Insegnamento
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1044796 -
PSICOLOGIA DEI GRUPPI E DELLE ORGANIZZAZIONI EDUCATIVE
(obiettivi)
Obiettivi formativi
L’obiettivo generale del corso è quello di approfondire le conoscenze delle teorie e delle pratiche per l’analisi e l’intervento psicosociale nei gruppi e nelle organizzazioni educative. Il corso è articolato in tre moduli di approfondimento-Nei primi due (1. Psicologia culturale dei gruppi e delle organizzazioni; 2. Teorie dell’ apprendimento situato e innovazione organizzativa) verranno presentati i principali quadri teorici, costrutti e modelli di intervento della psicologia sociale dei gruppi e delle organizzazioni. Il terzo modulo è un laboratorio professionalizzante sulle metodologie di analisi dei gruppi e delle organizzazioni educative, che fornisce competenze metodologiche per la ricerca psicosociale. I risultati di apprendimento attesi sono: conoscere i quadri interpretativi e le dimensioni centrali della psicologia culturale dei gruppi e delle organizzazioni; saper analizzare e valutare il funzionamento di gruppi nei contesti organizzativi e educativi, relativamente alle loro dimensioni interattive, comunicative, sociali; conoscere le principali strategie di intervento sociale e formativo e per lo sviluppo di gruppi e organizzazioni educative; conoscere i quadri epistemologici della ricerca psico-sociale e saper usare metodi e strumenti della ricerca situata e qualitativa per l’analisi e lo sviluppo di interventi psicosociali in gruppi e organizzazioni educative.
Obiettivi specifici. Gli studenti che abbiano superato l’esame saranno in grado di: 1) conoscere le principali teorie, i quadri interpretativi e i principali costrutti della psicologia culturale dei gruppi e delle organizzazioni (I Indicatore Conoscenza e comprensione); 2) saper analizzare empiricamente le pratiche e le interazioni sociali, discorsive e materiali nei gruppi e le principali dimensioni che caratterizzano le organizzazioni educative; saper individuare e progettare strategie di intervento sociale e formativo per lo sviluppo di gruppi e organizzazioni; saper usare, riflessivamente, metodi e strumenti (osservazione etnografica, interviste narrative, analisi del discorso e della conversazione) della ricerca situata e qualitativa per l’analisi delle pratiche lavorative e organizzative (II Indicatore Capacità di applicare conoscenza e comprensione); 3) acquisire le capacità di giudizio e decisione critica attraverso la valutazione in aula di progetti di intervento organizzativo e di valutazione di organizzazioni educative di successo e attraverso le attività pratiche e metodologiche richieste dalla partecipazione al laboratorio (negoziazioni per le richieste di accesso e interviste a dirigenti o responsabili di organizzazioni educative, partecipazione e osservazione di gruppi di operatori al lavoro) (III Indicatore Capacità critiche e di giudizio); 4) acquisire capacità di parlare in pubblico attraverso la presentazione in aula dei risultati del project work e acquisire capacità di scrittura scientifica di un report di ricerca che verrà valutato al termine del laboratorio stesso (IV Indicatore Abilità comunicative); 5) saper proseguire in modo autonomo nella acquisizione di conoscenze teoriche, metodologiche e applicative della psicologia sociale dei gruppi e delle organizzazioni, grazie alla discussione e valutazione critica dei quadri interpretativi, alle conoscenze e competenze acquisite (V Indicatore Capacità di apprendimento).
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ZUCCHERMAGLIO CRISTINA
( programma)
Il corso affronta i fondamenti teorici e metodologici della psicologia sociale dei gruppi e delle organizzazioni approfondendo in particolare il loro legame con le strategie di ricerca e intervento nei gruppi e nelle organizzazioni educative. Il corso è organizzato in tre moduli, tra loro interconessi. Nel corso del Primo modulo “Psicologia culturale dei gruppi e delle organizzazioni” vengono approfondite teorie e costrutti della prospettiva culturale e interazionista nello studio dei gruppi e delle organizzazioni, considerando sia le teorie classiche alla base di questa area di ricerca che i suoi sviluppi più recenti (24 ore). Verranno inoltre approfondite le specificità (funzionali e organizzative) delle principali organizzazioni educative (scuole, federazioni di scuole, centri di formazione, e cosi via) e alcuni casi di successo di sviluppo e innovazione in organizzazioni educative complesse (12 ore) Nel corso del secondo Modulo “Teorie dell’apprendimento situato e innovazione organizzativa” verranno approfondite le teorie e i modelli dell’apprendimento sociale e situato e le ricerche che, nell’ambito dei Practice Based studies, hanno permesso di ridefinire il costrutto di lavoro, di competenze distribuite e di apprendimento organizzativo. Verranno approfondite, anche attraverso simulazioni e discussione di interventi organizzativi, come questi quadri interpretativi possano sostenere la costruzione e definizione di percorsi di formazione per operatori e educatori e per sostenere pratiche di innovazione nelle organizzazioni educative (24 ore) . IL terzo modulo è un Laboratorio professionalizzante sulle metodologie di analisi dei gruppi e delle organizzazioni educative (24 ore) che prevede di coinvolgere gli studenti in un lavoro sul campo. In particolare gli studenti (in gruppi di due/tre) realizzeranno un lavoro di ricerca autonomo in organizzazioni educative esterne svolgendo, con l’aiuto di guidelines preparate dal docente, le seguenti attività,: la negoziazione per l’ accesso e la costruzione dei consensi informati; la realizzazione di osservazioni etnografiche di sfondo; la conduzione e analisi di interviste narrative con operatori e personale delle organizzazioni educative; osservazioni campionate di interazioni di gruppi e comunità di pratiche e loro analisi al fine della progettazione di un intervento organizzativo situato. Gli studenti dovranno presentare e discutere i principali risultati del loro lavoro in aula e in seguito produrre un resoconto scritto sul lavoro svolto (che sarà valutato ai fini dell’esame).
1) C. Zucchermaglio (2002) Psicologia culturale dei Gruppi: Roma: Carocci (tale testo permetterà agli studenti di approfondire i contenuti del primo modulo del corso) 2) C,Zucchermaglio (a cura di) (2013) Cognizione al lavoro. Interazione, pratiche e comunità. Milano: LED Edizioni (tale testo permetterà agli studenti di approfondire i contenuti del secondo modulo del corso) 3) Zucchermaglio, C., Alby, F., Fatigante, M., Saglietti, M. (2013) Fare ricerca in psicologia sociale. Bologna: Il mulino (tale testo permetterà agli studenti di approfondire prospettive metodologie di analisi dei gruppi e delle organizzazioni educative, oggetto del lavoro previsto nel Laboratorio Professionalizzante)
(Date degli appelli d'esame)
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9
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M-PSI/05
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48
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-
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1044800 -
TECNICHE DI VALUTAZIONE DELLO SVILUPPO
(obiettivi)
Tecniche di valutazione dello sviluppo
Obiettivi generali. Il corso si propone di fornire competenze teoriche e pratiche relative alle varie fasi del processo di valutazione dello sviluppo e ai principali strumenti in esso utilizzati. I risultati di apprendimento attesi sono: competenza nella progettazione e conduzione di una valutazione dello sviluppo, conoscenza delle principali caratteristiche degli strumenti utilizzati, capacità di redigere un report che riassuma i risultati della valutazione. Le lezioni frontali forniscono agli studenti la possibilità di analizzare e problematizzare le questioni riguardanti la committenza e l’invio del bambino, l’interfaccia con i diversi tipi di informatori coinvolti nella valutazione (genitori, insegnanti, medici, ecc.), la scelta degli strumenti da utilizzare, le modalità della restituzione ai soggetti interessati. Le attività laboratoriali offrono agli studenti la possibilità di acquisire conoscenze avanzate di tipo pratico sulle procedure di valutazione e di approfondire le caratteristiche di alcuni tra i principali strumenti psicodiagnostici (in particolar modo le loro modalità di somministrazione, codifica e interpretazione), avvalendosi anche dell’ausilio di simulate, materiale videoregistrato e protocolli di casi clinici. Le attività laboratoriali garantiscono pertanto l’acquisizione di competenze pratiche e tecniche relative alla valutazione dello sviluppo tipico e atipico. La frequenza alle lezioni laboratoriali è obbligatoria.
Obiettivi specifici. Conoscenza e comprensione: il superamento dell’esame garantisce agli studenti di conoscere le fasi di una valutazione dello sviluppo e gli strumenti più idonei per la sua conduzione. Capacità di applicare conoscenza e comprensione: il superamento dell’esame permette di: a) saper pianificare una valutazione dello sviluppo tenendo conto dei diversi interlocutori coinvolti e delle caratteristiche del bambino esaminato; b) saper utilizzare alcuni dei principali strumenti di valutazione impiegati. Autonomia di giudizio: il superamento dell’esame implica l’acquisizione della capacità di pianificare appropriatamente le varie fasi della valutazione e di giudicare in modo critico gli strumenti utilizzabili, conoscendone ambiti di applicazione, punti di forza e punti di debolezza. Queste capacità sono acquisite sia durante le lezioni frontali che nel corso di quelle laboratoriali attraverso l’effettuazione di simulate di situazioni cliniche, l’analisi di materiale videoregistrato e di protocolli di casi, la stesura di report di valutazione psicodiagnostica. Abilità comunicative: il superamento dell’esame implica la capacità di utilizzare efficacemente gli strumenti comunicativo-relazionali messi in atto in tutte le fasi della valutazione psicodiagnostica, dall’accoglienza ai genitori e al bambino, alla somministrazione di strumenti di valutazione psicologica, fino alla stesura di report (rivolti ai genitori e/o alle varie figure professionali che hanno in cura il bambino) e alla conduzione di colloqui di restituzione dei risultati ottenuti. Capacità di apprendimento: il superamento dell’esame implica l’acquisizione di capacità di apprendimento trasversali che consentiranno allo studente di approfondire nel corso della sua carriera accademica e professionale i principali strumenti utilizzati nella valutazione psicologica in età prescolare e scolare, soggetti a continue revisioni e aggiornamenti.
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CANNONI ELEONORA
( programma)
Prima parte (18 ore): I fondamenti della valutazione dello sviluppo La valutazione dello sviluppo: caratteristiche, obiettivi, tipologie, fasi. I protagonisti della valutazione: l’esaminatore, i genitori, il bambino. Seconda parte (54 ore): Tecniche utilizzate nella valutazione dello sviluppo Caratteristiche dei principali strumenti e tecniche utilizzati nella valutazione dello sviluppo: osservazione, colloquio, genogramma, questionari, test psicometrici. Attività di laboratorio: osservazione di filmati su casi e redazione di report; realizzazione di genogrammi; simulazioni di colloqui e di somministrazioni di test; co-difica di protocolli di test somministrati; stesura di report. Terza parte (12 ore): Il disegno nella valutazione infantile Caratteristiche del prodotto e del processo pittorico, fasi di sviluppo del disegno, test grafici cognitivi e proiettivi. Attività di laboratorio: codifica protocolli test grafici e stesura report.
1. Bonichini S. (a cura di) (2017). La valutazione psicologica dello sviluppo. Roma: Carocci editore. (esclusi capp. 1, 4, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20). 2. Cannoni E. e Allegrini A. (2006). Lo sviluppo e la sua valutazione. Roma: Ed. Kappa. 3. Cannoni E. (2003). Il disegno dei bambini. Roma: Carocci.
Costituiscono, inoltre, parte integrante del programma d’esame i materiali forniti nel corso che sarà attivato sulla piattaforma Moodle all’inizio delle lezioni.
(Date degli appelli d'esame)
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9
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M-PSI/04
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48
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-
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36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
AAF1690 -
ALTRE ATTIVITA' PROFESSIONALIZZANTI
(obiettivi)
Le altre attività formative professionalizzanti (AFP) previste dal corso di Laurea comprendono attività di studio e di ricerca (compresa la frequenza a convegni, seminari, workshop) per un totale di 75 ore (3 cfu; 1 cfu=25 ore) che possono essere distribuite nell'arco delle due annualità.
Le tipologie di attività generalmente ammissibili al riconoscimento sono:
• Partecipazione a convegni e seminari organizzati dai dipartimenti o dalla facoltà o a cui questa abbia dato patrocinio; • Partecipazione a convegni e seminari promossi da enti od organizzazioni esterne riconosciuti di qualità molto elevata; • Attività pratiche svolte presso enti o aziende esterne nella forma di stage o esperienza pratica in cui è identificato un qualificato responsabile del progetto formativo che certifichi le ore svolte; • Attività specifiche organizzate dei corsi di laurea; • Partecipazione a progetti di ricerca gestiti e certificati da docenti del corso di laurea; • Attività di apprendimento di informatica avanzata utile alla professione (ad es. corsi sull’utilizzo di software statistici per analisi dei dati, ecc.); • Attività di apprendimento dell’Inglese scientifico o di altra lingua utile alla professione; • Corsi per la ricerca bibliografica organizzati dalla Biblioteca di Facoltà; • Corsi esterni di formazione o alta formazione riconosciuti di qualità molto elevata.
Ai fini del riconoscimento tutte le proposte presentate dagli studenti dovranno essere valutate e riconosciute dal responsabile del corso di laurea secondo le modalità prestabilite. Le attività non riconducibili alle tipologie sopra descritte o non previste dal Corso di Studio non potranno essere proposte per il riconoscimento, salvo che non siano state espressamente e preventivamente autorizzate dal Corso di Laurea. Il riconoscimento delle attività per il conseguimento dei crediti previsti viene certificato dal Consiglio di Corso di Studio sulla base della documentazione presentata dallo studente.
Non si può richiedere il riconoscimento di attività effettuate precedentemente all’iscrizione alla laurea magistrale o legate all’attività lavorativa degli studenti.
Eventuali altre informazioni saranno riportate sulla homepage del Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione.
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LAGHI FIORENZO
( programma)
Le altre attività formative professionalizzanti (AFP) previste dal corso di Laurea comprendono attività di studio e di ricerca (compresa la frequenza a convegni, seminari, workshop) per un totale di 75 ore (3 cfu; 1 cfu=25 ore) che possono essere distribuite nell'arco delle due annualità.
Le tipologie di attività generalmente ammissibili al riconoscimento sono:
• Partecipazione a convegni e seminari organizzati dai dipartimenti o dalla facoltà o a cui questa abbia dato patrocinio; • Partecipazione a convegni e seminari promossi da enti od organizzazioni esterne riconosciuti di qualità molto elevata; • Attività pratiche svolte presso enti o aziende esterne nella forma di stage o esperienza pratica in cui è identificato un qualificato responsabile del progetto formativo che certifichi le ore svolte; • Attività specifiche organizzate dei corsi di laurea; • Partecipazione a progetti di ricerca gestiti e certificati da docenti del corso di laurea; • Attività di apprendimento di informatica avanzata utile alla professione (ad es. corsi sull’utilizzo di software statistici per analisi dei dati, ecc.); • Attività di apprendimento dell’Inglese scientifico o di altra lingua utile alla professione; • Corsi per la ricerca bibliografica organizzati dalla Biblioteca di Facoltà; • Corsi esterni di formazione o alta formazione riconosciuti di qualità molto elevata.
Ai fini del riconoscimento tutte le proposte presentate dagli studenti dovranno essere valutate e riconosciute dal responsabile del corso di laurea secondo le modalità prestabilite. Le attività non riconducibili alle tipologie sopra descritte o non previste dal Corso di Studio non potranno essere proposte per il riconoscimento, salvo che non siano state espressamente e preventivamente autorizzate dal Corso di Laurea. Il riconoscimento delle attività per il conseguimento dei crediti previsti viene certificato dal Consiglio di Corso di Studio sulla base della documentazione presentata dallo studente.
Non si può richiedere il riconoscimento di attività effettuate precedentemente all’iscrizione alla laurea magistrale o legate all’attività lavorativa degli studenti.
Eventuali altre informazioni saranno riportate sulla homepage del Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione.
Le altre attività formative professionalizzanti (AFP) previste dal corso di Laurea comprendono attività di studio e di ricerca (compresa la frequenza a convegni, seminari, workshop) per un totale di 75 ore (3 cfu; 1 cfu=25 ore) che possono essere distribuite nell'arco delle due annualità.
Le tipologie di attività generalmente ammissibili al riconoscimento sono:
• Partecipazione a convegni e seminari organizzati dai dipartimenti o dalla facoltà o a cui questa abbia dato patrocinio; • Partecipazione a convegni e seminari promossi da enti od organizzazioni esterne riconosciuti di qualità molto elevata; • Attività pratiche svolte presso enti o aziende esterne nella forma di stage o esperienza pratica in cui è identificato un qualificato responsabile del progetto formativo che certifichi le ore svolte; • Attività specifiche organizzate dei corsi di laurea; • Partecipazione a progetti di ricerca gestiti e certificati da docenti del corso di laurea; • Attività di apprendimento di informatica avanzata utile alla professione (ad es. corsi sull’utilizzo di software statistici per analisi dei dati, ecc.); • Attività di apprendimento dell’Inglese scientifico o di altra lingua utile alla professione; • Corsi per la ricerca bibliografica organizzati dalla Biblioteca di Facoltà; • Corsi esterni di formazione o alta formazione riconosciuti di qualità molto elevata.
Ai fini del riconoscimento tutte le proposte presentate dagli studenti dovranno essere valutate e riconosciute dal responsabile del corso di laurea secondo le modalità prestabilite. Le attività non riconducibili alle tipologie sopra descritte o non previste dal Corso di Studio non potranno essere proposte per il riconoscimento, salvo che non siano state espressamente e preventivamente autorizzate dal Corso di Laurea. Il riconoscimento delle attività per il conseguimento dei crediti previsti viene certificato dal Consiglio di Corso di Studio sulla base della documentazione presentata dallo studente.
Non si può richiedere il riconoscimento di attività effettuate precedentemente all’iscrizione alla laurea magistrale o legate all’attività lavorativa degli studenti.
Eventuali altre informazioni saranno riportate sulla homepage del Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione.
(Date degli appelli d'esame)
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3
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
1023546 -
PEDAGOGIA SOCIALE
(obiettivi)
Obiettivi generali. L'insegnamento si propone di portare lo studente, al termine del corso, a a) saper riflettere sul ruolo e la funzione della pedagogia nella sua accezione "sociale", vale a dire come approccio ai problemi educativi tenendo conto del contesto e dell'interconnessione tra le diverse agenzie educative; b) padroneggiare le conoscenze relative al campo di studio della pedagogia sociale nella specificità di alcuni problemi educativi nel contesto italiano e internazionale; c) analizzare il tema della dispersione nell'istruzione e della inclusione scolastica/sociale. L'esclusione e marginalità sociale e culturale è quindi analizzata attraverso statistiche e progetti di intervento relativi ai drop-out, all'integrazione interculturale tra i banchi, alla promozione e diffusione della (multi)cultura; d) intraprendere ricerche e approfondimenti autonomi nel campo di studi della pedagogia sociale, di lavorare in gruppo anche in contesti eterogenei.
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Obiettivi specifici. Conoscenza e comprensione: Conoscere e comprendere temi, problemi e progetti di carattere generale, relativi a campi di studio della pedagogia sociale, con particolare attenzione alle diverse forme della dispersione scolastica e formativa. Capacità di applicare conoscenza e comprensione: 1. riflessione sul tema della dispersione negli studi come oggetto di analisi e di intervento per la pedagogia sociale, mettendo a fuoco: a) i fenomeni educativi contestualizzandoli e localizzandoli in specifiche realtà culturali, economiche, socio-politiche; b) una lettura da diverse angolature attraverso progetti di intervento; c) le "fonti" indispensabile per un'indagine sui fenomeni di dispersione (come l'antropologia culturale, la psicologia sociale, la sociologia e la sociologia dell'educazione, le scienze della politica, ecc) 2. documentazione di esperienze condotte per contrastare la dispersione nella scuola secondaria superiore, nel sistema della formazione e nel sistema universitario riformato. Autonomia di giudizio: L'analisi riflessiva e la ricerca documentata saranno condotte utilizzando la piattaforma Moodle, con gli strumenti del forum e dei compiti individuali e di gruppo, per fornire l'occasione e la formazione di competenze trasversali in termini di capacità critiche e di giudizio, potenziate dalla partecipazione a gruppi di lavoro on-line. Abilità comunicative: Durante le lezioni si analizzeranno e discuteranno alcuni progetti di intervento e ricerche sul campo, riportate sul Moodle, per offrire uno spazio di approfondimento e di dialogo partecipato. Capacità di apprendimento: La richiesta di approfondimento e di ricerca documentata, individuale e di gruppo, metterà gli studenti di fronte alla necessità di proseguire lo studio in modo autonomo nel corso della frequenza. Le modalità di blended learning permetteranno di dilatare i tempi e i modi della comprensione e studio delle tematiche generali di pedagogia sociale.
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6
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M-PED/01
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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1051658 -
ADOLESCENTI A RISCHIO: VALUTAZIONE E INTERVENTO
(obiettivi)
2 Obiettivi formativi
2.1 Obiettivi generali
L’insegnamento si propone di fornire agli studenti competenze teoriche e pratiche tese alla comprensione dei modelli teorici sottesi a diversi comportamenti a rischio in adolescenza, con particolare attenzione agli aspetti di valutazione e di efficacia degli interventi. I risultati di apprendimento attesi sono: competenza nella comprensione critica di modelli teorici di psicologia dello sviluppo, analisi di profili di adolescenti a rischio, valutazioni di efficacia dei trattamenti; competenza nella pianificazione e conduzione di progetti di prevenzione e di programmi di intervento per adolescenti con sviluppo tipico e atipico (autismo). Le lezioni frontali forniscono agli studenti la conoscenza dei principi di base che guidano la valutazione e l’analisi dei fattori di rischio e di protezione legati ai diversi comportamenti a rischio. Il laboratorio offre agli studenti la possibilità di acquisire conoscenze avanzate di tipo pratico che si riferi-scono alle procedure di assessment e ai programmi basati sull’evidenza scientifica, così come l’analisi di specifici fattori di rischio e di protezione in adolescenza. Gli studenti esamineranno i comportamenti a ri-schio prevalenti come ad esempio abuso di sostanze, disturbi alimentari, depressione, suicidio, condotte au-tolesive non suicidarie. Avranno, inoltre, la possibilità di analizzare programmi finalizzati all’inclusione sociale di adolescenti con autismo. Il laboratorio garantisce quindi l’acquisizione di competenze pratiche e tecniche nell’ambito della valuta-zione e dell’intervento per adolescenti con sviluppo tipico e atipico. La frequenza alle lezioni di laboratori è obbligatoria.
2.2 Obiettivi specifici
2.2.1 Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding). Il superamento dell’esame garantisce di essere grado di comprendere e utilizzare gli strumenti per la ricerca e la valutazione per adolescenti a rischio, così come programmi di intervento basati sull’evidenza scientifica
2.2.2 Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding). Il superamento dell’esame garantisce di saper utilizzare gli strumenti di misura e di saper pianificare progetti di intervento per target di adolescenti specifici.
2.2.3 Autonomia di giudizio (making judgements). Il superamento dell’esame implica l’acquisizione della capacità di giudicare in modo critico sia gli strumenti di valutazione, per poter riconoscere criticità, limiti e possibili miglioramenti, sia i programmi di intervento da applicare nel contesto italiano. Queste capacità sono acquisite durante l’insegnamento tramite l’esposizione di casi di studio di adolescenti a rischio, di report di valutazione psicodiagnostica, sia nelle lezioni frontali, sia durante il laboratorio.
2.2.4 Abilità comunicative (communication skills). Il superamento dell’esame implica la capacità di utilizzare efficacemente gli strumenti comunicativi propri della restituzione di una valutazione psicodiagnostica, delle pubblicazioni scientifiche, dei programmi di prevenzione e trattamento.
2.2.5 5) Capacità di apprendimento (learning skills). Il superamento dell’esame implica l’acquisizione di capacità di apprendimento trasversali che consentiranno allo studente di approfondire nel corso della sua carriera accademica e professionale i principali strumenti e i programmi di intervento per adolescenti a rischio. Le capacità di apprendimento sono acquisite durante l’insegnamento ponendo enfasi – nelle lezioni frontali – sui modelli teorici e sull’analisi dei principali fattori di rischio e di protezione, e proponendo – nel laboratorio – casi di studio di adolescenti a rischio e stesura di programmi di prevenzione e trattamento.
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LAGHI FIORENZO
( programma)
Il programma dell’insegnamento si articola sui seguenti nuclei tematici generali: 1) Fattori di rischio e di protezione in adolescenza; 2) Teoria della Mente e regolazione emotiva in adolescenza; 3) Comportamenti a rischio in adolescenza; 4) Valutazione di caratteristiche emotive e comportamentali; 5) Programmi di intervento per adolescenti a rischio; 6) Disturbo dello spettro autistico in adolescenza; 7) Analisi funzionale; 8) Programmi di intervento per l’inclusione scolastica.
Le 84 ore complessive previste per l’insegnamento sono così indicativamente articolate: 27 ore dedicate, prevalentemente con lezioni frontali, alla disamina dei diversi tipi di valutazione in adolescenza, ai diversi comportamenti a rischio, all’analisi dei fattori di rischio e di protezione in adolescenza, alla valutazione e al trattamento di adolescenti con autismo; 21 ore dedicate alla introduzione/approfondimento dei programmi di prevenzione e di intervento; 36 ore di laboratorio dedicate alla acquisizione di conoscenze avanzate di tipo pratico che si riferiscono alle procedure di assessment e ai programmi basati sull’evidenza scientifica, così come l’analisi di specifici fattori di rischio e di protezione in adolescenza. Gli studenti esamineranno i comportamenti a rischio prevalenti come ad esempio abuso di sostanze, disturbi alimentari, depressione, suicidio, condotte autolesive non suicidarie. Avranno, inoltre, la possibilità di analizzare programmi finalizzati all’inclusione sociale di adolescenti con autismo.
1. Ruble L. A., Dalrymple N.J., McGrew J.H. (2012). Collaborative Model for Promoting Competence and Success for Students with ASD. Springer. Edizione italiana a cura di Laghi F., Baiocco R., Pecci B. (2016). Compass. Un modello Collaborativo per promuovere la Competenza e il Successo di Studenti con Disturbi dello spettro autistico. Hogrefe Editore, Firenze. 2. Pavoncello D., Spagnolo A., Laghi F. (a cura di) (2014). Prevenire si può. Analisi delle misure di accompagnamento per la transizione scuola-lavoro dei giovani con disagio psichico. Revelox, Roma. ISBN 978-88-543-0181-8 (link: http://bw5.cilea.it/bw5ne2/opac.aspx?web=ISFL&opac=Default&ids=20158) 3. Ancona A. M., Apicella F., Arduino G. M., Bertelli M. O., Ciambrone R., Ciprietti T., Laghi F., Molli A., Morselli C., Munari C., Vannucchi S., Venuti P. (2019). Buone prassi per l’autismo. Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi. Quaderni CNOP, n.3, Roma. ISBN: 978-88-943786-4-1
(Date degli appelli d'esame)
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M-PSI/04
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Attività formative caratterizzanti
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