Insegnamento
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Attività
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1035923 -
TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE II
(obiettivi)
Obiettivi dell’attività formativaConoscere e, comprendere i temi della produzione degli artefatti sia ampliando le conoscenze relative alle potenzialità prestazionali dei materiali e delle loro applicazioni, che approfondendo le tematiche relative alle tecnologie di prototipazione e produzione più avanzate.Saperi necessari per il raggiungimento degli obiettivi- Conoscere e comprendere le problematiche connesse alla produzione dei prodotti con particolare riferimento alle questioni prestazionali dei materiali, alle tecnologie di lavorazione e ai sistemi di produzione.- Conoscere e comprendere le ripercussioni sull’ambiente delle scelte effettuate in fase progettuale in relazione ai materiali e alle tecnologie produttive.- Addestrare gli studenti, anche attraverso esercitazioni progettuali, al controllo dell’intero iter che dall’idea iniziale arriva all’esecutivizzazione dei progetti, approfondendo anche gli aspetti grafici della sua comunicazione.- Sperimentare, attraverso esercitazioni progettuali, il controllo dell’intero iter progettuale - dalla fase iniziale del concept a quella esecutiva per la produzione, approfondendo anche gli aspetti della comunicazione e rappresentazione.Sequenza delle diverse fasi dell’attività formativaPer il raggiungimento di tali risultati il corso è articolato in lezioni frontali, seminari ed esercitazioni approntate in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa.In particolare il corso sarà caratterizzato dalla continua relazione e rispondenza tra il momento analitico-conoscitivo e quello sperimentale.Modalità di verifica dell’apprendimentoL'apprendimento viene verificato attraverso esercitazioni continue in cui lo studente applica le conoscenze che di volta in volta vengono trasmesse attraverso le lezioni frontali e le attività d’aula.In sede di esame sarà valutato il complesso delle esercitazioni prodotte e verificata l'effettiva conoscenza e padronanza dei principali argomenti trattati e affrontati durante il corso.
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI II
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RAGAZZO FELICE
( programma)
La Sapienza Università di Roma CdL Disegno Industriale Corso di 1035923 - Tecnologie e Progettazione II Moduli: 1. Tecnologie sperimentali II 2. Requisiti Ambientali degli Artefatti II Prof. Felice Ragazzo a.a. 2015-16
Parte comune ai Moduli 1. e 2. L’evoluzione dei consumi in atto, l’idea di nuova «fabbrica» che avanza, sollecitano un concepire e fare design fuori da usuali stereotipi. Gli scenari sono sempre più improntati ad una accentuata mobilità dei saperi tecnici tra vari orizzonti geografici, spinti da eventi di grande portata. È sempre più acuta la sensibilità verso l’ambiente. Si può ancor più parlare di disciplina in continuo divenire e, in quanto tale, organicamente sperimentale. I principi e le tecnologie implicati si caratterizzano per un acceso sviluppo ed una rapida obsolescenza. I fattori che entrano in gioco possono ricondursi ai fronti scientifici di base, al mutare delle dinamiche legate alle materie prime, alle strategie di contenimento dei consumi energetici, all’evoluzione dei cicli economici, al continuo mutare del gusto. Il legame con la progettualità in chiave di design sarà stabilito mediante il tema che ogni gruppo o ogni singolo corsista assumerà a pretesto. Varrà la ricerca della fusione tra gli argomenti di contenuto tecnologico con quelli comunicativi, in un quadro di formalizzazione del progetto. A metà corso sarà effettuato un esonero che costituirà una prima base valutativa per l’esame. A fine corso sono attesi i seguenti elaborati: - fascicolo relativo al tema “stereotomia attraverso controllo numerico”; - fascicolo relativo al tema “adduzione per mezzo di stampanti 3D”; - fascicolo relativo al tema progettuale assunto a pretesto; - modello (modelli) inerenti agli argomenti sviluppati. Detto fascicolo dovrà essere in formato A4 verticale, redatto con grafica essenziale. Il modello d’esame sarà il seguente: - risposta alla domanda su cosa ha significato il corso; - risposta ad una domanda di argomento specifico relativo alle tecniche illustrate; - riconoscimento delle tecniche impiegate in un dato manufatto; - presentazione degli elaborati relativi alle esperienze progettuali. Modulo «Tecnologie Sperimentali II» Con questi orientamenti, il Modulo muoverà essenzialmente in due direzioni: - stereotomia attraverso controllo numerico; - adduzione per mezzo di stampanti 3D. Le due tecniche, nelle loro principali varianti applicative, saranno illustrate con esempi concreti, sia tangibili, sia virtuali. Soprattutto, saranno spiegate attraverso modelli simulativi in aula. Le relative attività si caratterizzeranno, da un lato, con il linguaggio della modellazione 3D tramite computer, dall’altro, con la costruzione di piccoli modelli tangibili con materiali e strumenti semplici.
