Insegnamento
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CFU
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Attività
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Lingua
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1044820 -
AESTHETICS
(obiettivi)
Il corso di estetica persegue i seguenti obiettivi: - fornire agli studenti una mappa aggiornata dei rapporti fra le discipline del design e l’estetica contemporanea; - incrementare la capacità di analizzare i prodotti di design in relazione ai contesti operativi e d’uso, ai modi della percezione, ai rapporti fra tecnica e manualità, fra progettazione, gusto, consumo; - chiarire il rapporto del progetto di design con i processi dell’attività creativa; - accrescere il controllo dei propri compiti professionali e di ricerca in vista di un approccio multidisciplinare al progetto; - formare gli studenti alla comprensione di testi complessi che impiegano i linguaggi specializzati dell’estetica filosofica, storica e contemporanea, nonché delle teorie della percezione e delle arti.
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6
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M-FIL/04
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Attività formative caratterizzanti
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1041392 -
THEORIES AND HISTORY OF ART CRITICISM
(obiettivi)
Gli obiettivi del corso riguardano tanto le teorie e le storie del design, dell’architettura, delle arti, delle arti decorative, quanto quelle strettamente attinenti ai fondamenti della Critica d’arte contemporanea. L’obiettivo specifico del corso di Teorie e Storia della Critica dell’Arte è di portare lo studente ad una conoscenza degli strumenti e dei fondamenti della Critica d´Arte attuale. Al termine dell’attività formativa lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di: Descrivere e utilizzare alcuni degli strumenti di lettura più consolidati tra quelli elaborati nel tempo da studiosi ed esperti professionalmente accreditati al fine di interpretare la produzione artistica contemporanea. Estrapolare dalla produzione artistica contemporanea, tematiche epocali, tensioni storiche, suggestioni formali, e strategie comunicative riferibili in qualche modo anche alle altre discipline del visivo con particolare attenzione per Disegno Industriale. Distinguere in un’opera d’arte il nucleo motivazionale dell’atto creativo, (considerato come ricerca di valori ad un tempo esistenziali e sociali), dal mero sforzo di produrre una cifra stilistica capace di raccogliere consensi più o meno effimeri.
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BALMAS PAOLO
( programma)
e.mail: paolo.balmas@fastwebnet.itNella società industriale globalizzata l’immaginazione è un fattore di crescita irrinunciabile, senza di essa la politica perde slancio, la società civile si sclerotizza e la produzione ristagna. Cartina da tornasole di un’immaginazione che non sia mera fantasia combinatoria, ma capacità di individuare e risolvere problemi in proiezione futura, è la produzione artistica. L’arte tuttavia per essere culturalmente efficace ha bisogno di interpretazione intesa non solo come ricerca di senso ma anche come organizzazione della fruizione.Non è dunque un caso se oggi la critica è protagonista di una gara serrata con le altre forme di comunicazione e con l’arte stessa, una gara resa più ardua ed entusiasmante dalla necessità di non perdere profondità e credibilità. Conoscere la critica d’arte dei nostri giorni è dunque indispensabile per qualunque professionista dell’immaginazione. Va da se che i fondamenti e gli strumenti della critica non possono essere compresi senza ripercorrerne le tappe storiche nodali che sono poi quelle in cui la creatività ha prevalso sulla regola istituendo nuove metodologie in gran parte ancora utilizzabili nel loro nucleo più intimo, più vicino alla concreta opera d’arte.Al fine di fornire una conoscenza degli strumenti e dei fondamenti della Critica d´Arte attuale adeguata alle esigenze dello studente, il corso intende ricostruire la storia di questa disciplina alternando un ripercorrimento della stessa organizzato per grandi cicli paralleli a quelli in cui si suole suddividere la Storia dell’Arte ad una lettura diretta di un certo numero di testi salienti dovuti a quegli autori che più degli altri hanno contribuito ad inaugurare nuove modalità di avvicinamento all’opera.I testi e gli autori presi in considerazione partiranno dalla seconda metà del XVIII° secolo per giungere fino alla piena attualità e potranno essere sia di natura teorica che direttamente esplicativa. La loro esegesi sempre ricollegata alle vicende socioeconomiche del tempo cui si riferiscono sarà regolarmente corredata dal necessario apparato iconografico.
(Date degli appelli d'esame)
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6
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L-ART/03
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ENG |
1041393 -
THEORETICAL AND APPLIED MECHANICS
(obiettivi)
Il corso di Meccanica Teorica e Applicata persegue i seguenti obiettivi: Approfondire le conoscenze degli studenti relativamente al funzionamento cinematico, statico e meccanico di oggetti di varia forma e struttura con particolare riferimento alla modellazione del continuo deformabile a comportamento elastico e elasto-plastico. Si presuppone la conoscenza di base dei principi della meccanica dei corpi rigidi acquisite nelle Lauree triennali. Far acquisire la conoscenza dei modelli adeguati per l’analisi del continuo e i metodi fondamentali di soluzione del problema elastico anche in forme complesse (es. lastre, piastre, gusci), in stretta relazione con le finalità di progettazione del prodotto del design industriale. Fornire gli elementi di base per formare la capacità critica di valutare una prefattibilità strutturale del prodotto, selezionando alcune tipologie di riferimento che possano ricondursi a modelli mono, bi e tri-dimensionali.
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PASCA MONICA
( programma)
Supporto alla didattica in usoLavagna – Proiettore per computerModalità di frequenza• FacoltativaModalità di erogazione• TradizionaleObiettivi dell’insegnamentoConoscenze relative al funzionamento cinematico, statico e meccanico di oggetti di varia forma e struttura con particolare riferimento alla modellazione del continuo deformabile elastico.Conoscenza dei modelli adeguati per l’analisi del continuo ed i metodi fondamentali di soluzione del problema elastico anche in forme complesse, in stretta relazione con le finalità di progettazione del prodotto del design industriale;Elementi di base per l’analisi di prefattibilità strutturale del prodotto.ProgrammaScopo del corso è approfondire lo studio del funzionamento cinematico, statico e meccanico degli oggetti attraverso la modellazione del mezzo continuo deformabile nonché la conoscenza dei metodi di soluzione del problema elastico. Lo studente è portato ad acquisisce una capacità critica di valutare una prefattibilità strutturale del prodotto di design, di differente tipologiaVerranno fornite le basi teoriche fondamentali e mostrati esempi di pratica applicazione nel campo del design del prodotto dei seguenti argomenti:Richiami di fondamenti di statica: cinematica e statica dei sistemi di corpi rigidiComportamento dei materiali: formulazione sperimentale legame costitutivo; materiali elastici, elasto-plastici, duttili e fragili; resistenza, usabilità e sicurezzaMeccanica dei sistemi discreti deformabili: i sistemi rigidi con deformabilità concentrataMeccanica dei continui deformabili: la deformazione, la tensione secondo Cauchy, cinematica, statica e legame costitutivo; il problema elasticoGeometria delle areeIl modello monodimensionale: cenni di teoria della trave; sollecitazioni semplici e composte; presso-flessione, flessione e taglio, torsione; validità del modello e applicazioni a prodottiComportamento dei materiali – resistenza e sicurezzaSolidi rigido – labili: funi e caviModelli bidimensionali - cenniMetodi di soluzione numerica: cenni agli elementi finitiModalità di esameIl corso si svolge in modalità ex-cattedra con esercitazioni in aula.L'esame consta di una esercitazione da svolgere durante l’anno relativa alla soluzione di problemi di carattere applicativo sugli argomenti del corso e un colloquio (prova orale) su tutti i temi affrontati nel corso.In particolare, lo studente sviluppa una analisi strutturale semplificata di un oggetto di design, o esistente o di propria ideazione, anche in sinergia con il lavoro svolto nell’ambito del parallelo Atelier di Design• Prova orale• Valutazione di un progettoBibliografiaDispense redatte dal docente.Ulteriori testi:Lecture notes on solid mechanics of prof. P. Kelly – Department of Engineering Science, University of AucklandBeer F.P., Johnston E.R., Eisenberg E.R. ; Vector Mechanics for Engineers: Statics, McGraw-Hill, 2004Comi C., Corradi Dell’Acqua L.: Introduzione alla meccanica strutturale, McGraw-Hill, 2003Bedford A., Fowler W., Engineering Mechanics: Statics & Dynamics, Prentice Hall College Div, 2007Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 2, Pitagora.Ceradini G.: Scienza delle Costruzioni: Teoria della trave, Vol. 3, Masson
Bibliografia Dispense redatte dal docente. Ulteriori testi: Lecture notes on solid mechanics of prof. P. Kelly – Department of Engineering Science, University of Auckland Beer F.P., Johnston E.R., Eisenberg E.R. ; Vector Mechanics for Engineers: Statics, McGraw-Hill, 2004 Comi C., Corradi Dell’Acqua L.: Introduzione alla meccanica strutturale, McGraw-Hill, 2003 Bedford A., Fowler W., Engineering Mechanics: Statics & Dynamics, Prentice Hall College Div, 2007 Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 2, Pitagora.
(Date degli appelli d'esame)
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6
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ICAR/08
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Attività formative affini ed integrative
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1044211 -
PRODUCT DESIGN STUDIO I
(obiettivi)
PRODUCT DESIGN STUDIO I Product Design I (6 CFU ICAR/13) – Product Representation (6CFU-ICAR/17) L’obiettivo del Corso è di trasferire allo studente gli strumenti critici per indagare le diverse metodologie che attengono al campo del Product Desgn al fine di sviluppare un nuovo concept di prodotto considerando l’interazione culturale tra utenti e oggetti a partire dai bisogni della società contemporanea.Le competenze e i saperi coinvolti sono trasversali ed eterogenei e trovano il loro punto di sintesi nell’ambito del Post-Industrial Design. Operativamente, il Corso intende produrre un’ipotesi di lavoro sperimentale che si prefigge la progettazione e la gestione di una nuovo di prodotto a partire dall’analisti dei contesti culturali e sociali di volta in volta presi come riferimento nella singola esperienza progettuale.Le fasi didattiche e i relativi contributi tecnico/sperimentali si articoleranno in:• analisi socio-culturale del Design contemporaneo;• sviluppo di un’ipotesi d’innovazione di prodotto pensata per uno specifico ambito di consumo;• studio e applicazione dei più opportuni strumenti di rappresentazione del prodotto sviluppato (dall’acquisizione dei dati, al reverse modeling, reverse engineering, alla prototipazione virtuale). Il corso è articolato in lezioni frontali, seminari e sperimentazioni, approntate in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa.
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PRODUCT REPRESENTATION
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Calvano Michele
( programma)
Supporto alla didattica in uso Computer portatile e videoproiettore per lo svolgimento delle lezioni e la correzione in aula delle esercitazioni svolte dagli studenti.
Modalità di frequenza • Facoltativa
Modalità di erogazione • Tradizionale
Obiettivi dell’insegnamento Il corso pone il disegno come strumento di prefigurazione, analisi e modifica del progetto che, nel suo divenire, ė caratterizzato dal susseguirsi di modelli bidimensionali, tridimensionali e fisici. Il workflow progettuale si alimenta e genera modelli che partono dallo schizzo su carta, passano per il disegno tecnico, maturano attraverso produzioni digitali, diventano tangibili attraverso il prototipo che, nel caso venisse modificato per ragioni progettuali, dovrà essere acquisito per riportare la forma modificata nuovamente nel computer.
Programma Esercitazioni pratiche su temi scelti di design permetteranno di capire la corretta maniera di rappresentare i modelli definiti negli obiettivi ed estrapolare le geometrie strutturanti e le linee di stile dei prodotti rappresentati. Nel corso saranno espressi i concetti relativi alla modellazione continua e della modellazione discreta.Le nozioni acquisite permetteranno di compiere operazioni di discretizzazione per passare dal modello del prodotto progettato, di natura matematica, al modello per la prototipazione rapida, di natura numerica. La conoscenza dei modelli per la rappresentazione del prodotto impone l'apprendimento delle nuove tecniche di rilievo digitale, rilevò che essendo finalizzato al progetto, non richiede l'accuratezza che contraddistingue spesso l'ambito architettonico. Per questo sarà lecito presentate tecniche tradizionali quali l'utilizzo di scanner laser 3D, ma anche tecniche più a portata di progettista che si potrà cimentare in operazioni di Rapid Prototyping e Reverse Modeling, introducendo sempre più il prototipo nel percorso progettuale per la realizzazione del prodotto. Saranno presentate esperienze effettuate con strumenti low cost per l’acquisizione digitale e per la stampa tridimensionale dei prototipi. In una fase avanzata del corso verranno date nozioni di disegno generativo, introducendo la modellazione ad algoritmi espliciti (sistemi nodali). Il disegno diventa strumento per la progettazione di comportamenti oltre che di forme attraverso l’introduzione di modelli modificabili in relazione a parametri variabili scelti dal progettista. Si imparerà a creare delle famiglie di oggetti che pur variando in dimensione e forma, manifesteranno uno stile comune.
Modalità di esame Il corso prevede una serie di verifiche intermedie in relazione ai temi trattati da svolgere utilizzando i software proposti nel corso e le tecniche di disegno illustrate durante le lezioni frontali. • Prova scritta • Prova orale
Bibliografia • a cura di Riccardo Migliari, Geometria Descrittiva. Volume II – Tecniche e Applicazioni, Città Studi Edizioni, Novara 2009; • Graziano Mario Valenti, De.form.are – De.form.ing, Rdesignpress, Roma 2008; • G, Guidi, M. Russo, J.A. Beraldin, Acquisizione 3D e modellazione poligonale, McGraw-Hill, Milano 2010; • Guide all’uso dei software impiegati; • Manuali tecnici per la messa in tavola dei prodotti di design. • Riferimenti bibliografici specifici indicati durante lo svolgimento del corso.
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6
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ICAR/17
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Attività formative caratterizzanti
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PRODUCT DESIGN I
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IMBESI LORENZO
( programma)
Supporto alla didattica in usoVideoproiettoreModalità di frequenza• ObbligatoriaModalità di erogazione• TradizionaleObiettivi dell’insegnamentoIl modulo di Product Design I si inserisce all’interno del corso di Product Design Studio I, in coordinamento con il Modulo di Product Representation.L’obiettivo del Laboratorio è di sviluppare una esperienza progettuale sperimentale articolata per lo sviluppo di sistemi di prodotti, con l’ausilio di apposite metodologie, strumenti e tecniche. Alla fine del corso, lo studente avrà maturato una conoscenza critica dello scenario internazionale del design, così da connettere pratica progettuale e ricerca, cultura creativa e innovazione, e collocare consapevolmente la propria figura nel sistema produttivo mondialeProgrammaIl Laboratorio prevede l’elaborazione di un progetto in gruppo per il conseguimento di un obiettivo e secondo il tema assegnato dalla docenza e le metodologie del corso. Il corso prevede una serie di consegne intermedie di elaborati che concorreranno nei contenuti e nella forma all’elaborazione del progetto finale e all’esame. Tutte le consegne devono essere formalizzate e presentate durante le scadenze previste attraverso ogni mezzo (disegni, modelli, prototipi fisici/digitali, diagrammi, video, e altri supporti visuali/3d).In particolare, durante il corso gli studenti realizzeranno il progetto secondo tre steps successivi:- CONCEPT: l’elaborazione di un concept iniziale di progetto, nel quale sarà indicato lo scenario dei comportamenti, delle interazioni e dei servizi;- DIRTY PROTOTYPING: lo sviluppo iterativo della specifica soluzione progettuale attraverso la generazione di prototipi digitali e fisici, sketch, diagrammi di funzionamento, disegni tecnici;- FINAL PROTOTYPE: la definizione del progetto finale nelle specifiche tecniche, materiali e funzionali.Il programma del Corso prevede momenti laboratoriali in classe, workshops progettuali, revisioni e presentazioni e quindi la partecipazione attiva e costante degli studenti è fondamentale per il successo all’esame finale.Modalità di esame• Prova orale• Valutazione di un progettoBibliografia• Antonelli, Paola. 2008. Design and the elastic mind. New York: MoMA the Museum of Modern Art.• Dunne, Anthony. 2008. Hertzian Tales: Electronic Products, Aesthetic Experience, and Critical Design. Cambridge: The MIT Press.• Imbesi, Lorenzo 2012. Design Comes Out of Industry. New Critical Approaches for Design in the Economy of Post-Production, in: Cumulus Working Papers 27/11 Paris–Sèvres, Publication Series G, (ENG) Aalto University, School of Arts, Design and Architecture 2012, Helsinki, pp. 36 – 43• Imbesi, Lorenzo (edt. by) ‘InterAction by Design’, DIID-Disegno Industriale, n.39/09. Roma: RdesignPress.
Bibliografia Antonelli, Paola. 2008. Design and the elastic mind. New York: MoMA the Museum of Modern Art. Dunne, Anthony. 2008. Hertzian Tales: Electronic Products, Aesthetic Experience, and Critical Design. Cambridge: The MIT Press. Imbesi, Lorenzo 2012. Design Comes Out of Industry. New Critical Approaches for Design in the Economy of Post-Production, in: Cumulus Working Papers 27/11 Paris–Sèvres, Publication Series G, (ENG) Aalto University, School of Arts, Design and Architecture 2012, Helsinki, pp. 36 – 43 Imbesi, Lorenzo (edt. by) ‘InterAction by Design’, DIID-Disegno Industriale, n.39/09. Roma: RdesignPress.
(Date degli appelli d'esame)
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ICAR/13
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Attività formative caratterizzanti
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