Insegnamento
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1020325 -
MACROMOLECOLE
(obiettivi)
Il corso è dedicato all’approfondimento delle conoscenze sulla sintesi e sul comportamento di materiali polimerici allo stato solido. Il corso è rivolto a studenti che abbiano già acquisito informazioni di base sulla chimica e chimico-fisica delle macromolecole. In particolare, tramite lo studio specifico sul comportamento di polimerici elastomerici, viscoelastici, cristallini e conduttori elettronici, lo studente acquisisce competenze sulle correlazioni tra la struttura chimica dei materiali e le loro proprietà. Il corso è organizzato in modo tale da dare allo studente l’opportunità di conoscere le teorie che descrivono le caratteristiche peculiari di ogni tipologia di materiale, le deviazioni dalle previsioni fornite dai modelli ed i comportamenti reali. Inoltre, tramite esempi di risultati sperimentali su comportamenti reali dei materiali polimerici, ottenuti con varie tecniche di indagine, si stimola la capacità di scelta del tipo di analisi strumentale più opportuna per caratterizzare il materiale in relazione alla sua destinazione applicativa. Tali abilità sono anche sviluppate tramite la sollecitazione alla lettura critica, oltre che ai libri di testo, di pubblicazioni scientifiche o relazioni tecniche sulle proprietà di materiali polimerici. Con le conoscenze acquisite, lo studente possiederà competenze sui principi e sui criteri di utilizzazione dei materiali polimerici, potrà essere in grado di prevedere il comportamento dei materiali in base all’analisi della struttura delle macromolecole ed avere la possibilità di ipotizzare o progettare le caratteristiche dei materiali in relazione ai possibili impieghi. Gli studenti saranno in grado di inserirsi agevolmente sia nel mondo del lavoro dell’industria chimica dei materiali polimerici sia nell’attività scientifica del mondo accademico e dei centri di ricerca che si occupino di polimeri. Inoltre, le informazioni fornite potranno essere impiegate per affrontare con una maggiore consapevolezza gli argomenti trattati in altri corsi del CdS in Chimica Industriale riguardanti lo studio e le applicazioni dei polimeri.
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MARTINELLI ANDREA
( programma)
0.5 CFU Elastomeri
Considerazioni generali; struttura chimica degli elastomeri; elastomeri termoplastici; teoria termodinamica classica dell’elastomero ideale, teoria termodinamica statistica dell’elastomero ideale.
2 CFU Proprietà viscoelastiche
Proprietà meccaniche di solidi elastici: il tensore di stress ed il tensore di strain; la legge di Hooke generalizzata; compliance e stiffness; il modulo di Young, il rapporto di Poisson, il modulo di torsione; il modulo di volume; Il comportamento viscoelastico; va viscosità; Esperimenti di Creep, sterss-relxation e dinamo-meccanici; modelli di comportamento meccanico-reologico: modello di Hooke, di Newton, di Maxwell,di Voigt-Kelvin, di Burger; Modelli generalizzati e Spettri di rilassamento; Principio di sovrapposizione di Boltzman; Variazione del Modulo di Rilassamento dello stress con il tempo; Temperatura di transizione vetrosa; Principio di equivalenza tempo-temperatura; Teorie sulla dipendenza dalla temperatura dei comportamenti viscoelastici: L’equazione WLF e la teoria del Volume Libero, La teoria di Adam e Gibbs.Il paradosso di Kauzmann
0.5 CFU Snervamento e frattura nei materiali polimerici
Tipi di frattura: frattura fragile e frattura duttile; La teoria di Griffith per la frattura di tipo fragile; La trattazione di Irwin; Effetto sul punto di cedimento di una pressione esterna; Effetto di T e della velocità di deformazione sul cedimento; Modello di Eyring; Criteri di Tresca e di Von Mises di cedimento per snervamento in presenza di sollecitazioni multi assiali; Cedimento per Crazing o Microcavitazione o Microfessurazione. Equazione di Sternstein-Ongchin; costruzione di Considere
1 CFU Polimeri Conduttori
Meccanismi di conduzione: Il solitone nel PA; polaroni e bipolaroni; meccanismi di trasporto di carica in relazione al livello di drogaggio; La gap nel Poliacetilene; Spettri elettronici di polimeri conduttori; Esempi di polimeri conduttori
1,5 CFU Cristallizzazione di Polimeri. Morfologia e struttura dei cristalli singoli e degli sferuliti. Modello microcinetico: chain folding, nucleazione primaria, nucleazione secondaria, accrescimento, teoria di Hoffman. Modello macrocinetico: evoluzione della cristallinità con il tempo, teoria di Avrami.