 Bibliograifa AAVV, (Del Curto, B., Marano, C., a cura di), (2008). Materiali per il design, Milano, C.E.A., Cecchini, C., Ragazzo, F., (2013). Le parole del design, Trento: LISt. Ragazzo, F., (2011). Curve Policentriche, Roma, Prospettive Edizioni. Thomson, R., (2012). Il manuale per il design dei prodotti industriali, Bologna: Zanichelli.
(Date degli appelli d'esame)
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ICAR/12
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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REQUISITI AMBIENTALI DEGLI ARTEFATTI II
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RAGAZZO FELICE
( programma)
La Sapienza Università di Roma CdL Disegno Industriale Corso di 1035923 - Tecnologie e Progettazione II Moduli: 1. Tecnologie sperimentali II 2. Requisiti Ambientali degli Artefatti II Prof. Felice Ragazzo a.a. 2015-16
Parte comune ai Moduli 1. e 2. L’evoluzione dei consumi in atto, l’idea di nuova «fabbrica» che avanza, sollecitano un concepire e fare design fuori da usuali stereotipi. Gli scenari sono sempre più improntati ad una accentuata mobilità dei saperi tecnici tra vari orizzonti geografici, spinti da eventi di grande portata. È sempre più acuta la sensibilità verso l’ambiente. Si può parlare ancor più di disciplina in continuo divenire e, in quanto tale, organicamente sperimentale. I principi e le tecnologie implicati si caratterizzano per un acceso sviluppo ed una rapida obsolescenza. I fattori che entrano in gioco possono ricondursi ai fronti scientifici di base, al mutare delle dinamiche legate alle materie prime, alle strategie di contenimento dei consumi energetici, all’evoluzione dei cicli economici, al continuo mutare del gusto. Il legame con la progettualità in chiave di design sarà stabilito mediante il tema che ogni gruppo o ogni singolo corsista assumerà a pretesto. Varrà la ricerca della fusione tra gli argomenti di contenuto tecnologico con quelli comunicativi, in un quadro di formalizzazione del progetto. A metà corso sarà effettuato un esonero che costituirà una prima base valutativa per l’esame. A fine corso sono attesi i seguenti elaborati: - fascicolo relativo al tema “stereotomia attraverso controllo numerico”; - fascicolo relativo al tema “adduzione per mezzo di stampanti 3D”; - fascicolo relativo al tema progettuale assunto a pretesto; - modello (modelli) inerenti agli argomenti sviluppati. Detto fascicolo dovrà essere in formato A4 verticale, redatto con grafica essenziale. Il modello d’esame sarà il seguente: - risposta alla domanda su cosa ha significato il corso; - risposta ad una domanda di argomento specifico relativo alle tecniche illustrate; - riconoscimento delle tecniche impiegate in un dato manufatto; - presentazione degli elaborati relativi alle esperienze progettuali. Modulo «Requisiti Ambientali degli Artefatti II» Con questi orientamenti, tenuto conto della dualità stereotomia/adduzione, tenuto altresì conto dei temi progettuali di cui al Modulo I., il presente Modulo II. mirerà ad evidenziale la relazione tra ambiente produttivo ed ambiente naturale. Verranno esemplificati i concetti di «progettazione del ciclo di vita» (dei prodotti) Life Cycle Design (LCD) e di ciclo di vita dei prodotti Life Cycle Assessment (LCA). Verranno contestualizzati essenziali aspetti ergonomici. Saranno toccate le relazioni-ripercussioni sull’ambiente delle scelte effettuate in fase progettuale, tenuto conto di tecnologie, materiali, prodotti e componenti implicati. Verrà sfiorato il nesso tra tecnologia e risorse energetiche. Si farà cenno alle nanotecnologie. Saranno puntualizzati i seguenti aspetti: - tendenza a prevedere complessivamente per un elaborato di design un numero esiguo di materiali e componenti; - tendenza a concepire quanto più possibile componenti monomaterici od oligomaterici; - ridurre quanto più possibile materiali tossici; - tendenza a sviluppare un’agile smontabilità di componenti e prodotti; - tendenza a prevedere criteri di separabilità tra materiali interconnessi; - tendenza a concepire obsolescenze omogenee a riguardo di materiali e componenti; - tendenza ad utilizzare materiali a basso impatto energetico di produzione; - tendenza a considerare processi produttivi rapidi, parchi di energia e scevri di residui; - tendenza a concepire tecnofatti a basso consumo energetico di esercizio; - attitudine al ricorso di materiali, prodotti e componenti certificati; - tendenza a privilegiare sistemi produttivi conformi alle norme di igiene e sicurezza; - tendenza a sviluppare prodotti agilmente trasportabili; - tendenza ad eliminare gli imballaggi.
 Bibliografia: AAVV, (Del Curto, B., Marano, C., a cura di), (2008). Materiali per il design, Milano, C.E.A., Cecchini, C., Ragazzo, F., (2013). Le parole del design, Trento: LISt. Ragazzo, F., (2011). Curve Policentriche, Roma, Prospettive Edizioni. Thomson, R., (2012). Il manuale per il design dei prodotti industriali, Bologna: Zanichelli.
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ICAR/12
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1041378 -
LABORATORIO DI SINTESI FINALE IN PRODUCT DESIGN
(obiettivi)
Il Laboratorio di Sintesi Finale in Product Design è concepito come un luogo di saperi dove trovano sintesi le declinazioni del design del progetto didattico proposto nelle sequenze formative precedenti. I risultati conseguiti preparano e guidano lo studente alle attività conclusive del percorso formativo in design, indirizzando lo studente nell’ambito del tirocinio e della prova finale.Obiettivi dell’attività formativa. Acquisire conoscenze teoriche e tecniche, metodologiche e strumentali sperimentando la progettazione e la realizzazione dei prodotti e dei sistemi di prodotti, secondo criteri di produzione in serie.Saperi necessari per il raggiungimento degli obiettivi- Conoscere le metodologie atte a sviluppare proposte innovative di singoli prodotti o sistemi di prodotti.- Comprendere come nell’attività progettuale, sintesi di molteplici relazioni tra discipline diverse, debbano essere calibrati gli aspetti teorici-creativi con quelli scientifico-tecnici per far sì che la morfologia del progetto sia sviluppata coerentemente con la logica costruttiva che la sottende.- Sperimentare un percorso progettuale completo: dalla ricerca storica allo studio morfologico delle tipologie degli artefatti di riferimento, al concept, alla valutazione del rapporto con i contesti spaziali ed ambientali in cui i prodotti e i sistemi di prodotti si collocano, alla scelta dei materiali e delle tecnologie produttive fino al controllo tecnico del progetto.- Sviluppare un percorso progettuale completo di approfondimento su un prodotto o un sistema di prodotti innovativi, secondo criteri di produzione in serie, al fine di controllarne con appropriatezza i linguaggi, gli strumenti e le tecnologie necessarie per la realizzazione.Sequenza delle diverse fasi dell’attività formativa. Per il raggiungimento di tali risultati il corso è articolato in lezioni frontali, seminari ed esercitazioni approntate in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa.In particolare il corso sarà caratterizzato dalla continua relazione e rispondenza tra il momento analitico-conoscitivo e quello sperimentale.Modalità di verifica dell’apprendimento. L'apprendimento viene verificato attraverso esercitazioni continue in cui lo studente applica le conoscenze che di volta in volta vengono trasmesse attraverso le lezioni frontali e le attività d’aula.In sede di esame sarà valutato il complesso delle esercitazioni prodotte e verificata l'effettiva conoscenza e padronanza dei principali argomenti trattati e affrontati durante il corso.
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LABORATORIO DI PRODUCT DESIGN
Canale: 2
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CRISTALLO VINCENZO
( programma)
Obiettivi formativi e risultati di apprendimento previsti Obiettivo del corso è quello fornire allo studente gli strumenti di base del progetto di un artefatto industriale di media complessità, attraverso l’ideazione di uno o più prodotti di cui siano in grado di valutare la complementarità tra gli aspetti funzionali e formali. Pertanto al termine del corso lo studente dovrà: -tratteggiare il processo evolutivo del disegno industriale e la varietà delle sue declinazioni progettuali. - conoscere le diverse fasi che dall’ideazione conducono alla produzione di un prodotto, articolandone i potenziali e i necessari requisiti formali, funzionali, materici, oltre che i sistemi di produzione; - controllare la simulazione del percorso progettuale di un oggetto d’uso, attraverso strumenti e tecniche di disegno, modellazione e linguaggi comunicativi; - comprendere le diverse fasi che concorrono a definire l’iter progettuale nel campo del product design, e, segnatamente: individuazione degli scenari d’uso, di concept di prodotto, prototipi di studio, restituzione grafico-esecutiva, comunicazione del prodotto. Modalità di svolgimento dell'attività didattica Modalità d’esame Per sostenere l’esame al termine del corso, lo studente dovrà presentare, per una valutazione complessiva delle proprie attività, gli elaborati progettuali, i prototipi e le tesine riconducibili al tema d’anno. E’ prevista inoltre una dissertazione critica in relazione ai temi, a carattere generale, affrontati e approfonditi nel corso del semestre.
- lezioni frontali su temi a carattere generale che descrivono la molteplicità del sistema-design contemporaneo; -seminari teorici e workshop di approfondimento progettuale sostenuti dalla presenza di studiosi e designer; - progetto di uno o più oggetti d’uso attraverso rappresentazioni grafico-esecutive di tutte le componenti, oltre che sviluppo delle forme comunicative e di persuasione proprie del progetto di design.
 Bibliografia di base B. Munari, Da cosa nasce cosa, editori La Terza, Bari-Roma 1981 Bernhard. E. Burdek, Design. Storia, teoria e prassi del disegno industriale, A. Mondadori editore, Milano 1992. D.A. Norman, Il design del futuro, Apogeo, Milano, 2008 V. Papanek, Progettare il mondo reale, Mondadori, Milano 1973 J. Thackara, In the bubble, Design per un futuro sostenibile, Allemandi, Torino 2008 P.Tamborrini, Design sostenibile. Oggetti, sistemi e comportamenti, Electa, Milano 2009 D. Sudjic, Il linguaggio delle cose, Laterza, Roma-Bari 2009
(Date degli appelli d'esame)
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ICAR/13
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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DESIGN DEL PRODOTTO
Canale: 2
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CRISTALLO VINCENZO
( programma)
Obiettivi dell’attività formativa Sperimentare il progetto di un prodotto industriale di media complessità, conoscendo e comprendendo i diversi passaggi che vanno dall’ideazione, alla produzione, alla dismissione.
Saperi necessari per il raggiungimento degli obiettivi - Conoscere e comprendere gli aspetti culturali, i cambiamenti sociali, lo sviluppo tecnologico, le dinamiche economiche e di consumo che definiscono il contesto di riferimento del progetto. - Sviluppare un’attitudine progettuale all’innovazione e alla ricerca sperimentale che includa nel progetto anche gli aspetti più immateriali, comunicativi, interattivi e semantici, insieme a quelli tecnologico-materiali e di rapporto con l’ambiente. - Sviluppare un’attitudine progettuale attraverso il controllo degli aspetti rappresentativi e comunicativi, sia in forma sintetica che tecnica, che caratterizzano le diverse fasi di vita di un prodotto industriale di media complessità, avvalendosi anche della realizzazione di modelli fisici e virtuali.
Sequenza delle diverse fasi dell’attività formativa Per il raggiungimento di tali risultati il corso è articolato in lezioni frontali, seminari ed esercitazioni approntate in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa. In particolare il corso sarà caratterizzato dalla continua relazione e rispondenza tra il momento analitico-conoscitivo e quello sperimentale.
Modalità di verifica dell’apprendimento L'apprendimento viene verificato attraverso esercitazioni continue in cui lo studente applica le conoscenze che di volta in volta vengono trasmesse attraverso le lezioni frontali e le attività d’aula. In sede di esame sarà valutato il complesso delle esercitazioni prodotte e verificata l'effettiva conoscenza e padronanza dei principali argomenti trattati e affrontati durante il corso.
 D.A. Norman, Il design del futuro, Apogeo, Milano, 2008 V. Papanek, Progettare il mondo reale, Mondadori, Milano 1973 J. Thackara, In the bubble, Design per un futuro sostenibile, Allemandi, Torino 2008 P.Tamborrini, Design sostenibile. Oggetti, sistemi e comportamenti, Electa, Milano 2009 D. Sudjic, Il linguaggio delle cose, Laterza, Roma-Bari 2009
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ICAR/13
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1041379 -
LABORATORIO DI SINTESI FINALE IN GRAPHIC MULTIMEDIA ED EXHIBIT DESIGN
(obiettivi)
Il Laboratorio di Sintesi Finale in Graphic, Multimedia ed Exhibit design è concepito come un luogo di saperi dove trovano sintesi le declinazioni del design del progetto didattico proposto nelle sequenze formative precedenti. I risultati conseguiti preparano e guidano lo studente alle attività conclusive del percorso formativo in design, indirizzando lo studente nell’ambito del tirocinio e della prova finale.Obiettivi dell’attività formativaAcquisire conoscenze teoriche e tecniche, metodologiche e strumentali sperimentando la progettazione e la realizzazione di un artefatto grafico, anche multimediale, e di un allestimento di uno spazio di media complessità.Saperi necessari per il raggiungimento degli obiettivi- Conoscere le metodologie atte a sviluppare proposte innovative di artefatti nel campo del Graphic, Multimedia ed Exhibit Design.- Comprendere come nell’attività progettuale, sintesi di molteplici relazioni tra discipline diverse, debbano essere calibrati gli aspetti teorici-creativi con quelli scientifico-tecnici per far sì che la morfologia del progetto sia sviluppata coerentemente con la logica realizzativa che la sottende.- Sperimentare un percorso progettuale completo di un prodotto cartaceo e/o virtuale originale nell’ambito dell’editoria cartacea o virtuale multimediale, controllandone l’insieme dei passaggi che dall’ideazione conducono alla realizzazione finale.- Sviluppare un percorso progettuale completo un progetto di allestimento - dal concept al modello - di uno spazio di media complessità, controllandone le componenti spaziali e tecnologiche, sapendolo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica finalizzata alla realizzazione.Sequenza delle diverse fasi dell’attività formativaPer il raggiungimento di tali risultati il corso è articolato in lezioni frontali, seminari ed esercitazioni approntate in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa.In particolare il corso sarà caratterizzato dalla continua relazione e rispondenza tra il momento analitico-conoscitivo e quello sperimentale.Modalità di verifica dell’apprendimentoL'apprendimento viene verificato attraverso esercitazioni continue in cui lo studente applica le conoscenze che di volta in volta vengono trasmesse attraverso le lezioni frontali e le attività d’aula.In sede di esame sarà valutato il complesso delle esercitazioni prodotte e verificata l'effettiva conoscenza e padronanza dei principali argomenti trattati e affrontati durante il corso.
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EXHIBIT E PUBLIC DESIGN
Canale: 1
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CLEMENTE MARIA CLAUDIA
( programma)
1. Oggetto e tema del corso
Il corso si inserisce all’interno di quella disciplina che viene comunemente denominata Public & Exhibit design, area specifica del Design il cui obiettivo non è la progettazione di oggetti bensì la progettazione di luoghi e manufatti dedicati alla collettività.
La disciplina del Public & Exhibit Design coinvolge dunque la progettazione di nuovi spazi o la trasformazione di spazi dati.
Il campo di applicazione del Public & Exhibit Design è quindi molto vasto andando a comprendere la progettazione di allestimenti espositivi, padiglioni, spazi pubblici, allestimenti temporanei, etc., ovvero tutta quella vasta parte delle costruzioni che non appartengono al mondo dell’architettura, inteso nel senso tradizionale del termine.
Il contesto più usuale del Public & Exhibit Design è la città contemporanea, considerata sia come sequenza di spazi esterni che come successione di spazi interni che devono essere pensati e progettati per scopi diversi.
Per l’a.a. 2015-16 si è deciso tuttavia di affrontare un tema diverso, diverso per la categoria di utenti coinvolti, diverso per il contesto, diverso per il livello di necessità ed importanza: il tema del corso è infatti la progettazione di piccole scuole per l’Africa sahariana.
Gli studenti si dovranno così misurare con la progettazione di un sistema di “micro-architetture”. Per “micro-architettura” si intende quell’artefatto a cavallo tra il mondo dell’architettura e il “mondo degli oggetti”; lo scarto tra l’oggetto di design e la micro-architettura è nel coinvolgimento della dimensione spaziale, nella creazione di un dentro e di un fuori, nel rapporto interno/esterno, nel rapporto con il corpo, nella presenza di requisiti ed esigenze a cui dover fornire una risposta in termini prestazionali, nel comprendere il concetto di individuo e di spazio condiviso.
Come per gli anni precedenti anche quest’anno tuttavia il tema del corso ha origine e dovrà seguire i contenuti e le indicazioni riportate nel Bando di Concorso che può essere consultato presso il sito http://c.kym.org.tr
Il tema prevede dunque la progettazione di vere e proprie micro-architetture che dovranno essere studiate in tutti i loro aspetti, da quelli morfologici, a quelli spaziali, figurativi, funzionali, tecnologici.
2. Il progetto
2.1 Il concorso As a member of the United Nations Economic and Social Council (ECOSOC) and committed to supporting sustainable development,” Kimse Yok Mu” Solidarity and Aid Association shall build within 5 years many Field Schools that will provide basic education, and deliver them to the national education institutions of Africa. The Competition aims to support the development of original, innovative, environmentalist and economical school architecture designs, and the implementation of innovative ideas for the Field Schools planned to be constructed in various countries.
Since the schools aimed to be built need to be sustainable, it is unacceptable to design them independent of the climate. Therefore, one of the common climate zones of Africa is selected. and the competition is planned for the areas where this climate zone is effective. In addition, new competitions are being planned to be held in future for other climate zones of Africa.
2.2. Obiettivi del concorso As can be followed by the presentations in the competition site; in Africa, particularly in rural areas, either there are not many enough buildings suitable for education or the existing ones are physically pretty inadequate, makeshift buildings. The subject of this competition is to design small but effective, ready-to-use field schools in rural Africa. Although there are many insufficiencies in urban Africa, the type of schools defined in the competition are considered for points where even such limited urban opportunities are not found; therefore, sustainable designs compatible with the climate, respectful to the environment and local traditions, and in compliance with “green design” principles are obligatory. Thus, the main theme of the competition and location is basically determined by the selected climate. Tropical savanna climate is a type of climate that is dominant in almost all parts of central Africa, except for the equatorial region. All designs are expected to be for a rural area within the borders of this climate region regardless of the country and hemisphere
2.2. Rapporto con il luogo
Il concorso non prevede l’individuazione di siti specifici bensì individua una specifica tipologia ambientale alla quale è necessario fornire una risposta. Il terreno può essere considerato piano.
Since there are no defined lots, there are also no slope data for the lot where the project would be built. Competitors will design their buildings assuming that the lot is fully flat. Another issue is that a substantial area of the southern hemisphere is dominated by Tropical Savanna Climate. However, because the sun movement direction is reversed when the hemisphere changes, the projects are required to be designed according to the northern hemisphere to prevent confusions in evaluating the design decisions made for sunlight.
 Città e spazio pubblico
Andrea Branzi, Modernità debole e diffusa. Il mondo del progetto all'inizio del XXI secolo, Skira, 2006 Jan Gehl e Lars Genzoe, Public space, public life, The Danish Architectural Press, 2004 Copenhagen Aldo Aymonino, Valerio Paolo Mosco, Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero, Skira, 2006, Milano; Lucio Altarellli, Light City. La città in allestimento, Meltemi, Roma 2006 Maria Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), Designing the Void, n_44, 2010 Maria Claudia Clemente, Massimo d’Alessandro, Susanna Mirza (a cura di), People as Design Transformer, n._45, 2010 Jahn Gehl, Life Between Buildings: Using Public Space, Island Press, 2011
Padiglioni e micro architetture
Phyllis Richardson, Big Ideas Small Building, Universe Publishing, 2001; AAVV, Living in motion, Vitra Design Museum, 2002 AAVV, Parasite paradise. A manifest for temporary architecture and flexible urbanism, Nai Publishers, 2003 Robert Kronenburg, Portable Architecture. Design and Technology, 2003 Michel Freeman, Space_Japanese Design Solution for Compact Living,Universe Publishing, 2004 Philip Iodidio, Temporary Architecture Now, Taschen, 2011 Philip Iodidio, Ten Years Serpentine Pavilions, Taschen, 2011
(Date degli appelli d'esame)
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6
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ICAR/16
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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GRAPHIC E MULTIMEDIA DESIGN
Canale: 1
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IPPOLITI ELENA
( programma)
Obiettivi formativi L’obiettivo generale dell’attività formativa del Modulo di Graphic e Multimedia Design è quello di accompagnare gli studenti, ormai al termine del percorso di studi, nella sistematizzazione delle conoscenze teoriche e tecniche, metodologiche e strumentali nel campo della rappresentazione per immagini e della comunicazione visiva già acquisite nelle sequenze formative precedenti.
A tale scopo fulcro dell’insegnamento sarà la sperimentazione del progetto di un artefatto comunicativo attorno a cui saranno organizzati e declinati sia gli argomenti delle comunicazioni frontali e sia i temi delle diverse esercitazioni.
Argomenti delle lezioni I diversi argomenti delle comunicazioni sono affrontati a partire dai fondamenti delle teorie conformative, della rappresentazione per immagini, del basic design e del basic interaction design. In riferimento agli obiettivi generali, i principali argomenti delle comunicazioni frontali riguarderanno: - i modi e la contestualizzazione della comunicazione: messaggio (il contenuto), informazione (il pensiero logico-scientifico), il racconto (il pensiero narrativo); - le forme del pensiero visivo e la rappresentazione per immagini; le categorie del figurale (forma e figura, astratto e figurativo); - la teoria della forma e della figurazione e la composizione grafico-notazionale; - il tessuto del discorso: le forme della narrazione; - la produzione di immagini statiche per la comunicazione visiva; - la produzione di immagini in movimento per la comunicazione visiva; - la produzione di contenuti digitali sintetici e la visualizzazione attraverso differenti tipi di dispositivo; - spazi immersivi e multimediali per gli allestimenti multidimensionali; - video Mapping e Spatial Augmented Reality.
Sono poi previste diverse esercitazioni, articolate secondo un crescente livello di complessità, con il fine di accompagnare lo studente verso la sperimentazione del progetto dell’artefatto comunicativo conclusivo. A tale scopo sono affrontate le diverse fasi per l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di un prodotto comunicativo in forma grafica e multimediale, coerente con le più innovative strategie di comunicazione, anche rese possibili dai nuovi media e dalle più recenti tecnologie. Finalità generale della sperimentazione conclusiva è quella di far acquisire agli studenti la necessaria padronanza del linguaggio visuale, potendo acquisire le conoscenze teoriche e le competenze operative, al fine di una comunicazione accessibile, partecipata, coinvolgente ed inclusiva.
Supporto alla didattica in uso: La piattaforma di e-learning della Sapienza, http://elearning2.uniroma1.it/
Per eventuali contatti: elena.ippoliti@uniroma1.it
 Testi adottati - Daniele Baroni, Maurizio Vitta. Storia del design grafico, Longanesi, Milano 2003. - Albe Steiner. Il mestiere di grafico. Torino: Einaudi, 2009.
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6
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ICAR/17
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |