno adeguatamente illustrati nel corso delle prime lezioni. Il giorno d’esame l’allievo sosterrà – oltre alla discussione degli elaborati - una prova di quiz a risposta multipla, mirato a verificare la conoscenza degli aspetti teorici della materia. Saranno altresì valutati i modelli fisici e digitali realizzati dagli allievi nel corso delle esercitazioni guidate in aula.   R. Migliari, Geometria descrittiva, Volume II, CittàStudi, Torino 2009 G.M.Valenti “de.form.are \ de.form.ing” designpress Roma , II edizione 2010 (Date degli appelli d'esame)	3	ICAR/17	36	-	-	-		ITA
LINGUA INGLESE AAF1185 - PER LA CONOSCENZA DI ALMENO UNA LINGUA STRANIERA (obiettivi) Verifica della conoscenza della lingua inglese secondo le modalità stabilite dal Consiglio del Corso di Laurea. Lo studente in possesso di una certificazione linguistica di livello minimo B1, rilasciata nel rispetto del quadro comune di riferimento europeo, è esonerato dalla prova. Al fine di verificare la validità di tale certificazione, e il conseguente riconoscimento dei CFU, lo studente deve consegnare la sua fotocopia al docente di riferimento. - MASIELLO ADELE (Date degli appelli d'esame)	3		24	-	-	-	Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)	ITA
AAF1048 - TIROCINIO (obiettivi) Il Tirocinio è una esperienza lavorativa certificata di almeno 250 ore da svolgere obbligatoriamente, prima della prova finale, presso strutture qualificate italiano o straniere: aziende, studi professionali, centri di ricerca. La finalità è quella di avvicinare lo studente al mondo del lavoro e di fargli acquisire, tramite questa esperienza, specifiche capacità professionali.La scelta del tirocinio deve essere preventivamente approvata dal relatore universitario. Al termine del tirocinio lo studente deve presentare all’ufficio preposto e al proprio relatore una sintetica relazione sul lavoro svolto a firma del tutor aziendale.	10		-	-	-	-		ITA
AAF1006 - PROVA FINALE (obiettivi) Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve aver superato con esito positivo tutte le prove previste e avere così acquisito i relativi crediti. Lo studente in sede di Laurea deve presentare un portfolio cartaceo (formato A4 o 21x21 cm in duplice copia) completo di CD contenente tutte le immagini, che restituisca la “rilettura ragionata” dell’intero percorso triennale, con particolare riferimento al lavoro condotto nell’ambito del curriculum scelto e del tirocinio ed un eventuale approfondimento progettuale o di ricerca ad essi/o collegato. La presentazione del lavoro alla commissione di laurea deve essere effettuata attraverso una proiezione (power-point, filmato, animazione). Il portfolio e la proiezione - redatti sotto la guida di un relatore ed eventualmente di un correlatore – unitamente alla loro esposizione devono dar conto per contenuti e veste grafica della maturità e della preparazione globale raggiunta dallo studente.	8		-	-	-	-		ITA
- - A scelta dello studente	12		96	-	-	-		ITA

DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DELL'EXHIBIT, PUBLIC E INTERIOR DESIGN

Terzo anno

Primo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026442 - FONDAMENTI DI ECONOMIA E SOCIOLOGIA (obiettivi) Il corso di Fondamenti di Economia e Sociologia attraverso l’apporto integrato dei corsi di Economia e Gestione delle Imprese e di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi persegue i seguenti obiettivi:- fornire agli studenti le conoscenze di base necessarie a saper dialogare con il mondo produttivo, introducendoli alle tematiche relative alla gestione dell’impresa come organizzazione complessa nella quale si concretizza l’azione del designer;- far comprendere le basi della sociologia in rapporto ai processi culturali e comunicativi della società contemporanea;- addestrare gli studenti a familiarizzare con i principi di base del marketing e del management per gli aspetti che riguardano la gestione del processo di definizione, produzione, comunicazione e distribuzione del prodotto, sia esso materiale o immateriale.
- ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE - RAZZANO GUIDO MARIA (programma) FONDAMENTI DI ECONOMIA E SOCIOLOGIA Economia e Gestione delle ImpreseGuido Razzano E- mail: gm_raz@yahoo.it Sociologia dei Processi Culturali e ComunicativiAmerico Bazzoffia E- mail: eeesoc@yahoo.it Programma Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi fondamentali per comprendere l’ambiente e le regole con le quali si deve confrontare un’impresa. Dopo aver individuato l’impresa come sistema inserito in un ambiente di mercato ed aver visto le risorse e le competenze distintive nel sistema-impresa, verranno studiate le politiche di gestione strategica con un’analisi dei differenti tipi di organizzazione della produzione. Un focus specifico sarà poi dedicato alla funzione del marketing ed al ruolo che le professioni legate al design possono svolgere in questo ambito. Il corsopercorrerà anche i trends e le sinergie che oggi attraversano il rapporto tra comunicazione d’impresa, marketing, sistema dei media, consumatori e campagne di comunicazione dei prodotti di design. Nel corso delle lezioni verrà sempre sottolineato il ruolo che il design svolge (o potrebbe svolgere) in ciascuna fase dell’attività dell’impresa, introducendo la figura del design manager. Particolare attenzione verrà posta sulle peculiarità tipiche del sistema produttivo italiano, e sulle sfide che esso è chiamato ad affrontare per poter sostenere la sfida della globalizzazione. Inoltre verranno analizzati sia i principi generali che regolano il sistema di tutela della proprietà industriale, sia il contesto di regole del commercio internazionale tra i vari mercati mondiali. Modalità di svolgimento dell’attività didattica Il corso sarà impartito secondo due moduli di insegnamento: uno di economia e gestione delle imprese, l’altro di sociologia dei processi culturali e comunicativi. Il modulo di economia (5 CFU) prevede la possibilità di svolgere incontri in aula con testimoni di eccellenza del mondo produttivo italiano. Il modulo di sociologia (4 CFU) prevede la presentazione di alcuni casi di studio attraverso i quali gli studenti potranno sviluppare competenze tali da consentire loro di affrontare, interpretare e risolvere problemi legati al mondodella comunicazione. Modalità d’esame L’esame prevede una prova scritta riguardante le tematiche affrontate nel modulo di insegnamento di sociologia, propedeutica al sostenimento di una prova orale riguardante le tematiche affrontate nel modulo di economia.   Bibliografia di base (modulo economia e gestione d’impresa) • F. Fontana, M. Caroli, «Economia e gestione delle imprese», McGraw-Hill (capitoli 1, 2, 3, 4, 5, 7); • S. Micelli, «Futuro Artigiano», Marsilio Editori. (modulo sociologia dei processi culturali e comunicativi) • M. Wolf, «Teorie delle comunicazioni di massa», Bompiani, 1997. • M. Vecchia, «Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria», Lupetti Editore, 2003 (Date degli appelli d'esame)	5	SECS-P/08	40	-	-	-		ITA
- SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI - BAZZOFFIA AMERICO (programma) Fondamenti di Economia e Sociologia Programma del corso modulo Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi Il corso tratterà la storia, le teorie e i modelli della comunicazione. In particolare si focalizzerà l'attenzione sulle scoperte relative agli effetti dei media di breve e lungo termine. Inoltre verrà trattato il fondamentale, e sempre più frammentario, rapporto tra emittente, messaggio, tecnologie e società. Il corso percorrerà i trends e le sinergie che oggi attraversano, e in alcuni casi attanagliano, il rapporto tra comunicazione d’impresa, marketing, sistema dei media, consumatori e design. Particolare attenzione verrà posta sulle campagne di comunicazione di prodotti di design e con il costante riferimento a case study reali gli studenti - al termine del corso - potranno sviluppare competenze tali da affrontare, interpretare e risolvere problemi legati alle professioni della comunicazione.   LIBRI DI TESTO • M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, 1997. • M. Vecchia, Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria, Lupetti Editore, 2003	4	SPS/08	32	-	-	-		ITA
1026465 - TECNOLOGIE E PRODUZIONE (obiettivi) Il corso di Tecnologie e Produzione attraverso l’apporto integrato dei corsi di Tecnologie Sperimentali II e Disegno per la Produzione ha lo scopo di far misurare lo studente con i temi della produzione reale degli artefatti. In particolare persegue i seguenti obiettivi: - approfondire e ampliare le conoscenze relative alle potenzialità prestazionali dei materiali, delle tecnologie di produzione e degli strumenti grafici di redazione dei disegni esecutivi;- far comprendere le ripercussioni sull’ambiente delle scelte effettuate in fase progettuale in relazione ai materiali e alle tecnologie produttive;- addestrare gli studenti, anche attraverso esercitazioni progettuali, al controllo dell’intero iter che dall’idea iniziale arriva alla esecutivizzazione dei progetti.
- TECNOLOGIE SPERIMENTALI II Canale: 1 - RAGAZZO FELICE (programma) Tecnologie e Produzione Modulo 1. - Tecnologie Sperimentali 2-A Prof. Felice Ragazzo info@feliceragazzo.it Parte comune ai Moduli, 1. e 2. L’idea di nuova «fabbrica» che si intravede nel modo di produrre più recente, presuppone nuove capacità di acquisizione cognitiva. Gli scenari riflettono sempre più una accentuata mobilità di saperi tecnici, proliferanti in vari contesti geografici. Il design si conferma come disciplina costituzionalmente sperimentale. I fattori che entrano in gioco si colgono nei traguardi scientifici di base, nel mutare delle dinamiche legate alle materie prime, nelle strategie di contenimento dei consumi energetici, nell’evoluzione dei cicli economici e nella continua evoluzione del gusto. Modulo 1.; «Tecnologie Sperimentali 2-A» Il Modulo tratterà i seguenti temi: - stereotomia e controllo numerico; - tecniche di stampaggio avanzato (roto-moulding, air-moulding, etc.); - tecniche di modellazione e rapid prototyping; - insorgente scenario delle nanotecnologie. Esercizi addestrativi rifletteranno tematiche inerenti varie tipologie di micro-oggetti dinamici concepiti per utilizzare varie fonti di dissipazione dell’energia.   Bibliografia: • Ashby, M., Johnson, K., Materiali e Design, Milano, C.E.A., 2005 • Ragazzo, F., Curve Policentriche, Prospettive Edizioni, Roma, 2011 • Cecchini, C., Plastiche: i materiali del possibile. Polimeri e composti tra design e architettura, Firenze, 2005, Alinea • Manzini, E., Vezzoli, C., Lo sviluppo di prodotti sostenibili. I requisiti ambientali dei prodotti industriali, Milano, Maggioli, 1998 • Brandi, P., Salvadori, A., Prima di iniziare – Conoscenze e competenze matematiche di base per l’Università, Perugia, Aguaplano-Officina del libro, 2011 (libro consigliato) (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - Bastiani Massimo (Date degli appelli d'esame)	5	ICAR/12	40	-	-	-		ITA
- DISEGNO PER LA PRODUZIONE Canale: 1 - RAGAZZO FELICE (programma) Tecnologie e ProduzioneModulo 2. - Disegno per la Produzione - AProf.Felice Ragazzoinfo@feliceragazzo.itParte comune ai Moduli, 1. e 2.L’idea di nuova «fabbrica» che si intravede nel modo di produrre più recente, presuppone nuove capacità di acquisizione cognitiva. Gli scenari riflettono sempre più una accentuata mobilità di saperi tecnici, proliferanti in vari contesti geografici. Il design si conferma come disciplina costituzionalmente sperimentale. I fattori che entrano in gioco si colgono nei traguardi scientifici di base, nel mutare delle dinamiche legate alle materie prime, nelle strategie di contenimento dei consumi energetici, nell’evoluzione dei cicli economici e nella continua evoluzione del gusto.Modulo 2.; «Disegno per la Produzione-A» Il Modulo svilupperà le relazioni tra: - elaborati grafici nello spazio 2D ed artefatti nello spazio 3D; - «modello reale» e «modello virtuale»; - «processo operativo convenzionale» e «processo operativo con tecnologie digitali»; - tecnologia e risorse energetiche; Verranno esemplificati i concetti di «progettazione del ciclo di vita» (dei prodotti) Life Cycle Design (LCD) e di ciclo di vita dei prodotti Life Cycle Assessment (LCA). Verranno contestualizzati essenziali aspetti ergonomici. Il disegno sarà linguaggio di pratica costruttiva, in ordine alla piccola, media e grande serie e terrà conto delle convenzioni di normazione tecnica. Sarà favorito sia il lavoro individuale, sia quello di gruppo.   Bibliografia: • Ashby, M., Johnson, K., Materiali e Design, Milano, C.E.A., 2005 • Ragazzo, F., Curve Policentriche, Prospettive Edizioni, Roma, 2011 • Cecchini, C., Plastiche: i materiali del possibile. Polimeri e composti tra design e architettura, Firenze, 2005, Alinea • Manzini, E., Vezzoli, C., Lo sviluppo di prodotti sostenibili. I requisiti ambientali dei prodotti industriali, Milano, Maggioli, 1998 • Brandi, P., Salvadori, A., Prima di iniziare – Conoscenze e competenze matematiche di base per l’Università, Perugia, Aguaplano-Officina del libro, 2011 (libro consigliato) Canale: 2 - MARROCCO ROSARIO	4	ICAR/17	32	-	-	-		ITA

Secondo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026438 - DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DELL'INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN (obiettivi) Il curriculum in Disegno Industriale nell’Area dell’Interior Exhibit, Public Design attraverso l’apporto integrato dei corsi di Iterior Design, Exhibit e Public Design e del Laboratorio di Interior Exhibit, Public Design è caratterizzato da un percorso didattico che fornisce le conoscenze tecniche e le metodologie per l’allestimento di spazi urbani e di spazi interni – musei, luoghi di lavoro, per il commercio, per il tempo libero, ... – al fine di controllare con appropriatezza i linguaggi, gli strumenti e le diverse tecnologie necessarie per la loro realizzazione.Al termine del corso lo studente dovrà:- conoscere gli aspetti teorici, tecnici e le metodologie necessarie a sviluppare proposte innovative destinate a scenari di prospettiva; gli aspetti fondamentali di un progetto di allestimento complesso sia sotto il profilo compositivo che tecnico;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’attività progettuale intesa come sintesi di molteplici relazioni tra le discipline, nella quale siano calibrati gli aspetti teorici- creativi con quelli scientifico-tecnici, per far sì che la morfologia del progetto sia sviluppata coerentemente alla logica costruttiva che la sottende e ne permetta la corretta fruizione; - saper realizzare un progetto di allestimento - dal concept al modello - di uno spazio complesso, controllandone le componenti spaziali e tecnologiche, sapendolo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica finalizzata alla realizzazione.
- INTERIOR DESIGN - CLEMENTE MARIA CLAUDIA (programma) Disegno Industriale nell’Area dell’Interior Exhibit e Public DesignInterior Design Prof. Maria Claudia ClementeMclaudia.clemente@labics.it PROGRAMMA DEL CORSO Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Lo scenario disciplinare del corso è quello del exhibit & public design, inteso come design dello spazio pubblico, termine ampio e complesso che comprende tutti gli ambiti, fisici e virtuali, esterni alla sfera privata e individuale. Spazio pubblico è dunque una strada, una piazza, ma anche l’atrio di un albergo, una fermata della metropolitana, il lounge di un aeroporto, uno spazio espositivo.Il processo progettuale dovrà avere come punto di partenza il progetto dello spazio inteso come elemento strutturante ma dovrà affrontare contemporaneamente tutti i molteplici livelli e aspetti del progetto: dall’analisi del programma e delle sue possibili articolazioni, al design dei componenti tecnici e degli elementi di arredo fino al design dei sistemi di comunicazione. In tutti i casi l’ambiente, il luogo, il contesto svolgeranno, a differenza dei tradizionali progetti di product design, un ruolo essenziale, con essi il progetto si deve rapportare, in termini di uso, estetici e di senso. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Oltre agli specifici contenuti progettuali il corso si pone l'obiettivo formativo di sviluppare con gli studenti una metodologia progettuale che, partendo da un concept iniziale e da un programma ben definito, si sviluppi in modo coerente e controllato fino alla redazione di un progetto tecnicamente realizzabile.A tal fine, lungo il processo, lo studente dovrà operare attraverso disegni e modelli plastici, modelli virtuali, schizzi, disegni tecnici, seguendo un percorso metodologico complesso, che conduce alla soluzione finale attraverso sperimentazioni, prove ed errori, passando da una forma di rappresentazione ad un’altra. In particolare la realizzazione di diversi plastici di studio consentirà allo studente di valutare possibili variabili formali e differenti alternative, prima di approfondire l’idea definitiva di progetto. Infine, grazie ad una intensa attività di laboratorio, il corso si prefigge l’obiettivo di trasmettere una dimensione operativa del disegno, inteso quale modello conoscitivo della realtà immaginata e strumento necessario per la composizione e il design degli spazi e dei suoi componenti. Modalità d’esame L’esame sarà individuale, anche se il lavoro sarà svolto in gruppo. Gli elaborati per aver accesso all’esame saranno: tavole grafiche nel formato da definire, plastici di studio alle scale adeguate, plastico finale, book in formato A3 orizzontale che testimoni l’intero processo progettuale.   Bibliografia di base - Basic Bibliography Exhibit & Public design • Phyllis Richardson, Big Ideas Small Building, Universe Publishing, 2001; • AAVV, Living in motion, Vitra Design Museum, 2002; • AAVV, Parasite paradise. A manifest for temporary architecture and flexible urbanism, Nai Publishers, 2003; • Andrea Branzi, L’allestimento come metafora di una nuova modernità, Lotus 115, dicembre 2003; • Franco Purini, Allestire, Lotus 115, dicembre 2003; • Aldo Aymonino, Valerio Paolo Mosco, Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero, Skira, 2006, Milano; • Lucio Altarellli, Light City. La città in allestimento, Meltemi, Roma 2006; • M. Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), Designing the Void, diid, no. 44, numero monografico, 2010; • M. Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), People as Design Transformer, diid, no. 45, numero monografico, 2010. Disegno • R. de Rubertis, Il disegno dell'architettura, Carocci, 1994; • F. Purini, una lezione sul disegno, Gangemi, 1996; • F. Purini, Comporre l'architettura, Ed. Laterza, Bari, 2000; • R. de Rubertis, M. Clemente, Percezione e comuinicazione visiva dell'architettura, Officina Edizioni, Roma, 2000; • AA.VV. Grafica-architettura, XY dimensioni del disegno, numero monografico, Officina Edizioni, Roma, 2000.	3	ICAR/13	36	-	-	-		ITA
- EXHIBIT E PUBLIC DESIGN - CLEMENTE MATTEO (programma) Disegno Industriale nell’Area dell’Interior Exhibit e Public Design Interior Design Exhibit e Public Design Laboratorio di Interior Exhibit e Public Design Prof. Maria Claudia Clemente Mclaudia.clemente@labics.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Lo scenario disciplinare del corso è quello del exhibit & public design, inteso come design dello spazio pubblico, termine ampio e complesso che comprende tutti gli ambiti, fisici e virtuali, esterni alla sfera privata e individuale. Spazio pubblico è dunque una strada, una piazza, ma anche l’atrio di un albergo, una fermata della metropolitana, il lounge di un aeroporto, uno spazio espositivo. Il processo progettuale dovrà avere come punto di partenza il progetto dello spazio inteso come elemento strutturante ma dovrà affrontare contemporaneamente tutti i molteplici livelli e aspetti del progetto: dall’analisi del programma e delle sue possibili articolazioni, al design dei componenti tecnici e degli elementi di arredo fino al design dei sistemi di comunicazione. In tutti i casi l’ambiente, il luogo, il contesto svolgeranno, a differenza dei tradizionali progetti di product design, un ruolo essenziale, con essi il progetto si deve rapportare, in termini di uso, estetici e di senso. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Oltre agli specifici contenuti progettuali il corso si pone l'obiettivo formativo di sviluppare con gli studenti una metodologia progettuale che, partendo da un concept iniziale e da un programma ben definito, si sviluppi in modo coerente e controllato fino alla redazione di un progetto tecnicamente realizzabile. A tal fine, lungo il processo, lo studente dovrà operare attraverso disegni e modelli plastici, modelli virtuali, schizzi, disegni tecnici, seguendo un percorso metodologico complesso, che conduce alla soluzione finale attraverso sperimentazioni, prove ed errori, passando da una forma di rappresentazione ad un’altra. In particolare la realizzazione di diversi plastici di studio consentirà allo studente di valutare possibili variabili formali e differenti alternative, prima di approfondire l’idea definitiva di progetto. Infine, grazie ad una intensa attività di laboratorio, il corso si prefigge l’obiettivo di trasmettere una dimensione operativa del disegno, inteso quale modello conoscitivo della realtà immaginata e strumento necessario per la composizione e il design degli spazi e dei suoi componenti. Modalità d’esame L’esame sarà individuale, anche se il lavoro sarà svolto in gruppo. Gli elaborati per aver accesso all’esame saranno: tavole grafiche nel formato da definire, plastici di studio alle scale adeguate, plastico finale, book in formato A3 orizzontale che testimoni l’intero processo progettuale.   Bibliografia di base Exhibit & Public design • Phyllis Richardson, Big Ideas Small Building, Universe Publishing, 2001; • AAVV, Living in motion, Vitra Design Museum, 2002 • AAVV, Parasite paradise. A manifest for temporary architecture and flexible urbanism, Nai Publishers, 2003 • Andrea Branzi, L’allestimento come metafora di una nuova modernità, Lotus 115, dicembre 2003 • Franco Purini, Allestire, Lotus 115, dicembre 2003 • Aldo Aymonino, Valerio Paolo Mosco, Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero, Skira, 2006, Milano; • Lucio Altarellli, Light City. La città in allestimento, Meltemi, Roma 2006 • M. Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), Designing the Void, diid, no. 44, numero monografico, 2010 • M. Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), People as Design Transformer, diid, no. 45, numero monografico, 2010 Disegno • R. de Rubertis, Il disegno dell'architettura, Carocci, 1994 • F. Purini, una lezione sul disegno, Gangemi, 1996; • F. Purini, Comporre l'architettura, Ed. Laterza, Bari, 2000; • R. de Rubertis, M. Clemente, Percezione e comuinicazione visiva dell'architettura, Officina Edizioni, Roma, 2000; • AA.VV. Grafica-architettura, XY dimensioni del disegno, numero monografico, Officina Edizioni, Roma, 2000.	3	ICAR/13	36	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN - CLEMENTE MARIA CLAUDIA (programma) Disegno Industriale nell’Area dell’Interior Exhibit e Public DesignLaboratorio di Interior Exhibit e Public DesignProf. Maria Claudia ClementeMclaudia.clemente@labics.itPROGRAMMA DEL CORSOObiettivi formativi e risultati di apprendimento previstiLo scenario disciplinare del corso è quello delexhibit&public design, inteso comedesigndello spazio pubblico, termine ampio e complesso che comprende tutti gli ambiti, fisici e virtuali, esterni alla sfera privata e individuale. Spazio pubblico è dunque una strada, una piazza, ma anche l’atrio di un albergo, una fermata della metropolitana, illoungedi un aeroporto, uno spazio espositivo.Il processo progettuale dovrà avere come punto di partenza il progetto dello spazio inteso come elemento strutturante ma dovrà affrontare contemporaneamente tutti i molteplici livelli e aspetti del progetto: dall’analisi del programma e delle sue possibili articolazioni, aldesigndei componenti tecnici e degli elementi di arredo fino aldesigndei sistemi di comunicazione. In tutti i casi l’ambiente, il luogo, il contesto svolgeranno, a differenza dei tradizionali progetti diproduct design, un ruolo essenziale, con essi il progetto si deve rapportare, in termini di uso, estetici e di senso.Modalità di svolgimento dell'attività didatticaOltre agli specifici contenuti progettuali il corso si pone l'obiettivo formativo di sviluppare con gli studenti una metodologia progettuale che, partendo da unconceptiniziale e da un programma ben definito, si sviluppi in modo coerente e controllato fino alla redazione di un progetto tecnicamente realizzabile.A tal fine, lungo il processo, lo studente dovrà operare attraverso disegni e modelli plastici, modelli virtuali, schizzi, disegni tecnici, seguendo un percorso metodologico complesso, che conduce alla soluzione finale attraverso sperimentazioni, prove ed errori, passando da una forma di rappresentazione ad un’altra. In particolare la realizzazione di diversi plastici di studio consentirà allo studente di valutare possibili variabili formali e differenti alternative, prima di approfondire l’idea definitiva di progetto. Infine, grazie ad una intensa attività di laboratorio, il corso si prefigge l’obiettivo di trasmettere una dimensione operativa del disegno, inteso quale modello conoscitivo della realtà immaginata e strumento necessario per la composizione e il design degli spazi e dei suoi componenti.Modalità d’esameL’esame sarà individuale, anche se il lavoro sarà svolto in gruppo. Gli elaborati per aver accesso all’esame saranno: tavole grafiche nel formato da definire, plastici di studio alle scale adeguate, plastico finale, book in formato A3 orizzontale che testimoni l’intero processo progettuale.   Bibliografia di base - Basic Bibliography Exhibit & Public design • Phyllis Richardson, Big Ideas Small Building, Universe Publishing, 2001; • AAVV, Living in motion, Vitra Design Museum, 2002; • AAVV, Parasite paradise. A manifest for temporary architecture and flexible urbanism, Nai Publishers, 2003; • Andrea Branzi, L’allestimento come metafora di una nuova modernità, Lotus 115, dicembre 2003; • Franco Purini, Allestire, Lotus 115, dicembre 2003; • Aldo Aymonino, Valerio Paolo Mosco, Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero, Skira, 2006, Milano; • Lucio Altarellli, Light City. La città in allestimento, Meltemi, Roma 2006; • M. Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), Designing the Void, diid, no. 44, numero monografico, 2010; • M. Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), People as Design Transformer, diid, no. 45, numero monografico, 2010. Disegno • R. de Rubertis, Il disegno dell'architettura, Carocci, 1994; • F. Purini, una lezione sul disegno, Gangemi, 1996; • F. Purini, Comporre l'architettura, Ed. Laterza, Bari, 2000; • R. de Rubertis, M. Clemente, Percezione e comuinicazione visiva dell'architettura, Officina Edizioni, Roma, 2000; • AA.VV. Grafica-architettura, XY dimensioni del disegno, numero monografico, Officina Edizioni, Roma, 2000. (Date degli appelli d'esame)	3	ICAR/16	36	-	-	-		ITA
LINGUA INGLESE AAF1185 - PER LA CONOSCENZA DI ALMENO UNA LINGUA STRANIERA (obiettivi) Verifica della conoscenza della lingua inglese secondo le modalità stabilite dal Consiglio del Corso di Laurea. Lo studente in possesso di una certificazione linguistica di livello minimo B1, rilasciata nel rispetto del quadro comune di riferimento europeo, è esonerato dalla prova. Al fine di verificare la validità di tale certificazione, e il conseguente riconoscimento dei CFU, lo studente deve consegnare la sua fotocopia al docente di riferimento. - MASIELLO ADELE (Date degli appelli d'esame)	3		24	-	-	-	Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)	ITA
AAF1048 - TIROCINIO (obiettivi) Il Tirocinio è una esperienza lavorativa certificata di almeno 250 ore da svolgere obbligatoriamente, prima della prova finale, presso strutture qualificate italiano o straniere: aziende, studi professionali, centri di ricerca. La finalità è quella di avvicinare lo studente al mondo del lavoro e di fargli acquisire, tramite questa esperienza, specifiche capacità professionali.La scelta del tirocinio deve essere preventivamente approvata dal relatore universitario. Al termine del tirocinio lo studente deve presentare all’ufficio preposto e al proprio relatore una sintetica relazione sul lavoro svolto a firma del tutor aziendale.	10		-	-	-	-		ITA
AAF1006 - PROVA FINALE (obiettivi) Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve aver superato con esito positivo tutte le prove previste e avere così acquisito i relativi crediti. Lo studente in sede di Laurea deve presentare un portfolio cartaceo (formato A4 o 21x21 cm in duplice copia) completo di CD contenente tutte le immagini, che restituisca la “rilettura ragionata” dell’intero percorso triennale, con particolare riferimento al lavoro condotto nell’ambito del curriculum scelto e del tirocinio ed un eventuale approfondimento progettuale o di ricerca ad essi/o collegato. La presentazione del lavoro alla commissione di laurea deve essere effettuata attraverso una proiezione (power-point, filmato, animazione). Il portfolio e la proiezione - redatti sotto la guida di un relatore ed eventualmente di un correlatore – unitamente alla loro esposizione devono dar conto per contenuti e veste grafica della maturità e della preparazione globale raggiunta dallo studente.	8		-	-	-	-		ITA
- - A scelta dello studente	12		96	-	-	-		ITA

DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DELL'INNOVAZIONE DI PROCESSO E DI PRODOTTO

Terzo anno

Primo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026442 - FONDAMENTI DI ECONOMIA E SOCIOLOGIA (obiettivi) Il corso di Fondamenti di Economia e Sociologia attraverso l’apporto integrato dei corsi di Economia e Gestione delle Imprese e di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi persegue i seguenti obiettivi:- fornire agli studenti le conoscenze di base necessarie a saper dialogare con il mondo produttivo, introducendoli alle tematiche relative alla gestione dell’impresa come organizzazione complessa nella quale si concretizza l’azione del designer;- far comprendere le basi della sociologia in rapporto ai processi culturali e comunicativi della società contemporanea;- addestrare gli studenti a familiarizzare con i principi di base del marketing e del management per gli aspetti che riguardano la gestione del processo di definizione, produzione, comunicazione e distribuzione del prodotto, sia esso materiale o immateriale.
- ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE - RAZZANO GUIDO MARIA (programma) FONDAMENTI DI ECONOMIA E SOCIOLOGIA Economia e Gestione delle ImpreseGuido Razzano E- mail: gm_raz@yahoo.it Sociologia dei Processi Culturali e ComunicativiAmerico Bazzoffia E- mail: eeesoc@yahoo.it Programma Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi fondamentali per comprendere l’ambiente e le regole con le quali si deve confrontare un’impresa. Dopo aver individuato l’impresa come sistema inserito in un ambiente di mercato ed aver visto le risorse e le competenze distintive nel sistema-impresa, verranno studiate le politiche di gestione strategica con un’analisi dei differenti tipi di organizzazione della produzione. Un focus specifico sarà poi dedicato alla funzione del marketing ed al ruolo che le professioni legate al design possono svolgere in questo ambito. Il corsopercorrerà anche i trends e le sinergie che oggi attraversano il rapporto tra comunicazione d’impresa, marketing, sistema dei media, consumatori e campagne di comunicazione dei prodotti di design. Nel corso delle lezioni verrà sempre sottolineato il ruolo che il design svolge (o potrebbe svolgere) in ciascuna fase dell’attività dell’impresa, introducendo la figura del design manager. Particolare attenzione verrà posta sulle peculiarità tipiche del sistema produttivo italiano, e sulle sfide che esso è chiamato ad affrontare per poter sostenere la sfida della globalizzazione. Inoltre verranno analizzati sia i principi generali che regolano il sistema di tutela della proprietà industriale, sia il contesto di regole del commercio internazionale tra i vari mercati mondiali. Modalità di svolgimento dell’attività didattica Il corso sarà impartito secondo due moduli di insegnamento: uno di economia e gestione delle imprese, l’altro di sociologia dei processi culturali e comunicativi. Il modulo di economia (5 CFU) prevede la possibilità di svolgere incontri in aula con testimoni di eccellenza del mondo produttivo italiano. Il modulo di sociologia (4 CFU) prevede la presentazione di alcuni casi di studio attraverso i quali gli studenti potranno sviluppare competenze tali da consentire loro di affrontare, interpretare e risolvere problemi legati al mondodella comunicazione. Modalità d’esame L’esame prevede una prova scritta riguardante le tematiche affrontate nel modulo di insegnamento di sociologia, propedeutica al sostenimento di una prova orale riguardante le tematiche affrontate nel modulo di economia.   Bibliografia di base (modulo economia e gestione d’impresa) • F. Fontana, M. Caroli, «Economia e gestione delle imprese», McGraw-Hill (capitoli 1, 2, 3, 4, 5, 7); • S. Micelli, «Futuro Artigiano», Marsilio Editori. (modulo sociologia dei processi culturali e comunicativi) • M. Wolf, «Teorie delle comunicazioni di massa», Bompiani, 1997. • M. Vecchia, «Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria», Lupetti Editore, 2003 (Date degli appelli d'esame)	5	SECS-P/08	40	-	-	-		ITA
- SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI - BAZZOFFIA AMERICO (programma) Fondamenti di Economia e Sociologia Programma del corso modulo Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi Il corso tratterà la storia, le teorie e i modelli della comunicazione. In particolare si focalizzerà l'attenzione sulle scoperte relative agli effetti dei media di breve e lungo termine. Inoltre verrà trattato il fondamentale, e sempre più frammentario, rapporto tra emittente, messaggio, tecnologie e società. Il corso percorrerà i trends e le sinergie che oggi attraversano, e in alcuni casi attanagliano, il rapporto tra comunicazione d’impresa, marketing, sistema dei media, consumatori e design. Particolare attenzione verrà posta sulle campagne di comunicazione di prodotti di design e con il costante riferimento a case study reali gli studenti - al termine del corso - potranno sviluppare competenze tali da affrontare, interpretare e risolvere problemi legati alle professioni della comunicazione.   LIBRI DI TESTO • M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, 1997. • M. Vecchia, Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria, Lupetti Editore, 2003	4	SPS/08	32	-	-	-		ITA
1026465 - TECNOLOGIE E PRODUZIONE (obiettivi) Il corso di Tecnologie e Produzione attraverso l’apporto integrato dei corsi di Tecnologie Sperimentali II e Disegno per la Produzione ha lo scopo di far misurare lo studente con i temi della produzione reale degli artefatti. In particolare persegue i seguenti obiettivi: - approfondire e ampliare le conoscenze relative alle potenzialità prestazionali dei materiali, delle tecnologie di produzione e degli strumenti grafici di redazione dei disegni esecutivi;- far comprendere le ripercussioni sull’ambiente delle scelte effettuate in fase progettuale in relazione ai materiali e alle tecnologie produttive;- addestrare gli studenti, anche attraverso esercitazioni progettuali, al controllo dell’intero iter che dall’idea iniziale arriva alla esecutivizzazione dei progetti.
- TECNOLOGIE SPERIMENTALI II Canale: 1 - RAGAZZO FELICE (programma) Tecnologie e Produzione Modulo 1. - Tecnologie Sperimentali 2-A Prof. Felice Ragazzo info@feliceragazzo.it Parte comune ai Moduli, 1. e 2. L’idea di nuova «fabbrica» che si intravede nel modo di produrre più recente, presuppone nuove capacità di acquisizione cognitiva. Gli scenari riflettono sempre più una accentuata mobilità di saperi tecnici, proliferanti in vari contesti geografici. Il design si conferma come disciplina costituzionalmente sperimentale. I fattori che entrano in gioco si colgono nei traguardi scientifici di base, nel mutare delle dinamiche legate alle materie prime, nelle strategie di contenimento dei consumi energetici, nell’evoluzione dei cicli economici e nella continua evoluzione del gusto. Modulo 1.; «Tecnologie Sperimentali 2-A» Il Modulo tratterà i seguenti temi: - stereotomia e controllo numerico; - tecniche di stampaggio avanzato (roto-moulding, air-moulding, etc.); - tecniche di modellazione e rapid prototyping; - insorgente scenario delle nanotecnologie. Esercizi addestrativi rifletteranno tematiche inerenti varie tipologie di micro-oggetti dinamici concepiti per utilizzare varie fonti di dissipazione dell’energia.   Bibliografia: • Ashby, M., Johnson, K., Materiali e Design, Milano, C.E.A., 2005 • Ragazzo, F., Curve Policentriche, Prospettive Edizioni, Roma, 2011 • Cecchini, C., Plastiche: i materiali del possibile. Polimeri e composti tra design e architettura, Firenze, 2005, Alinea • Manzini, E., Vezzoli, C., Lo sviluppo di prodotti sostenibili. I requisiti ambientali dei prodotti industriali, Milano, Maggioli, 1998 • Brandi, P., Salvadori, A., Prima di iniziare – Conoscenze e competenze matematiche di base per l’Università, Perugia, Aguaplano-Officina del libro, 2011 (libro consigliato) (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - Bastiani Massimo (Date degli appelli d'esame)	5	ICAR/12	40	-	-	-		ITA
- DISEGNO PER LA PRODUZIONE Canale: 1 - RAGAZZO FELICE (programma) Tecnologie e ProduzioneModulo 2. - Disegno per la Produzione - AProf.Felice Ragazzoinfo@feliceragazzo.itParte comune ai Moduli, 1. e 2.L’idea di nuova «fabbrica» che si intravede nel modo di produrre più recente, presuppone nuove capacità di acquisizione cognitiva. Gli scenari riflettono sempre più una accentuata mobilità di saperi tecnici, proliferanti in vari contesti geografici. Il design si conferma come disciplina costituzionalmente sperimentale. I fattori che entrano in gioco si colgono nei traguardi scientifici di base, nel mutare delle dinamiche legate alle materie prime, nelle strategie di contenimento dei consumi energetici, nell’evoluzione dei cicli economici e nella continua evoluzione del gusto.Modulo 2.; «Disegno per la Produzione-A» Il Modulo svilupperà le relazioni tra: - elaborati grafici nello spazio 2D ed artefatti nello spazio 3D; - «modello reale» e «modello virtuale»; - «processo operativo convenzionale» e «processo operativo con tecnologie digitali»; - tecnologia e risorse energetiche; Verranno esemplificati i concetti di «progettazione del ciclo di vita» (dei prodotti) Life Cycle Design (LCD) e di ciclo di vita dei prodotti Life Cycle Assessment (LCA). Verranno contestualizzati essenziali aspetti ergonomici. Il disegno sarà linguaggio di pratica costruttiva, in ordine alla piccola, media e grande serie e terrà conto delle convenzioni di normazione tecnica. Sarà favorito sia il lavoro individuale, sia quello di gruppo.   Bibliografia: • Ashby, M., Johnson, K., Materiali e Design, Milano, C.E.A., 2005 • Ragazzo, F., Curve Policentriche, Prospettive Edizioni, Roma, 2011 • Cecchini, C., Plastiche: i materiali del possibile. Polimeri e composti tra design e architettura, Firenze, 2005, Alinea • Manzini, E., Vezzoli, C., Lo sviluppo di prodotti sostenibili. I requisiti ambientali dei prodotti industriali, Milano, Maggioli, 1998 • Brandi, P., Salvadori, A., Prima di iniziare – Conoscenze e competenze matematiche di base per l’Università, Perugia, Aguaplano-Officina del libro, 2011 (libro consigliato) Canale: 2 - MARROCCO ROSARIO	4	ICAR/17	32	-	-	-		ITA

Secondo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026439 - DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DEL PRODUCT DESIGN (obiettivi) Il curriculum in Disegno Industriale nell’area del Product Design attraverso l’apporto integrato dei corsi di Product Design, Design of Innovation e del Laboratorio di Product Design è caratterizzato da un percorso didattico che fornisce le conoscenze tecniche e le metodologie per la progettazione di artefatti o sistemi di artefatti innovativi - risultato di analisi degli scenari contemporanei e di concept originali - secondo criteri di produzione in serie, al fine di controllarne con appropriatezza i linguaggi, gli strumenti e le tecnologie necessarie per la realizzazione.Al termine del corso lo studente dovrà:- conoscere le metodologie atte a sviluppare proposte innovative di singoli prodotti o sistemi di prodotti destinati a scenari di prospettiva;- comprendere come nell’attività progettuale, sintesi di molteplici relazioni tra discipline diverse, debbano essere calibrati gli aspetti teorici-creativi con quelli scientifico-tecnici per far sì che la morfologia del progetto sia sviluppata coerentemente con la logica costruttiva che la sottende; - saper realizzare un percorso progettuale completo: dalla ricerca storica allo studio morfologico delle tipologie di artefatti di riferimento, al concept, alla valutazione del rapporto con i contesti spaziali ed ambientali in cui si essi si collocano, alla scelta dei materiali e delle tecnologie produttive fino al controllo tecnico del progetto.
- PRODUCT DESIGN - PARIS ANTONIO (programma) Disegno Industriale nell'Area del Product Design Antonio Paris (Product Design) tonino.paris@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Il corso intende fornire una preparazione di tipo sperimentale nel settore del Product Design. Il percorso didattico è strutturato in 3 step corrispondenti ai seguenti obiettivi formativi: - conoscere gli strumenti per l’innovazione di prodotto, dall’analisi del contesto socio-produttivo e dall’applicazione delle possibilità tecnologiche; - comprendere il ciclo progettazione/produzione/consumo che si esplicita nella natura morfologica, tecnica e semantica dell’artefatto; - saper coordinare, integrare, articolare i fattori della produzione e del consumo. Il percorso è direttamente connesso con l’esperienza di Tirocinio - che verrà scelta in coerenza con l’esperienza progettuale sviluppata durante il Corso - e con il lavoro per la prova finale di Tesi - che consisterà nello sviluppo del prototipo funzionante della proposta progettuale sviluppata. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il primo step è finalizzato alla definizione di nuove proposte a partire da un’analisi incrociata tra mercato e consumo. Il secondo step si concentra sull’analisi dei processi di produzione e sulle possibilità espressive dei materiali e sarà organizzato come Workshop sui temi del Rapid Prototyping e al Rapid Manufacturing. L’ultimo step riguarderà l’ingegnerizzazione della proposta progettuale organizzata in 2 fasi: la prima, finalizzata all’Esame, attraverso verifiche tipologiche, tecnologiche ed estetiche facendo ricorso alla modellazione tridimensionale virtuale e/o fisica; la seconda, finalizzata alla Laurea, per la realizzazione del prototipo e valutazione dei costi di produzione. Il lavoro sarà svolto singolarmente. Modalità d' esame Per sostenere l’esame finale ogni studente dovrà presentare: - un book cartaceo (il cui format grafico sarà opportunamente fornito) corredato di un cd contenente la versione pdf (alla risoluzione di stampa) del book stesso; - un modello in scala 1:1 dell’oggetto o di significativa parte di esso.   Bibliografia di base • Baldassini L., Vademecum per disegnatori e tecnici, Hoepli • Norman D., Vivere con la complessità, Pearson • Verganti R., Design-Driven innovation, Rizzoli	3	ICAR/13	36	-	-	-		ITA
- DESIGN OF INNOVATION - DI LUCCHIO LOREDANA (programma) Disegno Industriale nell'Area del Product Design Loredana Di Lucchio (Design of Innovation ) loredana.dilucchio@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Il corso intende fornire una preparazione di tipo sperimentale nel settore del Product Design. Il percorso didattico è strutturato in 3 step corrispondenti ai seguenti obiettivi formativi: - conoscere gli strumenti per l’innovazione di prodotto, dall’analisi del contesto socio-produttivo e dall’applicazione delle possibilità tecnologiche; - comprendere il ciclo progettazione/produzione/consumo che si esplicita nella natura morfologica, tecnica e semantica dell’artefatto; - saper coordinare, integrare, articolare i fattori della produzione e del consumo. Il percorso è direttamente connesso con l’esperienza di Tirocinio - che verrà scelta in coerenza con l’esperienza progettuale sviluppata durante il Corso - e con il lavoro per la prova finale di Tesi - che consisterà nello sviluppo del prototipo funzionante della proposta progettuale sviluppata. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il primo step è finalizzato alla definizione di nuove proposte a partire da un’analisi incrociata tra mercato e consumo. Il secondo step si concentra sull’analisi dei processi di produzione e sulle possibilità espressive dei materiali e sarà organizzato come Workshop sui temi del Rapid Prototyping e al Rapid Manufacturing. L’ultimo step riguarderà l’ingegnerizzazione della proposta progettuale organizzata in 2 fasi: la prima, finalizzata all’Esame, attraverso verifiche tipologiche, tecnologiche ed estetiche facendo ricorso alla modellazione tridimensionale virtuale e/o fisica; la seconda, finalizzata alla Laurea, per la realizzazione del prototipo e valutazione dei costi di produzione. Il lavoro sarà svolto singolarmente. Modalità d’esame Per sostenere l’esame finale ogni studente dovrà presentare: - un book cartaceo (il cui format grafico sarà opportunamente fornito) corredato di un cd contenente la versione pdf (alla risoluzione di stampa) del book stesso; - un modello in scala 1:1 dell’oggetto o di significativa parte di esso.   Bibliografia di base • Baldassini L., Vademecum per disegnatori e tecnici, Hoepli • Norman D., Vivere con la complessità, Pearson • Verganti R., Design-Driven innovation, Rizzoli (Date degli appelli d'esame)	3	ICAR/13	36	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI PRODUCT DESIGN - DI LUCCHIO LOREDANA (programma) Disegno Industriale nell'Area del Product DesignLoredana Di Lucchio (Laboratorio di Product Design)loredana.dilucchio@uniroma1.itObiettivi formativi e risultati di apprendimento previstiIl corso intende fornire una preparazione di tipo sperimentale nel settore del Product Design. Il percorso didattico è strutturato in 3 step corrispondenti ai seguenti obiettivi formativi:- conoscere gli strumenti per l’innovazione di prodotto, dall’analisi del contesto socio-produttivo e dall’applicazione delle possibilità tecnologiche;- comprendere il ciclo progettazione/produzione/consumo che si esplicita nella natura morfologica, tecnica e semantica dell’artefatto;- saper coordinare, integrare, articolare i fattori della produzione e del consumo.Il percorso è direttamente connesso con l’esperienza di Tirocinio - che verrà scelta in coerenza con l’esperienza progettuale sviluppata durante il Corso - e con il lavoro per la prova finale di Tesi - che consisterà nello sviluppo del prototipo funzionante della proposta progettuale sviluppata.Modalità di svolgimento dell'attività didatticaIl primo step è finalizzato alla definizione di nuove proposte a partire da un’analisi incrociata tra mercato e consumo.Il secondo step si concentra sull’analisi dei processi di produzione e sulle possibilità espressive dei materiali e sarà organizzato come Workshop sui temi del Rapid Prototyping e al Rapid Manufacturing.L’ultimo step riguarderà l’ingegnerizzazione della proposta progettuale organizzata in 2 fasi: la prima, finalizzata all’Esame, attraverso verifiche tipologiche, tecnologiche ed estetiche facendo ricorso alla modellazione tridimensionale virtuale e/o fisica; la seconda, finalizzata alla Laurea, per la realizzazione del prototipo e valutazione dei costi di produzione.Il lavoro sarà svolto singolarmente.Modalità d’esamePer sostenere l’esame finale ogni studente dovrà presentare:- un book cartaceo (il cui format grafico sarà opportunamente fornito) corredato di un cd contenente la versione pdf (alla risoluzione di stampa) del book stesso;- un modello in scala 1:1 dell’oggetto o di significativa parte di esso.   Bibliografia di base • Baldassini L., Vademecum per disegnatori e tecnici, Hoepli • Norman D., Vivere con la complessità, Pearson • Verganti R., Design-Driven innovation, Rizzoli	3	ICAR/12	36	-	-	-		ITA
LINGUA INGLESE AAF1185 - PER LA CONOSCENZA DI ALMENO UNA LINGUA STRANIERA (obiettivi) Verifica della conoscenza della lingua inglese secondo le modalità stabilite dal Consiglio del Corso di Laurea. Lo studente in possesso di una certificazione linguistica di livello minimo B1, rilasciata nel rispetto del quadro comune di riferimento europeo, è esonerato dalla prova. Al fine di verificare la validità di tale certificazione, e il conseguente riconoscimento dei CFU, lo studente deve consegnare la sua fotocopia al docente di riferimento. - MASIELLO ADELE (Date degli appelli d'esame)	3		24	-	-	-	Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)	ITA
AAF1048 - TIROCINIO (obiettivi) Il Tirocinio è una esperienza lavorativa certificata di almeno 250 ore da svolgere obbligatoriamente, prima della prova finale, presso strutture qualificate italiano o straniere: aziende, studi professionali, centri di ricerca. La finalità è quella di avvicinare lo studente al mondo del lavoro e di fargli acquisire, tramite questa esperienza, specifiche capacità professionali.La scelta del tirocinio deve essere preventivamente approvata dal relatore universitario. Al termine del tirocinio lo studente deve presentare all’ufficio preposto e al proprio relatore una sintetica relazione sul lavoro svolto a firma del tutor aziendale.	10		-	-	-	-		ITA
AAF1006 - PROVA FINALE (obiettivi) Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve aver superato con esito positivo tutte le prove previste e avere così acquisito i relativi crediti. Lo studente in sede di Laurea deve presentare un portfolio cartaceo (formato A4 o 21x21 cm in duplice copia) completo di CD contenente tutte le immagini, che restituisca la “rilettura ragionata” dell’intero percorso triennale, con particolare riferimento al lavoro condotto nell’ambito del curriculum scelto e del tirocinio ed un eventuale approfondimento progettuale o di ricerca ad essi/o collegato. La presentazione del lavoro alla commissione di laurea deve essere effettuata attraverso una proiezione (power-point, filmato, animazione). Il portfolio e la proiezione - redatti sotto la guida di un relatore ed eventualmente di un correlatore – unitamente alla loro esposizione devono dar conto per contenuti e veste grafica della maturità e della preparazione globale raggiunta dallo studente.	8		-	-	-	-		ITA
- - A scelta dello studente	12		96	-	-	-		ITA

DISEGNO INDUSTRIALE NELL'AREA DELL'INTERIOR EXHIBIT, PUBLIC DESIGN

Secondo anno

Primo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1010669 - FONDAMENTI DI STATICA E DI MECCANICA (obiettivi) Il corso di Fondamenti di Statica e di Meccanica persegue i seguenti obiettivi:- fornire agli studenti le conoscenze relative ai principi del funzionamento cinematico, statico e meccanico di oggetti di varia forma e struttura (cinematica e statica del punto materiale, del corpo rigido e dei sistemi di corpi rigidi; spostamento e compatibilità cinematica; equilibrio e reazioni vincolari; meccanica dei sistemi continui monodimensionali tipo trave, caratteristiche di sollecitazione con cenni alla tensione; sistemi di travi reticolari; elementi di comportamento dei materiali); i modelli e gli strumenti necessari al loro studio; - far acquisire una base conoscitiva, attraverso modelli progressivamente più complessi, per un esame preliminare del comportamento cinematico e statico dei sistemi di corpi rigidi e di travi e per un predimensionamento di tali sistemi semplici;- addestrare agli esercizi pratici, con l’obiettivo sia di fissare i concetti appresi durante lo studio della teoria, che di conferire degli strumenti individuali di risoluzione utili allo studente per gli altri insegnamenti del Corso di Laurea. Canale: 1 - PASCA MONICA (programma) Argomenti delle lezioni 1. Cinematica del punto materiale- Spostamenti finiti: formula generale dello spostamento- Spostamenti infinitesimi: rotazione infinitesima; principio di sovrapposizione degli effetti 2. Cinematica del corpo rigido libero e vincolato- Sistema di n punti materiali- Vincolo di rigidità- Corpo rigido- Gradi di libertà e coordinate generalizzate- Vincoli- Formulazione del problema cinematico 3. Cinematica dei sistemi di corpi rigidi- Vincoli interni ed esterni- Equazioni di compatibilità cinematica- Matrice di compatibilità cinematica- Classificazione cinematica- Soluzione grafica e analitica del problema cinematico 4. Statica del punto materiale- Forze concentrate e forze distribuite- Operazioni con i vettori applicati (forze): momenti, etc.- Equilibrio 5. Statica del corpo rigido libero e vincolato- Formulazione del problema statico- Equazioni cardinali della statica- Analisi statica del corpo rigico vincolato6. Dualità e principio dei lavori virtuali- Dualità dei problemi cinematico e statico- Lavoro- Principio dei lavori virtuali 7. Statica dei sistemi di corpi rigidi- Vincoli interni ed esterni- Equazioni di equilibrio- Matrice della statica- Classificazione statica- Soluzione del problema statico 8. Comportamento dei materiali- Formulazione sperimentale legame costitutivo- Resistenza 9. Meccanica dei sistemi continui monodi¬mensionali: la trave- Problema statico per sistemi isostatici di travi: reazioni vincolari; equazioni di equilibrio- Le caratteristiche di sollecitazione:- Analisi statica di sistemi caratteristici di travi 10. Strutture reticolari- Analisi cinematica- Analisi statica: equazioni ai nodi ; metodo delle sezioni di Ritter Appendice A. Elementi di Algebra Lineare Appendice B. Elementi di Calcolo VettorialeModalità di svolgimento dell'esame Locked="fal   Bibliografia Durante il corso sarà distribuito materiale didattico reso disponibile attraverso il sito http:\\dsg.uniroma1.it\pasca Testi consigliati per approfondimenti − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. Bibliography During the course, lecture notes will be distributed on the websit:\\dsg.uniroma1.it\pasca Suggested texts − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - PASCA MONICA (programma) Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Lo scopo del corso è fornire agli studenti i principi di base del funzionamento cinematico, statico e meccanico degli oggetti ed i modelli e gli strumenti necessari al loro studio. Il corso dovrebbe consentire allo studente di effettuare un esame preliminare del comportamento cinematico e statico e un predimensionamento di sistemi semplici, acquisendo altresì la conoscenza di un linguaggio tecnico che possa permettergli un dialogo qualificato con tecnici più specializzati deputati al calcolo di dettaglio di quanto da lui ideato. I principali argomenti trattati riguardano la cinematica e la statica del punto materiale, la cinematica e la statica dei corpi rigidi vincolati, la meccanica del modello di continuo monodimensionale di trave e le strutture reticolari. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il corso si svolge con didattica frontale negli orari previsti da calendario. Durante il corso verranno svolte almeno due prove di accertamento con valore di esonero dalla prova scritta d'esame per gli appelli del corrente anno accademico. Modalità d’esame L'esame consta di una prova scritta relativa alla soluzione di problemi di carattere applicativo sugli argomenti del corso e un colloquio (prova orale) su tutti i temi affrontati nel corso. Le due prove debbono essere sostenute nel medesimo appello.   Bibliografia - Bibliography − Note sulle lezioni del corso di STATICA – TEORIA DELLE STRUTTURE tenute dal Prof. Luis Decanini − Gaugenti, Grandori, Buccino, Garavaglia, Novati: Statica. Introduzione alla meccanica delle strutture. McGraw-Hill. − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora. Durante il corso sarà distribuito materiale didattico reso disponibile attraverso il sito http:\\dsg.uniroma1.it\pasca During the course, lecture notes will be distributed on the websit http:\\dsg.uniroma1.it\pasca (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/08	48	-	-	-		ITA
1027242 - STORIA DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE (obiettivi) Il corso di Storia delle Arti Applicate e del Disegno Industriale attraverso l’apporto integrato dei corsi di Storia e Teorie delle Arti Applicate e del Disegno Industriale e di Storia dell’Architettura Contemporanea persegue i seguenti obiettivi: - far conoscere i processi di sviluppo progettuali e produttivi avvenuti nell’arco temporale che va dalla fine del ‘700 ai nostri giorni in paesi e luoghi diversi in rapporto con manifestazioni ed espressioni coeve in arte e in architettura. Ricostruire, attraverso l’analisi di opere e autori significativi, l’evoluzione dell’architettura contemporanea.- formare la capacità critica e interpretativa necessaria all’apprendimento della storia degli artefatti e dell’architettura contemporanea;- addestrare gli studenti alla conoscenza diretta di artefatti e architetture significative di epoche diverse, comprendendone la forma, la consistenza materiale, le tecnologie realizzative anche in rapporto con i contesti storico-culturali e produttivi.
- STORIA E TEORIE DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE Canale: 1 - BALMAS PAOLO (programma) Priority="67" Name="Medium Grid   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - BALMAS PAOLO (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. (Date degli appelli d'esame)	6	L-ART/03	48	-	-	-		ITA
- STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA Canale: 1 - FONTI DANIELA (programma) STORIA DELLE ARTI APPLICATE E DEL DISEGNO INDUSTRIALE 9 CFUStoria dell’architettura contemporanea (CFU:3) Prof.ssa Daniela Fonti daniela.fonti@uniroma1.it Il corso si propone di fornire agli studenti un sintetico disegno storico dell’architettura contemporanea, strutturando le basi della consapevolezza critica dell’evoluzione dei linguaggi attraverso il succedersi dei movimenti e l’emergere delle personalità più significative del panorama europeo e statunitense. Verranno presi in esame, secondo un profilo storico, l’architettura del ferro, il movimento delle Arts & Crafts, l’Art Nouveau nelle sue articolazioni “regionali”, le avanguardie storiche europee, il Bauhaus, i fondamenti del razionalismo italiano, le prospettive del secondo ‘900. All’interno di ogni movimento, verranno aperti focus significativi sull’evoluzione di una particolare tipologia architettonica, quella del Museo d’arte, che, fin dal terzo decennio del ‘900 è emersa come vertice linguisticamente avanzato della riflessione dei grandi Maestri – dal Movimento moderno all’attualità – sul ruolo dell’Arte nella società e sulle funzioni che ad essa (e al museo) sono connesse. L’attività didattica si basa su lezioni frontali, corredate di apparati multimediali, e incontri con personalità significative nell’ambito considerato. L’esame consiste in un colloquio orale (si potranno concordare ricerche individuali).   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Canale: 2 - Giusto Rosa Maria (programma) SemiHidde   Bibliografia di base: A.MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli, 1997 ( e varie riedizioni); A.BONITO OLIVA, Il fuochi dello sguardo.Musei che reclamano attenzione, Roma, Gangemi 2004.	3	ICAR/18	24	-	-	-		ITA
1026466 - TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE (obiettivi) Il corso di Tecnologie e Progettazione attraverso l’apporto integrato dei corsi di Tecnologie Sperimentali I e Requisiti Ambientali degli Artefatti persegue i seguenti obiettivi: - fornire agli studenti le conoscenze di base per comprendere le potenzialità prestazionali delle principali famiglie di materiali avanzati (sia proprietà fisico-meccaniche che caratteristiche estetico-sensoriali) e delle relative tecnologie di lavorazione;- far comprendere come impostare e gestire la scelta dei materiali e dei processi di lavorazione avanzati in sede di progettazione e realizzazione degli artefatti anche in relazione al rapporto utente|oggetto|ambiente;- addestrare gli studenti all’applicazione, anche attraverso esercitazioni progettuali, di materiali e tecnologie avanzate, con particolare attenzione alle questioni ambientali rispetto ai processi di lavorazione, uso e dismissione.
- TECNOLOGIE SPERIMENTALI I Canale: 1 - CECCHINI CECILIA (programma) Priority="6   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - LUCIBELLO SABRINA   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	48	-	-	-		ITA
- REQUISITI AMBIENTALI DEGLI ARTEFATTI Canale: 1 - CECCHINI CECILIA (programma) TECNOLOGIE E PROGETTAZIONERequisiti Ambientali degli Artefatti 3 CFU A.A 2011-12 | CORSO A prof. ssa Cecilia Cecchini cecilia.cecchini@uniroma1.it Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Il Corso appartiene all’area didattico-formativa delle tecnologie. Partendo dalle conoscenze apprese in quest’area nella prima annualità affronterà il complesso mondo dei materiali e delle tecnologie innovative. Più che l’acquisizione di una conoscenza di tipo “enciclopedico” - difficile in un settore in continuo divenire - il fine del Corso è quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per comprendere le caratteristiche, le prestazioni, le potenzialità creative ed evocative di alcune “famiglie di materiali” esemplificative di un universo materico quanto mail vasto e dinamico, per poterli impiegare in ambito progettuale con consapevolezza e sensibilità in relazione alle loro peculiarità tecniche, estetiche, sensoriali ed ambientali. Particolare attenzione è riservata nel Corso al rapporto tra artefatti, materiali e ambiente. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Il Corso è organizzato in modo da creare un continuo scambio tra aspetti teorici e pratici relativi alla disciplina della tecnologia. Ad integrazione delle lezioni ex cathedra sono previste conferenze di esperti e tecnici esterni all’Università, al fine di avvicinare gli studenti alle problematiche reali della produzione.Durante il Corso agli studenti è richiesto un lavoro progettuale di sperimentazione relativo all’impiego dei materiali. In particolare per la presente annualità il tema progettuale è legato all’uso dei materiali “in foglio”: possibilità e sperimentazioni nell’ambito della bidimensionalità. Il Corso è articolato in steps, corrispondenti ciascuno ad una Fase-Esercitazione: Fase 1: Ricerca di campioni di materiali ed elaborazione di scheda descrittiva su format consegnato dalla docenza. Fase 2: Realizzazione di una tavola di analisi delle qualità primarie dei materiali (caratteristiche e prestazioni) e di “ispirazione” (fattori estetico-percettivi). Fase 3: Progetto di nuovi concept attraverso l’impiego dei materiali scelti. Modalità d’esame E’ obiettivo della docenza consentire agli studenti di sostenere l’esame nella prima sessione utile. Tutti gli argomenti trattati nelle lezioni costituiscono oggetto d’esame, è dunque indispensabile un’assidua frequenza al Corso.Alla valutazione finale concorrono sia la parte progettuale richiesta (che terrà conto anche dei risultati conseguiti nelle esercitazioni intermedie) che la verifica della conoscenza dei testi indicati nella bibliografia del Corso.   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome. Canale: 2 - LUCIBELLO SABRINA (programma) Name="Medium G   Bibliografia di base • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 • J.Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Torino 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Roma. Basic Bibliography • M. Ashby, K. Johnson, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milan 2005 • J. Takara, In the Bubble Design per un Futuro Sostenibile, Allemandi, Turin 2008 • DIID, Disegno Industriale, n°13/2006, Design Materials; n°38/2009, Nature & material in Design; n°39/2009, Sustainabilty Design; n°23/2009, Ornament & Design, Rdesignpress, Rome.	3	ICAR/12	24	-	-	-		ITA
1026396 - RAPPRESENTAZIONE TRIDIMENSIONALE (obiettivi) Il corso di Rappresentazione Tridimensionale attraverso l’apporto integrato dei corsi di Modellazione Tridimensionale e di Modellazione Digitale persegue l’obiettivo dell’appropriazione dello spazio tridimensionale, tridimensionale virtuale e delle sue rappresentazioni. In particolare:- far conoscere gli strumenti operativi per governare lo spazio tridimensionale nei diversi modelli fisici, grafici e digitali (trasformazione dello spazio bidimensionale nello spazio tridimensionale; studio delle tensioni nei poliedri regolari; simmetria, equilibrio e proporzione nella progettazione nello spazio tridimensionale); per la modellazione e per la realizzazione di rendering digitali al fine di far acquisire una consapevole gestione dell’oggetto e del suo modello virtuale (riconoscimento, costruzione e controllo di geometrie complesse, procedure essenziali per la gestione dell’immagine digitale);- formare la capacità critica necessaria a gestire con coerenza progettuale geometrie complesse nella loro natura o nella loro articolazione spaziale per mezzo di avanzate tecniche digitali;- addestrare gli studenti all’uso di modelli digitali per verificare la correttezza spaziale del progetto e per comunicarlo in forma compiuta.
- DISEGNO 3 - MODELLAZIONE TRIDIMENSIONALE Canale: 1 - INGLESE CARLO (programma) Locked=   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007. Canale: 2 - CASALE ANDREA (programma) Name="Dark List Accent 6"/   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007.	4	ICAR/17	32	-	-	-		ITA
- DISEGNO 4 - MODELLAZIONE DIGITALE Canale: 2 - EMPLER TOMMASO (programma) Name="Medium Grid 3   Suggested references: A. Casale - Geometria creativa - (nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva / edizioni Kappa); R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed - Feltrinelli Milano 2002; B. Munari - Da cosa nasce cosa – 14 ed - Editori Laterza 2009; B. Munari - Design e comunicazione visiva – 16 ed - Editori Laterza 2007; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino 2004; E. De Bono - Il pensiero laterale - 8 ed - BUR 2008. G. M. Valenti – de.form.are (ing) – designpress Roma 2008; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 2; Disegno come Modello, di AA.VV. Edizioni Kappa, Roma 2004; T. Empler - Software libero per la progettazione - DEI 2008 T. Empler - Modellazione 3D e rendering - Officina 2007. (Date degli appelli d'esame) Canale: 1 - VALENTI GRAZIANO MARIO (programma) Obiettivi dell’insegnamento Finalità del corso è incrementare le capacità critiche, logiche e operative dello studente nell'attività progettuale della forma del prodotto industriale. Trattandosi di un corso afferente l’area del ‘Disegno’ il progetto affronterà prevalentemente problematiche di geometria descrittiva e comunicazione visiva. Approfondendo lo studio delle forme primarie, la loro genesi costruttiva e le possibili aggregazioni\relazioni costruibili fra di esse, l’allievo accrescerà il proprio senso critico nella lettura e nella composizione della forma. Programma La geometria descrittiva è sempre stata in costante evoluzione. Negli ultimi anni in modo particolare, a seguito dell’introduzione delle tecnologie digitali, si è notevolmente ampliata negli strumenti e negli obiettivi. Di prevalente importanza, nella formazione odierna del designer, è assimilare quei concetti invarianti della disciplina, che transitano indenni ad ogni trasformazione e costituiscono le fondamenta critiche operative dello studente nella creazione e nella rappresentazione della forma. Argomenti delle lezioni. Le lezioni si articolano sui seguenti temi principali caratteristici dell’area disciplinare del Disegno e nel particolare del processo di rinnovamento della geometria descrittiva: • Geometria • Modellazione 3D • Modellazione parametrica • Rendering • Rapid prototyping • Comunicazione visiva Gli argomenti sono affrontati in modo critico più che semplicemente pratico, ciò significa che all'insegnamento esaustivo delle funzionalità di un singolo software\tecnologia, si preferisce fornire all'allievo le capacità critiche per comprendere le problematiche applicative della tecnologia digitale alla immaginazione e alla comunicazione del progetto. Gli argomenti sono dunque esposti all'interno di un impianto logico e organico che li vede fortemente connessi l’uno all'altro. Modalità di esame Il corso prevede la consegna finale di due esercitazioni progettuali - orientate esclusivamente a mostrare la capacità che l’allievo ha di controllare le forme - la cui scadenza è indicata nel calendario del corso. Propedeutica ad entrambi le esercitazioni è l’attività di analisi e ricerca i cui contenuti saranno adeguatamente illustrati nel corso delle prime lezioni. Il giorno d’esame l’allievo sosterrà – oltre alla discussione degli elaborati - una prova di quiz a risposta multipla, mirato a verificare la conoscenza degli aspetti teorici della materia. Saranno altresì valutati i modelli fisici e digitali realizzati dagli allievi nel corso delle esercitazioni guidate in aula.   R. Migliari, Geometria descrittiva, Volume II, CittàStudi, Torino 2009 G.M.Valenti “de.form.are \ de.form.ing” designpress Roma , II edizione 2010 (Date degli appelli d'esame)	5	ICAR/17	40	-	-	-		ITA

Secondo semestre

Insegnamento	CFU	SSD	Ore Lezione	Ore Eserc.	Ore Lab	Ore Studio	Attività	Lingua
1026508 - ATELIER DI PRODUCT DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Product Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Product Design II e del Laboratorio di Product Design II persegue i seguenti obiettivi: far comprendere e progettare allo studente un prodotto industriale di media complessità percorrendo e controllando i diversi passaggi che dall’ideazione arrivano alla produzione fino alla sua dismissione. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere gli aspetti culturali, i cambiamenti sociali, lo sviluppo tecnologico, le dinamiche economiche e di consumo che definiscono il contesto di riferimento del progetto;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale che includa nel progetto anche gli aspetti più immateriali, comunicativi, interattivi e semantici, insieme a quelli tecnologico-materiali e di rapporto con l’ambiente;- saper sviluppare capacità progettuali in relazione alla ideazione e alla comunicazione, sia in forma sintetica che tecnica, di un prodotto industriale di media complessità avvalendosi anche della realizzazione di modelli sia virtuali che fisici.
- PRODUCT DESIGN II Canale: 2 - ZUCCON GIOVANNI (programma) Name="Medium Gri   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano. (Date degli appelli d'esame) Canale: 1 - DAL FALCO FEDERICA (programma) SemiHi   Bibliografia di base - Basic bibliography Branzi Andrea, Capire il design, Giunti, Firenze 2009 Saranno indicati dalla docenza estratti relativi ai testi: The teaching staff will indicate selected pages of the following texts: Bodei R., La vita delle cose, Laterza, Bari 2009 De Fusco R., Una semiotica per il design, Franco Angeli, Milano 2005 Munari B., Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale, Laterza 1981, (Laterza economica) La docenza fornirà dispense sugli aspetti materici e tecnologici Teachers will provide lecture on the material and technological aspects (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI PRODUCT DESIGN II Canale: 2 - ZUCCON GIOVANNI (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano. Canale: 1 - IACOMELLI ALDO (programma) Name="Medium Grid 3 Acc   References; _ Massimo Musio-Sale - Yacht Design. Dal concept alla rappresentazione- ed. Tecniche Nuove – Milano 2009 _ Andrea Vallicelli (cura di) - Il disegno industriale per la nautica , appunti ed esperienze didattiche ed. TAC – Pescara 1999 _ L. Bradini ‑ Design nautico. Temi per l'innovazione del motoryacht – Quodlibet Macerata 2009 _ Panero, M.Zelnik – Spazi a misura d’uomo – ed. BE-MA – 1983 Milano.	3	ING-IND/16	36	-	-	-		ITA
1026381 - ATELIER DI VISUAL E GRAPHIC DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Visual e Graphic Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Visual Design e Graphic Design II e del Laboratorio di Visual e Graphic Design II persegue i seguenti obiettivi: far comprendere allo studente i principi della progettazione grafica e multimediale, integrando la conoscenza del segno con la sua manipolazione semantica e la sua declinazione nei diversi media.Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere le tecniche di composizione di un logo; le declinazione del logo e della sua identità in altri formati e media (brochure, pubblicità, ecc.); le tecniche di composizione di un manifesto; le principali caratteristiche e applicazioni dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale partendo dalla conoscenza della storia della grafica;- saper sviluppare un “progetto di identità” inteso come complesso di segni coerenti e ricorrenti che si associano ad un determinato soggetto sia esso un ente, un’azienda o una persone fisica, avvalendosi anche degli strumenti legati alla fotografia, alla riproduzione e alla manipolazione delle immagini e dei software di impaginazione grafica e di animazione per il web.
