1035080 -
RILEVAMENTO GEOLOGICO
(obiettivi)
Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi (conoscenze, competenze e abilità)
Lo studente svilupperà la capacità di sintetizzare ed applicare buona parte delle nozioni apprese durante il triennio, allo scopo di localizzare con precisione, riconoscere, misurare, e delimitare su base topografica superfici e corpi geologici, e di descriverne tramite sezioni geologiche la prosecuzione nel sottosuolo. Lo studente diventerà consapevole del fatto che il rilevamento, la realizzazione e la corretta lettura di una carta geologica rappresentano attività di esclusiva competenza del geologo, cui è anche demandato il compito di interpretare in chiave multidisciplinare l’evoluzione geologica dell’area rilevata.
CONTENUTO(2) (12 CFU) Ore in aula(3) Ore studente a casa(4) Ore studente totali(5) Valutazione(6) 9 Aula (Lezioni frontali) 72 153 225 Esame orale con esercizio 3 Laboratorio naturale (escursioni) (3,7) 6 giorni 0 75
-
SANTANTONIO MASSIMO
( programma)
Descrizione del programma La Carta Geologica d’Italia alle scale 1:100.000 e 1:50.000: storia, strutture operative, struttura organizzativa, costi e tempi. Il rilevamento geologico: attrezzatura, studi preliminari, scelta degli itinerari, criteri di rappresentazione. Affiorante e subaffiorante. Lettura del paesaggio geologico. La raccolta dei dati sul terreno: densità delle osservazioni e criteri per tracciare i limiti in campagna. Rappresentazione di elementi lineari e planari in carta: pieghe, assi, piani assiali, piani di strato e di faglia. Compilazione della legenda e di una nota illustrativa tramite un uso corretto della lingua italiana. Costruzione di una colonna stratigrafica. Concetti e problemi di stratimetria: esercizi in aula. Costruzione ed analisi di un limite: triangolo delle pendenze ed orizzontali. “Regola della V”. Pendenza reale ed apparente. 6 Escursioni sul terreno e loro discussione in aula, con costruzione di carte geologiche alla scala 1:10.000 e realizzazione di profili geologici “a vista”. Ciascuna escursione affronta una o più ampie tematiche tra quelle trattate a lezione, proponendo anche approfondimenti su argomenti specifici. Principi di sovrapposizione e di intersezione. Filoni. Facies: definizione, logica delle transizioni latero-verticali, modelli. Regola di Walther. Correlazioni: litologiche e cronologiche. Litostratigrafia e cartografia: definizione, significato e gerarchia delle unità litostratigrafiche e criteri per la loro rappresentazione su carta. Tipologia dei limiti. Livelli guida. Criteri trigonometrici per stimare lo spessore delle formazioni in un affioramento. Uso dei dati paleontologici nel rilevamento geologico. Criteri per definire la polarità stratigrafica. Le “coperture”: detrito di versante e depositi eluvio-colluviali. Osservazioni sui depositi alluvionali. Geometrie primarie dei corpi rocciosi: le unconformity maggiori come confini fisici delle successioni sedimentarie e dei corpi da cartografare. Cicli sedimentari. Tettonica sinsedimentaria e limiti di bacino: paleofaglie e paleo scarpate, e loro espressione cartografica. Geometrie e caratteri sedimentologici delle successioni di margine di bacino. Classificazione e gerarchia delle superfici di inconformità: loro origine, estensione regionale e potenziale di correlazione; superfici di annegamento. Flussi gravitativi: tipologie e prodotti; geometrie degli slumps e troncature intraformazionali. Tempestiti. Variazioni relative del livello del mare e riflessi sulla sedimentazione. Evoluzione dei bacini sedimentari: da rift basin ad avanfossa. Depositi syn- e post-rift. Suturazione delle faglie e drappeggio. Le “fabbriche del carbonato”. Piattaforme “tropicali” e rampe “temperate”. Tassi di sedimentazione. Origine e classificazione dei margini di piattaforma. Slope vs. scarpata. Evoluzione miocenica dell’area Laziale-Abruzzese. Progradazione. Cenni sul potenziale petrolifero dei sistemi carbonatici: source rock, reservoir e seal. La “fabbrica pelagica”. Annegamento di piattaforme carbonatiche: drowning unconformity e drowning succession, con riferimento all’Appennino Umbro-Marchigiano ed alla Toscana. Piattaforme carbonatiche e tettonica. Piattaforme carbonatiche pelagiche e bacini; la distribuzione dei depositi condensati; paleotettonica e tettonica appenninica. Criteri per l’interpretazione genetica dei limiti formazionali e loro correlazione: clima, eustatismo, produttività, livelli di dissoluzione, subsidenza. Cenni sulla paleogeografia mesozoica dell’Italia. Il rifting giurassico. Importanza paleogeografica, economica e strutturale di alcuni orizzonti stratigrafici. Faglie: criteri diretti e indiretti per il riconoscimento sul terreno e rappresentazione su carta. Interpretazione di faglie: età e cinematica. Indicatori cinematici: strie e misurazione del pitch, gradini. Faglie a movimento complesso. Tip-line: continuità di una faglia in 3D. Rampe frontali, oblique e laterali. Sistemi estensionali: faglie rotazionali e non; livelli di scollamento; faglie di trasferimento; Sistemi contrazionali: thrust e pieghe; propagazione, piggy-back e overstep; duplex; faglie di strappo. Flexural slip e pieghe parassite. Esempi di terreno e cartografici. Faglie sinsedimentarie: strutture di crescita. Sistemi trascorrenti: strutture a fiore positive e negative. Bacini di pull-apart.
Appunti dal corso. Ogni studente riceverà i files PDF di 3 articoli in lingua inglese, i quali saranno oggetto di discussione durante l'esame orale.
(Date degli appelli d'esame)
|
12
|
GEO/02
|
72
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
Gruppo opzionale:
gruppo OPZIONALE obbligatorio a scelta dello studente 6 cfu - (visualizza)
|
6
|
|
|
|
|
|
|
|
1022346 -
ELEMENTI DI IDROGEOLOGIA
(obiettivi)
Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi (conoscenze, competenze e abilità)
Obiettivi formativi: Questo corso ha lo scopo di impartire le nozioni fondamentali dell’idrogeologia, da utilizzare per la ricerca e la valutazione quantitativa delle risorse idriche rinnovabili. Gli studenti saranno messi in grado di comprendere e valutare quantitativamente il bilancio idrologico, di conoscere le modalità di circolazione idrica sotterranea e di consultare ed interpretare elaborati cartografici tematici.
Risultati dell’apprendimento: Comprensione dei concetti fondamentali per la circolazione idrica sotterranea, valutazione delle componenti del bilancio idrologico, lettura e interpretazione di cartografia idrogeologica, misura in campo dei parametri fondamentali
CONTENUTO(2) (X CFU) Ore in aula(3) Ore studente a casa(4) Ore studente totali(5) Valutazione(6) 4.5 Aula (Lezioni frontali) 36 76 112 Prova orale comprensiva di lettura carta tematica 0.5 Esercitazioni 6 7 13 1 Laboratorio naturale (escursioni) (3,7) 20 5 25 0 Seminari 0 0 0 0 Altro 0 0 0
-
PETITTA MARCO
( programma)
L’acqua in natura: Le risorse idriche della Terra. Interfaccia acqua dolce-acqua salata. Dal ciclo dell’acqua al bilancio idrologico. La misura dell’acqua. Delimitazione di spazio e di tempo nei processi di misura dell’acqua. Concetti di permeabilità e di porosità efficace. Legge di Darcy. Unità di misura della permeabilità. Sistema roccia-acqua-aria. Equazione del bilancio idrogeologico. Metodi di misura dei parametri di bilancio. Strumenti per la misura dei parametri di bilancio. Analisi dell’equazione di bilancio. Metodo diretto per il calcolo dell’infiltrazione efficace. Parametri chimico-fisici fondamentali. Acquifero. Definizione di acquifero. Condizioni per l’esistenza di un acquifero. Idrogeologia strutturale. Limiti idrogeologici. Acquifero libero, imprigionato, artesiano. Potenziale, livello di base, campo piezometrico. Tipi di sorgente, loro studio e caratterizzazione. Modelli idrogeologici e bilanci idrogeologici. Idrogrammi fluviali e loro scomposizione. Cartografia idrogeologica. Cenni di idrogeologia regionale. Metodi di valutazione delle risorse idriche superficiali e sotterranee rinnovabili.
CELICO P. (2005) – Elementi di Idrogeologia. Ed. Liguori.
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
GEO/05
|
32
|
12
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
1022611 -
INTRODUZIONE ALLA VULCANOLOGIA
(obiettivi)
Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi (conoscenze, competenze e abilità)
Obiettivi formativi: il corso mira a dare allo studente le conoscenze di base sui processi vulcanici e i principali strumenti conoscitivi per lavorare con successo su terreni vulcanici.
Risultati dell’apprendimento: gli studenti che abbiano superato l’esame conosceranno le principali caratteristiche delle morfologie e delle rocce vulcaniche e avranno le nozioni base per capire i processi eruttivi. Gli studenti che abbiano superato l’esame saranno in grado di classificare le rocce vulcaniche e discriminare tramite l’analisi di facies i differenti stili eruttivi che le hanno generato. Essi inoltre avranno acquisito una particolare esperienza sulle rocce vulcaniche affioranti nella città di Roma
CONTENUTO (X CFU) Ore in aula Ore studente a casa Ore studente totali Valutazione 5 Aula (Lezioni frontali) 40 85 125 Esoneri scritti X Esercitazioni X X X 1 Laboratorio naturale (escursioni) 12 13 25 X Seminari X X X X Altro X X X
-
GAETA MARIO
( programma)
Definizione di vulcano. Distribuzione dei vulcani in relazione alla geodinamica. Origine e differenziazione dei magmi. Struttura, densità; viscosità dei fusi silicatici. Solubilità dei volatili nel magma. Principali gas vulcanici. Nomenclatura e caratteristiche delle emissioni gassose. Effetto dei gas vulcanici sull'ambiente. Frammentazione magmatica. Stili eruttivi. Modalità di trasporto e deposizione dei prodotti piroclastici. Caratteristiche dei depositi vulcanici primari. Depositi vulcanici secondari e lahars. Definizione di unità eruttiva e unità deposizionale. Classificazione e parametrizzazione delle eruzioni vulcaniche esplosive. Classificazione delle colate di lava. Parametrizzazione dei flussi lavici. Morfologie e strutture vulcaniche. Definizione di vulcano attivo. Definizione di rischio vulcanico. Elementi di vulcanologia regionale: Distretto Vulcanico dei Colli Albani, Distretto Vulcanico dei Monti Sabatini; Distretto Vulcanico dei Campi Flegrei; apparato vulcanico del Somma-Vesuvio.
- Vulcanologia (1998) - Roberto Scandone e Lisetta Giacomelli . Liguori Editore, Napoli, pp. 642 - R.A.F. Cas and J.V. Wright (1988) Volcanic Successions. Unwin Hyman, London, pp. 528 - Tutto Vulcani- Luca Lupi - Mauro Rosi - Paolo Papale - Marco C. Stoppato pubblicato da Mondadori - Volcanoes and the Environment (2005)- edited by Joan Martì and Gerald G. J. Ernst- Cambridge University Press, pp. 469 - Vulcani nel mondo. Viaggio visuale tra rischi e risorse (2019)- Lisetta Giacomelli, Cristiano Pesaresi-Franco angeli editore
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
GEO/08
|
40
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
1044642 -
PROCESSI METALLOGENETICI MINERALI E ROCCE DI INTERESSE ECONOMICO
(obiettivi)
Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi (conoscenze, competenze e abilità)
Obiettivi formativi: Conoscenza dei principali processi metallogenetici. Conoscenza delle principali classificazioni dei giacimenti minerari. Acquisizione dei principi di base della minerografia per l’identificazione dei minerali metallici. Conoscenza delle principali proprietà fisiche e meccaniche dei materiali lapidei. Conoscenza dei processi di degradazione dei materiali lapidei e delle principali forme di alterazione. Acquisizione delle principali tecniche di indagine per la caratterizzazione dei materiali lapidei.
Risultati dell’apprendimento: Gli studenti acquisiranno elementi di base sull’origine, le principali caratteristiche dei fluidi mineralizzanti e le principali tipologie di giacimenti minerari. Gli studenti che supereranno l’esame saranno in grado di applicare nozioni e principi utili a riconoscere le principali tipologie di giacimenti minerari ed inquadrare i processi metallogenetici in relazione alle loro differenti ambientazioni geodinamiche. Acquisire elementi di base sulle principali proprietà fisiche e meccaniche dei materiali lapidei, sui processi di degrado dei materiali lapidei e sulle principali forme di alterazione. Applicare nozioni e principi utili a riconoscere le principali forme di alterazione dei materiali lapidei e definire le principali proprietà fisico-meccaniche dei materiali lapidei. Inoltre, alla fine del corso lo studente sarà in grado di caratterizzare mediante varie metodologie analitiche le principali tipologie di materiali lapidei. Inoltre, alla fine del corso lo studente sarà in grado di riconoscere i principali minerali metallici mediante osservazioni al microscopio in luce riflessa.
CONTENUTO(2) (6 CFU) Ore in aula(3) Ore studente a casa(4) Ore studente totali(5) Verifiche del profitto 6 Aula (Lezioni frontali) 48 102 150 Prova orale
-
MIGNARDI SILVANO
( programma)
Descrizione del programma
Nella prima parte del corso (24 ore di lezione, pari a 3 CFU) si tratteranno i contenuti relativi ai processi di formazione dei giacimenti minerari, alle classificazioni giacimentologiche e ai modelli genetici. Saranno illustrati esempi delle principali tipologie di giacimenti minerari inseriti nel relativo contesto geodinamico. Nella seconda parte del corso (16 ore di lezione, pari a 2 CFU) si tratteranno i contenuti relativi alle rocce e ai minerali industriali, alle varie tipologie di cava e alle principali tecniche di coltivazione e di lavorazione dei materiali. Si affronteranno anche le principali problematiche ambientali dell’attività estrattiva. La terza parte del corso (12 ore, pari ad 1 CFU di esercitazioni pratiche) sarà destinata ad esercitazioni in laboratorio per il riconoscimento in luce riflessa dei principali minerali metallici.
Definizioni di minerogenesi e metallogenesi. Origine e principali caratteristiche dei fluidi mineralizzanti. Classificazioni giacimentologiche e modelli genetici. Esempi di giacimenti legati a magmatismo intracratonico; giacimenti legati a magmatismo basico del mantello; giacimenti legati a magmatismo alcalino; giacimenti legati alla fusione di SCLM metasomatizzato; giacimenti legati a rifting intracontinentale (in margini cratonici e in ambientazioni di rift intracratonico); giacimenti legati a margini divergenti (singenetici in margini continentali passivi e quelli formati durante l’apertura dell’oceano); giacimenti legati a margini convergenti (di arco magmatico continentale e sottomarini di aree di retroarco); giacimenti in bacini sedimentari. Importanza ed applicazioni di base metals (Pb, Cu, Zn, Cd, ecc.), metalli alcalini (Be, Cs, ecc.) precious metals (Au, Ag, Pt, PGE, ecc.), metalli di transizione (Nb, Ta, Mo, W, ecc.) e REE. Rocce e minerali industriali: classificazione (geologica, industriale, economica), genesi, giacimenti. Materie prime per l’industria delle costruzioni, ceramica, chimica, del vetro e dei refrattari. Cenni sugli aspetti legislativi e normativi dell’attività estrattiva. Le diverse tipologie di cava. Principali tecniche di coltivazione. Taglio al monte nelle cave di rocce ornamentali. Principali tecniche di estrazione. Tecnologie innovative. Finitura e trattamento delle superfici. Principali tipologie di rocce ornamentali commercializzate in Italia ed all’estero. Le problematiche ambientali delle lavorazioni di cava e le principali tecniche di mitigazione. Esercitazioni in laboratorio per il riconoscimento in luce riflessa dei principali minerali metallici.
Testi consigliati ZUFFARDI P. – GIACIMENTOLOGIA E PROSPEZIONE MINERARIA, Pitagora Editrice, Bologna. SASSANO G.P., CARCANO C. – GEOLOGIA ECONOMICA E GIACIMENTI MINERARI, Chiandetti ed., Udine. PARK C.F., MAC DIARMID R.A. – GIACIMENTI MINERARI, Ed. italiana a cura di B. De Vivo e F. Ippolito, Liguori ed., Napoli. EVANS A.M. – AN INTRODUCTION TO ORE GEOLOGY, Blackwell Scientific Publications, Boston Palo Alto Melbourne. PRIMAVORI P. – Pianeta pietra, G. Zusi Editore. IPPOLITO F., NICOTERA P., LUCINI P., CIVITA M., DE RISO R., – Geologia Tecnica, ISEDI Petrini Editore MANNING D.A.C. – Introduction to industrial minerals, Chapman & Hall. VELDE B. – Introduction to clay minerals, Chapman & Hall. FORNAIO M., LOVERA E., SACERDOTE I. – La coltivazione delle cave ed il recupero ambientale, Politeko Edizioni. CARR D.D., ed., Industrial Minerals and Rocks, 6th edition: Society for Mining, Metallurgy, and Exploration, Littleton, Colorado (USA). Articoli tecnici e scientifici specialistici forniti dal docente. Appunti delle lezioni.
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
GEO/09
|
40
|
12
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
1022616 -
FONDAMENTI DI GEOLOGIA STRUTTURALE
(obiettivi)
Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi (conoscenze, competenze e abilità)
Obiettivi formativi: Il corso di Geologia Strutturale ha come obiettivo la caratterizzazione geometrica, cinematica e meccanica delle strutture geologiche che sono il risultato di processi deformativi. Durante il corso sarà enfatizzata l’importanza della caratterizzazione geometrica delle strutture. Gli studenti sono esortati a trovare i dati necessari per risolvere un problema, a saper rappresentare e interpretare i dati, a usare equazioni per sviluppare modelli meccanici, e a saper organizzare i risultati in una presentazione che può essere fruibile da altre persone. Questo esercizio aiuta gli studenti a sviluppare la capacità di risolvere problemi di Geologia Strutturale e li prepara all’esame di fine corso.
Risultati dell’apprendimento: Una volta superato l’esame gli studenti saranno in gradi di rispondere a domande del tipo: dove sono posizionate le strutture? Come sono orientate nello spazio e una rispetto all’altra? Quali sono le loro caratteristiche? Queste informazioni sono fondamentali in geologia strutturale poiché rappresentano il punto di partenza di ogni modello cinematico e meccanico
CONTENUTO(2) (X CFU) Ore in aula(3) Ore studente a casa(4) Ore studente totali(5) Valutazione(6) 5 Aula (Lezioni frontali) 40 85 125 Prova orale 1 Esercitazioni 12 13 25 X Laboratorio naturale (escursioni) (3,7) X Seminari X X X X Altro X X X
-
BIGI SABINA
( programma)
Modulo II
Lo stress: Lo stress principale. La fratturazione e il fagliamento. La legge di Coulomb. Sistemi andersoniani. Ruolo della pressione dei fluidi. Concetto di attrito interno e di carico a rottura.
Fratture, joints e vene. Definizione, e rapporti con le altre strutture. Applicazioni pratiche alla ingegneria civile e alla tutela del territorio, alla geologia di superficie, del petrolio, alla geologia mineraria.
Faglie: Terminologia. Tipi di rocce di faglia in campo fragile e duttile. Indicatori cinematici. Faglie normali, trascorrenti ed inverse. Sovrascorrimenti. Zone di taglio fragili. Aspetti applicativi (economici e di pericolosità).
Esercitazioni: 1) Rielaborazione di dati strutturali: raccolta dati; proiezione su reticoli; loro lettura e interpretazione; 2): Rielaborazione ed interpretazione di dati di fatturazione. 3) Concetto di bilanciamento. Bilanciamento di una sezione con il metodo lineare.
Fossen, Geologia Strutturale, Zanichelli, 478 pp. 2020. Twiss and Moores, Structural geology, Freeman and Company, New York, 532 pp., 2000. Ramsay & Huber, Modern structural geology, Strain Analysis Vol. I, Academic Press, London, pp. 0-308, 1983. Ramsay & Huber, Modern structural geology, Folds and fractures, Vol. II, Academic Press, London, pp. 309-700, 1987.
(Date degli appelli d'esame)
-
CARMINATI EUGENIO AMBROGIO MARIA
( programma)
Modulo I (Prof. E. Carminati) (3 crediti)
Concetti di deformazione fragile (dalla frattura alla faglia, deformazione a bassa pressione e temperatura, terremoti) e duttile (deformazione per flusso duttile, pieghe, deformazione ad alta pressione e temperatura). I profili reologici. La profondità di transizione fraglie-duttile. 6 ore
Lo strain. Strain in 2D ed ellisse dello strain. Deformazione di livelli variamente orientati. Strain in 3D ed ellissoide dello strain. Analisi dello strain in 2D 3 in 3D. 6 ore
Cenni di deformazione duttile. Principali strutture alla mesoscala e alla microscala. Pieghe: classificazione, meccanismi di piegamento e loro aspetti geologici ed economici. Zone di taglio duttili. Foliazioni e lineazioni. 12 ore
Fossen, Geologia Strutturale, Zanichelli, 478 pp. 2020. Twiss and Moores, Structural geology, Freeman and Company, New York, 532 pp., 2000. Ramsay & Huber, Modern structural geology, Strain Analysis Vol. I, Academic Press, London, pp. 0-308, 1983. Ramsay & Huber, Modern structural geology, Folds and fractures, Vol. II, Academic Press, London, pp. 309-700, 1987.
|
6
|
GEO/03
|
40
|
12
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
|