Gruppo opzionale:
TAB. 2 - UN INSEGNAMENTO A SCELTA DELLO STUDENTE - (visualizza)
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1016357 -
Entomologia
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AUDISIO PAOLO ALDO
( programma)
Introduzione (circa 4 ore) Significato e scopo del corso; l'Entomologia nella storia della Zoologia e più in generale nella storia della Scienza; il ruolo dell'Entomologia nelle moderne discipline biologiche; entomologia generale ed entomologie applicate; rapporto degli insetti con l'uomo e l'ambiente. Specie e speciazione; sistematica filogenetica; cladistica; basi e scopi della classificazione biologica; problemi di tassonomia e regole di nomenclatura zoologica, con particolare riferimento agli insetti; la sistematica molecolare in entomologia. Biodiversità (circa 4 ore) Livelli della biodiversità; diversità degli Esapodi, distribuzione e tutela della diversità; ricchezza di specie degli Esapodi su scala mondiale, europea ed italiana. Generalità sugli Artropodi (circa 4 ore) Gli insetti nell’evoluzione degli Artropodi terrestri; cenni di paleontologia degli insetti; generalità sui Pancrustacea e in particolare sugli esapodi (Proturi, Collemboli, Dipluri, Insetti). Elementi di entomologia descrittiva (circa 8 ore) Esoscheletro e suoi adattamenti; respirazione in ambiente terrestre e acquatico; movimento e funzionalità correlate; alimentazione, escrezione, circolazione; riproduzione, accrescimento e metamorfosi; sistema nervoso. Elementi di etologia (circa 2 ore) Organi luminosi; emissione di suoni; colorazioni adattative e mimetismo; rapporti intraspecifici e interspecifici, predazione, parassitismo e parassitoidismo; cure parentali e nidi pedotrofici; gli insetti sociali; orientamento, migrazioni e dispersione. Elementi di ecologia, evoluzione e zoogeografia degli Insetti (circa 4 ore) Adattamenti evolutivi e funzionali (specializzazioni) nei diversi ambienti terrestri e acquatici; relazioni con le piante, coevoluzione ed impollinazione; elementi di zoogeografia ed esempi applicativi in campo entomologico. Classificazione (circa 10 ore) Caratteri diagnostici e riconoscimento pratico sul campo ed in laboratorio degli Esapodi, a livello di ordini e delle principali famiglie, con particolare riguardo alla fauna europea ed italiana; l’evoluzione dei principali ordini, sulla base delle più recenti evidenze paleontologiche e molecolari. Metodi di studio e di raccolta (circa 2 ore) Raccolte manuali ed automatizzate; metodi di raccolta specializzati; monitoraggi su larga scala; trappole e trappolamenti; conservazione del materiale ed elementi di museologia scientifica; studio del materiale con ausiliari ottici, con il SEM, e metodiche per la microfotografia; la preparazione di una pubblicazione scientifica in campo entomologico. Entomologia applicata (circa 4 ore) Entomologia agraria e lotta biologica ed integrata; il problema delle specie aliene ad introduzione antropica e delle specie invasive; le specie sinantrope; le specie di interesse medico e parassitologico; entomologia forense; l’entomologia nella valutazione ambientale e nel biomonitoraggio degli ecosistemi terrestri e delle acque dolci; tutela della biodiversità e biologia della conservazione in campo entomologico; le specie di Esapodi protette dalla Direttiva Habitat UE/92 e suoi aggiornamenti; il ruolo degli Esapodi nello studio dei cambiamenti climatici.
Gullan, P.J. & Cranston, P.F., 2006. Lineamenti di Entomologia. Zanichelli. Davies, R.G., 1990. Lineamenti di Entomologia. Zanichelli. Chinery, M., 2004. Guida degli Insetti d'Europa. Muzzi
(Date degli appelli d'esame)
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6
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BIO/05
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24
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36
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1041381 -
FITOGEOGRAFIA
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ABBATE GIOVANNA
( programma)
Concetti introduttivi. Biodiversità e Biogeografia; fattori che regolano la biodiversità e cause di perdita. Storia e scopi della Fitogeografia. Concetti di flora, vegetazione e comunità vegetale.
Vegetazione e ambiente. Cenni di Fitoclimatologia (bioclima, diagrammi termo-pluviometrici, indici bioclimatici); suolo, litologia e geomorfologia; disturbo. Vegetazione zonale, azonale ed extrazonale. Principali biomi.
Corologia. Areali: descrizione, dinamica, modificazioni; centri di differenziazione, dispersione attiva e passiva, vie migratorie, specie avventizie e naturalizzate (archeofite e neofite). Corotipi. Endemismo: micro e macroendemismo, paleo- e neoendemismo. Vicarianza geografica ed ecologica. Piante esotiche. Storia delle flore e della vegetazione. Relitti geografici e tassonomici (terziari, xerotermici, glaciali). Regni floristici; regionalizzazione fitogeografica d’Italia. Elementi corologici della flora italiana; spettri corologici.
Lo studio della vegetazione. Forme biologiche di Raunkier; spettri biologici. Approcci fisionomici e funzionali alla classificazione della vegetazione. Il metodo fitosociologico classico. Associazione vegetale e classificazione sintassonomica. Il dinamismo della vegetazione: serie di vegetazione e vegetazione potenziale. Cartografia della copertura vegetale e dell’uso del suolo; cartografia della vegetazione. Banche dati sulla vegetazione europea.
Principali aspetti della vegetazione d’Italia. Principali tipi di vegetazione d’Italia, con approfondimenti sulla vegetazione del Lazio e dell’Appennino.
Pignatti S., 1976 – Geobotanica. In: Cappelletti C., Botanica, vol. II. UTET Zunino M., Zullini A., 2004. Biogeografia. Casa Editrice Ambrosiana. Pignatti S., 1995 – Ecologia vegetale. UTET. Capp. 2-4, 6-9 BLASI C., BIONDI E. (Eds.), 2017 – La flora in Italia. Centro Stampa Università, Roma. PASQUA G., ABBATE G., FORNI C.(Eds.), 2019 - Botanica generale e diversità vegetale. PICCIN cap. 25. Cristea V., Gafta D., Pedrotti F., 2015 – Fitosociologia. Tip. Ed. Temi. Capp. 1, 3, 4, 6.
(Date degli appelli d'esame)
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6
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BIO/02
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32
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24
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1016362 -
Zoogeografia
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MANCINI EMILIANO
( programma)
STORIA DELLA ZOOGEOGRAFIA e INTRODUZIONE ALLE PROBLEMATICHE (4 ore) - Introduzione alla Zoogeografia - Obiettivi della zoogeografia, relazione con le altre discipline scientifiche, filosofia e principi di base, biogeografia storica ed ecologica; Storia della zoogeografia - Origine delle problematiche zoogeografiche, biogeografia pre-darwiniana, Wallace, Darwin e la biogeografia moderna, la rivoluzione concettuale del ventesimo secolo; I FATTORI DETERMINANTI DELLE DISTRIBUZIONI ANIMALI (6 ore) - La distribuzione delle specie - Concetto biologico di specie, mappare e misurare il range, il concetto di nicchia, meta-popolazione e sotto-popolazione, distribuzione e abbondanza, limiti all’areale, disturbance, interazioni inter-specifiche; Dispersione e immigrazione - Definizione di “dispersal”, dispersal ed espansione del range, meccanismi di movimento, le barriere fisiche ed ecologiche, corridoi e filtri biologici; I PROCESSI EVOLUTIVI (4 ore) - Speciazione ed estinzione - Definizione di specie, meccanismi di speciazione, speciazione allopatrica, simpatrica e parapatrica, concetti di endemismo e cosmopolitismo, distribuzioni disgiunte, radiazione adattativa, estinzione, macroevoluzione; L'EVOLUZIONE DEL PIANETA, I BIOMI E LE REGIONI BIOGEOGRAFICHE (18 ore) - La teoria del “Continental Drift”, la Tettonica delle Placche, Storia della tettonica e della vita animale sulla Terra, tettonica marina e delle isole; Le glaciazioni. Le glaciazioni del Pleistocene e il loro effetto sulle aree non-glaciali, i rifugi pleistocenici con particolare attenzione agli effetti sulla fauna europea; I biomi. I biomi terrestri: foreste, boschi, savane, praterie, deserti, tundra; Comunità marine, Comunità di acque dolci; i biomi a confronto; Le regioni biogeografiche (1). la regione paleartica con digressione sulla biogeografia della fauna europea ed effetti della crisi di salinità e delle glaciazioni sulla fauna d’Italia nel Pliocene e Pleistocene; Le regioni biogeografiche (2). Neartica, Afrotropicale, Malgascia, Orientale, Neotropicale, Australiana, Oceanica. I popolamenti animali delle aree artiche ed antartiche. Confini, suddivisioni e distribuzione dei biomi al loro interno. Analisi degli elementi faunistici significativi (endemiti, vicarianti), con esempi basati sui principali gruppi tassonomici animali. Zone di transizione fra regioni zoogeografiche: Sonorana, Sahariano-Sindica, Cinese, Wallacea (linee di Wallace, Weber e di Lydekker); RICOSTRUIRE LA STORIA BIOGIOGRAFICA DEI 'LINEAGES' ANIMALI (4 ore) - Sistematica, fenetica, filogenesi, sistematica molecolare, i record fossili e le datazioni molecolari; La ricostruzione della storia geografica dei lineages animali e dei biota. Centri di origine, dispersal e vicarianza, la filogeografia, casi di studio esemplificativi; BIOGEOGRAFIA INSULARE (4 ore) - Studio dei popolamenti insulari (in termini sia geografici che ecologici); Isole continentali ed oceaniche; Faune insulari ed evoluzione; La teoria dell'equilibrio insulare di Mac Arthur e Wilson.
Il programma prevede inoltre altre 8 ore dedicate alla discussione aperta con gli studenti su tematiche da loro scelte, e 12 ore destinate sia ad attività pratiche (analisi dati in filogeografia, etc.), sia a seminari di approfondimento.
Testo di riferimento: ‘Biogeography: biological diversity across space and time’ fifth edition, Lomolino, Riddle, Whittaker 2017, Sinauer Associates.
Altri testi: ‘Biogeografia. La dimensione spaziale dell’evoluzione’, Zunino, Zullini, 2004, Casa Editrice Ambrosiana. ‘Biogeography: An ecological and Evolutionary Approach’ ninth edition, Cox, Moore, Ladle 2016, Wiley Blackwell.
(Date degli appelli d'esame)
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6
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BIO/05
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24
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24
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1023616 -
DIDATTICA DELLA MATEMATICA
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6
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MAT/04
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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Gruppo opzionale:
TAB. 3 - UN INSEGNAMENTO A SCELTA DELLO STUDENTE - (visualizza)
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6
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1047794 -
BIODIVERSITA' VEGETAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI SISTEMI RURALI
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CAPOTORTI GIULIA
( programma)
Biodiversità vegetale e agro-biodiversità (10 ore di lezione frontale e 12 ore di attività formative sul terreno)
Livelli di organizzazione biologica e biodiversità vegetale; definizione e strumenti conoscitivi dell’agro-biodiversità; biodiversità vegetale e agro-biodiversità a livello genetico, tassonomico, ecosistemico e paesaggistico. Valore e importanza dell’agro-biodiversità genetica; valore e importanza dell’agro-biodiversità tassonomica in termini di stabilità e resilienza ecologica. Caratteri strutturali, funzionali e dinamici degli agro-ecosistemi ed elementi di classificazione gerarchica territoriale; proprietà ecologiche degli agro-ecosistemi. Agro-biodiversità a livello globale, europeo, nazionale e locale.
Paesaggi rurali (4 ore di lezione frontale)
Definizione attuale ed evoluzione storica del concetto di paesaggio rurale; paesaggio rurale e agro-biodiversità nelle vigenti strategie e politiche per l’ambiente, l’agricoltura, la pianificazione e la coesione territoriale, la tutela del patrimonio culturale; approcci scientifici per la conoscenza, classificazione e conservazione di paesaggi rurali e agro-biodiversità; valutazione dei servizi forniti dagli agro-ecosistemi.
Valorizzazione dei paesaggi rurali (2 ore di lezione frontale)
Analisi delle minacce all’agrobiodiversità (cambiamenti climatici, cambiamenti di uso e copertura del suolo, specie esotiche invasive) e valutazione dello stato di conservazione di sistemi e paesaggi rurali. Politiche e strategie per ambiente e agricoltura; strumenti per la valorizzazione dei paesaggi rurali; conservazione in-situ ed ex-situ; banche del germoplasma; gestione di habitat e specie di importanza comunitaria legati alle pratiche agro-silvo-pastorali; pratiche agro-silvo-pastorali e aree protette in ambito internazionale e nazionale; reti ecologiche ed infrastrutture verdi in ambito rurale; supporto alla pianificazione territoriale; sostegno alle misure di greening.
C. Blasi, L. Boitani, S. La Posta, F. Manes, M. Marchetti (eds.), 2005. Stato della biodiversità in Italia, Palombi editori. (http://www.minambiente.it/biblioteca/statodella-biodiversita-italia-biodiversity-italy)
ISPRA, Manuali e linee guida 47, 2008. Indicatori di Biodiversità per la sostenibilità in Agricoltura. (http://www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00003400/3453-mlg-47-2008-biodiversita-agric.pdf/view) ISPRA, Rapporti 128, 2010. Multifunzionalità dell'azienda agricola e sostenibilità ambientale. http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/multifinzionalita-dellazienda-agricola-e ISPRA, Manuali e linee guida 62, 2010. Aree agricole ad alto valore naturale: dall'individuazione alla gestione.http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/lispra-e-la-biodiversita/attivita-e-progetti/aree-agricole-ad-alto-valore-naturale-dallindividuazione-alla-gestione
(Date degli appelli d'esame)
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6
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BIO/03
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40
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1018673 -
BIOLOGIA VEGETALE APPLICATA
(obiettivi)
Fornire conoscenze specialistiche sul tema della relazione tra uomo e piante vascolari: dall’utilizzazione delle specie vegetali da parte dell’uomo, alla risposta delle specie vegetali all’impatto antropico
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CELESTI LAURA
( programma)
Analisi dello sviluppo della relazione tra uomo e piante vascolari: domesticazione e spontaneizzazione, due processi a confronto; piante spontanee e piante coltivate. Utilizzazione delle risorse vegetali: cenni di etnobotanica, principali usi tradizionali e contemporanei. Biodiversità e conservazione della natura negli habitat antropizzati. La risposta delle piante vascolari all’impatto antropico. Specie vegetali ed urbanizzazione, cenni di ecologia urbana. La flora delle città italiane, nuclei residui di vegetazione naturale e vegetazione ruderale, l’esempio di Roma. Dinamismo delle specie vegetali in relazione all’impatto dell’uomo: specie in declino e specie in espansione. Liste rosse delle specie minacciate e liste delle specie invasive di rilevanza unionale. Cenni sul processo di invasione biologica. Pest Risk Analysis. Il controllo biologico. Regolamento 1143/2014 dell’Unione Europea sulla prevenzione e gestione delle specie invasive. Il ruolo dei musei botanici nella Biologia Vegetale Applicata: Orti Botanici e musei Erbario. Nel corso verranno analizzati casi di studio di particolare attualità: l’emergenza fitosanitaria delle palme dovuta alle infestazioni del Rhynchophorus ferrugineus (punteruolo rosso) in Italia; la produzione dell’olio di palma, problematiche ambientali; progetti di eradicazione e controllo di specie vegetali dannose, per la conservazione della biodiversità nelle isole del Mediterraneo.
