Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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1038372 -
DIRITTO TRIBUTARIO DELLE SOCIETA'
(obiettivi)
fornire allo studente gli strumenti conoscitivi necessari per l’inserimento in uffici amministrativi e/o fiscali di imprese ovvero in studi che prestano servizi di consulenza tributaria alle imprese ovvero, ancora, in uffici dell’Agenzia delle Entrate incaricati del controllo dei medesimi soggetti. Gli studenti che abbiano superato l’esame saranno in grado di determinare gli oneri fiscali ordinariamente derivanti dall’esercizio di impresa
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CARDELLA PIER LUCA
( programma)
- Le diverse tipologie di società nell’ordinamento tributario (a “forma” commerciale e non, di persone e di capitali, società di mero godimento, società tra professionisti, le “società” di diritto estero); - La fiscalità della società: gli enti collettivi come contribuenti; - La doppia imposizione dell’utile societario; - L’IRPEF: i soggetti passivi ed il presupposto, le categorie di reddito, la determinazione dell’imponibile e la liquidazione dell’imposta, la trasparenza delle società di persone; - l’IRES: i soggetti passivi (società a forma commerciale residenti e le società di ogni tipo non residenti) ed il presupposto, la determinazione dell’imposta; - La determinazione del reddito d’impresa (imprese minori semplificate, OIC compliant diverse dalle microimprese, IAS/IFRS compliant, le imprese di allevamento e le imprese agricole, imprese armatoriali); - Trasparenza e consolidati; - L’IVA nella prospettiva delle società: soggetti passivi ed operazioni rilevanti, neutralità, gruppo IVA; - L’IRAP nella prospettiva delle società; - L’imposta di registro relativa agli atti delle società; - La disciplina delle c.d. società non operative; - Le società come soggetti passivi di obblighi strumentali; - Le società come sostituti d’imposta; - I controlli, l’attività istruttoria ed i metodi di accertamento: focus sulle società.
- G. FALSITTA, Manuale di diritto tributario. Parte generale, Padova, 2017 - G. FALSITTA, Manuale di diritto tributario. Parte speciale, Padova, 2018 oppure - F. TESAURO, Istituzioni di diritto tributario. Parte generale, Torino, 2017 - F. TESAURO, Istituzioni di diritto tributario. Parte speciale, Torino, 2019
(Date degli appelli d'esame)
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6
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IUS/12
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1017228 -
POLITICHE ECONOMICHE EUROPEE
(obiettivi)
Il corso ha come obiettivo principale quello di fornire agli studenti la conoscenza delle principali problematiche coinvolte nel processo di integrazione economica europea. In particolare, gli studenti saranno posti nella condizione di comprendere: - i principali fattori esplicativi della performance economica della Unione europea per quanto attiene alla stabilità macroeconomica, alla coesione ed alla crescita; - le minacce alla sostenibilità del cosiddetto ‘modello europeo’ provenienti dagli sviluppi demografici, dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione; - le implicazioni di varia natura dell’allargamento dell’Unione europea sia per i vecchi paesi membri che per quelli nuovi. Le conoscenze acquisite nel corso sono principalmente finalizzate a dotare gli studenti delle competenze necessarie alla comprensione degli obiettivi, dei contenuti e degli effetti delle decisioni di politica economica adottate dai policy makers che operano ai vari livelli dell’Unione europea. Tali competenze sono utili soprattutto per coloro che mirano ad operare con successo: - all’interno delle istituzioni dell’Unione europea; - all’interno di istituzioni governative e di centri di ricerca economica; - all’interno di organizzazioni e di imprese operanti a livello internazionale.
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BEQIRAJ ELTON
( programma)
Il corso si articola in sette macro-unità di didattica frontale. Sono inoltre previste attività didattiche proattive sotto forma di temi di discussione. I contenuti delle sette macro-unità sono:
+ Storia, fatti e istituzioni - La storia - I fatti, le leggi, le istituzioni, il bilancio - Le procedure di decisione - Temi di discussione.
+ La microeconomia dell'integrazione europea: - Strumenti microeconomici di base - L’economia di base della liberalizzazione preferenziale - Dimensione del mercato ed effetti di scala - Effetti di crescita e integrazione dei mercati dei fattori - Temi di discussione.
+ Le politiche della UE: - La Politica Agricola Comune - Effetti di localizzazione, geografia economica e politica regionale - La Competizione in UE e la politica degli aiuti di stato - La politica commerciale dell'UE - Temi di discussione.
+ Integrazione monetaria, storia e principi: - Una storia monetaria dell'Europa - La scelta di un regime di tasso di cambio - Il Sistema Monetario Europeo - Temi di discussione.
+ L'Unione monetaria: - Aree Valutarie Ottimali - L'Unione Monetaria Europea - Temi di discussione.
+ Oltre la moneta: i bilanci, i mercati finanziari, l'occupazione: - Politica fiscale e il patto di stabilità - I mercati finanziari e l'euro - Integrazione economica e istituzioni del mercato comune - Temi di discussione.
+ La crisi in Eurozona
Baldwin, Richard E., e Charles Wyplosz. L'economia dell'Unione europea: storia, istituzioni, mercati e politiche. Hoepli, 2005. Baldwin, Richard E. e Charles Wyplosz. The economics of european integration. Mc Graw Hill, 2019.
(Date degli appelli d'esame)
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9
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SECS-P/02
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72
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
10592949 -
RISK MANAGEMENT PER LE BANCHE
(obiettivi)
Conoscenza e capacità acquisite: Lo studente al termine del corso sarà in grado di: • comprendere le principali tipologie di rischi degli intermediari finanziari (di credito, di concentrazione, mercato, operativo, liquidità), gli aspetti di misurazione degli stessi (coefficienti di sensibilità, metriche VaR, liquidity ratio, maturity ladder, ecc), gli obblighi di vigilanza prudenziale; la gestione degli npls, i principali schemi di mitigazione del rischio di credito usati nella pratica operativa (funded e unfunded credit protection, securitization). • Conoscere la composizione quali-quantitativa del capitale, il processo ICAAP-ILAAP, la nuova architettura di vigilanza e supervisione a livello europeo, il framework sulla gestione delle banche in crisi, i principali contenuti del Recovery Plan; • determinare le principali misure dei rischi quantificabili, i processi di governo dei rischi non quantificabili; applicare le regole di vigilanza prudenziale per i rischi di Primo Pilastro; strutturare i processi ICAAP, ILAAP, RAF; misurare i VaR delle singole posizioni e dell’intero portafoglio. Autonomia di giudizio e abilità comunicative: Lo studente al termine del corso sarà in grado di gestire la complessità tecnico-operativa del processo di governo dei rischi in banca; di misurare e gestire le principali tipologie di rischi; di illustrare ad interlocutori specialisti del settore finanziario i framework concettuali e regolamentari in materia di rischio, capitale e gestione delle banche in crisi.
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PORRETTA PASQUALINA
( programma)
PARTE INTRODUTTIVA La nuova regolamentazione Bancaria e il Crisis Risk Management
• Il Single Supervisor Mechanism; • Il Single Resolution Mechanism: la BRRD; • Piano di Recovery: struttura, obiettivi, indicatori, trigger event, opzioni di recovery • Il nuovo SREP; La Business Model Analysis e la valutazione di sostenibilità dei Supervisor • L’aggiornamento della circ. 285 della Banca d’Italia di Aprile 2018: il principio di proporzionalità e altre novità operative Il Risk Appetite Framework e il capitale in banca • Il nuovo concetto di patrimonio di vigilanza previsto da Basilea3; • Il buffer anticiclico e il capital conservation buffer; • Processo integrato ICAAP e ILAAP • Oltre la gestione dei fondi propri: MREL, TLAC, leverage ratio. Update e implicazioni sulla struttura del passivo delle banche. • Il rischio sistemico e il systemic risk buffer; • Capital Management e Capital Allocation nell’0attuale contesto regolamentare; • Il nuovo processo ICAAP introdotto dalla circ. 285; • Il Risk Appetite Framework (RAF): struttura e obiettivi; • Il RAF e il nuovo ruolo del Risk Management nella pianificazione strategica • I RAPM e la creazione di valore in banca Esercitazioni • Requisiti patrimoniali e dimensionamento del patrimonio; • Capital Ratio; • RAPM • Costruire l’ICAAP di una banca I PARTE: IL RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE
• Il rischio di credito: definizione e analisi delle componenti (PD, LGD, EAD); • Il nuovo concetto di credito problematico dell’EBA; • Il rating delle ECAI; • PD, LGD, EAD: approcci di stima; • Il rischio di credito nell’ottica di vigilanza: l’Approccio IRB di Basilea2; • PD, LGD, EAD: prescrizioni regolamentari; • Il modello di rating: dall’analisi preliminare al campione di stima; • Il modello di rating: dalla stima delle variabili alla verifica dei risultati; • La validazione dei sistemi di rating; • Gli utilizzi gestionali del rating; • Il pricing at risk; • Controllo andamentale e monitoraggio del portafoglio crediti • Adeguamento alle nuove norme sulla classificazione dei crediti • La funzione di ponderazione nell’approccio IRB: presupposti e criticità; • Il rischio di concentrazione: definizione e prescrizioni di vigilanza; • L’analisi discriminante: lo z-score di Altman; • La misurazione del rischio di credito: approccio binomiale e multinomiale; • Il Credit Var e i modelli industriali; • I modelli a fattori multipli: CreditMetrics; • Credit Risk Plus: logica di funzionamento, dati di input, limiti • Il processo di securitization: attori coinvolti e ruolo • Il nuovo securitization framework di Basilea 3 • I nuovi criteri di valutazione dei crediti: l’IFRS9 e l’impatto sull’attività di modelling della banca; • L’IFRS9 e il three stage approach: framework regolamentare e implicazioni operative • Il futuro dei modelli del rischio di credito: la “moltiplicazione” delle variabili del rischio di credito (LGD defaulted asset, LGD lifetime, ecc) tra TRIM e MOC • Il ruolo dei collaterali e il punto di vista dell’EBA (2018) e implicazioni operative per la funzione di Risk Management
• La cartolarizzazione dei crediti: struttura, funzionamento e implicazioni operative per la funzione di Risk Management
• Securitization (STS): simple, transparent, comparable. Evoluzione del framework regolamentare di vigilanza, gli impatti operativi e la capital market union • Esercitazioni: • Approccio binomiale: misurazione della perdita attesa e inattesa; • Assorbimenti patrimoniali Approccio Standard /IRB; • La stima della LGD; • La Funzione di Ponderazione per le Large Corporate • Pricing at risk; • Applicazioni della z-score; • Dallo z score alla PD; • CreditMetrics; • La mitigazione del rischio di credito
II PARTE: IL RISCHIO DI MERCATO
• Il rischio di mercato: definizione; • Il portafoglio di trading: view di vigilanza; • La misurazione del rischio di mercato nell’ottica di vigilanza: gli approcci Standard; • Gli indicatori di sensibilità delle opzioni e le greche; • Il metodo Delta-Plus per l’accantonamento patrimoniale su opzioni; • La misurazione del rischio di mercato nell’ottica di vigilanza: l’approccio VaR; • I requisiti qualitativi e quantitativi per la validazione dei modelli interni VaR; • L’holding period e l’intervallo di confidenza nei modelli Var; • I modelli VaR: approccio Parametrico; • I modelli VaR: ipotesi e modalità di calcolo della volatilità; • I modelli VaR: gli approcci di Simulazione. • La simulazione storica e la simulazione MonteCarlo; • Approccio Parametrico e Approccio di Simulazione: vantaggi e svantaggi; • Novità regolamentari in materia di rischio di mercato (Basilea3); • L’Incremental Risk Charge e lo stressed Var;
• II Minimum Capital requirements per il rischio di mercato: la Fundamental Review of Trading Book (FRTB)
Esercitazioni: • Calcolo della duration e del Beta; • Var Parametrico di un bond; • VaR Parametrico di un titolo azionario; • Var di portafoglio
III PARTE: IL RISCHIO DI LIQUIDITÀ
• Il rischio di liquidità: definizione e approcci di misurazione; • Approccio degli stock e approccio dei flussi di cassa: vantaggi e svantaggi; • La maturity ladder adjusted e unadjusted; • La maturity ladder operativa e strutturale; • Il rischio di liquidità: attuali prescrizioni di vigilanza e modifiche in corso (Basilea3); • LCR e stabilità a breve termine; • Il liquidity buffer: vincoli ed opportunità; • NSFR e stabilità a medio termine; • La liquidity risk disclosure; • Il Contingency Funding Plan; • La gestione della Tesoreria: leve e strumenti operativi; • Il Liquidity Risk Measurement: approcci e leve operative; • Il pricing della liquidità: Funds Transfer Pricing; • Il Liquidity Risk Management; • Il processo ILAAP e l’impatto sul governo della liquidità • La gestione della liquidità strutturale e l’impatto sui modelli ALM Esercitazioni: • Misurazione dei liquidity stock • Costruzione della maturity ladder; • IV PARTE: IL RISCHIO OPERATIVO • L’Operational Risk: relazioni e interdipendenza con altri rischi • Il capital requirement per l’operational risk: stato dell’arte degli approcci regolamentari • Il rischio operativo nel RAF: l’Operational Risk Appetite Framework • Il nuovo Standardised Measurement Approach (SMA): stato dell’arte del nuovo framework regolamentare
• Leone P., Porretta P., Vellella M. (edited by) Measuring and Managing Operational Risk, Palgrave McMillan, Studies in Banking and Financial Institutions, ISBN 978-3-319-69409- • Porretta P., Leone P. (a cura di), Il governo dei rischi in banca (testo in bozza); • P. Porretta, F. Santoboni (2016), Liquidity ratio e Liquidity Pillar 2, CEDAM, CEDAM, 9788813363970. • Dispense a cura del docente;
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(Date degli appelli d'esame)
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9
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SECS-P/11
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1038544 -
STORIA DELLA BANCA E DELLE CRISI FINANZIARIE
(obiettivi)
Il corso e’ articolato in un modulo che comprende lezioni frontali e attività di gruppi di lavoro consistenti nella preparazione di presentazione, analisi e discussione di articoli, saggi e libri e elaborazione di data set e l’utilizzo di serie storiche che concorrono a formare le competenze dello studente. In modo lo studente sarà in grado di applicare maniera concreta le conoscenze acquisite, così da favorire l’autonomia di giudizio e raffinare la capacità di problem solving. Specificatamente, lo studente saprà: Comprendere le teorie sul mutamento della funzione di banca nel lungo periodo e le trasformazioni socio istituzionali che le hanno accompagnate; Applicare le conoscenze acquisite nell’ambito della struttura del sistema bancario con riferimento ai differenti modelli nazionali e internazionali; Comunicare e mettere in atto le competenze acquisite nell’analisi concreta di casi studio; Proseguire e valorizzare, in maniera autonoma, nel corso della propria vita professionale gli strumenti di analisi e di comparazione in modo da avere un atteggiamento critico nei confronti della varietà e della dinamica dei modelli finanziari studiati e l’impatto che una crisi economica finanziaria ha sul sistema economico al fine di gestirla e comunque affrontarla.
Tali obiettivi sono raggiunti partendo da una chiara definizione di Sistema economico che rappresenta il sistema di consuetudini, norme e regole. Durante il corso si approfondiranno dei casi studio legati a particolari aree regionali: Europa (Italia, Germania, Inghilterra, Francia, Spagna) Stati Uniti, Cina, Giappone, India, Russia e Asia. Durante il corso si approfondiranno anche gli aspetti legati al rapporto tra il contesto geo-normativo di riferimento; in quest’ottica saranno approfondite le differenze tra l’impostazione Civil Law, quella Common Law e, soprattutto, i meccanismi della Path Dependance che hanno favorito, nel tempo, il consolidamento di alcune prassi e routine. Il corso si soffermerà poi sulle crisi finanziarie nella storia e i modelli teorici a cui hanno dato vita e le differenti intensità e le peculiari modalità con cui nei diversi paesi si sono formate le istituzioni finanziarie che come hanno influenzato sulla crescita e lo sviluppo di un Paese.
Allo scopo di sviluppare capacità critiche e di giudizio e rendere di conseguenza gli studenti capaci di padroneggiare modelli bancari e finanziari differenti, il corso farà riferimento a tecniche e strumenti in grado di favorire l’apprendimento e la conoscenza degli studenti; in tale direzione durante il corso si svolgeranno alcune attività, quali: Esercitazioni di natura teorica e pratica sulle tematiche affrontate durante il corso; Presentazione di casi di studio e di relativi report scritti, anche con il supporto di testimonial esterni; Testimonianze aziendali; Lavori di gruppo consistenti in Presentazioni di project work e discussione di papers
Al termine del corso lo studente avrà una buona conoscenza dell’origine della banca e delle forme che questa assume nei vari periodi storici. Lo studente sarà in grado di conoscere ed interpretare in maniera critica i diversi modelli di finanziari e il ruolo degli intermediari finanziari, il ruolo della governance nei diversi ambiti ei diversi strumenti finanziari attraverso l’uso di modelli econometrici. Pertanto, lo studente sarà in grado di contribuire criticamente e con una propria capacità operativa ai sistemi finanziari che privilegiano il mercato e a quelli che, come il sistema Italia, quello degli intermediari creditizi e alla loro evoluzione all’interno del contesto globalizzato.
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STRANGIO DONATELLA
( programma)
Il programma ha come oggetto principale la ricostruzione in cui hanno agito i vincoli di natura culturale nell'orientare e plasmare l'economia occidentale ma anche le altre economie mondiali. In ognuna della fasi in cui si articola questa ricostruzione (a) la rivoluzione commerciale e monetaria basso medievale; b) il sistema mercantile; c) l'avvio e la diffusione dei processi di industrializzazione; d) la finanza del secolo breve; e) l'apogeo del capitalismo finanziario) hanno operato cambiamenti istituzionali tali influenzare , a livello micro, le modalità di finanziamento delle imprese e a livello macro, la formazione e il consolidamento dei sistemi finanziari. Saranno approfondite le origini della banca e la questione dell'usura; le nuove forme di impresa e la lex mercatoria; le rivoluzioni finanziarie, le borse e le bolle speculative. Saranno comparate e analizzate criticamente anche con l'ausilio di dati e modelli econometrici le diverse crisi finanziarie che si sono verificate nel corso della storia. L'analisi di lungo periodo periodo consente di cogliere le persistenze nell'evoluzione della finanza ma assieme ad esse anche i mutamenti che hanno influito sulla formazione e il consolidamento dei sistemi finanziari. Sono approfonditi i modelli finanziari inglese e statunitense e quello dell'Europa continentale e dell'estremo oriente. Il programma affronta l'intervento dello stato e la regolamentazione dei sistemi finanziari con particolare riferimento alla finanza della Golden age e alla crisi del Keynesismo e alla deregulation. Particolare attenzione è data ai cambiamenti portati dalle diverse crisi finanziarie ed economiche ed alle loro conseguenze come quella del 2008.
Massimo Fornasari, La banca, la borsa, lo Stato. Una storia della finanza (secoli XIII-XXI), G.Giappichelli editore, Torino 2018. Ulteriore materiale sarà fornito dal docente sia in aula e sia attraverso la piattaforma digitale e sito web e per questo non viene fornita la bibliografia. Per gli studenti non frequentanti si consiglia anche la lettura del testo Larry Neal, Il sistema finanziario globale. Dal 1750 a oggi, Bruno Mondadori Milano 2001
(Date degli appelli d'esame)
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6
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SECS-P/12
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
Gruppo opzionale:
Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro (C&IB) - (visualizza)
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5
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AAF1869 -
LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE IN VBA
(obiettivi)
GENERALI: fornire conoscenze elementari di programmazione del foglio elettronico Excel con il linguaggio di programmazione VBA (Visual Basic for Application) per risolvere, in modo generalizzato, semplici problemi di Risk Management e di Matematica Finanziaria. SPECIFICI: 1. al termine del corso lo studente conoscerà i principali tipi di istruzioni del linguaggio e le interfacce di dialogo con l’utente; 2. sarà in grado di risolvere, con l’utilizzo del linguaggio, semplici problemi di programmazione del foglio di lavoro tramite procedure generalizzate; 3. verranno presentati, analizzati e risolti, alcuni problemi tipici di Matematica Finanziaria e di Finanza Moderna allo scopo di acquisire capacità di analisi di un problema e della sua complessità. In particolare verranno analizzati e risolti le soluzioni a: piano di ammortamento a rate costanti, calcolo del tasso di interesse di una rendita, bootstrapping; 4. il grado di conoscenze acquisite permetterà di comunicare e comprendere problematiche con altri soggetti aventi competenze analoghe; 5. con le conoscenze acquisite lo studente sarà capace di reperire e comprendere ed utilizzare soluzioni a problemi di programmazione su fonti quali libri e Internet adattandoli alle proprie necessità.
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GRANDE ANTONIO
( programma)
L'ambiente di programmazione VBA (3 ore). Definizione delle variabili, istruzioni di assegnazione, di condizione, di iterazione (8 ore). Le funzioni (8 ore). La programmazione a oggetti (8 ore). Verranno trattati e risolti alcuni problemi di Matematica Finanziaria e di Finanza Moderna: piano di ammortamento a rate costanti, ricerca del tasso di interesse di una rendita finanziaria, il bootstrapping (13 ore).
Tutto il materiale di studio, relativamente agli argomenti di foglio elettronico e sulla programmazione VBA, sara' disponibile e scaricabile dalla pagina principale della materia.
(Date degli appelli d'esame)
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5
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40
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
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