Insegnamento
|
CFU
|
SSD
|
Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
1044165 -
ATELIER DI PUBLIC DESIGN II
(obiettivi)
Obiettivo del corso è di fornire agli studenti conoscenze, linguaggi, strumenti e metodi per affrontare il progetto di un prodotto visuale, di elevata complessità, a valenza pubblica con un approccio critico e multidisciplinare. Il campo di applicazione di tali prodotti, che rispondono ad azioni comunicative complesse, è molto ampio. Tali artefatti e manufatti comunicativi possono infatti riguardare lo spazio pubblico - da quello fisico a quello virtuale, dal territorio al web -, le istituzioni e gli enti pubblici, le questioni di grande rilevanza sociale e culturale, possono prendere forma attraverso eventi pubblici e culturali, istituzionali o meno, mostre o performances, campagne ed eventi sociali, ecc.Al termine dell’insegnamento lo studente dovrà essere in grado di:- analizzare, tipizzare, sistematizzare e valutare i principali caratteri dei prodotti visuali a valenza pubblica in particolare nella contemporaneità;- conoscere e prefigurare le diverse fasi nella progettazione di un prodotto visuale a valenza pubblica, di elevata complessità (dall’ideazione alla realizzazione);- sperimentare consapevolmente un progetto, di elevata complessità, di un prodotto visuale a valenza pubblica con particolare attenzione al rapporto di interferenza tra nuovi linguaggi comunicativi e la cultura di progetto;- sperimentare linguaggi e strumenti comunicativi diversi, utilizzando diverse forme di visualizzazione in quanto dispositivi utili sia all’analisi e alla comprensione e sia alla sintesi comunicativo-progettuale e alla condivisione della conoscenza.Per il raggiungimento di tali risultati l’Atelier è articolato in lezioni frontali, seminari e sperimentazioni approntate in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa. In particolare il corso sarà caratterizzato dalla continua relazione e rispondenza tra il momento analitico-conoscitivo e quello sperimentale, con la finalità di partecipare anche all’incremento di sensibilità e responsabilità sociale del futuro designer.
|
|
-
ANALISI VISUALE DELLO SPAZIO SOCIALE
(obiettivi)
Il Corso intende fornire agli studenti la capacità di svolgere ricerche in campo sociourbanistico e nel campo della comunicazione visiva utilizzando metodologie e tecniche cinefotografiche affiancate a più tradizionali tecniche di ricerca sociale sul campo. Il raggiungimento di tali obiettivi consente ad uno studente di design e comunicazione visiva di padroneggiare forme di conoscenza scientifica della comunicazione visiva in ordine soprattutto al riconoscimento dell'identità urbana: problema questo che sembra emergere prepotentemente nella città e nel paesaggio postmoderni.I risultati di apprendimento attesi consistono nell’acquisire, da parte degli studenti, la capacità di cogliere il significato socioantropologico, anche attraverso la ricerca empirica, dei simboli architettonici, paesaggistici, estetici e socioeconomici che caratterizzano l’identità della città contemporanea.
|
6
|
SPS/07
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
-
GRAFICA PER IL PUBLIC DESIGN II
(obiettivi)
Il Corso di Grafica per il Public Design 2 persegue i seguenti obiettivi:- fornire un adeguato background culturale in materia di comunicazione per immagini mediante esempi comparati tratti dai diversi media e dalla storia dei linguaggi visivi dai quali la nostra cultura visuale discende;- fornire agli studenti gli strumenti critici ed analitici per decodificare ed interpretare le diverse forme della comunicazione visiva (grafica, cinematografica ed interattiva);- sviluppare le capacità di sintesi delle informazioni, da tradurre in forma di rappresentazione, attraverso l’affinamento della logica selettiva;- sviluppare e sperimentare le capacità narrative, esplorative e comunicative degli studenti attraverso i principali strumenti attraverso i quali le conoscenze e le informazioni vengono registrate e condivise;- esercitare il “pensiero visivo” per organizzare le informazioni in modo intuitivo e simultaneo, sfruttando le potenzialità dei diversi linguaggi visivi che i media contemporanei mettono a disposizione.
-
QUICI FABIO
( programma)
Le lezioni affrontano la comunicazione visiva e multimediale attraverso tematismi sviluppati in maniera trasversale e interdisciplinare attraverso esempi tratti dalla storia delle arti e dei media e dalle loro manifestazioni nella contemporaneità. Verranno affrontate: le forme del comporre, le forme del pensiero visivo, le forme dell’astrazione, le forme della narrazione, la comunicazione sintetica, la rappresentazione dello spazio e del tempo, esperienza estetica e comunicazione. Alcuni temi delle lezioni: la comunicazione grafica delle città mediante mappatura - elementi della percezione visiva - la notazione grafica (fotografia arte e grafica per la registrazione e la restituzione visuale di azioni dinamiche in ambiente urbano) - le notazioni coreografiche - la tecnica del montaggio come pratica di sintesi narrativa (da Ejzenstein ai fotocollage delle avanguardie storiche al cinema computazionale) - montaggio e arti visive - comunicazione visiva e videoproiezioni (dal cinema simultaneo di Moholy-Nagy al padiglione Philips di Le Corbusier, da Marina Abramovich a Doug Aitken alla interattività di Studio Azzurro) - Lev Manovich e i nuovi media Le lezioni saranno funzionali al tema progettuale da sviluppare in aula nel corso dell’Atelier e saranno integrate anche da visite guidate presso mostre ed eventi
- Lev Manovich, The Language of New Media, MIT Press 2001 - Lev Manovich, Software Takes Command, 2010 - Giampaolo Nuvolati, L’interpretazione dei luoghi. Flânerie come esperienza di vita, Firenze University Press, Firenze 2013 - Antonio Somaini (a cura di), Ejzentejn. Il cinema, le arti, il montaggio, Einaudi, Torino 2011 - Susan Sontag, Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società, Einaudi, Torino 1978 - Bernard Tschumi, The Manhattan Transcripts: Theoretical Projects, St. Martin’s Press/Academy Editions, London 1995 - Edward Tufte, Visual Explanations: Images and Quantities, Evidence and Narrative, Graphic Press USA, 1997
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
ICAR/17
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1044090 -
ATELIER DI EXHIBIT DESIGN
(obiettivi)
Obiettivi didattici dell’attività formativa, descrizione del corso,risultati di apprendimento attesi:Obiettivo del Laboratorio è quello di simulare un lavoro progettuale sul tema degli allestimenti temporanei, che proceda dall’ideazione alla elaborazione compositiva al disegno del percorso espositivo e degli elementi che lo compongono, rendendo lo studente consapevole della complessità dell’iter progettuale come processo non lineare.Il corso si articola in due fasi: la prima attraverso l’esposizione di casi studio realizzati, con proiezione di immagini e approfondimenti sulle tecniche di ideazione e progettazione di eventi multimediali, è finalizzata alla acquisizione di conoscenze nel campo della progettazione architettonica di allestimenti. La seconda è riservata al lavoro di progettazione in aula e/o di revisione dei prodotti degli studenti.L’ambito disciplinare del corso è quello dell’exhibit design, inteso come progettazione dello spazio pubblico per esporre, mostrare, condividere. Appartiene, dunque, all’ambito del public design cioè ad una sfera collettiva, esterna rispetto a quella privata ed individuale.Il corso, pur avendo carattere laboratoriale finalizzato allo sviluppo di competenze applicate, fornisce anche un apparato teorico relativo a tale ambito, indispensabile ad una progettazione consapevole. Infatti, lo specifico obiettivo dell’Atelier di Exhibit Design - al quale concorrono due insegnamenti tra loro complementari - è trasferire allo studente gli strumenti metodologici, critici ed operativi per comprendere le questioni fondamentali relative al progetto di allestimento degli spazi pubblici dal punto di vista morfologico, tecnologico e funzionale. Le competenze e i saperi coinvolti sono trasversali: dagli aspetti tecnico-progettuali legati alla fisicità degli interventi con particolare attenzione alla compatibilità ambientale, a quelli più propriamente comunicativi, materiali e immateriali. Alla conclusione del corso lo studente dovrà essere in grado di progettare l’allestimento temporaneo di uno spazio ad uso pubblico di media complessità e di saperlo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica.
|
|
-
LABORATORIO DI EXHIBIT DESIGN
(obiettivi)
Obiettivi didattici dell’attività formativa, descrizione del corso,risultati di apprendimento attesi:Obiettivo del Laboratorio è quello di simulare un lavoro progettuale sul tema degli allestimenti temporanei, che proceda dall’ideazione alla elaborazione compositiva al disegno del percorso espositivo e degli elementi che lo compongono, rendendo lo studente consapevole della complessità dell’iter progettuale come processo non lineare.Il corso si articola in due fasi: la prima attraverso l’esposizione di casi studio realizzati, con proiezione di immagini e approfondimenti sulle tecniche di ideazione e progettazione di eventi multimediali, è finalizzata alla acquisizione di conoscenze nel campo della progettazione architettonica di allestimenti. La seconda è riservata al lavoro di progettazione in aula e/o di revisione dei prodotti degli studenti.L’ambito disciplinare del corso è quello dell’exhibit design, inteso come progettazione dello spazio pubblico per esporre, mostrare, condividere. Appartiene, dunque, all’ambito del public design cioè ad una sfera collettiva, esterna rispetto a quella privata ed individuale.Il corso, pur avendo carattere laboratoriale finalizzato allo sviluppo di competenze applicate, fornisce anche un apparato teorico relativo a tale ambito, indispensabile ad una progettazione consapevole. Infatti, lo specifico obiettivo dell’Atelier di Exhibit Design - al quale concorrono due insegnamenti tra loro complementari - è trasferire allo studente gli strumenti metodologici, critici ed operativi per comprendere le questioni fondamentali relative al progetto di allestimento degli spazi pubblici dal punto di vista morfologico, tecnologico e funzionale. Le competenze e i saperi coinvolti sono trasversali: dagli aspetti tecnico-progettuali legati alla fisicità degli interventi con particolare attenzione alla compatibilità ambientale, a quelli più propriamente comunicativi, materiali e immateriali. Alla conclusione del corso lo studente dovrà essere in grado di progettare l’allestimento temporaneo di uno spazio ad uso pubblico di media complessità e di saperlo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica.
-
Ottaviani Romolo
( programma)
Supporto alla didattica in uso Supporti tradizionali e multimediali
Modalità di frequenza
• Obbligatoria
Modalità di erogazione
• Tradizionale
Obiettivi dell’insegnamento Far acquisire allo studente, grazie all’elaborazione di un progetto site-specific, capacità tecniche e consapevolezza culturale relative alla progettazione nel campo degli allestimenti temporanei. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà: - conoscere e controllare le fasi che dall’ideazione conducono alla definizione del progetto articolandone i requisiti formali, funzionali, materici e comunicativi; - saper comunicare il progetto attraverso gli strumenti del disegno, della modellazione e della multimedialità.
Programma Come possiamo immaginare un modello di cultura senza pensare a un modello di spazio pubblico? Cosa trasforma un insieme di edifici, di spazi aperti, di strade, di verde, in luoghi che creano relazioni al di fuori di quelle private proprie gli spazi abitativi? Dall’Agorà greca passando per il Foro Romano fino ai nostri giorni, la misura delle diverse civiltà si rispecchia nella concezione e nella qualità degli spazi pubblici, quelli in grado di generare forme di aggregazione e di scambio collettivo. Luoghi di tutti, accessibili, condivisi, capaci nelle loro diverse concezioni, strutturazioni, forme, di creare identità, interessi e legami sociali. E’ questo l’ambito progettuale del Public Design cui l’Atelier di Exhibit Design fa riferimento. Agli studenti è richiesto di elaborare un progetto, sotto la guida della docenza, relativo a una piccola struttura temporanea smontabile e riutilizzabile da collocarsi in uno spazio pubblico, con particolare attenzione alle sue valenze comunicative. Le specifiche del progetto verranno fornite all’inizio del corso. Per avvicinare gli studenti all’elaborazione progettuale sono previste esercitazioni intermedie che concorrono alla valutazione finale. L’Atelier, pur essendo un corso progettuale, è organizzato in modo da creare un continuo scambio tra aspetti teorici inerenti la progettazione nell’ambito dell’Exhibit Design e pratici relativi al progetto. Al lavoro progettuale in aula si affiancheranno lezioni ex cathedra e conferenze di esperti esterni invitati a fornire contributi su specifici temi.
Modalità di esame Tutti gli argomenti trattati nel corso delle lezioni costituiscono oggetto d’esame, così come la valutazione del lavoro svolto in aula e delle consegne intermedie previste nel semestre, è dunque indispensabile un’assidua e attiva partecipazione al Corso. Per sostenere l’esame dell’Atelier di Exhibit Design - cui concorrono gli apporti del Laboratorio di Exhibit Design - lo studente deve presentare gli elaborati grafico-progettuali e i plastici di studio richiesti relativi al tema dato, completi di tutti gli approfondimenti necessari alla definizione del progetto. E’ prevista inoltre una dissertazione critica individuale in relazione ai temi trattati nel corso del semestre e ai testi indicati nella bibliografia di base. Nel corso delle lezioni e durante la fase di elaborazione progettuale saranno definiti nel dettaglio il tipo e il formato degli elaborati richiesti per l’esame.
• Prova orale • Valutazione di un progetto
Bibliografia - Diid Disegno Industriale n.44/2010 Designig the void - Diid Disegno Industriale n.45/2010, People as design transformers - Donini G. (2010) L’architettura degli allestimenti, Edizioni Kappa - Altarelli L., Ottaviani R., (a cura), (2007) Il sublime urbano – architettura e new media, Roma, Mancosu editore - Altarellli L. (2006) Light City. La città in allestimento, Roma, Meltemi - AAVV (2002) Living in motion, Weil am Rhein, Vitra Design Museum
|
6
|
ICAR/14
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
-
EXHIBIT DESIGN
(obiettivi)
Obiettivi didattici dell’attività formativa, descrizione del corso,risultati di apprendimento attesi:Obiettivo del Laboratorio è quello di simulare un lavoro progettuale sul tema degli allestimenti temporanei, che proceda dall’ideazione alla elaborazione compositiva al disegno del percorso espositivo e degli elementi che lo compongono, rendendo lo studente consapevole della complessità dell’iter progettuale come processo non lineare.Il corso si articola in due fasi: la prima attraverso l’esposizione di casi studio realizzati, con proiezione di immagini e approfondimenti sulle tecniche di ideazione e progettazione di eventi multimediali, è finalizzata alla acquisizione di conoscenze nel campo della progettazione architettonica di allestimenti. La seconda è riservata al lavoro di progettazione in aula e/o di revisione dei prodotti degli studenti.L’ambito disciplinare del corso è quello dell’exhibit design, inteso come progettazione dello spazio pubblico per esporre, mostrare, condividere. Appartiene, dunque, all’ambito del public design cioè ad una sfera collettiva, esterna rispetto a quella privata ed individuale.Il corso, pur avendo carattere laboratoriale finalizzato allo sviluppo di competenze applicate, fornisce anche un apparato teorico relativo a tale ambito, indispensabile ad una progettazione consapevole. Infatti, lo specifico obiettivo dell’Atelier di Exhibit Design - al quale concorrono due insegnamenti tra loro complementari - è trasferire allo studente gli strumenti metodologici, critici ed operativi per comprendere le questioni fondamentali relative al progetto di allestimento degli spazi pubblici dal punto di vista morfologico, tecnologico e funzionale. Le competenze e i saperi coinvolti sono trasversali: dagli aspetti tecnico-progettuali legati alla fisicità degli interventi con particolare attenzione alla compatibilità ambientale, a quelli più propriamente comunicativi, materiali e immateriali. Alla conclusione del corso lo studente dovrà essere in grado di progettare l’allestimento temporaneo di uno spazio ad uso pubblico di media complessità e di saperlo rappresentare sia in forma sintetica che tecnica.
-
CECCHINI CECILIA
( programma)
Obiettivi dell’insegnamento Far acquisire allo studente, grazie all’elaborazione di un progetto site-specific, capacità tecniche e consapevolezza culturale relative alla progettazione nel campo degli allestimenti pubblici temporanei. Al termine dell’Atelier lo studente dovrà: - conoscere e controllare le fasi che dall’ideazione conducono alla definizione del progetto articolandone i requisiti formali, funzionali, materici e comunicativi; - saper comunicare il progetto attraverso gli strumenti del disegno, della modellazione e della multimedialità.
Programma Come possiamo immaginare un modello di cultura senza pensare a un modello di spazio pubblico? Cosa trasforma un insieme di edifici, di spazi aperti, di strade, di verde, in luoghi che creano relazioni al di fuori di quelle private proprie gli spazi abitativi? Dall’Agorà greca passando per il Foro Romano fino ai nostri giorni, la misura delle diverse civiltà si rispecchia nella concezione e nella qualità degli spazi pubblici, quelli in grado di generare forme di aggregazione e di scambio collettivo. Luoghi di tutti, accessibili, condivisi, capaci nelle loro diverse concezioni, strutturazioni, forme, di creare identità, interessi e legami sociali. E’ questo l’ambito progettuale del Public Design cui l’Atelier di Exhibit Design fa riferimento. Agli studenti è richiesto di elaborare un progetto, sotto la guida della docenza, relativo a una piccola struttura temporanea smontabile e riutilizzabile da collocarsi in uno spazio pubblico, con particolare attenzione alle sue valenze comunicative. Le specifiche del progetto verranno fornite all’inizio del corso. Per avvicinare gli studenti all’elaborazione progettuale sono previste esercitazioni intermedie che concorrono alla valutazione finale. L’Atelier, pur essendo un corso progettuale, è organizzato in modo da creare un continuo scambio tra aspetti teorici inerenti la progettazione nell’ambito dell’Exhibit Design e pratici relativi al progetto.
- Diid Disegno Industriale n.44/2010 Designig the void - Diid Disegno Industriale n.45/2010, People as design transformers - Donini G. (2010) L’architettura degli allestimenti, Edizioni Kappa
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
ICAR/13
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
- -
A SCELTA DELLO STUDENTE
|
6
|
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
|
ITA |