- VISUAL E GRAPHIC DESIGN II Canale: 1 - FALCINELLI RICCARDO (programma) VISUAL & GRAPHIC DESIGN. Programma del corso Figure. Scritture. Colore. Un doppio approccio: • storico-artistico (modernismo, bauhaus, ulm, gestalt) • scientifico: gli studi recenti di neurofisiologiaper capire cosa accade nel cervello che ‘guarda’ Prova d’esame Progettazione di un artefatto sfogliabile, partendo da alcune esperienze chiave del Novecento: i libri illeggibili di Munari, il tipofoto di Moholy-Nagy, le messe in pagina di Robert Massin, il graphic novel.   Testi d’esame • Riccardo Falcinelli, Guardare. Pensare. Progettare, Stampa alternativa & Graffiti 2011 • Bandinelli, Lussu, Iacobelli, Farsi un libro, Stampa alternativa 1999 Bibliografia essenziale • Zeki Semir, La visione dall’nterno. Arte e cervello, Bollati Boringhieri • Frutiger, Adrian, Segni & Simboli, Stampa Alternativa • Bandinelli, Lussu, Iacobelli, Farsi un libro, Stampa Alternativa • Berger John, Ways of seeying, Penguin • Munari, Bruno, Design e comunicazione visiva, Laterza • Hochuli, Jost - Kinross, Robin, Designing books, Hyphen press • Lupton, Ellen, Thinking with Type, Princeton architectural press (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - CAPPELLI EMANUELE G (Date degli appelli d'esame) Canale: 3 - De Bartolomeis Valter (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/13	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI VISUAL E GRAPHIC DESIGN II Canale: 1 - PRIMAVERA TIZIANA Canale: 2 - MARROCCO ROSARIO (programma) Il corso integrato di Tecnologie e Produzione 2B (Tecnologie Sperimentali- Disegno per la Produzione) ha l’obiettivo di definire un percorso didattico che consenta di porre l“’idea progettuale” all’interno di un percorso operativo in grado di valorizzare le potenzialità prestazionali dei materiali e le tecnologie di produzione a disposizione.Il Corso si articolerà secondo una serie di fasi finalizzate a sviluppare la capacità di integrazione tra conoscenze acquisite e applicazione progettuale. Basilare a questo proposito sarà l’apprendimento di un approccio metodologico progettuale fortemente strutturato.1. LO SCENARIO DI RIFERIMENTOIl corso intende far confrontare gli studenti con il complesso e dinamico universo dei materiali e delle tecnologie in relazione con le problematiche di produzione, ma anche ambientali e con le esigenze umane.La progettazione ed il disegno industriale possono contribuire a modificare in senso ambientale i comportamenti degli utenti attraverso un approccio creativo e consapevole delle possibilità a disposizione.“I designer possono contribuire a rallentare il degrado dell’ambiente più degli economisti, dei politici, delle imprese e anche degli ambientalisti”.(Cfr. Alastair Fuad-Luke-University College of Creative Arts, “The Eco-design handbook”)L’utilizzo delle energie rinnovabili, riduce i consumi di risorse fossili e le emissioni in atmosfera, ma è anche compito dei designer considerarne l’impatto estetico in termini di integrazione estetico/funzionale.I nuovi materiali costituiscono risorse fondamentali per alimentare le capacità competitive delle aziende. Il design è infatti alla base dell'innovazione di prodotto, con la quale le imprese ricercano nuove soluzioni per soddisfare i bisogni di un mercato in continua evoluzione. Assieme al design, l'impiego di nuovi materiali rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per conferire ai prodotti nuove prestazioni e quindi un nuovo valore aggiunto con particolare riferimento agli aspetti energetici ed ambientali.E’ fondamentale analizzare la eco-compatibilità dei materiali e delle tecnologie utilizzate nel progetto riferendole all’intero ciclo di vita ed alle fasi di produzione, in modo da procedere con un uso razionale dei materiali e delle tecnologie ed evitare la progressiva perdita delle risorse, mantenendo l’obiettivo di conseguire il benessere e la salute degli utenti compatibilmente con gli standard economici raggiungibiliScopo del design è essere centrato sulla soddisfazione dei bisogni dell’uomo. Ergonomia e Prossemica risultano essere due strumenti indispensabili per costruire artefatti ad alta usabilità.2. CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI DEL CORSOIl corso intende creare una connessione interdisciplinare nell’utilizzo di materiali e tecniche ambientalmente sostenibili, mettendo l’uomo al centro della progettazione.L’approfondimento delle conoscenze di base da un punto di vista materico e tecnologico degli artefatti dovrà consentire allo studente di poter sviluppare un approccio progettuale originale che risponda a più requisiti (multilivello e multiobiettivo).DAL QUADRO ESIGENZIALE AL QUADRO PRESTAZIONALEOBIETTIVI DEL CORSO• consentire di acquisire conoscenze sul ruolo della progettazione ambientale all’interno di un percorso di verifica e di ideazione degli artefatti ;• garantire conoscenza per una progettazione che ponga l’uomo al centro • ampliare le conoscenze sulle caratteristiche fisiche, morfologiche e prestazionali dei materiali che saranno oggetto di studio : materiali sperimentali e materiali di recupero;• fornire le basi per un approccio metodologico rigoroso, a partire dalla lettura fino al processo - progetto - autovalutazione3. IL TEMA DEL CORSOIl tema del corso riguarderà la sperimentazione dell’uso di materiali innovativi, materie prime seconde, energie rinnovabili nel disegno industriale e nell’arredo urbano. L’ambito di studio individuato affronterà problematiche di tipo culturale, progettuale, ambientale, tecnologico e produttivo, secondo una modalità interdisciplinare, che metta a confronto diverse conoscenze e competenze.Gli studenti saranno guidati a sperimentare materiali e tecnologie che consentano di avere prodotti ad alto contenuto di innovazione e al contempo essere “environmental friendly”.4. OBIETTIVI DIDATTICI DEL CORSOL’obiettivo è quello di trasmettere una nuova sensibilità verso i materiali e le tecnologie, letti non più come strumenti finalizzati esclusivamente alla realizzazione di un progetto, ma come apportatori di una propria qualità estetica ed ambientale. Il corso si pone come un tassello mirato al raggiungimento di una sufficiente cultura dei materiali e delle tecniche, in tutto il loro arco di vita, seguendo l’indirizzo scelto da diverse istituzioni universitarie italiane ed estere e le nuove tendenze dell’eco-design.5. STRUTTURA E DIDATTICA DEL CORSOIl Corso di “TECNOLOGIE E PRODUZIONE” è strutturato in due Moduli didattici:“TECNOLOGIE SPERIMENTALI”, tenuto dal Prof. arch. Massimo Bastiani“DISEGNO PER LA PRODUZIONE”, tenuto dal Prof. arch. Rosario Marrocco6. LEZIONI TEORICHEIl corso svilupperà una serie di lezioni teoriche di base sui due moduli:TECNOLOGIE SPERIMENTALI (il lunedì, come da orario di Facoltà)DISEGNO PER LA PRODUZIONE (il mercoledì, come da orario di Facoltà)Le lezioni articolate secondo il modello “learning by doing” si focalizzeranno su di una applicazione progettuale, in progress.7. SEZIONE APPLICATIVA(ANALISI – METAPROGETTUALE – PROGETTUALE)Le lezioni teoriche, si integreranno con una esercitazione comune ai due Moduli, articolata in tre fasi, e volta alla messa in pratica delle conoscenze teoriche e alla crescita della “responsabilizzazione” individuale verso la costruzione dell’approccio progettuale.Il focus di questa attività, sarà finalizzato allaProgettazione autoalimentata(da energia solare) di una postazione di Illuminazione per spazi pubblici (piazze, giardini,al luoghi urbani):LAMPIONI, SEGNA PASSO, ALTRI ARTEFATTI URBANI ILLUMINANTILa proposizione di un sistema innovativo per l’illuminazione pubblica di aree urbane dovrà basarsi sull’integrazione di tre criteri base:• SCELTA ED INTEGRAZIONE DELLA FONTE ENERGETICA (ENERGIE RINNOVABILI ER)• SCELTA DELLA TECNOLOGIA ILLUMINOTECNICA• INTEGRAZIONE TECNOLOGICA (MATERIALI, TECNICHE, ECO-DESIGN),CARATTERISTICHE DI PRODUZIONE.Il lavoro degli studenti viene seguito, guidato e revisionato dai docenti.8. ARTICOLAZIONE DIDATTICA DEL CORSOMODULO DI TECNOLOGIE SPERIMENTALI. Prof. arch. Massimo BastianiOBIETTIVIACQUISIRE conoscenze sulle potenzialità dei materiali per il disegno industriale, con lo studio di materiali innovativi, intendendo con questi non solo i materiali avanzati di nuova generazione, e con l’uso innovativo di materiali riciclati e di recupero.AMPLIARE le conoscenze sulle caratteristiche tecnologiche e le nuove funzioni che l’integrazione tecnologia/materiale/artefatto consente (produzione energetica, ecc..).FORNIRE le basi per un forte approccio metodologico-progettuale strutturato e conscio delle fasi e dei cicli produttivi.FORMARE ad un percorso metodologico-progettuale orientato al controllo del prodotto in tutte le sue fasi dall’ideazione alla realizzazione.MODULO DI TECNOLOGIE SPERIMENTALI. Prof. arch. Massimo BastianiLEZIONI TEORICHELezioni teoriche con riferimento ai processi di produzione e lavorazione del materiale, dal prodotto grezzo al prodotto finito.Particolare rilevanza verrà data all’integrazione degli aspetti ambientali nelle scelte e nella progettazione ed all’uso delle soluzioni energetiche (intese come materiale per il design).1. Integrazione materiale prodotto tecnologia (le fonti rinnovabili)2. Tecnologie sperimentali: i materiali innovativi (materie prime e materie prime- seconde)3. I bilanci ambientali dei materiali e delle tecnologieMODULO DI DISEGNO PER LA PRODUZIONE. Prof. arch. Rosario MarroccoOBIETTIVIIl Modulo di “Disegno per la produzione” intende: 1) approfondire e ampliare la CULTURA e la CONOSCENZA degli aspetti disciplinari, e far acquisire allo studente la METODOLOGIA E CONTROLLO del Disegno per la Produzione 2) fornire allo Studente gli strumenti e la metodologia di analisi, conoscenza e verifica degli aspetti inerenti: A) I RAPPORTI DISEGNO-CONCEPT B) IL DISEGNO DEL PRODOTTO C) METODI, STRUMENTI E TECNICHE DEL DISEGNO PER LA PRODUZIONE; 3) formare ad un percorso metodologico - progettuale orientato al controllo del disegno per la produzione, del disegno del prodotto, in tutte le sue fasi, dall’ideazione alla realizzazione.A tal fine, la parte teorica è quella applicativa sono strutturate per corrispondere questi obiettivi. In particolare, gli aspetti teorici si costituiscono anche riferimento per la parte applicativa progettuale, che diventerà il luogo di sperimentazione, analisi, sviluppo e controllo dei criteri e dei metodi acquisiti nelle lezioni teoriche.MODULO DI DISEGNO PER LA PRODUZIONE. Prof. arch. Rosario MarroccoLEZIONI TEORICHELe lezioni teoriche sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi didattici. Le stesse convergono e sono anche orientate ad un approccio consapevole e metodologico alla sperimentazione applicativa e progettuale, che si configura quindi come momento di verifica e di confronto operativo sulle tematiche trattate.Le lezioni apriranno - tra l’altro - un focus sulle problematiche legate al Concept, al disegno dell’artefatto, al disegno delle componenti, alle caratteristiche e alle peculiarità del disegno del prodotto, alle difficoltà del disegno del prodotto, al disegno del materiale in relazione alle particolari tecnologie utilizzate.La struttura delle lezioni teoriche è suddivisa in tre parti, svolte durante il corso, e articolate nel modo seguente:1. Disegno e concept(Disegno-oggetto. Disegno-oggetto-prestazione. Disegno-oggetto fisico e non fisico. Disegno dell’artefatto. Disegno e utilizzo. Disegno e prestazione. Disegno del prodotto. Disegno-materiali-tecnologie-produzione)2. Disegno - prodotto(Il disegno del prodotto. Disegno e analisi delle componenti. *Disegno e analisi delle componenti strutturali e del corpo illuminante, in relazione al progetto del Corso: Progettazione autoalimentata da energia solare, di una postazione di illuminazione per spazi pubblici – lampioni, segna passo, altri artefatti urbani illuminanti.Disegno delle caratteristiche del prodotto. Disegno e tecnologie. Disegno dei materiali. Disegno e innovazione)3. Disegno per la produzione: Metodologia, strumenti e tecniche(Metodologie di disegno per la produzione. Il disegno per la produzione: strumenti e tecniche. Disegno del progetto. Disegno tecnico esecutivo)*Comunicazione del progetto e delle analisi preliminari(in relazione alla Sezione applicativa - progettuale del Corso: fase prima, seconda e terza)9. ESAME FINALEMODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAMEL’esame consisterà: 1) in una prova orale che accerterà le conoscenze acquisite dallo studente nel Corso attraverso le lezioni teoriche, e la sua maturità di approccio culturale, metodologico e progettuale; 2) in una discussione individuale sugli elaborati relativi alla fase applicativa - progettuale svolta durante il CorsoCRITERI DI VALUTAZIONE DI ESAMELa valutazione di esame terrà conto di:-Conoscenza degli argomenti teorici trattati nel Corso(Tecnologie sperimentali – Disegno per la Produzione)-Maturità di approccio Metodologico-Maturità Progettuale-Esito della Sperimentazione applicativa progettualeSperimentalità e originalità della proposta progettualeDisegno del prodottoAnalisi e sviluppo progettuale di materiali e tecnologie innovativeAnalisi e sviluppo progettuale di materiali sperimentali e riciclabili-Partecipazione alle attività didatticheSapienza Università di Roma Facoltà di Architettura Corso di Laurea Disegno Industriale Anno Accademico 2011- 201210. Sezione applicativaDescrizione delle Fasi di lavoroIl Corso di Tecnologie e Produzione, al fini del raggiungimento degli obiettivi fissati, prevede tre fasi di lavoro articolate come seguePrima fase⇒Periodo10 OTTOBRE 2011- 2 NOVEMBRE 2011⇒Obiettivo del Corso di “Tecnologie e Produzione”(Modulo di “Tecnologie Sperimentali” e Modulo di “Disegno per la Produzione”)relativo alla prima fase applicativa:SELEZIONE, LETTURA ED ANALISI CRITICA DI DUE CASI STUDIO (SCELTI DALLO STUDENTE) RELATIVI A: LAMPIONI – SEGNA PASSO – ALTRI ARTEFATTI URBANI ILLUMINANTIL’ANALISI AVVIENE IN RELAZIONE AGLI ARGOMENTI TRATTATI NELLE LEZIONI TEORICHE DEI MODULI DEL CORSO (“TECNOLOGIE SPERIMENTALI”-“DISEGNO PER LA PRODUZIONE”)IL TEMA DI ANALISI DOVRA’ ESSERE CONCORDATO CON I DOCENTINOTA. Obiettivo del Modulo di “Disegno per la Produzione”relativo alla prima fase applicativaai fini del raggiungimento dell’obiettivo del Corso integrato di “Tecnologie e Produzione”Il Disegno per la produzione tra ideazione, realizzazione, materiali e tecnologieIn questa prima fase, la lettura e l’analisi dei due casi studio scelti dallo studente, vengono condotte, relativamente al Modulo di “Disegno per la Produzione”, sulla base delle lezioni teoriche svolte all’interno della didattica del Modulo, e in particolare negli argomenti affrontati nel punto 1 (Disegno e Concept) e nel punto 2 (Disegno prodotto).(*Ai fini della presentazione del lavoro della prima fase, verrà posta particolare attenzione anche alla parte comunicativa dell’intero corpus di lettura e analisi, ovvero alla redazione, da parte dello studente, di elaborati in grado di esprimere l’analisi svolta con efficacia e immediatezza. A tal fine si forniranno, a livello didattico, degli aspetti legati alla comunicazione della lettura e analisi dei casi studio)⇒Elaborati richiesti dal Corso di “Tecnologie e Produzione” relativi alla prima fase applicativan. 5 (min) | n. 8 (max) elaborati (+cover con grafica e intestazione fornita dai docenti)formato A3supporto cartaceo e digitale (formato jpeg 300dpi RGB)⇒Data di consegna della prima fase applicativaMERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE 2011⇒Svolgimento del lavoroLo svolgimento del lavoro de   11. BIBLIOGRAFIA RACCOLTA BIBLIOGRAFICA La Raccolta bibliografia riportata è di carattere generale e verrà aggiornata durante il Corso. Riferimenti bibliografici consigliati, verranno forniti durante le lezioni teoriche e le esercitazioni progettuali, nel contesto di argomenti specifici e trattazioni disciplinari. •Eco&Eco. Prodotti e materiali sostenibili Ed. Compositori 2010 • C.Langela, Nuovi Paesaggi Materici. Design e tecnologia dei materiali. Alinea ed. 2003 •Alastair Fuad-Luke - Eco-design. Progetti per un futuro sostenibile Editore: Logos 2003 Segue in aggiornamento durante il Corso Aggiornamento 1 Lezione introduttiva 10 ottobre 2011 Norman, D. A. , La caffettiera del masochista. Firenze: Giunti editore, 1997 G. Basalla, The Evolution of Technology, 1988 The design of everyday things. New York: Basic Books, 1988. BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA La bibliografia consigliata verrà comunicata durante lo svolgimento delle lezioni e in relazione agli argomenti trattati Canale: 3 - MARROCCO ROSARIO	3	ICAR/17	36	-	-	-		ITA
1026502 - ATELIER DI INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II (obiettivi) L’Atelier di Interior, Exhibit e Public Design II attraverso l’apporto integrato dei corsi di Interior Exhibit e Public Design II, del Laboratorio di Interior Exhibit e Public Design II persegue i seguenti obiettivi:far comprendere allo studente le questioni fondamentali relative al progetto di allestimento facendogli affrontare in modo approfondito gli aspetti morfologici, tecnologici e funzionali. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà:- conoscere il rapporto tra allestimento e percezione, tra spazio e comunicazione e quelli tra ideazione del progetto e aspetti tecnico-funzionali;- comprendere e sviluppare un’attitudine all’innovazione e alla ricerca sperimentale che includa nel progetto gli aspetti tecnologico-materiali insieme a quelli più immateriali e interattivi e adeguati strumenti per l’elaborazione, il controllo e la modellazione degli aspetti morfologici del progetto; - saper sviluppare il progetto di allestimento di uno spazio ad uso pubblico di media complessità nelle sue componenti spaziali e tecnologiche; saperlo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica orientata alla produzione avvalendosi anche della realizzazione di modelli sia virtuali che fisici.
- INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II Canale: 1 - DURANTE DANIELE (Date degli appelli d'esame) Canale: 2 - GIOVANNELLI ANNA (programma) ATELIER di Interior, Exhibit e Public Design 2Anna Giovannellie-mai: axrgio@tin.it Obiettivi formativiL’Atelier di Interior Exhibit e Public Design 2 rappresenta l’ambito didattico entro il quale lo studente apprende gli strumenti conoscitivi del processo progettuale e della composizione di forme e funzioni nello spazio costruito. La finalità è quella di condurre l’esercizio del progetto verso ambiti reali in cui lo studente si confronta con un contesto, sia che si tratti di un interno architettonico, di un interno urbano o di uno spazio aperto nel paesaggio, individuando in esso le ragioni profonde della scelta progettuale. Struttura Didattica Il corso è articolato in una prima fase di analisi del contesto ove è situato l'oggetto dell'esercizio progettuale, mediante la elaborazione di disegni, di diagrammi e plastici per una costante verifica del progetto dello spazio attraverso le relazioni tra figura e sfondo, ovvero tra l’oggetto architettonico e il suo contesto.Il percorso progettuale sarà articolato per fasi con esercizi compositivi che elaborano forme e funzioni specifiche in luoghi designati; oltre allo studio del contesto e della forma architettonica dell'oggetto nello spazio, lo studente affronterà la lettura critica di opere affini che saranno selezionate tra alcune delle esperienze più significative della contemporaneità. Dall'analisi di tutti gli elementi formali tecnici e materici dell’oggetto si giunge alla sintesi progettuale del tema assegnato. La temporaneità dell’uso dell’oggetto architettonico delinea il carattere del tema progettuale: dal padiglione espositivo allo stand fieristico, dall’allestimento di uno spazio urbano, al progetto di eventi. Modalità di esame In tutta la sua durata l’Atelier di Interior Exhibit e Public Design 2 è il luogo dell’ applicazione, verifica e confronto dell’esercizio del progetto. Le valutazioni degli elaborati avverranno in itinere con discussione in forma di seminario didattico. L’esame rappresenta la verifica complessiva dell’intero percorso ordinato in una sintesi grafica omogenea e con la discussione dei temi affrontati sia in sede teorica che in fase di sperimentazione progettuale.   Bibliografia di base • Migliore, I; Servetto, M., Lupi, I., Vuoto per pieno, Architettura temporanea Italiana, Milano, Abitare Segesta 2005 • Giovannelli, A. “In Between”, in: Interior Wor(l)ds* a cura di: AA.VV_ Politecnico Milano • Umberto Allemandi &C. Torino, 2010 • Giovannelli, A “Mutazioni interne ai corpi urbani”, in: DIID n_45_ bimonthly magazin innovation and research a cura di M.C. Clemente, M. d’Alessandro, S. Mirza www.disegnoindustriale.net • Donini, G. (a cura di), L’architettura degli Allestimenti, Roma, ed. Kappa 2010 • Lotus international, n° 122, Temporary Milano, 2004 • Lotus international, n° 137, I saloni Milano, 2009 • Lotus international, n° 142, Minimum, Milano, 2010 (Date degli appelli d'esame) Canale: 3 - CLEMENTE MATTEO (Date degli appelli d'esame)	6	ICAR/16	72	-	-	-		ITA
- LABORATORIO DI INTERIOR, EXHIBIT E PUBLIC DESIGN II Canale: 1 - MIRZA SUSANNA Canale: 2 - GIOVANNELLI ANNA Canale: 3 - CLEMENTE MATTEO	3	ICAR/16	36	-	-	-		ITA

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