Docente
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PIERGUIDI STEFANO
(programma)
Il collezionismo di pittura a Roma nel Seicento
Il corso intende analizzare l’ampio fenomeno del collezionismo di pittura a Roma nel Seicento, a partire dalla devoluzione di Ferrara (1598), che portò in città i capolavori delle collezioni estensi, e fino alla formazione della collezione del marchese Niccolò Maria Pallavicini (inventario post mortem 1714). L’analisi delle maggiori quadrerie romane ancora oggi esistenti (Borghese, Spada, Corsini) sarà integrata con quelle delle collezioni disperse (Patrizi, Mattei, Pallavicini), in un continuo confronto con il più ampio quadro italiano ed europeo (dalle raccolte veneziane dei fratelli Correggio, fino a quelle francesi di La Vrillière e Mazzarino, e a quelle della corona spagnola). L’obiettivo sarà quello di indagare i criteri espositivi delle collezioni di pittura nel XVII secolo, attraverso l’analisi diretta degli inventari e delle fonti della letteratura artistica.
 Bibliografia d’esame
1. Powerpoint delle lezioni, con relative didascalie (ANCHE PER I NON FREQUENTANTI) da acquistare, insieme alle fotocopie degli articoli (NON I LIBRI) citati qui di seguito, al Centro Mirafiori
2. Bibliografia per gli studenti frequentanti
Stefano Pierguidi, Il capolavoro e il suo doppio: il Ratto di Elena di Guido Reni tra Madrid, Roma e Parigi, Roma, Artemide, 2012
Luigi Spezzaferro, Problemi del collezionismo a Roma nel XVII secolo, in Geografia del collezionismo: Italia e Francia tra il XVI e il XVIII secolo, atti del convegno (École Française de Rome) a cura di Oliver Bonfait e Michel Hochmann, Rome, École Française de Rome, 2001, pp. 1-23.
Francis Haskell, Mecenati e pittori: l'arte e la società italiane nell'età barocca, Torino, Allemandi, 2000, pp. (le pagine relative a Cassiano dal Pozzo, ad Antonio Ruffo e alla ‘scena provinciale’).
Michel Hochmann, La collezione di dipinti di palazzo Farnese di Roma secondo l'inventario del 1644, in I Farnese : arte e collezionismo, a cura di Lucia Fornari Schianchi, Milano, Electa, 1995, pp. 108-121.
Michele Maccherini, Caravaggio nel carteggio familiare di Giulio Mancini, in “Prospettiva”, 86, 1997, pp. 71-92.
3 Bibliografia aggiuntava per gli studenti non frequentanti:
Stefano Pierguidi, Sulle "Istorie famose in forma grande" della collezione Pallavicini e la predilezione di Ludovico Ludovisi per i "grandi" dipinti bolognesi, in “Il Carrobbio”, 39, 2013, pp. 119-132.
Stefano Pierguidi, ‘In materia totale di pitture si rivolsero al singolar Museo Borghesiano’: La quadreria Borghese tra il palazzo di Ripetta e la villa Pinciana, in “Journal of History of Collections”, XXVI, 2014, pp. 161 – 170.
Stefano Pierguidi, Caravaggio e il ciclo della galleria di palazzo Mattei, in “Storia dell’arte”, 136, 2013, pp. 87-98.
Stefano Pierguidi, Vanta questa Casa di havere quaranta quadri grandi per Altari: sulla collezione Giustiniani, in “Studi Romani”, LIX, 2011, pp. 199-243.
Stefano Pierguidi, Sulle raffigurazioni del Volto di Cristo della collezione Giustiniani: un episodio di devozione e recupero paleocristiano di primo Seicento, in “Rivista di Storia della Chiesa in Italia”, LXV, 2011, pp. 121-133.
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