0,5 CFU Processi di polimerizzazione Polimerizzazione in massa, in soluzione, in sospensione e in emulsione; trasferimento di catena nelle polimerizzazioni radicaliche.
-S. Bruckner, G. Allegra, M. Pegoraro, F. P. La Mantia, Scienza e Tecnologia dei Materiali Polimerici, Ed. EdiSES, Napoli; -Ciardelli F., Farina M., Giusti P., Cesca S., Macromolecole. Scienza e Tecnologia Vol. I e II, Centro Stampa “Nuova Cultura”,Roma -Mechanical Properties of Solid Polymers: Third Edition-Author(s):I. M. WardJ. Sweeney-DOI:10.1002/9781119967125-John Wiley & Sons, Ltd -Introduction to Polymers, Third Edition-Robert J. Young, Peter A. Lovell-CRC Press;
Tutti i testi si trovano presso la biblioteca del Dipartimento di Chimica
Appunti del docente presso il sito https://sites.google.com/a/uniroma1.it/andrea-martinelli/ a cui si accede previa autorizzazione.
(Date degli appelli d'esame)
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6
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CHIM/04
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1020322 -
CHIMICA FISICA III E LABORATORIO
(obiettivi)
Il corso mira ad introdurre i concetti della struttura della materia e i metodi chimico-fisici applicati alla caratterizzazione strutturale, focalizzando sulle tecniche di diffrazione dei raggi X (verrà inoltre menzionata la complementarietà con la diffrazione di neutroni). Saranno introdotte le diverse tecniche di diffrazione dei raggi X come diffrazione a grande angolo (EDXD e ADXD) e la diffrazione a basso angolo (SAXS) e ne verrà dimostrata la capacità di caratterizzare le gerarchie strutturali su tutta la scala spaziale dalle distanze interatomiche fino alle distanze mesoscopiche.
Saranno sviluppate conoscenze della teoria di diffrazione dei raggi X da un elettrone, un atomo, un insieme dei atomi e infine da un oggetto nanoparticellare. Di seguito verranno proposti metodi teorici per il trattamento dei dati sperimentali allo scopo di ottenere informazioni sulla struttura di sistemi a diverso grado di ordine: dai sistemi disordinati come i liquidi, ai sistemi cristallini e semicristallini e ai sistemi complessi organizzati su scala nanometrica. Inoltre durante il corso saranno introdotti i diversi modelli teorici per il trattamento dei dati sperimentali di sistemi macromolecolari (polimeri e biomolecole) e riportate le relative applicazioni.
Durante il corso saranno effettuate diverse esperienze di laboratorio, al fine di consolidare le competenze teoriche e implementare praticamente le operazioni di elaborazione dei dati sperimentali. Attraverso le esperienze di laboratorio, lo studente avrà la possibilità di raccogliere dati di diffrazione, di elaborarli e, attraverso l’applicazione di modelli teorici, di estrarre parametri strutturali caratteristici del sistema in studio.
Al termine del corso lo studente avrà acquisito competenze riguardo ai principii generali della diffrazione dei raggi X/neutroni. In particolare, dovrà conoscere i principii dell’esperimento di diffrazione a grande e a basso angolo, dovrà essere in grado di selezionare le condizioni sperimentali più idonee allo studio dei sistemi proposti, dimostrando di saper applicare le competenze acquisite. Inoltre, deve saper argomentare le scelte identificate. Dovranno essere chiaramente compresi gli aspetti strutturali dei sistemi complessi, come soluzioni polimeriche, di bio-macromolecole e fluidi complessi. Lo studente dovrà inoltre dimostrare la capacità di inquadrare il problema nel giusto contesto e di selezionare modelli teorici più adatti alla sua risoluzione qualitativa e quantitativa. Nel corso della prova finale verrà, inoltre, valutata la capacità di analisi, di sintesi e di coerenza logica nell’esposizione orale e l’abilità dello studente di comunicare in un linguaggio appropriato a livello corrispondente alla Laurea Magistrale.
Durante il corso allo studente saranno proposti articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali insieme a testi di riferimento per approfondimenti che verranno discussi in aula. Questo approccio dovrebbe favorire la capacità di apprendimento e l’abitudine a selezionare fonti bibliografiche diverse, in italiano e, soprattutto in inglese. Il Corso dovrebbe quindi trasmettere l’importanza di un aggiornamento continuo in funzione, ad esempio, dello svolgimento della tesi di laurea magistrale o del dottorato di ricerca. Verrà stimolata la proposta da parte degli studenti di sistemi di loro interesse in cui le tecniche oggetto del corso possono aumentare il grado di comprensione delle correlazioni tra proprietà microscopiche e funzionalità a livello macroscopico.
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RUSSINA OLGA
( programma)
Programma
Definizione rigorosa di onda e sua rappresentazione reale Definizione di interferenza, diffusione e diffrazione
La scoperta dei Raggi X: primo premio Nobel per la fisica (1895) Produzione di raggi X. Fluorescenza e Bremsstrahlung. Interazione dei raggi X con la matteria. Fenomenologia dell’assorbimento dei raggi X
Diffrazione dei raggi X (dispense) Diffusione elastica di Thomson. Il parametro di diffusione. Efetto di Compton. Diffusione dei neutroni. Diffusione dei raggi X - da un atomo. Il fattore diffusione atomico. - da un sistema poliatomica. Formula di Debye. - Trasformata di Fourie della intensità diffratta. Introduzione della funzione di correlazione radiale, e g(r). - interpretazione degli spettri dei sistemi liquidi, amorfi, cristalline e semicristalline. La definizione del ordine al corto e lungo raggio.
Geometria di trasmissione e di riflessione Scansione angolare Scansione (o dispersione) di energia Diffrazione nelle due modalità (ADXD e EDXD) Componenti di diffrattometri a scansione angolare e scansione energetica Master equazione in EDXD. Comprensione della struttura dei sistemi complessi tramite la diffrazione: esempi .
SAXS/SANS : applicazione per gli studi strutturali dei sistemi organizzati sulla scala nanometrica. Geometria dell'esperimento SAS. Teoria della diffusone al basso angolo. Concetto del contrasto. Applicazioni di diffusione al basso angolo. Soluzioni delle macromolecole. Il fattore di forma. Il fattore di struttura. Interpretazione degli spetri SAS. Determinazione del raggio di girazione, del peso molecolare, della forma della particella. l’approssimazione di Guinier. Invariante del Porod. Le funzioni della correlazione e della distribuzione di distanze.
Esperienze di laboratorio “Diffrazione di raggi-X” 1. Applicazione di EDXD alla struttura dei sistemi liquidi sulla scala atomistica. 2. Introduzione al SAXS (SAXS lab, Sapienza). Le misure di soluzione acquose delle nano-particelli. 3. WAXS e SAXS misure di un campione polimerico.
Cullity, B. D., & Stock, S. R. (2001). Elements of X-ray Diffraction, Third Edition. Prentice-Hall.
Guinier, André (1963). "X-ray Diffraction. In Crystals, Imperfect Crystals, and Amorphous Bodies"
P.Lindner , Th-Zemb "Neutrons, X-rays and Light: scattering Methods applied to soft condensed matter", North-Holland
(Date degli appelli d'esame)
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9
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CHIM/02
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56
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24
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1016712 -
CHIMICA DELLE FERMENTAZIONI E MICROBIOLOGIA INDUSTRIALE
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire conoscenze e comprensione, tramite lezioni frontali, della struttura, dell’organizzazione e funzionamento della cellula microbica, della coltivazione microbica e dei principali processi di produzione per via fermentativa su larga scala di composti chimici, enzimi e biomassa. Ci si attende che lo studente sia in grado di valutare le possibilità dell’utilizzo dei microrganismi per la produzione di sostanze con applicazioni industriali, le possibilità di sviluppo e miglioramento dei processi, la produzione di nuove sostanze o l’applicazione di nuovi processi. Ci si propone inoltre di sviluppare la capacità di comunicare le conoscenze in modo appropriato tramite la valutazione orale dell’apprendimento.
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BIANCHI MICHELE MARIA
( programma)
I contenuti dell’insegnamento sono le basi della microbiologia industriale, la tecnologia delle fermentazioni e i principali processi di produzione per via microbica di metaboliti primari, secondari ed enzimi. Microbiologia industriale (20 ore): Funzionamento e struttura della cellula microbica, tassonomia, duplicazione cellulare, mitosi e meiosi, replicazione del DNA, trascrizione genica e traduzione, metabolismo – Batteri, lieviti e muffe industriali, organismi modello, morfologia cellulare e della colonia, membrane e parete batterica, sporificazione, fenomeni di sessualità batterica, coniugazione, trasformazione, trasduzione – Manipolazione e conservazione dei microrganismi, sterilità – Struttura del gene, mutagenesi, mutazioni e ingegneria genetica, tecniche di biologia molecolare, plasmidi. Tecnologia delle fermentazioni (6 ore): Crescita microbica, tempi di duplicazione – Metodi di misura della crescita microbica, diretti e indiretti, metodi automatici – Fattori che influenzano la crescita, temperatura, pH, attività dell’acqua, ossigeno – Colture discontinue – Colture continue, applicazioni – Colture semicontinue, applicazioni – Terreni industriali, melasse, substrati amidacei e cellulosici. Fermentazioni primarie (12): Produzione di etanolo, lieviti e batteri che producono alcol, metabolismo fermentativo, regolazione del metabolismo, Saccharomyces cerevisiae e Zymomonas mobilis, materie prime e processi, processi discontinui e continui, distillazione e prodotti secondari – Produzione di birra – Produzione di biomassa, aspetti teorici, materie prime, probiotici – Produzione di acido acetico, fermentazione acetica, batteri dell’aceto – Produzione di acido lattico, fermentazione lattica e omolattica, batteri lattici – Produzione di acido citrico, regolazione del metabolismo, fattori che influenzano la produzione, organismi produttori - Produzione di amminoacidi, uso industriale degli amminoacidi – Produzione di glutammato – Mutanti per la produzione di amminoacidi, regolazione del metabolismo biosintetico, mutanti auxotrofici e regolativi, produzione di lisina, treonina, ornitina – Produzione di amminoacidi da precursori biosintetici, produzione di isoleucine e serina – Produzione enzimatica di amminoacidi, enzimi litici e biosintetici, risoluzione di racemi – Produzione di vitamine. Antibiotici (6 ore): Metabolismo secondario, regolazione e origine del metabolismo secondario – Antibiotici, classificazione, struttura e meccanismi di funzionamento – Antibiotici beta-lattamici, penicilline, cefalosporine, cefamicine, antibiotici semisintetici, meccanismi di azione e resistenza, genetica molecolare, compartimentazione della biosintesi – produzione delle penicilline, precursori e terreni, regolazione della biosintesi, flussi metabolici – Miglioramento della produzione di penicilline, mutagenesi e selezione mutanti, ingegneria metabolica. Enzimi (4): Produzione di enzimi industriali, microrganismi produttori, applicazioni – Produzione di proteine ricombinanti ed eterologhe, produzione in E. coli e in lieviti – Enzimi e cellule immobilizzati, supporti, tecniche di immobilizzazione, applicazioni.
• Michele M. Bianchi - Chimica e biotecnologia delle fermentazioni industriali, Edizioni Nuova Cultura
(Date degli appelli d'esame)
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6
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CHIM/11
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1020332 -
SINTESI ORGANICHE
(obiettivi)
La Sintesi Organica rappresenta una disciplina avanzata nell’ambito della Chimica Organica, che consente di costruire l’edificio molecolare di molecole obiettivo di diverso grado di complessità in modo non casuale, ma mirato ed efficiente. Poiché gli obiettivi sintetici sono costituiti largamente da sostanze bioattive ad alto valore aggiunto, la Sintesi Organica rappresenta un’area culturale di interesse non solo accademico ma industriale, anche per quanto riguarda gli aspetti di sostenibilità derivanti dal Protocollo della Green Chemistry. Obiettivo formativo generale del corso di insegnamento è quello di conferire conoscenze sulle metodologie e strategie della sintesi organica e conoscenze sulla chimica organica preparativa tramite lezioni frontali ed esercitazioni in aula. I risultati di apprendimento attesi sono saper progettare una sintesi semplice secondo i moderni criteri razionali e di compatibilità ambientale, e saper valutare come eseguire passaggi sintetici in laboratorio. Obiettivi specifici: lo studente che abbia superato l’esame possiederà le conoscenze necessarie allo studio dell’approccio razionale alla sintesi organica (logica della sintesi), e le conoscenze di metodologie sintetiche moderne e compatibili (lezioni frontali); sarà in grado di conoscere e comprendere i principi della Green Chemistry anche nell’ambito applicativo della sintesi (lezioni frontali); avrà inoltre acquisito le conoscenze necessarie ad affrontare i procedimenti della chimica organica preparativa (lezioni frontali ed esercitazioni in aula). Sarà inoltre in grado, tramite collegamenti trasversali fra le sue conoscenze di chimica organica, di giudicare quale sarà la più efficace fra diverse modalità di sintesi (avvalendosi di esempi discussi nelle lezioni frontali e nelle esercitazioni) e di descrivere con un linguaggio adeguato gli schemi della sintesi (interventi sollecitati dalla docente durante le lezioni e discussione di esempi alla lavagna durante le lezioni frontali e le esercitazioni). L’approfondimento dello studio delle condizioni delle reazioni organiche necessario per affrontare uno schema sintetico fornirà allo studente la capacità di proseguire lo studio della chimica organica in modo autonomo (lezioni frontali ed esercitazioni in aula).
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MIGNECO LUISA MARIA
( programma)
PRINCIPI DI SINTESI ORGANICA
Le reazioni di interesse preparativo e i loro parametri. Le fasi di una preparazione organica; resa teorica, resa effettiva, resa percentuale. I parametri sperimentali di una reazione (ambiente, temperatura, agitazione, pressione). Relazione fra solubilità e struttura. I solventi organici: solventi protici e aprotici (apolari e polari), costante dielettrica. Parametri distintivi dei solventi organici: densità, solubilità in acqua, punto di ebollizione. Manipolazione, purificazione e disidratazione dei solventi organici.
Definizione di sintesi. Obiettivi e motivazioni di una sintesi. Tipi di sintesi: sintesi totali e sintesi formali, sintesi lineari e convergenti, semisintesi. Lo sviluppo storico della sintesi (dall'urea di Woelher ad oggi) ed esempi di sintesi storiche. La sintesi organica moderna. Come progettiamo una sintesi? Strategia sintetica: sintoni, equivalenti sintetici. Analisi retrosintetica e disconnessioni. Principi di induzione asimmetrica e di sintesi asimmetrica: il chiral pool, i solventi chirali, gli ausiliari chirali, i catalizzatori chirali. Criteri per una sintesi organica moderna: efficienza, selettività. Esempi di sintesi di molecole complesse.
GREEN CHEMISTRY: APPLICAZIONE ALLA SINTESI ORGANICA I principi della Green Chemistry. Green Chemistry e Chimica Organica. Criteri per una sintesi compatibile: atom economy, sostenibilità. Solventi ecocompatibili. Fluidi supercritici e loro caratteristiche. L’anidride carbonica in fase supercritica, esempi di applicazione. I liquidi ionici, descrizione, caratteristiche, tipologie, sintesi ed applicazioni. Il glicerolo come solvente ecocompatibile. L’acqua come solvente ecocompatibile: modalità di svolgimento di reazioni organiche in acqua (problemi di solubilità, efficienza, selettività), esempi di applicazione. Catalizzatori. Catalizzatori omogenei ed eterogenei, loro caratteristiche e limiti nella sintesi. Materie prime. Uso di materie prime rinnovabili. Le biomasse come fonte rinnovabile di building blocks chirali nella sintesi.
ARGOMENTO MONOGRAFICO: una moderna categoria di reazioni di formazione di legame carbonio-carbonio
ESERCITAZIONI IN AULA: relative ai principali argomenti trattati nel corso (formazione di legame C-C, interconversione di gruppi funzionali, teoria della sintesi e strategia sintetica; esempi di sintesi) e approfondimenti sulle procedure di reazioni di interesse preparativo.
Dispense e materiale didattico distribuito all'inizio e nel corso delle lezioni. Un testo di chimica organica di base.
(Date degli appelli d'esame)
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9
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CHIM/06
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56
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24
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |