Insegnamento
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Ore Lezione
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Attività
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1055906 -
DIRITTO DELLA CRISI DELLE IMPRESE
(obiettivi)
Il corso si propone l’obiettivo di fornire agli studenti una preparazione completa e aggiornata, anche in chiave evolutiva e alla luce delle variabili economiche e normative, con riferimento al diritto della crisi delle imprese. Al termine del corso: 1. Conoscenza e capacità di comprensione Lo studente deve dimostrare l’acquisizione di una conoscenza di base della disciplina delle procedure concorsuali. 2. Conoscenza e capacità di comprensione applicate Lo studente deve dimostrare la capacità di applicare le nozioni apprese a casi concreti. 3. Autonomia di giudizio Lo studente deve dimostrare di aver maturato idee giuridicamente fondate. 4. Abilità comunicative Lo studente deve dimostrare di aver maturato capacità di argomentazione e proprietà di linguaggio giuridico. 5. Capacità di apprendere Lo studente deve aver dimostrato di aver sviluppato capacità di comprensione della disciplina delle procedure collettive, della sua evoluzione e dei suoi principali problemi interpretativi.
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VATTERMOLI DANIELE
( programma)
Origine storica del diritto della crisi di impresa. Il moderno diritto concorsuale. La stagione delle riforme. Le procedure concorsuali giudiziarie: Fallimento; Concordato preventivo. Le procedure concorsuali amministrative: Liquidazione coatta amministrativa. Le procedure concorsuali miste: Amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi (generale); Amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi (speciale). La disciplina della crisi da sovraindebitamento
- Nigro-Vattermoli, Diritto della crisi delle imprese, Il Mulino, 4a edizione, 2017 più - casi e materiali di diritto fallimentare (dispense a disposizione dello studente) più - codice civile (con leggi complementari), ultima edizione
(Date degli appelli d'esame)
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9
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IUS/04
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1047605 -
DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE
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DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE 2
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3
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IUS/04
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24
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE 1
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6
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IUS/04
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
10589513 -
DIRITTO DEGLI APPALTI PUBBLICI
(obiettivi)
Conoscenza e capacità di comprensione: gli studenti saranno in grado di comprendere i fondamenti del contrattualistica pubblica, prendendo come punto di riferimento essenziale il Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture introdotto con D.Lgs. 12/04/2016 n. 50. Conoscenza e capacità di comprensione applicate: gli studenti saranno in grado di leggere e comprendere nei suoi elementi fondamentali un testo normativo, e, segnatamente, la disciplina prevista nel Codice dei contratti, le pronunce giurisprudenziali e l’essenziale documentazione inerenti la materia (bando di gara, lettera di invito, offerta, DGUE, contratto di appalto). Autonomia di giudizio: gli studenti svilupperanno un’autonoma capacità di giudizio, in una prospettiva teorica e pratica, sui fondamenti della contrattualistica pubblica e sui rapporti tra stazione appaltante, concorrenti e affidatario del contratto o della concessione. Abilità comunicative: gli studenti svilupperanno l’attitudine al ragionamento giuridico e la capacità di argomentazione sui fondamenti del contrattualistica pubblica. Capacità di apprendere: gli studenti saranno in grado di proseguire nel loro percorso di studi e, in particolare, di affrontare gli altri insegnamenti dell’ambito disciplinare giuridico grazie alla conoscenza dei fondamenti del diritto dei contratti della pubblica amministrazione.
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VINTI STEFANO
( programma)
Programma del corso (2020/2021) 9 crediti
1 Principi generali che governano l’attività amministrativa
2 L’attività di garanzia nel settore dei contratti pubblici tra regolazione, vigilanza e politiche di prevenzione 1. Premessa 2. Un’autorità per i contratti delle Pubbliche Amministrazioni 3. L’osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori servizi e forniture 4. Le politiche di spending review ed il ruolo dell’Autorità di vigilanza 5. Autorità di vigilanza, documentazione antimafia e anticorruzione
3 L’ambito soggettivo di applicazione 1. L’individuazione della stazione appaltante e la nozione di Amministrazione aggiudicatrice 1.1. Le Pubbliche Amministrazioni in senso soggettivo 1.2. Gli organismi di diritto pubblico 2. Gli enti aggiudicatori 3. I soggetti aggiudicatori 4. Le funzioni della stazione appaltante e la figura del responsabile del procedimento 5. Le centrali di committenza
4 L’ambito oggettivo di applicazione 1. Profili generali e cenni sull’evoluzione normativa 2. Le fattispecie contrattuali disciplinate dal Codice 3. I settori ordinari e i settori speciali 4. Le soglie di rilevanza comunitaria. La disciplina applicabile ai contratti sotto soglia 5. I contratti esclusi dall’ambito di applicazione del Codice. Cenni in relazione alle ipotesi di esclusione per ragioni soggettive 6. Ipotesi specifiche di contratti esclusi. Il settore delle telecomunicazioni. I contratti di sponsorizzazione. Il settore dei beni culturali. Il settore della difesa e della sicurezza. Gli appalti nei servizi sociali
5 L’in house providing 1. L’in house providing come relazione organizzativa 2. I modelli e le condizioni fondanti la relazione in house 2.1. Il controllo analogo 2.2. L’attività prevalente 2.3. La partecipazione dei privati 3. Il regime speciale degli affidamenti in house
6 Il partenariato pubblico-privato ed il contratto di concessione nella normativa europea e nazionale. Gli interventi di sussidiarietà orizzontale ed il baratto amministrativo. Il contraente generale (limitatamente ai seguenti paragrafi) 4. Il contratto di partenariato pubblico-privato nella disciplina nazionale 4.1 Profili definitori 4.2 L’equilibrio economico finanziario del contratto di partenariato 4.3 La disciplina applicabile ai contratti di partenariato 5. Il contratto di concessione nel d.lgs. n. 50/2016 5.1. Disciplina applicabile e profili definitori 5.2. L’affidamento dei contratti di concessione: libera amministrazione e garanzie procedurali 7. La locazione finanziaria 8. La finanza di progetto 9. Il contratto di disponibilità 10. Gli interventi di sussidiarietà orizzontale ed il baratto amministrativo 11. Il Contraente generale
7 I principi sull’assetto organizzativo delle stazioni appaltanti. Il principio di trasparenza e il diritto di accesso (limitatamente ai seguenti paragrafi) 1. Organi e uffici delle stazioni appaltanti e relativi principi organizzativi 2. La disciplina organizzativa relativa al Responsabile unico del procedimento 3. La Commissione giudicatrice 6. Il principio di trasparenza e il diritto di accesso
8 La programmazione e la progettazione (limitatamente ai seguenti paragrafi) 1. La programmazione e la progettazione quali garanzie di qualità, economicità, efficacia, correttezza, trasparenza e concorrenzialità nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture 2. Gli atti di programmazione in generale e nei lavori pubblici 2.1. Il programma triennale 2.2. L’elenco annuale
9 I soggetti ammessi alle procedure di affidamento 1. Profili generali 2. I requisiti di ordine generale 3. I requisiti di ordine speciale negli appalti di servizi e di forniture 4. I requisiti di ordine speciale negli appalti di lavori pubblici 5. Il controllo sul possesso dei requisiti 6. I soggetti ammessi alle procedure di affidamento 7. I raggruppamenti temporanei di imprese e le altre forme di cooperazione tra gli operatori economici 8. L’avvalimento
10 L’evidenza pubblica e le procedure di scelta del contraente. La selezione delle offerte (limitatamente ai seguenti paragrafi) 1. Introduzione 2. Il procedimento di individuazione dell’aggiudicatario 3. La sospensione degli effetti del provvedimento di aggiudicazione: le c.d. clausole di stand still 4. L’annullamento dell’aggiudicazione e gli effetti sul contratto 6. Il divieto di affidamento congiunto delle attività di progettazione (esecutiva) e di realizzazione dei lavoro pubblici: le deroghe al principio e l’appalto integrato 7. Le peculiarità delle singole procedure: procedura aperta e procedura ristretta 8. Segue. La procedura negoziata 8.1. La procedura competitiva con negoziazione 8.2. La procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara 9. Il dialogo competitivo 10. Il Partenariato per l’innovazione 11. Il procedimento di gara: la congruità delle offerte e l’offerta anomala 12. Il soccorso istruttorio 13. Il procedimento di gara: criteri di aggiudicazione e discrezionalità 14. L’affidamento dei contratti di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria
11 La stipulazione e l’esecuzione del contratto (limitatamente ai seguenti paragrafi) 1. La stipulazione del contratto pubblico di lavori, servizi e forniture 2. I principi relativi all’esecuzione del contratto pubblico di lavori, servizi e forniture 3. I requisiti per l’esecuzione dell’appalto 6. Il subappalto e la sub-contrattazione
Diritto e regolazione dei contratti pubblici di Alessandro Botto e Simone Castrovinci Zenna, Giqppichelli 2020.
Diritto dei contratti pubblici – Assetto e dinamiche evolutive alla luce del nuovo codice, del decreto correttivo 2017 e degli atti attuativi. Seconda edizione aggiornata di F. Mastragostino, Giappichelli Editore, 2019.
(Date degli appelli d'esame)
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9
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IUS/05
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72
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
10592616 -
DIRITTO DELLE OPERAZIONI STRAORDINARIE
(obiettivi)
Il corso si propone l’obiettivo di fornire agli studenti una preparazione completa e aggiornata, anche in chiave evolutiva e alla luce delle variabili economiche e normative, con riferimento al diritto della società quotate. Al termine del corso: 1. Conoscenza e capacità di comprensione Lo studente deve dimostrare l’acquisizione di una conoscenza di base della disciplina delle società con azioni quotate in mercati regolamentati. 2. Conoscenza e capacità di comprensione applicate Lo studente deve dimostrare la capacità di applicare le nozioni apprese a casi concreti. 3. Autonomia di giudizio Lo studente deve dimostrare di aver maturato idee giuridicamente fondate. 4. Abilità comunicative Lo studente deve dimostrare di aver maturato capacità di argomentazione e proprietà di linguaggio giuridico. 5. Capacità di apprendere Lo studente deve aver dimostrato di aver sviluppato capacità di comprensione della disciplina delle società con azioni quotate, della sua evoluzione e dei suoi principali problemi interpretativi.
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9
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IUS/04
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72
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-
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-
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1038288 -
DIRITTO TRIBUTARIO DELLE SOCIETA'
(obiettivi)
Il corso di Diritto Tributario delle Società si pone l’obiettivo di trasmettere agli studenti gli elementi sistematici della tassazione delle società residenti in Italia; a tal fine il corso si sviluppa in una prima parte rivolta all’esame della disciplina fiscale degli atti di gestione ordinaria delle società, ed in una seconda che si concentra invece sulle tematiche connesse all’impatto della normativa tributaria sulle operazioni di riorganizzazione delle imprese.
A tal proposito si segnala come, nel quadro della progressiva evoluzione della disciplina fiscale delle società da mero meccanismo per il reperimento delle imposte a diffuso strumento di indirizzo – e talvolta di agevolazione - delle scelte strategiche, il corso affronti anche l’impatto della leva fiscale sulle più importanti vicende straordinarie che segnano i momenti di avvio, di crescita ed anche di crisi delle società.
Gli argomenti trattati risultano di particolare interesse con riferimento ad un percorso formativo improntato allo studio sistematico delle strategie manageriali, offrendo la valutazione delle stesse sotto il profilo strettamente tributario.
In tale ottica di indagine particolare attenzione è dedicata ai precedenti giurisprudenziali, analizzati come casi di studio per simulare l’impatto effettivo della variabile fiscale e quindi per verificare il contributo della pianificazione tributaria nello studio delle dinamiche societarie. In italiano: Gli studenti che hanno seguito il corso e superato l’esame di diritto tributario di impresa sono messi condizione di orientarsi nel sistema impositivo nazionale. Più in particolare, sono in grado di individuare le norme impositive del sistema giuridico, di interpretarle, di delimitare la loro sfera di applicazione, di comprenderne i rapporti e le reciproche connessioni. In linea generale gli studenti dovrebbero essere capaci di rendere dei pareri tecnici su questioni basilari della materia ed attinenti al sistema delle imposte.
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9
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IUS/12
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72
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-
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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A SCELTA DELLO STUDENTE
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9
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72
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
1044380 -
BUSINESS PLAN
(obiettivi)
Obiettivo del corso è fornire agli studenti gli strumenti manageriali necessari alla costruzione, analisi e valutazione del Business Plan. A tal fine saranno indagate le principali problematiche della gestione aziendale sia sul piano qualitativo che quantitativo.
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LOMBARDI ROSA
( programma)
1. La gestione e la pianificazione strategica aziendale 2. Gli strumenti per la formulazione della strategia e la pianificazione strategica aziendale 3. La mappa strategica e gli indicatori di risultato 4. La pianificazione strategica e il business plan 5. La costruzione del business plan per l’avvio delle start-up d’impresa 6. La costruzione del business plan per la valutazione dei progetti di business 7. L’analisi e la valutazione del business plan 8. La misurazione delle performance del progetto di business 9. Applicazione operativa: costruzione, analisi e valutazione di un business plan 10. Il Business Model Canvas per la focalizzazione dell’idea di business e del modello di business 11. Valori imprenditoriali, beni immateriali d’impresa, capitale intellettuale e smart technologies nel business aziendale e nel business plan 12. I piani industriali delle aziende
1) Brusa L., Mappa Strategica e business plan, Giuffrè Editore, 2011 2) Materiale relativo ai punti 10, 11, 12 del programma a cura del docente 3) Materiale e letture integrative e casi di studio a cura del docente, tra cui: - Lombardi R. (2019), Knowledge transfer and organizational performance and business process: past, present and future researches, Business Process Management Journal, vol. 25, No. 1, pp. 2-9 - Lombardi R., Trequattrini R., Russo G. (2016), Innovative Start-Ups and Equity Crowdfunding, International Journal of Risk Assessment and Management, vol. 19, n. 1/2, pp. 68-83
(Date degli appelli d'esame)
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6
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SECS-P/07
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1018042 -
ECONOMIA DELLE AZIENDE NON PROFIT
(obiettivi)
Il corso è rivolto a tutti gli studenti della facoltà di Economia che abbiano interesse ad approfondire la conoscenza delle aziende non profit, quali modelli organizzativi della produzione alternativi all’impresa capitalistica e all’azienda pubblica. Il corso intende fornire approfondimenti e spunti di riflessione relativamente agli aspetti economici, finanziari e gestionali delle aziende non profit, anche attraverso casi operativi e continui riferimenti alla normativa generale e speciale. La parte meramente teorica è supportata da esemplificazioni e dibattiti in aula, anche con la partecipazione di esperti del settore. Conoscenze acquisite Gli studenti che abbiano superato l’esame saranno in grado di applicare i principi che presiedono al funzionamento delle aziende non profit, alle condizioni di economicità, alla correlazione fini/bisogni, alle problematiche connesse con il complesso fenomeno del finanziamento. Competenze acquisite Gli studenti che abbiano superato l’esame saranno in grado comprendere le variabili che orientano il comportamento e le scelte aziendali e, segnatamente, acquisiranno le competenze necessarie per valutare la convenienza economica e la fattibilità finanziaria dei progetti di aziende non profit.
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COSENTINO ANTONIETTA
( programma)
1) L’azienda come centro organizzato per la produzione di beni e servizi (2 lezioni). 2)I possibili criteri di classificazione delle aziende. In particolare: il criterio della destinazione della produzione e il criterio del fine. Imprese e aziende non profit (2 lezioni). 3) La nozione di profitto e la pluralità di significati dell’espressione “non profit” (2 lezioni). 4)Tipologia delle aziende non profit: aziende di autoproduzione (2 lezioni) , aziende filantropico-erogative (4 lezioni)e imprese sociali(4 lezioni) . 5) L’economicità delle aziende non profit. Equilibrio economico ed efficienza di gestione. Gli indicatori di economicità come segnalatori del raggiungimento dei fini delle aziende non profit. L’elaborazione di altri e più significativi indicatori (2 lezioni). 6) Le aziende non profit tra Stato e mercato. La particolare efficacia delle aziende non profit nella produzione dei cc.dd. servizi sociali, in alternativa allo Stato e al mercato (2 lezioni). 7) La figura dell’”imprenditore sociale”. Forme di incentivazione all’iniziativa privata in campo sociale. Le aziende e il loro contesto (2 lezioni) 8) Il ruolo dello Stato e dei pubblici poteri: lo Stato-azienda e lo Stato regolatore; i limiti della formula ‹‹impresa-mercato›› e l’intervento pubblico; modelli organizzativi della produzione alternativi allo Stato e al mercato (1 lezione). 9) La disciplina italiana in materia di aziende non profit. Analisi della riforma del Terzo Settore (1 lezione).
Bibliografia di riferimento: Capaldo, P. (2013), L'azienda centro di produzione, Giuffrè, Milano Anthony, R.N. (1973). Accounting for Cost of Equity. Harvard business review, 51(6), 88-102. Anthony, R.N., & Young, D.W. (2002), Non profit: il controllo di gestione, McGraw-Hill, Milano. Ben-Ner, A. (1986). Nonprofit organizations: Why do they exist in market economies. The economics of nonprofit institutions: Studies in structure and policy, 1, 94-113. Borzaga, C. (2009). L’impresa sociale, in Bruni, L., Zamagni, S. (a cura di), “Dizionario di economia civile” Città Nuova, Roma, 516-526. Borzaga, C., & Depedri, S. (2015). Multi-stakeholder governance in civil society organizations. Civil Society, the Third Sector and Social Enterprise: Governance and Democracy, 109. Cosentino, A. (2020). Disclosure of Social-Economic Value in the Social Enterprise. Stimuli from an Italian Multiple Case Study. International Business Research, 13(6), 1-53. Galeotti, M. (2013). Strategia e creazione di valore, in Galeotti, M., Garzella, S. (a cura di), Governo strategico dell’azienda, Giappichelli, Torino. Manetti, G., Bellucci, M., Como, E., & Bagnoli, L. (2015). Investing in volunteering: Measuring social returns of volunteer recruitment, training and management. VOLUNTAS: International Journal of Voluntary and Nonprofit Organizations, 26(5), 2104-2129. Matacena, A. (2017). Le cooperative imprese “altere”, Collana di aziende pub-bliche e imprenditorialità sociale, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Franco Angeli, Milano. Mook, L., Richmond, B.J., & Quarter, J. (2003). Integrated social accounting for nonprofits: A case from Canada. Voluntas: International Journal of Voluntary and Nonprofit Organizations, 14, 283-297. Paoloni, P. & Dumay, J. (2015). The relational capital of micro-enterprises run by women: the startup phase, Vine, Vol. 45, No. 2, 172-197. Pollifroni, M. (2012). Lineamenti di etica aziendale, Giappichelli, Torino. Propersi, A. (1999). Le aziende non profit: i caratteri, la gestione, il controllo, Milano, Etas. Rusconi, G. (2006). Il bilancio sociale: economia, etica e responsabilità sociale dell'impresa. Ediesse. Venturi, P. (2019). L’impresa sociale nel perimetro del terzo settore, in A., Fici, E., Rossi, G., Sepio, P., Venturi (a cura di), Dalla parte del Terzo Settore. La Riforma letta dai suoi protagonisti. Editori Laterza, Bari. Young, D.R. (2013). If not for profit, for what?, (1983 Print Edition), Lexington Books.iforma letta dai suoi protagonisti. Editori Laterza, Bari. Zamagni, S. (2013). Impresa responsabile e mercato civile, Il Mulino, Bologna. Zamagni, S., Venturi, P., & Rago, S. (2015). Valutare l’impatto sociale. La questione della misurazione nelle imprese sociali. Impresa Sociale, 6.
Per i punti da 1) a 8) del programma il testo prescritto come supporto all'apprendimento è: - Capaldo, P., L’azienda. Centro di produzione, Giuffrè, Milano 2013.
Per approfondimenti sul punto 4) - Cosentino, A., L'economia della gestione degli enti del terzo settore, Giappichelli Editore, Torino, 2020
Per approfondimenti sul punto 5): - MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, DECRETO 5 marzo 2020_Adozione della modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore - MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, DECRETO 4 luglio 2019, Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore. - CNDC - Principio contabile n. 1 per gli enti non profit “Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio degli enti non profit” (disponibile sul sito http://www.fondazioneoic.eu).
Per i punti 7) e 9) lettura delle seguenti fonti normative: - Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 112 Revisione della disciplina in materia di impresa sociale, a norma dell'articolo 2, comma 2, lettera c) della legge 6 giugno 2016, n. 106 - Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 Codice del Terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106
Letture integrative per gli studenti non frequentanti - Capaldo, P., Non profit. Tra solidarietà e impresa, Salerno Editrice, Roma 2016
(Date degli appelli d'esame)
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6
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SECS-P/07
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1031686 -
RAGIONERIA PROFESSIONALE
(obiettivi)
Il corso ha come obiettivo lo studio delle operazioni di gestione straordinaria dal punto di vista economico e contabile nella prospettiva internazionale. L’attenzione maggiore è concentrata sui profili contabili delle operazioni straordinarie nel sistema IAS/IFRS: sono esaminati i criteri di valutazione e le modalità di rappresentazione contabile delle operazioni di aggregazione aziendale di tipo acquisitivo e quelle sotto comune controllo. Il tutto nella logica economico-aziendale e secondo i principi contabili internazionali.
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SURA ALESSANDRO
( programma)
Le "operazioni straordinarie" infragruppo e le operazioni straordinarie con parti terze (le aggregazioni aziendali). La correlazione tra processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e le "operazioni straordinarie infragruppo". La diversa rilevanza della misurazione del valore del patrimonio oggetto di aggregazione aziendale rispetto alla misurazione del patrimonio oggetto di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale. Le regole di rappresentazione contabile nel modello IAS/IFRS. Le operazioni straordinarie nel modello IAS/IFRS: l'irrilevanza della forma giuridica mediante la quale sono attuate. L'analisi della sostanza economica delle operazioni: operazioni di acquisizione; operazioni under common control. La logica di rilevazione nel bilancio consolidato. I riflessi nel bilancio separato (d'esercizio). Operazioni under common control aventi ad oggetto business. L'assenza di un principio contabile internazionale ad hoc. Il ruolo dello IAS 8. Le prassi in vigore. Le OPI dell'Assirevi. Il discussion paper dell'EFRAG: BCUCC. Le aggregazioni aziendali ex IFRS 3. Applicazione OIC 1: Trattamento contabile dell’imposta sostitutiva sull’affrancamento dell’avviamento ex decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008 art. 15 comma 10 (convertito nella Legge 28 gennaio 2009, n. 2) per soggetti che redigono il bilancio secondo gli IAS/IFRS. Applicazione OIC 2: Impairment e avviamento. Applicazione OIC 3: L'IFRIC 12 e il trattamento contabile dei servizi in concessione. Le non-monetary transaction. La logica di rilevazione nel modello IAS/IFRS. L'IFRIC 17.
Confalonieri, Bilanci e operazioni straordinarie, Il Sole24Ore, Milano, 2011 OPI Assirevi. IFRS 2. IFRS 3. IAS 8. IFRIC 12. Efrag Discussion Paper on BCUCC
(Date degli appelli d'esame)
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6
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SECS-P/07
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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1044380 -
BUSINESS PLAN
(obiettivi)
Obiettivo del corso è fornire agli studenti gli strumenti manageriali necessari alla costruzione, analisi e valutazione del Business Plan. A tal fine saranno indagate le principali problematiche della gestione aziendale sia sul piano qualitativo che quantitativo.
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LOMBARDI ROSA
( programma)
1. La gestione e la pianificazione strategica aziendale 2. Gli strumenti per la formulazione della strategia e la pianificazione strategica aziendale 3. La mappa strategica e gli indicatori di risultato 4. La pianificazione strategica e il business plan 5. La costruzione del business plan per l’avvio delle start-up d’impresa 6. La costruzione del business plan per la valutazione dei progetti di business 7. L’analisi e la valutazione del business plan 8. La misurazione delle performance del progetto di business 9. Applicazione operativa: costruzione, analisi e valutazione di un business plan 10. Il Business Model Canvas per la focalizzazione dell’idea di business e del modello di business 11. Valori imprenditoriali, beni immateriali d’impresa, capitale intellettuale e smart technologies nel business aziendale e nel business plan 12. I piani industriali delle aziende
1) Brusa L., Mappa Strategica e business plan, Giuffrè Editore, 2011 2) Materiale relativo ai punti 10, 11, 12 del programma a cura del docente 3) Materiale e letture integrative e casi di studio a cura del docente, tra cui: - Lombardi R. (2019), Knowledge transfer and organizational performance and business process: past, present and future researches, Business Process Management Journal, vol. 25, No. 1, pp. 2-9 - Lombardi R., Trequattrini R., Russo G. (2016), Innovative Start-Ups and Equity Crowdfunding, International Journal of Risk Assessment and Management, vol. 19, n. 1/2, pp. 68-83
(Date degli appelli d'esame)
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6
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SECS-P/07
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1018042 -
ECONOMIA DELLE AZIENDE NON PROFIT
(obiettivi)
Il corso è rivolto a tutti gli studenti della facoltà di Economia che abbiano interesse ad approfondire la conoscenza delle aziende non profit, quali modelli organizzativi della produzione alternativi all’impresa capitalistica e all’azienda pubblica. Il corso intende fornire approfondimenti e spunti di riflessione relativamente agli aspetti economici, finanziari e gestionali delle aziende non profit, anche attraverso casi operativi e continui riferimenti alla normativa generale e speciale. La parte meramente teorica è supportata da esemplificazioni e dibattiti in aula, anche con la partecipazione di esperti del settore. Conoscenze acquisite Gli studenti che abbiano superato l’esame saranno in grado di applicare i principi che presiedono al funzionamento delle aziende non profit, alle condizioni di economicità, alla correlazione fini/bisogni, alle problematiche connesse con il complesso fenomeno del finanziamento. Competenze acquisite Gli studenti che abbiano superato l’esame saranno in grado comprendere le variabili che orientano il comportamento e le scelte aziendali e, segnatamente, acquisiranno le competenze necessarie per valutare la convenienza economica e la fattibilità finanziaria dei progetti di aziende non profit.
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COSENTINO ANTONIETTA
( programma)
1) L’azienda come centro organizzato per la produzione di beni e servizi (2 lezioni). 2)I possibili criteri di classificazione delle aziende. In particolare: il criterio della destinazione della produzione e il criterio del fine. Imprese e aziende non profit (2 lezioni). 3) La nozione di profitto e la pluralità di significati dell’espressione “non profit” (2 lezioni). 4)Tipologia delle aziende non profit: aziende di autoproduzione (2 lezioni) , aziende filantropico-erogative (4 lezioni)e imprese sociali(4 lezioni) . 5) L’economicità delle aziende non profit. Equilibrio economico ed efficienza di gestione. Gli indicatori di economicità come segnalatori del raggiungimento dei fini delle aziende non profit. L’elaborazione di altri e più significativi indicatori (2 lezioni). 6) Le aziende non profit tra Stato e mercato. La particolare efficacia delle aziende non profit nella produzione dei cc.dd. servizi sociali, in alternativa allo Stato e al mercato (2 lezioni). 7) La figura dell’”imprenditore sociale”. Forme di incentivazione all’iniziativa privata in campo sociale. Le aziende e il loro contesto (2 lezioni) 8) Il ruolo dello Stato e dei pubblici poteri: lo Stato-azienda e lo Stato regolatore; i limiti della formula ‹‹impresa-mercato›› e l’intervento pubblico; modelli organizzativi della produzione alternativi allo Stato e al mercato (1 lezione). 9) La disciplina italiana in materia di aziende non profit. Analisi della riforma del Terzo Settore (1 lezione).
Bibliografia di riferimento: Capaldo, P. (2013), L'azienda centro di produzione, Giuffrè, Milano Anthony, R.N. (1973). Accounting for Cost of Equity. Harvard business review, 51(6), 88-102. Anthony, R.N., & Young, D.W. (2002), Non profit: il controllo di gestione, McGraw-Hill, Milano. Ben-Ner, A. (1986). Nonprofit organizations: Why do they exist in market economies. The economics of nonprofit institutions: Studies in structure and policy, 1, 94-113. Borzaga, C. (2009). L’impresa sociale, in Bruni, L., Zamagni, S. (a cura di), “Dizionario di economia civile” Città Nuova, Roma, 516-526. Borzaga, C., & Depedri, S. (2015). Multi-stakeholder governance in civil society organizations. Civil Society, the Third Sector and Social Enterprise: Governance and Democracy, 109. Cosentino, A. (2020). Disclosure of Social-Economic Value in the Social Enterprise. Stimuli from an Italian Multiple Case Study. International Business Research, 13(6), 1-53. Galeotti, M. (2013). Strategia e creazione di valore, in Galeotti, M., Garzella, S. (a cura di), Governo strategico dell’azienda, Giappichelli, Torino. Manetti, G., Bellucci, M., Como, E., & Bagnoli, L. (2015). Investing in volunteering: Measuring social returns of volunteer recruitment, training and management. VOLUNTAS: International Journal of Voluntary and Nonprofit Organizations, 26(5), 2104-2129. Matacena, A. (2017). Le cooperative imprese “altere”, Collana di aziende pub-bliche e imprenditorialità sociale, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Franco Angeli, Milano. Mook, L., Richmond, B.J., & Quarter, J. (2003). Integrated social accounting for nonprofits: A case from Canada. Voluntas: International Journal of Voluntary and Nonprofit Organizations, 14, 283-297. Paoloni, P. & Dumay, J. (2015). The relational capital of micro-enterprises run by women: the startup phase, Vine, Vol. 45, No. 2, 172-197. Pollifroni, M. (2012). Lineamenti di etica aziendale, Giappichelli, Torino. Propersi, A. (1999). Le aziende non profit: i caratteri, la gestione, il controllo, Milano, Etas. Rusconi, G. (2006). Il bilancio sociale: economia, etica e responsabilità sociale dell'impresa. Ediesse. Venturi, P. (2019). L’impresa sociale nel perimetro del terzo settore, in A., Fici, E., Rossi, G., Sepio, P., Venturi (a cura di), Dalla parte del Terzo Settore. La Riforma letta dai suoi protagonisti. Editori Laterza, Bari. Young, D.R. (2013). If not for profit, for what?, (1983 Print Edition), Lexington Books.iforma letta dai suoi protagonisti. Editori Laterza, Bari. Zamagni, S. (2013). Impresa responsabile e mercato civile, Il Mulino, Bologna. Zamagni, S., Venturi, P., & Rago, S. (2015). Valutare l’impatto sociale. La questione della misurazione nelle imprese sociali. Impresa Sociale, 6.
Per i punti da 1) a 8) del programma il testo prescritto come supporto all'apprendimento è: - Capaldo, P., L’azienda. Centro di produzione, Giuffrè, Milano 2013.
Per approfondimenti sul punto 4) - Cosentino, A., L'economia della gestione degli enti del terzo settore, Giappichelli Editore, Torino, 2020
Per approfondimenti sul punto 5): - MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, DECRETO 5 marzo 2020_Adozione della modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore - MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, DECRETO 4 luglio 2019, Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore. - CNDC - Principio contabile n. 1 per gli enti non profit “Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio degli enti non profit” (disponibile sul sito http://www.fondazioneoic.eu).
Per i punti 7) e 9) lettura delle seguenti fonti normative: - Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 112 Revisione della disciplina in materia di impresa sociale, a norma dell'articolo 2, comma 2, lettera c) della legge 6 giugno 2016, n. 106 - Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 Codice del Terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106
Letture integrative per gli studenti non frequentanti - Capaldo, P., Non profit. Tra solidarietà e impresa, Salerno Editrice, Roma 2016
(Date degli appelli d'esame)
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6
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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RAGIONERIA PROFESSIONALE
(obiettivi)
Il corso ha come obiettivo lo studio delle operazioni di gestione straordinaria dal punto di vista economico e contabile nella prospettiva internazionale. L’attenzione maggiore è concentrata sui profili contabili delle operazioni straordinarie nel sistema IAS/IFRS: sono esaminati i criteri di valutazione e le modalità di rappresentazione contabile delle operazioni di aggregazione aziendale di tipo acquisitivo e quelle sotto comune controllo. Il tutto nella logica economico-aziendale e secondo i principi contabili internazionali.
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SURA ALESSANDRO
( programma)
Le "operazioni straordinarie" infragruppo e le operazioni straordinarie con parti terze (le aggregazioni aziendali). La correlazione tra processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e le "operazioni straordinarie infragruppo". La diversa rilevanza della misurazione del valore del patrimonio oggetto di aggregazione aziendale rispetto alla misurazione del patrimonio oggetto di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale. Le regole di rappresentazione contabile nel modello IAS/IFRS. Le operazioni straordinarie nel modello IAS/IFRS: l'irrilevanza della forma giuridica mediante la quale sono attuate. L'analisi della sostanza economica delle operazioni: operazioni di acquisizione; operazioni under common control. La logica di rilevazione nel bilancio consolidato. I riflessi nel bilancio separato (d'esercizio). Operazioni under common control aventi ad oggetto business. L'assenza di un principio contabile internazionale ad hoc. Il ruolo dello IAS 8. Le prassi in vigore. Le OPI dell'Assirevi. Il discussion paper dell'EFRAG: BCUCC. Le aggregazioni aziendali ex IFRS 3. Applicazione OIC 1: Trattamento contabile dell’imposta sostitutiva sull’affrancamento dell’avviamento ex decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008 art. 15 comma 10 (convertito nella Legge 28 gennaio 2009, n. 2) per soggetti che redigono il bilancio secondo gli IAS/IFRS. Applicazione OIC 2: Impairment e avviamento. Applicazione OIC 3: L'IFRIC 12 e il trattamento contabile dei servizi in concessione. Le non-monetary transaction. La logica di rilevazione nel modello IAS/IFRS. L'IFRIC 17.
Confalonieri, Bilanci e operazioni straordinarie, Il Sole24Ore, Milano, 2011 OPI Assirevi. IFRS 2. IFRS 3. IAS 8. IFRIC 12. Efrag Discussion Paper on BCUCC.
(Date degli appelli d'esame)
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Attività formative affini ed integrative
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