Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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SCIENZA DELLA RAPPRESENTAZIONE I
(obiettivi)
Nel perseguire l’obiettivo generale di fornire una solida preparazione di base sugli elementi fondativi della scienza della rappresentazione, i tre corsi del settore si articolano nei primi tre anni integrando gli aspetti teorici ed applicativi.Il corso del primo anno fornisce i metodi e gli strumenti per l’apprendimento delle tecniche tradizionali del Disegno integrandole con quelle informatiche. Fornisce i fondamenti della Geometria descrittiva per la comprensione delle leggi e dei metodi per la rappresentazione e la concezione dello spazio e delle forme architettoniche. Tali strumenti permettono allo studente di affrontare, con adeguati strumenti di conoscenza, le prime esperienze di progettazione.
Canale: 2
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CHIAVONI EMANUELA
(programma)
Scopo del Corso è di fornire allo studente i primi, essenziali, strumenti per leggere, rappresentare, manipolare lo spazio. Nelle sue varie e numerose attività progettuali, infatti, l’architetto si serve di vari modelli sui quali prefigura e verifica l’oggetto che dovrà essere realizzato. Questi modelli possono essere grafici (come una pianta e un prospetto associati, una prospettiva, un’assonometria), oppure informatici (modelli 3D), o, ancora, veri e propri plastici (maquette). La costruzione di uno qualsiasi di questi modelli deve comunque appoggiarsi sulla preventiva capacità di immaginare una forma in tre dimensioni intesa sia come lo spazio che essa delimita ma anche come quello che essa influenza con la sua semplice presenza. E’ necessario d’altronde conoscere il codice geometrico che permette di rappresentare consapevolmente la forma immaginata nonché gli strumenti che ne consentono la manipolazione approfondendone le caratteristiche metriche, geometriche e percettive. Se da un lato dunque si tenterà di mettere in condizione lo studente di acquisire una sicura manualità nell’uso delle tecniche grafiche più semplici e dirette attraverso un intenso esercizio del disegno architettonico a mano libera (svolto in parte all’esterno ed in parte in aula) senza d’altronde tralasciare la rappresentazione a riga e squadra e l’uso del colore, dall’altro ci si sforzerà di sostenere questo percorso attraverso un ciclo parallelo di lezioni sui Fondamenti della Geometria della Rappresentazione che avranno per oggetto il concetto di Modello bidimensionale e tridimensionale, i fondamenti dei Modelli grafici bidimensionali (prospettico, assonometrico, proiezioni ortogonali) ed i principali problemi di intersezione ed appartenenza nei vari modelli. Una parte rilevante sarà infine dedicata alla modellazione 3D anche attraverso una serie di esercitazioni in aula. Questa prima parte del corso di Scienza della Rappresentazione intende dunque formare tutte queste capacità, ed in questo quadro si inserisce la realizzazione di alcune esperienze formative, che corrispondono ad altrettanti elaborati e testimoniano il conseguimento degli obiettivi prefissati. Questi elaborati devono tuttavia essere intesi come una serie di punti di arrivo del percorso comprendente le varie attività didattiche: lezioni ex cathedra tenute dai docenti, esercitazioni in aula o all’aperto, esercitazioni di modellazione 3D. Lo studente dovrà registrare tutte queste esperienze, in forma di appunti e disegni, su un taccuino che dovrà essere tenuto aggiornato e in ordine per essere presentato ogni qual volta i docenti ne facciano richiesta. Elaborati richiesti allo studente. L’elaborato principale è dunque il taccuino del corso, che consiste in un album del tipo a fogli bianchi, rilegato, formato A4 (29,7x21) o simile, nel quale lo studente svolge gli ex tempore (come le esercitazioni in aula o all’esterno) e prende gli appunti delle lezioni e li illustra, a riga e squadra o a mano libera secondo i casi, con i disegni e i modelli che il docente suggerisce, eseguendoli alla lavagna o al computer. Il taccuino ospiterà anche gli esercizi eventualmente assegnati durante le lezioni. Sono inoltre previste consegne che con cadenza generalmente settimanale consentiranno ai docenti di valutare i progressi di ciascuno studente. Queste consegne sono da considerare obbligatorie e concorrono direttamente alla valutazione finale. Al taccuino si accompagnano infine altri elaborati consistenti in tavole formato A3 (29,7x42) e in modelli informatici tridimensionali che saranno di volta in volta illustrati Esame. L’esame si prefigge di verificare il raggiungimento degli obiettivi didattici fissati dal corso. Esso è strettamente individuale e consiste in una prova orale e grafica ed è volto, principalmente, a verificare la capacità del candidato di immaginare e descrivere le forme dello spazio, avvalendosi del disegno, delle costruzioni geometriche e degli strumenti informatici. Nel colloquio si terrà conto degli argomenti trattati nel taccuino e delle tavole; la valutazione terrà infine conto delle giustificazioni teoriche e dei risultati raggiunti. Per poter sostenere l’esame, oltre al rispetto della procedura informatizzata di gestione e prenotazione, è inoltre necessario che i docenti abbiano avuto modo di esaminare preliminarmente gli elaborati grafici e i modelli 3D dello studente nel corso delle revisioni; in questa occasione (o via e-mail) lo studente dovrà necessariamente consegnare una copia dei modelli informatici almeno con una settimana d’anticipo rispetto all’appello d’esame. Ricevimenti. I docenti e i loro collaboratori ricevono gli studenti (generalmente ogni settimana), secondo il calendario pubblicato sulla pagina Facebook del corso, sia durante il periodo immediatamente precedente la sessione di esame, sia durante il secondo semestre. Durante questi incontri saranno esaminati gli elaborati prodotti e saranno forniti tutti i consigli e i chiarimenti necessari per migliorare la qualità del lavoro. Si prenderà nota, inoltre, del progresso dell’iter formativo di ogni studente fornendo una valutazione preventiva utile a programmare lo svolgimento dell’esame finale. Preparazione necessaria allo studente. Si presuppone che lo studente conosca i principi della geometria elementare e sappia usare, oltre alla matita, una riga e un compasso. Non è richiesta invece alcuna conoscenza informatica. Pagina Facebook del Corso E’ attiva all’indirizzo https://www.facebook.com/sdrcorsob?fref=nf la pagina del corso. Questa costituisce da tempo un canale privilegiato di comunicazione tra i docenti e gli studenti nel quale si trovano i programmi, gli argomenti delle lezioni ed il relativo calendario, l’elenco degli elaborati necessari per l’esame ed altre informazioni utili. Sulla pagina, inoltre, vengono pubblicate tutte le comunicazioni (date degli esami, orari di ricevimento, etc.) come pure gli avvisi e le eventuali variazioni dell’attività didattica (appuntamenti, etc.). Questo canale deve essere considerato l’unico affidabile ed attendibile (più del sito della facoltà, del corso di laurea, infostud, etc.) per ciò che riguarda le varie attività del corso: si raccomanda pertanto di visitare la pagina con regolarità. M. Docci, D. Maestri, M. Gaiani, Scienza del Disegno, Città Studi 2011
(Date degli appelli d'esame)
M. Docci, Teoria e Pratica del Disegno, Laterza 1996 M. Morlacchi, Il libro del Disegno, Gangemi editore, Roma 2008 M.Docci, E.Chiavoni, Saper leggere l’architettura, Laterza, Roma 2017
Canale: 3
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RIBICHINI LUCA
(programma)
Il corso di Scienza della Rappresentazione integra in un’unica esperienza didattica la Geometria Descrittiva e il Disegno dell’Architettura, discipline che si articolano ciascuna in metodi e tecniche proprie ma che insieme costruiscono una fase fondamentale della formazione degli architetti: la capacità di rappresentare l’organizzazione dello spazio e dell’architettura. Con successivi ed eventuali approfondimenti, l’esperienza delle discipline della rappresentazione prefigura il processo di apprendimento del linguaggio grafico che consente di pensare e rappresentare l’architettura coniugando in modo dialettico conoscenza, osservazione.
- L. Ribichini, Il volto e l’architetto. Presentazione di M. Docci.
(Date degli appelli d'esame)
Ed. Gangemi, Roma 2008, pag 189 ISBN 978-88-492-1487-1 - Mario Docci, Disegno e analisi grafica, ed. Laterza, Bari, 2009.ISBN 978-88-421-0915-0
Canale: 1
Canale: 4
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CASALE ANDREA
(programma)
Contenuti del Corso di Scienza della Rappresentazione I Il Corso è diviso in due parti: la prima (25%), sarà dedicata alla composizione e gestione dello spazio bidimensionale: la seconda (75%), sarà dedicata ai metodi di rappresentazione per la gestione della forma nello spazio tridimensionale. Parte prima - disegno di base Obbiettivo è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per progettare e comunicare la forma bidimensionale con le tecniche del disegno tradizionale e informatico. Punti essenziali dell’insegnamento saranno: a) Fornire agli studenti i principi teorici e pratici per la soluzione dei problemi che appartengono alla geometria del piano. b) Analisi delle tensioni dinamiche insite nello spazio circoscritto del campo compositivo bidimensionale: indagine e analisi sulle tensioni determinate dall’azione grafica c) Indagine sui significati progettuali dell’equilibrio, della simmetria, del ritmo e della proporzione. In particolare l’insegnamento verte sulla corretta formazione del progettista capace di gestire gli strumenti propri della forma bidimensionale con rigore e creatività per arrivare alla realizzazione della forma consapevole nello spazio compositivo nel piano. Parte seconda - Geometria Descrittiva Obbiettivo è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per progettare e comunicare la forma tridimensionale con le tecniche del disegno tradizionale e informatico: Punti essenziali dell’insegnamento sono: a) Appropriazione del metodo intuitivo di rappresentare lo spazio. Indagine sulle reciproche relazioni che intercorrono tra gli enti geometrici. Problemi d’intersezione, costruzione di solidi e loro intersezioni. Le ombre come risultato di una proiezione da un centro proprio o improprio. b) Appropriazione del metodo delle assonometrie oblique ed ortogonali. c) Appropriazione del metodo delle doppie proiezioni ortogonali. d) Appropriazione del metodo della prospettiva. L’insegnamento vuole fornire i principi teorici e le capacità operative per progettare, controllare e comunicare la forma tridimensionale attraverso la sua proiezione sul piano bidimensionale fornendo sufficienti informazioni anche nei suoi aspetti normativi. Parte prima:
(Date degli appelli d'esame)
R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. Parte seconda: A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa Roma 2010; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 1; R. Migliari - Geometria dei modelli, Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa, Roma 2003. |
8 | ICAR/17 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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STORIA DELL' ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
(obiettivi)
Compito del corso è quello di porre in evidenza e discutere le problematiche, i nodi teorici e progettuali, le principali correnti e i protagonisti della cultura architettonica dei secoli XIX e XX. Nello svolgimento del corso si intende guidare lo studente alla comprensione dei problemi e delle opere dell’architettura nella loro determinazione storica e nell’indivisibile relazione con le altre componenti artistiche, fornendo gli strumenti indispensabili alla conoscenza critica del pensiero architettonico contemporaneo.
Canale: 1
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CIMBOLLI SPAGNESI PIERO
(programma)
Il corso è organizzato in quattro specifiche sezioni:
1. Dalla fine della guerra dei Sette anni, alle rivoluzioni americana e francese, alla guerra di secessione americana (1750-1861) (Prof. M. Tabarrini) 2. Dalla guerra di secessione americana alla prima guerra mondiale (1865-1914) (Prof. M. Tabarrini) 3. Tra due guerre mondiali (1918-1939) (Prof.P. Cimbolli Spagnesi) 4. Dalla seconda guerra mondiale alla fine della guerra fredda (1945-1991) (Prof.P. Cimbolli Spagnesi) ........................
(Date degli appelli d'esame)
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TABARRINI MARISA
(programma)
Il corso è tenuto in codocenza dalla prof.ssa Marisa Tabarrini e dal prof. Piero Spagnesi.
Le lezioni e le esercitazioni del corso hanno lo scopo di fornire una formazione di base prendendo in esame l'architettura di diverse aree culturali in Europa e negli Stati Uniti di America. L’obiettivo è quello di avviare lo studente ai fondamenti del metodo della storia dell'architettura e dell’arte contemporanea fornendo uno strumento critico di conoscenza delle complessità degli organismi architettonici e dei contesti fisici in cui essi sono stati costruiti, esaminati nelle loro articolazioni costruttive, funzionali, e figurative. Il corso è svolto col supporto di proiezioni, per chiarire allo studente le particolarità più significative delle opere prese in esame e le connessioni tra i diversi casi di studio e i relativi momenti storici. In tale quadro, è messa in luce l’appartenenza degli esempi trattati ad ambiti culturali e geografici omogenei, a modi architettonici e costruttivi distinti, nonché l’importanza dell’essere accomunati - alcuni di questi – da modi di concepire gli spazi e di costruire. Sono previste esercitazioni grafiche in aula, per approfondire i diversi argomenti con il disegno, strumento imprescindibile di analisi e di lavoro per un ingegnere-architetto. Allo studente è richiesta la frequenza a lezioni ed esercitazioni, per acquisire soprattutto il metodo di lavoro. A ciò va affiancato lo studio sistematico del programma sui testi indicati, da eseguire col supporto anche di adeguate sintesi grafiche. Le esercitazioni grafiche eseguite in aula, il cui oggetto sarà comunicato di volta in volta, vanno portate all'esame. Quest’ultimo verterà sulla verifica della preparazione dello studente, con particolare riguardo alle sue capacità di comprensione e descrizione anche grafica degli organismi architettonici oggetto delle lezioni. Sommario degli argomenti (prima parte del corso, 4 CFU) Introduzione La storia dell'architettura come storia di culture e attività umane di costruzione degli edifici. Storia generale, storia dell'architettura e storia dell'arte: aspetti metodologici, campi di ricerca e limiti delle applicazioni. Temi e problemi della storiografia architettonica attuale sull’età contemporanea. La storiografia degli organismi architettonici: una particolarità italiana. Potenzialità e limiti della bibliografia corrente. 1. Dalla fine della guerra dei Sette anni, alle rivoluzioni americana e francese, alla guerra di secessione americana (1750-1861) Neoclassicismo. L’influenza di Roma: G.B. Piranesi (S. Maria del Priorato di Malta). Le campagne archeologiche e le pubblicazioni antiquarie. Francia: la cultura illuminista e la teoria razionalista di M.A. Laugier; E.Boullée e C.L. Ledoux e la teorizzazione di una “architettura parlante” (cenotafio di Newton; Le saline e la città utopica di Chaux ); le utopie urbanistiche di Robert Owen e Charles Fourier; J.G. Soufflot (Pantheon); C. De Wailly e M.J. Peyre e il nuovo campo dell’architettura pubblica (Teatro dell’Odeon); J.N.L. Durand e l’École Polytechnique. Classicismo e pittoresco in Inghilterra: R. Adam (Kedleston House, centro residenziale Adelphi), J. Soane (Banca d’Inghilterra, casa a Lincoln’s Inn Field); W. Chambers (Somerset House); J. Nash (Regent’s Park; Regent Street). Il Neopalladianesimo negli USA: Th. Jefferson (campus dell'Università della Virginia; Monticello villa). Crisi del classicismo: revivalismi romantici ed eclettismo storicistico. Il Gothic revival in Gran Bretagna: H. Walpole (Strawberry Hill); A.W.N. Pugin (Houses of Parliament). Francia: restauro architettonico e stile nazionale di Viollet Le Duc. L’ideale greco in Germania: F. Gilly (progetto di un mausoleo per Federico il Grande); K. F. Schinkel (Schauspielhaus, Altes Museum); L. von Klenze (Alte Pinakothek, Gliptoteca, Wahlalla). G. Semper e la Bekleidungstheorie (teoria del rivestimento). La città della rivoluzione industriale: la critica sociale di F. Engels; la nascita della legislazione. I piani di espansione delle grandi città europee. La Parigi di Napoleone III: piano Haussmann e nuovi modelli edilizi (l’immeuble de rapport, l’hôtel particulier); Ch. Garnier (Opéra Garnier). Vienna, Ringstrasse. Barcellona, piano Cerdà. USA: Washington. Architettura del ferro e del vetro in Inghilterra e Francia e nuove tipologie edilizie e costruttive: ponti, viadotti, stazioni ferroviarie, capannoni industriali, mercati e grandi magazzini, gallerie per il pubblico passaggio, edifici per esposizioni universali. J. Paxton (Crystal Palace); G. Eiffel (Torre Eiffel); Les Halles e Henri Labrouste (Biblioteca di Sainte-Genevieve; Biblioteca Nazionale di Parigi). 2. Dalla guerra di secessione americana alla prima guerra mondiale (1865-1914) La crisi dello storicismo. Il Movimento Arts and Crafts. Influenza sociale e morale di John Ruskin e William Morris (Red House, con Philip Webb). La critica architettonica: Camillo Boito, l’inglese George Gilbert Scott. L’Art Noveau in Europa. Belgio: Victor Horta (Maison du Peuple), Henry Van de Velde e il concetto di Gesamtkunstwerk. Gran Bretagna: l’esperienza di C.R. Mackintosh (La Scuola di Glasgow). Vienna: Otto Wagner e la Moderne Architektur (Postparkasse), Joseph Olbrich (Palazzo della Secessione) e la colonia di Darmstadt, Joseph Hoffmann (Sanatorio di Purkersdorf, Palazzo Stoclet) e la Wiener Werkstätte. Il modernismo in Catalogna e Antoni Gaudì (Parco Güell). Francia: H. Guimard, Auguste Perret e il cemento armato (casa in rue Franklin); Tony Garnier e la Cité Industrielle. L’architettura degli Stati Uniti d’America dall’edilizia pioneristica alla nascita dell’architettura organica. Industrializzazione e nuove tecniche di prefabbricazione: il metodo costruttivo del balloon frame. La Scuola di Chicago: W. Le Baron Jenney (First Leiter Building); H. Hobson Richardson (Marshall Field Whole Sale Store); L. H. Sullivan & D. Adler (Auditorium Building; Wainwright Building; Guaranty Building). L.H. Sullivan (Carson Pirie Scott Department Store). L’esposizione mondiale colombiana, 1893. La prima attività di Frank Lloyd Wright (Larkin Administration Building, Tempio unitario di Oak Park), e le Prairie houses (Robie House). Il razionalismo in Europa. P. Behrens (fabbrica di Turbine della Industria A.E.G. di Berlino) e il Deutscher Werkbund. A. Loos, ornamento e delitto (Cafè Museum, American Bar, Edificio Goldman e Salatsch, villa Steiner). W. Gropius e A. Meyer (Fabbrica Fagus; progetto di una fabbrica-modello per l’esposizione del Werkbund del 1914). Bibliografia di base
Storia dell’architettura WATKIN, D., Storia dell’architettura occidentale, (London 1996), Bologna: Zanichelli (1990) 1999 (2a ed.), pp. 337-705 CURTIS, W.J.R., L’architettura moderna dal 1900, New York (1981): Phaidon, 2006 (3a ed.) Storia generale SABBATUCCI, G., VIDOTTO, V., Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Roma-Bari: Laterza, (2004) 2008 (4a ed.)
Canale: 2
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PORTOGHESI TUZI STEFANIA
(programma)
programma dell'insegnamento
Il corso si propone di fornire elementi conoscitivi e strumenti critici per la comprensione dei processi architettonici ed urbanistici tra la fine del XIX secolo e il XX secolo. Particolare attenzione sarà data all'analisi del panorama architettonico e culturale europeo e d’oltre oceano. Ad ogni argomento oggetto del programma è dedicata una parte di informazioni generali volte a inquadrare i differenti momenti storici oggetto dell’insegnamento e il dibattito teorico e culturale all'interno del quale essi si inseriscono. Nel corso delle lezioni verrà quindi condotta un’analisi dei contesti urbani, tecnologici, costruttivi e delle condizioni economiche, politiche, sociali e culturali, ciò permetterà agli studenti di collocare lo studio dell'architettura in una cosciente prospettiva storica e metodologica. Alle lezioni generali di inquadramento dei fenomeni architettonici oggetto del programma verranno poi affiancate lezioni specifiche sugli architetti e sulle loro opere. Argomenti del programma programma dell'insegnamento Il corso si propone di fornire elementi conoscitivi e strumenti critici per la comprensione dei processi architettonici ed urbanistici tra la fine del XIX secolo e il XX secolo. Particolare attenzione sarà data all'analisi del panorama architettonico e culturale europeo e d’oltre oceano. Ad ogni argomento oggetto del programma è dedicata una parte di informazioni generali volte a inquadrare i differenti momenti storici oggetto dell’insegnamento e il dibattito teorico e culturale all'interno del quale essi si inseriscono. Nel corso delle lezioni verrà quindi condotta un’analisi dei contesti urbani, tecnologici, costruttivi e delle condizioni economiche, politiche, sociali e culturali, ciò permetterà agli studenti di collocare lo studio dell'architettura in una cosciente prospettiva storica e metodologica. Alle lezioni generali di inquadramento dei fenomeni architettonici oggetto del programma verranno poi affiancate lezioni specifiche sugli architetti e sulle loro opere. Argomenti delle lezioni sono: Dalle trasformazioni culturali dell’architettura neoclassica alla Rivoluzione Industriale; William Morris e il Movimento Arts and Crafts; Mackintosh e la scuola di Glasgow; Art Nouveau in Europa (Horta, Guimard, Gaudí, Van de Velde); Il Liberty italiano; Otto Wagner e la Secessione viennese; Sullivan e la Chiacago School; Wright e l’architettura organica; Le avanguardie architettoniche (Espressionismo, De Stijl, Futurismo, Costruttivismo); Loos, Behrens e il Protorazionalismo; Gropius e il Bauhaus. Nasce una nuova concezione dell’abitare; La Nuova Oggettività in Europa; Mies van der Rohe; Le Corbusier e il rinnovamento dell’architettura; il Razionalismo in Italia; Asplund e il classicismo scandinavo; Aalto, Saarinen e l’architettura organica europea; Luis Kahn; Buckminster Fuller e Philip Johnson; L’International Style; Il nuovo brutalismo; Regionalismo critico; Postmoderno, Decostruttivismo, Minimalismo; l’architettura nell’epoca della globalizzazione. Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
K. Frampton, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 2008. M. De Benedetti, A. Pracchi, Antologia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1988. Nel corso dell’anno verranno fornite bibliografie specifiche sugli argomenti trattati nelle lezioni.
Canale: 3
Canale: 4
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8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1055806 -
ISTITUZIONI DI MATEMATICA I
(obiettivi)
Il corso si propone di introdurre alla logica e teoria degli insiemi; elementi di algebra lineare; elementi di geometria analitica nel piano; calcolo differenziale per funzioni di una variabile reale: limiti, funzioni continue, derivate, applicazioni, calcolo integrale.
Canale: 1
Canale: 2
Canale: 3
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CAPITANELLI RAFFAELA
(programma)
Elementi di teoria degli insiemi. Nozioni fondamentali sugli insiemi. Operazioni sugli insiemi e
relative proprietà. Gli insiemi numerici. Matrici e determinanti. Matrici. Operazioni con le matrici. Definizione e proprietà dei determinanti. I teoremi di Laplace. Matrice inversa. Matrice aggiunta. Sistemi lineari. Definizioni generali. Regola di Cramer. Teorema di Rouchè-Capelli. Elementi di teoria dei vettori. Spazio vettoriale. Rappresentazione dei vettori. Somma e differenza di due vettori, con metodi grafici e analitici. Prodotto scalare di due vettori. Elementi di geometria analitica del piano e dello spazio. Coordinate cartesiane. Punto medio di un segmento. Distanza di due punti. Equazioni della retta. Condizioni di parallelismo e perpendicolarità. Fasci di rette. Distanza di un punto da una retta. Trasformazioni delle coordinate. Le coniche: circonferenza, ellisse, iperbole, parabola. Intersezioni retta e conica. Retta tangente ad una conica. Funzioni reali di variabile reale. Intervalli e intorni. Estremo superiore, estremo inferiore per un insieme numerico. Punti di accumulazione. Concetto di funzione. Dominio e codominio. Funzioni monotone. Funzioni inverse. Funzioni composte. Funzioni trigonometriche, funzione esponenziale, funzione logaritmo, funzione potenza, funzione valore assoluto, funzioni trigonometriche inverse. Limiti. Limite di una successione. Limite di una funzione. Teoremi sui limiti. Operazioni sui limiti. Limiti notevoli. Calcoli di limiti. Funzioni continue. Continuità. Discontinuità. Teoremi sulle funzioni continue. Derivate. Definizione di derivata e significato geometrico. Derivate delle funzioni elementari. Derivate delle funzioni composte e delle funzioni inverse. Concetto di differenziale. Derivate di ordine superiore. Applicazioni delle derivate. Studio di funzioni. Massimi e minimi relativi. Condizione necessaria in un punto di massimo o minimo relativo per una funzione derivabile. Teorema di Rolle e teorema di Lagrange. Funzioni crescenti e decrescenti. Funzioni convesse e concave. Formule di Taylor e di Mac Laurin. Studio del grafico di una funzione. Il teorema di De L'Hopital. Integrali definiti. Il metodo di esaustione. Definizioni e notazioni. Proprietà degli integrali definiti. Il teorema della media. Integrabilità delle funzioni continue. Integrali indefiniti. Il teorema fondamentale del calcolo integrale. Primitive. Formula fondamentale del calcolo integrale. L'integrale indefinito. Integrazione per decomposizione in somma. Integrazione delle funzioni razionali. Integrazione per parti. Integrazione per sostituzione. Calcolo di aree di figure piane. Integrali impropri. Marcellini-Sbordone “Calcolo” Liguori Editore.
(Date degli appelli d'esame)
Marcellini-Sbordone “Esercitazioni di Matematica” Vol 1, parte 1 e 2, Liguori editore |
6 | MAT/05 | 75 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1026526 -
DIRITTO URBANISTICO
(obiettivi)
Il Corso tratta le principali fonti normative e la giurisprudenza, con attenzione soprattutto al contesto europeo. La didattica si svolge prevalentemente attraverso l’analisi e la discussione di “casi”. Introduzione alle normative comunitarie e nazionali in materia edilizia, urbanistica e ambientale.
Canale: 3
Canale: 1
Canale: 2
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6 | IUS/10 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1044139 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA I
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un edificio di piccole dimensioni a prevalente destinazione residenziale. Sono indagate le questioni tipologiche, spaziali e di linguaggio, inerenti al tema oggetto dell’esercitazione, al fine di far acquisire allo studente gli strumenti di base del progetto di architettura. Il Laboratorio costituisce il luogo di applicazione e verifica delle conoscenze acquisite dallo studente durante il suo svolgimento e durante la frequentazione dei corsi del primo e secondo semestre.
Canale: 1
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BRUSCHI ANDREA
(programma)
Il Laboratorio ha l’obiettivo di delineare un metodo per il progetto di architettura introducendo un consapevole processo di appropriazione dei passaggi necessari a strutturare un intervento edificatorio di piccola dimensione ma ragionevolmente esteso dalla problematica urbana a quella dello specifico tema residenziale. Per uno studente di architettura il tema della residenza rappresenta il primo passo per accedere alla complessità della progettazione con un solido bagaglio formativo, quello che consente ulteriori e più complessi approfondimenti futuri. In questa prospettiva il Laboratorio attraversa le fasi essenziali dell’impostazione e della definizione senza approssimazioni del progetto di architettura, nella convinzione della sua scientificità, cioè intendendolo come processo razionalmente riproponibile e trasmissibile e non come operazione estemporanea, improvvisata o peggio gestuale. Il Laboratorio si articola in una sequenza didattica che vede la strumentazione di base per il disegno di architettura, le componenti e la struttura organizzativa dell’alloggio, la relazione fra uomo, spazio e edificio, il rapporto edificio-città. Appare in questa ottica indispensabile una istruttoria esaustiva delle questioni che preludono al progetto di architettura, intese come esercizio preparatorio e acquisizione attenta dei fondamentali elementi disciplinari. La sequenza delle azioni necessarie per l’elaborazione del progetto è strettamente legata al perseguimento dei seguenti obiettivi formativi:
- fornire allo studente i materiali di base del progetto di architettura: il disegno per il progetto, lo spazio antropico tridimensionale, le misure dell’uomo; - sondare gli elementi di base per il progetto dell’alloggio contemporaneo: l’arredo, lo spazio della casa, le sue componenti, il dimensionamento dall’interno; - introdurre il tema dell’alloggio come studio e progetto di un sistema complesso di attività, espressioni e rappresentazioni del senso dell’abitare contemporaneo, reciprocamente interrelate all’interno di un palinsesto organizzativo utilitario, tecnologico e formale; - interpretare il tema della casa come sondaggio alla scala ravvicinata dell’alloggio in termini tecnologico-costruttivi, con particolare riferimento ai problemi di ordine strutturale, ai linguaggi, all’uso e al significato dei materiali e delle tecnologie contemporanee; - definire il rapporto fra architettura e città attraverso lo studio dell’ambiente urbano e il riconoscimento del sistema di regole che ne definiscono senso e struttura al fine di consentirne appropriazione e reinterpretazione contemporanea; - definire la problematica del linguaggio architettonico, la costruzione dell’immagine dell’edificio fra composizione e tecnologia in rapporto al panorama della ricerca architettonica contemporanea; Più in generale il Laboratorio si prefigge il raggiungimento di due obiettivi formativi in successione gerarchica: - obiettivo prioritario: acquisizione della strumentazione di base, capacità di gestione dello spazio architettonico tridimensionale nei suoi aspetti funzionali, dimensionali e geometrici, capacità di progettare un piccolo edificio; - obiettivo di eccellenza: capacità di gestire il linguaggio architettonico inteso come selezione e traduzione coerente di elementi costruttivi e materiali, e di relazionarlo in maniera approfondita con il panorama della ricerca architettonica contemporanea; In particolare, al primo anno di corso, sono essenziali per una corretta preparazione le nozioni di base sull’organizzazione dell’alloggio, da quelle di ordine tipologico e distributivo a quelle connesse al rapporto fra spazio e uomo: misure antropometriche, arredi di base, concetto di spazio di uso, dimensionamento delle componenti dell’alloggio, problematiche di ordine distributivo e strutturale. Di conseguenza sarà considerata centrale nel processo didattico del Laboratorio e fondamentale ai fini della valutazione del percorso di crescita di ciascuno studente, la qualità tecnica del progetto, ossia la sua coerente capacità di prefigurare con precisione ogni elemento architettonico che collabora alla definizione delle componenti l’organismo edilizio, espresso attraverso rappresentazioni esaustive e corrette. B. Zevi, Storia dell’architettura moderna, Torino 1961;
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
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GRIMALDI ANDREA
(programma)
Il laboratorio si prefigge l’obiettivo d’introdurre lo studente alla pratica del progetto di architettura ed alla sua complessità.
Il processo di acquisizione delle conoscenze di base che sottendono tale pratica sarà al centro di tutte le attività condotte dal corpo docente al fine di proporre allo studente una chiara successione di passaggi logico-concettuali che possano configurarsi come un vero e proprio metodo progettuale da sperimentare nello svolgimento della esercitazione d’anno. Assunto fondamentale alla base di tale metodo è che non si può progettare nulla se prima non se n’è fatta esperienza. Se dobbiamo progettare una casa dovremo prima aver capito cosa è una casa per noi, esserci interrogati sul suo significato e valore, naturalmente anche funzionale (un buon progetto nasce da una buona domanda). Per giungere a questa consapevolezza la storia dell’architettura, soprattutto moderna e contemporanea, ci viene in aiuto fornendoci esempi magistrali che dobbiamo conoscere per poterli (forse, chissà …) superare. Le Corbusier, Verso una architettura, Ediz. italiana edita da Longanesi, Milano, 2003
(Date degli appelli d'esame)
Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, Otto lezioni di architettura, Kappa, Roma, 2001 Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura, Einaudi 1956 (nuova edizione ) 2004 Francesco Cellini, Manualetto, CittàStudi, Milano, 1991
Canale: 3
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TOPPETTI FABRIZIO
(programma)
Con il Laboratorio di Progettazione Architettonica e Urbana lo studente del primo anno è chiamato per la prima volta ad affrontare un progetto di architettura. L’obiettivo formativo del laboratorio è quello di avvicinare le problematiche complesse del progetto a partire da un’esperienza guidata su un tema di dimensioni modeste che contenga, seppure in misura minima e semplificata, tutte le variabili che concorrono alla formazione del quadro di riferimento del progetto di architettura. In generale lo studente dovrà acquisire:
- gli strumenti base per la comprensione e la gestione del progetto, con particolare attenzione per la rappresentazione attraverso: l’esercizio grafico a mano libera; il disegno tecnico geometrico a riga e squadra con particolare riferimento a piante prospetti e sezioni e all’assonometria, la realizzazione di plastici di studio; - la capacità di gestire il progetto di una abitazione relativamente a: distribuzione interna; relazioni spaziali tra gli ambienti e tra interni ed esterni; aggregazione di più unità in un sistema edilizio unitario. Lo sviluppo delle capacità a saper proporzionare e controllare le relazioni tra i diversi elementi compositivi per raggiungere gli obiettivi di qualità spaziale prefissati, la comprensione dei rapporti tra spazio e funzioni, tra tipologia, aggregazione e morfologie, sono temi prioritari ai quali si aggiungono le relazioni con il contesto di riferimento e con la città. Particolare attenzione sarà rivolta all’uso del disegno e del plastico intesi non solo come insieme delle tecniche e strumentazioni utili a rappresentare ciò che si conosce compiutamente, ma soprattutto come processo imprescindibile di redazione del progetto: tramite tra idea e espressione architettonica. Il Laboratorio è il luogo dell’esperienza progettuale, dentro al laboratorio i temi della riflessione teorico-critica dovranno trovare immediato riscontro pratico e operativo. Un luogo quindi all’interno del quale acquisire gli strumenti di base in grado di dare forma e figura alle relazioni che intercorrono tra il momento dell’ideazione e quello della costruzione, cercando di comprendere attraverso quali modalità di traduzione disciplinare e mediazione tecnologica prende corpo il progetto. Oltre agli obiettivi formativi di carattere generale enunciati in premessa, ne segnalo tre in particolare: 1. Imparare a ragionare sulle diverse scale, in un processo circolare induttivo e non lineare deduttivo mediante un lavoro capace di attraversare le differenti scale della composizione e rapportare ogni elemento alle tecniche costruttive e alle conseguenti modalità di rappresentazione. 2. Imparare a guardare le cose del mondo “da architetti” e in primo luogo alle esperienze accumulate nel tempo presente o diluite nel corso della storia. Analizzare un progetto, ricercare le ragioni che sono alla base delle scelte operate, rintracciare i rapporti tra struttura e forma, tecnologia e linguaggio, tipologia e figura, ripercorrendo percorsi già tracciati. Comprendere il valore culturale di stimolo oltreché di supporto alla pratica operativa che ha il rapportarsi a “riferimenti” nell’atto progettuale. 3. Abituarsi a operare nella convinzione che il progetto non deve essere considerato mai come astrazione dal reale e nello specifico dalla costruzione e che deve continuamente essere ricondotto alle ragioni materiali che lo determinano. Il laboratorio propone come prima esperienza progettuale una riflessione critica sull’abitare. Il tema della residenza collettiva indagato come luogo domestico calato però nella concretezza del contesto reale (in questo caso urbano) si presta ad una interpretazione da parte degli studenti come progettisti ma anche di potenziali utenti. Il tema applicativo è il progetto per una unità di abitazione orizzontale in una zona periferica di Roma. L’intervento che si propone di realizzare, interpretando il tema della residenza collettiva in continuità con i caratteri strutturali del quartiere e in generale con la cultura propria dei paesi mediterranei, dovrà interpretare l’abitare oggi, con consapevolezza della tradizione e delle esperienze della modernità e contemporaneità. È un tema di lavoro di ridotte dimensioni su una situazione reale con problemi e vincoli concreti, che potrà essere trattato con attenzione al contesto di riferimento ma soprattutto per le opportunità di generalizzarne i risultati. Il tema dovrà essere svolto con attenzione alle problematiche distributive strutturali e costruttive e alle tematiche compositive di aggregazione dei volumi nello spazio e di orientamento rispetto al luogo reale. La dimensione e la natura dell’intervento è tale da consentire l’applicazione di elementi seriali ma pone già il tema delle situazioni specifiche: angolo, inizio fine/serie, discontinuità, variazioni e possibilità di soluzioni complesse caratterizzate dall’uso di differenti tipologie semplici. L’aggregazione potrà, a partire dalla cellula base e dalle tipologie classiche a schiera, in linea e a ballatoio, a patio, trovare anche soluzioni complesse miste o articolate. Particolare attenzione sarà rivolta agli aspetti strutturali e costruttivi, alla definizione dei rapporti tra concezione dell'organismo architettonico e sua definizione plastica, tra tecniche e materiali e alla loro aderenza al linguaggio espressivo. Infine un’attenzione specifica verrà rivolta agli spazi aperti (pubblici semi-pubblici privati) e alla loro integrazione con il costruito. Si richiede la conoscenza di almeno una storia dell’architettura contemporanea.
(Date degli appelli d'esame)
Si consiglia la lettura di: Zevi B., Saper vedere l’architettura, Einaudi, Torino 1948. Toppetti F., Architettura al presente. Moderno contiene contemporaneo, LetteraVentidue, Siracusa 2018. I testi base (uno dei quali da leggere obbligatoriamente) sono: Quaroni L., Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Milano 1977. Hertzberger H., Lezioni di architettura, 1991, Laterza, Roma-Bari 1996. Sul testo prescelto (da leggere entro la prima metà del semestre) si prevede una verifica scritta. Dal punto di vista operativo si rimanda all’uso dei vari manuali dell’architetto e si consiglia la lettura di: Cellini F., Manualetto, CittàStudi, Torino 1991.
Canale: 4
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GIOVANNELLI ANNA
(programma)
Il laboratorio di progettazione architettonica 1 è l’ambito didattico dove si apprendono progressivamente gli strumenti conoscitivi della composizione architettonica.
Il programma prevede un percorso di studio del progetto di architettura che si basa su tre fasi: 1. Ridisegnare un’opera L’operazione di ridisegno di un’opera consiste nell’elaborazione di piante, sezioni e prospetti, oltre alla costruzione del modello di una piccola casa che lo studente dovrà analizzare a partire da alcuni disegni che vengono forniti. lo scopo di questo esercizio preliminare, oltre a una verifica delle abilità conseguite nel corso di rappresentazione del 1°semestre, ha l’obiettivo di condurre lo studente verso la consapevolezza del disegno come strumento conoscitivo: l’esplorazione dello spazio architettonico attraverso l’indagine delle proiezioni ortogonali rappresenta un momento fondamentale per l’avvio della sperimentazione progettuale. 2. Leggere e interpretare l’architettura La premessa alla sperimentazione progettuale inizia con lo studio dei caratteri fondativi delle forme nello spazio mediante un percorso parallelo tra l’analisi di opere di architettura e l’esercizio compositivo. scelte tra opere paradigmatiche dell’architettura moderna e contemporanea tre tipi di case - la casa lineare, la casa ad L, la casa compatta – saranno oggetto di studio con un’attività di ridisegno e scomposizione analitica per effettuare una verifica dei rapporti dimensionali e geometrici tra le forme, delle relazioni che si determinano con il luogo, dei rapporti tra esterno ed interno. si avvia così il processo conoscitivo con lo studio degli elementi primari della forma architettonica: di superfici, di volumi, di elementi puntiformi e dello studio tra spazi serventi e spazi serviti nella configurazione dell’spazio domestico. gli elementi primari sono le parole dell’architettura nella sua condizione originaria, dove non vi sono declinazioni scalari e attributi funzionali: forme pure che definiscono uno spazio elementare, anch’esso primario. in questa fase lo studente elabora una prima riflessione sulla realtà delle forme e sulle relazioni semplici tra elementi primari mediante la stesura di diagrammi di forma che descrivono concettualmente il rapporto tra gli elementi. queste operazioni rappresentano lo strumento per imparare a leggere l’architettura per procedere poi con la sua interpretazione. la fase si completa con un esercizio di manipolazione dell’opera scegliendo tra alcune delle operazioni della composizione, ossia lo slittamento, il ribaltamento, la rotazione, l’inversione, la sottrazione degli elementi, partendo dalla conferma della forma originaria o mutandola nel suo assetto. 3. Il progetto: tre case in tre luoghi Lo studente nel corso del laboratorio affronterà il progetto di tre case situate rispettivamente in tre luoghi al fine di sperimentare le diverse condizioni dello spazio domestico inserito in differenti realtà contestuali: la casa suburbana sul lotto, la casa isolata sul crinale, la casa in città. La lettura di testi di riferimento come momento di riflessione teorica accompagna lo studente nell’esperienza del progetto attraverso la scrittura e lo schizzo interpretativo come strumento di conoscenza del fare architettura.
(Date degli appelli d'esame)
Giovannelli, A., LABORATORI DI ARCHITETTURA. CONOSCENZA E PRATICA DEL PROGETTO, Maggioli, 2008 Bonaiti, M., ARCHITETTURA E’. LOUISI. KAHN, GLI SCRITTI, Electa, Milano, 2015 Campo Baeza, A., PRINCIPIA ARCHITECTONICA, Marinotti edizioni, 2018 Le Corbusier, VERSO UN'ARCHITETTURA, Longanesi, Milano 1973. Mies van der Rohe, GLI SCRITTI E LE PAROLE, a cura di V. Pizzigoni, Einaudi, Torino 2010_ Gio Ponti, AMATE L’ARCHITETTURA. L’architettura è un cristallo. Rizzoli, Milano, 1957-2105 Quaroni, L. PROGETTARE UN EDIFICIO, otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977_ Rogers, E. N. GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEL FENOMENO ARCHITETTONICO, Guida ed, Milano, 1980 Venezia, F., CHE COSA E’ L’ARCHITETTURA, Electa, Milano, 2013
Canale: 5
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TRASI NICOLETTA
(programma)
PROGRAMMA DEL LABORATORIO:
Finalità del Laboratorio è condurre gli studenti alla concezione e redazione di un progetto architettonico completo. Edificio residenziale plurifamiliare sul lungomare di Ostia. Tema del progetto sarà un piccolo organismo architettonico inserito nel paesaggio del lungomare di Ostia : un organismo plurifamiliare di fronte al mare. Tre livelli di riflessione: l’organismo architettonico, il paesaggio, il risparmio energetico. 1) l’organismo architettonico La casa plurifamiliare da progettare sarà distribuita su tre piani (piano terra + 2) ed avrà copertura piana. Essa sarà composta da due alloggi duplex (ovvero a due livelli) da mq. 90 ciascuno (per famiglia di 4 persone) e da due alloggi simplex (ovvero a un livello) da mq. 50 ciascuno (per 2 persone). La palazzina sarà costituita da tre volumi adiacenti: un volume sarà quello contenente il corpo scala e ascensore, nonché gli spazi comuni destinati agli utenti e sarà l’ “elemento bioclimatico” del progetto ed esso sarà posto “tra” gli altri due volumi. Gli altri due volumi conterranno i due simplex e i due duplex aggregati secondo varie possibilità. Nella prima fase progettuale sarà molto importante lavorare contemporaneamente con le piante e le sezioni (attraverso il disegno bidimensionale) e con i volumi (attraverso plastichetti di studio in cartoncino fatti man mano che il progetto si evolve) per verificare il progetto nello spazio. Le superfici minime indicativamente sono: bagno (mq. 3,50), camera letto singola (9 mq), camera letto doppia (14 mq), cucina (5 mq), soggiorno pranzo (14 mq). E’ opportuno che tutti i locali degli alloggi, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli, siano dotati di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d’uso. Per ogni locale di abitazione, la superficie finestrata non potrà essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento. L’altezza interna utile dei vani di abitazione non può essere inferiore a mt 2,70, con esclusione dei corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli, per i quali può essere di mt. 2,40. Eventuali balconi coperti (logge) o scoperti, eventuali patii interni alla casa, non rientrano nei 90 e 50 mq di superficie prevista. La palazzina avrà il suo fronte principale sul lungomare, così come il tessuto edilizio adiacente. 2) il paesaggio Il lotto scelto si trova sul Lungomare di Ostia all’interno di un’area trapezoidale tra Via delle Isole Sanguinarie e via San Fiorenzo. Tale area contiene vari edifici e un solo lotto ancora libero, che è quello scelto da noi. Si tratta di un lotto rettangolare con il lato lungo, sulla S.S. 601, di circa 58 m e i due lati corti di circa 28 m (vedere file OSTIA 2.jpg). Sulla destra e sulla sinistra del nostro lotto, sono presenti due importanti palazzine di Adalberto Libera, magnifici esempi del Razionalismo italiano. La superficie totale del lotto da progettare è di circa 1600 mq e il terreno è pianeggiante. Per il posizionamento della nuova palazzina, occorrerà prendere in considerazione l’orientamento del sole naturalmente, ma anche rispettare i distacchi tra il nuovo volume progettato e le strade esistenti e gli edifici esistenti. L’accesso carrabile sarà largo minimo m 3,50; l’accesso pedonale sarà largo minimo m 1,50. Andrà progettato lo ‘spazio aperto’ attorno alla palazzina, con materiali vegetali e minerali e andrà progettata anche la recinzione del lotto; l’area libera attorno al nuovo edificio sarà la pertinenza dei 4 alloggi che quindi dovranno avere libero accesso a tali spazi. L’entrata pedonale al lotto e alla palazzina sarà sul Lungomare, mentre l’accesso carrabile sarà posizionato sulla strada laterale di destra, che è anche l’unico accesso carrabile agli edifici retrostanti. Particolare attenzione andrà posta al paesaggio: la vista del mare di fronte, la vegetazione tipica di Ostia, nonché i “materiali” minerali tipici delle architetture antiche e moderne di Ostia, ecc… tutti elementi che si ritroveranno, in qualche modo, nel progetto del giardino “vegetale e minerale” da realizzare attorno all’edificio. Questo micro-paesaggio dovrà essere in stretta relazione con la maglia formale dell’organismo architettonico. 3) il risparmio energetico Questa palazzina sarà dotata di un sistema passivo ovvero di una “serra bioclimatica” che sarà il volume posto al centro tra i due volumi residenziali, realizzata in aderenza ai volumi da riscaldare e che, come già detto, conterrà il corpo scala e l’ascensore nonché eventuali spazi comuni. Il volume della serra bioclimatica deve essere almeno 15% del volume adiacente che va a scaldare o a raffreddare. Nel Lazio si può arrivare fino al 30% (LEGGE REGIONALE 13 agosto 2011, n. 10). Il volume serra deve avere tre lati vetrati. Essa deve essere esposta verso sud. La consapevolezza della varietà e complessità dei processi che conducono alla definizione del progetto, in particolare il rapporto col luogo e il rapporto forma-funzione, avrà in questa prova compositiva una grande importanza. In tal senso il progetto sarà inteso come applicazione pratica e verifica individuale di una serie di riflessioni a carattere teorico. Nella convinzione che teoria e pratica non siano, nel progetto architettonico, due elementi scindibili, le LEZIONI EX CATHEDRA fatte dal corpo docente e da “ospiti” invitati, e il TIROCINIO PROGETTUALE IN AULA procederanno in parallelo. Il tirocinio progettuale in aula consisterà nell’Attività di laboratorio ovvero nel portare avanti il progetto (individuale e non di gruppo) della palazzina, seguiti dal corpo docente con revisioni bi-settimanali. Gli studenti saranno divisi in 3 / 4 seminari e ciascun gruppo farà riferimento ad un assistente. Inoltre sono previste 4 CONSEGNE obbligatorie : 1-CONSEGNA ESERCITAZIONE sulla casa di un Maestro del Moderno : metà marzo 2- PRIMA CONSEGNA PROGETTO : il giardino e il rapporto tra il volume della palazzina e il contesto : metà aprile 3 - SECONDA CONSEGNA PROGETTO: metà maggio : piante degli alloggi e sezioni 4 - TERZA CONSEGNA PROGETTO : metà giugno : prospetti, renderings, plastico 1:100 Le consegne consistono in una presentazione, da parte dello studente, delle tavole stampate, in cui saranno presenti tutte le riflessioni progettuali svolte sino a quel momento e il plastico di studio; sia la Esercitazione che le tre consegne saranno oggetto di un giudizio (voto) del corpo docente. Esse sono obbligatorie e costituiscono una parte del giudizio di esame. TESTI OBBLIGATORI (per esame finale):
(Date degli appelli d'esame)
- Nicoletta Trasi (a cura di), Introduzione al progetto di architettura. Didattica e ricerca, Kappa edizioni, Roma, marzo 2012. - Ludovico Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura. Mazzotta editore, Milano 1977 TESTI CONSIGLIATI elencati in ordine cronologico (sceglierne uno tra questi per avere 1 CFU): • Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura, Einaudi, Torino, (1964), 2004 • C.Norberg Schulz, Genius loci. Paesaggio, ambiente, architettura, Electa, 1979 • V.Bordini, A.Terranova, P.Angeletti, Fondamenti di composizione architettonica, NIS editore, Roma, 1989 • Nicoletta Trasi, André Wogenscky. Les raisons profondes de la forme, Le Moniteur, Paris, 2000 • Marcello Pazzaglini, Abitare l’architettura, edizioni Diagonale, Roma, 2002 • Nicoletta Trasi, Oscar Niemeyer. Permanence et invention, Le Moniteur, Paris, 2007 Si consiglia inoltre sul sito di Ostia : - M.R.Guarini, (catalogo a cura di), Lungomare di Roma, Capitolina service edizioni, Roma 2005 - Rivista “Urbanistica” Considerazioni sul Nuovo Piano di Roma, Roberto Pallottini, n.219 del 2008 Si consiglia inoltre sul tema della palazzina : - Metamorfosi n. 18-19 del 1993 “Case e luoghi” - Metamorfosi n. 8 del 1987: ”Dal ‘villino’ alla ‘palazzina’. Roma 1920-1940” - Parametro n. 189 /marzo aprile 1992 : “L’abitazione collettiva nella città moderna” - P.O.Rossi, Roma. Guida all'architettura moderna. 1909-2011, nuova edizione, Laterza, Roma - Bari 2012 Esempi contemporanei: - Saranno consigliati testi durante il Corso |
12 | ICAR/14 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1007336 -
TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA I
(obiettivi)
Il corso introduce alla disciplina della Progettazione Tecnologica dell’Architettura che si sviluppa su un percorso di studi articolato in insegnamenti monodisciplinari e laboratori di progettazione tecnologica e ambientale. La complessità del processo edilizio, ordinato da norme e procedure finalizzate al controllo della qualità del progetto e della costruzione, rappresenta lo scenario di riferimento per lo studio delle tecniche costruttive. L’analisi della vicenda storica della costruzione dell’architettura conduce alla comprensione della dinamica dell’innovazione e alla consapevolezza delle scelte, in relazione alla singolarità del progetto. L’approccio esigenziale-prestazionale, i principi del “ciclo di vita” e le nozioni di fattibilità tecnica ed economica orientano specifiche esercitazioni progettuali sull’impiego di materiali ed elementi costruttivi che caratterizzano sistemi, tecniche e procedimenti della costruzione dell’architettura.
Canale: 1
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SFERRA ADRIANA SCARLET
(programma)
Inquadramento del corso
La collocazione del corso di Tecnologia dell’Architettura 1 (TdA) al primo anno del percorso formativo del Corso di Laurea a ciclo unico Architettura U.E., rappresenta l’iniziale approccio alle discipline tecnologiche la prima opportunità, quindi, di comprendere (prima) il perché e (poi) il come da un progetto si passi alla sua concreta realizzazione in un bene edilizio; il “come” quindi deve rapportarsi con la progettazione al fine di tradurre le indicazioni in essa contenute, il “perché” per garantirne il controllo della qualità tecnica e morfologica ed il rispetto dei costi e dei tempi di costruzione preventivati; non sarebbe necessario, perché implicito, qui aggiungere nel rispetto della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Da qui la “centralità della progettazione” alle varie scale e di conseguenza la sua collocazione all’interno delle varie fasi del “processo edilizio” che ne permette una adeguata realizzazione. Quindi: centralità del progetto come occasione per garantire in egual misura la sostenibilità/compatibilità economica/sociale ed ambientale nell’interesse/benessere di quanti fruiscono degli spazi; ma, anche, un ruolo importante per il processo edilizio come strumento di monitoraggio e garanzia che l’opera venga realizzata garantendo i risultati programmati attraverso la qualità tecnica, la qualità morfologica, il controllo dei tempi, dei costi di costruzione e di esercizio nel rispetto – appunto – delle varie connotazioni delle sostenibilità. Ora il settore edilizio ha una propria specifica e rilevante complessità: a) per il ruolo che svolge nella economia nazionale; b) per i numerosi e nuovi bisogni che la società gli richiede di soddisfare; c) per tutelare la compatibilità socio/economica ed ambientale. Un architetto è chiamato, insieme ad altre competenze ed operatori, a collaborare – per la sua parte – a risolvere tali problemi/esigenze. Oggi, in questo quadro la TdA si identifica in “una articolata area di competenze che interpreta in una ottica marcatamente inter e transdisciplinare le complesse esigenze di una comunità (committenza) e le raffronta con la gamma delle problematiche tecniche, economiche e sociali che caratterizzano il contesto nel quale realizzare l’opera (studi di fattibilità); successivamente ne traduce le risultanze in input per la programmazione da porre a base delle successive fasi di progettazione, realizzazione e gestione; mediante uno stretto coordinamento di queste garantisce l’analisi, la valutazione e la selezione delle più adeguate modalità tecnico-amministrative; infine, – attraverso il controllo di tutte le fasi del processo edilizio governato da un rigoroso management – consolida forme di condivisione fra tutti gli operatori affinché nella realizzazione di una opera di architettura siano coerentemente perseguiti gli obiettivi predeterminati. Quindi, la tecnologia dell’architettura” agevola il passaggio da progetto ad opera edilizia, confermando quanto sostiene Louis Kahn “L’architettura non esiste, ciò che esiste è l’opera di architettura” . Ed il passaggio dal “perché” al “come” viene garantito dal processo edilizio che, nel mentre il comparto delle costruzioni (oggi artigianale e con molte criticità) sta passando alla scala industriale (attraverso “Industria 4.0”, la off-site, la digitalizzazione, il partenariato pubblico/privato, ecc.); è l’unico modo per rispondere – in egual misura, lo si ripete – a quelle sostenibilità/compatibilità che la società tutta chiede con urgenza. Di conseguenza numerosi sono gli operatori (committenza, progettisti, imprese) articolate le procedure amministrative, le norme legislative, gli strumenti tecnici per un adeguato ed efficace controllo del processo edilizio. Quest’ultimo, articolato in varie fasi (programmazione, progettazione, esecuzione, esercizio, dismissione) è quindi lo strumento per valutare il “come” e ne giustifica anche il “perché” vengono effettuate determinate scelte; magari preferibilmente, coinvolgendo anche i fruitori con la Post Occupancy Evaluation. In sintesi rappresenta il quadro di riferimento critico che consente di valutare tecniche, materiali, componenti edilizi, impiantistici e domotici analizzati durante questo corso; che non si limita alla pedissequa illustrazione di soluzioni tecniche predefinite, bensì guidare “criticamente” alla loro più adeguata selezione per garantire la soluzione delle esigenze espresse dall’attuale società relativamente agli aspetti della qualità architettonica, tecnica ed energetico-ambientale, rispettando tempi e costi programmati. Obiettivi Obiettivo generale del corso è formare lo studente ad una cultura tecnologica che veda nella “centralità del progetto” le condizioni per “far capire” (il perché ed il come) la oggettiva complessità di “costruire” un bene edilizio e le puntuali ed irrinunciabili correlazioni con il processo edilizio che ne garantisce la realizzazione. Obiettivo specifico è far acquisire allo studente le conoscenze di base in termini di requisiti e prestazioni dei singoli materiali, dei componenti e degli elementi tecnici edilizi ed impiantistici di un edificio, finalizzandole al controllo della qualità del prodotto architettonico ottenuto attraverso la selezione delle soluzioni più adeguate analizzate ognuna durante le fasi del processo edilizio, in modo da realizzare fra quest’ultime quei necessari raccordi che garantiscono una trasmissione corretta, consapevole e non acritica dell’informazione tecnica. Con questi obiettivi, importante sarà “come” lavorare: bisogna prima veicolare l’informazione fra docente e studenti, fra gli stessi studenti in modo che si abituino a lavorare (come tutti) in gruppo, aprendosi inoltre al mondo reale attraverso i siti web. Poi l’informazione si traduce – lavorando insieme – in “formazione” obiettivo della didattica. Il lavoro è connotato pertanto da una “metodologia operativa”: incontri con costruttori, collegamenti via web, incontri con esperti di digitalizzazione; è quindi utilizzabile per qualunque tipo di intervento (edificazione ex novo, riqualificazione, ecc.) ed in contesti differenti (territoriali, economici, sociali, ambientali, ecc); una metodologia adottata in sedi professionali (sia private che di Pubbliche Amministrazioni) e che fornisce quindi allo studente i primi strumenti logici per acquisire competenze che garantiscano una collocazione nel mercato del lavoro. Articolazione del corso Il corso si articola in “moduli” le cui tematiche saranno costantemente poste a confronto fra esse; in questa logica di volta in volta saranno indicate le parti da studiare del libro di testo suggerito dalla docenza. modulo 0: Introduzione a) L’importanza del settore edilizio (economico (PIL)/nuova domanda sociale/ambientale) b) Criticità e potenzialità del settore (industria 4.0/digitalizzazione, nuovo Codice Appalti) c) Il ruolo dell’architetto e) Il contributo della Tecnologia dell’Architettura f) Come pensiamo di lavorare insieme, strumenti, web, ecc. modulo 1: Approccio tecnologico alla progettazione a) Centralità della progettazione e suo rapporto con il processo edilizio b) Ciclo di vita di un bene edilizio, prestazioni, dismissione c) Approccio esigenziale – prestazionale d) Materiali e tecniche costruttive in contesti differenti e nella loro evoluzione storica e) Innovazione di processo e di prodotto oggi: la nuova domanda e “industria 4.0” f) Sistema ambientale e sistema tecnologico g) Strumenti e procedure di controllo: la guida costituita dal “processo edilizio” modulo 2: Introduzione alla esercitazione (Per questo vedasi apposito documento: Esercitazione, analisi di un intervento edilizio) modulo 3: Processo edilizio e sostenibilità socio/economica ed ambientale a) Definizione, fasi, obiettivi b) Operatori, procedure e strumenti per la gestione del processo c) Potenzialità e criticità del nuovo Codice degli appalti d) Processo edilizio&selezione dei materiali e delle tecniche attraverso la progettazione e) Sviluppo del processo progettuale&procedure realizzative modulo 4: Materiali ed elementi costruttivi a) La gamma dei materiali, prodotti e componenti da costruzione (lapidei, ceramici, metallici, legnosi, plastici) b) Requisiti e prestazioni: normative e certificazioni c) Principi costruttivi d) Strutture di fondazione e) Strutture di elevazione f) Involucro g) Partizioni interne Per esigenze didattiche i contenuti di questo modulo saranno affrontati via via durante tutto l’arco del Corso a seconda dei riferimenti necessari ed in funzione anche della esercitazione Sarà anche fornita agli studenti una copia digitale (semplificata per i loro specifici interessi) della Circolare delle nuove norme tecniche per le costruzioni (D.M. 17/01/2018). modulo 5: Sintesi Trattasi di una valutazione collegiale delle esperienze maturate che ha come obiettivo: a) La verifica della metodologia didattica b) Comprendere il ruolo oggi del comparto edilizio, il suo passaggio ad “industria 4.0” per dare una risposta alle nuove ed articolate esigenze espresse dalla società c) Quale ruolo può assolvere in questo quadro la Tecnologia dell’Architettura d) La collocazione del (futuro) architetto nel mercato del lavoro e) Se le esperienze maturate confermano la centralità del progetto; quanto il processo edilizio sia la garanzia che l’opera venga realizzata nel rispetto dei risultati programmati. Sferra A.S., (2017), Processo Edilizio & Sostenibilità Ambientale. Comunicare con la didattica, FrancoAngeli Editore, Milano.
(Date degli appelli d'esame)
Durante il corso il Docente provvederà ad indicare i riferimenti (bibliografia e sitografia) che riterrà più opportuni a seconda delle risultanze che via via si andranno registrando.
Canale: 2
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VILLANI TERESA
(programma)
Obiettivo generale del corso è formare lo studente ad una cultura tecnologica che veda nella “centralità del progetto” le condizioni per “far capire” la oggettiva complessità di “come costruire” un bene edilizio e le puntuali ed irrinunciabili correlazioni fra le fasi di programmazione, progettazione, realizzazione ed esercizio.
Il corso si articola in tre moduli didattici. - programmazione e processo edilizio: si definisce il ruolo della committenza, dei progettisti, dell’imprenditoria; si illustrano sinteticamente le procedure tecnico-amministrative e le normative che si seguono all’interno del processo edilizio. - progettazione tecnologica alle varie scale: attraverso l’analisi di edifici realizzati si stimola l’interesse ad una costante ricerca per l’innovazione di processo e di prodotto, per una elevata qualità edilizia, certificata, ed ottenuta, attraverso un corretto utilizzo della informazione tecnica e nel rispetto delle vigenti normative, con un approccio esigenziale - prestazionale che favorisca il risparmio energetico e tuteli l’ambiente. - definizione della qualità e delle prestazioni dei materiali e dei componenti: si illustra una metodologia di lavoro che può essere utilizzata per qualunque tipo di materiale, (anche per quelli innovativi, più recenti) e che analizza le proprietà, le caratteristiche, le tecniche esecutive ed il comportamento nel tempo. Ai fini della preparazione dell’esame, degli esoneri e delle attività previste dal Corso, si ritiene indispensabile lo studio dei seguenti testi:
(Date degli appelli d'esame)
- Sinopoli N. (1997) La tecnologia invisibile, Milano, FrancoAngeli, (cap.2, pagg.20-45) - Campioli A., Lavagna M. (2013), Tecniche di architettura, Milano, Città Studi, (cap. 1 e 2, pagg. 1-91) - AA.VV., Quaderni del Manuale di progettazione edilizia, Milano, Hoepli, 2003 - I materiali tradizionali (2003) - I materiali e i manufatti in conglomerati cementizi (2004) - Le strutture (2003) - Le chiusure verticali (2003) - Le chiusure orizzontali (2006) - Le partizioni (2003) e delle seguenti riviste specializzate: - Costruire in laterizio; L’industria Italiana del cemento; Acciaio; Acciaio Arte Architettura;Europ’A-acciao architettura; Legnoarchitettura; Detail; Materia; The Plan; ArKetipo ed alcuni siti internet specializzati: - www.edilio.it; www.infobuild.it; www.edilportale.com; www.edilpro.it; www.edilizia2000.it Ulteriore bibliografia specifica sarà indicata durante lo svolgimento delle lezioni
Canale: 3
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8 | ICAR/12 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1025854 -
FISICA TECNICA AMBIENTALE
(obiettivi)
Il Corso fornisce le conoscenze dei processi fisici fondamentali che caratterizzano i vari aspetti dell’azione reciproca tra uomo e ambiente, quali la gestione dell’energia, il controllo dell’inquinamento e del comfort termico, acustico e visivo coinvolgendo l’intero sistema percettivo. Il corso ha prevalente carattere teorico.
Canale: 2
Canale: 1
Canale: 3
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8 | ING-IND/11 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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1025928 -
MECCANICA DELLE STRUTTURE
(obiettivi)
Il Corso introduce i concetti e le procedure fondamentali della Meccanica che sono alla base del comportamento strutturale sia delle costruzioni storiche che delle nuove tipologie strutturali oggi in uso. In tale ambito si fa riferimento essenzialmente a sistemi modellabili come corpi rigidi, affrontando le principali strutture elementari che formano parti di opere architettoniche più complesse. Vengono peraltro introdotti anche i principali concetti relativi ai sistemi di travi deformabili, ponendo particolare attenzione alle problematiche della progettazione e della verifica strutturale.
Canale: 1
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BERNARDINI DAVIDE
(programma)
Introduzione all'analisi strutturale.
La fase di modellazione (geometria della struttura, le azioni interne, modellazione dell’ambiente e dei materiali). La fase di calcolo (statica, cinematica e legame costitutivo). La fase di interpretazione (Verifica e progetto per resistenza e deformabilità). I concetti di base della cinematica. Cinematica del singolo punto materiale. Velocità, accelerazione. Moto rettilineo. Rotazione, Velocità e accelerazione angolare.Cenni sulla cinematica dei modelli discreti e continui tridimensionali. Campo di spostamento. Gradiente di deformazione e di spostamento.Cinematica dei modelli monodimensionali. Ipotesi cinematiche per la determinazione del comportamento delle sezioni. Trave deformabile ed indeformabile a taglio.Cinematica dei movimenti rigidi. Formula dello spostamento rigido finito e infinitesimo. Gradi di libertà e parametri di spostamento. Traslazione e rotazione. Centro di rotazione.I vincoli e la congruenza esternaLa modellazione dei vincoli.Il problema cinematico esterno. Condizioni di vincolo ed equazioni di congruenza. Metodo analitico e metodo grafico per la determinazione degli spostamenti rigidi delle strutture isostatiche. Le equazioni di congruenza in forma compatta. Classificazione cinematica delle strutture.Le deformazioni e la congruenza interna nelle traviLe deformazioni nelle travi. Le deformazioni termiche. Le equazioni di congruenza interna. La trave indeformabile a taglio.Il problema cinematico interno nelle travi. Calcolo degli spostamenti prodotti dalle variazioni di temperature nelle travi isostatiche. I concetti di base della dinamica e della statica. Dinamica del singolo punto materiale. Le leggi di Newton. Cause di traslazione e rotazione.Cenni sulla dinamica dei modelli discreti e dei continui tridimensionali. Il terzo principio della dinamica. Le forze interne. Le leggi di Eulero. Sforzi e tensioni.Forze e momenti. I sistemi di forze. Equilibrio nelle strutture deformabili. I piccoli spostamenti. Momento di una forza rispetto ad un punto. Forza e momento risultante di un sistema di forze. Il trasporto del momento risultante. Equivalenza e riduzione dei sistemi di forze. Sistemi di forze ripartite.Le reazioni vincolari e l’equilibrio esternoReazioni esterne ed interne. Il problema statico esterno. Numero di soluzioni in funzione del tipo di struttura. I diagrammi di corpo libero. Il metodo canonico e quello della ricerca delle equazioni per il calcolo delle reazioni vincolari di strutture isostatiche. Le equazioni di equilibrio esterno in forma compatta. Dualità con il problema cinematico esterno. Le reazioni vincolari nelle strutture iperstatiche.Le sollecitazioni e l’equilibrio interno nelle traviDefinizione degli sforzi e delle sollecitazioni nelle travi. Carichi ripartiti e concentrati nelle travi. L’equilibrio interno. Il segno delle sollecitazioni. Il problema statico interno. I diagrammi delle sollecitazioni. Il metodo delle sezioni generiche e quello dell’equilibrio dei tratti per il calcolo delle sollecitazioni nelle strutture isostatiche. Il comportamento meccanico dei materiali. Prove sperimentali per la determinazione della risposta dei materiali. Comportamenti tipici: elasticità, plasticità, viscosità. Rigidezza, limite elastico, resistenza, duttilità. Cenni sui materiali più comuni: acciaio, calcestruzzo, muratura, legno.Il legame costitutivo nelle travi. Cenni al problema di de Saint-Venant. Legame costitutivo assiale. Legame costitutivo flessionale. Legame costitutivo tangenziale. Dualità tra statica e cinematica. Dualità tra i problemi esterni. Energia, lavoro e potenza. Teorema dei lavori virtuali per le travi. Calcolo delle reazioni vincolari in strutture isostatiche. Formula generale dello spostamento per il calcolo di singole componenti di spostamento per travi isostatiche. Il problema strutturale nelle travi. Il metodo degli spostamenti: soluzione generale, condizioni al contorno, problema assiale e trasversale. L’effetto delle deformazioni termiche e della deformabilità a taglio. Cenni al metodo degli elementi finiti. Il metodo delle forze per strutture iperstatiche ed isostatiche. Verifica e progetto. Le incertezze nell’analisi strutturale. Metodi di analisi strutturale. Valori caratteristici delle resistenze e dei carichi. La resistenza assiale e flessionale delle travi. La verifica di resistenza. La verifica di deformabilità. Progetto per resistenza. Progetto per deformabilità. Travi isostatiche. Comportamento strutturale di schemi statici tipici: travi semplici, arco a tre cerniere, portale isostatico. Confronto tra i diagrammi delle sollecitazioni e gli spostamenti notevoli. L’effetto dei cedimenti vincolari e delle variazioni termiche. Travi iperstatiche. La ridondanza statica. Applicazioni del metodo delle forze. Scelta del sistema principale. Calcolo dell’incognita iperstatica. Strutture più volte iperstatiche. Utilizzo del teorema dei lavori virtuali. L’influenza delle diverse sollecitazioni. Effetto dei cedimenti vincolari. Effetto delle variazioni di temperatura. La dipendenza delle sollecitazioni dai rapporti di rigidezza. Schemi strutturali tipici. Le strutture reticolari. Definizione del modello di asta. Punto di vista continuo e punto di vista discreto. Cinematica e statica delle strutture reticolari. Problema strutturale per le strutture reticolari. Teorema dei lavori virtuali. Calcolo di sollecitazioni e componenti di spostamento. Schemi statici tipici. Sezioni di Ritter. Davide Bernardini
(Date degli appelli d'esame)
“Introduzione alla meccanica delle strutture. Teoria ed esercizi” Città Studi Edizioni, 2012
Canale: 2
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PASCA MONICA
(programma)
1. Cinematica del punto materiale
• Spostamenti finiti: - traslazioni e rotazioni - prodotto di spostamenti - formula generale dello spostamento • Spostamenti infinitesimi: - rotazione infinitesima - proprietà - scrittura in componenti - principio di sovrapposizione degli effetti - spostamento infinitesimo piano • Centri di rotazione: - proprietà - risultante di più rotazioni 2. Cinematica del corpo rigido libero e vincolato • Sistema di n punti materiali • Vincolo di rigidità • Moto rigido - Corpo rigido • Gradi di libertà e coordinate generalizzate • Spostamenti di traslazione e rotazione • Vincoli: - definizione, molteplicità - vincolo semplice di biella • Descrizione cinematica dei vincoli • Formulazione del problema cinematico • Classificazione cinematica 3. Cinematica dei sistemi di corpi rigidi • Vincoli interni ed esterni - descrizione cinematica • Equazioni di compatibilità cinematica • Matrice di compatibilità cinematica • Classificazione cinematica • Soluzione del problema cinematico - Soluzione grafica - Soluzione analitica 4. Statica del punto materiale • Le forze • Operazione su vettori applicati, leforze: - momento polare - momento assiale - risultante di forze - momento risultante - sistemi di forze a risultante nulla - sistemi di forze equivalenti - asse centrale di un sistema di forze • Azioni esterne: - forze concentrate - forze distribuite • L’equilibrio 5. Statica del corpo rigido libero e vincolato • Formulazione del problema statico • Equazioni cardinali della statica • Analisi statica del corpo rigico vincolato: - descrizione statica dei vincoli • Le reazioni vincolari • Risoluzione con metodi analitici e grafici 6. Dualità e principio dei lavori virtuali • Dualità dei problemi cinematico e statico • Energia, Lavoro di una forza • Principio dei lavori virtuali per un corpo rigido 7. Statica dei sistemi di corpi rigidi • Vincoli interni ed esterni - descrizione statica - reazioni vincolari • Equazioni di equilibrio • Matrice della statica • Classificazione statica • Soluzione del problema statico • Applicazioni 8. Cinematica e statica di sistemi di corpi rigidi con vincoli elastici • Vincolo elastico • Metodo degli spostamenti • Metodo delle forze 9. Comportamento dei materiali • Formulazione sperimentale legame costitutivo • Materiali duttili e fragili • Resistenza, rigidezza • Cenni sui materiali più comuni: acciaio, calcestruzzo, muratura, legno 10. Meccanica dei sistemi continui monodi¬mensionali: la trave • Problema statico per sistemi isostatici di travi: - reazioni vincolari - equazioni di equilibrio - risoluzione • Le caratteristiche di sollecitazione: - definizione - equazioni indefinite di equilibrio - determinazione - diagrammi • Analisi statica di sistemi caratteristici di travi • Dualità e teorema dei lavori virtauli per le travi • Deformata elastica delle travi ad asse rettilineo. • Metodo degli spostamenti. • Sollecitazioni semplici e composte (cenni): - Forza normale, Flessione, Taglio e Torsione 11. Strutture reticolari • Analisi cinematica • Analisi statica: - equazioni ai nodi - metodo delle sezioni di Ritter 12. Travi iperstatiche • La ridondanza statica • Applicazioni del metodo delle forze • Scelta del sistema principale • Calcolo dell’incognita iperstatica • Strutture più volte iperstatiche • Utilizzo del teorema dei lavori virtuali • L’influenza delle diverse sollecitazioni • Effetto dei cedimenti vincolari • Schemi strutturali tipici. 13. Verifica e progetto • Le incertezze nell’analisi strutturale • Metodi di analisi strutturale • Valori caratteristici delle resistenze e dei carichi • La resistenza assiale e flessionale delle travi. • La verifica 14. Metodo degli elementi finiti • Cenni Durante il corso saranno distribuite dispense rese disponibili attraverso il sito docente
(Date degli appelli d'esame)
Testo di riferimento: − Bernardini D.: Introduzione alla meccanica delle strutture. Città Studi Edizioni. 2012 http://www.cittastudi.it/ Testi consigliati per approfondimenti − Luongo A., Paolone A.: Meccanica delle strutture: sistemi rigidi ad elasticità concentrata, Masson, ’97 − Gavarini C.: Lezioni di Scienza delle Costruzioni, Masson, 1996 − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora.
Canale: 3
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FAVATA ANTONINO
(programma)
Richiami di algebra lineare
Spazio ambiente. Spazi vettoriali di dimensione finita. Operazioni tra vettori. Prodotto scalare. Prodotto vettoriale. Rappresentazione in una base ortonormale. Prodotto misto. Sistemi di forze e coppie Nozione di forza. Momento di una forza rispetto ad un polo. Formula di trasporto. Sistemi di forze, risultante, momento risultante. Operazioni elementari sulle forze e coppie. Asse centrale. Cinematica e statica del corpo rigido Definizione di corpo rigido. Cinematica del corpo rigido. Posizione assoluta e relativa. Velocità assoluta e relativa. Formula di rappresentazione dei campi di velocita` rigide. Campi di spostamento infinitesimo. Vincoli esterni piani (triplo: incastro; doppi: cerniera, incastro scorrevole/pattino/glifo/ manicotto/doppio pendolo; semplici: carrello/pendolo, pattino–manicotto/doppio–doppio pendolo), caratterizzazione cinematica e statica di corpi rigidi. Statica del corpo rigido: equazioni cardinali. Potenza associata a sistemi di forze e coppie. Principio delle potenze. Il problema cinematico e statico Problema cinematico e classificazione cinematica: sistema cinematicamente determinato (o isocinematico), indeterminato (o labile), impossibile (o ipoci- nematico), degenere. Problema statico e classificazione statica: sistema staticamente determinato (o isostatico), indeterminato (o iperstatico), impossibile (o ipostatico), degenere. Calcolo di reazioni vincolari di corpi isostatici (statica grafica, equazioni cardinali, principio delle potenze). Dualità statico–cinematica. Sistemi di corpi rigidi Vincoli interni. Metodo delle equazioni ausiliarie per l’imposizione di condizioni di equilibrio parziale: calcolo di reazioni vincolari di sistemi isostatici. Catene cinematiche ad un parametro. Centro d’istantanea rotazione, proprietà. Centri di rotazione relativa. Primo e secondo teorema di allineamento dei centri. Diagrammi delle velocità/spostamenti infinitesimi. Metodo delle potenze per il calcolo delle reazioni vincolari di sistemi di corpi rigidi isostatici. Travi piane ad asse rettilineo La trave: geometria, cinematica, carichi applicati, azioni interne. Caratteristiche della sollecitazione. Equazioni differenziali di equilibrio. Travature. Travature reticolari rigide. Travature reticolari rigide piane, metodo degli equilibri nodali e metodo delle sezioni di Ritter. Teoria delle travature elastiche Elementi di teoria tecnica della trave. Deformazioni assiali, di origine meccanica e termica. Travi elastiche inflesse. Equazione della linea elastica. Principio dei lavori virtuali per le strutture reticolari e per le travi inflesse. Risoluzione di strutture iperstatiche mediante il metodo delle forze. Verifica e progetto di strutture: metodi di analisi strutturale, verifica di resistenza e deformabilità. Progetto per resistenza e a deformabilità. 1) P. Podio-Guidugli, Lezioni di Statica, Aracne, 2014.
(Date degli appelli d'esame)
2) P. Podio-Guidugli, Lezioni di Scienza delle Costruzioni, Aracne, 2012. 3) A. Luongo, A. Paolone, Meccanica delle strutture. Sistemi rigidi ad elasticità concentrata, Masson, 1997. |
8 | ICAR/08 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1025933 -
PROGETTAZIONE URBANISTICA I
(obiettivi)
Il corso fornisce la prima conoscenza della disciplina e la capacità di riconoscere e rappresentare la struttura e i cambiamenti della città e del territorio in relazione alle dinamiche economiche sociali e tecnologiche, evidenziandone le relazioni con l’evoluzione disciplinare. L’obiettivo formativo si concretizza nell’elaborazione di un percorso di indagine, valutazione e definizione di indirizzi progettuali strategici di una realtà urbana o territoriale.
Canale: 4
Canale: 1
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GALASSI ANTONELLA
(programma)
OBIETTIVI FORMATIVI
Gli obiettivi formativi generali dell'insegnamento di Progettazione Urbanistica 1 all'interno del percorso formativo del Corso di laurea sono i seguenti: - fornire la prima conoscenza della disciplina e la capacità di riconoscere e rappresentare la struttura e i cambiamenti della città e del territorio in relazione alle dinamiche economiche e sociali, evidenziandone le relazioni con l’evoluzione disciplinare, - fornire gli elementi teorico-operativi per l’elaborazione di un percorso di indagine, valutazione e definizione di indirizzi progettuali strategici di una realtà urbana. Gli obiettivi specifici del Corso rispetto alla conoscenza, alla comprensione e alla capacità di applicazione della disciplina urbanistica, sono: - far acquisire le conoscenze fondamentali su contenuti e metodi della disciplina (i saperi urbanistici), con lezioni teoriche di base, - far acquisire nozioni elementari sugli strumenti del fare (le pratiche urbanistiche), con la sperimentazione delle capacità tecnico-operative acquisite in una porzione urbana della città di Roma. - fornire le competenze di base per intervenire in un ambito urbano, con riferimento alla evoluzione del dibattito culturale, del quadro istituzionale e normativo, delle tecniche operative; Gli obiettivi specifici del Corso, rispetto alle capacità critiche e di comunicazione, sono: - fornire un metodo per costruire un ragionamento interpretativo che consenta di passare dalla conoscenza delle componenti, dei problemi e della domanda di un territorio, alla valutazione degli obiettivi e delle strategie del cambiamento e alla scelta del modello organizzativo programmatico e delle azioni di piano e di progetto per attuarlo; - fornire un linguaggio tecnico per comunicare, argomentare e discutere le scelte in pubblico; - --- fare una sperimentazione progettuale per orientare le trasformazioni in atto, in coerenza con le proposte progettuali allo studio e definire direttive compatibili con i caratteri dei luoghi, la domanda dei cittadini, degli amministratori e degli operatori. ARTICOLAZIONE DEL CORSO Il Corso si articola in lezioni ed esercitazioni. Nelle lezioni lo studente verrà messo nelle condizioni di: - comprendere un metodo per costruire un ragionamento interpretativo di conoscenza - valutazione - piano - acquisire e prendere dimestichezza con il progetto di urbanistica alla scala urbana anche in riferimento a diverse tematiche caratterizzanti la città contemporanea. Le lezioni forniscono, pertanto una preparazione utile per passare dalla fase della conoscenza alle fasi della interpretazione/valutazione e proposta progettuale. Il ciclo di lezioni riguarda: - Il dibattito culturale-disciplinare: Evoluzione del concetto di territorio e di città; - la pianificazione urbana: competenze e strumenti; - la conoscenza e la valutazione alla scala urbana: categorie della descrizione; valutazione dei problemi; domanda di trasformazione espressa da cittadini, amministratori ed operatori; - contenuti e requisiti del progetto urbanistico alla scala urbana: strumenti e tecniche di intervento, direttive. Nelle esercitazioni, gli studenti, singolarmente o riuniti in piccoli gruppi di lavoro, applicheranno le diverse conoscenze a una porzione urbana della città di Roma, sperimentando la loro capacità di interpretare e rappresentare i caratteri e le criticità del territorio contemporaneo al fine di valutare questioni, problemi, preoccupazioni, esigenze ed eventuali risposte/soluzioni, obiettivi, strategie, scenari possibili di tutela degli spazi aperti, organizzazione infrastrutturale, riassetto funzionale, disegno morfologico del costruito e dei vuoti urbani. L'ESAME L’esame (di gruppo) riguarda la verifica (individuale) dell’acquisizione del linguaggio tecnico e della capacità di valutazione dei problemi ai fini della costruzione del ragionamento formativo del piano (problemi, obiettivi, strategie, azioni di piano, interventi). - Gabellini P.(2001), Tecniche urbanistiche, Carocci, Roma.
(Date degli appelli d'esame)
- Mattogno C. (2008), Ventuno parole per l'urbanistica, Carocci, Roma. - Secchi B. (2000), Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma. - Secchi B. (2005), La città del ventesimo secolo, Laterza, Roma.
Canale: 3
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ROSSI FRANCESCA
(programma)
A partire da una prima definizione teorica della disciplina, si affronteranno le fasi evolutive del processo di formazione e trasformazione delle città, attraverso il confronto con esperienze europee ritenute emblematiche, per poi approfondire le questioni del dibattito disciplinare attuale legato alla definizione di strategie integrate di rigenerazione per le città contemporanee.
La conoscenza degli strumenti tradizionali dell’urbanistica si riterrà un punto di partenza per approfondire le modalità e gli strumenti innovativi cui la sperimentazione disciplinare si è dedicata negli ultimi anni: dal piano regolatore generale comunale al piano strutturale e al piano strategico; dal piano particolareggiato ai programmi complessi e al progetto urbano; dal sistema delle regole rigide all’urbanistica negoziale (basata su obiettivi e procedure); dall’urbanistica imposta all’urbanistica condivisa; dal sistema dei vincoli alla pianificazione sostenibile. Alcune questioni ritenute centrali nel dibattito attuale saranno approfondite attraverso lezioni teoriche e la presentazione di casi di studio nazionali e internazionali: la dimensione sovracomunale e interscalare della pianificazione; la dimensione policentrica della città contemporanea; la qualità dello spazio pubblico; la rigenerazione urbana e territoriale per il riequilibrio territoriale, la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, la dotazione di servizi e di infrastrutture pubbliche per la costruzione di una città equa, sostenibile e inclusiva. Durante la durata del corso verrà svolta una sperimentazione progettuale su un ambito territoriale della città di Roma finalizzata alle elaborazione di proposte che rispondano, attraverso un processo simulato di pianificazione, alle istanze del territorio sulle base dei principi attinenti le strategie di rigenerazione urbana, il principio di sostenibilità delle trasformazioni e la messa in campo di strumenti integrati di intervento. A questo fine, saranno forniti agli studenti, attraverso specifiche comunicazioni operative, gli strumenti tecnico-concettuali e metodologici necessari per analizzare, interpretare e valutare il contesto urbano oggetto dell’esercitazione, nonché per elaborare una strategia progettuale di trasformazione. Particolare attenzione sarà rivolta alla lettura degli elaborati del PRG 2008 di Roma, quale strumento di riferimento indispensabile per acquisire un’adeguata conoscenza del territorio in questione, per la costruzione delle legende, per le tecniche del disegno urbanistico. Campos Venuti G., Oliva F. (a cura di), Cinquant’anni di urbanistica in Italia. 1942-1992, Laterza, RomaBari 1992.
(Date degli appelli d'esame)
Marcelloni M., Pensare la città contemporanea, Laterza, Roma-Bari, 2003. Ricci L. , a cura di, Il Nuovo Piano di Roma, Urbanistica n. 116/2001.
Canale: 2
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PIZZO BARBARA
(programma)
L'obiettivo del corso è quello di capire i perché e i come dell'urbanistica.
L’urbanistica, che tra le molte definizioni può essere descritta come una tecnica ad elevato contenuto politico, nel tempo ha cercato di interpretare le specifiche configurazioni o strutturazioni socio-spaziali nei diversi contesti (geografici, socio-economici, politici e culturali) e di dare risposta ai problemi che essa stessa, in modo positivo o negativo, ha contribuito a determinare. Sebbene il suo strumento e campo di azione principale sia la regolazione, ha fatto questo ricorrendo a una molteplicità di punti di vista, di approcci, modelli, metodi e strumenti, che il corso si propone di presentare e discutere criticamente. Il corso si articola in blocchi di lezioni frontali e di approfondimenti di tipo seminariale, portati avanti in parallelo, e da un’esercitazione, descritti sinteticamente come: PT _ Planning Theory / Teorie - in cui si forniranno i fondamenti dell’urbanistica a partire dalle teorie della pianificazione; H _ History / Storia dell’urbanistica / storia della città – in cui si esplorerà il nesso tra modelli di sviluppo urbani, trasformazioni spaziali, sistema di pianificazione, sistema istituzionale e amministrativo e assetto socio-istituzionale, anche con opportuni esempi e riferimenti ad altri paesi, principalmente europei; T_Tools & Techniques / Strumenti e Tecniche, metodi dell’urbanistica - in cui si presenterà l’urbanistica attraverso gli strumenti: piani, programmi, progetti, politiche, interventi e azioni; S_Seminars / Lezioni monografiche – su invito; WG_ Workshop / Lavori di gruppo, esercitazioni. L’esercitazione, condotta parzialmente in aula con la guida e la partecipazione attiva della docenza, consiste nell’applicare a un certo contesto l’approccio o metodo di lavoro proposto dal corso, basato sulla riflessione critica sui principali modelli di regolazione e decisionali. Gli studenti saranno chiamati a: 1. Leggere e interpretare un contesto territoriale e i fenomeni che attualmente lo attraversano e lo connotano (situazione attuale, interpretata dinamicamente e a diverse scale); 2. a. Leggere e interpretare criticamente, attraverso un approccio storico, le trasformazioni che lo hanno interessato, provando a connettere degli ‘effetti’ a delle ‘cause’, e 2. b. Leggere e interpretare criticamente la storia urbanistica, analizzando gli strumenti di pianificazione che lo hanno interessato, in riferimento al particolare contesto socio-economico e politico-culturale (analisi storica, interpretata diacronicamente, e a diverse scale), e gli esiti che hanno prodotto; 3. a. Individuare, data una certa situazione di contesto, e attraverso un’interpretazione per scenari, quale possa essere l’approccio e lo strumento di pianificazione più utile per una certa finalità (obiettivo), e.g. per affrontare e risolvere un problema (singolo o complesso) individuato nella fase conoscitiva/interpretativa come ‘nodale’ per il contesto, e 3. b. Individuare quali analisi specialistiche, quali approfondimenti sono necessari per verificare l’ipotesi, superando la concezione che vuole tutte le analisi settoriali come preliminari a qualsiasi interpretazione e decisione. Così come il corso, la bibliografia è pensata per dar conto della ricchezza e la molteplicità degli approcci che caratterizzano la disciplina urbanistica, anche per permettere a ciascuno studente di individuare e approfondire specifici interessi.
(Date degli appelli d'esame)
La bibliografia generale è suddivisa in blocchi. Ogni studente è chiamato a scegliere un testo per il colloquio d’esame (si consiglia di concordarlo con la docenza). I libri su Roma sono consigliati a tutti, anche solo per consultazione. Durante il corso, una specifica lezione è dedicata alla presentazione dei libri in bibliografia. La bibliografia contiene libri in italiano e versioni italiane di saggi stranieri. Le versioni originali degli stessi libri, e altri saggi in diverse lingue (principalmente inglese, tedesco e francese) sono suggeriti durante il corso, a chi fosse interessato. La prova finale è in italiano. I volumi contrassegnati con asterisco sono consigliati a tutti. Introduzioni/Storie Benevolo L. (1963). Le origini dell’urbanistica moderna. Roma-¬Bari: Laterza Astengo G. (1966). voce: “Urbanistica” in EUA Sica P. (1984). Storia dell’urbanistica. Roma¬-Bari: Laterza, (4 voll.) Coppa M. (1990). Piccola storia dell’urbanistica. Torino: Utet (5 voll.) Benevolo L. (1996). La città nella storia d’Europa. Roma¬-Bari: Laterza Salzano E. (1998). Fondamenti di urbanistica. La storia e la norma. Roma-¬Bari: Laterza Secchi B. (2001). Prima lezione di urbanistica. Roma¬-Bari: Laterza Tosi M.C. (ed.) (2006). Di cosa parliamo quando parliamo di urbanistica? Roma: Meltemi Di Biagi P. (2009). I classici dell’urbanistica moderna. Roma: Donzelli Pasqui G. (2017). Urbanistica oggi. Piccolo lessico critico. Roma: Donzelli Riferimenti/Interpretazioni Gaeta L. (2018). La civiltà dei confini. Pratiche quotidiane e forme di cittadinanza. Roma: Carocci Olmo C. (2018). Città e Democrazia. Roma: Donzelli Brenner N. (2016). Stato, spazio, urbanizzazione. Milano: Guerini scientifica Secchi B. (2013). La città dei ricchi e la città dei poveri. Roma-Bari: Laterza Benevolo L., Erbani F. (2011). La fine della città. Roma-Bari: Laterza Bianchetti C. (2010). Il novecento è davvero finito. Roma: Donzelli Bianchetti C. (2008). Urbanistica e sfera pubblica. Roma: Donzelli Cremaschi M. (ed.) (2008). Tracce di quartieri. Milano: Franco Angeli De Lucia V. (2006) [1989 - 1992]. Se questa è una città. La condizione urbana nell’Italia contemporanea. Roma: Donzelli Secchi B. (2005). La città nel ventesimo secolo. Roma-¬Bari: Laterza Sandercock L. (2004). Verso Cosmopolis. Città multiculturali e pianificazione urbana. Bari: Dedalo Magnaghi A. (2000). Il progetto locale. Torino: Bollati Boringhieri *Friedman J. (1993). Pianificazione e dominio pubblico. Dalla conoscenza all’azione. Bari: Dedalo [1987] Olmo C. (1992). Urbanistica e società civile. Bologna: Edizioni di Comunità Ferraro G. (1990). La città nell'incertezza e la retorica del piano. Milano: Franco Angeli Le tecniche urbanistiche, gli strumenti e i metodi, e il tema dell’innovazione *Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. (2013). Governo del territorio e pianificazione spaziale. Torino: Nuova Città Studi ed. Gabellini P. (2001). Tecniche urbanistiche. Roma: Carocci Magnaghi A. (ed.) (2001). Rappresentare i luoghi. Metodi e tecniche. Firenze: Alinea Nigro G. (ed.) (1997). Urbanistica innovazione possibile. Roma: Gangemi Lanzani A. (1996). Immagini del territorio e idee di piano. 1943¬-1963: dagli approcci generalizzanti all'interpretazione dei contesti locali. Milano: Franco Angeli su Roma *Insolera I. (1962). Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica 1870¬ - 1970. Torino: Einaudi (Nuova edizione ampliata con la collaborazione di P. Berdini, 2011, Roma Moderna. Da Napoleone al XXI secolo. Torino: Einaudi). Cerasa G. (ed.)(2005). Roma fuori le mura. La Biblioteca di Repubblica ¬anche disponibile sul web: http://roma.repubblica.it/speciali/cittafuorilemura Pagnotta G. (2006). Sindaci a Roma. Il governo della Capitale dal dopoguerra ad oggi. Roma: Donzelli Berdini P. (2008). La città in vendita. Roma: Donzelli Pagnotta G. (2012). Dentro Roma. Storia del trasporto pubblico nella capitale. Roma: Donzelli D’Albergo E., Moini G. (2015). Il regime dell’Urbe. Politica, economia e potere a Roma (1994-2013). Roma: Carocci Cellamare C. (ed.) (2016). Fuori Raccordo. Abitare l’altra Roma. Roma: Donzelli |
8 | ICAR/21 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1020340 -
ISTITUZIONI DI MATEMATICA II
(obiettivi)
Il corso completa le conoscenze del corso di “Istituzioni di matematica I” attraverso lo studio dei seguenti argomenti: il calcolo differenziale e integrale per funzioni di più variabili reali; il calcolo integrale per funzioni di più variabili reali; le equazioni differenziali ordinarie; curve, superfici; e campi vettoriali.
Canale: 1
Canale: 2
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PETITTA FRANCESCO
(programma)
Programma sintetico: Curve. Funzioni di più variabili. Ottimizzazione. Equazioni differenziali. Calcolo integrale per funzioni di più variabili. Campi vettoriali.Programma dettagliato e costantemente aggiornato sul sito web docente (https://sites.google.com/view/petitta/didattica)
Bibliografia TESTI CONSIGLIATI: • Crasta, Malusa: Matematica 2. Pitagora Ed. • Sito del docente: http://https://sites.google.com/view/petitta/didattica Altri Testi Utili: • Fusco, Marcellini, Sbordone, Elementi di analisi matematica 2. Versione semplificata per i nuovi corsi di laurea, Liguori Ed. • Bramanti, Pagani, Salsa: Matematica, calcolo infinitesimale e algebra lineare. Zanichelli Ed. • Marcellini, Sbordone: Esercitazioni di matematica, vol. 2, parte I e II. Liguori Ed. |
6 | MAT/05 | 75 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
1026599 -
STORIA DELL'ARCHITETTURA ANTICA E MEDIEVALE
(obiettivi)
Scopo del corso è di fornire dati di conoscenza generale analizzando le opere più significative dei periodi indicati e il relativo contesto storico in furono realizzate. Il tutto serve a formare lo studente agli strumenti critici e ai metodi di analisi per lo studio e la conoscenza migliori dei contesti trattati.
Canale: 1
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CIMBOLLI SPAGNESI PIERO
(programma)
Il corso è organizzato in due sezioni specifiche:
1. L'architettura dell'Antichità (Grecia arcaica e classica; i regni ellenistici; Roma repubblicana; l'impero romano; il tardo-antico, compreso il paleocristiano); 2. l'architettura del Medioevo (il protobizantino; l'impero carolingio; Europa e Italia romaniche; Europa e Italia gotiche). ..............
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
Canale: 3
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VILLA GUGLIELMO
(programma)
Descrizione
il Corso propone una rassegna della storia dell'architettura europea dall'inizio della civiltà greca (VIII secolo aC) attraverso il periodo ellenistico, romano e paleocristiano e il medioevo, fino all'alba del Rinascimento nella Firenze dell'inizio del XIV secolo d.C. Il Corso si concentrerà successivamente e gradualmente sulle varie età e sugli edifici più significativi che caratterizzano ciascuno di questi periodo. Sarà diviso cronologicamente e preceduto da una Introduzione generale alla storia dell'architettura e dalla definizione dei concetti di spazio, cultura architettonica, istituzioni e relazioni sociali, mecenati e artisti. Contenuti Le origini della cultura mediterranea, Egetto e Creta – La civiltà micenea – Dal medioevo greco all’arcaismo – Le origini del tempio greco e gli ordini architettonici – I grandi tempi arcaici. L’età classica: Olympia, Paestum, Atene – L’Acropoli e il Partenone – Pericle, Mensicle, Callicrate e Ictino. L’Ellenismo: Alessandria e la pianificazione urbana greca. Ippodamo e Dinocrate – Pergamo – La ricostruzione dei templi arcaici: Efeso, Sardis, Mileto – I grandi santuari: Pergamo, Coos, Rodi. L’architettura romana: Roma e i Tarquini – L’influenza ellenistica - Impiego su vasta scala dell’arco; la scoperta della concrezione cementizia e della volta – I grandi complessi del Lazio repubblicano – Le applicazione degli ordini architettonici alle strutture ad archi (il motivo del tabularium) L’architettura dei Dittatori: i1 Teatro di Pompeo, i fori di Cesare e di Augusto come prototipi dei Fori imperiali – L’ordine Corinzio – Baia e le prime grandi cupole di età augustea – Claudio ed il bugnato rustico – Nerone e la Domus Aurea – I Flavi: il Colosseo, Rabirio – Traiano e Apollodoro di Damasco – L’età di Adriano – Dai Severi a Diocleziano – Massenzio e Costantino – Archi e mausolei – Tipologie edilizie romane: edilizia residenziale, terme, luoghi di spettacolo. Architettura tardo antica e paleocristiana: Arte cristiana e arte pagana – Roma e le prime basiliche – Tra oriente e occidente: triconchi e tetraconchi, edifici ecclesiastici di ambito siriano – Ravenna: Teodorico e Giustiniano – Costantinopoli: Santa Sofia. Dal VII al X secolo: La Spagna visigotica e l’Italia longobarda – Architettura Araba e Omayade – L’architettura carolingia: Aquisgrana, Sangallo e l’influenza benedettina – il Westwerk – La crisi del Sacro Romano Impero – La rinascita ottoniana: Spira, Worms, Mainz, Tours, Cluny II. Architettura romanica: Il concetto di Romanico in Europa – Francia: Borgogna, Provenza, Loira, Poitou, Perigord, Alvernia, Normandia e Inghilterra Normanna – Le chiese sul Camino de Santiago – La crisi dell’ordine benedettino – Bernardo di Chiaravalle e l’architettura cistercense – L’Italia settentrionale: L’area lombarda ed Emiliana, Venezia – La Toscana – Roma e la rinascenza del XII secolo – Montecassino – I Normanni nell’Italia meridionale e in Sicilia: la Puglia, Cefalù e Monreale. L’architettura gotica: Origine e limiti del concetto di gotico: Definizioni, concezioni spaziali e sistemi strutturali - L'abate Suger, la ricostruzione dell’abbaziale di St-Denis e l'avvento del gotico nell'Ile-de- France: Saint Denis, Parigi, Chartres, Reims – Il Gotico tedesco: la cattedrale di Colonia – L’Inghilterra: Canterbury, Lincoln, Londra L’Italia nel XIII e XIV secolo: L’influenza dei nuovi ordini religiosi: Francescani e Domenicani – Federico II – Le cattedrali dell’Italia centrale: Orvieto, Siena, Firenze e Perugia – Venezia – L’Emilia e la Lombardia – Arnolfo di Cambio – Roma – Napoli e il Regno meridionale. L'Europa nel XIV e nel XV e la fine dell’arte gotica: Il tardogotico europeo – La cultura fiorentina verso l'esito rinascimentale: tradizione, culto dell'antico, classicismo e Umanesimo. C. Bozzoni, V. Franchetti Pardo, G. Ortolani, A. Viscogliosi, L’architettura del mondo antico, Roma-Bari 2006.
(Date degli appelli d'esame)
R. Bonelli, C. Bozzoni, V. Franchetti Pardo, Storia dell’architettura medioevale, Roma-Bari 1997. G. Rocco, Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi, Università degli Studi di Roma, Facoltà di Architettura, Dipartimento di Storia dell'Architettura e Conservazione dei Beni Architettonici, s.d.
Canale: 4
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VISCOGLIOSI ALESSANDRO
(programma)
Corso di Storia dell'Architettura antica e medievale ( 2019-2020) Prof. Alessandro Viscogliosi Email: alessandro.viscogliosi@uniroma1.it Il corso si prefigge di fornire allo studente alcune chiavi di lettura sull’origine, i componenti e le forme dell’architettura occidentale tra il Secondo Millennio a.C. e gli albori dell’Evo Moderno. Sommario degli argomenti d'esame Civiltà ellenica. Cenni sulle origini, mediante confronto con altre culture mediterranee (egiziana e minoica); breve excursus sull’architettura micenea: Micene, Tirinto, Pylos. Dal Medioevo Ellenico all'Arcaismo. Origini del tempio greco: il megaron come nucleo del futuro tempio; il tempio di Apollo a Thermos, l’Heraion a Olympia ed il problema dell’origine lignea degli ordini architettonici. Le grandi realizzazioni dell’arcaismo e i grandi dipteri ionici. L'Età Classica: il Tempio di Zeus a Olympia, il tempio c.d. “di Poseidone" a Paestum. L'Acropoli di Atene: storia e miti dell’Attica; Pericle ed i suoi architetti: Mnesicle ed i Propilei, (Filo)cle e l’Eretteo, Callicrate ed il Tempio di Atena Nike, Ictino e Callicrate e il Partenone. Il problema delle attribuzioni ad Ictino: l’Ephaisteion, o Teseion nell'Agorà di Atene, il Telesterion di Eleusi, il tempio di Apollo Epikoùrios a Bassae. Il IV secolo: il tempio di Zeus a Nemea; il tempio di Atena Alea a Tegèa; le tholoi a Delfi ed a Epidauro. Pitheos: il tempio di Atena Poliàs a Priene ed il Mausoleo di Alicarnasso. L’Ellenismo. Alessandria e problemi di urbanistica: da Ippodamo a Dinocrate, l’opzione pergamena. Le stoai come elemento costitutivo dell’urbanistica e dell’architettura. La ricostruzione dei grandi templi ionici arcaici: il nuovo Artemision a Efeso; il tempio di Artemis-Cybele a Sardi, il Didymaion presso Mileto. Lo pseudodiptero: Hermòghenes ed il tempio di Artemis-Leukophriène a Magnesia sul Meandro. I grandi santuari: l’altare di Pergamo, l’Asclepieion di Coo, il santuario di Atena Lindia a Rodi. La penisola italica sullo scorcio del primo millennio a.C.: Etruschi, greci, Fenici ed Italici. Cenni di architettura etrusca, e la “Grande Roma dei Tarquini”. Roma in età ellenistica: varietà di influssi e di tendenze architettoniche: il tempio etrusco-italico, e la fortuna dello pseudoperiptero; l’esperienza magnogreca (il c.d. “Tempio della Pace“ a Paestum), “l’opzione greca” di Hermodoros di Salamina (templi del foro Boario). Impiego su vasta scala dell’arco; la scoperta della concrezione cementizia e della volta: I grandi complessi del Lazio repubblicano e l’arco inquadrato dall’ordine, sostruzioni voltate, sistemi complessi di volte. L’architettura dei Dittatori e L’architettura augustea:. Il Foro di Augusto come prototipo dei Fori Imperiali, il Tempio di Marte Ultore e l’ordine corinzio. Baia e le prime grandi cupole di età augustea; Tiberio a Sperlonga e a Capri. Claudio ed il bugnato rustico; Nerone e la Domus Aurea. I Flavi: il Colosseo ed il tempio della Pace; Domiziano (e Rabirio?): il palazzo imperiale sul Palatino, il Foro Transitorio, l’ Arco di Tito. Traiano e Apollodoro di Damasco. Il Foro ed i c.d. Mercati di Traiano, la basilica Ulpia, la Colonna traiana. Il problema del Pantheon. L’età di Adriano: Villa Adriana presso Tivoli; il Tempio di Venere e Roma; le costruzioni di Adriano in tutto l’Impero. Età degli Antonini: Colonna di Marco Aurelio, Ostia e le insulae ostiensi: Diana, Serapide e Aurighi. Dai Severi a Diocleziano: Foro Severiano a Leptis Magna, Arco di Settimio Severo, terme di Caracalla, Ninfeo degli Orti Liciniani, Mura Aureliane e terme di Diocleziano, il Palazzo di Diocleziano a Spalato. Massenzio e Costantino: la Basilica Nova, l’ Arco di Costantino, il Mausoleo di Costantina (Santa Costanza). Tipologie edilizie romane: edilizia residenziale, terme, luoghi di spettacolo. Cultura tardoantica e cristianesimo; problemi di arte pagana e arte cristiana. Il cristianesimo dopo l'editto costantiniano di Milano: necessità di inventare un’architettura monumentale. Tra Occidente e Oriente: tipologie e sistemi costruttivi: La pianta centrica, triconchi e tetraconchi. Ravenna teodoriciana (Palazzo imperiale, S. Apollinare in Classe e S. Apollinare Nuovo, Battistero degli Ariani e Battistero degli Ortodossi) e giustinianea: S. Vitale. Splendore di Costantinopoli, Giustiniano e i suoi architetti: SS. Sergio e Bacco e S. Sofia a Costantinopoli, Zenobia e Qasr ibn Wardan sul limes orientale. Tra il settimo e l’ottavo secolo: architettura della Spagna visigotica e dell’Italia longobarda. Gli Arabi e la nascita di un’architettura degli Omayyadi: la grande moschea di Damasco, gli esempi di Kairouan e di Cordoba. Il nono secolo: architettura carolingia e "more romano" ; importanza dell’ordine benedettino nell’ordinamento carolingio La crisi del Sacro Romano Impero Germanico e la paura dell’Anno Mille. La rinascita del periodo ottoniano: le basiliche a cori contrapposti. Significato e limiti del concetto di "romanico" in Europa. Le vie regionali al romanico: Borgogna e Provenza, regione della Loira, Poitou, Perigord, Alvernia, Normandia e Inghilterra normanna. Architettura ìnterregionale: le chiese delle Crociate e le chiese sulla via di Pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Crisi dell’Ordine Benedettino: l'architettura cluniacense, i certosini, i cistercensi. Gli orientamenti religiosi e filosofici di Bernardo di Chiaravalle: conferme di razionalismo. La prima architettura romanica cistercense e la sua diffusione, anche in forme gotiche: modi e sistemi costruttivi, spazialità e tipologia. La penisola italica. Architettura protoromanica Iombarda: i magistri comacini; tecnica muraria; rapporti con l'ambiente ravennate. Momenti dell'età romanica matura e architetti in Italia. Architettura in Lombardia ed Emilia; Venezia e la sua laguna; la Toscana: Pisa, Firenze e Siena. Roma: l’incendio normanno del 1084, rinascenza del XII secolo. Ripresa del modello basilicale: ricostruzione di S. Clemente e dei Santi Quattro Coronati, Santa Maria in Trastevere. I campanili romanici e le facciate a sguscio coperte di mosaici. L' opera dei Cosmati e di VassallettoMontecassino e le cattedrali della Campania Felix I Normanni nell’Italia del sud: Venosa, le grandi cattedrali di Puglia (S. Nicola di Bari; cattedrali di Bari, Molfetta, Barletta, Ruvo, Bitonto, Trani, Troia), il Regno di Sicilia: Cefalù e Monreale, Palermo (Palazzo dei Normanni, la Zisa, la Cappella Palatina, la Martorana, S. Cataldo, S. Giovanni degli Eremiti. Dal Romanico al Gotico (1150-1500): caratteri generali delle tendenze culturali e della formazione dello spazio; cenni sull'architettura civile d'età romanica e gotica. Origine e limiti del concetto di gotico, utile a definire un sistema di elementi archìtettonici e di loro rapporti ( analisi del sistema, e del suo sviluppo nel tempo; strutture murarie diverse: supporti, spessori, ossature, costoloni, nervature, volte a crociera, archi acuti o a tutto sesto, contrafforti e archi rampanti, finestre ecc.), ma ambiguo quanto alla distinzione di culture. Gli intenti dell'abate Suger per la ricostruzione di St-Denis a Parigi e l'avvento del gotico nell'Ile-de- France. Cultura gotica dell'Ile-de-France. Architettura protogotica (Notre Dame a Parigi, cattedrali di Noyon, Laon, Soisson) e gotica matura (cattedrali di Chartres, Rouen, Reims, Amiens. Il problema di Beauvais; Sainte-Chapelle a Parigi, Bourges). Il 'caso' di St~Urbain a Troyes. La diffusione del gotico in Francia: lo stile rayonnant. Cenni al gotico tedesco (cattedrale di Colonia) Cultura gotica inglese. Architettura protogotica e gotica matura: cenni (le Cattedrali di Canterbury, di Lincoln e Westminster Abbey). L'Italia nel Duecento-Trecento e sua originalità. I nuovi ordini religiosi e la loro influenza in architettura. I cistercensi e la diffusione del gotico in Italia; l’architettura laica di Federico II. Gli ordini mendicanti (francescani e domenicani e le nuove cattedrali; piazze e palazzi del Popolo; cultura e architettura; Emilia e Lombardia (San Francesco a Bologna, duomo di Milano). Arnolfo di Cambio e le sue opere (S.Maria del Fiore, Palazzo vecchio, a Firenze, i ciborii romani). Roma: l’Aracoeli e Santa Maria sopra Minerva. Napoli e il Meridione in età angioina: S. Lorenzo, San Pietro a Maiella, S.Chiara e S.Maria Donna Regina a Napoli; il duomo di Lucera; l’opera di Pierre d’Agincourt). L'Europa nel Tre-Quattrocento: Dissolvimento della logica costruttiva gotica- tardogotica e crisi. Sopravvivenza del gotico nel tardogotico europeo (cenni). La cultura fiorentina verso l'esito rinascimentale: richiami delle tendenze già manifestate; coerenza di tradizione, culto dell'antico e Umanesimo. Sinpatie e distinzioni tra cultura fiorentina e tardogotica. Filippo Brunelleschi: personalità e opere. Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
PER LA PREPARAZIONE GENERALE A) Per la storia dell'architettura: Voci dell'Enciclopedia Universale dell'Arte relative ai periodi trattati e ai singoli architetti. Per il "Romanico”, si consulti nel Dizionario di Architettura e Urbanistica, la relativa voce a cura di R.Bonelli. Si consiglia, inoltre, di consultare per le singole voci l’Enciclopedia dell’Arte Medioevale, dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana . B) Per la teoria e la storia della critica d'arte: VENTURI, L., Storia della critica d'arte, Torino 1964 ARCHITETTURA GRECA, ROMANA E BIZANTINA BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V., ORTOLANI G., VISCOGLIOSI A., L’architettura del mondo antico, Bari 2006. BERVE H., GRUBEN G., HIRMER H., I templi greci, Firenze 1962 LAUTER, H., L’architettura ellenistica, Darmstadt 1986 ROCCO G., Guida alla lettura degli ordini architettonici antichi. I. Il dorico, Napoli 1994. ROCCO G., Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi, Roma 1995. CHARBONNEAUX, I., MARTIN, R. e VILLARD, F., La Grecia ellenistica Milano 1971 CREMA, L., L'architettura romana, in Enciclopedia classica, Sezione III, Archeologia e storia dell'arte classica, vol. XII, Archeologia (Arte romana), Tomo I, Torino 1959 WARD PERKINS, J.B., Architettura romana, Milano 1979 GROS P., Architettura e società nell’Italia Romana, Roma 1987 COARELLI F., I santuari del Lazio in età repubblicana, Roma, 1987 ADAM J.P., L’arte di costruire presso i Romani: materiali e tecniche, Milano 1989 ( la ed. Paris 1984) GINOUVES, R.- MARTIN, R., Dictionnaire Mèthodique de l'Architecture grecque et romaine, I, Materiaux, techniques de construction, tecniques et formes du décor , Roma 1985 KRAUTHEIMER, R., Early Christian and Byzantine Architecture , Harmondsworth 1965; trad.ital.aggiornata, Architettura paleocristiana e bizantina, Torino 1986 MANGO, C., Architettura Bizantina , Milano 1974 BETTINI, S., Lo spazio architettonico da Roma a Bisanzio , Bari 1978 Per la storia delle arti figurative- BECATTI G., L’arte dell’età classica, Firenze 1971 BIANCHI BANDINELLI R., L'arte romana nel centro del Potere , Milano 1969 BIANCHI BANDINELLI R., La fine dell'arte antica, Milano 1970 GRABAR A., L’arte paleocristiana, Milano, 1980 GRABAR A., L’età d’oro di Giustiniano, Milano, 1980 DALL’ETA’ CAROLINGIA A BRUNELLESCHI HUBERT J., PORCHER J., VOLBACH W., L'impero carolingio , Milano 1968 GRODECKI L., MUTHERICH F., TARALON J., WORMALD F., Il secolo dell' Anno Mille, Milano 1974 GRODECKI L., L'architecture ottonienne, Paris 1958 CONANT J.K., Carolingian and Romanesque Architecture, Harmondswoth 1959 (1974) Per le varie aree dell’architettura romanica, vedi la serie JACA BOOK KUBACH H.E., L'architettura romanica, Milano 1972 TOMAN R., a cura di, Il Romanico, Colonia 1996 BONELLI R., BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V., Storia dell’architettura medioevale, Bari 1997. TOMAN R., a cura di, Il Gotico, Colonia 1996 GRODECKI, L., L'architettura gotica , Milano 1977 ARGAN, G.C., L'architettura italiana del Duecento e Trecento, Firenze 1937 WHI'IE, J., Art and Architecture in Italv 1250-1400, Harmondsworth 1962 Per la storia in generale: VOLPE, G., Il Medioevo, Firenze 1958 LE GOFF, J., Il basso Medioevo , Milano 1967 Per la storia dell'architettura nel Quattrocento: BATTISTI E., Filippo Brunelleschi, Milano s.d. SANPAOLESI, P., Brunelleschi, Milano 1955 Per la storia dell'architettura a Roma COARELLI F., Roma. Guida archeologica, Roma-Bari 1980 KRAUTHEIMER R., Roma. Profilo di una città, 312-1308, Roma 1981 AA.VV., Roma anno 1300, a cura di A.M.Romanini, Roma 1983). Per il massimo aggiornamento sui singoli monumenti di Roma fino alla tarda antichità, si veda il LEXICON TOPOGRAPHICUM URBIS ROMAE. |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un servizio pubblico in un area urbana. Sono indagate le questioni tipologiche, spaziali, di linguaggio e quelle relative alle relazioni tra edificio e contesto, con attenzione alla sostenibilità - energetica, sociale e ambientale - delle scelte progettuali. Si richiede allo studente di elaborare un progetto, esito di scelte architettoniche consapevoli e motivate, supportate dalle conoscenze acquisite durante l’iter formativo.
Canale: 5
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SCATENA DONATELLA
(programma)
1_PROGRAMMA DEL CORSO (BREVE) Il tema del Laboratorio di progettazione architettonica II è un progetto per un servizio di carattere urbano: il mercato di quartiere. Il Corso è strutturato mediante attività individuali e seminariali attraverso lezioni ed esercitazioni in aula nonché interventi specialistici di docenti invitati dal corso stesso e nel caso particolare del mercato cittadino, anche di tecnici comunali appartenenti all’amministrazione municipale interessata. L’area di studio dove situare il mercato, come su indicazione del Municipio XIII di Roma, con cui è in atto una convenzione,è all’interno del Forte Boccea. I temi affrontati nel corso, oltre a risolvere una criticità urbana reale,indagano le azioni legatesia all’abitare, sia alla fruizione dello spazio urbano in senso più ampio. Molta importanza è data, nel laboratorio, allo studio della tipologia e al significato dell’edificio“mercato”, alle caratteristiche formali e funzionali, con particolare focus sulla struttura e sul tema della grande copertura, al ruolo della luce all’interno del manufatto, ai materiali da costruzione e al rivestimento, infineal linguaggio architettonico che discende dalle scelte costruttive e funzionali adottate. Per ciò che riguarda il suo insediamento all’interno del tessuto edilizio consolidato il mercato di quartiere si pone come polarità e come potente luogo di aggregazione al punto tale da essere sempre identificato come piazza cittadina. Oggi, come nel passato, il mercato non si limita a fornire un servizio commerciale,ma esso propone molteplici attività legate alla vendita.Con lo sviluppo di attività ecosostenibili, come l’utilizzo di prodotti alimentari a km zero, la trasformazione e il consumo degli stessi il mercato si associa ad attività sociali e ricreative come la scuola e i laboratori di cucina,i luoghi di ristorazione slow e street-food, ecc. Ciò lo rende luogo fortemente identitario rispetto all’area urbana in cui si inserisce. La scelta di progettare un mercato si sviluppa, quindi, a partire da un'attenta riflessione degli scenari urbani anche europei, all’interno dei quali questa tipologia può modificare e riqualificare sensibilmente il tessuto urbano. A questo scopo si tenterà di condurre gli studenti ad una riflessione sulle modalità di interazione dell’edificio con il contesto, attraverso un’approfondita e puntuale analisi del quartiere e attraverso lo studio dell’attacco a terra, affinché l’edificio possa dialogare con l’immediato intorno. Oltre al risultato formale, infatti, obiettivo del Corso è quello di fornire un valido metodo di approccio al territorio. In questo senso la metodologia sarà basata sull’analisi del territorio, sulle tracce stratificate nel tempo e sulla memoria storica del luogo, con particolare attenzione alla creazione di spazi in costante dialogo con l’elemento naturale. Il Laboratorio sarà articolato in due parti fondamentali: la prima, in cui si affronterà lo studio del Municipio XIII, nelle sue criticità e potenzialità, strutturando un lavoro di gruppo, diviso per quartieri, in cui verranno analizzati nel dettaglio le singole aree e verranno formulate proposte progettuali di massima; la seconda, in cui verrà affrontato da ciascun candidato il tema progettuale del mercato e il rapporto con il Forte Boccea. In particolare, il mercato da progettare per il corso si pone come struttura nevralgica dell’intero Municipio e l’attenzione sarà posta su tre aspetti fondamentali: l’utilizzo di materiali ecocompatibili, l’attenzione ai costi, e utilizzo di forme compatte. L’obbiettivo ultimo del Corso sarà quello di far acquisire allo studente gli strumenti necessari alla strutturazione del pensiero sul comporre a partire dalle tecniche d’invenzione fino alla determinazione delle scelte progettuali più complesse, attraverso esercitazioni che nella loro successione configureranno le tappe iniziali del percorso di costruzione di una personale scrittura. 1_PROGRAMMA DEL CORSO (ESTESO) Tema del Laboratorio di progettazione architettonica II èil progetto di un servizio di carattere urbano: il mercato di quartiere. Il Corso è strutturato mediante attività individuali e seminariali attraverso lezioni ed esercitazioni in aula nonché interventi specialistici di docenti invitati dal corso stesso e nel caso particolare del mercato cittadino, anche di tecnici comunali appartenenti all’amministrazione municipale interessata. L’area di studio dove situare il mercato, come su indicazione del Municipio XIII di Roma, con cui è in atto una convenzione,è all’interno del Forte Boccea. I temi affrontati nel corso, oltre a risolvere una criticità urbana reale, indagano le azioni legatesia all’abitare, sia alla fruizione dello spazio urbano in senso più ampio. Molta importanza è data, nel laboratorio, allo studio della tipologia eal significato dell’edificio“mercato”, alle caratteristiche formali e funzionali, con particolare focus sulla struttura e sul tema della grande copertura, al ruolo della luce all’interno del manufatto, ai materiali da costruzione e al rivestimento, infine al linguaggio architettonico che discende dalle scelte costruttive e funzionali adottate. Per ciò che riguarda il suo insediamento all’interno del tessuto edilizio consolidato il mercato di quartiere si pone come polarità e come potente luogo di aggregazione al punto tale da essere sempre identificato come piazza cittadina. Oggi, come nel passato, il mercato non si limita a fornire un servizio commerciale,ma esso propone molteplici attività legate alla vendita. Con lo sviluppo di attività ecosostenibili, come l’utilizzo di prodotti alimentari a km zero, la trasformazione e il consumo degli stessi il mercato si associa ad attività sociali e ricreative come la scuola e i laboratori di cucina, i luoghi di ristorazione slow e street-food, ecc. Ciò lo rende luogo fortemente identitario rispetto all’area urbana in cui si inserisce. La scelta di progettare un mercato si sviluppa, quindi, a partire da un'attenta riflessione degli scenari urbani anche europei, all’interno dei quali questa tipologia può modificare e riqualificare sensibilmente il tessuto urbano. A questo scopo si tenterà di condurre gli studenti ad una riflessione sulle modalità di interazione dell’edificio con il contesto, attraverso un’approfondita e puntuale analisi del quartiere e attraverso lo studio dell’attacco a terra, affinché l’edificio possa dialogare con l’immediato intorno. Oltre al risultato formale, infatti, obiettivo del Corso è quello di fornire un valido metodo di approccio al territorio. In questo senso la metodologia sarà basata sull’analisi del territorio, sulle tracce stratificate nel tempo e sulla memoria storica del luogo, con particolare attenzione alla creazione di spazi in costante dialogo con l’elemento naturale. Il Laboratorio sarà articolato in due parti fondamentali: la prima, in cui si affronterà lo studio del Municipio XIII, nelle sue criticità e potenzialità, strutturando un lavoro di gruppo, diviso per quartieri, in cui verranno analizzati nel dettaglio le singole aree e verranno formulate proposte progettuali di massima; la seconda, ogni studente deve sviluppare il tema progettuale del mercato e il rapporto con il Forte Boccea. In particolare, il mercato da progettare per il corso si pone come struttura nevralgica dell’intero Municipio e l’attenzione sarà posta su tre aspetti fondamentali: l’utilizzo di materiali ecocompatibili, l’attenzione ai costi, e utilizzo di un volume compatto. Si potrà derogare ai tre punti solo giustificando la scelta. L’obbiettivo ultimo del Corso è quello di far acquisire allo studente gli strumenti necessari alla strutturazione del pensiero sul comporre a partire dalle tecniche d’invenzione fino alla determinazione delle scelte progettuali più complesse, attraverso esercitazioni che nella loro successione configureranno le tappe iniziali del percorso di costruzione di una personale scrittura. Prima parte: CRITICITA’ MUNICIPIO XIII E INDICAZIONE TEMA PROGETTUALE Prima di affrontare il tema principale del Corso gli studenti lavoreranno in gruppo al fine di sviluppare la capacità di coordinarsi in un team, come nelle classiche situazioni di concorso in architettura. Essi dovranno scegliere una tra le 11 criticità/progetto del 13mo Municipio. Le criticità, individuate dal corpo docente direttamente con gli amministratori del Municipio, riguardano i vari quartieri che lo compongono. Ogni criticità da risolvere sarà propedeutica al tema finale del mercato. Questo prima parte durerà un mese e avrà delle consegne intermedie e parziali e una consegna finale e definitiva. QUARTIERE “AURELIO” Tema: Messa a norma e riqualificazione della gradinata tra piazza Pio XI e via dei Gozzadini QUARTIERE “CORNELIA” Tema: Involucro ecologico per l’edificio, incompiuto, della sede del Municipio QUARTIERE “PRIMAVALLE” Tema: Riqualificazione urbana di via Boccea e della consolare Aurelia QUARTIERE “TORREVECCHIA” Tema: Riqualificazione delle aree verdi del complesso di case popolari a Torrevecchia (Cubo) QUARTIERE “SAN PIETRO-CAVALLEGGERI” Tema: Messa a norma della scarpata nel Parco Piccolomini (Cubo) QUARTIERE “CASTEL DI GUIDO” Tema: Realizzazione di una Piazza a Castel di Guido Totale I Esercitazione Messa a norma e riqualificazione della gradinata tra piazza Pio XI e via dei Gozzadini Involucro ecologico per l’edificio, incompiuto, della sede del Municipio Riqualificazione urbana di via Boccea e della consolare Aurelia Riqualificazione delle aree verdi del complesso di case popolari a Torrevecchia (Cubo) Messa a norma della scarpata di Parco Piccolomini Laboratori “en plein air” al Quartiere Casalotti Realizzazione di una Piazza a Castel di Guido Seconda parte: QUARTIERE “AURELIA – VAL CANNUTA” Tema: Progettazione del Mercato di Forte Boccea DIMENSIONAMENTO DEL PROGETTO DEL MERCATO Dimensionamento funzionale FORTE BOCCEA – AREA VINCOLATA: 20.750 mq PARCO BOCCEA – AREA DI PROGETTO: 24.420 mq MERCATO PERMANENTE AL CHIUSO: 1.000 mq – 16 banchi MERCATO TEMPORANEO ALL’APERTO: 9.000 mq – 48 banchi LABORATORI + STRUTTURE RICETTIVE (diurni e notturni): 5.000 mq Laboratori Gastronomici Spazi commerciali Spazi di Ristoro (Bar, Ristorante) Spazi per incontri, eventi, esposizioni temporanee ORTI URBANI: 3.000 mq PIAZZA: 4.000 mq PARCHEGGI: 2.790 mq DIMENSIONAMENTO MERCATO COPERTO L’altezza dell’interpiano deve essere non inferiore a 4,50 metri: 4 metri altezza netta del piano + 50 cm pacchetto solaio (chiedere a Sebastiano Nucifora) Per ogni piano i servizi igienici previsti sono 2 bagni per le donne, 2 bagni per gli uomini e 1 bagno per i disabili. I servizi igienici per i dipendenti devono essere predisposti a parte. Ogni 40 metri deve essere prevista una via di fuga per la normativa antincendio, a tale proposito si dovranno predisporre scale protette ossia una scala in un vano compartimento antincendio, con accesso diretto da ogni piano, con porte di sicurezza al fuoco REI, dotate di congegno di autochiusura. L’ascensore dovrà essere posto vicino alle scale per dare la possibilità di individuare subito i percorsi di salita e/o discesa ma non potrà essere posto al centro delle scale protette. DIMENSIONAMENTO BANCHI DEL MERCATO Banchi alimentari carne e pesce (che necessitano di box in mutatura) 6 Banchi alimentari totali 57 Banchi totali alimentari e non alimentari 75 Materiale richiesto per sostenere per l'esame 2019 1_Tavola d'inquadramento dell'area del Municipio XIII e studio delle griglie e del concept (possono essere anche due tavole) 3_Tavola contenente la pianta del piano terra inserita nel contesto e che presenti la progettazione anche dello spazio aperto del lotto di progetto in scala 1:100 4_Tavole contenenti tutte le piante compresa la copertura, almeno due sezioni e tutti i prospetti del progetto in scala 1:100 5_Tavola/e contenenti assonometrie e/o viste e/o render del progetto 6_Plastico dell'edificio mercato in scala 1:200. 7_ Plastico del Masterplan, scala 1:1000 8_ Tavola della criticità 9_Sintesi critica di un libro scelto dallo studente tra quelli presenti in bibliografia. n.b. le tavole devono essere in formato A1, tranne quella della criticità. Testi di base:
(Date degli appelli d'esame)
D. Scatena, R. Murro, P. Rana, (art. in dispensa), Paesaggi generativi. Sperimentazioni progettuali sul tema dello spazio aperto: flussi, pratiche e usi quotidiani, in RoomsRome a cura di A. Giancotti, F. Gioffrè, L. Ribichini, Orienta Edizioni, Roma, 2018 S. Nucifora, A. Urso, L’architettura dei mercati coperti, ED_IT, Firenze, 2012 Richard Vincent Moore, L'architettura del mercato coperto. Dal mercato all'ipermercato, Officina Edizioni, 1997 Sergio Di Macco, L’architettura dei mercati. Tecniche dell’edilizia annonaria, Kappa, 1993
Canale: 2
Canale: 3
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POSOCCO PISANA
(programma)
L’area di progetto
L’area sulla quale si propone l’esercizio progettuale si trova nel quartiere del villaggio Olimpico. Sorto in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960 su progetto degli architetti Vittorio Cafiero, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco e Luigi Moretti e con interventi di Pier Luigi Nervi, il complesso è stato utilizzato come villaggio per gli atleti olimpici e poi convertito in quartiere residenziale per gli impiegati statali. Considerato un quartiere modello al momento della costruzione, ha subito un lento decadimento fino agli anni Novanta, quando una serie di interventi, come la realizzazione dell’Auditorium di Renzo Piano, ha portato alla sua rivalutazione. E’ stato oggetto di un concorso per la sistemazione e pedonalizzazione di una delle sue spine viarie portanti, viale XVII Olimpiade. Quest’anno è il 60’ anniversario della costruzione. L’area di progetto si colloca in piazza Jan Palach, dove in una delle versioni del progetto originale si prevedeva il cinema di quartiere. I limiti dell’area edificabile, di 25x75 m, sono definiti sulla base di distanziamenti ed allineamenti agli edifici esistenti, di cui si chiede di tenere conto in termini di posizionamento, punti di accesso, visuali, volumetrie. Si chiede inoltre di progettare la sistemazione degli spazi esterni accessori. Il programma L’esercitazione riguarda la progettazione di un edificio da destinare ad attività socio-culturali: un piccolo museo e sale studio per il quartiere, spazi che possano essere utilizzati anche dagli studenti della Facoltà di Architettura. Per questo motivo l’articolazione spaziale dovrà risolvere il tema dell’autonomia funzionale tra lo spazio delle sale studio/cinema, la parte espositiva, da suddividere in una zona più flessibile (Museo della XVII Olimpiade), la sala espositiva (Sapienza) e il resto del complesso. Ciò determina l’esigenza di accessi indipendenti, ma non necessariamente separati. Le attività da prevedere all’interno degli spazi che verranno progettati sono riferite allo studio, all’esposizione e allo svago. Una parte dell’esercitazione dovrà riguardare la progettazione dello spazio esterno. Il programma richiede: • Entrata 200/300 mq Comprenderà: - Bar - Bookshop - servizi Nei pressi dell’entrata si deve considerare un’area da destinare al Museo della XVII Olimpiade 80/100 mq • 3 sale di cui: - Sala studio 200 mq - sala espositiva (Sapienza) 400 mq - sala studio (cinema x 380 posti) 600 mq • Piccolo ufficio+deposito 50 mq • Locali tecnici30 mq • Giardino (offrire uno spazio esterno di pertinenza dell’edificio da associare alle attività di ristoro e/o per lo studio) totale: 1560/1680 mq circa si possono variare del 20% le misure, concordandolo previamente con la docenza Oltre alle varie opere che verranno di volta in volta segnalate, si consiglia lo studio di
(Date degli appelli d'esame)
LUDOVICO QUARONI, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Mazzotta, 1977 (il libro è stato ristampato a cura di Gabriella Esposito Quaroni, Kappa, Roma 2001) LUIGI MORETTI, Strutture e sequenze di spazi, in "Spazio" n°7, 1952-1953 LE CORBUSIER, Vers une architecture, 1923 (copia italiana recentemente ripubblicata: Le Corbusier, Verso una architettura; a cura di Pierluigi Cerri e Pierluigi Nicolin, Longanesi, Milano 2015) RICCARDO PALMA e CARLO RAVAGNATI (a cura di ), Atlante di progettazione architettonica, CittàStudi, Novara, 2014
Canale: 4
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REALE LUCA
(programma)
Tema di progetto è un centro polifunzionale che unisce la funzione residenziale di accoglienza di rifugiati a spazi e servizi di supporto agli stessi ospiti della struttura, e in parte agli abitanti dei due quartieri. Un centro aperto alla città, dunque, che ha come obiettivo l’accoglienza temporanea, ma anche l'integrazione nel contesto urbano di richiedenti asilo e rifugiati. È una struttura di seconda accoglienza che ha anche lo scopo di affiancare ogni singola persona accolta lungo un percorso di riconquista della propria autonomia, attraverso l’orientamento e l’assistenza legale, il sostegno all’integrazione socio-economica, il sostegno psicologico. Gli interventi dovrebbero da un lato garantire una buona flessibilità della struttura nel tempo (a soddisfare una domanda abitativa transitoria e in costante mutamento), dall’altro dovrebbero prender forma nel rispetto delle differenti esigenze (età, configurazione dei nuclei familiari, presenza di minori non accompagnati, ecc.), oltreché delle diversità religiose e culturali di appartenenza.
• Spazio di accoglienza / reception • Residenze per 40 persone (Stanze singole con bagno, appartamenti per coppie e famiglie, stanze per gruppi) • Ufficio per due addetti (assistenza alle pratiche e documenti) • Spazi per cucinare o mensa comune • Spazi per la didattica (lingua italiana, formazione professionale) con piccola biblioteca • Spazi studio / spazi per la lettura • Spazi per attività fisica (palestra, gioco) • Spazi aperti anche alla città: bar caffetteria con spazio esterno di pertinenza, emeroteca e area web, playground • Bagni, Lavanderia, magazzino, ambulatorio (un addetto) • Spazi multifunzione o specificatamente liberi da funzione. [SUL (Superficie Utile Lorda): 2000 mq circa] Residenze: si prevede di alloggiare 25 individui + 4 famiglie (o anche una combinazione differente a scelta dello studente), in fuga da paesi nei quali attualmente è loro impedito di tornare. È una residenza temporanea che gli ospiti occuperanno fi nché non sarà per loro defi nita una prospettiva di lavoro e di vita umanamente dignitosa. La struttura non deve quindi ricordare un albergo ma piuttosto una casa, individuando un chiaro concetto (non solo insediativo) legato ad un “modo di abitare”. Non un mero dormitorio ma una struttura che dovrà prevedere tutte le funzioni di supporto, relazione e socialità che qualifi cano la residenza. Gli spazi comuni, costituendo il cuore del centro polifunzionale, rivestiranno particolare importanza. Scuola: situata in uno spazio che potrebbe essere del tutto integrato alle residenze, collegato, oppure distaccato (ma comunque adiacente agli spazi studio/lettura) si immagina una scuola di italiano per rifugiati con un modello didattico non convenzionale, basato quindi non su classi e lezioni esclusivamente frontali, ma su piccoli gruppi che afferiscono a un insegnante, intorno ad un tavolo o in maniera ancora più informale. La scuola potrebbe anche prevedere un laboratorio/atelier per l’insegnamento e l’apprendimento di lavori manuali, disegno, giochi. Bibliografia generale
(Date degli appelli d'esame)
Gio Ponti, Amate l’architettura (1957), Rizzoli, Milano 2015 Le Corbusier, Verso un’architettura, Longanesi, Milano 1984 I. Calvino, Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Milano, Garzanti, 1988 A. Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1992 A. Siza, Scritti di architettura, Electa, Milano 1997 A. Rossi, Autobiografi a scientifi ca, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1999 L. I. Khan, Architettura è. Gli scritti, a cura di M. Bonaiuti, Electa, Milano 2002 H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Franco Angeli, Milano 2003 P. Zumthor, Pensare architettura, Electa, Milano 2003 A. de Botton, Architettura e felicità, Guanda, Parma 2006 A. Campo Baeza, Principia Architectonica, Research Papers Ed. Mairea-UPM Madrid, 2012 L. Reale, La Residenza Collettiva, SE Sistemi Editoriali, Napoli 2015
Canale: 1
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MONACO ANTONELLO
(programma)
Il Laboratorio di progettazione architettonica è impostato sulla dialettica tra due termini fondamentali dell'architettura: il podio e il tempio. Al podio, elemento basamentale, di mediazione con il terreno e di raccordo fisico con il contesto localizzativo in cui si inserisce, si contrappone il tempio, emergenza astratta da una diretta compromissione con il proprio intorno, ovvero elemento rappresentativo del progetto all’interno di un più esteso ambito spaziale e figurativo.
I due elementi conformeranno un aggregato edilizio, da pensare come un luogo di nuove relazioni sociali, opportunamente integrato allo spazio circostante mediante un’adeguata organizzazione di volumi edilizi e spazi aperti. Il tema di progetto è applicato in un centro sportivo polifunzionale, all'interno del quale sarà proposto l'inserimento di un nuovo segno, cui conferire il carattere di spina dorsale di nuove relazioni collettive, elemento di scala gigante, di riferimento delle percorrenze e degli ambiti spaziali circostanti. Una più dettagliata indicazione sui termini tipologici, funzionali e dimensionali del progetto sarà fornita in un'apposita scheda tecnica, così come l'indicazione dell'ambito localizzativo in cui sarà applicato il progetto. Il tema del laboratorio rientra in una programmazione triennale, volta a sondare le possibilità di conferire un nuovo ruolo ad ambiti spaziali di scarsa rilevanza, mediante l'insediamento di complessi edilizi dotati di una forte riconoscibilità, quali fulcri di nuove attività d'uso collettivo. I lavori del triennio svilupperanno il medesimo tema funzionale secondo diverse angolazioni organizzative, al fine di verificare la possibilità di conferire nuove qualità ad ambiti urbani scarsamente strutturati. Testi di riferimento teorico:
(Date degli appelli d'esame)
- Giorgio Grassi, La costruzione logica dell'architettura, Padova, 1967. - Carlos Martí Arís, Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Milano, 1990. - Antonello Monaco, Architettura aperta. Verso il progetto in trasformazione, - Roma, 2004. - Rafael Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell'opera di otto - architetti contemporanei, Milano, 2005. - Franco Purini, Comporre l’architettura, Bari, 2000. - Ludovico Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Milano, - 1977. - Bruno Zevi, Saper vedere l'Architettura. Saggio sull'interpretazione spaziale dell'architettura, Torino, 1948. |
12 | ICAR/14 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1026590 -
SCIENZA DELLA RAPPRESENTAZIONE II
(obiettivi)
Il corso offre gli strumenti di analisi e interpretazione dello spazio architettonico; il disegno per l'analisi del costruito o di un modello interpretativo del reale; l'utilizzo della geometria descrittiva come strumento critico indispensabile per la comprensione, oltre che per la rappresentazione dello spazio e delle forme architettoniche; la conoscenza dei principi e la loro applicazione alla modellazione informatica per la restituzione virtuale delle architetture esistenti e di progetto.
Canale: 1
Canale: 2
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BIANCHINI CARLO
(programma)
Scopo del Corso è dotare lo studente degli strumenti necessari per leggere, rappresentare, manipolare lo “spazio”. A partire dai fondamenti geometrici dei vari modelli, grafici e digitali, utilizzati dall’architetto per prefigurare e verificare gli oggetti da realizzare, lo studente è chiamato a cimentarsi con problemi di livello superiore nel campo della Geometria della Rappresentazione, della Modellazione e del Disegno. Verranno introdotti i fondamenti teorici ed operativi dei procedimenti di Rilievo.Programma Geometria della Rappresentazione – Dopo alcuni richiami ai fondamenti, il Corso affronta l’intersezione tra gli elementi geometrici fondamentali (rette, piani e più genericamente linee, superfici) e la determinazione della vera forma (di un segmento, di una sezione piana, di una linea piana, di una superficie sviluppabile) contemporaneamente nei vari modelli inserendo anche alcune applicazioni dell’Omologia ed infine la Teoria delle Ombre e del Chiaroscuro.Nella successiva parte del Corso si passa, con l’ausilio dei modelli grafici ed informatici, allo studio delle superfici che ricorrono in architettura (di traslazione, di rivoluzione, di rototraslazione e le rigate) illustrando problemi connessi con il disegno delle volte e delle superfici libere dell’architettura moderna e contemporanea. Disegno dell’Architettura - Vengono approfonditi alcuni argomenti teorici legati a: la percezione visiva, le norme grafiche per la rappresentazione, le scale metriche, l’analisi grafica, la rappresentazione architettonica attraverso il disegno dal vero ed il disegno tecnico (realizzazione di piante, prospetti e sezioni), il disegno finalizzato al progetto, le principali tecniche di disegno (rappresentazione a matita e a china), teoria e tecnica del colore (matite, pennarelli, acquarello), disegno ed elaborazione grafica digitale.Rilievo dell’Architettura - Vengono introdotti alcuni concetti fondamentali circa il rilievo architettonico.Alle parti teoriche si affiancherà l’analisi di un oggetto architettonico (mediante piante, prospetti, sezioni, assonometrie, prospettive) a mano libera, con disegni tecnici (a matita e a china), con elaborati di sintesi manuali e digitali (anche a colori) ed infine con il modello CAD 3D.Modalità di esame L’esame consiste in una prova orale e grafica ed è volto a verificare la capacità del candidato di immaginare, descrivere e manipolare le forme dello spazio servendosi delle proprie conoscenze geometriche nonché degli strumenti grafici ed informatici.Gli elaborati da produrre, in generale, sono i seguenti:Taccuino – In questo album rilegato, formato A4, ciascuno studente svolge gli ex tempore, prende gli appunti relativi alle lezioni ed esercitazioni.Tavole – Elaborati in formato A2 relativi all’oggetto studiato.Modello 3D
M. DOCCI – D. MAESTRI, Scienza del Disegno, UTET 2001
(Date degli appelli d'esame)
M. DOCCI, Teoria e Tecnica del Disegno, Laterza 1996 M. DOCCI - R. MIGLIARI, Scienza della Rappresentazione, Roma 1992, e successive ristampe. R. MIGLIARI, Fondamenti della Rappresentazione Geometrica e Informatica dell’Architettura, ed. Kappa. Docci, Mario & Chiavoni, Emanuela. (2017). SAPER LEGGERE L'ARCHITETTURA. Laterza
Canale: 3
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VALENTI GRAZIANO MARIO
(programma)
Obiettivi dell’insegnamento
Finalità del corso è incrementare le capacità critiche, logiche e operative dello studente nell'attività progettuale della forma dell'architettura. Trattandosi di un corso afferente l’area del ‘Disegno’ il progetto affronterà prevalentemente problematiche di geometria descrittiva e comunicazione visiva. Approfondendo lo studio delle forme primarie, la loro genesi costruttiva e le possibili aggregazioni\relazioni costruibili fra di esse, l’allievo accrescerà il proprio senso critico nella lettura e nella composizione della forma. Programma La geometria descrittiva è sempre stata in costante evoluzione. Negli ultimi anni in modo particolare, a seguito dell’introduzione delle tecnologie digitali, si è notevolmente ampliata negli strumenti e negli obiettivi. Di prevalente importanza, nella formazione odierna dell’architetto è assimilare quei concetti invarianti della disciplina, che transitano indenni ad ogni trasformazione e costituiscono le fondamenta critiche operative dello studente nella creazione e nella rappresentazione della forma. Argomenti delle lezioni. Le lezioni si articolano sui seguenti temi principali caratteristici dell’area disciplinare del Disegno e nel particolare del processo di rinnovamento della geometria descrittiva: • Geometria (30 ore) • Modellazione 3D (20 ore) • Modellazione parametrica (10 ore) • Building Information Modeling (10 ore) • Rendering (10 ore) • Rapid prototyping (10 ore) • Comunicazione visiva (10 ore) Gli argomenti sono affrontati in modo critico più che semplicemente pratico, ciò significa che all'insegnamento esaustivo delle funzionalità di un singolo software\tecnologia, si preferisce fornire all'allievo le capacità critiche per comprendere le problematiche applicative della tecnologia digitale alla immaginazione e alla comunicazione del progetto. Gli argomenti sono dunque esposti all'interno di un impianto logico e organico che li vede fortemente connessi l’uno all'altro. R. Migliari, Geometria descrittiva, Volume II, CittàStudi, Torino 2009
(Date degli appelli d'esame)
G.M.Valenti “de.form.are \ de.form.ing” designpress Roma , II edizione 2010 |
8 | ICAR/17 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
1044141 -
TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA II
(obiettivi)
Il corso fornisce le conoscenze scientifiche e tecniche per il controllo delle problematiche inerenti la costruzione dell’architettura, in riferimento alle diverse tipologie edilizie, tramite l’approfondimento sistematico di casi di studio rappresentativi di modalità e procedimenti tradizionali, innovativi e sperimentali. La conoscenza dei metodi, degli strumenti e delle tecniche della costruzione tecnologicamente evoluta orientano specifiche esercitazioni progettuali sull’impiego di sistemi, tecniche costruttive, componenti e prodotti industriali da costruzione, e sulla progettazione di assemblaggi in opera. Il corso fornisce competenze tecniche per gestire lo sviluppo del progetto edilizio inteso come “processo progettuale”.
Canale: 1
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ARBIZZANI EUGENIO
(programma)
Finalità del corso:
Il corso si propone di fornire agli studenti un bagaglio di informazioni sistematizzate sui problemi posti dalla costruzione di un edificio, con particolare riferimento alla relazione operativa che deve essere connaturata fra progettazione e momento realizzativo. Dopo avere assimilato, al corso di “Tecnologia dell’Architettura I”, le conoscenze di base sulla cultura tecnologica della progettazione, sugli strumenti operativi del processo edilizio e sulla progettazione degli elementi costruttivi", nel corso di Tecnologia dell'Architettura II gli studenti progrediranno nello studio dei criteri e delle strumentazioni per la gestione del processo edilizio, apprenderanno cognizioni sui sistemi e sulle tecniche costruttive, sui componenti e sui prodotti industriali da costruzione e sugli assemblaggi in opera. Inoltre gli studenti acquisiranno la consapevolezza del progetto di architettura come “processo progettuale”, caratterizzato da sequenze, ruoli degli operatori e metodologie. Al termine del corso gli allievi dovranno avere raggiunto una preparazione generale sulle tecniche costruttive, sui componenti e sui prodotti industriali da costruzione; dovranno essere in grado di elaborare un progetto nelle sue tecniche costruttive e sviluppare un progetto architettonico a livello esecutivo; dovranno, infine, conoscere le principali fasi, procedure e strumenti operativi del processo edilizio. Descrizione dei contenuti: Il corso è articolato in tre aree tematiche: a) lezioni di carattere generale sul processo edilizio e sulle tecniche di sviluppo della progettazione esecutiva; b) lezioni tematiche sull’approccio prestazionale, sulle tecniche ed i sistemi costruttivi, sui prodotti ed i componenti e sui sistemi di assemblaggio; c) spazi di esercitazione su progetti da sviluppare a livello esecutivo. La prima area tematica affronta alcuni argomenti di inquadramento del processo edilizio: - la definizione del sistema edilizio e la scomposizione del sistema tecnologico; - la classificazione delle fasi e degli operatori del processo di costruzione; - lo sviluppo del progetto, dal preliminare, al definitivo, all’esecutivo; - l’affidamento dei lavori, la direzione dei lavori, la manutenzione e la gestione degli edifici. La seconda area tematica approfondisce principi, le caratteristiche e i dettagli esecutivi delle tecniche di costruzione e dei sistemi industrializzati di produzione edilizia, articolati in: - fondazioni e strutture portanti; - partizioni orizzontali e sistemi di collegamento verticali; - chiusure verticali: opache e trasparenti; - coperture piane ed elementi di finitura. La terza area tematica riguarda “la progettazione esecutiva di un edificio”. La esercitazione dovrà essere sviluppata da gruppi composti da due studenti, ognuno dei quali svilupperà sullo stesso progetto, una alternativa tecnologica nell’ambito di una simulazione dello sviluppo di un progetto architettonico esecutivo e uno studio dettagliato dei particolari costruttivi, a partire da un progetto preliminare di un edificio di semplice organizzazione planimetrica. Il progetto preliminare preso a riferimento potrà essere quello sviluppato nel Laboratorio di Progettazione del primo anno, o in alternativa, sarà assegnato direttamente dal corso. Dovrà essere sviluppato attraverso la definizione delle tecnologie costruttive che saranno assegnate a ciascun gruppo di studenti. Bibliografia per il superamento dell'esame
(Date degli appelli d'esame)
- Arbizzani E., “Tecnica e tecnologia dei sistemi edilizi”, Maggioli Editore, Milano, 2015. Bibliografia consigliata - Civiero P., Tecnologie per la riqualificazione. Soluzioni e strategie per la trasformazione intelligente del comparto abitativo esistente, Maggioli Editore, 2017 - AA. VV., “Manuale di progettazione edilizia”, volume 4, Hoepli, 1995.
Canale: 2
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GIOFRE' FRANCESCA
(programma)
Il corso è articolato in tre aree tematiche. - lezioni teoriche sul processo edilizio, sull’approccio prestazionale e sullo sviluppo dei livelli di progettazione;
- lezioni tematiche su tecniche e sistemi costruttivi, prodotti e componenti, sistemi di assemblaggio; - spazi di esercitazione che mirano alla elaborazione di porzioni di progetto esecutivo. La prima area tematica affronta alcuni argomenti teorici di inquadramento del processo edilizio: - la definizione del processo edilizio - la classificazione delle fasi e degli operatori del processo di progettazione e costruzione - le fasi della progettazione sino all’affidamento dei lavori, la manutenzione e la gestione degli edifici - il sistema ambientale e il sistema tecnologico - l’approccio prestazionale La seconda area tematica approfondisce principi, caratteristiche e dettagli esecutivi delle tecniche di costruzione e dei sistemi industrializzati di produzione edilizia, articolati in: - fondazioni e strutture portanti; - partizioni orizzontali e sistemi di collegamento verticali; - coperture piane e inclinate; - chiusure verticali; - elementi di finitura. La terza area, infine, si articola in esercitazioni riguardanti la ‘progettazione tecnologica’ di un edificio. Gli studenti dovranno sviluppare nel corso del semestre una simulazione dello sviluppo di un progetto architettonico sino all’esecutivo con uno studio dettagliato dei particolari costruttivi, a partire dal progetto svolto nel laboratorio di progettazione architettonica I o, in alternativa, su uno schema di progetto fornito dal corpo docente. L’esercitazione dovrà essere sviluppata da gruppi di studenti. Attività di cantiere. L'attività di cantiere è svolta in collaborazione con il CEFMECTP e si svolgerà nel cantiere studio della sede di Pomezia, in 3 giornate. L’attività è parte integrante dell’esame. Gli studenti che non potranno essere presenti nelle 3 giornate d cantiere, devono produrre una tesina che ha per oggetto l’analisi tecnologica di un edificio contemporaneo da concordare con il corpo docente. - Arbizzani E., Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Maggioli, 2011 (ultima edizione)
(Date degli appelli d'esame)
- Casini M., Tecnologia dell’Architettura, Modelli funzionali – Elementi costruttivi, DEI, Roma, 2017
Canale: 3
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10 | ICAR/12 | 125 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
AAF1212 -
LINGUA INGLESE - B2
(obiettivi)
Il corso si propone di consolidare le conoscenze della lingua inglese, con particolare riferimento al linguaggio tecnico in architettura, indicate nel livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue – Consiglio d’Europa (es., PET).
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6 | 75 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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1025639 -
SCIENZA DELLE COSTRUZIONI
(obiettivi)
Il corso presenta una trattazione unitaria del comportamento meccanico dei solidi deformabili modellati come continuo di Cauchy, basata sulla modellazione della cinematica, della statica, e del comportamento elastico dei materiali. Lo studio viene specializzato alla teoria tecnica della trave, presentando i concetti e le tecniche operative per l’analisi dello stato tensionale, la determinazione della resistenza e deformabilità, l’analisi di stabilità. Vengono discusse, in termini progettuali, le procedure di calcolo automatico di edifici costituiti da sistemi di travi deformabili, e le problematiche generali di progettazione e verifica in campo elastico.
Canale: 1
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MASIANI RENATO
(programma)
Il programma si articola nelle seguenti parti.
1. La trave elastica monodimensionale Modellazione della geometria, dei vincoli e delle azioni. Cinematica: spostamenti rigidi, analisi della deformazione, misure di deformazione, equazioni di congruenza, condizioni cinematiche al contorno. Statica: azioni interne, analisi locale della tensione, equazioni di equilibrio, condizioni statiche al contorno. Il legame costitutivo: la prova uniassiale, materiali fragili e materiali duttili. Legame costitutivo: comportamento assiale, comportamento flessionale. Metodi per la soluzione del problema elastico. 2. Meccanica dei solidi Analisi della deformazione: spostamenti e deformazioni, componenti della deformazione, equazioni di congruenza. Analisi della tensione: il concetto di tensione in un punto, componenti della tensione, equazioni indefinite di equilibrio, tensioni e direzioni principali, classificazione degli stati di tensione semplici. Legame costitutivo: materiali elastici, omogeneità, anisotropia, isotropia, elasticità lineare. Soluzione del problema elastico. 3. Il problema di De Saint Venant Il solido prismatico di De Saint Venant. Sollecitazioni semplici e composte in una trave. Il postulato di De Saint Venant. Formulazione semi-inversa del problema della trave. • La pressoflessione. Ipotesi sul campo di deformazione, campo di tensione, formula di Navier, asse neutro, piano di flessione, piano di sollecitazione, flessione retta e flessione deviata. Nocciolo centrale di inerzia. Pressoflessione nei materiali non reagenti a trazione • Torsione. La sezione circolare: soluzione di Coulomb, campo di spostamento, di deformazione e di tensione. Sezione circolare cava. Sezione cava sottile: soluzione di Bredt. Cenno al caso delle sezioni rettangolari, rettangolari sottili e composte. • Taglio. Taglio e flessione: tensione tangenziale media, teoria approssimata di Jourawsky. Taglio e torsione: centro di taglio. 4. Cenni alla stabilità dell'equilibrio elastico La qualità dell'equilibrio. Definizioni: equilibrio stabile, indifferente, instabile. L'asta di Eulero: carico critico, snellezza, iperbole di Eulero, effetto delle condizioni di vincolo. Testo di base
(Date degli appelli d'esame)
Casini P., Vasta M. “Scienza delle Costruzioni” CittàStudiEdizioni, Novara, 2011.
Canale: 3
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ROMEO FRANCESCO
(programma)
Continuo tridimensionale
Analisi della deformazione: campo degli spostamenti; gradiente dello spostamento e il tensore della deformazione infinitesima; vettore della deformazione; parametri fisici della deformazione: elongazione specifica e scorrimento angolare; componenti principali e invarianti di deformazione; stati di deformazione cubico, cilindrico, sferico; rappresentazione di Mohr; le equazioni di congruenza e le equazioni di compatibilità cinematica. Analisi della tensione: tensione secondo Cauchy; analisi della tensione in un punto; lemma di Cauchy; teorema di Cauchy; tensore degli sforzi; componenti principali e invarianti di tensione; stati di tensione cubico, cilindrico, sferico; linee isostatiche; tensione media; tensione normale ottaedrica e tensione tan- genziale ottaedrica; rappresentazione di Mohr; le equazioni indefinite di equilibrio. Dualità e teorema dei lavori virtuali: dualità del problema cinematico e statico; il lavoro virtuale interno; il teorema dei lavori virtuali. Legame elastico lineare: costanti elastiche; legge di Hooke generalizzata. Il lavoro di deformazione; teoremi energetici; simmetrie elastiche; legame isotropo. Problema elastico: equazioni del problema elastico; unicità della soluzione. Metodi di soluzione: il metodo degli spostamenti e il metodo delle tensioni; formulazioni integrali e variazionali. I metodi: diretto, inverso e semi-inverso. Il postulato di Saint Venant. Il problema di Saint Venant Il solido di Saint Venant: posizione del problema; caratterizzazione geometrica; caratterizzazione dinamica; conseguenze della caratterizzazione geometrica e dinamica. Estensione uniforme (ovvero forza normale centrata). Flessione uniforme: flessione retta e flessione deviata; asse della sollecitazione; asse neutro; asse d'inflessione; forza normale eccentrica. Torsione uniforme: sezione di forma qualsiasi; sezione circolare piena e cava; analogia idrodinamica; sezioni cave a parete sottile (teoria di Bredt); sezioni sottili - rettangolare stretta, sezioni composte. Flessione non uniforme o sollecitazione di flessione e taglio: trattazione approssimata di Jourawsky; sezioni monoconnesse in parete sottile; centro di taglio; area di taglio. Sicurezza strutturale Limite elastico. Criteri di resistenza puntuali: criterio della tensione normale massima; criterio della deformazione normale massima; criterio della tensione tangenziale massima; criterio della tensione tangenziale ottaedrica; rappresentazione dei criteri di resistenza nello spazio delle tensioni principali per stati piani; la rappresentazione dei criteri di resistenza nel piano di Mohr. Stabilità dell'equilibrio: la trave caricata di punta; influenza delle condizioni di vincolo sul carico critico Euleriano; la lunghezza libera d'inflessione. Casini P., Vasta M., Scienza delle Costruzioni, CittàStudi Edizioni, 2019.
(Date degli appelli d'esame)
Capecchi D., Elementi di scienza delle costruzioni, CISU, 2007. Luongo A., Paolone A., Scienza delle Costruzioni - vol. I, II, Ambrosiana, 2005. Comi C., Corradi Dell'Acqua L., Introduzione alla meccanica strutturale, McGraw-Hill, 2016.
Canale: 2
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LIBERATORE LAURA
(programma)
Il programma si articola nelle seguenti parti.
1. Richiami su travi e sistemi di travi mono-assiali Modellazione della geometria, dei vincoli e delle azioni. Cinematica: spostamenti rigidi, analisi della deformazione, misure di deformazione, equazioni di congruenza, condizioni cinematiche al contorno. Statica: azioni interne, analisi locale della tensione, equazioni di equilibrio, condizioni statiche al contorno. Il legame costitutivo: la prova uniassiale, materiali fragili e materiali duttili. Legame costitutivo: comportamento assiale, comportamento flessionale. Metodi per la soluzione del problema elastico. 2. Le strutture reticolari: definizioni ed ipotesi; funzionamento statico delle strutture reticolari; analisi qualitativa; metodi di soluzione (metodo dei nodi, metodo delle sezioni di Richter). 3. Cenni alla stabilità dell'equilibrio elastico La qualità dell'equilibrio. Definizioni: equilibrio stabile, indifferente, instabile. L'asta di Eulero: carico critico, snellezza, iperbole di Eulero, effetto delle condizioni di vincolo. Verifiche di travi tozze e snelle soggette a compressione. 4. Meccanica dei solidi Analisi della deformazione: spostamenti e deformazioni, componenti della deformazione, equazioni di congruenza. Analisi della tensione: il concetto di tensione in un punto, componenti della tensione, equazioni indefinite di equilibrio, tensioni e direzioni principali, classificazione degli stati di tensione semplici. Legame costitutivo: materiali elastici, omogeneità, anisotropia, isotropia, elasticità lineare. Soluzione del problema elastico. 5. Il problema di De Saint Venant Il solido prismatico di De Saint Venant. Sollecitazioni semplici e composte in una trave. Il postulato di De Saint Venant. Formulazione semi-inversa del problema della trave. 5.1 Torsione. La sezione circolare: soluzione di Coulomb, campo di spostamento, di deformazione e di tensione. Sezione circolare cava. Sezione cava sottile: soluzione di Bredt. Cenno al caso delle sezioni rettangolari, rettangolari sottili e composte. 5.2 La pressoflessione. Ipotesi sul campo di deformazione, campo di tensione, formula di Navier, asse neutro, piano di flessione, piano di sollecitazione, flessione retta e flessione deviata. Nocciolo centrale di inerzia. Pressoflessione nei materiali non reagenti a trazione 5.3 Taglio. Taglio e flessione: tensione tangenziale media, teoria approssimata di Jourawsky. Taglio e torsione: centro di taglio. Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
Testo di base Casini P., Vasta M. “Scienza delle Costruzioni” CittàStudiEdizioni, Novara, 2011. Per approfondimenti Schodek D.L. “Strutture”, Pàtron Editore, Bologna, 2004. Per esercizi Materiale sul sito del docente. |
8 | ICAR/08 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1044142 -
PROGETTAZIONE URBANISTICA II
(obiettivi)
Il corso fornisce una disamina del nuovo profilo dei problemi urbani della città contemporanea e i conseguenti nuovi indirizzi della disciplina in ambito nazionale e internazionale, in termini di componenti, di strategie spaziali e di sequenza di costruzione del piano. Ciò al fine di individuare i principi, le azioni e i percorsi della pianificazione per effettuare il riordino funzionale, formale e ambientale della città e dei territori metropolitani. L’obiettivo formativo si concretizza nel padroneggiare gli indirizzi complessi delle nuove forme di pianificazione e di progettazione contemporanea.
Canale: 2
Canale: 1
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MONARDO BRUNO
(programma)
Obiettivo principale del Corso è fornire le conoscenze a livello culturale, analitico, metodologico e tecnico-operativo per governare il processo di concezione, costruzione e attuazione del progetto urbanistico, nelle sue varie declinazioni. L’opportunità di analizzare criticamente e simulare i passaggi fondamentali per la redazione di un progetto urbanistico consentirà allo studente di cogliere la complessità del rapporto tra linee culturali, scelte economiche, implicazioni ambientali e fenomenologia delle trasformazioni fisico-spaziali della città (inserita nel suo contesto insediativo) e delle sue singole componenti.
Argomenti principali delle lezioni 0.1 Cornice d’inquadramento e concetti generali • richiami allo statuto fondativo della disciplina in epoca moderna, cos’è la Progettazione Urbanistica, a cosa serve, come nasce, in quali contesti si applica il ruolo e le “missioni” così come si sono evolute nel tempo e nello spazio, dalla tradizione all’innovazione; • il lessico del progetto urbanistico: ricognizione speditiva sui principali termini disciplinari a carattere generale e specifico; • gli attori della scena insediativa, i soggetti che interagiscono dialetticamente per la determinazione delle scelte di trasformazione del territorio e della città. 1. Origini della progettazione urbanistica moderna • richiami alle radici socio-culturali nel contesto delle stagioni della città industriale in occidente (XVIII e XIX secolo); la fenomenologia degli insediamenti post-industriali contemporanei; • rapporto tra il progetto urbanistico e le ideologie e i modelli urbani dal XIX all’esordio del XX secolo: il socialismo utopista (Owen, Fourier, Godin), il funzionalismo igienista (le politiche di riqualificazione ed espansione delle grandi città d’Europa), l’attenzione alle radici e al patrimonio culturale (Sitte), la teoria dell’urbanizzazione (Cerdà), l’evoluzionismo urbano (Geddes), l’innovazione morfologico-infrastrutturale (Soria y Mata), la città giardino (Howard, Unwin, De Soissons), la “nuova città industriale” (Garnier), etc. 2. Principi fondativi per il progetto della città razionalista e per il suo superamento • nascita e affermazione della teoria della “città moderna” e sua attuazione. Il contributo delle avanguardie, il Movimento Moderno e la città razionalista, il funzionalismo, i CIAM, la Carta d’Atene, Le Corbusier urbanista; • i modelli alternativi: la teoria della “città vivente” nel progetto “Broadacre city” di F.L.Wright; • i fenomeni di urbanizzazione nella città post-industriale e le tendenze nel contemporaneo (la dimensione metropolitana, la città diffusa, il periurbano, lo spazio topologico, il dominio reticolare, lo spazio dei flussi, la “smart city”, etc.). 3. Le politiche, gli strumenti e le tecniche: dimensioni, temi e questioni emergenti • la dimensione tecnico-normativa. L'evoluzione degli strumenti urbanistici e del piano comunale generale e attuativo. Dal piano dell’espansione razional-comprensivo alla logica incrementale, dal piano isotropo e atemporale a quello asimmetrico e diacronico, dallo strumento a “due velocità” alla “bipartizione del piano” (strutturale e operativo) e al Programma integrato, dall’architettura gerarchica dei piani alla flessibilità evolutiva degli strumenti attuativi, alla stagione dei Programmi Complessi; • focus sul “Progetto Urbano”: origine (Francia), interpretazione, polisemia, dimensione spaziale, economica, sociale, partenariale; il ruolo del Progetto Urbano dalle politiche di riqualificazione a quelle di rigenerazione urbana; la centralità del sistema dello spazio pubblico; approfondimento sul tema del Progetto Urbano così come è concepito nel PRG di Roma 2003-08; • linee evolutive del piano “razional-comprensivo” di eredità modernista, le declinazioni nei modelli culturali europei, ascesa, declino e obsolescenza. La questione dello zoning, la dialettica tra mono e multifunzionalità, il tema (e superamento?) degli standard urbanistici; • la dimensione socioeconomica. Il ciclo del Progetto Urbanistico, l’esplorazione e l’individuazione dei soggetti portatori d’interesse e il loro coinvolgimento. Cenni sulle questioni della democrazia partecipativa, strumenti e procedure. Le tematiche della politica della casa in Italia e nel contesto continentale: dalla casa operaia e popolare all’edilizia residenziale pubblica fino all’housing sociale. Le ricadute sulle politiche di riqualificazione e rigenerazione urbana. • La dimensione ambientale. La complessità del Progetto Urbanistico e delle sue componenti nell’ottica della sostenibilità ecologico-ambientale. La costruzione della continuità e il ruolo del sistema degli spazi aperti. 4. Casi di studio • nascita ed evoluzione del “Projet Urbain” (e dello strumento della ZAC) in Francia dagli anni 1980 ad oggi. La dimensione intercomunale del piano dallo Schéma Directeur d’agglomeration allo SCOT Métropole. Progetto urbano e reti della mobilità per le strategie di riqualificazione e rigenerazione urbana a Parigi, Lione, Lille, Marsiglia, Nantes, Bordeaux, Strasburgo. • Il fenomeno degli "Urban Innovation Ecosystems" e dei quartieri innovativi tra Europa e Nord-America. I casi di Barcellona @22. Boston Innovation District, Roxbury Innovation District, Cambridge Innovation Center e Kendall square, Milano da Expo a distretto d’innovazione. Colarossi P., Latini A. P. (2008, eds.), La progettazione urbana, 3 vol., Il Sole24Ore;
(Date degli appelli d'esame)
Gabellini P. (2018), Le mutazioni dell’urbanistica. Principi, tecniche, competenze, Carocci Roma; Gabellini P. (2001), Tecniche urbanistiche, Carocci Roma; Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. (2013), Governo del territorio e pianificazione spaziale, Cittàstudi Edizioni; Indovina F. (2017), Ordine e disordine nella città contemporanea, F. Angeli Milano; Monardo B. (2010, ed.), La città liquida, Maggioli Editore; Pasqui G. (2017), Urbanistica oggi. Piccolo lessico critico, Donzelli, Roma Secchi B., (2000), Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari; Secchi B., (2013), La città dei ricchi e la città dei poveri, Laterza, Roma-Bari; Bianchetti C. (2016), Spazi che contano. Il progetto urbanistico in epoca neoliberale, Donzelli Roma; Ferretti L.V. (2012), L’architettura del Progetto urbano. F. Angeli Milano; Ingallina P. (2001), Le projet urbain, PUF Paris; Mangin D., Panerai P. (1999), Projet Urbain, Parenthéses Paris; Russo M. (2011), Il progetto urbano nella città contemporanea, Clean
Canale: 3
Canale: 4
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10 | ICAR/21 | 125 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1026591 -
SCIENZA DELLA RAPPRESENTAZIONE III
(obiettivi)
Il corso offre gli strumenti teorici e operativi per il rilievo architettonico, urbano e dell’ambiente costruito in genere, attraverso l’illustrazione delle metodologie di acquisizione dei dati metrici, le procedure e tecniche di restituzione grafica, di modellazione e di analisi morfologica e tematica per la documentazione del costruito, il restauro ed il recupero edilizio.
Canale: 1
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CARLEVARIS ANNA LAURA
(programma)
Lo scopo del corso è quello di fornire allo studente architetto - che ha già acquisito le competenze essenziali per la rappresentazione a mano libera e digitale dell’architettura e del contesto urbano - gli strumenti necessari alla acquiizione dei dati metrici e morfologici del patrimonio esistente e la restituzione dei dati per via grafica bi e tridimensionale.
Il corso mira a individuare e sviluppare, all'interno della formazione acquisita dagli studenti, quelle conoscenze che possono contribuire al delicato compito di approccio al patrimonio storico e alle stratificazioni dell’ambito urbano (conoscenze geometriche di base, tecniche grafiche tradizionali e non, storia dell’architettura, etc.) per mettere a fuoco l’interdisciplinarietà tra le diverse componenti del bagaglio cultuale dell’architetto. Il rilievo di un edificio è un’operazione da affrontare a partire dalla consapevolezza del suo specifico valore storico-architettonico e da un’accurata indagine storico-critica. In seconda istanza, poiché rilevare significa scegliere quegli elementi che meglio restituiscono il significato dell’opera, è necessario operare un'adeguata schematizzazione geometrico-architettonica dell’architettura per poter poi procedere alla acquisizione metrica di elementi significativi opportunamente selezionati. Infine si passa alla fase operativa di acquisizione metrica non prima di aver acquisito le tecniche di rilevamento e le necessarie teorie della misura. L’intero processo, inoltre, è proposto allo studente come una significativa occasione per rivedere e selezionare, dal punto di vista grafico, le diverse modalità di rappresentazione per scegliere, di volta in volta, gli strumenti e i modi opportuni per registrare su carta lo stato di avanzamento del progetto di rilievo e la sua documentazione. Lo studente è tenuto a presentare, al momento dell’esame, i seguenti elaborati: A_ Taccuino di lavoro che riporta lezioni e esercitazioni in aula, nonché eidotipi, ecc. B_ Esercitazioni svolte durante il semestre e collegate ai temi delle lezioni, applicate ai primi approcci al rilevamento a vista e al rilevamento diretto di oggetti semplici. B_Elaborati relativi al Tema d’anno, scelto dagli studenti stessi in un ambito di proposte avanzate dall'insegnante. In generale, si ritiene opportuno che gli studenti, organizzati in gruppi composti da tre persone, lavorino su soggetti non troppo distanti né dal unto di vista storico-architettonico e morfologico, né dal punto di vista logistico, in modo da condurre l'esperienza in maniera collettiva. L’esercitazione dovrà descrivere: - storia dell’edificio e del contesto urbano; - eidotipi di piante, sezioni, prospetti; -elaborati relativi all'acquisizione delle misure tramite rilievo diretto e indiretto; - integrazioni del rilievo mediante fotogrammetria, fotomodellazione, etc; - restituzione dell’analisi storica, architettonica, metrico-proporzionale di piante e alzati; - eventuali elaborati desunti dal modello tridimensionale dell’oggetto rilevato; - presentazione power point o tavola di sintesi che racconti gli aspetti operativi e le scelte metodologiche, nonché gli apparati documentari raccolti. - Riccardo Migliari, Il disegno degli ordini e il rilievo dell’architettura classica: Cinque pezzi facili, in Disegnare. Idee, immagini, n. 2, 1991, pp. 49-66;
(Date degli appelli d'esame)
- Mario Docci, Diego Maestri, Manuale del rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Roma-Bari 1994; nuova edizione: Laterza, Roma-Bari 2009; - Leonardo Paris, Il problema inverso della prospettiva, Edizioni Kappa, Roma 2000; - Malvina Borgherini, Dal disegno alla scienza della rappresentazione, Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia 2005; - Livio De Luca, La fotomodellazione architettonica. Rilievo, modellazione, rappresentazione di edifici a partire da fotografie, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2011; - Leonardo Paris, Dal problema inverso della prospettiva al raddrizzamento fotografico, Aracne, Roma, 2014. Altri testi sono suggeriti di volta in volta agli studenti.
Canale: 3
Canale: 4
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IPPOLITI ELENA
(programma)
Obiettivo formativo generale
- Conoscere e saper applicare teorie, metodologie, procedure e tecniche per condurre una lettura consapevole e un'analisi critica di un organismo architettonico o urbano attraverso il rilievo architettonico o urbano. Obiettivi formativi specifici - Controllare il modello mentale dello spazio esistente attraverso le operazioni di selezione, misurazione e rappresentazione. - Sperimentare diverse modalità per la lettura e l'analisi di un organismo architettonico o urbano alle diverse scale, attraverso la metodologia del rilievo, in quanto "pratica intellettuale" in grado di fornire risultati rigorosi non solo in senso metrico-dimensionale, ma anche in quello logico-analitico. - Saper condurre una lettura di un organismo architettonico o urbano, nel suo insieme e delle singole parti, attraverso una continua e sistematica tematizzazione grafica. - Conoscere e saper applicare le principali teorie, metodologie, procedure e tecniche per l'acquisizione dei dati metrico-geometrici nel campo del rilievo architettonico o urbano. - Conoscere e saper applicare le principali teorie, metodologie, procedure e tecniche per la restituzione grafica e la modellazione nel campo del rilievo architettonico o urbano. Argomenti delle lezioni I principali temi delle lezioni sono organizzati in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa. Questi sono di seguito elencati. - Introduzione alla disciplina del rilievo. Il rilievo come pratica intellettuale di conoscenza scientifica specifica. Lo studio operativo di un organismo architettonico o urbano, delle sue parti e dei suoi elementi. Il rilievo tematico. - Rilevare. La prima fase del rilievo: l'acquisizione dei dati. Dall'acquisizione dei dati alla rappresentazione dell'informazione. - La pratica del rilievo. Prima fase: comprendere e progettare. Seconda fase: misurare. Terza fase: rappresentare. Quarta fase: leggere criticamente. - Misurare. Misura e proporzione. Misurare come operazione critica: la discretizzazione. La misura e l'errore. L'errore di graficismo. - Metodi e tecniche per il rilevamento della forma e della dimensione. Il metodo diretto, il metodo topografico e il metodo fotogrammetrico: riferimenti teorici general, gli strumenti di misura, il prelievo delle misure, l'inquadramento del rilievo. Nuove tecnologie e l’integrazione dei metodi. - La rappresentazione del rilievo. Le rappresentazioni convenzionali: considerazioni generali. Le rappresentazioni convenzionali: dalla geometria alla morfologia. Le rappresentazioni convenzionali: le carte tematiche. Le rappresentazioni non convenzionali: immagini e testi. I materiali fotografici. Materiali cartografici ed iconografici storici. - Rilevamento, censimento, catalogazione e classificazione. - Note sulla storia del rilevamento architettonico e urbano. - Cenni sulla rappresentazione cartografica storica. Supporto alla didattica in uso: La piattaforma di e-learning della Sapienza, http://elearning2.uniroma1.it/ Per eventuali contatti: elena.ippoliti@uniroma1.it - Docci Mario, Diego Maestri (1994 e sg). Il rilevamento architettonico e urbano, 2 voll., Laterza, Roma-Bari 1994 ed edizioni successive.
(Date degli appelli d'esame)
- Ippoliti Elena (2000). Rilevare. Comprendere. Misurare. Rappresentare. Roma, Kappa, Roma, 2000. - Jean Paul Saint Aubin (1999). Il rilievo e la rappresentazione dell’architettura, edizione italiana a cura di Laura BARATIN, Moretti & Vitali Editori, Bergamo, 1999.
Canale: 2
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IPPOLITO ALFONSO
(programma)
Programma del Corso.
Scopo del Corso è di dotare lo studente di tutti quegli strumenti che gli consentano di leggere, rappresentare, analizzare un elemento architettonico nei suoi vari aspetti (metrici, strutturali, formali, etc.) secondo un approccio quanto più possibile controllato scientificamente. Dopo aver acquisito durante i primi due anni i fondamenti e le abilità necessarie per costruire e manipolare vari modelli (geometrici, grafici e informatici) di un oggetto architettonico, lo studente è chiamato a cimentarsi con i problemi connessi con il rilievo e la rappresentazione di un edificio dell’architettura storica. Su di esso ciascuno dovrà sperimentare le varie tecniche grafiche e informatiche acquisite, così come applicare, in forma controllata, i vari procedimenti di rilevamento. Geometria della Rappresentazione – In quest’ambito disciplinare il Corso intende fornire allo studente gli strumenti per l’approfondimento delle specifiche tematiche inerenti il rilievo dell’architettura. In particolare si concentrerà sulla modellazione 3D e sull’analisi delle superfici che ricorrono in architettura. Disegno dell’Architettura - Verranno anche qui ripresi ed approfonditi alcuni argomenti teorici già affrontati durante i primi due anni di corso. A questa parte teorica si affiancheranno alcune attività di tipo applicativo che costituiranno il necessario supporto nell’avanzamento del lavoro di rilievo. Rilievo dell’Architettura - La maggiore consapevolezza teorica ed abilità pratica dello studente consente in questo terzo anno di affrontare i problemi tipici del Rilievo architettonico e urbano. Questa disciplina ha in questi ultimi tempi guadagnato un ruolo di prima fila tanto nella cultura storico-architettonica che nella formazione e nella pratica professionale dell’architetto sotto la spinta di molteplici fattori: le crescenti esigenze di tutela del patrimonio architettonico; la sempre più riconosciuta validità formativa della disciplina; il crescente interesse per il rinnovamento e la riqualificazione dei centri storici e dell’ambiente urbano. Sembra importante ribadire che con il termine Rilievo non indica soltanto la semplice operazione di misurazione e restituzione grafica di un manufatto, ma al contrario quel complesso di operazioni che attraverso l’osservazione, l’analisi e la rappresentazione di tutte le componenti dell’architettura (da quelle dimensionali a quelle geometriche, da quelle strutturali a quelle costruttive) consentono di cogliere l’intima essenza dell’elemento architettonico o urbano oggetto di studio. Il rilievo assume, in questa ottica, il ruolo di disciplina scientifica a carattere conoscitivo/formativo capace di penetrare all’interno di questa complessa realtà, divenendo lo strumento base per tutte quelle operazioni di “lettura” e di “trascrizione grafica” rivolte al patrimonio architettonico, siano esse orientate verso la conoscenza storica, la documentazione ed anche, verso le operazioni di conservazione e di restauro. Da un punto di vista teorico si procederà pertanto all’integrazione delle conoscenze già maturate a proposito al rilievo a vista con quanto necessario per l’impostazione di un rilievo scientificamente corretto. L’attenzione sarà in particolare concentrata sull’impostazione di un progetto di rilievo, sulla differenza tra rilievo diretto e strumentale, sui problemi relativi al rilievo planimetrico e altimetrico (costruzione e controllo delle poligonali, trilaterazioni e triangolazioni, intersezione in avanti). Per quanto attiene invece alla parte applicativa, essa verterà sul rilievo a vista completo di un edificio e all’impostazione del relativo progetto del rilievo. In questo quadro rientra pertanto la realizzazione di un certo numero di elaborati grafici ed informatici, che rispecchiano il percorso formativo dello studente e testimoniano il conseguimento degli obiettivi prefissati. Come già per l’anno passato, tuttavia, questi elaborati devono essere intesi come la sintesi di varie attività (lezioni ex cathedra, al computer, esercitazioni in aula o all’aperto); lo studente dovrà inoltre proseguire la registrazione di tutte queste esperienze, in forma di appunti e disegni, sul suo personale Taccuino (possibilmente utilizzando quello dello scorso anno) che dovrà essere tenuto aggiornato e in ordine per essere mostrato nel caso i docenti ne facciano richiesta. In questo quadro vanno inseriti gli argomenti che saranno affrontati in questa parte del corso: La storia del rilevamento architettonico Verrà analizzato il ruolo svolto dal Rilevamento nel nostro passato per indagare il variare dei concetti, delle metodologie e delle strumentazioni. L’analisi storica partirà dall’antichità classica per proseguire attraverso il Medioevo ed il Rinascimento fino ad arrivare ai grandi rilevatori dell’Ottocento. Verranno presi in esame alcuni esempi significativi della storia del Rilevamento Urbano: Forma Urbis Romae, Pianta di Imola di Leonardo da Vinci, il Rilievo di Roma, etc... Saranno trattati anche: Elementi di Storia della Cartografia, Metrologia antica, relazione tra le antiche unità di misura. Metodologia del rilevamento La teoria della misura, le precisioni e le norme da osservare nella ripresa delle misure. Il Rilevamento diretto: problemi generali, gli strumenti e le tecniche di impiego, le metodologie tradizionali. Rilevamento strumentale e fotogrammetrico: gli strumenti e le tecniche di impiego e le metodologie. Le nuove tecnologie di rilevamento: scansione 3D, Image Based Modelling (IBM). Il Rilevamento urbano: problematiche generali e metodologie. Il Rilevamento finalizzato al Restauro ed al consolidamento. Le tecniche di rappresentazione grafica del rilevamento Convenzioni grafiche, simbologie e norme di rappresentazione Le scale di rappresentazione ed i loro contenuti Le Carte tematiche per il rilevamento architettonico: datazioni, stato fessurativo, materiali, stato di conservazione delle superfici. Elementi di catalogazione secondo le norme dell’I.C.C.D. Elaborati richiesti allo studente. Il tema di esame deve essere stabilito entro il primo mese del Corso. E’consentita la scelta dello stesso tema a max. tre studenti, ciascuno dei quali dovrà dimostrare l’apporto individuale all’impostazione ed allo sviluppo del lavoro. Temi e casi particolari dovranno essere concordati con la docenza. Gli elaborati richiesti saranno come di consueto di tre tipi: il Taccuino, le Tavole ed i Modelli Informatici. Il Taccuino – Esso consiste come è noto in un album del tipo a fogli bianchi, rilegato, formato A4 (29,7x21) o simile, nel quale ciascuno studente svolge gli ex tempore (come le esercitazioni in aula o all’esterno), prende gli appunti delle lezioni illustrandoli a riga e squadra o preferibilmente a mano libera con i disegni realizzati dal docente alla lavagna o al computer ed infine raccoglie gli esercizi che saranno assegnati durante le lezioni. Sul taccuino dovranno anche essere riportati gli appunti relativi alle esercitazioni sugli strumenti di rilevamento che si svolgeranno all’esterno Per ovvie ragioni di continuità, è preferibile che lo studente prosegua nell’utilizzo dell’album del secondo anno di corso. Le Tavole – Al Taccuino si accompagnano come accennato alcuni elaborati in formato libero (preferibilmente nei formati UNI) realizzati preferibilmente al CAD che dovranno illustrare il lavoro di rilievo dell’organismo architettonico scelto, dimostrando il livello di consapevolezza grafica raggiunto dallo studente e la sua capacità di rappresentare elementi di varia complessità. In questa fase gli studenti possono come detto riunirsi in gruppi (max. tre componenti) sia per lo svolgimento delle operazioni di rilevamento che per quelle di elaborazione e rappresentazione. Le prime tavole dovranno illustrare il contesto architettonico nel quale si trova l’edificio e il suo sviluppo storico; successivamente dovrà essere rappresentato il rilievo geometrico (in scala da definire a secondo delle dimensioni dell’organismo prescelto) ed il rilievo architettonico che invece dovrà obbligatoriamente essere graficizzato in pianta, prospetto e sezioni alla scala 1:50. Dovranno infine essere prodotti alcuni elaborati di dettaglio (uno per ogni componente del gruppo di lavoro) alle scale 1:20, 1:10. E’ necessario infine realizzare una prova di colore su un prospetto o su un dettaglio architettonico dell’organismo prescelto (un elaborato per ogni studente). I Modelli Informatici – Parte integrante degli elaborati d’esame saranno i modelli informatici dell’organismo scelto come tema dell’anno. Essi dovranno dimostrare la capacità dello studente di comprendere, sintetizzare, costruire e manipolare le sue qualità spaziali. Tali modelli dovranno essere concepiti sia per un utilizzo puramente a video che in funzione di un’uscita su carta. Anche in questa fase il lavoro può essere svolto in gruppo secondo le modalità illustrate nel punto precedente. Scadenza di consegna del lavoro dell’anno La consegna degli elaborati richiesti per la prova d’esame dovrà essere effettuata almeno una settimana prima della data d’appello. Sono previste verifiche periodiche, programmate dalla docenza; Gli elaborati richiesti per le stesse costituiranno parte integrante dei materiali finali presentati alla prova d’esame. La totale mancata presentazione alle scadenze stabilite degli elaborati parziali sarà motivo di non ammissione agli appelli d’esame dell’A.A. di frequenza. Pagina e-learning del Corso E’attiva su e-learning la pagina del corso. Questa costituisce da tempo un canale privilegiato di comunicazione tra i docenti e gli studenti nel quale si trovano i programmi, gli argomenti delle lezioni ed il relativo calendario, l’elenco degli elaborati necessari per l’esame ed altre informazioni utili. Sulla pagina, inoltre, vengono pubblicate tutte le comunicazioni (date degli esami, orari di ricevimento, etc.) come pure gli avvisi e le eventuali variazioni dell’attività didattica (appuntamenti, etc.). Si raccomanda pertanto di visitare la pagina con regolarità. Esame Per poter sostenere l’esame è evidentemente necessario che lo studente abbia già sostenuto con successo l’esame di Scienza della Rappresentazione 2. Ciò premesso, l’esame verte sulla verifica degli elaborati prodotti; lo svolgimento dell’esame prevede inoltre una parte orale individuale che riguarderà sia gli argomenti delle lezioni che la conoscenza dei testi consigliati. Ricevimenti. I docenti e i loro collaboratori ricevono gli studenti secondo le modalità pubblicate sul sito del corso ogni settimana durante il secondo semestre. Durante questi incontri saranno esaminati gli elaborati prodotti e saranno forniti tutti i consigli e i chiarimenti necessari per migliorare la qualità del lavoro. Si prenderà nota, inoltre, del progresso dell’iter formativo di ogni studente. Mario Docci e Diego Maestri, Storia del rilevamento architettonico e urbano, Bari 1993
(Date degli appelli d'esame)
Mario Docci e Diego Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Bari 2009 (Nuova Edizione) Mario Docci, Strumenti didattici per il rilievo, corso di strumenti e metodi per il rilevamento dell’architettura, Gangemi Roma 2000 Mario Docci, Diego Maestri, Marco Gaiani, Scienza del Disegno, Città Studi 2017 Carlo Bianchini, Carlo Inglese, Alfonso Ippolito, 2016. I Teatri del Mediterraneo come esperienza di rilevamento integrato / The Theaters of the Mediterranean as integrated survey experience. Roma: Sapienza University press. ISBN: 978-88-98533-93-0 Carlo Bianchini, La Documentazione dei teatri antichi del Mediterraneo, Gangemi Roma 2012 Altri testi di consultazione: Emanuela Chiavoni, Il disegno di Oratori romani, Gangemi Roma 2008 Carlo Bianchini, La Scienza della Rappresentazione nella concezione di Guarino Guarini, Gangemi Roma 2008 Luca Ribichini, Il volto e l’architetto, Gangemi Roma 2008 Mario Docci, Manuale di disegno architettonico, Bari 1985 Mario Fondelli, Manuale di Topografia, 3voll.,Bari 1991 Riccardo Migliari, Il disegno degli ordini e l’architettura classica: cinque pezzi facili”, in “Disegnare, Idee, Immagini”, II2, Roma 1991 Cesare Cundari, Fotogrammetria architettonica, Roma 1983 Michela Cigola, Proposta di simbologia grafica per il Rilevamento architettonico e urbano, Roma 1988 Marco Carpiceci, “La fotografia per l’architettura e l’ambiente”, Fratelli Palombi Editori, 1997 Marco Carpiceci,”Il rilevamento dello spazio architettonico”, Kappa edizioni, Roma 2000 E. Chiavoni, Marina Docci, “Mole da olio e mole da grano tra paesaggio agrario e archeologia industriale. Il sistema dei frantoi e dei mulini ad acqua nell’Alto Lazio: conoscenza e valorizzazione”, Aracne, editrice Roma 2014 |
8 | ICAR/17 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
98751 -
STORIA DELL' ARCHITETTURA MODERNA
(obiettivi)
Il corso è finalizzato all’acquisizione delle conoscenze storiche e critiche riguardanti il rapporto tra città e territorio con particolare riferimento a temi e figure della tradizione europea.
Canale: 1
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ROCA DE AMICIS AUGUSTO
(programma)
Obiettivo principale del corso è la lettura dell’opera architettonica nella sua individualità: caratteri e tendenze generali, differenti scuole interpretative, corrispondenze con il contesto storico, mutamenti di concezione, verranno volta per volta evidenziati per via di deduzione dal costante esercizio di analisi delle singole opere. Il corso si incentra sullo svolgersi dell’architettura in Italia, con particolare riferimento a Roma, nel periodo compreso tra l’esordio romano di Donato Bramante e le proposte di Giovanni Battista Piranesi, ossia nell’arco di tempo compreso tra il XVI secolo e la seconda metà del XVIII. Verranno inoltre indicati alcuni riferimenti essenziali relativi all’architettura del Quattrocento per completare il panorama di un periodo in cui gli ordini architettonici, la spazialità derivata dalla prospettiva, il processo continuo di rielaborazione creativa dei modelli antichi rivestono un ruolo fondante nella progettazione.
Sommario degli argomenti: Il Cinquecento A - Lezioni 1. Introduzione generale, criteri e scelte del corso. Bramante da Milano a Roma. Opere: Santa Maria presso San Satiro e tribuna di Santa Maria delle Grazie a Milano; tempietto di San Pietro in Montorio; chiostro di Santa Maria della Pace; cortile del Belvedere. 2. La fabbrica di San Pietro: progetti e significati. Opere: progetti di Bramante, Raffaello e Peruzzi per San Pietro. 3. Progetti e sperimentazioni nell'architettura sacra del primo Cinquecento. Opere: i progetti di Peruzzi per il Duomo di Carpi e per San Domenico a Siena. I progetti per San Giovanni dei Fiorentini: Sansovino, Peruzzi, Sangallo. 4. Il tema del palazzo tra Roma e l'Italia settentrionale. Opere: Palazzo Caprini di Bramante; Giulio Romano, palazzo Maccarani a Roma, palazzo Thiene a Vicenza; Jacopo Sansovino, palazzo Gaddi a Roma, palazzo Corner a Venezia; Michele Sanmicheli, palazzo Bevilacqua a Verona; Palladio, palazzo Porto, palazzo Valmarana, palazzo Chiericati a Vicenza. Alessi, palazzo Marino a Milano. Opere pubbliche: Sansovino, la Libreria Marciana a Venezia; Palladio; la Basilica e la Loggia del Capitanio a Vicenza. 5. Regola e licenza: il problema del Manierismo in architettura. Opere: Raffaello, Palazzo Branconio dell'Aquila; Giulio Romano, Palazzo Te; Michelangelo, Biblioteca Laurenziana a Firenze. 6. Antonio da Sangallo il Giovane. Opere: Palazzo Baldassini, Palazzo Farnese, Santa Maria di Monserrato, la facciata di Santo Spirito in Saxia, i progetti e il modello per San Pietro. 7. Michelangelo a San Pietro. La tarda attività romana di Michelangelo. Opere: il San Pietro michelangiolesco; i progetti per San Giovanni dei Fiorentini, porta Pia, la cappella Sforza in Santa Maria Maggiore, i lavori a Santa Maria degli Angeli. 8. Il michelangiolismo, esiti e dissensi. Del Duca e Ligorio. Opere: Giacomo Del Duca, Tomba Savelli in San Giovanni in Laterano, porta S. Giovanni, sistema cupolare in S. Maria di Loreto, Santa Maria in Trivio, palazzo Cornaro; Pirro Ligorio, Villa d'Este a Tivoli, Casino di Pio IV in Vaticano. Palazzo Spada e i suoi architetti. 9. L'architettura dei Gesuiti e l'architettura sacra dopo la metà del Cinquecento. Opere: le chiese di Padre Tristano; Il Gesù a Roma di Vignola, il Redentore a Venezia di Palladio, Santi Paolo e Barnaba a Milano di Alessi, San Fedele a Milano di Tibaldi. 10. Sintetismo e magnificenza a Roma alla fine del secolo. Opere: Giacomo Della Porta, Madonna dei Monti e San Paolo alle Tre fontane; Domenico Fontana, palazzo Lateranense, Scala Santa, Mostra dell'Acqua Felice, cappella Sistina in Santa Maria Maggiore; Martino Longhi il Vecchio, palazzo Cesi in Borgo, cappella Altemps in Santa Maria in Trastevere; Francesco da Volterra, San Giacomo degli Incurabili, cappella Caetani in Santa Pudenziana. B - Lezioni con visite guidate 1. Bramante e Raffaello: il coro di Santa Maria del Popolo e la cappella Chigi. Altre opere trattate: villa Madama di Raffaello. 2. La Farnesina di Peruzzi e la villa rinascimentale. 3. Peruzzi, palazzo Massimo alle Colonne; Sangallo, palazzo Regis, Palazzo Farnese e le aggiunte di Michelangelo. 4. Michelangelo, il Campidoglio. 5. Vignola, Villa Giulia e Sant'Andrea sulla Flaminia. Altre opere trattate: Palazzo Farnese a Caprarola, Sant'Anna dei Palafrenieri. 6. Il Collegio Romano. Della Porta, palazzo Maffei e palazzo Crescenzi-Serlupi, facciata del Gesù. Il Seicento A - Lezioni 1. Il primo Seicento a Roma e in Italia. Opere: Maderno, completamento di San Pietro; palazzo Borghese e il contributo di Ponzio; San Sebastiano fuori le mura di Ponzio. Milano: San Giuseppe e il palazzo di Brera di Richino; Bologna, San Salvatore di Magenta. I palazzi di Genova e il palazzo dell'Università di Bartolomeo Bianco. 2. Gianlorenzo Bernini. Opere: Facciata di Santa Bibiana, baldacchino di San Pietro, cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria, Palazzo Ludovisi, i progetti per il palazzo del Louvre a Parigi. 3. Bernini (II). Opere: San Tommaso a Castel Gandolfo, l'Assunta di Ariccia, Sant'Andrea al Quirinale, il colonnato di San Pietro, la Scala Regia, la Cattedra di San Pietro. 4. Francesco Borromini. Opere: San Carlo alle Quattro fontane, Sant'Ivo alla Sapienza, Oratorio dei Filippini, San Giovanni in Laterano, Santa Maria dei Sette Dolori. 5. Borromini (II). Opere: Palazzo Carpegna, Sant'Agnese a piazza Navona, il completamento di Sant'Andrea delle Fratte, palazzo di Propaganda Fide. 6. Pietro da Cortona. Opere: Santi Luca e Martina, il primo progetto e la realizzazione, villa Sacchetti al Pigneto, Santa Maria della Pace, Santa Maria in Via Lata, cappella Gavotti in San Nicola da Tolentino. 7. Cortona (II). Tendenze minoritarie barocche nella seconda metà del Seicento romano. Opere: Cortona, volta di palazzo Barberini, soffitti di Palazzo Pitti, volta di Santa Maria in Vallicella, volta e architettura della cupola dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso; Gherardi, cappella di Santa Cecilia in San Carlo ai Catinari. Pozzo, lavori a Sant'Ignazio, progetto per la chiesa degli Inglesi, San Francesco Saverio a Trento, la Jesuitenkirche a Vienna. 8. La seconda generazione del Seicento romano: autonomia e resistenze al Barocco. Opere: Carlo Rainaldi, chiese in piazza del Popolo; Carlo Fontana, completamento di Palazzo Ludovisi a Montecitorio, progetti di completamento di piazza San Pietro, progetto di una chiesa entro il Colosseo; Giovanni Antonio De Rossi: Palazzo D'Aste, cappella Lancellotti in San Giovanni in Laterano. 9. Fanzago a Napoli. Longhena a Venezia. Opere: Fanzago, il linguaggio decorativo nella Certosa di San Martino, la chiesa di San Giuseppe a Pontecorvo e la facciata della chiesa della Sapienza a Napoli. Longhena, la chiesa della Salute a Venezia. 10. Guarino Guarini. Opere: progetto per Santa Maria della Provvidenza a Lisbona, San Lorenzo, cappella della Sindone e palazzo Carignano a Torino, progetto per San Gaetano a Vicenza. B - Lezioni con visite guidate 1. Fontana del Tritone, Santa Susanna, facciata; palazzo Barberini; cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria. 2. Sant'Andrea al Quirinale; San Carlo alle Quattro fontane, tiburio e campanile di Sant'Andrea delle Fratte, palazzo di Propaganda Fide. 3. Piazza Navona, fontana dei Fiumi, Sant'Agnese in Agone; Santa Maria della Pace e palazzo Gambirasi; Sant'Ivo alla Sapienza; Chiesa Nuova, interno; Casa dei Filippini. 4. Facciata di S. Maria in via Lata; facciata di San Marcello; Palazzo D'Aste; Santa Maria in Campitelli. Il Settecento A - Lezioni 1. Il Settecento romano: il borrominismo e la corrente "arcadica". Opere: Giuseppe Sardi, la chiesa del Rosario a Marino; Filippo Raguzzini, l'ospedale di San Gallicano; Gabriele Valvassori, facciata di palazzo Doria al Corso, Santa Maria della Luce. Progetti della corrente "arcadica". 2. Il ruolo delle accademie e dei concorsi. Juvarra a Roma. Galilei e il concorso per la facciata di San Giovanni in Laterano. Opere: Juvarra: progetti di villa per tre dignitari e di chiesa a pianta centrale; cappella Antamoro in San Girolamo della Carità; Vittone, progetto per una città portuale e gli altri progetti in concorso. Vanvitelli e il porto di Ancona. La facciata di San Giovanni in Laterano di Galilei in rapporto agli altri progetti. 3. Juvarra e Vittone in Piemonte. Opere: Juvarra, Basilica e convento di Superga, Venaria Reale e la sua cappella, Palazzo Madama, San Filippo Neri e il Carmine a Torino, complesso di Stupinigi; Vittone, Santuario di Valinotto, Santa Maria di Piazza a Torino. 4. Vanvitelli e Fuga a Napoli. Opere: Vanvitelli, l'Annunziata e la chiesa dei Padri della Missione a Napoli; la Reggia di Caserta; Fuga, l'albergo dei Poveri e le grandi opere pubbliche del Settecento napoletano. 5. Piranesi e la cultura architettonica europea nella seconda metà del Settecento B - Lezioni con visite guidate 1. Interventi urbani nella Roma del Settecento: la scalinata di Piazza di Spagna, il porto di Ripetta, piazza Sant'Ignazio. 2. Ferdinando Fuga, il palazzo della Consulta. Nicola Salvi e il concorso per la fontana di Trevi. Altre opere trattate: Fuga, Santa Maria dell'Orazione e Morte; Salvi, Santa Maria in Gradi a Viterbo. 3. Tre grandi interventi settecenteschi nelle basiliche romane: Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme. Testi di base:
(Date degli appelli d'esame)
S. Benedetti, G. Zander, L'arte in Roma nel secolo XVI. L'architettura, Bologna, Cappelli, 1990 (ai fini del programma d’esame si vedano in particolare le pp. 61-85; 89-93; 111-130; 134-153; 157-162; 177-187; 201-205; 232-245; 264-287; 290-296; 333-338). W. Lotz, Architettura in Italia 1500-1600, a cura di D. Howard, Milano, Rizzoli 1997. R. Wittkower, Arte e architettura in Italia 1600-1750, Torino, Einaudi, 1993.
Canale: 2
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BENEDETTI SIMONA
(programma)
L’architettura dell’Umanesimo e del Primo Rinascimento
Il ritorno alla tradizione classica attraverso lo studio dell’antico, il ruolo dell’architetto, il ruolo della committenza, il metodo della prospettiva, l’importanza del progetto, l’uso degli ordini architettonici, gli impianti centrali e longitudinali, il palazzo rinascimentale, cenni sulla trattatistica. Opere, caratteri e tipologie dell’architettura di: Filippo Brunelleschi: l’Ospedale degli Innocenti, la cupola di S. Maria del Fiore, la chiesa e la Sacrestia Vecchia di S. Lorenzo, la Cappella Pazzi, chiesa di S. Spirito, rotonda degli Angeli. Leon Battista Alberti: Tempio Malatestiano a Rimini, facciata di S. Maria Novella a Firenze, Palazzo Rucellai a Firenze, chiese di S. Sebastiano e S. Andrea a Mantova. Giuliano da Sangallo e Francesco Di Giorgio Martini: S. Maria delle Carceri a Prato e S. Maria del Calcinaio a Cortona. Cenni sui alcuni palazzi fiorentini: Palazzo Medici-Riccardi, Palazzo Pazzi-Quaratesi, Palazzo Strozzi. Interventi a Roma nel secondo Quattrocento; palazzo Venezia e palazzo della Cancelleria, principali opere religiose realizzate alla fine del XV secolo. Significativi interventi a scala urbana a Pienza e Urbino. L’architettura del Cinquecento Valutazioni critiche sulle principali tendenze espressive leggibili nell’architettura del Cinquecento: Classicismo, Manierismo, Sintetismo. Il lessico bramantesco dell’antico e nelle opere del ‘500. La tipologia del palazzo e della villa. L’edificio sacro nel primo Cinquecento e nell’età post-tridentina. Le personalità più significative e le loro opere: Donato Bramante: Milano - S. Maria presso S. Satiro, Tribuna di S. Maria delle Grazie; Roma- il chiostro di S. Maria della Pace, tempietto di S. Pietro in Montorio, Palazzo Caprini, il cortile del Belvedere in Vaticano, progetti per S. Pietro in Vaticano. Tipologie di edificio sacro a pianta centrale: S. Maria della Consolazione a Todi, S. Biagio a Montepulciano. Raffaello Sanzio: Cappella Chigi in S. Maria del Popolo, Chiesa di S. Eligio degli Orefici; Palazzo Pandolfini a Firenze, Palazzo Branconio dell’Aquila, Villa Madama, progetti per S. Pietro in Vaticano. Baldassarre Peruzzi: Villa Farnesina, Palazzo Massimo alle Colonne, progetti per S. Pietro in Vaticano. Giulio Romano: Palazzo Maccarani a Roma, Villa Lante al Gianicolo, Palazzo Te a Mantova, casa propria in Mantova, cortile della Cavallerizza nel Palazzo ducale a Mantova. Jacopo Sansovino: sistemazione di piazza S. Marco a Venezia, Biblioteca Marciana e Zecca, palazzo Corner della Ca’ Granda. Antonio da Sangallo il Giovane: Palazzo Baldassini e palazzo Farnese a Roma, Chiesa di S. Spirito in Sassia, progetti e modello per S. Pietro in Vaticano, Cappella Paolina e Sala Regia in Vaticano. Michelangelo: progetto per la facciata di S. Lorenzo a Firenze, Cappella Medici, Biblioteca Laurenziana, piazza del Campidoglio a Roma, Cappella Sforza in S. Maria Maggiore, progetti e realizzazioni in S. Pietro, S. Maria degli Angeli, Porta Pia . Due cantieri diacronici a scala urbana: storia della trasformazione della fabbrica di S. Pietro in Vaticano (progetti, ipotesi, effettive realizzazioni); storia della definizione e trasformazione della piazza del Campidoglio. Andrea Palladio: La Basilica di Vicenza, Chiesa di S.Giorgio Maggiore e del Redentore a Venezia, Palazzo Thiene, Palazzo Porto, Palazzo Chiericati, Palazzo Valmarana, Loggia del Capitanato, principali ville, il Teatro Olimpico. Jacopo Barozzi da Vignola: Villa Giulia, Villa Farnese a Caprarola, chiesa di S. Andrea in via Flaminia, S. Anna dei Palafrenieri, chiesa del Gesù e la tipologia degli edifici sacri nel dibattito post-tridentino. Pirro Ligorio: Casino di Pio IV in Vaticano, Villa d’Este a Tivoli. Giacomo della Porta: Chiesa del Gesù, Palazzo della Sapienza, facciate delle chiese di S. Maria ai Monti, S. Maria in Scala Coeli, S. Paolo alle Tre Fontane. Martino Longhi il Vecchio: Torre del Campidoglio, Palazzo Cesi in via della Conciliazione, Chiesa di S. Girolamo degli Schiavoni. Domenico Fontana: il Palazzo del Quirinale, il Piano urbanistico sistino, il trasporto dell’obelisco in piazza S. Pietro, cappella Sistina in S. Maria Maggiore, opere architettoniche nella zona di S. Giovanni in Laterano (Palazzo del Laterano, Scala Santa, Loggia delle Benedizioni), Acquedotto Felice e Mostra dell’Acqua Felice. Francesco da Volterra: S. Giacomo degli Incurabili. Architettura Barocca - Seicento Caratteri principali dell’architettura barocca: le complesse geometrie spaziali e l’osmosi tra spazio interno-spazio esterno, il tema della meraviglia e dello stupore, l'unità delle arti nell’opera architettonica, l’immagine complessiva dell’architettura come sovrapposizione di molteplici elementi linguistico-formativi. La grande generazione degli architetti del barocco romano e le loro opere: Carlo Maderno: S. Susanna, Palazzo Barberini, lavori in S. Pietro in Vaticano (facciata, portico, navata, confessione). Gianlorenzo Bernini: cappella Raymondi in S. Pietro in Montorio, il baldacchino in S. Pietro, fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona, Cappella Cornaro in S. Maria della Vittoria, Palazzo Ludovisi, sistemazione di Piazza S. Pietro, l’altare della Cattedra in S. Pietro, la chiesa di S. Andrea al Quirinale, Chiesa di S. Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, Collegiata di S. Maria Assunta ad Ariccia, progetti per il Louvre di Parigi. Francesco Borromini: S.Carlino alle Quattro Fontane, l’oratorio dei Filippini, S. Ivo alla Sapienza, S. Maria dei Sette Dolori, S. Giovanni in Laterano, S. Agnese in Agone, Palazzo di Propaganda Fide, completamento di S. Andrea delle Fratte. Pietro Da Cortona: Pigneto Sacchetti, volta di palazzo Barberini, chiesa dei Santi Luca e Martina, S. Maria della Pace, S. Maria in via Lata, cupola dei Ss. Ambrogio e Carlo al Corso. Cicli di decorazione architettonica nelle sale in Palazzo Pitti a Firenze, voltone di S. Maria in Vallicella e in Ss. Ambrogio Carlo al Corso. Carlo Rainaldi: Facciata di S. Andrea della Valle, S. Maria in Campitelli, Palazzo Pamphilj in piazza Navona, chiese di S. Maria in Montesanto e S. Maria dei Miracoli in piazza del Popolo, facciata posteriore di S. Maria Maggiore. Sviluppi del Barocco: Guarino Guarini: S. Maria della Provvidenza a Lisbona, S. Maria Ettinga a Praga, Cappella della Sacra Sindone a Torino, chiesa di S. Lorenzo a Torino, palazzo Carignano a Torino. Filippo Juvarra: Cappella Antamoro in S. Girolamo della Carità, Basilica di Superga a Torino, Villa reale di caccia a Stupinigi, Chiesa del Carmine a Torino. Architettura Tardo - Barocca tra Seicento e Settecento L’opera di Carlo Fontana (facciata di S. Marcello al Corso, completamento di Palazzo Ludovisi o di Montecitorio, complesso del S. Michele: casa dei ragazzi, ospizio, e riformatorio dei ragazzi). Il ruolo dell’Accademia di S. Luca e la nascita dell’architettura dell’Arcadia, i concorsi Clementini, il concorso per la facciata di S. Giovanni in Laterano: Carlo Buratti (progetti chiesa di Gesù Bambino, Duomo di Albano), Alessandro Galilei (facciata di S. Giovanni in Laterano); Giuseppe Sardi (chiesa del Rosario a Marino, battistero in S. Lorenzo in Lucina). Le facciate delle basiliche di S. Maria Maggiore e S. Croce in Gerusalemme. Opere architettoniche a scala urbana a Roma nel primo Settecento: Porto di Ripetta (Alessandro Specchi), Piazza di Spagna (Francesco De Santis), Piazza di S. Ignazio e ospedale di S. Gallicano (Filippo Raguzzini), Fontana di Trevi (Nicolò Salvi), Palazzo della Consulta a Roma (Ferdinando Fuga). L’opera di Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli a Napoli attraverso due opere significative: l’Albergo dei poveri e la Reggia di Caserta. *L.H. Heydenreich, Il primo rinascimento. Arte italiana 1400-1460, Milano, Rizzoli, 1979 (Parte dedicata all’architettura).
(Date degli appelli d'esame)
- *A. Bruschi, Brunelleschi e la nuova architettura fiorentina in: Storia dell’Architettura italiana- Il Quattrocento, Milano 1998, pp. 38-112 - *H. Burns, Leon Battista Alberti, in: Storia dell’Architettura italiana- Il Quattrocento, Milano 1998, pp. 114-164. *Sa. Benedetti - G. Zander, L’Arte in Roma nel XVI secolo- L’Architettura, Cappelli, Bologna 2003 (per le opere specifiche) . - *G. Simoncini, Roma. Le trasformazioni urbane nel Cinquecento, I vol., Città di Castello 2008 - *W. Lotz, Architettura in Italia 1500-1600, a cura di D. Haward, Milano 1997. *R. Wittkower, Arte e Architettura in Italia 1600-1750, Torino 1993. - *P. Portoghesi, Roma Barocca, Laterza Bari 1995 oppure Editori Riuniti Roma 2011. Si ritengono altresì necessari i contributi segnalati durante il corso, forniti dal docente o messi a disposizione sulla piattaforma e-learning2. Per la nomenclatura degli elementi architettonici e varie tipologie si consiglia la consultazione di: - Enciclopedia Universale dell’Arte (E.U.A.) - Dizionario di Architettura e Urbanistica (D.A.U.) - Per un inquadramento dei vari periodi storici si suggerisce anche l’uso di un Atlante Storico.
Canale: 3
Canale: 4
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8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||
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1044143 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un complesso residenziale di medie dimensioni integrato allo spazio aperto e al contesto ambientale. Il laboratorio integra gli elementi della progettazione architettonica e urbana con quelli più specifici della progettazione delle aree verdi e della analisi della città e del territorio. Si richiede allo studente di elaborare il progetto come sintesi degli aspetti morfologici, distributivi, tecnologico-costruttivi includendo nelle soluzioni architettoniche un certo grado di sperimentazione.
Canale: 2
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SALIMEI GUENDALINA
(programma)
Il tema prescelto è la progettazione di un centro culturale per le tre religioni monoteistiche
Per centro culturale per le tre religioni monoteistiche, non si intende, come si fa spesso -erroneamente- un inter-religioso, vale a dire un luogo dove tutti le religioni trovino asilo, con la compresenza di simbologie da esse derivate e la attuazione dei diversi culti, quanto piuttosto un luogo dove ciascuno possa esercitare la propria fede quale che essa sia (in questo caso si è preferito limitarsi alle tre religioni monoteistiche). Come si esprime in architettura un tale luogo? Evitando spazi promiscui, poiché i luoghi che possono essere usati da tutte le religioni simultaneamente non esistono e dove esistono sono luoghi del silenzio e della riflessione (cosa buona e bella ma che non corrisponde ad alcun culto). In architettura è possibile progettare spazi che possano servire a tutte le funzioni salvo il culto, che è differenziato e tale rimane; non ci soluzioni che possano aiutare a risolvere il problema della diversità irriducibile dei luoghi di culto. In luoghi aperti, come la piazza di Assisi, i religiosi delle diverse religioni hanno pregato ciascuno a modo suo. Ma era solo una piazza. Per il resto le religioni possono fare moltissimo insieme nel campo della cultura, dell'arte dell'assistenza nelle sue varie forme; ed è lo scenario che si ipotizza nel progetto del nostro laboratorio; condividere il medesimo luogo di culto -invece- è una forzatura inutile. Le diverse religioni vogliono esistere in pace e avere spazi autonomi per i loro culti e per altre necessità, cosa che raramente avviene. Promuovono incontri tra di loro, quando lo fanno ma non pensano minimamente a luoghi di culto condivisi. Solo alcuni enti pubblici pensano di dare vita a spazi interreligiosi, non le religioni stesse. - PIVA A. (red.), La città multietnica: lo spazio sacro, Padova, Marsilio, 1995 (fotocopie)
(Date degli appelli d'esame)
- AA.VV., La mostra “Città di pietra”, Architetture per “Progetto Sud” alla 10° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia 2006, Aion, Firenze, 2007, Bari, Punta Perotti, pp.24-83 (scansioni) - RAFFONE S., La casa di Abramo. Aula di preghiera e centro di incontro cristiano e islamico a Napoli, Napoli CLEAN, 2007 (scansioni) - CASCIANI S., “Lumen Center: the church of any God” in “Domus”, 2009/926, pp.44-47 (scansioni) - HUMANITAS, 2013/6 “Spazi e luoghi sacri” (scansioni) - LA FRANCA CERASI CASSUTO, “Architettura judaica in Italia: ebraismo, sito, memoria dei luoghi”, Flaccovio editore, 1994 (scansioni) - JOHN D. HOAG, Architettura islamica, Mondadori Electa, 1973 (scansioni) - LUDOVICO MICARA , Architetture e Spazi dell'Islam, Carucci, 1985 (scansioni) - HOFFMANN-AXTHELM DIETER, Das Haus der drei Religionen. Bet-und Lehrhaus Berlin, Dom Publishers, 2013 (consultato) Sitografia - http://hicarquitectura.com/2012/03/ivanna-sanjuan-centro-interreligioso-en-el-raval-barcelona/ - http://www.interculturatorino.it/glossary/dialogo-interreligioso/ - http://www.reset.it/reset-doc/berlin-petriplatz-quando-il-dialogo-interreligioso-incontra-larchitettura - http://www.thema.es/progetto-per-un-tempio-interreligioso/ - http://www.chiesacattolica.it/documenti/2007/01/00012356_dossier_statistico_immigrazione_2006_cari.html
Canale: 1
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PARTENOPE RENATO
(programma)
A.A. 2018-19
COGNOME Nome e-mail Prof. RENATO PARTENOPE renato.partenope@uniroma.it Collaboratori architetti: Lorena Di Bari, Sarah Karimi, Monica Manicone, Sara Petrolati, Giovanni Romagnoli. Insegnamento CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA - 15893 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III (codice 1035676) (Modulo) - Canale : 6 Semestre : 2 Crediti 12 Ore di lezione 125 Attività formativa Supporto alla didattica in uso Attività di assistenza di collaboratori - revisioni. Modalità di frequenza: Obbligatoria Modalità di erogazione: Tradizionale Programma Il programma è centrato, dal punto di vista teorico, sul rapporto esistente tra Storia e Progetto nell'esperienza dell'architettura. Rapporto che si pone nel dibattito e nella riflessione culturale, oltre che nella pratica operativa delle trasformazioni urbane delle città italiane, in una forma contraddittoria e di difficile comprensione. Per indagare il rapporto tra Storia e Progetto, sarà affrontato criticamente il contributo teorico che la cultura architettonica italiana ha prodotto nell'ambito degli studi tipologici e morfologici dell'architettura e della città. Si ricorrerà alla dimensione intermedia di questo "pensiero" per identificare le categorie espressive specifiche della nostra disciplina e indicare così quegli elementi che archetipicamente la definiscono e che non possono essere alterati o manipolati oltre ogni limite per aderire alla dimensione vincente contemporanea dell'architettura/spettacolo. Un pensiero complesso, quello tipologico, e pieno di insidie ma anche pieno di avventure essendo la tipologia, almeno nella nostra interpretazione il campo più avanzato e sperimentale della ricerca architettonica. Una particolare attenzione sarà rivolta agli aspetti legati alla rappresentazione, espressione e comunicazione dei valori dell'architettura anche al di là delle finalità meramente operative stabilite dai disegni di progetto. Il Disegno, e quello autografo in particolare, sarà nell'esperienza didattica proposta, il modo specifico per materializzare il pensiero dell'architettura e anche il modo per opporsi a quel fenomeno di regressione della mano che caratterizza la nostra epoca e caratterizza in particolare gli studi che riguardano l'architettura. L’area del progetto è collocata nella prima periferia urbana di Roma in corrispondenza del Mausoleo di Alessandro Severo. Si studierà di quest’area un nuovo assetto urbano e architettonico con interventi di sostituzione/integrazione dell’edificato con una particolare attenzione alla nuova configurazione degli spazi pubblici e di quelli residenziali. Bibliografia - Gregotti, Vittorio, Dentro l’Architettura, Bollati Boringhieri, Torino 1991. - Jameson, Fredric, Il postmoderno, o la logica culturale del tardo capitalismo, Garzanti, Milano 1989. - Partenope, Renato, Architettura in bianco e nero, Iiriti ed., Reggio Calabria 2019. - Partenope, Renato, La casa è la città, Iiriti ed., Reggio Calabria 2009. - Purini, Franco, La misura italiana dell’architettura, Editori Laterza, Roma-Bari 2008. - Valery Paul, Tre dialoghi (Eupalinos o l'Architetto), Einaudi, Milano, 1990. Altre indicazioni bibliografiche saranno suggerite durante l’esperienza del Laboratorio. Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
- Gregotti, Vittorio, Dentro l’Architettura, Bollati Boringhieri, Torino 1991. - Jameson, Fredric, Il postmoderno, o la logica culturale del tardo capitalismo, Garzanti, Milano 1989. - Partenope, Renato, Architettura in bianco e nero, Iiriti ed., Reggio Calabria 2019. - Partenope, Renato, La casa è la città, Iiriti ed., Reggio Calabria 2009. - Purini, Franco, La misura italiana dell’architettura, Editori Laterza, Roma-Bari 2008. - Valery Paul, Tre dialoghi (Eupalinos o l'Architetto), Einaudi, Milano, 1990.
Canale: 3
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ZAMMERINI MASSIMO
(programma)
Sapienza Università di Roma – Facoltà di Architettura
Laboratorio di Progettazione III A.A. 2018/2019 Prof. Massimo Zammerini Contributi didattici Arch. Jacopo Di Criscio Tema del Laboratorio RESIDENZE E SERVIZI A ROMA Obiettivi formativi Il Laboratorio del terzo anno si colloca rispetto al corso di studi quinquennale in una fase centrale della formazione. Dopo le esperienze dei due anni precedenti, il tema dell’edificio complesso apre verso una nuova consapevolezza rispetto a: - i rapporti di scala tipici di uno spazio multifunzionale a destinazione residenziale e pubblica; - il rapporto interno/esterno ed edificio/contesto, che si carica dei significati esprimibili da un’emergenza architettonica, ubicata all’interno della città consolidata. Obiettivo del Laboratorio è la piena acquisizione delle teorie e delle tecniche che congiuntamente concorrono alla costruzione dell’idea progettuale dell’edificio complesso. STRUTTURA DEL LABORATORIO Il laboratorio è articolato in un ciclo di lezioni di carattere teorico e tecnico sui temi oggetto d’esame, su opere di architettura riferibili al panorama storico e alla produzione contemporanea italiana e straniera, seminari di lavoro in aula, e alcuni interventi tematici di docenti ospiti. Sono previste due verifiche programmate, con valutazione dello stato di avanzamento dei progetti. L’esame si svolge attraverso un colloquio che dimostri la conoscenza degli argomenti trattati a lezione e della bibliografia, e la presentazione del progetto in Ppt ed esposizione delle tavole. L’attività progettuale di laboratorio sarà preceduta da un lavoro di ricerca sui temi della flessibilità. Tale lavoro sarà svolto dallo studente in forma di schede analitiche che riportino: Nome dell’autore/i del progetto; Titolo dell’opera architettonica; Luogo; Anno di progettazione e anno di realizzazione; Fonte bibliografica (redatta nel formato standard); Immagini in formato jpg con risoluzione 300 dpi base cm. 20 (nel caso di scansioni sarà riportata la fonte) Durante il corso delle lezioni verranno analizzate le opere di diversi autori che abbiano come oggetto prioritariamente complessi di residenze. Tra questi le architetture di Giò Ponti, Carlo Scarpa, Tadao Ando, Atelier 5, Marcel Breuer, Alberto Campo Baeza, Louis Kahn, Alvar Aalto, Le Corbusier, Richard Meier, Gerrit Thomas Rietveld Ludwig Mies van der Rohe, Richard Neutra, Alvaro Siza, Eduardo Souto de Moura, Frank Loyd Wright, Sanaa, Shigeru Ban, e altri. IL PROGETTO Il progetto dovrà essere compatibile con gli standard dimensionali minimi di legge previsti sia per la superficie di pianta che di altezza: Camera da letto matrimoniale mq. 14; Camera da letto doppia mq. 12; Camera da letto singola mq. 9; Altezza minima ambienti m. 2,70 Altezza minima disimpegni e servizi m. 2,40 Superficie consigliata per il soggiorno non inferiore a mq. 30. Ogni alloggio è dotato di un giardino o di un terrazzo esterno. I garage per un’auto non dovranno avere una superficie inferiore a mt. 5,50 x 3 La luce strutturale delle residenze non dovrà superare la dimensione massima di mt. 6 (ottimale non superiore a 5). ll progetto sarà redatto nelle scale comprese tra 1:1000 e 1:10. Gli alloggi (in numero non inferiore a 5) Alloggio A– Superficie coperta mq. 150 max 6 persone Alloggio B – Superficie coperta mq. 100 max 4 persone Alloggio C – Superficie coperta mq. 60 max 2 persone 2 VERIFICHE metà Aprile La prima verifica prevede elaborati disegnati esclusivamente a mano su carta lucida da schizzi. pianta, sezioni e prospetti di una casa con gli arredi integrati in scala 1:100 spaccato assonometrico in scala 1:100 planimetria completa del complesso in scala 1:1000 assonometria d'insieme 1:500 schema aggregativo degli alloggi in scala 1: 200 metà Maggio La seconda verifica prevede elaborati disegnati a mano o al computer, a scelta dello studente. Residenze in pianta, prospetti con le ombre e sezioni in scala 1:100 Un alloggio in scala 1:50 Viste tridimensionali del progetto secondo i punti di vista stabiliti Aggiornamento degli elaborati precedenti Elaborati che verranno concordati durante il corso TAVOLE ED ELABORATI D’ESAME Tutti gli elaborati d’esame dovranno essere consegnati al momento dell’’esame raccolti in un CD o DVD. I rendering dovranno essere salvati in formato tif con risoluzione 300 dpi, con base minima di cm. 21 Formato delle tavole: da definire - Due tavole riassuntive su supporto rigido da 3 mm per esposizione, impaginate con layout fornito dal corso in formato 100x70 orizzontale - Planovolumetria e profili in scala 1:500 - Piante alle divere scale - Sezioni e prospetti con le ombre alle diverse scale - Inserimento assonometrico del progetto nel contesto secondo le angolazioni indicate. - Inserimento prospettico del progetto nel contesto secondo i punti di vista predefiniti – rendering dei fotoinserimenti in formato tif 300 DPI base minima cm. 21 Plastico sezionabile di una casa in scala da definire AVVERTENZA Si ricorda che lo studente è vincolato nell’eventuale diffusione a mezzo stampa o WEB degli elaborati progettuali a riportare per esteso nell’intestazione e all’interno di ogni immagine il nome dell’Università, della Facoltà, del Laboratorio, del Docente e dei suoi collaboratori, dello Studente, l’ A.A. BIBLIOGRAFIA In aggiunta ai testi di seguito riportati, che costituiscono le letture di base, il corso fornirà durante l’anno ulteriori fonti bibliografiche di riferimento. Massimo Birindelli, L’occhio di Venere. Simmetrie irregolari e analisi formale, Officina Edizioni, Roma 1991 (in particolare cap. 3 Valle Giulia e cap. 4 La scalinata di Spagna) Piero Ostilio Rossi, Roma. Guida all’Architettura Moderna. 1909-2011, Editori Laterza, 2012 Massimo Zammerini (a cura di), Il mito del bianco in architettura, Quodlibet, Macerata 2014. Sul tema della “casa flessibile” Massimo Zammerini, Edifici per abitare, Edilstampa, Roma 2004 Massimo Zammerini, La Casa flessibile, in: “A&A Architettura e Ambiente Rivista Quadrimestrale del Dipartimento di Architettura e Progetto” n. 20/2009 “Architettura per l’abitare contemporaneo” a cura di S. Leone e Allegato La casa contemporanea, Palombi Editori, Roma 2009, pp. 50-61. Massimo Zammerini, Il linguaggio astratto nella residenza urbana contemporanea, in: “A&A Architettura e Ambiente, Rivista Quadrimestrale del Dipartimento di Architettura e Progetto”, n. 22/2010, Palombi Editori, Roma 2010. BIBLIOGRAFIA
(Date degli appelli d'esame)
Vittorio Gregotti, Il territorio dell’architettura, Campi del sapere/Feltrinelli, Milano 1987 (prima edizione 1966) Massimo Birindelli, L’occhio di Venere. Simmetrie irregolari e analisi formale, Officina Edizioni, Roma 1991 (in particolare cap. 3 Valle Giulia e cap. 4 La scalinata di Spagna) Piero Ostilio Rossi, Roma. Guida all’Architettura Moderna. 1909-2011, Editori Laterza, 2012 Massimo Zammerini (a cura di), Il mito del bianco in architettura, Quodlibet, Macerata 2014. Alfonso Acocella, L’architettura del mattone faccia a vista, Faenza 2009. Sul tema della “casa flessibile” sono consigliati i seguenti testi: Massimo Zammerini, Edifici per abitare, Edilstampa, Roma 2004 Massimo Zammerini, La Casa flessibile, in: “A&A Architettura e Ambiente Rivista Quadrimestrale del Dipartimento di Architettura e Progetto” n. 20/2009 “Architettura per l’abitare contemporaneo” a cura di S. Leone, e Allegato La casa contemporanea, Palombi Editori, Roma 2009, pp. 50-61. Massimo Zammerini, Il linguaggio astratto nella residenza urbana contemporanea, in: “A&A Architettura e Ambiente, Rivista Quadrimestrale del Dipartimento di Architettura e Progetto”, n. 22/2010, Palombi Editori, Roma 2010.
Canale: 4
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DE CESARIS ALESSANDRA
(programma)
Il progetto del Laboratorio ha come tema principale il rapporto tra edificio e contesto ambientale tra spazio costruito e spazio vuoto e integra gli elementi della progettazione architettonica e urbana con quelli più specifici della progettazione delle aree verdi e dell’analisi della città e del territorio.
Laboratory program and planning activities The primary theme of the course is the relation between the building and its environment. The approach of the design studio integrates elements of architectural and urban design with the specific issues of the design of green areas. The selected argument and location will bring the student to face with two crucial problems of contemporary architecture, i.e. the relation with urban context and surrounding buildings and the specific architectonical language solutions. H. Hertzberger, Lezioni di Architettura, Laterza, 1996;
(Date degli appelli d'esame)
Bibliografia -sulla progettazione R. Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Electa, 2005. L. Quaroni, Progettare un edificio; otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977; P. O. Rossi, La costruzione del progetto architettonico, Laterza, Roma-Bari 1996; A. Saggio, Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, Carocci 2010; R. Venturi, Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo, Bari 1980 (New York 1966). -sulla residenza: -Temi e forme dell’abitare, 'l'industria delle costruzioni' 456, 2017 -Temi e forme dell’abitare condiviso, 'l'industria delle costruzioni' 466, 2019; L. Molinari, Le case che siamo, Nottetempo, 2016. Housing the Student, DASH Delft Architectural Studies on Housing, nai010 publishers, 2014www.nai010.com E. Lapierre (sous la direction), 18m2 Habitat étudiant projets d’avenir, Édition du Pavillon de l’Arsenal, Paris 2013. - M. Calzolaretti (a cura di) Molteplice Modulare Flessibile. Tre progetti per la casa, Gangemi, Roma 2009. - M. Gausa, Housing. New Alternatives New System, Actar, Barcelona; - A. De Cesaris. (a cura di) Ralph Erskine numero monografico de "l'industria delle costruzioni" 382, marzo-aprile 2005 - Residenze Universitarie, 'l'industria delle costruzioni' 369, 2003; - Verso una nuova qualità dell'abitare, Concorso di idee per la casa del futuro, Edilstampa, Roma 2005. -sul progetto degli spazi aperti A. De Cesaris, Il progetto del suolo sottosuolo, Gangemi, 2012. -Design R. Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Electa, 2005. L. Quaroni, Progettare un edificio; otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977; P. O. Rossi, La costruzione del progetto architettonico, Laterza, Roma-Bari 1996; A. Saggio, Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, Carocci 2010; R. Venturi, Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo, Bari 1980 (New York 1966).
Canale: 5
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VALENTIN NILDA MARIA
(programma)
NUOVO CENTRO CULTURALE INTEGRATO CITTA’ ALESSANDRINA
Il corso propone la progettazione di una struttura polifunzionale denominata «Centro Culturale Integrato Città Alessandrina» in un’area periferica della capitale ubicata ai margini del Parco Alessandrino di Roma, in un contesto fortemente antropizzato nel quale sono presenti i resti dell’acquedotto romano, le nuove costruzioni dei quartiere Tor Tre Teste, la Chiesa Dio Padre Misericordioso di Richard Meier, il contesto naturalistico del parco, oltre alla Piazza dell'Acquedotto e al percorso della passeggiata Alessandrina. Il tema è basato sul programma del concorso nazionale di architettura bandito dal Comune di Roma anni fa per la riqualificazione e la valorizzazione di un’area oggi parzialmente degradata tramite lo sviluppo di un nuovo servizio di quartiere e di una nuova accessibilità al parco. All’interesse tipologico del progetto si aggiunge la specificità di un luogo caratterizzato da un rilevante sistema storico, architettonico e ambientale. Il nuovo intervento dovrà essere analizzato secondo due scale di approfondimento: • la scala architettonica per quanto riguarda la progettazione di una struttura polivalente per i cittadini del quartiere dove sono previste attività socio-culturali, ricreative ed educativo-operative. • la scala urbana che prevede l'integrazione di un edificio complesso all’interno di un contesto contraddistinto sia da un tessuto residenziale periferico frammentato e in parte degradato, sia da importanti strutture storiche e contemporanee, sia, ancora, dall’esteso Parco Alessandrino. Questa ipotesi didattica permetterà allo studente di lavorare su un’esperienza formativa che interesserà due questioni fondamentali della progettazione architettonica contemporanea: • la rottura con il concetto di edificio monofunzionale, per creare un organismo edilizio i cui livelli di complessità e d’innovazione dovranno rispondere correttamente agli aspetti formali, spaziali, funzionali, distributivi e costruttivi di un nuovo tipo di struttura contemporanea da integrarsi nel sistema urbano e sociale esistente; • lo sviluppo del rapporto tra nuovo intervento e contesto tramite una serie di meccanismi che diano indicazioni durante la progettazione del complesso polifunzionale circa la possibile ricucitura di ambiti urbani compromessi nonché l’innesto di una “dialettica” con la parte di città, le preesistenze storiche e l’ambiente naturalistico circostanti. Procedure e modalità di svolgimento del laboratorio All'interno di questa tematica generale si terranno lezioni teoriche ed esercitazioni progettuali mirate ad approfondire lo sviluppo e la gestione del progetto complesso. • Si analizzeranno le trasformazioni urbanistiche, storiche e di riqualificazione della zona in questione. • Verranno esaminate strutture polifunzionali speciali con spazi per l’aggregazione ed esposizione, per lo studio e per lo sport al fine di approfondire gli aspetti distributivo-funzionali, strutturali-tecnici, morfologico-linguistici, nonché il loro inserimento in ambiti urbani complessi e residuali. Saranno previste delle consegne di elaborati al fine di permettere allo studente di ideare e costruire gradualmente un progetto complesso secondo almeno dieci parametri quali: • l’inserimento e il rapporto del progetto nel contesto; • l’organizzazione degli spazi funzionali e loro dimensioni; • la costruzione del volume e lo sviluppo dello spazio pubblico; • le geometrie generatrici e ordinatrici del progetto; • il sistema degli accessi, i percorsi connettivi e distributivi interni ed esterni (scale, rampe, ascensori, corridoi, gradinate, ecc.); • le spazialità interne ed esterne del progetto (vuoti, multiple altezze, continuità visiva tra il dentro e il fuori, ecc.); • il rapporto tra forma e spazio; • i sistemi costruttivi; • la sostenibilità ambientale e sociale; • il linguaggio dell’architettura contemporanea. In sintesi, Il corso si propone come obiettivo l’acquisizione da parte dello studente delle conoscenze necessarie all’elaborazione del progetto di architettura alle varie scale d’intervento - dall’inserimento nel luogo, alla dimensione architettonica, a quella del dettaglio, - attraverso lo sviluppo di una metodologia progettuale che lo abiliti a operare un’autentica ricerca sulle relazioni che connettono le procedure dell’ideazione-sperimentazione architettonica a quelle costruttive. Documenti informativi e materiali grafici saranno disponibili all’interno del corso.
(Date degli appelli d'esame)
Lo stesso vale per la bibliografia di riferimento. |
12 | ICAR/14 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||
1044247 -
ELEMENTI DI RESTAURO
(obiettivi)
Il corso si pone l’obiettivo di fornire agli studenti la conoscenza di base dei principali elementi e dei caratteri stilistici e costruttivi caratterizzanti l'architettura nel suo sviluppo storico. Tali acquisizioni saranno più direttamente applicate allo specifico organismo architettonico scelto come tema di esercitazione. Inoltre, in connessione ai fondamenti della tutela, saranno affrontati alcuni temi di contenuto teorico, propedeutici alle questioni pratiche del restauro. Tali temi, anche se nell’ambito del Corso saranno trattati in veste teorica come contributo alla conoscenza, troveranno poi puntuale applicazione nel successivo Laboratorio di Restauro, nell’ambito del quale sarà guidato e definito il vero e proprio progetto dell’intervento.
Canale: 1
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DONATELLI ADALGISA
(programma)
All’interno del corso, oltre a un nucleo introduttivo alla disciplina del restauro, verrà dato spazio allo studio degli aspetti costruttivi ed espressivi della fabbrica (attraverso lezioni in grado di fornire un panorama dei materiali e delle tecniche costruttive impiegate nelle costruzioni storiche) e alla comprensione di metodi e strumenti per la conoscenza del costruito storico. Le esercitazioni interesseranno lo studio di un monumento, o di una sua parte significativa, che presenti problemi di conservazione e che consenta la possibilità di un rilievo diretto. Lo studio sarà finalizzato alla conoscenza della fabbrica e delle sue trasformazioni.
Le lezioni saranno così articolate: - nucleo introduttivo alla disciplina del restauro (5 ore): • la terminologia di base; • i nessi fra la conoscenza della fabbrica e il progetto di restauro; • introduzione alla metodologia d’indagine per la conoscenza della fabbrica. - caratteri costruttivi ed espressivi di una fabbrica storica (33 ore): • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità su materiali naturali; • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità su materiali artificiali (laterizi); • le strutture murarie; • l’organismo architettonico: fondazioni; • l’organismo architettonico: elevati e dettagli costruttivi; • intonaci e rivestimenti nell’edilizia storica; • le strutture lignee negli edifici storici: solai e coperture; • le strutture ad arco e a volta negli edifici storici Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
G. CARBONARA (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino, 1996; vol. II, pp. 3-192; pp. 261-288; pp. 297-418; pp. 419-586; G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Utet, Torino, 2004; D. FIORANI, Restauro Architettonico e Strumento Informatico. Guida agli elaborati grafici, Liguori, Napoli, 2004.
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ACIERNO MARTA
(programma)
All’interno del corso, oltre a un nucleo introduttivo alla disciplina del restauro, verrà dato spazio allo studio degli aspetti tipologici e formali della fabbrica e alla comprensione di metodi e strumenti per la conoscenza del costruito storico. Le esercitazioni interesseranno lo studio di un monumento, o di una sua parte significativa, che presenti problemi di conservazione e che consenta la possibilità di un rilievo diretto.Lo studio sarà finalizzato alla conoscenza della fabbrica e delle sue trasformazioni.
Le lezioni saranno così articolate: - nucleo introduttivo alla disciplina del restauro (5 ore): o La stratificazione architettonica come chiave di lettura per il restauro. o Il restauro architettonico: brevi cenni sulla storia e lo sviluppo della teoria nel tempo o Cenni di storia della storiografia architettonica: da strumento progettuale a disciplina storica - metodi e strumenti per la conoscenza nel restauro (32 ore): • la ricerca archivistico-documentaria, iconografica e bibliografica; • l’impiego del rilievo come strumento di conoscenza; • le proporzioni e l’armonia delle parti nell’architettura. Studio spaziale, geometrico e metrologico: modularità, tracciati regolatori, unità di misura. • Tipi e tipologie architettoniche. Analisi tipologica e comparativa nell’ambito del contesto geografico e storico. • Il linguaggio architettonico, stile e ‘formatività’. Implicazioni teoriche e studio specifico e comparativo delle particolarità linguistiche del tema in esame. • sintesi storico-critica delle fasi costruttive di una fabbrica. Testi principali di riferimento
- A. BRUSCHI, Introduzione alla storia dell’architettura. Considerazioni sul metodo e sulla storia degli studi, Milano 2009. - J. SUMMERSON, Il linguaggio classico dell’architettura, Torino 1975 - L. GAZZOLA, Architettura e tipologia, Roma 1987. Testi per lo svolgimento dell’esercitazione - A. BRUSCHI, Indicazioni metodologiche per lo studio storico dell’Architettura, in L. BARTOLINI SALIMBENI, C. BOZZONI, G. CARBONARA, S. CERULLI, T. SCALESSE, A. WHITE, Lineamenti di storia dell’Architettura, Assisi-Roma 1978, pp.3-6. - G. CARBONARA (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Torino, 1996; vol. II, pp. 3-192; pp. 261-288; pp. 297-418; pp. 419-586; - G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Torino, 2004; - M. CAPERNA, Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico, Roma 2012. - D. FIORANI, Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli 2004
Canale: 3
Canale: 4
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SALVO SIMONA MARIA CARMELA
(programma)
Il corso si articola in lezioni di tipo tradizionale che illustrano le tematiche generali relative alla storia e alla teoria del restauro, alle specificità che presentano gli edifici storici, in specie quelli del Novecento, e ad alcuni casi di studio di particolare interesse; consiste anche di un’attività seminariale relativa ad una esercitazione monografica condotta su di un edificio - o su parti significative di essi - che presentino problemi di conservazione.
Il tema monografico viene indicato dal docente all’inizio del corso. Le elaborazioni grafiche sono soggette a revisione da parte del docente, con discussione, durante il corso. Le lezioni riguardano, in particolare, la terminologia di base impiegata nell’ambito del restauro, la metodologia d'indagine dell'opera architettonica mirata alla conservazione dell'opera stessa, nelle sue valenze storico-estetiche, organizzazione delle ricerche storiche e archivistiche e documentarie, iconografiche e bibliografiche (con cenni alla tecnica di catalogazione e schedatura dei testi e delle fonti consultate), l'impiego del rilievo quale strumento di conoscenza, l'analisi diretta e le elaborazioni tematiche da svolgere sul rilievo stesso. Particolare attenzione è rivolta allo studio degli aspetti costruttivi ed espressivi delle opere architettoniche; a tal riguardo, le lezioni riguardano (anche con riferimento alla manualistica storica) gli aspetti tecnico-costruttivi, dal cantiere alla realizzazione delle opere (materiali da costruzione, ponteggi, tecniche costruttive dei muri in elevato, strutture orizzontali, coperture, finiture ecc.). Gli studenti sono incoraggiati a prendere in considerazioni le problematiche inerenti gli edifici del Novecento di riconosciuto valore storico, di qualsiasi tipologia, condizione e funzione. Salvo S., Restaurare il Novecento. Storia esperienze prospettive in architettura, Quodlibet, Macerata 2016.
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
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ACCORSI MARIA LETIZIA
(programma)
Il Corso riguarda la specificazione dei problemi della conservazione riferiti al particolare ambito dei monumenti architettonici.
Esso si propone di fornire un quadro generale in merito agli strumenti e ai metodi della conoscenza, ai lineamenti di storia e teoria del restauro, all’impostazione del progetto di conservazione. Al termine del corso lo studente dovrà dimostrare di avere conoscenze di storia e teoria del restauro e dei metodi di analisi degli antichi edifici. Lo studente dovrà essere in grado di rilevare le informazioni utili a descrivere la complessità dell’organismo architettonico: i dati dimensionali e formali, i caratteri costruttivi, i materiali impiegati, le tecniche di lavorazione e di posa in opera. Per lo sviluppo di tali abilità è previsto lo svolgimento di un’esercitazione su un tema a scelta dello studente, concordato con la docenza. L’esercitazione consisterà nella redazione di una relazione accompagnata da tavole tematiche dedicate alla lettura, comprensione, e analisi critica dei dati raccolti. Il metodo di lavoro adottato consentirà di affrontare in forma autonoma una ricerca di natura compilativa. Gli argomenti delle lezioni, raggruppate in tre cicli, saranno i seguenti: 1) Lineamenti di storia e teoria del restauro (20 ore) - La terminologia di base - Il restauro inteso come architettura sulle preesistenze - La nascita del restauro modernamente inteso - Il restauro in Francia: il concetto di unità di stile e il restauro concepito come restituzione stilistica - Il mondo inglese e le teorie di John Ruskin - La vicenda italiana: il restauro storico; il restauro filologico; il restauro scientifico; i problemi del restauro nel dopoguerra; dal dopoguerra al dibattito attuale: la posizione centrale detta anche critico conservativa, la pura conservazione, l’ipermanutenzione-ripristino - Strumenti della tutela: le leggi, le carte, le raccomandazioni; la catalogazione dei monumenti. 2) La conoscenza dell’oggetto e il riconoscimento dei ‘valori’ da salvaguardare (30 ore) - La conoscenza come premessa indispensabile di ogni azione conservativa: i principali metodi e strumenti della conoscenza; la ricerca bibliografica e la ricerca archivistica; l’esame diretto dell’opera e il rilievo; il percorso conoscitivo contestuale alla cantierizzazione: il contributo fondamentale che il momento operativo offre alla comprensione dell’opera; il disegno come strumento per indagare e descrivere la complessità dell’organismo architettonico; sintesi della ricerca filologica. - I caratteri costruttivi dell’edilizia storica: le fondazioni; le murature (il basamento, il coronamento, le aperture); i solai; le pavimentazioni; le coperture a tetto; le volte (la geometria, la costruzione, l’apparecchiatura); i collegamenti verticali. 3) Dalla comprensione dell’opera al progetto: l’impiego delle conoscenze acquisite nella definizione delle linee guida dell’intervento (15 ore) - Alcuni problemi di restauro: la rimozione delle aggiunte; la reintegrazione delle lacune. - Il progetto di restauro, casi esemplificativi Esperienza applicativa: le conoscenze acquisite troveranno riscontro applicativo nello svolgimento di un’esercitazione pratica su un tema a scelta dello studente, da concordare con la docenza (10 ore) L’esercitazione, da svolgere singolarmente o in gruppi (composti al massimo da tre persone), sarà articolata in più fasi: - la ricerca storica finalizzata ad acquisire le informazioni utili alla descrizione e comprensione della realtà dell’opera e della sua ‘singolare’ vicenda costruttiva (il progetto, l’esecuzione, le trasformazioni, il degrado/dissesto, i restauri); - l’analisi diretta condotta attraverso i sopralluoghi e il rilievo; - la restituzione grafica dei dati prodotti dallo studio diretto e indiretto; - la lettura critica dei dati acquisiti finalizzata a determinare come ciascuna epoca si è posta rispetto alla preesistenza; - la definizione delle linee guida dell’intervento di restauro, volto a conservare e valorizzare l’opera. Lo studente dovrà produrre i seguenti elaborati: - Relazione relativa alla ricerca storica: 1. Dati identificativi dell’oggetto; 2. Inquadramento dell’area di studio; 3. Ricerca bibliografica 3.1. Regesto cronologico della vicenda costruttiva della fabbrica dalla formulazione prima alle più recenti trasformazioni 3.2. Raccolta commentata delle fonte cartografiche, iconografiche, fotografiche 3.3. Elenco delle fonti archivistiche edite 3.4. Bibliografia - Tavole tematiche: 1. Inquadramento dell’opera nel contesto territoriale e paesaggistico di riferimento; 2. Descrizione dell’organismo architettonico attraverso la documentazione fotografica, gli eidotipi e il rilievo; 3. Studio delle fasi costruttive: trascrizione su base grafica delle informazioni acquisite attraverso la ricerca bibliografica e la lettura diretta dell’opera; 4. Analisi dei caratteri costruttivi; 5. Linee guida dell’intervento di restauro; Durante il Corso, oltre alle revisioni, saranno previste delle consegne intermedie dei lavori svolti. Carbonara G., Introduzione, in Restauro Architettonico, vol. I, pp. 3-16, Torino 1997.
(Date degli appelli d'esame)
Sette M. P., Il restauro in architettura. Quadro storico, Torino 2001. Esposito D., Carte, documenti e leggi, in Restauro architettonico, a cura di Giovanni Carbonara, Torino 1996, vol. IV, pp. 409-452 Carbonara G., Analisi degli antichi edifici, in Restauro architettonico, a cura di Giovanni Carbonara, Torino 1996, vol. II, pp. 419-519 De Cesaris F., Gli elementi costruttivi tradizionali, in Restauro Architettonico, vol. II, pp. 3-184; 261-288, Torino 1997 Bertoldi M., I pavimenti, in Restauro Architettonico, vol. II, pp. 239-254, Torino 1997
Canale: 5
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DONATELLI ADALGISA
(programma)
All’interno del corso, oltre a un nucleo introduttivo alla disciplina del restauro, verrà dato spazio allo studio degli aspetti costruttivi ed espressivi della fabbrica (attraverso lezioni in grado di fornire un panorama dei materiali e delle tecniche costruttive impiegate nelle costruzioni storiche) e alla comprensione di metodi e strumenti per la conoscenza del costruito storico. Le esercitazioni interesseranno lo studio di un monumento, o di una sua parte significativa, che presenti problemi di conservazione e che consenta la possibilità di un rilievo diretto, la lettura storico-critica, le analisi inerenti il degrado delle superfici e dei dissesti di natura statica.
Le lezioni saranno così articolate: - nucleo introduttivo alla disciplina del restauro (10 ore): • la terminologia di base; • i nessi fra la conoscenza della fabbrica e il progetto di restauro; • introduzione alla metodologia d’indagine per la conoscenza della fabbrica. - metodi e strumenti per la conoscenza nel restauro (30 ore): • la ricerca archivistico-documentaria, iconografica e bibliografica; • l’impiego del rilievo come strumento di conoscenza; • l’indagine visiva e la restituzione grafica degli apparecchi murari; • le indagini dirette ‘tematiche’ (studio degli allineamenti e degli spessori murari, analisi geometriche e metrologico-proporzionali; lettura tipologica e figurativa della fabbrica volta a identificare il contesto culturale a cui l’edificio si ispira - nonché all’individuazione di trasformazioni realizzate in epoche storiche diverse - e a comprendere i rapporti della fabbrica con il suo contesto storico-geografico, contribuendo a interpretare e meglio evidenziare aspetti costruttivi significativi); • sintesi storico-critica delle fasi costruttive di un edificio storico. - caratteri costruttivi ed espressivi di una fabbrica storica (35 ore): • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità su materiali naturali; • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità su materiali artificiali (laterizi); • le strutture murarie; • l’organismo architettonico: fondazioni; • l’organismo architettonico: elevati e dettagli costruttivi; • intonaci e rivestimenti nell’edilizia storica; • le strutture lignee negli edifici storici: solai e coperture; • le strutture ad arco e a volta negli edifici storici Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
G. CARBONARA (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino, 1996; vol. II, pp. 3-192; pp. 261-288; pp. 297-418; pp. 419-586; G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Utet, Torino, 2004; D. FIORANI, Restauro Architettonico e Strumento Informatico. Guida agli elaborati grafici, Liguori, Napoli, 2004. |
6 | ICAR/19 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||
1055808 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE TECNOLOGICA DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
E’ incentrato sulla sperimentazione progettuale delle tecnologie di trasformazione, realizzazione e gestione dell’ambiente costruito nell’ottica di un approccio esigenziale/prestazionale nella realizzazione degli organismi edilizi.
Obiettivo del Corso è formare gli studenti, allo sviluppo di soluzioni architettoniche, integrate e coerenti con la loro specifica concezione costruttiva, valutate rispetto ai contenuti di originalità e innovazione tecnologica nell’ottica della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, nel rispetto della qualità morfologica. Attraverso l’elaborazione di un progetto sviluppato alla scala urbana, edilizia e di dettaglio, gli studenti sperimenteranno l’uso di materiali, tecnologie, sistemi costruttivi e procedimenti realizzativi valutandone le ipotesi alternative sotto il profilo della sostenibilità nelle sue diverse accezioni.
Canale: 1
Canale: 2
Canale: 3
Canale: 4
Canale: 5
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ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||
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1044250 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE
(obiettivi)
Il Laboratorio fornisce le basi concettuali e gli strumenti analitici per la previsione e l’interpretazione del comportamento di una struttura portante; fornisce inoltre i criteri per la verifica del soddisfacimento dei requisiti di prestazione secondo i metodi previsti dalla moderna normativa tecnica (nazionale e internazionale). Gli studenti, in piccoli gruppi, collaborano inoltre nel corso del semestre allo sviluppo di un progetto strutturale completo (relazione di calcolo ed elaborati grafici) di una costruzione.
Canale: 1
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LIBERATORE DOMENICO
(programma)
Materiali per uso strutturale: calcestruzzo e acciaio.
Sicurezza e prestazioni attese di un’opera strutturale. Azioni sulle costruzioni: peso proprio, carichi permanenti non strutturali, carichi variabili, azione sismica, azioni del vento, azioni della neve, azioni della temperatura, azioni eccezionali. Strutture in calcestruzzo armato: analisi strutturale, valutazione della sicurezza, stati limite ultimi (sforzo normale, flessione, taglio, torsione), stati limite di esercizio, dettagli costruttivi. Strutture in acciaio: stati limite ultimi (trazione, compressione, flessione, taglio, torsione, sollecitazioni composte), stabilità delle membrature, stati limite di esercizio, unioni bullonate, unioni saldate. Elementi di progettazione strutturale in zona sismica. Esercitazione: progettazione strutturale di un edificio di civile abitazione (analisi dei carichi, predimensionamento, analisi, verifica solai, travi, pilastri, fondazioni). Mezzina, M., Raffaele, D., Vitone, A. (a cura di), Teoria e pratica delle costruzioni in cemento armato, Vol. 1 – Dalla concezione strutturale alle verifiche agli stati limite, CittàStudi Edizioni, Novara, 2007.
(Date degli appelli d'esame)
Bernuzzi C., Costruzioni in acciaio. In: Manuale dell’ingegnere civile e ambientale (a cura di Riva P.A., Guadagni A.), Hoepli, http://www.manualihoepli.it/media/doc/C02_1205.pdf Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), D.M. 17/01/2018, www.cslp.it Circolare 02/02/2009, n. 617 – Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008, www.cslp.it Dispense del corso in formato pdf.
Canale: 2
Canale: 3
Canale: 4
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LUPOI ALESSIO
(programma)
RICHIAMI DI STATICA E SCIENZA DELLE COSTRUZIONI.
Risoluzione di schemi statici notevoli: travi in semplice appoggio e mensole. Tensioni e deformazioni. Legami costitutivi dei materiali. INTRODUZIONE ALLE COSTRUZIONI, NUOVE ED ESISTENTI Tipologie costruttive: Calcestruzzo, Acciaio, Legno. Metodi di progetto: Metodo semiprobabilistico agli stati limite. Aleatorietà delle resistenze e dei carichi. Coefficienti parziali di sicurezza dei materiali e delle azioni. Azioni: Carichi sulle costruzioni. Descrizione delle azioni gravitazionali, neve, vento e azione sismica. Combinazioni dei carichi. ELEMENTI DI ANALISI STRUTTURALE Analisi statica per carichi gravitazionali. Analisi statica lineare per azioni sismiche. Primi elementi di dinamica: l’oscillatore semplice. Analisi modale (dinamica lineare). Analisi sismica con spettro di risposta. Codici di calcolo agli elementi finiti. Calcolo delle sollecitazioni sugli elementi strutturali. Instabilità di aste compresse: metodo ω. ELEMENTI DI PROGETTAZIONE Analisi tipologica degli elementi strutturali resistenti: solai, travi, pilastri, pareti e setti. Analisi dei carichi e dimensionamento degli elementi strutturali resistenti. Definizione dell’organismo strutturale resistente. Rigidezza strutturale. Studio della risposta di telai piani in funzione della configurazione degli elementi strutturali resistenti. Studio della risposta di edifici a telai ed edifici misti telai/pareti. Regole di progettazione sismica di edifici in c.a. (regolarità in pianta ed in altezza). TEORIA DEL CEMENTO ARMATO Analisi sezionale: Comportamento sperimentale e meccanismi di rottura e duttilità. Flessione e Pressoflessione: Rottura bilanciata, fragile e duttile. Calcolo del momento ultimo. Progetto delle armature e verifica di resistenza. Dominio di interazione. Taglio: Calcolo delle tensioni tangenziali. Forza di scorrimento. Traliccio di Ritter-Morsch: armature per il taglio. Duttilità: concetto di cerniere plastica, curve Momento-rotazione e Forza-spostamento. INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI Rinforzo di travi e pilastri in c.a.. Rinforzi su elementi murari. PRINCIPI GENERALI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE
(Date degli appelli d'esame)
Schodek. Strutture. Patron Editore, 2004. Paragrafi specificati nel file indice allegato, dai seguenti capitoli: • Capitolo 1. Strutture: una panoramica. • Capitolo 2. Principi di meccanica • Capitolo 3. Analisi dei carichi (e distribuzione nelle strutture) • Capitolo 6. Flessione nelle travi (par. 6.1 e 6.2) • Capitolo 9. Telai a Nodi Rigidi. (par. 9.1, 9.2, 9.3.2, 9.3.3 • Capitolo 13. Moduli e griglie strutturali: disposizione generali di progetto • Capitolo 14. Sistemi strutturali: progetto per carichi laterali • Capitolo 15. Sistemi strutturali: approcci costruttivi. METODI DI PROGETTO E RIFERIMENTI NORMATIVI Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/1/2008) e Circolare Esplicativa C.S.LL.PP. (n.617/2009) • Capitoli 1 e 2. Principi generali e metodo di progettazione • Capitolo 3. Analisi dei carichi • Capitolo 4. Progettazione edifici in c.a. per carichi gravitazionali (par. 4.1, • Capitolo 7. Progettazione in zona sismica (par.) 7.1, 7.2, 7.3, 7.4 CEMENTO ARMATO Cosenza, Manfredi, Pecce. Strutture in cemento armato. Hoepli Editore. Estratti specificati dai seguenti capitoli: • Capitolo 1. Sicurezza e affidabilità strutturale (par. 1.1 e 1.5) • Capitolo 2. Materiali da Costruzione. • Capitolo 4. Stato Limite Ultimo per Pressoflessione • Capitolo 5. Duttilità e progetto di sezioni inflesse • Capitolo 6. Stato Limite Ultimo per Taglio (par. 6.5 escluso) Nunziata. Teoria e Pratica delle strutture in c.a.. Dario Flaccovio Editore. Vol. 1. La Tecnica e la Statica (2001) • Cap. 4. Statica del cemento Armato. (Sforzo Normale e Flessione, fino a par. 4.3.3. Pressoflessione, par. 4.6) Vol. 2. Solai, Scale, Travi, Pilastri, Fondazioni. Metodo agli stati limite (EC2). Esempi pratici applicativi (2004) • Capp. 1 (solai), 2 (scale), 3 (travi), 4 (pilastri): elementi utili alla progettazione. ACCIAIO Ballio, Mazzolani. STRUTTURE_IN_ACCIAIO. Hoepli Editore. • Capitolo 1 Sistemi Strutturali • Capitolo 2 Sicurezza Strutturale Fondazione Promozione Acciaio. QUADERNI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE. • 1. Fondamenti di progettazione in acciaio • 2. Progettazione con profili laminati a caldo – Travi • 3. I laminati mercantili nella progettazione in acciaio LEGNO Materiale disponibile dal sito promolegno
Canale: 5
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA
(obiettivi)
Il corso fornisce gli elementi teorico operativi e procedurali per la costruzione di un progetto per il governo della città contemporanea, del territorio e dell’ambiente, padroneggiandone in pieno i rapporti progettuali tra obiettivi, strategie e soluzioni spaziali, quelli interscalari tra assetti locali e visioni di insieme, quelli di costruzione del piano tra obiettivi compositivi, quantificazioni e apparati normativi. L’obiettivo formativo consiste nel governare la complessità delle trasformazioni territoriali nella costruzione integrata di nuovi assetti morfologici
Canale: 1
Canale: 2
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BIANCHI GIOVANNA
(programma)
Gli obiettivi didattici
Obiettivi specifici del Laboratorio, quanto alla conoscenza, alla comprensione e alla capacità di applicazione della disciplina urbanistica, sono: consolidare gli aspetti culturali, metodologici e tecnici del progetto urbanistico come modalità specifica di interrogare, descrivere, interpretare, prefigurare e riorganizzare contribuire a stratificare un sapere tecnico e definire gli strumenti adatti a rispondere a una domanda di progetto che produca spazio, tempo e bellezza anche per la città di tutti i giorni sperimentare un approccio pragmatico e incrementale di accompagnamento al piano (non di sostituzione), per costruire strategie articolate e contestualizzate nei processi di produzione dello spazio alla scala locale proporre un metodo di costruzione del progetto urbanistico, dall’interpretazione della domanda, all’impostazione della strategia cognitiva, alla prefigurazione di una risposta di progetto, al confronto con il quadro normativo. Obiettivi specifici del Laboratorio, quanto alle capacità critiche e di comunicazione, sono: imparare a mettere a punto e a discutere opzioni di trasformazione applicandosi alla definizione di un problema esistente e avanzando proposte per possibili soluzioni in un contesto concreto ed in riferimento ad un quadro normativo reale sperimentare e sviluppare abilità cruciali nel mondo reale del lavoro: pensare criticamente; fare un esercizio di immaginazione ragionevole e concreto; confrontarsi con la “durezza” della norma; costruire proposte in modo tecnicamente pertinente; discutere le proprie scelte in pubblico; lavorare in gruppo. Il tema progettuale I caratteri della città contemporanea, esito di un processo di metropolizzazione, sono profondamente cambiati. Pur nell’incertezza sulle specifiche traiettorie di un futuro possibile, si sta delineando una linea di tendenza verso una strategia di rigenerazione urbana che richiede – anche tramite gli strumenti propri della disciplina – di mettere in gioco tutte le componenti della nuova città, di facilitare l’adattamento ai cambiamenti in condizioni di scarsità e di rischio, di individuare e affrontare le priorità, di agire gradualmente e selettivamente. Due delle questioni principali che hanno informato la scelta del tema progettuale sono: il fatto che la città contemporanea si caratterizzi per la frammentazione dello spazio, per un insieme discontinuo e disetaneo di spazi costruiti, semicostruiti, aperti (le varie forme del greenfield), abbandonati o sottoutilizzati (brownfields) o per vuoti urbani di varia natura, per l’emergere di forme insediative ibride in cui spazio urbano, rurale e naturale si intrecciano tra di loro il fatto che, nella generale insoddisfazione delle diverse pratiche di trasformazione della città contemporanea, ci sia una particolare noncuranza per la città di tutti i giorni che, al contrario, richiederebbe il perseguimento di una qualità diffusa e sostenibile delle trasformazioni ad uno sguardo “ravvicinato”. Certamente le questioni sono diverse nella città storica o consolidata dove si trova l’ambito urbano oggetto di studio (Tevere – via Flaminia – Valle delle Accademie). Nondimeno molte parti o situazioni puntuali richiedono di riflettere e intervenire tramite riconnessioni, ricomposizioni, riorganizzazioni, rifunzionalizzazioni, in particolare dello spazio pubblico e delle dotazioni di uso collettivo. Aderendo a tale sfondo, il Laboratorio propone come tema di sperimentazione progettuale lo spazio pubblico, aperto e costruito, nel convincimento che debba essere riconosciuto come struttura primaria di riferimento e che la sua costruzione sia obiettivo strutturale e irrinunciabile di qualsiasi strategia di assetto anche nell’ottica della rigenerazione urbana, tanto più negli impianti storici o consolidati dove è il prevalente se non l’unico “spazio di manovra” del progetto urbanistico. In particolare, il Laboratorio inserisce questo tema nell’ottica più generale del ripensamento dello spazio del quotidiano, considerato nelle sue specificità ma anche nelle sue potenzialità rigenerative, rispondendo alla domanda di “buon abitare” in un’approccio multiscalare, nel senso sia di considerare gli effetti cumulativi delle trasformazioni locali e sia di valutare le trasformazioni di scala urbana anche in relazione al modo di vita e alle necessità quotidiane dei diversi contesti urbani. L’esercizio progettuale Agli studenti è richiesto di elaborare per l’ambito urbano oggetto di studio un documento preliminare di progettazione (masterplan) con finalità di esplorazione del campo di opportunità praticabili, di guida e di orientamento progettuale al fine di fornire una cornice di senso alle future trasformazioni urbane concentrate e diffuse, consentendone la costruzione graduale delle scelte. Il riferimento disciplinare è a un ventaglio di pratiche progettuali, operazioni e prodotti “a base urbanistica” che accompagnano il piano e dunque sono strumenti del processo e non del piano. Tra di esse anche i masterplans, da intendere non come strumenti di attuazione del piano, ma come costruttori di un percorso di conoscenza, ideazione e progetto della città, attivabili per contesti e/o temi che, di volta in volta, si ritiene di dover affrontare e capaci di modificare le percezioni degli attori (dai soggetti pubblici ai cittadini) attorno al futuro di un’area. Sotto il profilo tecnico, sono espressione di idee spazializzate e di una forte contestualizzazione, espresse attraverso rappresentazioni che restituiscono in forma visiva l’immagine di futuro cui si tende; delineano un percorso che lascia margini interpretativi e propositivi all’interno di un sistema di decisioni dove il soggetto pubblico stabilisce i temi e le prestazioni rilevanti di scala urbana e, per alcune aree o questioni nodali, può definire anche le prestazioni dimensionali e morfologico-funzionali da soddisfare. Gli elaborati (quattro tavole in formato A1) hanno la natura di documenti compositi, di tipo verbo-visivo e hanno caratteri di multiscalarità. Per essi saranno fornite, nel corso del Laboratorio, indicazioni tecniche e metodologiche sull’organizzazione dei contenuti, sulle modalità di costruzione e sulle modalità di rappresentazione. Nell’insieme restituiscono la strategia cognitiva e progettuale. Sono: L’interpretazione del contesto | tav. 1 L’elaborato delinea un quadro che possa descrivere criticamente l’ambito urbano e fornire uno sfondo specifico e contestualizzato per le successive ipotesi di costruzione dello spazio pubblico nel sub-ambito che sarà selezionato. Contiene l’insieme delle indagini, degli esiti dei sopralluoghi, delle descrizioni atte a interpretare l’ambito. Fornisce la lettura e l’interpretazione, anche in termini di risorse e criticità, dei caratteri e delle prestazioni del contesto storico, ambientale, insediativo e relazionale (lettura sincronica); fornisce inoltre la ricostruzione sintetica del suo processo formativo e trasformativo (lettura diacronica). L’elaborato è costituito da un disegno di descrizione (scala 1/10.000) che seleziona e organizza gli elementi utili a costruire un profilo caratterizzante dell’ambito, corredato e approfondito da disegni di varia natura e a diversa scala, schemi, testi esplicativi, tabelle, fotografie, etc. in funzione dei contenuti richiesti. Lo scenario normativo | tav. 2 L’elaborato, nell’insieme, delinea uno scenario di insieme che espliciti i presupposti – sotto il profilo delle normative e delle strategie dell’amministrazione e delle esigenze espresse dai cittadini o da soggetti altri – per le successive ipotesi di costruzione dello spazio pubblico nel sub-ambito che sarà selezionato. Ha un ruolo argomentativo, fornisce una ricognizione della disciplina urbanistica vigente (grafici e norme del PRG) e di altri strumenti programmatici o prescrittivi pertinenti l’ambito. L’elaborato è costituito da stralci di documenti, disegni di varia natura e schemi interpretativi e alle varie scale, testi di commento, corredi documentativi, etc. L’osservazione ravvicinata: interpretare lo spazio pubblico | tav. 3 L’elaborato esplora la dimensione della prossimità (rive del fiume, attraversamenti del fiume, impianti urbani selezionati, assi urbani) e delinea un quadro descrittivo e valutativo in termini di risorse, criticità, opportunità e rischi che possa motivare la ragionevolezza delle future scelte per lo spazio pubblico, inteso come insieme strutturato di luoghi, componenti, tipologie (aperte/costruite) spazialmente organizzate e riconoscibili nelle loro prestazioni. Definisce, inoltre, gli obiettivi di progetto. L’elaborato è costituito da disegno di interpretazione critica (scala 1/5.000) che seleziona e organizza gli elementi utili a costruire un profilo caratterizzante dello spazio pubblico nell’area, corredato e approfondito da disegni di varia natura e a diversa scala, schemi, testi esplicativi, tabelle, fotografie, etc. in funzione dei contenuti richiesti. La proposta: costruire lo spazio pubblico | tav. 4 L’elaborato propone un’ipotesi di ricomposizione, valorizzazione e organizzazione dello spazio pubblico: individua le strategie spaziali e le esplicita attraverso assetti, azioni, interventi, requisiti da rispettare, prestazioni da ottenere, linee guida, criteri e regole progettuali, etc.. L’elaborato è costituito da uno schema di assetto (scala 1/5.000) che restituisce la proposta di riorganizzazione complessiva dello spazio pubblico e da schede normative (concept di assetto e regole, riferimenti alla disciplina urbanistica vigente) per alcune aree di approfondimento progettuale. Lo schema e le schede potranno essere corredati da disegni di varia natura e a diversa scala, concept designs, schemi, testi di commento, fotografie, rendering, etc. in funzione dei contenuti richiesti. Bianchi G. (2010) (a cura). Progettare la qualità nella città di tutti i giorni, Orienta Edizioni, Roma
(Date degli appelli d'esame)
Bianchi G. (2014). “Sapere tecnico e progetto urbanistico per la città contemporanea” in AA.VV. Lectures # 2, Rdesignpress, Roma Bianchi G. (2014). “Costruire il piano per momenti diversi nel tempo e nello spazio: documenti preliminari alla progettazione e masterplans”, in AA.VV., Atti della XVII Conferenza Nazionale SIU – Società Italiana degli Urbanisti, L’urbanistica italiana nel mondo. Milano, 15-16 maggio 2014, Planum Publisher, Roma-Milano
Canale: 3
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SANTANGELO SAVERIO
(programma)
La pianificazione territoriale e urbanistica della città di Roma costituisce un significativo campo di sperimentazione e apprendimento disciplinare, sia per le potenzialità che per le criticità che caratterizzano l’attuazione del Prgc del 2008.
Il programma del Laboratorio di progettazione urbanistica, canale 3 (IV anno), a. a. 2019-20, è centrato sulla messa a punto, da parte degli studenti, di un progetto urbanistico di riqualificazione e rigenerazione urbana di alcuni ambiti urbanizzati, tra loro contigui, nel quadrante est della periferia romana. L’esercitazione progettuale è inerente, in particolare, ad alcuni Piani di Zona ex lege 167/1962 (primo e secondo Peep di Roma), ad un’area oggetto di Print, ad una cosiddetta Zona “O” e ad un’area oggetto di edificazione privata. Obiettivo generale è dare seguito - in forma di esercitazione didattica – alle intenzionalità proprie del Prgc 2008 (Relazione) in merito a possibili ipotesi di ricomposizione urbana di zone urbanizzate contigue sorte secondo tempi e modalità diverse e, soprattutto, non coerenti né ad oggi sufficientemente integrate. Il programma è svolto sia attraverso lezioni frontali che attraverso esercitazioni in aula guidate dal docente e oggetto di revisioni costanti fino alla prova d’esame; e prevede inoltre la partecipazione di ospiti chiamati ad illustrare ed approfondire aspetti peculiari e rilevanti delle tematiche affrontate. Testi di orientamento e per una rassegna delle problematiche urbanistiche generali e inerenti il tema d’anno: F. Indovina, Governare la città con l’urbanistica, Maggioli Editore, 2012; Laboratorio Città Pubblica, Città pubbliche. Linee guida per la riqualificazione urbana; Bruno Mondadori, 2009; G. Paba, Movimenti urbani. Pratiche di costruzione sociale della città, Franco Angeli, 2003; S. Santangelo, Edilizia sociale e urbanistica, Carocci Editore, 2014; B. Secchi, La città dei ricchi e la città dei poveri, Laterza, 2013.
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 4
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RICCI LAURA
(programma)
Gli obiettivi del corso e la sperimentazione
Il corso si propone di fornire, attraverso un’intensa attività di sperimentazione, gli strumenti teorico-metodologici e operativi per la costruzione del progetto urbano, inteso come procedura finalizzata alla definizione progettuale e alla messa in coerenza di interventi di rilievo urbano, con riferimento a contesti delicati e potenzialmente sottoposti a consistenti trasformazioni. Questo sia attraverso una verifica della fattibilità ambientale, morfologica, economico-finanziaria e amministrativa, sia mediante l’individuazione del contributo dei soggetti e degli operatori coinvolti. L’esercitazione: il processo di pianificazione e la struttura metodologica di riferimento Tema del corso è la riqualificazione della periferia attraverso la sperimentazione, oggetto dell’esercitazione, di un processo di pianificazione che introduce, in una logica iterativa e interscalare, utilizzando una struttura metodologica di riferimento, un percorso scandito da livelli e fasi di approfondimento successivi. L’area di intervento riguarda il settore sud-ovest del territorio comunale di Roma, con particolare riferimento al Municipio XII. La struttura metodologica configura un processo a tre livelli, cui corrispondono differenti scale di lettura e strumenti di intervento: 1. Livello (21 ore): Schema direttore, 2. Livello (83 ore): Piano locale, 3. Livello (21 ore): Programma integrato. L’iter metodologico assume, per ciascun livello, una articolazione teorica in quattro fasi fortemente interattive: approfondimento conoscitivo, interpretazione-valutazione, esplicitazione degli obiettivi, progetto (individuazione e messa in coerenza di strategie e di azioni per il perseguimento degli obiettivi). Libro di testo
(Date degli appelli d'esame)
L. Ricci, “Roma. Il Nuovo Piano per una nuova Città”, in L. Ricci (a cura di), Piano locale e… Nuove regole, nuovi strumenti, nuovi meccanismi attuativi, Franco Angeli, Milano, 2009. Bibliografia L. Ricci, a cura di, Il nuovo Piano di Roma, Urbanistica 116, numero monografico, gennaio-giugno 2001. L. Ricci, Diffusione insediativa, Territorio, Paesaggio. Un progetto per il governo delle trasformazioni territoriali contemporanee, Carocci, 2005. L. Ricci, Il PRG '08 del Comune di Roma, Ananke 87, maggio 2019. G. Campos Venuti, XXI Congresso INU, La nuova legge urbanistica. I principi e le regole. Documento preliminare. Prime riflessioni e proposte, in Urbanistica Informazioni, n.141/1995.
Canale: 5
Canale: 6
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IMPIANTI TECNICI
(obiettivi)
Il corso intende fornire le conoscenze per la progettazione di sistemi impiantistici, finalizzata al comfort termoigrometrico e alla qualità dell’aria. Si intendono fornire le nozioni circa gli strumenti progettuali necessari per la valutazione tecnica relativa all'inserimento degli impianti tecnici all’interno di un edificio. Saranno ampiamente trattate le problematiche relative alla sostenibilità energetica ed ambientale dell’edificio, sia con riferimento alle nuove costruzioni (Edifici a Energia Quasi Zero), sia con riferimento alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Canale: 1
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DE SANTOLI LIVIO
(programma)
1. Analisi della normativa vigente nell’ambito del risparmio energetico
2. Le caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio 3. Benessere e risparmio energetico nella progettazione degli edifici Il clima - L'uomo - L'involucro - L'impianto 4. Richiami: le grandezze fisico-tecniche: unità di misura e tecniche di misura 5. Carichi termici invernali ed estivi - Fabbisogno di energia primaria 6. Gli impianti di Climatizzazione e le tipologie edilizie. Classificazione (Sistemi a tutt’aria a portata costante, Sistemi a tutt’aria a portata variabile, Sistemi misti aria-acqua) 7. Il diagramma psicrometrico 8. Moto dei fluidi (Tubazioni per la distribuzione dell’acqua, Canalizzazioni per la distribuzione dell’aria, Esempio di dimensionamento dei sistemi a tutt’aria e ad aria-acqua) 9. Centrali e sottocentrali termiche e frigorifere - Schemi funzionali, Criteri di progettazione e manutenzione 10. Filtrazione dell’aria - Caratteristiche dei sistemi filtranti, criteri di scelta ed applicazioni 11. Impianti ad energie rinnovabili 12. Acustica: grandezze fondamentali, acustica dei suoni desiderati e indesiderati 13. Illuminotecnica: grandezze fondamentali, progettazione illuminotecnica di un ambiente interno. Progettazione degli Impianti di Climatizzazione (L. de Santoli, F. Mancini), Maggioli Editore, 2017
(Date degli appelli d'esame)
Benessere termico, acustico, luminoso (G. Moncada lo Giudice, L. de Santoli), CEA editrice, 1999 Le Comunità dell’energia (L. de Santoli), Quod Libet, 2011 Territorio Zero (L. de Santoli, Angelo Consoli), Minimum Fax, 2013.
Canale: 2
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MANCINI FRANCESCO
(programma)
1. Analisi della normativa vigente nell’ambito del risparmio energetico
2. Le caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio 3. Benessere e risparmio energetico nella progettazione degli edifici Il clima - L'uomo - L'involucro - L'impianto 4. Richiami: le grandezze fisico-tecniche: unità di misura e tecniche di misura 5. Carichi termici invernali ed estivi - Fabbisogno di energia primaria 6. Gli impianti di Climatizzazione e le tipologie edilizie. Classificazione (Sistemi a tutt’aria a portata costante, Sistemi a tutt’aria a portata variabile, Sistemi misti aria-acqua) 7. Il diagramma psicrometrico 8. Moto dei fluidi (Tubazioni per la distribuzione dell’acqua, Canalizzazioni per la distribuzione dell’aria, Esempio di dimensionamento dei sistemi a tutt’aria e ad aria-acqua) 9. Centrali e sottocentrali termiche e frigorifere - Schemi funzionali, Criteri di progettazione e manutenzione 10. Filtrazione dell’aria - Caratteristiche dei sistemi filtranti, criteri di scelta ed applicazioni 11. Impianti ad energie rinnovabili 12. Acustica: grandezze fondamentali, acustica dei suoni desiderati e indesiderati 13. Illuminotecnica: grandezze fondamentali, progettazione illuminotecnica di un ambiente interno. Progettazione degli Impianti di Climatizzazione (L. de Santoli, F. Mancini), Maggioli Editore, 2017
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 3
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8 | ING-IND/11 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||
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LABORATORIO DI RESTAURO
(obiettivi)
In connessione a quanto già acquisito ed elaborato nel corso di Elementi di restauro, il Laboratorio ha il fine di approfondire i concetti relativi alla teoria e alla storia del restauro; di applicare i metodi per la comprensione degli organismi architettonici individuati come oggetto di studio; di indicare distintamente gli strumenti di lettura e di diagnosi dei fenomeni di degrado; di definire linee guida e modalità d'intervento progettuale; di informare sugli aspetti normativi, compresi quelli della catalogazione; di far esercitare gli studenti alla stesura del progetto di restauro.
Canale: 1
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BELLANCA CALOGERO
(programma)
L’obiettivo sarà quello di far emergere e maturare fra gli allievi le problematiche relative allo studio dell’organismo architettonico e giungere attraverso un percorso storico-critico, in parte avviato all’interno del corso di Elementi di Restauro, al progetto di Restauro, che prevede l’attenta analisi dello stato attuale e le relative proposte degli interventi. Ogni settimana sarà affrontato un singolo argomento specifico per arrivare alla stesura di un vero e proprio progetto di restauro, anche con la redazione di un computo metrico estimativo.
Si richiamano alcuni concetti base, ricollegandosi alle definizioni di restauro ed alla terminologia. Le tendenze attuali del Restauro: fondamento teorico del restauro, le più recenti posizioni, il restauro critico, il restauro critico-conservativo, la pura conservazione, la manutenzione-ripristino. La stagione del restauro filologico-scientifico da Corrado Ricci e Camillo Boito agli anni trenta-quaranta del Novecento con particolare riferimento a Roma. Una riflessione sul contesto culturale di Alois Riegl (1857-1905) e di Cesare Brandi (1906-1988). Questi due personaggi hanno lasciato una forte eredità nel modo di intendere la conservazione e il restauro. Il restauro archeologico: la riflessione su alcuni siti archeologici comprenderà aree urbane o preesistenze sparse nel territorio; tematiche relative alla protezione di siti, alla vulnerabilità, prevedibilità e carte del rischio quindi alla loro fruizione e alcune linee guida per la soluzione degli impianti tecnologici. Analisi dello stato attuale e interventi con esemplificazioni dei difetti della realtà architettonica: i degradi dei materiali e alcuni dissesti della struttura, indagini preliminari per la conoscenza, lettura analitica dei degradi dei materiali, il lessico NORMAL, genesi e processualità, esemplificazioni di alcuni casi di interventi. I dissesti e relativi interventi di consolidamento: fondazioni, strutture in elevazione, tema dell’arco e le volte, solai, coperture. Una particolare attenzione si rivolge alle opere provvisionali e alle puntellature da realizzare nei cantieri e nei casi di emergenza sismica. l tema dell’umidità: cause e rimedi. Adattamenti e criteri di museologia e museografia: si insiste sul concetto di restauro inteso come interpretazione critica; progetto museale: teorie e realizzazioni attraverso la lettura di alcuni episodi italiani ed europei. L’adeguamento liturgico. L’intervento nella città storica: i centri storici tra conservazione e innovazione. Il programma dettagliato presenterà alcuni suggerimenti bibliografici di approfondimento per ogni lezione.
(Date degli appelli d'esame)
Alcuni testi per la preparazione di base sono: G.CARBONARA, Avvicinamento al Restauro, Teoria, storia, monumenti, Napoli 1997. C.BRANDI, Teoria del Restauro, Roma 1963, e successive ristampe. G.CARBONARA, Restauro dei Monumenti. Guida agli elaborati grafici. Napoli 1990. C. BELLANCA, Ascoli Piceno e i suoi monumenti, primi avvicinamenti e riflessioni attraverso lo studio e le proposte di restauro, Ascoli, 2000. C. BELLANCA (a cura di,) Una didattica per il restauro, I, Roma 2008. C.BELLANCA e O.MURATORE, Una didattica per il restauro II, Esperienze a San Luigi dei Francesi e San Nicola dei Lorenesi, Firenze 2009. C. BELLANCA, Methodical approach to the restoration of historic architecture, Firenze 2011.
Canale: 5
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DAL MAS ROBERTA MARIA
(programma)
Programma
Il corso si pone l’obbiettivo di stimolare negli studenti nella lettura del monumento allo stato attuale per individuare le fasi del suo processo di trasformazione e i suoi valori storici e giungere attraverso un percorso storico-critico, in parte avviato all’interno del corso di Elementi di Restauro, al progetto di restauro, che prevede l’attenta analisi dello stato attuale e le relative proposte degli interventi. Le tendenze attuali del Restauro: fondamento teorico del restauro, le più recenti posizioni, il restauro critico, il restauro critico-conservativo, la pura conservazione, la manutenzione-ripristino. La stagione del restauro filologico-scientifico da Corrado Ricci e Camillo Boito agli anni trenta-quaranta del Novecento con particolare riferimento a Roma. Una riflessione sul contesto culturale di Alois Riegl (1857-1905) e di Cesare Brandi (1906-1988). Il restauro archeologico: la riflessione su alcuni siti archeologici comprenderà aree urbane o preesistenze sparse nel territorio; tematiche relative alla protezione di siti, alla vulnerabilità, prevedibilità e carte del rischio quindi alla loro fruizione e alcune linee guida per la soluzione degli impianti tecnologici. Analisi dello stato attuale e interventi con esemplificazioni dei difetti della realtà architettonica: i degradi dei materiali e alcuni dissesti della struttura, indagini preliminari per la conoscenza, lettura analitica dei degradi dei materiali, il lessico NORMAL, genesi e processualità, esemplificazioni di alcuni casi di interventi. I dissesti e relativi interventi di consolidamento: fondazioni, strutture in elevazione, tema dell’arco e le volte, solai, coperture. ll tema dell’umidità: cause e rimedi. Adattamenti e criteri di museologia e museografia: si insiste sul concetto di restauro inteso come interpretazione critica; progetto museale: teorie e realizzazioni attraverso la lettura di alcuni episodi italiani ed europei. L’adeguamento liturgico. L’intervento nella città storica: i centri storici tra conservazione e innovazione. Modalità di esame Il corso si articolerà in lezioni ed esercitazioni. Le esercitazioni saranno seguite, durante tutto il corso, nelle revisioni in aula. I risultati ottenuti saranno valutati con un colloquio individuale relativo agli argomenti affrontati a lezione e contenuti nella bibliografia e attraverso la valutazione degli elaborati grafici dell’esercitazione. Bibliografia.
(Date degli appelli d'esame)
DAL MAS, R.M., Progettazione ed esecuzione, in Restauro architettonico e impianti, Torino 2001, pp. 21-228. BRUSCHI, A., Architettura come processo e trasformazione. Problemi metodologici e critici, in Architettura: processualità e trasformazione, a cura di M. Caperna e G. Spagnesi, Roma 2002, pp. 29-32. SPAGNESI, G. Introduzione al restauro delle architetture delle città e del territorio, Roma 2007. DAL MAS, R.M., Valore del monumento e progetto in tre edifici bellunesi. Collegio dei Gesuiti, “Crepadona”, Villa Doglioni-Dalmas, in «Dolomiti», 2009, pp. 43-51; DAL MAS, R. M., SPAGNESI, G., Roma: dalla Casa di Raffaello al palazzo dei Convertendi, nei «Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura», a cura del Dipartimento di Storia dell’Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici dell’Università di Roma «La Sapienza», Nuova Serie, Fascicolo 53 – 2010. CARBONARA, G., Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, Milanofiori Assago (MI) 2011. DAL MAS, R. M., Interventi progettuali per la fruizione di chiese romane su preesistenze classiche: Sant’Angelo in Pescheria e San Lorenzo de’ Speziali in Miranda, pubblicato in La cultura del restauro e della valorizzazione. Temi e problemi per un percorso internazionale di conoscenza, a cura di S. Bertocci e S. Van Riel, 2, Fienze 2014, pp. 673-680. R.M. DAL MAS, Il progetto della scala nella rifunzionalizzazione dello spazio storico: il palazzo ‘Crepadona’ a Belluno, in S. Parrinello, D. Besana (a cura di), Reuso 2016. Contributi per la documentazione, conservazione e recupero del patrimonio architettonico e per la tutela paesaggistica, Firenze 2016, pp. 600-608, R.M. DAL MAS, La funzione museale negli edifici storici, in «Progetto Restauro», 73, 2016, pp. 36-42. R.M. DAL MAS, La basilica di San Paolo Maggiore a Bologna e palazzo Regis a Roma. Restauro e nuove tecnologie, Beni Architettonici e Paesaggio, 4, Collana fondata e diretta da G. Carbonara, Roma 2016. R.M. DAL MAS, L’apporto delle nuove tecnologie di rilievo nel restauro, in RICerca/REStauro, Sezione 2A, Conoscenza dell’edificio: metodo e contenuti, a cura di A. Grimoldi, Roma 2017, pp. 459-468. R.M. DAL MAS (2018). Efficienza energetica e microclima, in D. Concas (a cura di), Conservazione vs Innovazione. L’inserimento di elementi tecnologici in contesti storici, Padova 2018, pp. 151-161.
Canale: 3
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CAPERNA MAURIZIO
(programma)
Il Laboratorio intende fornire un quadro generale degli aspetti teorici, metodologici e operativi inerenti alla conservazione e al restauro dell’architettura. Esso mira a sviluppare l’esperienza didattica acquisita nel corso di Elementi di Restauro, attraverso fasi di approfondimento costituite: a) dal riconoscimento del valore culturale del bene architettonico; b) dall’esame dello stato di conservazione dello stesso bene; c) dalla definizione del progetto di restauro finalizzato a trasmettere al futuro il valore del bene considerato.
Il corso è articolato in una serie di lezioni riguardanti le finalità precipue del restauro e i criteri d’intervento sulle preesistenze, le problematiche di ordine conservativo, l’inquadramento storico della disciplina. L’attività didattica di Laboratorio ad integrazione delle lezioni sarà incentrata su un’esperienza applicativa condotta in aula, finalizzata al progetto e comprendente consegne periodiche del materiale elaborato. Argomenti delle lezioni: - finalità del restauro (definizioni, lessico, ambiti di applicazione); - il percorso metodologico nel restauro; - l’analisi storica della preesistenza - la lettura strutturale, materiale e tecnologica - il processo valutativo e la diagnostica - l’analisi funzionale e la fruizione - i processi di degrado nelle strutture e nelle superfici architettoniche - metodi e tecniche d’intervento nel restauro - teoria e storia del restauro, dal XVIII secolo ad oggi - il dibattito attuale - l’ampliamento del campo disciplinare: dal monumento alla città storica, al territorio; - il rapporto fra antico e nuovo; - le carte del restauro - cenni di normativa Oggetto dell’esercitazione: - verifica ed eventuale completamento della conoscenza storico-costruttiva già acquisita della fabbrica; - studio del degrado materico e strutturale; - analisi della compatibilità funzionale e dei problemi di accessibilità e sicurezza; - elaborazione del piano di fattibilità - sviluppo del progetto definitivo - definizione di dettagli esecutivi selezionali sulla base delle caratteristiche del tema di studio. Testi
(Date degli appelli d'esame)
- C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963 (con successive riedizioni) - M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Torino 2001. - M. CAPERNA, Dal Laboratorio di Restauro Architettonico. Esperienze didattiche su alcuni monumenti romani, Roma 2003 - M. CAPERNA (a cura di), Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico, Roma 2012 Per lo studio del monumento architettonico: - A. BRUSCHI, Introduzione alla storia dell’architettura: considerazioni sul metodo e sulla storia degli studi, Milano 2009. - G. CARBONARA, Restauro dei monumenti. Guida agli elaborati grafici, Napoli 1990. - D. FIORANI, Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli 2004 Per ogni approfondimento: - Trattato di Restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, Torino 1996, voll. I-IV - Restauro architettonico e impianti, diretto da G. Carbonara, Torino, voll. V-VII (in 2 tomi) - Atlante del Restauro, diretto da G. Carbonara, Torino 2004, vol. VIII (in 2 tomi) - Restauro e tecnologie in architettura, a cura di D. Fiorani, Roma 2009 - G. CARBONARA, Architettura d’oggi e Restauro. Un confronto antico-nuovo, Torino 2011 - S.F. MUSSO (a cura di), Tecniche di Restauro: Aggiornamento (con banca dati), Torino 2013 Ulteriori indicazioni bibliografiche sugli argomenti affrontati nelle lezioni, o per ciò che riguarda lo svolgimento delle esercitazioni, saranno fornite nel corso del Laboratorio.
Canale: 4
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DOCCI MARINA
(programma)
1_Finalità del Laboratorio
Il Laboratorio intende fornire le basi culturali, concettuali e metodologiche per operare sulle preesistenze, presentando un quadro generale dei molteplici e differenziati temi concernenti la tutela e la conservazione dei beni architettonici. Il Corso rappresenta, oltre che il naturale proseguimento delle conoscenze acquisite e maturate nelle esperienze didattiche degli anni precedenti, in particolare nel corso di Elementi di Restauro, l'introduzione alle attività composite che caratterizzano il restauro, nel suo carattere inequivocabilmente progettuale. Il laboratorio è articolato in una serie di lezioni frontali seguite da esercitazioni e attività progettuali in aula da svolgersi su un tema (edificio o complesso di edifici) a scelta dello studente. 2_Principali argomenti delle lezioni: - ambito del restauro e problematiche generali (definizioni e campo di applicazione); - problemi e tendenze attuali del restauro architettonico; - lineamenti storici del restauro dall’età premoderna al XX secolo; - metodi e strumenti della conoscenza; - cenni ed avvertenze relative ai materiali e al loro stato di conservazione; - aspetti e tecniche della conservazione; - questioni relative al cantiere storico e contemporaneo; - tecniche e tecnologie tradizionali e moderne; - principali riferimenti normativi; - aspetti “innovativi” del restauro; il rapporto “antico-nuovo”. 3_Tema applicativo d’anno: Il tema oggetto della proposta-progetto sarà, di norma, lo stesso scelto dallo studente durante il corso di Elementi di Restauro. Nel caso in cui sia necessario/opportuno scegliere un nuovo edificio da analizzare, esso dovrà comunque essere di dimensioni contenute, in modo da poter essere ragionevolmente svolto nella durata del corso con il rigore e l'approfondimento necessari, dovrà altresì presentare dei problemi di restauro e garantire la possibilità di un libero accesso. Le esercitazioni e le attività progettuali in aula hanno lo scopo di guidare lo studente nella redazione della proposta-progetto di restauro sul tema scelto. La prima parte del semestre sarà dedicata a effettuare o ad approfondire (laddove iniziate durante il corso di Elementi di Restauro) le analisi conoscitive dell’organismo architettonico, mentre la seconda parte sarà principalmente riservata alla messa a punto della proposta progettuale, in stretta correlazione con le analisi condotte. La proposta-progetto non potrà infatti prescindere dall'esecuzione di un’accurata analisi conoscitiva dell’organismo architettonico e da un dettagliato rilievo diretto dello stato di fatto. Gli elaborati grafici dovranno in particolare illustrare con il dovuto approfondimento: • rilievo dello stato di fatto, nel complesso e in alcuni dettagli significativi, con particolare riguardo all’analisi delle murature e dei dettagli costruttivi, accompagnato da appunti grafici e da idonea documentazione fotografica; • indagine storica, svolta attraverso le fonti, la bibliografia e la documentazione accessibile, al fine di definire le fasi costruttive e trasformative dell’organismo architettonico fino ai nostri giorni; • analisi e valutazione degli aspetti legati al degrado dei materiali, compreso il censimento delle patologie dei materiali e delle eventuali situazioni di precarietà statica (mappatura del degrado); • individuazione delle principali criticità e potenzialità, delle finalità e di tutti gli aspetti da prendere in considerazione nel restauro dell’opera; • proposta complessiva che affronti e definisca al contempo sia le principali operazioni/interventi di carattere conservativo, quanto eventuali aspetti “innovativi” insiti nella proposta/progetto di restauro. In sintesi, l’esercitazione sarà fondata su una preliminare lettura del testo architettonico che dovrà essere principalmente mirata a definire un metodo d’intervento rigorosamente connesso con il patrimonio storico e concettuale della disciplina. 4_Elaborati richiesti: La proposta-progetto sarà rappresentata su tavole del formato più adatto a descrivere il tema prescelto. Le tavole dovranno contenere una sintetica relazione con relativa bibliografia essenziale, i grafici eseguiti nelle scale e con le modalità di rappresentazione idonee ad identificare, con ragionevole approfondimento, l’oggetto di studio, l’intervento e le operazioni proposte, il tutto corredato da un’adeguata documentazione fotografica concernente lo ‘stato di fatto’. I contenuti dettagliati delle singole tavole saranno definiti in aula con gli studenti. 5_Supporti alla didattica: Le lezioni e le esercitazioni in aula saranno integrate e coadiuvate da materiale didattico (bibliografia, testi, norme, documenti mostrati durante le lezioni, link utili) messo a disposizione degli studenti sulla piattaforma Moodle di e-learning2. La medesima piattaforma sarà anche utilizzata per la consegna delle esercitazioni e per tutte le comunicazioni. Bibliografia di base:
(Date degli appelli d'esame)
C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963, Torino 1977 2. M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Saggio introduttivo di Gaetano Miarelli Mariani, Torino 2001. Approfondimenti: G. CARBONARA (diretto da), Trattato di Restauro architettonico, 12 voll., Torino, Utet, 1996-2011. G. CARBONARA (diretto da), Restauro architettonico e impianti, Torino, voll. V-VII. G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Torino 2004, vol. VIII (in 2 tomi). G. CARBONARA, Architettura d’oggi e Restauro. Un confronto antico-nuovo, Torino 2011. D. FIORANI (a cura di), Restauro e tecnologie in architettura, Roma 2009. Indicazioni e riferimenti bibliografici specifici saranno forniti agli allievi durante il corso e messi a disposizione nella pagina del Corso sulla piattaforma e-learning2. Si ricorda la necessità di un’informazione quanto più completa ed aggiornata attraverso la consultazione di riviste, periodici specializzati, ecc.
Canale: 2
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TURCO MARIA GRAZIA
(programma)
Il Laboratorio di Restauro, la cui frequenza è obbligatoria, è articolato in lezioni ed esercitazioni pratiche svolte in aula. Le lezioni riguardano i seguenti temi: attuali orientamenti del restauro; profilo storico del restauro; metodi e strumenti della conoscenza; interventi di conservazioni su materiali e strutture; elementi normativi; cenni sui materiali e le tecniche costruttive storiche; problemi diagnostici, tecnologici e progettuali del consolidamento; le valutazioni nel progetto di restauro; interventi ‘innovativi’ sulle preesistenze.
Il Laboratorio non prevede un tema applicativo determinato, ma gli argomenti delle esercitazioni dovranno essere liberamente proposti dagli studenti. Le tematiche selezionate devono interessare temi di restauro e valorizzazione dell’edilizia storica e concreti problemi conservativi; in particolare la scelta dovrà ricadere su testi architettonici di elevata qualità. L’esercitazione deve giungere, attraverso appunti grafici e fotografici e il rilievo alla comprensione e all’individuazione dei caratteri tipologici, distributivi, funzionali e strutturali (materiali, tecniche e particolarità costruttive) dell’opera oggetto di studio, delle sue specifiche problematiche e delle possibili soluzioni progettuali. Gli elaborati devono essere eseguiti nelle scale e con le modalità di rappresentazione idonee a identificare l’oggetto di studio. L’esame, rigorosamente individuale, verterà in una prova orale sugli argomenti oggetto delle lezioni e nella presentazione e discussione delle esercitazioni svolte nell’ambito del Laboratorio. Testi di riferimento
(Date degli appelli d'esame)
- C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963, Torino 1977 (2° ed.). - G. MIARELLI MARIANI, Centri storici, note sul tema, Scuola di Specializzazione per lo studio e il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1987. - M. P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Saggio introduttivo di G. Miarelli Mariani, Torino 2001. - M. P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Saggio introduttivo di G. Miarelli Mariani, Torino 2001.
Canale: 6
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FIORANI DONATELLA
(programma)
Si effettueranno lezioni ex-cathedra ed esercitazioni pratiche condotte nei laboratori e in puntuali verifiche periodiche.
Descrizione sintetica degli argomenti delle lezioni: - problemi generali (lessico e campi di applicazione); - questioni teoriche (ambito del restauro - monumenti, centri storici, territorio, architettura moderna, archeologia, rapporto fra il restauro in architettura e nelle altre arti figurative; conservazione e progettazione, panoramica internazionale); - storia del restauro: dall’approccio ‘empirico’ alla preesistenza al dibattito attuale; - degrado delle superfici e delle strutture e tecniche d’intervento; - norme generali e carte del restauro. Oggetto dell’esercitazione: - verifica ed eventuale completamento della conoscenza storico-costruttiva già acquisita della fabbrica; - studio del degrado materico e strutturale; - analisi della compatibilità funzionale e dei problemi di accessibilità e sicurezza; - elaborazione del piano di fattibilità - sviluppo del progetto definitivo - definizione di dettagli esecutivi selezionali sulla base delle caratteristiche del tema di studio. -Teoria e storia del restauro:
(Date degli appelli d'esame)
• Breve antologia di scritti sul restauro (segnalati nel corso delle lezioni) • C. Brandi, Teoria del restauro, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1963; Einaudi, Torino, 1977. • D. Fiorani, Architettura storica e contemporaneità in Europa. Scenari operativi, prospettive culturali e ruolo del restauro, in “ArcHistoR”, III, 2016, 6, pp. 65-99 • M. P. Sette, Il Restauro in Architettura, UTET, Torino, 2001 (capitoli segnalati nel corso delle lezioni) -Tecniche di restauro • D. Fiorani (a cura di), Restauro e tecnologie per il restauro, Carocci, Roma, 2009. |
12 | ICAR/19 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA IV
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un organismo complesso con particolare attenzione ai temi della costruzione e della sua realizzabilità. Il Laboratorio integra gli elementi della progettazione architettonica e urbana con quelli più specifici del progetto degli impianti e dell’uso di tecnologie ambientali volte al risparmio energetico. Allo studente è richiesta la redazione di un progetto che, in modo consapevole, traduca in una sintesi formale coerente tutti gli aspetti che concorrono alla costruzione dell’architettura.
Canale: 1
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CHERUBINI ROBERTO
(programma)
Il laboratorio propone il progetto a scala urbana e architettonica di un edificio complesso di servizio alla navigazione e al pubblico, localizzato in una area portuale minore della costa laziale interessata da seri problemi di carattere funzionale e organizzativo. Le questioni del progetto urbano e architettonico, delle tecnologie ambientali e impiantistiche, così come le relazioni tra forma e impianto costruttivo sono indagate con particolare riferimento al contesto specifico di localizzazione, nelle relazioni tra morfologia delle aree urbane circostanti e fronte d'acqua e nella opportunità d'uso sostenibile in contesti territoriali comunque interessati da una fruizione sociale e culturale di tipo metropolitano del sito. Di particolare interesse per il progetto sarà la conoscenza preliminare del contesto in cui si muove il turismo contemporaneo, nelle sue ottiche, modalità e coinvolgimento generale degli utenti e degli operatori.
Il laboratorio è articolato in tre nuclei tematici. Nel primo nucleo tematico del laboratorio (30 ore) sarà richiesto agli studenti, articolati per piccoli team di lavoro in modo da simulare una consuetudine frequentemente praticata dal progetto contemporaneo, un concept della soluzione proposta. Il concept, ampiamente discusso con la docenza per praticabilità e opportunità, sarà oggetto di una prima presentazione critica alla presenza di soggetti che simuleranno il punto di vista degli stakeholders coinvolti e, una volta approvato, sarà nel seguito l'elemento misuratore della coerenza delle fasi di approfondimento successivo con l'idea iniziale. Nel secondo nucleo tematico del laboratorio (30 ore) sarà richiesto al team di studenti di elaborare un masterplan del progetto da cui risultino chiare le relazioni urbane tra gli edifici previsti e tra questi ultimi e il contesto urbano di riferimento nella relazione con gli spazi pubblici aperti presenti. Nel terzo nucleo tematico del laboratorio (60 ore) sarà richiesto ad ogni studente del team di approfondire fino alla scala di dettaglio uno degli edifici facenti parte del masterplan senza perdere di vista la coerenza di insieme del progetto. Il laboratorio si concluderà come di consueto con una sessione tematica di approfondimento facoltativa al Castello di Proceno, organizzata con CSIAA-Centro Studi Interdisciplinari sull'Architettura e sull'Ambiente e la partecipazione di professori italiani e stranieri. Roberto A. Cherubini. CSIAA_Docks Reloaded. Palombi, Roma 2007
(Date degli appelli d'esame)
Roberto A. Cherubini. Never_Ending City. Orienta, Roma 2011 Roberto A. Cherubini, Maurizio Petrangeli. Le Mura, l'Acqua, la Centralità, Orienta, Roma 2014 Marco d'Eramo. Il selfie del mondo. Indagine sull'età del turismo. Feltrinelli, Roma 2017 Roberto A. Cherubini. Mediterraneo Contemporaneo. Una modellistica di progetto. Franco Angeli, Roma 2019
Canale: 2
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LAMBERTUCCI FILIPPO
(programma)
Supporto alla didattica in uso
Moodle su e-learning 2: LAB_PROG_IV_LAMB_19-20 Modalità di frequenza • Obbligatoria Modalità di erogazione • Tradizionale Obiettivi dell’insegnamento Il laboratorio vuole indirizzare gli studenti alla formazione di una coscienza dello spazio che tenga conto della complessità dei parametri che lo configurano, attribuendo particolare rilievo agli aspetti del controllo della luce, della misura e della sequenza intesi come aspetti primari della progettazione e della comprensione di uno spazio tanto logico quanto fisico che precede la formazione dei linguaggi. Nella individuazione e nella scelta di questi ultimi gli studenti saranno accompagnati nella comprensione dei contenuti e dei caratteri di quelli prescelti, sollecitandone la messa a fuoco delle relative grammatiche e sintassi. Programma Il tema di esercitazione consiste nella progettazione di un centro parrocchiale in una zona periferica della città di Roma; l’articolazione del programma funzionale permette di integrare vari livelli di progettazione, dalla scala urbana di raccordo con gli spazi del quartiere a quella del dettaglio. Al tempo stesso ci si dovrà confrontare con modalità di approccio allo spazio di natura diversa, da quella funzionale e urbana, a quella più complessa dell’indagine sui valori dello spazio in sé e dello spazio simbolico legati a precisi canoni e requisiti prestazionali. Il progetto degli spazi interni dovrà inoltre essere studiato in stretta relazione sia con la peculiarità del tema liturgico, sia con gli spazi esterni, dei quali si richiederà la definizione con adeguato approfondimento; sarà richiesta al proposito l’applicazione di criteri di bioclimatica, almeno elementari. Si ritiene il tema particolarmente esemplificativo di un programma di progettazione complessa; le diverse parti di cui è costituito, infatti, costringeranno ad una riflessione sulle interazioni tra questioni di forma, di programma, di scala, di aderenza funzionale, di rispetto normativo che si dovranno misurare sul terreno della residenza (alloggi per parroco e aiutanti), della attrezzatura collettiva (locali di istruzione, riunione, svago, etc), del monumento e del linguaggio (aula liturgica), dei valori spaziali interni (controllo della luce e della sintassi spaziale), degli spazi collettivi e pubblici ( il sagrato, l’oratorio, il rapporto con la città). La peculiarità del tema sollecita il raggiungimento di una capacità di controllo laica (nel senso pieno del termine) rispetto al tema, per poter isolare con precisione e quindi dosare di conseguenza i parametri che dovranno concorrere alla formazione del progetto senza abbandonarsi a superficiali espressioni simboliche. Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
Aris C.M., Silenzi eloquenti, Milano, 2002 Aris C.M., Le variazioni dell’identità - Il tipo in architettura, Milano, 2002 Hertzberger H., Lezioni di architettura, Bari 1996 Lambertucci F., Meriggi M., Pallini C., Pezzetti L.M., Posocco P., Cinque interventi sulla composizione architettonica, Libraccio, Milano, 2010 F. Lambertucci, Esplorazioni spaziali, Macerata, 2013 L. Moretti, Strutture e sequenze di spazi, in Spazio n°7, 1952/53 Palma R., Ravagnati C., Atlante di progettazione architettonica, CittàStudi, 2014. M. Pierrot, Storia delle camere, Sellerio, Palermo, 2011 L. Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977. C. Rowe, La matematica della villa ideale, Bologna, 1990 B. Zevi, Saper vedere l’architettura, Torino 1948 e segg.
Canale: 3
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MANDOLESI DOMIZIA
(programma)
Tema e obiettivi
Il laboratorio propone di affrontare il progetto di un polo culturale dedicato all''esposizione di reperti e agli studi archeologici dell'antica consolare romana Flaminia, a partire dalla zona di scavi presente nel lotto. L'intervento andrà a implementare la vocazione culturale di questa porzione urbana, già fortemente connotata dai numerosi edifici adiacenti l'asse flaminio quali l'Accademia Filarmonica romana e il museo Explora confinanti con il lotto di progetto, l'Auditorium della musica poco distante e il MAXXi lungo l'asse di via Guido Reni. Il lotto di progetto, di circa 15.000 mq di superficie, attualmente occupato da edifici degradati e capannoni dovrà essere oggetto di un completo ridisegno che potrà prevedere anche la demolizione di alcune delle preesistenze. Sono due gli obiettivi principali che si intende raggiungere: - contribuire alla riqualificazione di un 'area preziosa per il quartiere attraverso la definizione di un nuovo masterplan che preveda la realizzazione del polo museale e la sistemazione degli attuali spazi vuoti con la creazione di un parco pubblico; - definire un modello di spazio culturale dedicato all'archeologia capace di integrare i sistemi espositivi più tradizionali con le tecnologie di comunicazione multimediale all'interno di spazi in grado di attrarre il pubblico e stimolare la conoscenza delle tracce della storia. Area Superficie complessiva del lotto di progetto: mq 15.000 c.a. Superficie edificabile: 30% - 40% max La nuova architettura dovrà tenere conto dello stretto rapporto con due elementi fondamentali presenti nel contesto: - la natura che domina la rupe di villa Strohl-Fern e fa da sfondo al lotto, a est; - il tessuto edificato a scacchiera, che si estende lungo l’asse di via Flaminia, a pochi passi da piazza del Popolo, e apre l’area al contatto con la città, a ovest. R. e Lenzi C., "Le nuove idee di architettura. Storia della critica del secondo Novecento", Progedit 2015
(Date degli appelli d'esame)
Lyotard J.-F.,"La condizione postmoderna" Munari B., "Fantasia", Laterza 1987 Mandolesi D., "Per una poetica dello spazio. Architettura, Forma, Materiali", Edilstampa 2016 Marotta A., "Territorio come archeologia in"l'industria delle costruzioni" n. 469 sett./ott. 2019 Marotta A.,"Archeologie", Edilstampa 2015 Moneo R., "La solitudine degli edifici Vol. 1", Allemandi 2004 Muttillo B., "Le risorse invisibili. Indagine sulla gestione dei depositi museali e sulla movimentazione dei beni archeologici in Italia", Aracne editrice 2017 Secchi R., "L'ARCHITETTURA. Dal principio verità al principio responsabilità", Officina 2017. Testi adottati: Saranno indicati durante le lezioni
Canale: 4
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NENCINI DINA
(programma)
La città orizzontale
Nuovo insediamento urbano nella pianura pontina. Il laboratorio affronterà la progettazione di un nuovo insediamento nella pianura pontina e in particolare nei pressi della città di Latina. Il progetto di una piccola cittadina di espansione avrà una localizzazione precisa e sarà destinata a 5.000 abitanti. Il tema ci consente di affrontare la sperimentazione di nuove forme dell’abitare connesse alla necessità di nuovi stanziamenti abitativi in aree rurali connesse ai sistemi infrastrutturali, quali strade autostrade e ferrovie. Lo studente avrà la possibilità di declinare in maniera differente il tema, concentrandosi su aspetti specifici della residenza ma anche della definizione degli spazi urbani, degli edifici di servizio alle nuove comunità insediate. Gli studenti avendo raggiunto un livello avanzato della loro formazione potranno sperimentare la propria visione dell’architettura e di conseguenza il proprio linguaggio nella progettazione di questo insediamento umano. Le lezioni forniranno gli strumenti necessari ad affrontare tutti i passaggi di definizione progettuale, al fine di raggiungere un modello avanzato espresso nel masterplan. Parallelamente saranno condotte settimanalmente le revisioni degli avanzamenti progettuali al fine di raggiungere la conclusione del progetto nella sessione estiva. Lo studente affronterà in gruppo la redazione del masterplan per poi approfondire individualmente una porzione specifica che può essere a destinazione residenziale o un edificio per servizi, quali un centro cittadino o una scuola o una struttura per attività terziarie. Saranno forniti materiali utili alla elaborazione digitale quali dwg. D.Nencini, Libro Bianco Libro nero, Gangemi editore, 2019
(Date degli appelli d'esame)
D.Nencini, La piazza. Ragioni e significati nell'architettura italiana, 2012 F.Purini, et al. La Città Nuova Italia-y-2026, Invito a VEMA. edizioni compositori 2006 F.Menegatti, Milano verde. Un’idea per l’architettura e la città, Gangemi editore,2017 Roma, F.Menegatti, D. Nencini, Menegatti_Nencini. Architetture 2000 | 2016, Aion Edizioni, Firenze (2017) F.Menegatti, Itinerari italiani della residenza collettiva, Gangemi editore, Roma, (2012) altri testi saranno forniti durante le lezioni
Canale: 5
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BELIBANI ROSALBA
(programma)
Obiettivi dell’insegnamento
Il progetto d’architettura ha il compito di risolvere la complessità e la relazione tra diversi ordini di problemi; è la risposta concreta all’esigenza di nuovi spazi e funzioni per migliorare la qualità dell’abitare e dell’ambiente naturale e urbano, con la responsabilità di un uso parsimonioso del suolo. La città contemporanea offre molte occasioni per progetti sostenibili di nuovi edifici, che concentrino le attività e diano qualità allo spazio aperto e costruito: nuove inclusioni recuperano le smagliature, cellule di diversa natura rimarginano tessuti consolidati, riempiono il tessuto urbano, rinnovandolo. Queste impollinazioni restituiscono alla collettività parti di città abbandonate e impropriamente utilizzate, rigenerano quartieri e strade con nuova linfa e attivano energie inedite. Le aree marginali, interstiziali, disomogenee e abbandonate, presenti nelle nostre città, divengono valori, occasioni, luoghi nei quali innescare processi di nuova espressività urbana, specialmente in aree periferiche. L’esperienza progettuale dello studente è indirizzata verso: - l’analisi del rapporto tra progetto e luogo; - l’analisi delle tecniche del procedimento compositivo, mettendo in luce la complessità del processo progettuale dove l’abilità pratica e la teoria si nutrono reciprocamente; - l’attenzione a tutti gli aspetti relativi alla sostenibilità ambientale del progetto che orientano la soluzione architettonica; - l’alfabetizzazione ecologica quale principio centrale dell’educazione al progetto ecologico. Programma Si richiede un progetto urbano che preveda il progetto di un nuovo edificio dedicato alle residenze e ai servizi in un tessuto consolidato della città e un master plan che preveda un piano di riqualificazione dell'intera area di progetto. L’edificio ha il compito di ricostruire il tessuto urbano costruendo una promenade verso la corte, una struttura architettonica contemporanea e tecnologicamente avanzata. L’edificio deve rappresentare un polo attrattivo per le varie realtà del quartiere periferico e, come incubatore di attività, ospiterà in continuo avvicendamento, un dinamico mixitè funzionale quali attività private, imprese giovanili e strutture commerciali, servizi e spazi collettivi. Il laboratorio è organizzato in lezioni, esercitazioni e attività progettuali in aula e durante il suo svolgimento sono previste continue revisioni che consentiranno di verificare lo stato d’avanzamento dei singoli progetti e tre consegne. - La prima consegna, un plastico di lavoro 1:500 e una tavola formato A2, conclude una fase di lavoro incentrata sulla lettura del contesto, del tessuto edilizio e del rapporto tipo/morfologico. Il progetto, attraverso il confronto con la situazione planimetrica dell’area, deve definire il rapporto tra gli elementi di permanenza della struttura urbana e un’autonoma ricerca progettuale di scelte volumetriche e architettoniche. - La seconda parte del Laboratorio riguarda lo sviluppo del progetto di massima: si definiscono i caratteri dell’edificio, le funzioni, l’impianto e l’innovazione tipologica, l’organizzazione degli spazi collettivi, le varianti spaziali e quantitative con attenzione al carattere flessibile dell’impianto tipologico e al sistema strutturale congruente. È previsto un plastico di lavoro 1:200 e una tavola formato A1. - La terza e ultima fase riguarda la progettazione esecutiva dell’edificio e della corte con la scelta dei materiali adatti al linguaggio. Lo studente dovrà tenere un album di studio dove raccogliere ragionamenti, riflessioni, schizzi, suggestioni, immagini, riferimenti ad altri progetti o espliciti riferimenti teorici. La verifica finale prevede la consegna di un plastico definitivo comprensivo della corte a scala 1:200 e due tavole A1. Per la definizione di un master plan e delle strategie di intervento globali, è previsto un lavoro di gruppo e la produzione di una tavola A1. Modalità d'esame Il Laboratorio prevede per la verifica dell’avanzamento dei lavori tre consegne intermedie che, insieme alla verifica della presenza, effettuata giornalmente con la firma, permettono di confermare la presenza attiva dello studente nel Laboratorio e la sua ammissione all’esame. L’attività termina con una valutazione finale basata sulle esercitazioni prodotte durante il Laboratorio, sulla presentazione finale e sulla discussione del progetto, considerato come momento di un percorso di conoscenza, e sulla discussione orale dei temi trattati nel testo proposto. Il progetto, definito in ogni sua parte, dovrà essere presentato alle scale opportune, in 4 o 5 tavole formato A1 e descritto in un plastico in scala 1:200. Gli elaborati grafici, corredati di una relazione descrittiva delle scelte progettuali, prevedono: - planimetrie generali e profili 1:200; - una planimetria generale con la corte, progettata nelle sue componenti 1:200; - piante di tutti i piani, sezioni e prospetti 1:200; - almeno due piante rappresentate 1:100; - un dettaglio architettonico 1:50; - render, assonometrie e rappresentazioni tridimensionali; - proposta dei materiali, di una palette dei colori e delle essenze utilizzate nella corte; - modello volumetrico 1:200. Bruno Zevi, Saper vedere l’Architettura, Piccola Biblioteca Einaudi Ns, 2009
(Date degli appelli d'esame)
Marco Vitruvio Pollione, De Architectura. Libri X, trad. di Franca Bossalino, Edizioni Kappa, 2002 R. Belibani, F. Bossalino, L'educazione per il progetto sostenibile, Writeup Site, 2017 H. Hertzberger, Lezioni di Architettura, LaTerza, 1996 L. Quaroni, Progettare un edificio (otto lezioni di Architettura), Gangemi, 1977 P. Gregory, 7+1 Lezioni di Architettura, Prospettive, Roma 2014 Gilles Clément, Manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, 2005 Kevin Lynch, L'immagine della città, Marsilio, 2001
Canale: 6
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PETRANGELI MAURIZIO
(programma)
Tema d’anno è la progettazione del Centro Sportivo Sapienza a Tor di Quinto.
Il complesso esistente, a lungo gestito dal CUS Roma e in pessimo stato di conservazione, sorge lungo via delle Fornaci di Tor di Quinto, una zona dove già si trovano circoli sportivi [ACEM; Rai; Polizia di Stato], strutture per l’infanzia e attrezzature per lo svago e il tempo libero, tra cui un punto verde qualità e una pista ciclabile. L’impianto Sapienza occupa un’ampia area golenale posta tra la strada e il Tevere, in prossimità del punto dove l’Olimpica sovrappassa il fiume. Le strutture esistenti, in parte dismesse e/o abbandonate, sono costituite da un anello per l’atletica con, al centro, un campo da calcio/rugby, un campo da rugby, una piscina scoperta, 1 campo da calciotto, 2 campi da calcio a 5, 4 campi da tennis, 1 campo scoperto polivalente, 1 campo da beach volley e un’area per il tiro con l’arco. Sull’area insistono anche tre edifici degli anni Settanta che ospitano una portineria con uffici, una palestra con macchinari, un campo polivalente, oltre a uffici, spogliatoi e servizi. Gli iscritti sono invitati a non tenere conto di quello che attualmente esiste che, oltre a essere inadeguato a soddisfare le esigenze degli studenti e dei dipendenti Sapienza, mostra evidenti segni di degrado e di fatiscenza; al contrario si chiede di fornire una risposta ai reali bisogni dei potenziali utilizzatori [studenti; docenti; personale tecnico e amministrativo], proponendo un modo diverso di vivere lo sport all’aperto. In particolare si dovrà progettare: un anello di atletica con campo da calcio/rugby; campi da calcio a cinque; un campo polivalente per basket/pallavolo; un campo da beach volley; campi da tennis e paddle; attrezzature per la canoa e il canottaggio; una piscina scoperta e/o una piscina scopribile e una vasca polifunzionale; un centro fitness-wellness; attrezzature per il tiro con l’arco. Particolare attenzione andrà posta sui servizi di accoglienza costituiti da reception, uffici, bar ristorante, club house con spazio multimediale, spogliatoi e servizi igienici. Potranno anche essere previste una mediateca con postazioni internet, aule per seguire in streaming lezioni e/o corsi tenuti presso le sedi Sapienza, una piccola foresteria. Per elaborare il masterplan di assetto generale del complesso, gli studenti potranno costituire gruppi di 2/3 unità; successivamente o contemporaneamente, all’interno della previsione complessiva di progetto, ciascuno studente svilupperà una parte concordata con i docenti, giungendo sino alla scala della compiuta definizione degli oggetti architettonici. - “A&A - Architettura e Ambiente”, Ri_Sport, numero monografico, nn.42-43, dicembre 2018
(Date degli appelli d'esame)
- G. Brandizzi ed E. Carbone [a cura di], Edilizia per lo Sport, Utet, Torino 2004 |
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ITA | ||||||||||||||||||||
AAF1148 -
ALTRE CONOSCENZE UTILI PER L'INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO
(obiettivi)
Obiettivo specifico è quello di consentire allo studente di coadiuvare le sue conoscenze con quelle più specifiche per l'inserimento nel futuro mondo del lavoro.
Canale: 1
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BELIBANI ROSALBA
(programma)
AAF1148 - ALTRE CONOSCENZE UTILI PER L'INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO
Sono richiesti 2 CFU per un totale di 50 ore. La formazione si integra offrendo attività complementari (conferenze, seminari, workshop, concorsi per studenti, viaggi dei studio ed esposizioni) per facilitare un maggior confronto tra studenti, docenti e studiosi ed operatori esterni. Non sono consigliati testi.
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
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GALASSI ANTONELLA
(programma)
Per consentire allo studente di ampliare le sue conoscenze curriculari con quelle più specifiche utili all'inserimento nel futuro mondo del lavoro, lo studente può presentare degli attestati relativi a:
- borse di studio - viaggi di studio - conoscenze informatiche - partecipazione a concorsi di progettazione - visita mostre - conoscenza di una seconda lingua (non inglese) - partecipazione a Convegni, workshop, seminari, Summer school - partecipazione apubblicazioni - cfu da esami in soprannumero Non ci sono testi da leggere
(Date degli appelli d'esame)
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2 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Lo studente dovrà sostenere esami a scelta per 20 cfu. - - A SCELTA DELLO STUDENTE |
20 | 250 | - | - | - | Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||
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1044281 -
METODI E TECNICHE DI VALUTAZIONE ECONOMICA
(obiettivi)
Il corso si prefigge l’inquadramento delle fondamentali tematiche della scienza della valutazione, prospettandone i recenti sviluppi teorico-metodologici, con ampi riferimenti internazionali e ai principi dello sviluppo sostenibile, fornendo gli strumenti teorico-metodologici per tre ambiti operativi: a) la valutazione di beni immobiliari, estesa alle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali; b) la valutazione di fattibilità dei progetti complessi, sia nella fase preliminare che nell’elaborazione progettuale; c) la valutazione nel management dei processi produttivi, dalla progettazione e all’esecuzione dei lavori all'esercizio delle opere.
Canale: 1
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CAMPO ORAZIO
(programma)
Obiettivi formativi
Introdurre gli studenti alla conoscenza: - degli aspetti economici necessari per pianificare, progettare, valutare, realizzare, gestire ed eventualmente alienare un opera; - della logica e della metodologia estimativa illustrando i criteri di stima necessari ad effettuare le scelte economiche sia di valore sia di convenienza, che permettono di sviluppare un progetto di intervento sostenibile nelle diverse fasi del suo ciclo di vita; - delle modalità di programmazione e finanziamento delle opere, di progettazione, d’acquisizione delle aree, d’affidamento e aggiudicazione dei lavori, di gestione in fase d’esercizio delle attività che in esso si devono esplicare. Contenuti 1. Principi di economia L’economia come momento fondante nella formazione dell’architetto. Le teorie economiche. I bisogni, l’utilità e i beni economici. Il progetto come riposta ai bisogni individuali e collettivi della società. La produzione e i fattori del processo produttivo. La produttività. Il prezzo dei fattori e il costo di produzione. La teoria della rendita e la rendita urbana. Il mercato e le sue forme. Il mercato dell’edilizia abitativa. La centralità del piano di intervento e delle scelte economiche da intraprendere per soddisfare i bisogni, espressi dal committente, e mettere in atto il processo produttivo per realizzare il bene: investimento (individuale, imprenditoriale, pubblico) e la scelta fra investimenti alternativi. 2. Elementi di macroeconomia (cenni) Il sistema economico e il reddito nazionale. Funzione degli interventi di trasformazione insediativa nel sistema economico, e le sue correlazioni con il reddito nazionale. Lavoro, credito e progresso tecnico nei processi produttivi. Investimenti privati e pubblici ed investimento sociale. Interventi dello Stato: programmazione economica. Processi di sviluppo urbano e territoriale. 3. Principi dell’estimo Il principio di dipendenza del valore dallo scopo della stima. Unicità del metodo estimativo basato sulla comparazione. La previsione nel giudizio di stima. il prezzo quale fondamento del giudizio di stima. La teoria dell’ordinarietà. 4. Mercato immobiliare, mercato delle costruzioni e le relative fonti informative 5. Elementi di matematica finanziaria e statistica 6. Criteri di stima Valore di mercato. Valore di costo. Valore di trasformazione (e valutazione di fattibilità del progetto). Valore di surrogazione. Valore complementare. Cenni sugli altri criteri negli Standard Internazionali di Valutazione. 7. Procedimenti di stima diretti (sintetici) e indiretti (analitici) 8. Razionalizzazione delle opere pubbliche/private Programmazione, progettazione, autorizzazione, affidamento dei lavori, esecuzione dei lavori, collaudo, accatastamento, gestione di un’opera pubblica e privata (rif. normativi per OO. pubbliche: D.P.R. n. 207/2010 e D.Lgs. n. 50/2016; per OO. private: D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.). I principali soggetti operanti all’interno del processo produttivo: Responsabile Unico del Procedimento, Progettista, Direttore dei Lavori, Responsabile della Sicurezza (in fase di progettazione ed esecuzione), Collaudatore, Stazione Appaltante, Appaltatore. 9. L’Espropriazione per Pubblica Utilità Cenni storici. Evoluzione normativa. T.U. in materia di espropri. Sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, recenti Sentenze della Corte Costituzionale (2007 e 2011) e conseguenti aggiornamenti normativi. 10. Sistemi di finanziamento degli interventi (cenni) Finanziamenti pubblici (europei, nazionali, regionali e locali). Partenariato pubblico privato (PPP) nelle trasformazioni insediative: “tradizionale” e “di tipo negoziale”. 11. Metodologie per la valutazione della convenienza del progetto Il Piano finanziario dell’opera e gli indicatori di rendimento. Analisi costi ricavi. Studio di fattibilità. Teoria della soglia. Cost Volume Profit Analysis. Analisi costi-benefici. Analisi multi-criteriale. 12. Attività professionale estimativo-valutativa in ambito giudiziario e stragiudiziale (cenni) Il Consulente Tecnico d’Ufficio nel procedimento civile quale ausiliario del Giudice: funzioni e finalità. Il Consulente Tecnico di Parte. Il Perito d’Ufficio nel Procedimento Penale. L’Arbitrato. 13. Norme professionali e deontologiche (cenni) Ordinamento professionale. Codice deontologico. Profili giuridici della responsabilità professionale. Forte C., De Rossi B. (1979), Principi di economia ed estimo, Etas, Milano
(Date degli appelli d'esame)
Di Paola L. (2007), L’architetto e la produzione insediativa, Edizioni Kappa, Roma Galbraith J. K. (2006), Storia dell’economia, Bur saggi, Milano Codice delle Valutazioni Immobiliari – Italian Property Valuation Standard, IV Edizione (2011), Tecnoborsa, Roma Fusco Girard L., Nijkamp P. (2000), Le valutazioni per lo sviluppo sostenibile della città e del territorio, Franco Angeli, Roma IVSC (2005), International Evaluation Standard, IVSC, London Miccoli S. (2008), Grandi aree urbane degradate. Valutazioni per la riqualificazione, DEI, Roma Miccoli S. a cura di (2009), Rinnovo urbano e valutazioni integrate, DEI - Tipografia del genio civile, Roma. Morano P. (2007), La stima degli indici di urbanizzazione nella perequazione urbanistica, Alinea, Firenze Orefice M. (1995), Estimo, volumi I e II, Utet, Torino Pennisi G., a cura di, (1985), Tecniche di valutazione degli investimenti pubblici, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma Polelli M., (2008), Nuovo Trattato di Estimo, Maggioli editore, Rimini Sloman J. (2007), Elementi di Economia, Il Mulino, Bologna Simonotti M. (2006), Metodi di stima immobiliare, Flaccovio, Palermo Stiglitz J.E (1989), Economia del settore pubblico , Hoepli, Milano Vinci S. (1998), Introduzione all’economia, Liguori editore, Napoli
Canale: 2
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GUARINI MARIA ROSARIA
(programma)
PROGRAMMA
Il Corso è strutturato in tre ambiti tematici: 1. Elementi di Economia e Teorie Economiche del Valore • L’economia come momento fondante nella formazione dell’architetto. Le teorie economiche. I bisogni, l’utilità e i beni economici. Il progetto come riposta ai bisogni individuali e collettivi della società. La produzione e i fattori del processo produttivo; la produttività. Il prezzo dei fattori e il costo di produzione. La teoria della rendita e la rendita urbana. • Il mercato. Forme di mercato; il mercato dell’edilizia abitativa. La centralità del piano di intervento e delle scelte economiche da intraprendere per soddisfare i bisogni, espressi dal committente, e mettere in atto il processo produttivo per realizzare il bene: investimento (individuale, imprenditoriale, pubblico) e la scelta fra investimenti alternativi. Il sistema economico e il reddito nazionale. Funzione degli interventi di trasformazione insediativa nel sistema economico, e le sue correlazioni con il reddito nazionale. Lavoro, credito e progresso tecnico nei processi produttivi. Investimenti privati e pubblici, investimento sociale. Interventi dello Stato, programmazione economica, processi di sviluppo urbano e territoriale. 2. Fondamenti Teorico-Metodologici dell’Estimo e Approcci Operativi per la Stima dei Beni Immobiliari • Principi della logica estimativa. Il principio di dipendenza del valore dallo scopo della stima. La previsione nel giudizio di stima. Il prezzo quale fondamento del giudizio di stima. Unicità del metodo estimativo basato sulla comparazione. L’oggettività (teoria dell’ordinarietà). • Mercato immobiliare, mercato delle costruzioni e le relative fonti informative • Strumenti di tipo statistico-matematico-finanziario utilizzati nell’estimo e nella valutazione (condizioni d’impiego e limiti di applicabilità) • Criteri di stima. Valore di mercato; Valore di costo; Valori derivati (Valore di trasformazione; Valore complementare; Valore di surrogazione). • Procedimenti di stima diretti: (sintetici), indiretti (analitici) e intermedi • Le tecniche di valutazione immobiliare nella prassi internazionale (Standard di valutazione internazionali): Sales Comparison Approach, Income Capitalization Approach, Cost Approach, Profits Approach, Residual Approach. 3. Le attività di programmazione. pianificazione progettazione, realizzazione e gestione in fase di esercizio degli interventi (Metodi e tecniche di valutazione) • Razionalizzazione delle scelte del progetto nella attività di gestione del processo ediliizo. Programmazione triennale ed annuale. La progettazione come momento di sintesi del ciclo del progetto/intervento e di valutazione del suo ciclo di vita economico. I diversi livelli di progettazione (progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo, progetto esecutivo). Processi decisionali e complessità del progetto. Interventi di iniziativa pubblica, privata o in PPP. • Realizzazione delle opere pubbliche/private. Attuazione interventi edilizi e loro gestione: determinazione del valore dei beni immobili nella procedura di esproprio; aspetti finanziari ed economici nei principi fondamentali e generali e nelle disposizioni per la disciplina dell'attività edilizia;. Affidamento dei lavori, cantierizzazione, direzione dei lavori e collaudo delle opere (D. Lgs. 50/2016 s.m.i.). • Metodologie per la valutazione della convenienza del progetto. Strumenti di valutazione monocriteriali: Analisi costi ricavi (ACV), break-even analysis (BEA) Analisi costi benefici (ACB), e pluricriteriali: Studi di fattibilità (SDF); Analisi multidimensionali (AMC) TESTI ADOTTATI E BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
(Date degli appelli d'esame)
Testi per I moduli relativi a Elementi di Economia e Teorie Economiche del Valore e - Galbraith J. K. (2006), Storia dell’economia. Bur saggi, Milano - Forte F., De Rossi B. (1979), Principi di economia ed estimo, Etas, Milano - Roscelli R. (a cura di) (2014), Manuale di Estimo, Utet Università, De Agostini Scuola, Novara - IVSC (2017), International Evaluation Standard, IVSC London, 2017 Per il modulo relativo a “Le attività di programmazione. pianificazione progettazione, realizzazione e gestione in fase di esercizio degli interventi (Metodi e tecniche di valutazione)”: - Roscelli R. (a cura di) (2014), Manuale di Estimo, Utet Università, De Agostini Scuola, Novara - Forte F., De Rossi B. (1979), Principi di economia ed estimo, Etas, Milano - Per specifici argomenti relativi a tutti i moduli sono messe a disposizione degli studenti: Documenti e Dispense nel sito del Corso (http://elearning2.uniroma1.it/) al quale gli studenti verranno registrati dopo l’iscrizione (obbligatoria) al Corso effettuata in aula |
8 | ICAR/22 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||
AAF1014 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
La prova finale consiste in una tesi, elaborata individualmente con singolo relatore o gruppi di relatori coordinati entro laboratori di tesi, o a carattere progettuale o di tipo teorico metodologico (storico critico o tecnico), come sviluppo approfondito dei contenuti disciplinari del CdL affrontati nel corso degli studi, anche con apporti di saperi interdisciplinari esterni alla Facoltà. Deve esprimere maturità tecnica ed espressiva, come contributo originale e aggiornato sulle posizioni più avanzate del dibattito disciplinare. Alla prova finale sono riconosciuti 16 CFU.
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16 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |