Docente
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MUSTE' MARCELLO
(programma)
Egemonia e filosofia
Il concetto di egemonia appartiene alla cultura politica europea fin dalle origini greche. Adoperato nella storiografia di Erodoto, Tucidide, Polibio, il termine torna nelle opere di Platone (in particolare nelle Leggi) e nei testi degli stoici, fino alla letteratura cristiana del decimo secolo. Nella accezione moderna, la nozione di egemonia è sviluppata dalla storiografia tedesca del primo Ottocento (Ranke, Droysen) e dal pensiero storico e politico italiano del Risorgimento (Cesare Balbo, Gioberti). Al centro delle discussioni sulla rivoluzione sovietica (da Plechanov a Lenin e Stalin), il principio dell’egemonia è accolto da Gramsci nel periodo di soggiorno a Mosca ed elaborato, dopo il ritorno in Italia, tra il 1924 e il 1926. Nei Quaderni del carcere (1929-1935) Gramsci ne trasformò il significato, attraverso una riflessione filosofica (gli Appunti di filosofia nei Quaderni 4, 7, 8, i Quaderni 10 e 11), poi con le note su Machiavelli (Quaderno 13) e sull’americanismo (Quaderno 22).
Parte generale: M. Mustè, Marxismo e filosofia della praxis. Da Labriola a Gramsci, Viella, Roma 2018
Parte monografica:
A. Gramsci, Alcuni temi della questione meridionale (qualsiasi edizione) A. Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, Torino 1975: Quaderni 4, 7, 8, 10, 11, 12, 13.
Per non frequentanti Oltre i testi indicati per gli studenti frequentanti, i non frequentanti aggiungeranno lo studio del seguente libro: G. Vacca, Modernità alternative. Il Novecento di Antonio Gramsci, Einaudi, Torino 2017.
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