Durante il corso verranno consegnati agli studenti articoli scientifici, testi, indirizzi di siti internet, documenti ed altro materiale didattico per la preparazione dell’esame
(Date degli appelli d'esame)
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6
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BIO/03
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24
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24
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12
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1023620 -
ECOLOGIA UMANA E STORIA NATURALE DEI PRIMATI
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6
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BIO/08
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40
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12
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1041673 -
ELEMENTI DI MICROPALEONTOLOGIA
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6
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GEO/01
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40
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1055500 -
CONSERVAZIONE DELLE RISORSE FORESTALI
(obiettivi)
Il corso è mirato all’acquisizione di conoscenze relative a: ecosistemi forestali nella loro struttura, composizione, funzionalità e dinamica a diverse scale spaziali, da quella locale a quella globale; indicatori utilizzati per la valutazione della sostenibilità della gestione forestale; forme di governo e trattamenti più comunemente applicati alle foreste, con particolare riferimento alla realtà nazionale; strumenti di pianificazione dalla scala europea a quella locale; obiettivi e misure di conservazione per gli habitat forestali europei. Verranno inoltre fornite informazioni relative alla modalità di applicazione di tali conoscenze alla pianificazione forestale e alla progettazione di interventi specifici orientati agli aspetti di sostenibilità, conservazione della biodiversità, valorizzazione paesaggistica e di protezione del territorio. Il corso preparerà all’analisi critica di documenti di reporting e pianificazione redatti da istituzioni e professionisti del settore forestale in un’ottica di multifunzionalità, con particolare attenzione alla gestione sostenibile delle risorse naturali. Il corso preparerà alla comunicazione e collaborazione con professionisti del settore forestale e un ampio spettro di portatori di interesse anche grazie all’acquisizione di un linguaggio specifico e di dati aggiornati nell’ambito del settore. Infine, verrà suggerito agli studenti un approccio di analisi e specifiche fonti di dati relativi alle foreste che gli permetterà autonomia nel percorso formativo e professionale.
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BURRASCANO SABINA
( programma)
1. Concetti generali Definizioni: Bosco/foresta, albero/arbusto, soprassuolo/sottobosco. Altre terre boscate. Implicazioni gestionali e politiche della definizione di bosco Concetti di individuo, popolazione, comunità negli ecosistemi forestali
2. Ecologia dei sistemi forestali Composizione (Biodiversità forestale) Struttura (stratificazione verticale e tessitura) Funzione (Funzioni ecosistemiche delle foreste) Competizione, Stress e Disturbo negli ecosistemi forestali Relazioni tra pattern e processi
3. Indicatori di gestione forestale sostenibile Area forestale a livello globale. Significato locale e globale delle variazioni di area forestale. Foreste piantate e naturali. Naturalità dei sistemi forestali. Afforestazione. Espansione naturale delle foreste. Riforestazione. Deforestazione. Degradazione delle Foreste. Meccanismi REDD+. Area forestale in Europa. Caratteristiche e tendenza. Stima delle risorse forestali in campo: misurazione di diametri e altezze degli alberi e calcolo di area basimetrica e volume legnoso. Volume legnoso nelle foreste europee. Caratteristiche e tendenza. Età e distribuzione diametrica. Misurazione dell’età degli alberi, del bosco. Dendrocronologia.
4. Tipi forestali a diverse scale Biomi forestali tropicali, savana, taiga, foreste mediterranee, foreste temperate Tipi Forestali in Europa Tipi forestali in Italia
5. Elementi di selvicoltura Forme di governo a scala globale Principali forme di governo e trattamenti in Italia Foreste non gestite: eterogeneità strutturale e continuità ecologica.
6. Pianificazione Forestale Sostenibilità e multifunzionalità. Strategia forestale nell’Unione Europea. Pianificazione nazionale (Testo unico forestale). Pianificazione regionale. Ecologia del fuoco, incendi e conservazione delle risorse forestali.
7. Le foreste europee e la conservazione della biodiversità Direttiva Habitat Rete Natura2000 Stato di conservazione degli habitat forestali Pressioni e minacce
Corona et al. (2011) Pianificazione ecologica dei sistemi forestali. Compagnia delle Foreste, Arezzo.
(Date degli appelli d'esame)
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6
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BIO/03
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40
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1052320 -
PEDAGOGIA SPERIMENTALE CORSO AVANZATO
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6
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M-PED/04
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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1047805 -
CONSERVAZIONE E GESTIONE DELLA VEGETAZIONE E DEL PAESAGGIO
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RICOTTA CARLO
( programma)
CORSO DI STUDIO (CdS) IN: SCIENZE DELLA NATURA
Anno Accademico: 2019/2020
Insegnamento: Conservazione e gestione della vegetazione e del paesaggio
Anno di insegnamento: 2020
Docente: Carlo Ricotta
Dipartimento: Biologia Ambientale (edificio di Botanica)
Piano: I Stanza: 115 Telefono: 06 4991 2504
E-mail: carlo.ricotta@uniroma1.it
Pre-requisiti: Conoscenze naturalistiche ed ecologiche di base
Crediti (CFU): 12
Obiettivi di apprendimento
Sviluppare la capacità di osservazione ed analisi per lo studio della distribuzione degli ecosistemi vegetali e delle loro interazioni con i fattori climatici, fisiografici e geomorfologici. Far acquisire il quadro conoscitivo di riferimento per interventi di conservazione e gestione.
Programma dell’insegnamento
Classificazione e cartografia della vegetazione.
Cenni di Ecologia del paesaggio: obiettivi e principi.
Definizione di paesaggio. Evoluzione del concetto di paesaggio. Il ruolo del naturalista nella definizione e cartografia dei paesaggi.
Analisi del paesaggio: frammentazione, connettività, cambiamento di copertura del suolo, reti ecologiche, servizi ecosistemici.
La cartografia della copertura ed uso del suolo. La classificazione ecologica del territorio: principi, metodi e schemi classificatori.
Qualità ambientale, naturalità e stato di conservazione degli ecosistemi e del paesaggio.
Descrittori di Dublino
1. Conoscenza e comprensione – lo studente acquisirà le conoscenze sulla cartografia vegetale, sui metodi di analisi del paesaggio vegetale e della sua evoluzione spaziale e temporale, sulle relazioni tra uso del suolo e ambiente e sui modelli di classificazione del paesaggio vegetale.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione – lo studente acquisirà le capacità di utilizzare i metodi di analisi necessari alla pianificazione del paesaggio vegetale ed alla gestione del territorio.
3. Capacità critiche e di giudizio – nel corso delle lezioni e delle esercitazioni lo studente svilupperà capacità critiche e di giudizio relative all’analisi ed alla gestione del paesaggio vegetale.
4. Capacità di comunicare quanto si è appreso – Nel corso delle lezioni e delle esercitazioni gli studenti sono stimolati ad interagire tra loro e con i docenti al fine di acquisire un linguaggio specifico e le necessarie abilità comunicative che gli consentano di interagire con un ampio spettro di professionisti e portatori di interesse.
5. Capacità di apprendimento – le capacità acquisite consentiranno allo studente di continuare in piena autonomia il percorso formativo e professionale.
Bailey R.G. 1996. Ecosystem geography. Springer.
Dramstad W.E., Olson J.D., Forman, R.T.T. 1996. Landscape Ecology Principles in Landscape Architecture and Land-Use Planning, Harvard University Graduate School of Design.
Pedrotti F. 2004. Cartografia Geobotanica. Pitagora Editrice, Bologna.
Pignatti S. 1995. Ecologia vegetale. UTET.
Turner M.G. 2000. Ecologia del Paesaggio, Vivere in un mosaico. In: Dodson S.I., Allen T., Carpenter S.R., Ives A.R., Jeanne R.L., Kitchell J.F., Langston N.E., Turner M.G. Ecologia, Zanichelli, Cap. 3, pag. 77-96. Turner M.G., Gardner R.H., O’Neill R.O. 2001. Landscape ecology in theory and practice. Springer-Verlag.
Ulteriore materiale di studio e di approfondimento potrà essere consigliato e/o distribuito a lezione.
(Date degli appelli d'esame)
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BIO/03
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72
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12
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |