Insegnamento
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CFU
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Ore Lezione
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Attività
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1035261 -
LABORATORIO CHIMICO DI CONSERVAZIONE E TRATTAMENTO DEI MATERIALI
(obiettivi)
Approfondimento delle nozioni di chimica e loro collegamento con problemi analitici pratici. Capacita’ di lavorare correttamente in un laboratorio chimico. Capacita’ di stilare un progetto diagnostico.
Primo modulo Alla conclusione del modulo gli studenti acquisiranno una conoscenza di base sulle caratteristiche chimico-fisiche e sui meccanismi di deterioramento dei manufatti prima e dopo i trattamenti, nonché su alcuni strumenti, teorici e sperimentali, per orientarsi sui metodi di conservazione e per fare una scelta equilibrata e consapevole di prodotti e materiali per il restauro. Gli studenti dovranno essere in grado di classificare e descrivere le principali forme di deterioramento, di programmare conseguentemente una puntuale indagine diagnostica, e di sapere individuare e controllare infine il più appropriato intervento conservativo.
Secondo Modulo Guidare alla comprensione delle principali fonti letterarie di natura tecnica e sviluppare nel contempo sia l’abilità nel riconoscere i materiali sia la capacità di ripercorrere e interpretare i procedimenti esecutivi dei manufatti nei vari rami dell’attività artistica.
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PRIMO MODULO
(obiettivi)
Primo modulo Alla conclusione del modulo gli studenti acquisiranno una conoscenza di base sulle caratteristiche chimico-fisiche e sui meccanismi di deterioramento dei manufatti prima e dopo i trattamenti, nonché su alcuni strumenti, teorici e sperimentali, per orientarsi sui metodi di conservazione e per fare una scelta equilibrata e consapevole di prodotti e materiali per il restauro. Gli studenti dovranno essere in grado di classificare e descrivere le principali forme di deterioramento, di programmare conseguentemente una puntuale indagine diagnostica, e di sapere individuare e controllare infine il più appropriato intervento conservativo
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MACCHIA Andrea
( programma)
rogramma Lezione1 Lezione 2 Le ione 3 Lezione 4 Lezione 5 Lezione 6 Lezione 7 Lezione 8 Lezione 9 Lezione 10 Lezione 11 Lezione 12 Lezione 13 Lezione 14 Lezione 15 Lezione 16 Lezione 17 Lezione 18 Lezione 19 Lezione 20 Comportamento in laboratorio . Interazione ambiente –materiale lapideo . Caratteristiche chimico fisiche dei materiali lapidei. Porosità. Interazioni acqua/materiale lapideo. Assorbimento capillare. Gelo/disgelo Sali solubili. La pulitura nel settore dei beni culturali. Soluzioni acquose. Sistemi per la pulitura delle superfici lapidee. Chelanti utilizzati nel settore dei beni culturali Croste nere. Reazione di carbonatazione e di de-carbonatazione. Consolidamento con calce e idrossido di bario Polimeri utilizzati nel settore della conservazione dei beni culturali. Polimeri per addizione (PVA) e per consolidazione (polisilossani) Classificazione dei polimeri utilizzati nel settore dal diagramma sforzo-deformazione, per struttura chimica. Polimeri cristallini e amorfi Protettivi. Tensione superficiale. Misura dell’angolo di contatto (bagnabilità dei liquidi) Tensioattivi Supportanti Produzione della carta. Saggi per il riconoscimento dell’amido e della lignina. Cause di degrado della carta Realizzazione di una sezione stratigrafica Studio sezione stratigrafica di un dipinto. I pigmenti. Saggi speditivi per il riconoscimento dei pigmenti. Saggi speditivi per il riconoscimento dei leganti (biomolecole) I metalli. Struttura ed elementi per la caratterizzazione e il degrado Corrosione dei metalli. Studio di una sezione metallografica. Attacco acido Sintesi di nanoparticelle. Materiali fotocatalici (TiO2 e TiO2 dopato) Solventi non acquosi utilizzati nella pulitura di opere policrome. Triangolo di solubilità. Green Chemistry applicata al settore dei beni culturali Il vetro: caratteristiche, degrado e restauro Materiali ceramici: struttura, caratteristiche e restauro Analisi diagnostiche per lo studio dei materiali ceramici I prodotti utilizzati nel settore dei beni culturali. Nomenclatura commerciale, applicazione e formula chimica
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6
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CHIM/12
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40
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12
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1052074 -
PETROGRAFIA E LABORATORIO DI MATERIALI LAPIDEI
(obiettivi)
Modulo di Laboratorio di Materiali Lapidei Conoscenza dei principi di base della petrografia per la caratterizzazione e l’identificazione di rocce e lapidei utilizzati nel campo dei Beni Culturali. Conoscenza dei principali materiali lapidei. Conoscenza dei processi di degrado dei materiali lapidei e delle principali forme di alterazione. Acquisizione delle principali tecniche di indagine per la caratterizzazione dei materiali lapidei. Riconoscimento macro-microscopico dei materiali lapidei di interesse dei Beni Culturali. Conoscenza dei principali medodi di studio dei materiali lapidei e applicazioni a casi studio.
Modulo di Petrografia Obiettivo fondamentale del corso è l’acquisizione delle capacità di riconoscimento macro e microscopico, descrizione e classificazione delle rocce ignee e metamorfiche secondo schemi classificativi di uso internazionale, e loro impiego nell’ambito dei Beni Culturali. Inoltre, il corso intende fornire agli studenti conoscenze dei processi petrogenetici delle rocce plutoniche, vulcaniche e metamorfiche anche in relazione ai differenti contesti geodinamici.
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PETROGRAFIA
(obiettivi)
Obiettivo fondamentale del corso è l’acquisizione delle capacità di riconoscimento macro e microscopico, descrizione e classificazione delle rocce ignee e metamorfiche secondo schemi classificativi di uso internazionale, e loro impiego nell’ambito dei Beni Culturali. Inoltre, il corso intende fornire agli studenti conoscenze dei processi petrogenetici delle rocce plutoniche, vulcaniche e metamorfiche anche in relazione ai differenti contesti geodinamici.
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STAGNO VINCENZO
( programma)
Origine del pianeta Terra e sua evoluzione. Processi di accrezione terrestre omogenea ed eterogenea. Le meteoriti. Composizione chimica e mineralogica dell’interno della Terra. La crosta. Il Mantello (superiore ed inferiore). Il Nucleo (esterno ed interno). Composizione chimica e mineralogica delle rocce. Origine, nomenclatura e classificazione delle rocce ignee secondo le raccomandazioni IUGS. I diagrammi di Streckeisen e TAS per rocce ignee intrusive ed effusive. Origine e processi di cristallizazione dei magmi. Transizione liquido-vetro. Significato di temperatura di solidus e di liquidus. Il rischio sismico e vulcanico in Italia: cause e conseguenze sul patrimonio dei Beni Culturali. Introduzione dei distretti vulcanici italiani (Colli Albani, Etna, Isole Eolie, Vesuvio, Campi Flegrei). Origine e classificazione delle rocce metamorfiche. Gradiente geotermico e microstrutture. Diagrammi binari e ternari. Ambienti petrogenetici correlati alla produzione di materiali lapidei per i Beni Culturali. Concetti fondamentali di termodinamica. La geotermobarometria. I coefficienti di ripartizione degli elementi. La fugacita’ d’ossigeno. Le rocce sedimentarie. Forme di degradazione meccanica e chimica dei minerali delle rocce. La scala dei tempi geologici. Introduzione all’uso delle carte geologiche. Descrizione e riconoscimento macroscopico delle rocce e microscopico in sezione sottile. La collezione di materiali lapidei di Corsi e Belli, strumenti di supporto analitico e software disponibile on-line.
Atlante dei minerali costituenti le rocce in sezione sottile, Mackenzie W.S. e Guilford C., Edizioni Zanichelli (1985). Lucio Morbidelli (2003) -Le rocce ed i loro costituenti (Bardi, Roma); Petrografia Microscopica, Ugo Zezza (ediz. La Goliardica Pavese). Dispense e lezioni informatizzate in formato .pdf a cura del Docente
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6
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GEO/07
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12
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Attività formative di base
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ITA |
1038598 -
CHIMICA DEL RESTAURO E DELLA CONSERVAZIONE
(obiettivi)
A - Conoscenza e capacità di comprensione OF 1) Conoscere i principali materiali costitutivi delle opere d’arte OF 2) Conoscere la natura, le proprietà chimiche ed i periodi di impiego dei principali pigmenti OF 3) Conoscere la natura e le proprietà chimiche dei materiali filmogeni naturali OF 4) Conoscere la natura e le proprietà chimiche dei diversi materiali sintetici per uso artistico OF 5) Comprendere la relazione tra struttura e polarità dei solventi organici OF 6) Conoscere i principali fenomeni di degrado chimico dei vari materiali artistici
B – Capacità applicative OF 7) Saper dedurre dalla natura chimica dei materiali costitutivi i principali processi di degrado di un manufatto OF 8) Saper dedurre dalle proprietà chimiche delle varie sostanze naturali e sintetiche il loro utilizzo in campo artistico OF 9) Essere in grado di progettare una miscela di solventi per una operazione di pulitura OF 10) Essere in grado di progettare percorsi didattici integrati fra le discipline scientifiche e quelle umanistiche
C - Autonomia di giudizio OF 11) Essere in grado di valutare la natura dei processi di degrado dei materiali artistici OF 12) Essere in grado di suggerire le tecniche di indagine strumentale più adatte in funzione del tipo di materiale e del suo stato di conservazione OF 13) Essere in grado di valutare la coerenza di materiali e metodi di intervento con i requisiti del restauro moderno OF 14 Saper individuare nelle proprietà dei materiali artistici i collegamenti più adatti per l’insegnamento di principi e concetti della chimica generale D – Abilità nella comunicazione OF 15) Saper comunicare agli addetti al restauro privi di formazione scientifica, la natura e gli effetti dei processi di degrado sui materiali costitutivi OF 16) Saper comunicare agli addetti al restauro privi di formazione scientifica, le proprietà dei materiali per il restauro e le caratteristiche delle metodologie applicate OF 17) Saper mettere in evidenza il ruolo della chimica nelle trasformazioni dei materiali che costituiscono il mondo reale
E - Capacità di apprendere OF 18) Avere la capacità di consultare la letteratura su materiali e metodi di restauro e conservazione OF 19) Avere la capacità di valutare schede tecniche e prospetti informativi di nuovi materiali proposti sul mercato
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FAVERO GABRIELE
( programma)
Introduzione al corso: il Restauro nella Storia dell'Arte e secondo Brandi - il ruolo della Chimica nel Restauro - Le opere policrome, struttura stratificata - Tecnica delle sezioni stratigrafiche - Materiali costitutivi: colori (pigmenti, coloranti e lacche), leganti e resine - Leganti delle opere mobili: tempere, oli, tecniche miste - Leganti degli affreschi - Carbonatazione della calce - Malte aeree e malte idrauliche I materiali pittorici: Pigmenti, coloranti e lacche (color index, lightfastness, potere coprente e numero d'olio) - Composizione chimica e proprietà – Uso dei pigmenti nelle varie epoche storiche - Metalli e Tecniche di Doratura - Leganti pittorici; caratteristiche chimiche e fisiche - Proteine: colle animali, tempera ad uovo, caseina - Polisaccaridi: gomme vegetali, amido e destrine - Lipidi e leganti idrofobici: oli siccativi - Polimerizzazione ossidativa - Leganti sintetici moderni - Proprietà delle vernici - Caratteristiche delle resine naturali e delle resine sintetiche - Resine di poliaddizione e di policondensazione - Cellulosa e derivati – Cere naturali ed artificiali - Vernici e Protettivi - Adesivi, Consolidanti e Stucchi Degrado e tecniche di pulitura: Fenomenologia del degrado - Pulitura di opere policrome - Introduzione ai solventi organici - Elettronegatività e polarità dei solventi - Polarità dei solventi - Forze intermolecolari - Parametri di solubilità e forze di coesione - Triangolo di Teas - Miscele di solventi - Test di Solubilità di Feller - Test alternativi - Approccio integrato alla pulitura - Solventi Dipolari Aprotici – Soft Matters - Gelificanti per soluzioni acquose - Uso degli enzimi nel restauro Gli affreschi ed i materiali lapidei: Fasi storiche della pittura murale – Malte a base di argilla, gesso e calce – Carbonatazione, malte aeree ed idrauliche – Umidità e danni diretti ed indiretti - Migrazione e cristallizzazione dei sali solubili - Metodo Ferroni - Caratteristiche dei fissativi - Consolidamento e rimozione degli affreschi - Introduzione al materiale lapideo - Degrado e restauro del materiale lapideo - Croste nere - Consolidanti a base di silicio I materiali cellulosici: Struttura della cellulosa e della lignina – Umidità e degrado del legno – Restauro del legno - La carta: preparazione e caratteristiche - Degrado della carta - Inchiostri ferro-gallici e specchio di stampa - Foxing- Deacidificazione della Carta I metalli e le leghe: Archeometallurgia ed epoche storiche - Potenziale di riduzione e nobiltà dei metalli - I metalli da conio: oro, argento e rame – Stagno, piombo, ferro e leghe - Corrosione dei metalli, chimica ed elettrochimica - Prodotti di corrosione e patine - Sistemi di protezione passivi e catodici Il vetro e la ceramica: Formazione e struttura del vetro – Chimica e colore del vetro – Il vetro nelle varie epoche storiche – Degrado e restauro del vetro – Materie prime e cottura della ceramica – La ceramica nella storia – Vasi attici, terracotta e porcellana – Degrado e restauro
Per la parte generale sui materiali artistici: Luigi Campanella, Antonella Casoli, Maria Perla Colombini, et al. Chimica per l'Arte Zanichelli Editore ISBN: 9788808068538
Per i materiali delle opere policrome (pigmenti, leganti, resine): Mauro Matteini, Arcangelo Moles La Chimica nel restauro - I materiali dell'arte pittorica Nardini Editore ISBN: 9788840441542
Per approfondire pigmenti e coloranti: Natalia Bevilacqua, Leonardo Borgioli, Imma Adrover Gracia I Pigmenti nell’Arte dalla Preistoria alla Rivoluzione Industriale Il Prato Editore - Collana "I Talenti" ISBN: 9788863360905 Antonella Casoli, Maria Elena Darecchio, Lara Sarritza I Coloranti nell’Arte Il Prato Editore - Collana "I Talenti" ISBN: 9788863360516
Per i solventi e i metodi di pulitura: Paolo Cremonesi L'uso dei solventi organici nella pulitura di opere policrome Il Prato Editore - Collana "I Talenti" ISBN: 8887243859 Paolo Cremonesi L'uso degli enzimi nella pulitura di opere policrome Il Prato Editore - Collana "I Talenti" ISBN: 8887243085 Paolo Cremonesi L’ambiente acquoso per la pulitura di opere policrome Il Prato Editore - Collana "I Talenti" ISBN: 9788863361193
Per approfondire gli affreschi: Paolo Mora, Laura Mora, Paul Philippot La conservazione delle pitture murali Editrice Compositori ISBN: 8877942797 Guido Botticelli Metodologia di restauro delle pitture murali Centro Di Edizioni ISBN: 9788870382280
Per approfondire i materiali lapidei: Lorenzo Lazzarini, Marisa Laurenzi Tabasso Il restauro della pietra UTET Edizioni Tecniche ISBN: 9788859805434
Per approfondire la carta: Maurizio Copedé La carta ed il suo degrado Nardini Editore ISBN: 9788840440132
Per approfondire i materiali metallici: Claudio Giardino I metalli nel mondo antico – Introduzione all’Archeometallurgia Editori Laterza ISBN: 9788842054887
(Date degli appelli d'esame)
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6
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CHIM/01
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1035250 -
FONDAMENTI DI ARCHEOMETRIA
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire agli studenti le conoscenze di base relative ai metodi geochimici. utilizzati per la diagnostica nei Beni Culturali. Al termine del corso lo studente avrà acquisito gli elementi conoscitivi di base sulla datazione assoluta dei reperti, sulle tecnologie produttive antiche, sul riconoscimento delle aree di provenienza delle materie prime e dei reperti, strumento necessario alla tutela, valorizzazione e fruizione dei Beni Culturali.
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CASTORINA FRANCESCA
( programma)
L’Archeometria: suo significato ed importanza come scienza multidisciplinare di supporto alla ricerca archeologica. -Panoramica sulle principali tecniche diagnostiche di tipo geochimico, utilizzate nel campo dei Beni Culturali: caratteristiche, potenzialità e problemi. - Nuclidi stabili e radioattivi. Il decadimento radioattivo e le sue leggi. Concetto di attività di un radioisotopo. Famiglie radioattive naturali. - Principali metodi di datazione: 14C, Pb-Pb, 40K, disequilibrio 238U-230Th, dendrocronologia e termoluminescenza, - Il frazionamento isotopico in natura: processi, implicazioni. Applicazioni degli isotopi stabili in Archeometria: paleoclimatologia, stratigrafia, studi di provenienza (di minerali, rocce e metalli usati per la realizzazione di manufatti), ricostruzione del pattern alimentare (paloediete) umano ed animale. - Archeometallurgia : finalità, sfruttamento dei corpi mineralizzati nel passato, principali centri minerari, rotte commerciali. Processi di metallurgia, leghe metalliche e tecniche di alligazione. Tecniche di lavorazione dei manufatti. Analisi chimica dei manufatti metallici ed applicazione a studi di provenienza. - Archeometria della ceramica. La ceramica nell’antichità. Origine e composizione delle argille e degli smagranti: implicazioni dei processi geochimici di alterazione supergenica nella loro composizione chimica/mineralogica. Modifiche della composizione dell’impasto durante la cottura ( decarbonatazione, ossido/riduzione, disidratazione, charring/perdita di materia organica, volatilizzazione di materia) - Determinazione della composizione chimica/mineralogica della ceramica per studi di provenienza. Concetti di “geochemical signature” e/o “geochemical fingerprint” applicato ad argilla e ceramica. - I vetri : composizione, e trccianti chimici e isotopici come indicatori di provenienza
Il materiale didattico presentato a lezione sarà disponibile presso: : https://elearning.uniroma1.it/
I testi di base consigliati per il corso sono: - M. Aitken, Science based dating in archaeology. Longman, 1990 - G. Artioli, Scientific Methods and Cultural Heritage, An Introduction to the Application of Materials Science to Archaeometry and Conservation Science, Oxford University Press - A. Castellano, M. Martini, E. Sibilia (a cura di), Elementi di archeometria. Egea, 2002. - G. Faure, Principles of isotope geology. J. Wiley & Sons, 1986 - C. GIARDINO, I metalli nel mondo antico. Introduzione all’archeometallurgia, Laterza, Roma Bari 2002 - C. Renfrew, P. Bahn, Archeologia. Teoria, Metodi, Pratica. Zanichelli, 1999. - N.Herz & G. Garrison, Geological methods for archaeology, Oxford Univ. Press, 1998.
(Date degli appelli d'esame)
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GEO/08
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1041711 -
METODOLOGIE FISICHE PER I BENI CULTURALI
(obiettivi)
Conoscenze acquisite: Elementi di base di struttura della materia. Varie tecniche diagnostiche per i Beni Culturali, i principi fisici su cui si basano e loro applicazioni a casi pratici. Competenze acquisite: Conoscenza di varie tecniche diagnostiche, sapere quando impiegarle, quali sono i loro vantaggi e i loro limiti rispetto ad altre tecniche per lo studio dei Beni Culturali.
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SECONDO MODULO
(obiettivi)
Conoscenze acquisite: Elementi di base di struttura della materia. Varie tecniche diagnostiche per i Beni Culturali, i principi fisici su cui si basano e loro applicazioni a casi pratici. Competenze acquisite: Conoscenza di varie tecniche diagnostiche, sapere quando impiegarle, quali sono i loro vantaggi e i loro limiti rispetto ad altre tecniche per lo studio dei Beni Culturali.
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FELICI ANNA CANDIDA
( programma)
I modulo Richiami di matematica e fisica di base ( 4 ore) Richiami di matematica e fisica necessari per seguire il corso.
Dalla fisica classica alla fisica quantistica (4 ore): dualismo onda-corpuscolo delle onde elettromagnetiche e delle particelle elementari. Lo spettro delle onde elettromagnetiche. Cenni di meccanica ondulatoria: autostati, autovalori, funzioni d'onda e loro significato probabilistico. Spettroscopia atomica e molecolare (6 ore): l’atomo d’idrogeno, lo spin degli elettroni. Il principio di esclusione di Pauli e gli atomi a molti elettroni. Spettroscopia molecolare: energia elettronica, spettri vibrazionali e rotazionali.
La Risonanza Magnetica Nucleare (10): Principi fisici. Apparato sperimentale e segnale NMR. Equazioni di Bloch. Rilassometria: tempi di rilassamento T1 e T2. Spettroscopia NMR: chemical shift, J-coupling, interazione dipolare. Imaging NMR: rapporto S/N, risoluzione, contrasto. Diffusione molecolare: coefficiente di autodiffusione D, diffusione ristretta. Applicazioni per lo studio di mezzi porosi: marmi, malte, affreschi, ossa e denti archeologici, legno e carta antichi.
II modulo La fisica dei raggi X (12 ore). Legge di Lambert, coefficiente di assorbimento. Effetto fotoelettrico. Fluorescenza di raggi X. Generatori di raggi X. Cenni sulla struttura a bande dei solidi. Rivelatori di raggi X. Ottica per raggi X. Spettroscopia di fluorescenza dei raggi X (XRF) (4 ore). Principi fisici. Spettroscopia XRF risolta in energia (ED-XRF): apparato sperimentale; analisi qualitativa e quantitativa; applicazioni, potenzialità e limiti. Cenni sulla spettroscopia WD-XRF Radiografia (2 ore). Principi fisici della radiografia. Schema di un apparato radiografico. Ingrandimento, risoluzione e contrasto. Rivelatori. Applicazioni nell’ambito dei Beni Culturali. Colorimetria (3 ore). Il colore. Colori primari additivi (RGB) e sottrattivi (CMY). Tinta, luminosità, saturazione. Tavole di Munsell. Spazi del colore RGB e CMYK. Spazi CIELxy e CIELab. Differenza tra due colori. Spettroscopia in riflettanza (1,5 ore). Apparato sperimentale. Fattore di riflessione spettrale. Modello a due strati di Kubelka-Munk (cenni). Riflettografia nel vicino infrarosso (NIR) (1,5). Principi fisici. Apparato sperimentale. Applicazioni nell’ambito dei Beni Culturali.
Dispense a cura dei docenti
(Date degli appelli d'esame)
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3
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FIS/07
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24
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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PRIMO MODULO
(obiettivi)
Conoscenze acquisite: Elementi di base di struttura della materia. Varie tecniche diagnostiche per i Beni Culturali, i principi fisici su cui si basano e loro applicazioni a casi pratici. Competenze acquisite: Conoscenza di varie tecniche diagnostiche, sapere quando impiegarle, quali sono i loro vantaggi e i loro limiti rispetto ad altre tecniche per lo studio dei Beni Culturali.
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Capuani Silvia
( programma)
Richiami di matematica e fisica necessari per seguire il corso (2 ore)
Spettroscopia atomica e molecolare (8 ore) Dalla fisica classica alla fisica quantistica: dualismo onda-corpuscolo delle onde elettromagnetiche e delle particelle elementari. Lo spettro delle onde elettromagnetiche. Cenni di meccanica ondulatoria: autostati, autovalori, funzioni d'onda e loro significato probabilistico. Spettroscopia atomica: l’atomo d’idrogeno, lo spin degli elettroni. Il principio di esclusione di Pauli e gli atomi a molti elettroni. Spettroscopia molecolare: energia elettronica, spettri vibrazionali e rotazionali.
Risonanza Magnetica Nucleare (14 ore) Principi fisici. Apparato sperimentale e segnale NMR. Equazioni di Bloch. Rilassometria: tempi di rilassamento T1 e T2. Spettroscopia NMR: chemical shift, J-coupling, interazione dipolare. Imaging NMR: rapporto S/N, risoluzione, contrasto. Diffusione molecolare: coefficiente di autodiffusione D, diffusione ristretta. Applicazioni per lo studio di mezzi porosi: marmi, malte, affreschi, ossa e denti archeologici, legno.
Dispense a cura dei docenti
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FIS/07
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24
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1041606 -
LABORATORIO PER LO STUDIO DEI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE
(obiettivi)
Acquisizione delle nozioni di base per il recupero ed analisi di macroresti e microresti vegetali in scavo archeologico intese alla loro conoscenza e conservazione. Acquisizione delle capacità di operare distinzioni fra i principali tipi di fossili vegetali a livello macroscopico.
Obiettivi principali Il modulo consiste nell’illustrare cosa sono i funghi, perché possono essere degli agenti deteriogeni dei beni culturali e quali sono le strategie per prevenirne o curarne la loro azione negative. Inoltre il corso prevede un’introduzione alla biologia molecolare ed in particolare al DNA e alla PCR nell’ambito di un più ampio riferimento alle strategie attualmente utilizzate per il riconoscimento di queste specie fungine deteriogene Obiettivi specifici A) Conoscenze e capacità di comprensione - i funghi - i funghi ed il biodeterioramento dei beni culturali - strategie di prevenzione e trattamento dei funghi deteriogeni - strategie di isolamento e riconoscimento dei funghi deteriogeni - il DNA e la PCR - il DNA barcoding e la tassonomia molecolare B) Capacità di applicare conoscenza e comprensione - Saper usare la terminologia specifica - Individuare i principali fattori causa del bio-deterioramento dei beni culturali - Identificare le attività importanti per il bio-deterioramento fungino - Delineare delle strategie di controllo dei funghi deteriogeni dei beni culturali - Riconoscere mediante tecniche classiche e molecolari i funghi deteriogeni dei beni culturali C) Autonomia di giudizio - Individuazione di nuove prospettive/strategie di sviluppo per la salvaguardia dei beni culturali - Valutazione, interpretazione e rielaborazione di dati di letteratura nel campo bio-deterioramento dei beni culturali D) Abilità comunicative - Capacità di illustrare i risultati della ricerca e della sperimentazione svolta nell’ambito delle esercitazioni - Capacità di comprendere manoscritti in lingua inglese e saperne indicare i tratti salienti all’esame orale E) Capacità di apprendimento - Apprendere la terminologia specifica - Connettere in modo logico le conoscenze acquisite - Identificare i temi più rilevanti delle materie trattate - sapere consultare banche dati specialistiche (es. ncbi)
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SECONDO MODULO
(obiettivi)
Obiettivi principali Il modulo consiste nell’illustrare cosa sono I funghi, perché possono essere degli agenti deteriogeni dei beni culturali e quali sono le strategie per prevenirne o curarne la loro azione negative. Inoltre il corso prevede un’introduzione alla biologia molecolare ed in particolare al DNA e alla PCR nell’ambito di un più ampio riferimento alle strategie attualmente utilizzate per il riconoscimento di queste specie fungine deteriogene Obiettivi specifici A) Conoscenze e capacità di comprensione - i funghi - i funghi ed il biodeterioramento dei beni culturali - strategie di prevenzione e trattamento dei funghi deteriogeni - strategie di isolamento e riconoscimento dei funghi deteriogeni - il DNA e la PCR - il DNA barcoding e la tassonomia molecolare B) Capacità di applicare conoscenza e comprensione - Saper usare la terminologia specifica - Individuare i principali fattori causa del bio-deterioramento dei beni culturali - Identificare le attività importanti per il bio-deterioramento fungino - Delineare delle strategie di controllo dei funghi deteriogeni dei beni culturali - Riconoscere mediante tecniche classiche e molecolari i funghi deteriogeni dei beni culturali C) Autonomia di giudizio - Individuazione di nuove prospettive/strategie di sviluppo per la salvaguardia dei beni culturali - Valutazione, interpretazione e rielaborazione di dati di letteratura nel campo bio-deterioramento dei beni culturali D) Abilità comunicative - Capacità di illustrare i risultati della ricerca e della sperimentazione svolta nell’ambito delle esercitazioni - Capacità di comprendere manoscritti in lingua inglese e saperne indicare i tratti salienti all’esame orale E) Capacità di apprendimento - Apprendere la terminologia specifica - Connettere in modo logico le conoscenze acquisite - Identificare i temi più rilevanti delle materie trattate - sapere consultare banche dati specialistiche (es. ncbi)
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REVERBERI MASSIMO
( programma)
MODULO 1: I FUNGHI (8 ore) 1. i funghi 2. i funghi ed il biodeterioramento dei beni culturali 3. strategie di prevenzione e trattamento dei funghi deteriogeni MODULO 2: IL RICONOSCIMENTO DEI FUNGHI BIO-DETERIOGENI (8 ore) 1. strategie di isolamento e riconoscimento dei funghi deteriogeni 2. il DNA e la PCR 3. il DNA barcoding e la tassonomia molecolare SESSIONI DI LABORATORIO (12 ore). Esperimenti di isolamento e riconoscimento mediante tecniche standard e molecolari di funghi biodeteriogeni da materiale reale
MODULO 1: I FUNGHI 1 testo a scelta tra i seguenti: Fondamenti di patologia vegetale, Editore: Pàtron, Edizione:2; A cura di:F. Favaron, F. Scala; Data di Pubblicazione:2017; EAN:9788855533829; ISBN:8855533827 Elementi di Patologia Vegetale, di Belli G, Editore Piccin-Nuona Libraria, Edizione: 2; Data di Pubblicazione: 2011, ISBN: 9788829921294 Biologia delle piante di Raven di Ray F. Evert, Susan E. Eichhorn, Editore: Zanichelli, Edizione: 7; Data di Pubblicazione: dicembre 2013; EAN: 9788808175045; ISBN: 8808175049 MODULO 2: IL RICONOSCIMENTO DEI FUNGHI BIO-DETERIOGENI 1 testo a scelta tra i seguenti: • Micologia Moderna. JW Deacon. Edagricole 2000. ISBN-10: 8820645521; ISBN-13: 978-8820645526 • Il gene X. Editore: Zanichelli; Anno edizione: 2012; EAN: 9788808159588
Per un immediato aggiornamento dei testi o del materiale didattico distribuito dal docente consultare la pagina web del corso: https://elearning2.uniroma1.it
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AGR/12
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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PRIMO MODULO
(obiettivi)
Acquisizione delle nozioni di base per il recupero ed analisi di macroresti e microresti vegetali in scavo archeologico intese alla loro conoscenza e conservazione. Acquisizione delle capacità di operare distinzioni fra i principali tipi di fossili vegetali a livello macroscopico.
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SADORI LAURA
( programma)
I beni culturali di origine vegetale. L'archeobotanica: specializzazione paleobotanica per le scienze archeologiche. Interdisciplinarietà e finalità dell'archeobotanica. Fossili e subfossili vegetali. Ambienti di conservazione dei resti vegetali. Condizioni, processi e modalità di fossilizzazione. Rocce favorevoli alla fossilizzazione. Principi concettuali e differenze tra animali e vegetali nella fossilizzazione. Metodi della ricerca archeobotanica applicati allo studio dei beni storici, artistici, architettonici e ambientali. Campionamenti e analisi non distruttive di resti vegetali non fossilizzati. Tecniche archeobotaniche di campagna: scavo, campionamento, carotaggio, consolidamento, trasporto e conservazione dei materiali vegetali. Macroresti e microresti vegetali: legno, foglie, fiori, semi e frutti, cuticole, apparati stomatici, fitoliti, polline, spore. Tessuto legnoso: aspetti anatomici, istologici e diagnostici. Legno di gimnosperme e angiosperme dicotiledoni: sezioni e caratteri diagnostici. Esempi di manufatti lignei. Studi antracologici. Tecniche per lo studio della foglia e del tessuto epidermico. Cuticole fossili. Paleocarpologia: metodi ed oggetti di studio. Archeopalinologia: tecniche, potenzialità e casi di studio. Contributo di macrofossili e microfossili alla ricostruzione del paleoambiente.
materiale didattico del docente disponibile in e-learning
(Date degli appelli d'esame)
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3
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BIO/02
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16
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12
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |