Insegnamento
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CFU
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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1035046 -
PROMOZIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA
(obiettivi)
Al termine del corso lo studente deve conoscere le modalità di interazione delle radiazioni ionizzanti con la materia e i concetti base degli effetti delle radiazioni ionizzanti su organi apparati, sistemi e sull'uomo. Lo studente deve distinguere gli effetti stocastici dagli effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti. Lo studente deve conoscere gli obiettivi delle indagini di diagnostica e le dosi alla popolazione derivanti dall'utilizzo delle radiazioni ionizzanti in Medicina. Lo studente deve avere una conoscenza dei principali concetti di radioprotezione e delle modalità di protezione dalle radiazioni ionizzanti sia della popolazione sia dei lavoratori esposti. Vengono forniti nel corso delle lezioni cenni sulla legislazione attuale in merito alla radioprotezione. Lo scopo le è quello di rendere consapevoli i discenti dei rischi e dei benefici per la popolazione dell’utilizzo delle radiazioni ionizzanti in Medicina e dei rischi dei lavoratori professionalmente o occasionalmente esposti alle radiazioni ionizzanti, delle precauzioni per ridurre al minimo il rischio degli effetti stocastici nei lavoratori e degli obblighi di legge nell’utilizzo delle radiazioni.
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MEDICINA LEGALE
(obiettivi)
Al completamento del corso lo studente deve conoscere ed aver compreso totalmente gli aspetti medico-legali della professione, le connessioni tra medicina e diritto, i doveri che discendono dal rapporto sanitario-utente/paziente, rapporto sanitario-struttura pubblica; rapporto tra sanitario e Stato, conseguenze giuridiche del suo operare. Al completamento del corso lo studente deve saper svolgere l’attività professionale nel rispetto delle norme giuridiche, essendo cosciente dei principali obblighi deontologici vigenti nell’ ambito della professione.
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RINALDI RAFFAELLA
( programma)
Definizione e partizione della medicina legale. Rapporto di causalità. Medicina legale penalistica: delitti contro la vita e l’incolumità individuale. Obblighi di informativa all’Autorità Giudiziaria (referto, denuncia di reato). Obblighi di denuncia di malattie infettive e diffusive. Cenni sulle assicurazioni sociali. Medicina legale civilistica capacità giuridica e capacità di agire, interdizione, inabilitazione). Deontologia professionale. Il Consenso dell’avente diritto. il segreto professionale. L’ omissione di soccorso. La cartella clinica. La responsabilità professionale.
Natale Mario di Luca Tommaso Feola "Manuale di Medicina legale" Edizioni Minerva Minerva 2017; Angelo Fiori Daniela Marchetti "Medicina legale della responsabilità medica" Giuffrè Editore 2016; Clemente Puccini "Istituzioni di Medicina Legale" Casa Editrice Ambrosiana 2003;
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MED/43
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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IGIENE
(obiettivi)
Al termine del corso lo studente deve conoscere i principali concetti dell’igiene nell’ambiente di lavoro e quali sono le modalità per rispettare le leggi fondamentali dell’igiene sui luoghi di lavoro. Vengono forniti nel corso delle lezioni cenni sulla possibile presenza di agenti nocivi, sulle misure antiincendio, sul microclima, sulla prevenzione di contaminazioni e sulle misure fondamentali di pronto soccorso.
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TOMBOLINI VINCENZO
( programma)
• Ambienti di lavoro • Zone di pericolo • Servizi igienico assistenziali • Presenza di agenti nocivi • Misure antincendio • Misure di Prevenzione delle contaminazioni • Concetti generali di pronto soccorso • Microclima • Temperature dei locali • Areazione • Illuminazione
Allo scopo di consultazione e di approfondimento i libri consigliati sono: La radioprotezione in radiologia di Ernesto Di Cesare, Patrizia Gallicchi, Massimo Midiri Editore: Idelson-Gnocchi Data di Pubblicazione: 2010
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MED/42
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Attività formative caratterizzanti
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SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
(obiettivi)
Lo scopo le è quello di rendere consapevoli i discenti dei rischi e dei benefici per la popolazione dell’utilizzo delle radiazioni ionizzanti in Medicina e dei rischi dei lavoratori professionalmente o occasionalmente esposti alle radiazioni ionizzanti, delle precauzioni per ridurre al minimo il rischio degli effetti stocastici nei lavoratori e degli obblighi di legge nell’utilizzo delle radiazioni.
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CARDONI FRANCESCA
( programma)
Definizione di Medicina del Lavoro e suoi ambiti di applicazione Normativa nazionale in tema di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro Nozioni di infortunio e malattia professionale Concetti di base su pericolo, rischio, prevenzione, protezione Classificazione dei principali fattori di rischio per la sicurezza e la salute Aspetti principali del D.Lgs. 81/2008: misure generali di tutela, figure della prevenzione, loro compiti e responsabilità "Valutazione dei rischi" Informazione, formazione e addestramento; segnaletica di sicurezza, procedure Dispositivi di protezione collettiva e individuale Cenni su fattori di rischio per la salute Attività di sorveglianza sanitaria e sorveglianza medica della radioprotezione
Per un corretto espletamento dell’esame si consiglia l’approfondimento teorico già dall’inizio della frequenza al corso, avvalendosi anche degli Appunti dell’Insegnamento, in versione .pdf, resi disponibili dal docente Mutti A, Corradi M, Lezioni di Medicina del Lavoro. Nuova Editrice Berti 2014 Rotella A, Campurra G, Ravalli C, Manuale Medicina del lavoro. IPSOA Manuali HSE, 2016 Pira E, Romano C, Carrer P, Manuale di Medicina del lavoro. Edizione Minerva Medica, 2017
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MED/44
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10
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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RADIOPROTEZIONE
(obiettivi)
Al termine del corso lo studente deve conoscere le modalità di interazione delle radiazioni ionizzanti con la materia e i concetti base degli effetti delle radiazioni ionizzanti su organi apparati, sistemi e sull'uomo. Lo studente deve distinguere gli effetti stocastici dagli effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti. Lo studente deve conoscere gli obiettivi delle indagini di diagnostica e le dosi alla popolazione derivanti dall'utilizzo delle radiazioni ionizzanti in Medicina. Lo studente deve avere una conoscenza dei principali concetti di radioprotezione e delle modalità di protezione dalle radiazioni ionizzanti sia della popolazione sia dei lavoratori esposti. Vengono forniti nel corso delle lezioni cenni sulla legislazione attuale in merito alla radioprotezione. Lo scopo le è quello di rendere consapevoli i discenti dei rischi e dei benefici per la popolazione dell’utilizzo delle radiazioni ionizzanti in Medicina e dei rischi dei lavoratori professionalmente o occasionalmente esposti alle radiazioni ionizzanti, delle precauzioni per ridurre al minimo il rischio degli effetti stocastici nei lavoratori e degli obblighi di legge nell’utilizzo delle radiazioni.
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TOMBOLINI VINCENZO
( programma)
Concetti di Fisica delle Radiazioni Ionizzanti Concetti di Radiobiologia Effetti stocastici delle radiazioni ionizzanti Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti Fondo naturale di radiazioni Rapporto rischio-beneficio nell’utilizzo delle radiazioni ionizzanti in ambito della diagnostica Dose alla popolazione derivante dall’uso delle radiazioni ionizzanti nella diagnostica Effetti biologici derivanti dall’esposizione a radiazioni ionizzanti Principi generali di radioprotezione La radioprotezione nell’esposizione lavorativa Radioprotezione operativa nell’esposizione esterna: schermature Dispostivi per la radioprotezione individuale Radioprotezione operativa nella manipolazione di sostanza radioattive non sigillate L’esposizione medica La dose al personale derivante dall’esposizione ad isotopi radioattivi Elementi di legislazione
Allo scopo di consultazione e di approfondimento i libri consigliati sono: La radioprotezione in radiologia di Ernesto Di Cesare, Patrizia Gallicchi, Massimo Midiri Editore: Idelson-Gnocchi Data di Pubblicazione: 2010
(Date degli appelli d'esame)
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MED/36
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1036441 -
TECNICHE E STRUMENTAZIONI DI BASE NEL LABORATORIO
(obiettivi)
Rendere gli studenti capaci di eseguire le principali analisi di Patologia Clinica, Microbiologia, Anatomia Patologica con le adeguate conoscenze necessarie per l'esecuzione in modo autonomoIl corso di studi dovrà fornire allo studente la conoscenza sulle principali e più attuali metodologie di diagnostica genetico-molecolare e dei loro ambiti di applicazione per la diagnosi, definizione di prognosi e predittività, in patologia umana, con enfasi particolare sulla patologie genetiche ed oncologiche. Alla fine del corso lo studente dovrà: Conoscere l’organizzazione del laboratorio di diagnostica molecolare, le principali e più avanzate tecniche di analisi applicate alla diagnostica delle malattie genetiche ed oncologiche, la strumentazione utilizzata, le procedure per la validazione tecnica dei test genetico-molecolari. Saper valutare la loro applicazione su diverse tipologie di campioni, in ambito diagnostico, prognostico e predittivo. Aver acquisito gli strumenti logici per la progettazione di adeguate metodologie utili alla soluzione di specifici problemi diagnostici. Essere capace di argomentare criticamente sulle potenzialità ed i limiti dei diversi approcci investigativi e di discuterli con i colleghi ed i professori.
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TECNICHE DI ANATOMIA E ISTOLOGIA PATOLOGICA
(obiettivi)
Al termine dell'insegnamento lo studente acquisisce le nozioni fondamentali per l'allestimento e la valutazione critica di risultato di preparati per l'indagine diagnostica istopatologica.
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DI GIOIA CIRA ROSARIA TIZIANA
( programma)
- INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELL’ANATOMIA PATOLOGICA. Cos’è l’Anatomia Patologica. Chi è l’anatomopatologo. - IL LABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICA. Organizzazione del laboratorio di Anatomia Patologica, procedure, apparecchiature. Accettazione, tipologia di campione e modalità di campionamento. Modalità di richiesta di un esame istologico e citologico e modalità di invio dei campioni. Archiviazione e conservazione dei preparati. - RUOLO DEL PATOLOGO NELLA DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA: ESAME MACROSCOPICO E MICROSCOPICO. La biopsia tissutale, gestione del prelievo bioptico, principi di fissazione dei tessuti e principali soluzioni fissative, allestimento dei preparati istologici. Principi delle tecniche di istopatologia: processazione; inclusione dei campioni in paraffina; microtomia; allestimento delle sezioni su vetrino, colorazioni istomorfologiche di routine; colorazioni istochimiche speciali per l’evidenziazione di carboidrati, lipidi, proteine, amiloide, pigmenti, minerali, reazioni chimiche tra gruppi chimici tissutali e dei coloranti). Principi, metodologie e applicazioni diagnostiche delle tecniche d’immunoistochimica. Principali markers immunoistochimici diagnostici e predittivi. La diagnosi istologica intraoperatoria. Osservazione delle sezioni al microscopio. Criteri istologici di benignità e malignità. - IL RISCONTRO DIAGNOSTICO NECROSCOPICO. Cos’è l’autopsia. Regolamentazione giuridica della medicina necroscopica. Elementi di tecnica e diagnostica autoptica.
Ruco-Scarpa. Anatomia Patologica Le Basi. UTET Scienze Mediche Editore 2007 Capitolo 1 Le origini e l’evoluzione dell’Anatomia Patologica Capitolo 2 Il riscontro diagnostico necroscopico Capitolo 3 La diagnosi istologica Capitolo 6 I laboratori di anatomia patologica: l’organizzazione, le procedure, gli apparecchi
(Date degli appelli d'esame)
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MED/08
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Attività formative caratterizzanti
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SCIENZE TECNICHE DI MEDICINA DI LABORATORIO I
(obiettivi)
Al termine dell'insegnamento lo studente acquisisce le nozioni fondamentali per l'allestimento e la valutazione critica di risultato di preparati per l'indagine diagnostica istopatologica.
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DI GIOIA CIRA ROSARIA TIZIANA
( programma)
- INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELL’ANATOMIA PATOLOGICA. Cos’è l’Anatomia Patologica. Chi è l’anatomopatologo. - IL LABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICA. Organizzazione del laboratorio di Anatomia Patologica, procedure, apparecchiature. Accettazione, tipologia di campione e modalità di campionamento. Modalità di richiesta di un esame istologico e citologico e modalità di invio dei campioni. Archiviazione e conservazione dei preparati. - RUOLO DEL PATOLOGO NELLA DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA: ESAME MACROSCOPICO E MICROSCOPICO. La biopsia tissutale, gestione del prelievo bioptico, principi di fissazione dei tessuti e principali soluzioni fissative, allestimento dei preparati istologici. Principi delle tecniche di istopatologia: processazione; inclusione dei campioni in paraffina; microtomia; allestimento delle sezioni su vetrino, colorazioni istomorfologiche di routine; colorazioni istochimiche speciali per l’evidenziazione di carboidrati, lipidi, proteine, amiloide, pigmenti, minerali, reazioni chimiche tra gruppi chimici tissutali e dei coloranti). Principi, metodologie e applicazioni diagnostiche delle tecniche d’immunoistochimica. Principali markers immunoistochimici diagnostici e predittivi. La diagnosi istologica intraoperatoria. Osservazione delle sezioni al microscopio. Criteri istologici di benignità e malignità. - IL RISCONTRO DIAGNOSTICO NECROSCOPICO. Cos’è l’autopsia. Regolamentazione giuridica della medicina necroscopica. Elementi di tecnica e diagnostica autoptica.
Ruco-Scarpa. Anatomia Patologica Le Basi. UTET Scienze Mediche Editore 2007 Capitolo 1 Le origini e l’evoluzione dell’Anatomia Patologica Capitolo 2 Il riscontro diagnostico necroscopico Capitolo 3 La diagnosi istologica Capitolo 6 I laboratori di anatomia patologica: l’organizzazione, le procedure, gli apparecchi
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MED/46
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Attività formative caratterizzanti
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SCIENZE TECNICHE DI MEDICINA DI LABORATORIO II
(obiettivi)
Il corso ha lo scopo di focalizzare l’attenzione sulle principali tecniche di diagnosi microbiologica finalizzata alla ricerca ed alla identificazione dell’agente eziologico (ossia responsabile di una malattia infettiva).
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PIETROPAOLO VALERIA ANTONIETTA
( programma)
TERRENI DI COLTURA: composizione dei principali terreni di coltura liquidi e solidi. MICROSCOPI: osservazione microscopica di colonie di microrganismi. Preparazione ed osservazione di preparati cellulari microbici a fresco e colorati al microscopio ottico. COLORAZIONI semplici e colorazioni complesse. COLTURE: Allestimento delle colture per batteri aerobi ed anaerobi. Tecniche colturali e di isolamento. Conta delle colonie. Prove biochimiche. DIAGNOSI MICROBIOLOGICA: urina, feci, essudati oro-rino-faringei, espettorato, materiali prelevati in sede oculare, tampone auricolare, materiali prelevati in ambito genitale, liquido cefalorachidiano, emocoltura. DIAGNOSI DI MICOBATTERIOSI SAGGI DI SENSIBILITÀ AI FARMACI ANTIBATTERICI E ANTIFUNGINI: in automazione, con sistemi approvati a livello internazionale e integrati da programma "esperto" per identificazione immediata di "patogeni sentinella". BIOTECNOLOGIE: tecniche di amplificazione molecolare. Ricerca rapida di tossine e antigeni batterici per la diagnosi precoce di infezioni gravi (meningiti) e specifiche dell'ospite immuno-compromesso (tossine A e B di C. difficile).
“Microbiologia Clinica” Roberto Cevenini, PICCIN EDITORE
"Principi di microbiologia clinica" Eudes Lanciotti, Editore: CEA
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MED/46
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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SCIENZE TECNICHE DI MEDICINA DI LABORATORIO III
(obiettivi)
Rendere gli studenti capaci di eseguire le principali analisi di Patologia Clinica con le adeguate conoscenze necessarie per l'esecuzione in modo autonomo.
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PULCINELLI FABIO MARIA
( programma)
Appropriatezza nelle diverse fasi organizzative del processo analitico Fase pre-analitica: Variabilità preanalitica. Materiali Biologici, Esami routinari, elettivi e di screening. Sensibilità e Specificità. Prelievi: raccolta dei materiali biologici, anticoagulanti; trasporto e conservazione. Accettazione (note informative relative al paziente; verifica di idoneità). Fase analitica: Variabilità analitica. Controllo dei metodi: Accuratezza e Precisione. Controllo di qualità. Principali metodiche di Laboratorio. Fase post-analitica: Grandezze e unità di misura. Valori di riferimento, normali, attesi, prognostici e terapeutici. Criteri di refertazione e di accettabilità del referto.
Principali analisi di laboratorio Analisi delle urine fisico, chimico e sedimento Ematologia Emocromo con formula Emostasi e trombosi Chimica Clinica Metabolismo dei carboidrati (glicemia) Composti azotati non proteici (urea, creatinemia, acido urico, ioni ammonio, aminoacidi) Bilirubina Proteine ed elettroforesi I lipidi del siero. Metabolismo lipoproteico. Dosaggio di lipidi e delle lipoproteine. Elettroliti Enzimi indici di sofferenza; principali enzimi ed isoenzimi. Emogas analisi
Laposata Medicina di Laboratorio. Piccin Ciaccio Lippi Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio. Edises
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MED/46
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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TECNICHE DI MEDICINA DI LABORATORIO
(obiettivi)
Rendere gli studenti capaci di eseguire le principali analisi di Patologia Clinica con le adeguate conoscenze necessarie per l'esecuzione in modo autonomo.
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PULCINELLI FABIO MARIA
( programma)
Appropriatezza nelle diverse fasi organizzative del processo analitico Fase pre-analitica: Variabilità preanalitica. Materiali Biologici, Esami routinari, elettivi e di screening. Sensibilità e Specificità. Prelievi: raccolta dei materiali biologici, anticoagulanti; trasporto e conservazione. Accettazione (note informative relative al paziente; verifica di idoneità). Fase analitica: Variabilità analitica. Controllo dei metodi: Accuratezza e Precisione. Controllo di qualità. Principali metodiche di Laboratorio. Fase post-analitica: Grandezze e unità di misura. Valori di riferimento, normali, attesi, prognostici e terapeutici. Criteri di refertazione e di accettabilità del referto.
Principali analisi di laboratorio Analisi delle urine fisico, chimico e sedimento Ematologia Emocromo con formula Emostasi e trombosi Chimica Clinica Metabolismo dei carboidrati (glicemia) Composti azotati non proteici (urea, creatinemia, acido urico, ioni ammonio, aminoacidi) Bilirubina Proteine ed elettroforesi I lipidi del siero. Metabolismo lipoproteico. Dosaggio di lipidi e delle lipoproteine. Elettroliti Enzimi indici di sofferenza; principali enzimi ed isoenzimi. Emogas analisi
Laposata Medicina di Laboratorio. Piccin Ciaccio Lippi Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio. Edises
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BIO/12
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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TECNICHE DI MICROBIOLOGIA
(obiettivi)
Il corso ha lo scopo di focalizzare l’attenzione sulle principali tecniche di diagnosi microbiologica finalizzata alla ricerca ed alla identificazione dell’agente eziologico (ossia responsabile di una malattia infettiva).
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PIETROPAOLO VALERIA ANTONIETTA
( programma)
TERRENI DI COLTURA: composizione dei principali terreni di coltura liquidi e solidi. MICROSCOPI: osservazione microscopica di colonie di microrganismi. Preparazione ed osservazione di preparati cellulari microbici a fresco e colorati al microscopio ottico. COLORAZIONI semplici e colorazioni complesse. COLTURE: Allestimento delle colture per batteri aerobi ed anaerobi. Tecniche colturali e di isolamento. Conta delle colonie. Prove biochimiche. DIAGNOSI MICROBIOLOGICA: urina, feci, essudati oro-rino-faringei, espettorato, materiali prelevati in sede oculare, tampone auricolare, materiali prelevati in ambito genitale, liquido cefalorachidiano, emocoltura. DIAGNOSI DI MICOBATTERIOSI SAGGI DI SENSIBILITÀ AI FARMACI ANTIBATTERICI E ANTIFUNGINI: in automazione, con sistemi approvati a livello internazionale e integrati da programma "esperto" per identificazione immediata di "patogeni sentinella". BIOTECNOLOGIE: tecniche di amplificazione molecolare. Ricerca rapida di tossine e antigeni batterici per la diagnosi precoce di infezioni gravi (meningiti) e specifiche dell'ospite immuno-compromesso (tossine A e B di C. difficile).
“Microbiologia Clinica” Roberto Cevenini, PICCIN EDITORE "Principi di microbiologia clinica" Eudes Lanciotti, Editore: CEA
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MED/07
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1035174 -
METODOLOGIE DIAGNOSTICHE DI ANATOMIA PATOLOGICA
(obiettivi)
L’obiettivo principale del corso integrato ha lo scopo di insegnare allo studente le basi delle metodologie standard in anatomia-patologica e l’utilizzo di tali metodologie nella pratica clinica in riferimento alle principali malattie umane. Lo studente deve saper distinguere la tipologia del campione inviato in anatomia-patologica: citologico, istologico e di microscopia elettronica. Lo studente dovrà apprendere l’uso delle apparecchiature, dei materiali di consumo e i processi tecnici di allestimento dei tessuti e delle cellule. Deve conoscere e sapere eseguire fissazione, assistenza al prelievo, processazione dei campioni, inclusione in paraffina, taglio al microtomo e al congelatore, colorazioni, montaggio, archiviazione. Dovrà inoltre saper distinguere le principali differenze tra tessuti/cellule normali e tessuti/cellule con alterazioni patologiche (infiammazione, necrosi, neoplasia).
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ISTITUZIONI DI ANATOMIA PATOLOGICA
(obiettivi)
L’obiettivo principale del modulo ha lo scopo di insegnare allo studente le basi delle metodologie standard in anatomia-patologica e l’utilizzo di tali metodologie nella pratica clinica in riferimento alle principali malattie umane.Dovrà saper distinguere le principali differenze tra tessuti/cellule normali e tessuti/cellule con alterazioni patologiche (infiammazione, necrosi, neoplasia).
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DELLA ROCCA CARLO
( programma)
La diagnosi istologica, la biopsia tissutale, modalita’ di prelievo del materiale nei diversi organi e cenni diagnostici, gestione del prelievo bioptico, allestimento dei preparati istologici, la diagnosi istologica intraoperatoria, il congelamento dei tessuti, osservazione delle sezioni al microscopio. I laboratori di Anatomia Patologica, l’organizzazione, le procedure, gli apparecchi. L’unita’ di Anatomia Patologica, l’accettazione, il laboratorio di macroscopia, il laboratorio di istopatologia, l’osservazione al microscopio e l’interpretazione diagnostica dei preparati istologici, il laboratorio di istochimica ed immunoistochimica, il laboratorio di biologia molecolare, gli archivi. Rilevazione di glucidi, proteoglicani, acidi nucleici, proteine, lipidi, enzimi.Presupposti e limiti delle tecniche istochimiche. Inclusione dei tessuti calcificati con metodi fisici.
L.Ruco ed A.Scarpa: Anatomia Patologica, le basi. UTET editore, 2007 E. Bonucci: Manuale di istochimica. Lombardo editore, 1981 G. Silvestrini: Appunti d’ immunoistochimica (inedito) G. Griffiths: Fine structure immuno-cytochemistry. Springer-Verlag editori, 1993
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MED/08
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20
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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CITOPATOLOGIA
(obiettivi)
L’obiettivo principale del corso, con particolare riferimento alla citologia, ha lo scopo di insegnare allo studente le basi delle metodologie standard in anatomia-patologica e l’utilizzo di tali metodologie nella pratica clinica in riferimento alle principali malattie umane. Lo studente deve saper distinguere la tipologia del campione inviato in anatomia-patologica: citologico, istologico e di microscopia elettronica. Lo studente dovrà apprendere l’uso delle apparecchiature, dei materiali di consumo e i processi tecnici di allestimento dei tessuti e delle cellule. Deve conoscere e sapere eseguire fissazione, assistenza al prelievo, processazione dei campioni, inclusione in paraffina, taglio al microtomo e al congelatore, colorazioni, montaggio, archiviazione. Dovrà inoltre saper distinguere le principali differenze tra tessuti/cellule normali e tessuti/cellule con alterazioni patologiche (infiammazione, necrosi, neoplasia).
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ASCOLI VALERIA
( programma)
Differenze tra istologia e citologia. Macchinari di utilizzo in laboratorio di citologia (centrifuga, citocentrifuga, cappa aspirante). Materiale di consumo. Fasi di lavorazione: accettazione, allestimento campioni, colorazione, montaggio, conservazione dei campioni, archiviazione. Colorazioni di Papanicolaou, MGG, PAS. Tecniche ancillari in citologia: istochimica e immunoistochimica. Allestimento dei citoinclusi in paraffina, processazione, taglio e colorazione. Principi generali di citologia esfoliativa ed agoaspirativa e scopi diagnostici. Criteri citologici di malignità e di benignità. Inquadramento delle neoplasie. Fattori di rischio, stili di vita, cancerogeni. Aspetto macroscopico delle neoplasie. Differenze tra tumori benigni e maligni. Principali classificazioni per istotipo e per organo. Citologia esfoliativa: Pap-test. Citologia urinaria. Espettorato. Broncolavaggio. Liquor. Versamenti e lavaggi. Citologia agoaspirativa: polmonare, tiroidea, altri organi palpabile e profondi (ghiandole salivari, mammella). Uso del microscopio ottico e tecniche di screening. Criteri citologici di malignità e di benignità in citologia cervice-vaginale. Atipie precancerose delle cellule squamose e delle cellule ghiandolari della cervice uterina. Criteri di malignità: aumento del rapporto nucleo/citoplasma, ipercromasia, anisocariosi, polimerismo nucleare e cellulare, aumento di dimensioni del nucleolo, polinucleazione, mitosi atipiche. Classificazione Bethesda: ASC-US, ASC-H, L-SIL, H-SIL, AGC. Carcinoma squamoso della cervice uterina e adenocarcinoma.
I testi sono a scelta dello studente. Ruco - Scarpa - Anatomia patologica - Le basi UTET Rubin - Anatomia Patologica - L'essenziale di Anatomia Patologica- Piccin (per approfondimenti)
(Date degli appelli d'esame)
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MED/08
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Attività formative caratterizzanti
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TECNICHE DI MEDICINA DI LABORATORIO
(obiettivi)
L’obiettivo principale del modulo ha lo scopo di insegnare allo studente le basi delle metodologie standard in anatomia-patologica e l’utilizzo di tali metodologie nella pratica clinica in riferimento alle principali malattie umane. Dovrà inoltre saper distinguere le principali differenze tra tessuti/cellule normali e tessuti/cellule con alterazioni patologiche (infiammazione, necrosi, neoplasia).
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ASCOLI VALERIA
( programma)
Differenze tra istologia e citologia. Macchinari di utilizzo in laboratorio di citologia (centrifuga, citocentrifuga, cappa aspirante). Materiale di consumo. Fasi di lavorazione: accettazione, allestimento campioni, colorazione, montaggio, conservazione dei campioni, archiviazione. Colorazioni di Papanicolaou, MGG, PAS. Tecniche ancillari in citologia: istochimica e immunoistochimica. Allestimento dei citoinclusi in paraffina, processazione, taglio e colorazione. Principi generali di citologia esfoliativa ed agoaspirativa e scopi diagnostici. Criteri citologici di malignità e di benignità. Inquadramento delle neoplasie. Fattori di rischio, stili di vita, cancerogeni. Aspetto macroscopico delle neoplasie. Differenze tra tumori benigni e maligni. Principali classificazioni per istotipo e per organo. Citologia esfoliativa: Pap-test. Citologia urinaria. Espettorato. Broncolavaggio. Liquor. Versamenti e lavaggi. Citologia agoaspirativa: polmonare, tiroidea, altri organi palpabile e profondi (ghiandole salivari, mammella). Uso del microscopio ottico e tecniche di screening. Criteri citologici di malignità e di benignità in citologia cervice-vaginale. Atipie precancerose delle cellule squamose e delle cellule ghiandolari della cervice uterina. Criteri di malignità: aumento del rapporto nucleo/citoplasma, ipercromasia, anisocariosi, polimerismo nucleare e cellulare, aumento di dimensioni del nucleolo, polinucleazione, mitosi atipiche. Classificazione Bethesda: ASC-US, ASC-H, L-SIL, H-SIL, AGC. Carcinoma squamoso della cervice uterina e adenocarcinoma.
I testi sono a scelta dello studente. Ruco - Scarpa - Anatomia patologica - Le basi UTET Rubin - Anatomia Patologica - L'essenziale di Anatomia Patologica- Piccin (per approfondimenti)
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MED/46
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10
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Attività formative caratterizzanti
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TECNICHE DI ANATOMIA PATOLOGICA
(obiettivi)
L’obiettivo principale del modulo ha lo scopo di insegnare allo studente le basi delle metodologie standard in anatomia-patologica e l’utilizzo di tali metodologie nella pratica clinica in riferimento alle principali malattie umane. Lo studente dovrà apprendere l’uso delle apparecchiature, dei materiali di consumo e i processi tecnici di allestimento dei tessuti e delle cellule. Deve conoscere e sapere eseguire fissazione, assistenza al prelievo, processazione dei campioni, inclusione in paraffina, taglio al microtomo e al congelatore, colorazioni, montaggio, archiviazione.
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DELLA ROCCA CARLO
( programma)
Tecniche di immunoistochimica su sezioni di tessuti congelati, tecniche di immunoistochimica su sezioni di tessuti fissati, il concetto di antigene ed anticorpo, gli anticorpi monoclonali e policlonali e loro vantaggi e svantaggi, tecniche di rilevazione degli antigeni con metodo diretto ed indiretto, tecniche di smascheramento degli antigeni, tecniche di amplificazione del segnale, il metodo di biotina-avidina, il metodo CARD (Catalyzer Reporter Deposition), i metodi che utilizzano complessi PAP (perossidasi antiperossidasi) e APAAP (fosfatasi alcalina antifosfatasi alcalina), i polimeri, gli artefatti in immunoistochimica, i controlli positivi e negativi. L’immunofluorescenza e sue applicazioni. L’interpretazione della reazione immunoistochimica, i pattern di reattivita’, localizzazione della reattivita’, intensita’ dell’immunocolorazione, scelta del sistema di rivelazione, i controlli di specificita’ della reazione, le applicazioni diagnostiche dell’immunoistochimica. I profili immunofenotipici, marcatori istogenetici e di differenziazione, gli antigeni di differenziazione leucocitaria, marcatori funzionali, fattori di trascrizione, determinazione della quota di cellule proliferanti, marcatori prognostici e marcatori predittivi di risposta terapeutica, identificazione di antigeni virali.
L.Ruco ed A.Scarpa: Anatomia Patologica, le basi. UTET editore, 2007 E. Bonucci: Manuale di istochimica. Lombardo editore, 1981 G. Silvestrini: Appunti d’ immunoistochimica (inedito) G. Griffiths: Fine structure immuno-cytochemistry. Springer-Verlag editori, 1993
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TECNICHE ULTRASTRUTTURALI
(obiettivi)
L' obiettivo del modulo è quello di far conoscere allo studente i principali campi di applicazione diagnostica della microscopia elettronica. Microscopio elettronico a trasmissione (TEM) e microscopio elettronico a scansione (SEM): principi di funzionamento.
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DELLA ROCCA CARLO
( programma)
Principali campi di applicazione diagnostica della microscopia elettronica. Microscopio elettronico a trasmissione (TEM) e microscopio elettronico a scansione (SEM): principi di funzionamento. Laboratorio di microscopia elettronica: la fissazione, l’allestimento delle inclusioni, ultramicrotomia, osservazione al microscopio elettronico a trasmissione. Protocollo base per la preparazione dei campioni biologici per l’esame ultrastrutturale (TEM)ed individuazione dei principali artefatti e difetti di preparazione. Microscopia elettronica come metodica di seconda scelta nella diagnosi istopatologica utilizzando campioni già preparati per l’istologia e/o la citologia: metodi di preparazione e limiti. Applicazione (pre- o post-inclusione) nella diagnostica ultrastrutturale di metodiche “speciali”: istochimica; istochimica enzimatica; immunoistochimica. Presentazione di alcuni esempi tratti dalla pratica diagnostica ultrastrutturale.
L.Ruco ed A.Scarpa: Anatomia Patologica, le basi. UTET editore, 2007 E. Bonucci: Manuale di istochimica. Lombardo editore, 1981 G. Silvestrini: Appunti d’ immunoistochimica (inedito) G. Griffiths: Fine structure immuno-cytochemistry. Springer-Verlag editori, 1993
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MED/46
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Attività formative caratterizzanti
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