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PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE
(obiettivi)
2 Obiettivi formativi
2.1 Obiettivi generali
Al termine del corso lo studente saprà orientarsi all’interno di alcune tematiche educative e pedagogiche. In particolare, conoscerà i meccanismi di acquisizione del pregiudizio e dello stereotipo e saprà applicare alcune delle strategie per ridurli. Le attività che concorrono allo sviluppo delle competenze e delle abilità attese sono le seguenti: redazione di un diario di riflessione che accompagna l’intero corso; lavori di gruppo; attività laboratoriali; simulazioni e giochi di ruolo.
2.2 Obiettivi specifici
2.2.1 Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding). Al termine del corso lo studente padroneggerà conoscenze relative al campo di studio della Pedagogia generale e sociale e alle problematiche educative ad esso connesse, tenendo presenti i saperi relativi all’enciclopedia delle scienze dell’educazione. In particolare, lo studente conoscerà e avrà compreso gli aspetti educativi legati alla professione dell’assistente sociale e ai contesti di disagio ed esclusione sociale in cui si trova ad operare. In tal senso lo studente conoscerà e avrà compreso le dimensioni cognitive ed emotive che intervengono nel meccanismo di nascita e permanenza del pregiudizio e dello stereotipo e le strategie per ridurli soprattutto in contesti eterogenei caratterizzati dalla presenza di disagio sociale.
2.2.2 Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and under-standing). Al termine del corso lo studente sarà in grado di applicare le conoscenze acquisite nell’ambito della peda-gogia generale e sociale al fine di riflettere con atteggiamento scientifico sugli interventi professionali, te-nendo conto degli elementi contestuali della situazione (storici, politici, culturali, sociali, economici) e man-tenendo una prospettiva interdisciplinare. In particolare, lo studente sarà in grado di applicare le strategie di riduzione del pregiudizio apprese in contesti sociali diversi e di attivare interventi di mediazione dei conflitti, promuovendo in se stesso e negli altri atteggiamenti empatici e processi di inclusione e di integrazione.
2.2.3 Autonomia di giudizio (making judgements). Al termine del corso lo studente sarà in grado di raccogliere informazioni di riflettere su tematiche e pro-blemi educativi in contesti di disagio sociale, formulando giudizi in modo autonomo. Sarà in grado di pren-dere decisioni tenendo conto degli aspetti etici e sociali connessi alla propria figura professionale.
2.2.4 Abilità comunicative (communication skills). Al termine del corso lo studente sarà in grado di lavorare in gruppo anche in contesti eterogenei, di mettere in atto processi di mediazione e di negoziazione in situazione di conflitto e di comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori diversi.
2.2.5 Capacità di apprendimento (learning skills).
Al termine del corso lo studente sarà in grado di intraprendere ricerche e approfondimenti autonomi in ambito pedagogico, con particolare attenzione ai contesti di svantaggio sociale, culturale, economico.
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SZPUNAR GIORDANA
( programma)
Il corso prenderà in considerazione i principali approcci pedagogici al problema del pregiudizio e dello stereotipo e l'educazione al pensiero riflessivo e la promozione a un atteggiamento empatico come efficaci strategie di superamento di un atteggiamento dogmatico e per la realizzazione di una società aperta e democratica, basata sull'integrazione e sull'inclusione sociale e sulla valorizzazione delle differenze. I nuclei tematici del corso saranno sviluppati come segue: - Presentazione dei contenuti del corso, del programma e delle modalità di esame. Ricognizione delle aspettative e dei bisogni formativi degli studenti. Illustrazione del diario di riflessione (funzioni, elementi essenziali, criteri di valutazione, modalità di stesura) (2 ore). - Apprendimento esperienziale di Kolb e ciclo riflessivo di Gibbs. (2 ore). - Cosa è la pedagogia e di cosa si occupa. Dalla pedagogia alle scienze dell'educazione. In cosa consiste l'atto educativo. L'educazione come atto comunicativo. La funzione dell'educazione formale e informale nelle società semplici e complesse. La scuola come contesto di educazione formale: limiti e possibilità. Uguaglianza ed equità in ambito educativo. Il rapporto apprendimento-insegnamento. Attività ludico-esplorative come base per l'apprendimento. Apprendimento ludico, spontaneo, motivato. Dal ludico al ludiforme. Modelli di apprendimento (8 ore). - Riflessione e scrittura riflessiva: cosa significa riflettere, come si riflette, la scrittura come strumento di riflessione, la scrittura riflessiva, cosa deve contenere un diario di riflessione e di apprendimento . Laboratorio su experiential learning e reflective writing, lavoro individuale e di gruppo (7 ore). - Definizioni dei concetti principali del corso pregiudizio, stereotipo e discriminazione comportamentale. Tipi di pregiudizio: Pregiudizio etnico e razzismo. Razzismo moderno, razzismo ambivalente, riluttante, automatico, subdolo. Pregiudizi e stereotipi di genere. Sessismo ambivalente. Violenza di genere. Educazione di genere. Pregiudizi nei confronti di categorie devianti. Ageism. Pregiudizio sull'età (bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani) (8 ore). - Dimensione cognitiva, affettiva e comportamentale del pregiudizio. La categorizzazione come strategia cognitiva. Categorizzazione come assimilazione e differenziazione. Dinamiche di gruppo e pregiudizio. Laboratorio con lavori individuali e di gruppo su visione film e esercizi di perspective taking e di mediazione dei conflitti (6 ore). - Conseguenze cognitive della categorizzazione. Lo stereotipo e la dissonanza cognitiva. Stereotipi e valutazione sociale: valutazione differenziale, pregiudizio verificazionista, distorsione nella rievocazione del passato, errore di attribuzione finale, stereotipi come profezie che si autoavverano. Attività individuali e di gruppo sulle aspettative e sulle distorsioni percettive. Distorsioni valutative: effetto alone, effetto stereotipia, effetto Pigmalione. Profezie che si autoavverano. Laboratorio sulle distorsioni valutative (8 ore). - Contatto, empatia, identità comune, categorizzazione incrociata e complessità dell'identità come strategie di riduzione del pregiudizio (3 ore). - Il pensiero riflessivo: atteggiamento sperimentale per una mente aperta e interculturale (4 ore).
- Dewey, John, How We Think (1933), tr. it. Come pensiamo, La Nuova Italia, Firenze, 1961, capp. da I a VIII. - Mazzara, Bruno M., Stereotipi e pregiudizi, Bologna, il Mulino, 1997. - Sclavi, Marianella, Giornelli Gabriella, La scuola e l’arte di ascoltare. Gli ingredienti delle scuole felici, Feltrinelli, Milano, 2014. - Visalberghi Aldo, Insegnare e apprendere. Un approccio evolutivo, La Nuova Italia, 1988, pp. 1-44. - Visalberghi, Aldo, Pedagogia e scienze dell'educazione, Milano, Mondadori, 1990, pp. 15-27.
Gli studenti che non hanno raggiunto il 65% delle ore di presenza al corso sono tenuti a integrare il programma con un testo a scelta tra i seguenti:
- Bartoli Clelia, Razzisti per legge. L'Italia che discrimina, Roma-Bari, Laterza, 2012. - Biemmi Irene, Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari, Torino, Rosenberg & Sellier, 2011. - Biemmi Irene, Educare alla parità. Proposte didattiche per orientare in ottica di genere, Roma, Conoscenza edizioni, 2012. Brodetti Rossella, Conte Graziella, Lavorare per l'intercultura. La ricerca-azione della Scuola Interculturale di Formazione MCE, Bergamo, Edizioni Junior, 2010. - Burgio Giuseppe, Tra noi e i rom. Identità, conflitti, intercultura, Milano, Franco Angeli, 2015. - Cipollini Roberta (a cura di), Paesaggi marginali Romanes a Roma. Organizzazione sociale, modelli culturali, caratteri socio-demografici, Milano, Franco Angeli, 2012. - Corsini Cristiano, Scierri Irene, Differenze di genere nell'editoria scolastica. Indagine empirica sui sussidiari dei linguaggi per la scuola primaria, Roma, Nuova Cultura, 2016. - Gasparrini Lorenzo, Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni, Cagli, Settenove, 2016. - Gigli Alessandra (a cura di), Maestra, ma Sara ha due mamme? Le famiglie omogenitoriali nella scuola e nei servizi educativi, Milano, Guerini, 2011. - Lalli Chiara, Buoni genitori. Storie di mamme e di papà gay, Milano, il Saggiatore, 2009. - Lascioli Angelo, Handicap e pregiudizio. Le radici culturali, Milano, Franco Angeli, 2011. - Lingiardi Vittorio, Citizen gay. Affetti e diritti, Milano, il Saggiatore, 2012. - Lipperini Loredana, Ancora dalla parte delle bambine, Milano, Feltrinelli, 2014. - Mauceri Sergio, Omofobia come costruzione sociale. Processi generativi del pregiudizio in età adolescenziale, Milano, Franco Angeli, 2015. - Mucchi Faina Angelica, Troppo giovani, troppo vecchi, Roma-Bari, Laterza, 2013. - Priulla Graziella, C'è differenza. Identità di genere e linguaggi: storie, corpi, immagini e parole, Milano, Franco Angeli, 2013. - Stancarelli Bianca, La vergogna e la fortuna. Storie di rom, Venezia, Marsilio, 2011. - Taguieff Pierre-André, Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti, Milano, Raffaello Cortina, 1999. - Ulivieri Simonetta (a cura di), Corpi violati. Condizionamenti educativi e violenze di genere, Milano, Franco Angeli, 2014.
(Date degli appelli d'esame)
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M-PED/01
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Attività formative di base
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ITA |
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METODI E TECNICHE DEL SERVIZIO SOCIALE
(obiettivi)
2 Obiettivi formativi
2.1 Obiettivi generali
Il secondo modulo di “Metodi e tecniche del servizio sociale” è posto al secondo semestre del terzo anno come completamento del bagaglio di conoscenze dell’assistente sociale. In linea generale si propone di tradurre in abilità pratiche le competenze teoriche acquisite nei primi due anni di studio e di fornire un quadro teorico di lettura coerente delle esperienze che gli studenti svolgono nelle loro sedi di tirocinio. A questo scopo una parte del corso è dedicata all’analisi del materiale prodotto dagli stessi studenti durante lo svolgimento del loro tirocinio professionale e alla presentazione di casi specifici selezionati dal docente sui quali approfondire alcune delle problematiche più ricorrenti nel lavoro dell’assistente sociale. Inoltre, agli studenti vengono forniti approfondimenti teorici specifici relativi all’uso di alcuni “strumenti” di lavoro tipici dell’assistente sociale fra i quali il colloquio e la visita domiciliare, la stesura di relazioni di servizio sociale indirizzate ad altri servizi o enti, e alle differenti Autorità Giudiziarie con cui la professione si coordina, lo svolgimento di valutazioni e approfondimenti di natura sociale con scopo valutativo, il sostegno psicosociale a persone in condizione di fragilità sociale e in difficoltà.
2.2 Obiettivi specifici Al termine del corso gli studenti devono aver acquisito la capacità di riconoscere le teoria che vengono applicate nel lavoro svolto dagli assistenti sociali e le relative metodologie ed essere in grado di scrivere una relazione di servizio sociale in cui: presentano una situazione problematica, la analizzano e propongono un progetto di intervento congruo ad affrontare delle situazioni problematiche portate dagli utenti.
2.2.1 Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding). conoscenza del comportamento umano e del contesto sociale, compresa l'interazione tra fattori biologici, psicologici, sociali e culturali. Comprensione dello sviluppo del ciclo vitale, delle responsabilità e delle crisi corrispondenti alle varie età della vita con dovuta attenzione alle aspettative sia in ambito famigliare e sia nel contesto socio-culturale di riferimento. Conoscenza delle attività e delle professioni collegate al servizio sociale allo scopo di facilitare la collaborazione interprofessionale ed il lavoro di équipe.
2.2.2 Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and under-standing). Capacità di applicare le principali conoscenze teoriche (in particolare nel corso saranno approfonditi il mo-dello sistemico relazionale e quello di rete) e le metodologie d'intervento a specifiche situazioni problema-tiche e/o di disagio sociale (disagi minorili, disabilità, anziani, famiglie, immigrati, ecc). Capacità di affron-tare processi organizzativi complessi, Capacità di applicare codice deontologico.
2.2.3 Autonomia di giudizio (making judgements). Consapevolezza del rapporto tra le esperienze di vita personali e i sistemi di valore personali da un lato, e la pratica del servizio sociale dall’altro. In modo particolare in quest’area sarà dedicato un approfondimento specifica sul disturbo post traumatico da stress. Comprensione critica dell’impatto delle diseguaglianze e delle ingiustizie socio-culturali, politiche ed economiche sul funzionamento umano, capacità di giudizio critico nella lettura dei testi scientifici e delle fonti connesse ai processi di analisi sociale, capacità di con-frontarsi con quadri concettuali integrati con le metodologie d'intervento, valutazione critica dell’uso della ricerca nella pratica di servizio sociale, sospensione del giudizio nella presa in carico di situazioni com-plesse. Gli studenti saranno particolarmente stimolati a ragionare su tematica in cui la sospensione del giudizio è di particolare importanza come la tutela del minore e sul funzionamento delle famiglie violente e maltrattanti e su una particolare tipologia di utenza che sono le famiglie multiproblematiche
2.2.4 Abilità comunicative (communication skills). comunicazione appropriata ad interagire con diversi professionisti dell'area del servizio sociale e/o con altre professionalità, capacità di condurre e/o gestire discussioni di gruppo, capacità di rapportarsi con utenza complesse, capacità di colloquio volte a sviluppare relazione di fiducia, abilità nelle stesura di relazioni.
2.2.5 Capacità di apprendimento (learning skills). la capacità di servirsi di testi specialistici e dei relativi apparati bibliografici anche attraverso lo sviluppo di abilità di ricerca di data-base in natura informatica anche in lingua inglese
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ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI
(obiettivi)
2 Obiettivi formativi
2.1 Obiettivi generali
Obiettivo primario del corso è comprendere e interpretare il quadro organizzativo dei servizi sociali, alla luce delle principali teorie e degli orientamenti metodologici del pensiero organizzativo, delle interazioni dei vari soggetti nella comunità territoriale, del complesso sistema di rete dei servizi alla persona (sociali e socio-sanitari). Le lezioni frontali e le esercitazioni di gruppo contribuiranno a sviluppare le capacità di ap-plicazione delle principali conoscenze teoriche e delle metodologie d'intervento a specifiche situazioni problematiche e/o di disagio sociale (aree: minori, disabilità, anziani, famiglie, immigrati, salute mentale, dipendenze, ecc) allo scopo di acquisire gli strumenti professionali per rapportarsi con i molteplici bisogni dell’utenza e contribuire al loro soddisfacimento.
2.2 Obiettivi specifici
2.2.1 Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding).
Al termine del corso lo studente avrà acquisito le conoscenze dei più importanti riferimenti teorici del pen-siero organizzativo ed il loro utilizzo nell’attuale sistema di Welfare; saprà valutare il livello di integrazione dei servizi territoriali; saprà leggere criticamente l’assetto strutturale finalizzato alla tutela dei diritti ed alla partecipazione attiva delle persone, secondo un approccio orientato all’empowerment di individui, famiglie, gruppi, organizzazioni e comunità.
2.2.2 Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and under-standing).
Attraverso l’analisi dei modelli organizzativi orientati verso la progettualità nei servizi alla persona, lo stu-dente saprà esaminare le criticità, le potenzialità e le risorse della comunità, individuando le correlazioni di tali modelli con l’assetto istituzionale di riferimento, il quadro legislativo nazionale e regionale, il ruolo del servizio sociale nei processi di cambiamento sociale, per affrontare contesti organizzativi complessi ed uti-lizzare alcuni strumenti di valutazione della qualità dei servizi territoriali .
2.2.3 Autonomia di giudizio (making judgements).
Le competenze acquisite, attraverso le lezioni teoriche e le esercitazioni individuali e di gruppo in aula, solleciteranno nel singolo le capacità di raccogliere dati, sistematizzare concetti ed esprimere valutazioni in maniera autonoma e critica sui temi organizzativi, sociali, etici trattati durante il corso.
2.2.4 Abilità comunicative (communication skills).
Le letture (elaborati di gruppo su temi specifici proposti dal docente o suggeriti dagli studenti, citazioni, brani letterari, ecc.), l’utilizzo di foto-metafora e di audiovisivi svilupperanno le capacità di riflessione, riflessività e comunicazione attraverso il reciproco confronto sulle emozioni suscitate, la condivisione dell’oggetto di studio e lo scambio di conoscenze in relazione ai livelli di apprendimento di volta in volta raggiunti. Gli incontri con esperti, le visite guidate in contesti operativi del lavoro sociale e socio-sanitario affineranno le attitudini al confronto ed alla comunicazione con interlocutori ancora sconosciuti.
2.2.5 Capacità di apprendimento (learning skills).
Discussioni in aula su temi specifici del lavoro sociale, approfondimento e commento critico di letture (pro-poste dagli studenti o suggerite dal docente), confronto sulle singole esperienze di tirocinio, saranno di stimolo per lo studente nel proseguimento del proprio percorso accademico e formativo, sia nelle aree di maggior interesse, sia negli studi intrapresi successivamente al corso di laurea.
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Varone Alfredo
( programma)
Il programma è volto a fornire allo studente gli strumenti per acquisire capacità riflessive e di lettura critica della complessità del sistema del Welfare, dei livelli di integrazione degli interventi e dell’accesso ai servizi, con particolare riferimento alle fasce di popolazione più fragili. I contenuti didattici, inoltre, favoriscono la conoscenza delle attività e delle professioni collegate al servizio sociale, allo scopo di facilitare la collabora-zione interprofessionale ed il lavoro di équipe.
Verranno approfondite le seguenti aree tematiche: 1) il pensiero organizzativo e il sistema dei servizi alla persona 2) le principali norme legislative e la loro applicabilità nel contesto territoriale 3) le modalità di erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari nel settore pubblico (ASL, Comune) e nel Terzo Settore 4) il processo di costruzione di un Piano di Zona 5) le fragilità e le criticità sociali, la tutela dei diritti, i sistemi di protezione sociale e la fruibilità dei servizi 6) le reti sociali e l’integrazione socio-sanitaria 7) l’analisi dei LIVEAS 8) la valutazione della qualità degli interventi.
1) Rossi P. (2017), L’organizzazione dei servizi socio-assistenziali, Roma, Carocci Faber; 2) Cortigiani M., Marchetti P. (2015), L’assistente sociale, S. Arcangelo di Romagna, Maggioli (cap. 7); 3) Fargion S. (2015), Il metodo del servizio sociale, Roma, Carocci Faber (parti scelte); 4) Uno dei seguenti testi (a scelta, per aree di interesse): • (Immigrazione) Bauman Z. (2016), Stranieri alle porte, Bari, Laterza; • (Minori) Geda F. (2013), Nel mare ci sono i coccodrilli, Milano, Baldini&Castoldi; • (Salute mentale) Merini A. (1997), L’altra verità. Diario di una diversa, Milano, Rizzoli; • (Welfare) Folgheraiter F. (2015), Saggi di welfare, Trento, Erickson; • (Adolescenza/Dipendenze) Ammaniti N. (2010), Io e te, Torino, Einaudi; • (Adozione) Di Pietrantonio D. (2017), L’arminuta, Torino, Einaudi; • (Culture e Identità) Madjidi M. (2018), Io non sono un albero, Firenze, Giunti/Bompiani
(Date degli appelli d'esame)
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SPS/09
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |