Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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SCIENZA DELLA RAPPRESENTAZIONE I
(obiettivi)
Nel perseguire l’obiettivo generale di fornire una solida preparazione di base sugli elementi fondativi della scienza della rappresentazione, i tre corsi del settore si articolano nei primi tre anni integrando gli aspetti teorici ed applicativi.Il corso del primo anno fornisce i metodi e gli strumenti per l’apprendimento delle tecniche tradizionali del Disegno integrandole con quelle informatiche. Fornisce i fondamenti della Geometria descrittiva per la comprensione delle leggi e dei metodi per la rappresentazione e la concezione dello spazio e delle forme architettoniche. Tali strumenti permettono allo studente di affrontare, con adeguati strumenti di conoscenza, le prime esperienze di progettazione.
Canale: 2
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CHIAVONI EMANUELA
(programma)
Scopo del Corso è di fornire allo studente i primi, essenziali, strumenti per leggere, rappresentare, manipolare lo spazio. Nelle sue varie e numerose attività progettuali, infatti, l’architetto si serve di vari modelli sui quali prefigura e verifica l’oggetto che dovrà essere realizzato. Questi modelli possono essere grafici (come una pianta e un prospetto associati, una prospettiva, un’assonometria), oppure informatici (modelli 3D), o, ancora, veri e propri plastici (maquette). La costruzione di uno qualsiasi di questi modelli deve comunque appoggiarsi sulla preventiva capacità di immaginare una forma in tre dimensioni intesa sia come lo spazio che essa delimita ma anche come quello che essa influenza con la sua semplice presenza. E’ necessario d’altronde conoscere il codice geometrico che permette di rappresentare consapevolmente la forma immaginata nonché gli strumenti che ne consentono la manipolazione approfondendone le caratteristiche metriche, geometriche e percettive. Se da un lato dunque si tenterà di mettere in condizione lo studente di acquisire una sicura manualità nell’uso delle tecniche grafiche più semplici e dirette attraverso un intenso esercizio del disegno architettonico a mano libera (svolto in parte all’esterno ed in parte in aula) senza d’altronde tralasciare la rappresentazione a riga e squadra e l’uso del colore, dall’altro ci si sforzerà di sostenere questo percorso attraverso un ciclo parallelo di lezioni sui Fondamenti della Geometria della Rappresentazione che avranno per oggetto il concetto di Modello bidimensionale e tridimensionale, i fondamenti dei Modelli grafici bidimensionali (prospettico, assonometrico, proiezioni ortogonali) ed i principali problemi di intersezione ed appartenenza nei vari modelli. Una parte rilevante sarà infine dedicata alla modellazione 3D anche attraverso una serie di esercitazioni in aula. Questa prima parte del corso di Scienza della Rappresentazione intende dunque formare tutte queste capacità, ed in questo quadro si inserisce la realizzazione di alcune esperienze formative, che corrispondono ad altrettanti elaborati e testimoniano il conseguimento degli obiettivi prefissati. Questi elaborati devono tuttavia essere intesi come una serie di punti di arrivo del percorso comprendente le varie attività didattiche: lezioni ex cathedra tenute dai docenti, esercitazioni in aula o all’aperto, esercitazioni di modellazione 3D. Lo studente dovrà registrare tutte queste esperienze, in forma di appunti e disegni, su un taccuino che dovrà essere tenuto aggiornato e in ordine per essere presentato ogni qual volta i docenti ne facciano richiesta. Elaborati richiesti allo studente. L’elaborato principale è dunque il taccuino del corso, che consiste in un album del tipo a fogli bianchi, rilegato, formato A4 (29,7x21) o simile, nel quale lo studente svolge gli ex tempore (come le esercitazioni in aula o all’esterno) e prende gli appunti delle lezioni e li illustra, a riga e squadra o a mano libera secondo i casi, con i disegni e i modelli che il docente suggerisce, eseguendoli alla lavagna o al computer. Il taccuino ospiterà anche gli esercizi eventualmente assegnati durante le lezioni. Sono inoltre previste consegne che con cadenza generalmente settimanale consentiranno ai docenti di valutare i progressi di ciascuno studente. Queste consegne sono da considerare obbligatorie e concorrono direttamente alla valutazione finale. Al taccuino si accompagnano infine altri elaborati consistenti in tavole formato A3 (29,7x42) e in modelli informatici tridimensionali che saranno di volta in volta illustrati Esame. L’esame si prefigge di verificare il raggiungimento degli obiettivi didattici fissati dal corso. Esso è strettamente individuale e consiste in una prova orale e grafica ed è volto, principalmente, a verificare la capacità del candidato di immaginare e descrivere le forme dello spazio, avvalendosi del disegno, delle costruzioni geometriche e degli strumenti informatici. Nel colloquio si terrà conto degli argomenti trattati nel taccuino e delle tavole; la valutazione terrà infine conto delle giustificazioni teoriche e dei risultati raggiunti. Per poter sostenere l’esame, oltre al rispetto della procedura informatizzata di gestione e prenotazione, è inoltre necessario che i docenti abbiano avuto modo di esaminare preliminarmente gli elaborati grafici e i modelli 3D dello studente nel corso delle revisioni; in questa occasione (o via e-mail) lo studente dovrà necessariamente consegnare una copia dei modelli informatici almeno con una settimana d’anticipo rispetto all’appello d’esame. Ricevimenti. I docenti e i loro collaboratori ricevono gli studenti (generalmente ogni settimana), secondo il calendario pubblicato sulla pagina Facebook del corso, sia durante il periodo immediatamente precedente la sessione di esame, sia durante il secondo semestre. Durante questi incontri saranno esaminati gli elaborati prodotti e saranno forniti tutti i consigli e i chiarimenti necessari per migliorare la qualità del lavoro. Si prenderà nota, inoltre, del progresso dell’iter formativo di ogni studente fornendo una valutazione preventiva utile a programmare lo svolgimento dell’esame finale. Preparazione necessaria allo studente. Si presuppone che lo studente conosca i principi della geometria elementare e sappia usare, oltre alla matita, una riga e un compasso. Non è richiesta invece alcuna conoscenza informatica. Pagina Facebook del Corso E’ attiva all’indirizzo https://www.facebook.com/sdrcorsob?fref=nf la pagina del corso. Questa costituisce da tempo un canale privilegiato di comunicazione tra i docenti e gli studenti nel quale si trovano i programmi, gli argomenti delle lezioni ed il relativo calendario, l’elenco degli elaborati necessari per l’esame ed altre informazioni utili. Sulla pagina, inoltre, vengono pubblicate tutte le comunicazioni (date degli esami, orari di ricevimento, etc.) come pure gli avvisi e le eventuali variazioni dell’attività didattica (appuntamenti, etc.). Questo canale deve essere considerato l’unico affidabile ed attendibile (più del sito della facoltà, del corso di laurea, infostud, etc.) per ciò che riguarda le varie attività del corso: si raccomanda pertanto di visitare la pagina con regolarità. M. Docci, D. Maestri, M. Gaiani, Scienza del Disegno, Città Studi 2011
(Date degli appelli d'esame)
M. Docci, Teoria e Pratica del Disegno, Laterza 1996 M. Morlacchi, Il libro del Disegno, Gangemi editore, Roma 2008 M.Docci, E.Chiavoni, Saper leggere l’architettura, Laterza, Roma 2017
Canale: 3
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RIBICHINI LUCA
(programma)
Il corso di Scienza della Rappresentazione integra in un’unica esperienza didattica la Geometria Descrittiva e il Disegno dell’Architettura, discipline che si articolano ciascuna in metodi e tecniche proprie ma che insieme costruiscono una fase fondamentale della formazione degli architetti: la capacità di rappresentare l’organizzazione dello spazio e dell’architettura. Con successivi ed eventuali approfondimenti, l’esperienza delle discipline della rappresentazione prefigura il processo di apprendimento del linguaggio grafico che consente di pensare e rappresentare l’architettura coniugando in modo dialettico conoscenza, osservazione.
- L. Ribichini, Il volto e l’architetto. Presentazione di M. Docci.
(Date degli appelli d'esame)
Ed. Gangemi, Roma 2008, pag 189 ISBN 978-88-492-1487-1 - Mario Docci, Disegno e analisi grafica, ed. Laterza, Bari, 2009.ISBN 978-88-421-0915-0
Canale: 1
Canale: 4
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CASALE ANDREA
(programma)
Contenuti del Corso di Scienza della Rappresentazione I Il Corso è diviso in due parti: la prima (25%), sarà dedicata alla composizione e gestione dello spazio bidimensionale: la seconda (75%), sarà dedicata ai metodi di rappresentazione per la gestione della forma nello spazio tridimensionale. Parte prima - disegno di base Obbiettivo è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per progettare e comunicare la forma bidimensionale con le tecniche del disegno tradizionale e informatico. Punti essenziali dell’insegnamento saranno: a) Fornire agli studenti i principi teorici e pratici per la soluzione dei problemi che appartengono alla geometria del piano. b) Analisi delle tensioni dinamiche insite nello spazio circoscritto del campo compositivo bidimensionale: indagine e analisi sulle tensioni determinate dall’azione grafica c) Indagine sui significati progettuali dell’equilibrio, della simmetria, del ritmo e della proporzione. In particolare l’insegnamento verte sulla corretta formazione del progettista capace di gestire gli strumenti propri della forma bidimensionale con rigore e creatività per arrivare alla realizzazione della forma consapevole nello spazio compositivo nel piano. Parte seconda - Geometria Descrittiva Obbiettivo è fornire i principi teorici e gli strumenti operativi per progettare e comunicare la forma tridimensionale con le tecniche del disegno tradizionale e informatico: Punti essenziali dell’insegnamento sono: a) Appropriazione del metodo intuitivo di rappresentare lo spazio. Indagine sulle reciproche relazioni che intercorrono tra gli enti geometrici. Problemi d’intersezione, costruzione di solidi e loro intersezioni. Le ombre come risultato di una proiezione da un centro proprio o improprio. b) Appropriazione del metodo delle assonometrie oblique ed ortogonali. c) Appropriazione del metodo delle doppie proiezioni ortogonali. d) Appropriazione del metodo della prospettiva. L’insegnamento vuole fornire i principi teorici e le capacità operative per progettare, controllare e comunicare la forma tridimensionale attraverso la sua proiezione sul piano bidimensionale fornendo sufficienti informazioni anche nei suoi aspetti normativi. Parte prima:
(Date degli appelli d'esame)
R. Arnheim - Arte e percezione visiva – 17 ed – Feltrinelli, Milano 2002; A. Marcolli - Teoria del campo – Sansoni, Firenze R 1986 ; R. Bodei - Le forme del bello - Il Mulino, Urbino 2004. Parte seconda: A. Casale - Geometria creativa - Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa Roma 2010; R. Migliari e AAVV, Geometria descrittiva, De Agostini editore, Milano 2009. Vol. 1; R. Migliari - Geometria dei modelli, Nuovi quaderni di applicazioni della geometria descrittiva, Edizioni Kappa, Roma 2003. |
8 | ICAR/17 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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STORIA DELL' ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
(obiettivi)
Compito del corso è quello di porre in evidenza e discutere le problematiche, i nodi teorici e progettuali, le principali correnti e i protagonisti della cultura architettonica dei secoli XIX e XX. Nello svolgimento del corso si intende guidare lo studente alla comprensione dei problemi e delle opere dell’architettura nella loro determinazione storica e nell’indivisibile relazione con le altre componenti artistiche, fornendo gli strumenti indispensabili alla conoscenza critica del pensiero architettonico contemporaneo.
Canale: 1
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DI MARCO FABRIZIO
(programma)
Il corso si propone di fornire una necessaria capacità di conoscenza e lettura critica dei fenomeni dell’architettura contemporanea, introducendo alle principali problematiche teoriche, progettuali e storiografiche relative alle vicende architettonico-urbanistiche tra la metà del XVIII secolo e la fine del XX secolo. Materia ampia e complessa, policentrica sia dal punto di vista geografico sia per i diversi nodi critici che differenti impostazioni storiografiche tendono a evidenziare, la storia dell’architettura nell’età contemporanea verrà analizzata ponendo particolare attenzione a movimenti e personalità nei quali si è manifestato più chiaramente un impulso alla trasformazione di linguaggi e tecniche, analizzando teorizzazioni organiche e opere paradigmatiche.
L’obiettivo è quello di fornire le conoscenze di base e gli strumenti metodologici necessari alla lettura e alla comprensione storico-critica dei manufatti architettonici, degli organismi urbani e delle loro trasformazioni, negli aspetti tipologici, tecnico-costruttivi, funzionali, linguistico-morfologici e simbolici, anche con riferimenti al contesto storico, politico, socio-economico e culturale, per una comprensione dei “significati” che la cultura architettonica porta con sé, mostrandone l’indissolubile intreccio con tutti i piani della società e della cultura attuali. Ulteriore obiettivo è inoltre quello di stimolare lo studente ad analizzare criticamente e mettere in questione le principali categorie e metodologie della storiografia architettonica contemporanea: ponendo in luce da un lato la pluralità delle interpretazioni e, dall'altro lato, la modificazione delle relazioni e delle prospettive istituitesi tra architettura e trasformazione della città. CONTENUTI DEL CORSO I. Dal neoclassicismo all’eclettismo storicistico L’influenza di Roma: G.B. Piranesi. Le campagne archeologiche e le pubblicazioni antiquarie. Francia: la cultura illuminista e la teoria razionalista di M.A. Laugier; E.Boullée e C.L. Ledoux e la teorizzazione di una “architettura parlante”; J.G. Soufflot; J.N.L. Durand e l’École Polytechnique. Classicismo e pittoresco in Inghilterra: R. Adam, J. Soane; W. Chambers; J. Nash. Il Neopalladianesimo negli USA: Th. Jefferson. Crisi del classicismo: revivalismi romantici ed eclettismo storicistico. Il Gothic revival in Gran Bretagna: H. Walpole; A.W.N. Pugin. L’ideale greco in Germania: F. Gilly; K. F. Schinkel; L. von Klenze. G. Semper e la Bekleidungstheorie (teoria del rivestimento). Francia: restauro architettonico e stile nazionale di E. Viollet Le Duc. La città della rivoluzione industriale e i piani di espansione delle grandi capitali europee. La Parigi di Napoleone III: piano Haussmann, nuovi modelli edilizi, C. Garnier. Vienna: la Ringstrasse. Barcellona: piano Cerdà. Architettura del ferro e del vetro in Inghilterra e Francia; nuove tipologie edilizie e costruttive: ponti, viadotti, stazioni ferroviarie, capannoni industriali, mercati e grandi magazzini, gallerie per il pubblico passaggio, edifici per esposizioni universali; J. Paxton, G. Eiffel, V. Baltard e H. Labrouste. La crisi dello storicismo. Il Movimento Arts and Crafts: influenza sociale e morale di John Ruskin e William Morris. L’architettura nella penisola italiana dal periodo napoleonico all’Unità II. Dall’Art Nouveau alla crisi del 1914 L’Art Nouveau in Europa. Belgio: Victor Horta, Henry Van de Velde e il concetto di Gesamtkunstwerk. Scozia: l’esperienza di C.R. Mackintosh. Vienna: Otto Wagner e la Moderne Architektur. Sezession: Joseph Olbrich e la colonia di Darmstadt, Joseph Hoffmann e la Wiener Werkstätte; l’altro: Adolf Loos, ornamento e delitto. Il modernismo in Catalogna e Antoni Gaudì. Il Liberty in Italia. Esperimenti del Moderno in Francia: Auguste Perret e il cemento armato; Tony Garnier e la Cité Industrielle. Stati Uniti d’America: dall’edilizia pioneristica alla nascita dell’architettura organica. Industrializzazione e nuove tecniche di prefabbricazione: il metodo costruttivo del balloon frame. La Scuola di Chicago: W. Le Baron Jenney; H. H. Richardson; L. H. Sullivan & D. Adler; D. Burnham e l’esposizione mondiale colombiana del 1893. La prima attività di Frank Lloyd Wright. Architettura e industria in Europa: P. Behrens e il Deutscher Werkbund; le prime esperienze di W. Gropius e A. Meyer. III. Tra le due guerre mondiali Tra classicismi e modernismi. Francia: Le Corbusier. Austria: Vienna rossa e i suoi architetti. Architettura e/o rivoluzione: Unione Sovietica, dal costruttivismo di V. Tatlin al concorso per il palazzo dei Soviet. Olanda: il movimento De Stijl; T. van Doesburg e G.T. Rietveld; la scuola di Amsterdam, da H.P. Berlage a W.M. Dudok; J.J. P. Oud e Rotterdam. Scandinavia: E.G. Aspund e le prime opere di A. Aalto; Germania: La catena di vetro (Taut, Poelzig, Mendelsohn, Haring); Walter Gropius e Bauhaus; Mies van der Rohe; Il Weissenhof a Stoccarda; la nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit); E. May e la “neue Frankfurt”; Il Terzo Reich e A. Speer. Gran Bretagna: E. Lutyens a Londra e in India; Nikolaus Pevsner: Pioneers of Modern Design, 1936. I primi CIAM (1928-1937). Architettura in Italia tra le due guerre: Le Scuole superiori di Architettura e il Fascismo. I protagonisti: Terragni e il “gruppo Como”, Libera, Moretti. Novecento a Milano: Muzio e Ponti. Gruppo 7, MIAR, Razionalismo: BBPR, Figini e Pollini. Il laboratorio torinese: Persico e Pagano. Roma fra tradizione e altra modernità: Giovannoni, Aschieri, Piacentini. Riviste, concorsi, trasformazioni urbane. Stati Uniti d’America: H.R. Hitchcock e Ph. Johnson, The International Style, 1932; città, grattacieli e industrializzazione dei grandi cantieri. F.L. Wright negli anni Trenta: la maturità. Dall’Austria agli USA: R. Schindler e R.Neutra. IV. Itinerari e tendenze degli anni Cinquanta-Novanta Il modernismo dopo il 1945: la seconda produzione dei ‘maestri’: Wright, Gropius, Le Corbusier, Mies, Aalto. Stati Uniti d’America: E. Saarinen e le Great Companies statunitensi. Louis Kahn: materiali e forme della storia. I Five Architects a New York. Tra Messico e Brasile: L. Barragàn e O. Niemeyer. Australia: Jørn Utzon. Giappone: da Kenzo Tange a Tadao Ando. Europa: la ricostruzione post-bellica e le nuove dimensioni delle città. Francia: Perret a Le Havre; Gran Bretagna: James Stirling, gli Smithson; Germania: le due Berlino e Hans Scharoun. Penisola iberica: Rafael Moneo, Fernando Tavora e Alvaro Siza Vieira. L’Italia e la ricostruzione: il piano INA-Casa. Superamento del ‘moderno’ e riflessione sulla tradizione: Ridolfi, Quaroni, Gardella, Scarpa, Albini, Rogers, Michelucci. La ricerca sul cemento armato: Nervi e Morandi. Le utopie degli anni Sessanta - Ottanta: dalla macroscala territoriale all’High Tech; Fuller e l’Archigram Group; Metabolist; Renzo Piano e Richard Rogers; Norman Foster. Postmodernismo, Classicismo, Decostruttivismo. Stati Uniti d’America: Robert Venturi, Philip Johnson, Charles Moore, Michael Graves. Italia: da Saverio Muratori a Paolo Portoghesi, temi e problemi tra due generazioni; A. Rossi e G. Grassi. La mostra Deconstructivist architecture (New York, MoMa 1988): Gehry, Eisenman, Tschumi, Koolhaas, Libeskind, Hadid. Testi di base, indispensabili per sostenere l’esame:
(Date degli appelli d'esame)
D. WATKIN, Storia dell’architettura occidentale, Zanichelli , Bologna (1990) 2016 (V ed.), pp. 361-751. W.J.R. CURTIS, L’architettura moderna dal 1900, Phaidon, London 2006 (III ed.).
Canale: 2
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PORTOGHESI TUZI STEFANIA
(programma)
Il corso si propone di fornire elementi conoscitivi e strumenti critici per la comprensione dei processi architettonici ed urbanistici tra la fine del XIX secolo e il XX secolo. Particolare attenzione sarà data all'analisi del panorama architettonico e culturale europeo e d’oltre oceano.
Ad ogni argomento oggetto del programma è dedicata una parte di informazioni generali volte a inquadrare i differenti momenti storici oggetto dell’insegnamento e il dibattito teorico e culturale all'interno del quale essi si inseriscono. Nel corso delle lezioni verrà quindi condotta un’analisi dei contesti urbani, tecnologici, costruttivi e delle condizioni economiche, politiche, sociali e culturali, ciò permetterà agli studenti di collocare lo studio dell'architettura in una cosciente prospettiva storica e metodologica. Alle lezioni generali di inquadramento dei fenomeni architettonici oggetto del programma verranno poi affiancate lezioni specifiche sugli architetti e sulle loro opere. Argomenti del programma programma dell'insegnamento Il corso si propone di fornire elementi conoscitivi e strumenti critici per la comprensione dei processi architettonici ed urbanistici tra la fine del XIX secolo e il XX secolo. Particolare attenzione sarà data all'analisi del panorama architettonico e culturale europeo e d’oltre oceano. Ad ogni argomento oggetto del programma è dedicata una parte di informazioni generali volte a inquadrare i differenti momenti storici oggetto dell’insegnamento e il dibattito teorico e culturale all'interno del quale essi si inseriscono. Nel corso delle lezioni verrà quindi condotta un’analisi dei contesti urbani, tecnologici, costruttivi e delle condizioni economiche, politiche, sociali e culturali, ciò permetterà agli studenti di collocare lo studio dell'architettura in una cosciente prospettiva storica e metodologica. Alle lezioni generali di inquadramento dei fenomeni architettonici oggetto del programma verranno poi affiancate lezioni specifiche sugli architetti e sulle loro opere. Argomenti delle lezioni sono: Dalle trasformazioni culturali dell’architettura neoclassica alla Rivoluzione Industriale; William Morris e il Movimento Arts and Crafts; Mackintosh e la scuola di Glasgow; Art Nouveau in Europa (Horta, Guimard, Gaudí, Van de Velde); Il Liberty italiano; Otto Wagner e la Secessione viennese; Sullivan e la Chiacago School; Wright e l’architettura organica; Le avanguardie architettoniche (Espressionismo, De Stijl, Futurismo, Costruttivismo); Loos, Behrens e il Protorazionalismo; Gropius e il Bauhaus. Nasce una nuova concezione dell’abitare; La Nuova Oggettività in Europa; Mies van der Rohe; Le Corbusier e il rinnovamento dell’architettura; il Razionalismo in Italia; Asplund e il classicismo scandinavo; Aalto, Saarinen e l’architettura organica europea; Luis Kahn; Buckminster Fuller e Philip Johnson; L’International Style; Il nuovo brutalismo; Regionalismo critico; Postmoderno, Decostruttivismo, Minimalismo; l’architettura nell’epoca della globalizzazione. Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
K. Frampton, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 2008. M. De Benedetti, A. Pracchi, Antologia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1988. Nel corso dell’anno verranno fornite bibliografie specifiche sugli argomenti trattati nelle lezioni.
Canale: 3
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ROMANO ANTONELLA
(programma)
PROGRAMMA
Il corso si propone di contribuire a formare nello studente la capacità di lettura storico critica dei fenomeni dell’architettura contemporanea, indispensabile per chi voglia svolgere consapevolmente il proprio ruolo di progettista. Pertanto considererà con particolare attenzione le fabbriche architettoniche nella loro qualità di documenti storici - tanto sotto il profilo della ricerca linguistica e figurativa, quanto sotto gli aspetti costruttivi e attuativi -, nonché le teorie e i progetti, le correnti e i protagonisti più significativi della cultura architettonica dei secoli XIX e XX e del primo scorcio del XXI, con l’obiettivo di offrire dati e strumenti metodologici finalizzati alla comprensione dell’architettura e dell’indissolubile intreccio che la lega ai diversi piani della società e della cultura contemporanee. Argomenti 1. Dalla fine del XVIII secolo alla fine del XIX - La crisi del classicismo e la formazione della città ottocentesca (Classicismo nella seconda metà del XVIII secolo: l’ambiente romano e Giovan Battista Piranesi; classicismo e pittoresco in Gran Bretagna; neodorico tedesco e Karl Friedrich Schinkel; il neoclassicismo in Francia e l’architettura dell’Illuminismo da Marc-Antoine Laugier a Etienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux; l’età napoleonica in Francia e in Italia, l’insegnamento dell’architettura: Jean Nicolas L. Durand. Rivoluzione industriale e architettura del ferro; razionalismo strutturale: H. Labrouste; eclettismo storicistico in Europa; Architettura e arti decorative, William Morris e le Arts & Crafts; trasformazioni delle metropoli europee; utopie sociali e utopie urbane nel vecchio e nel nuovo mondo; Louis Sullivan e la Scuola di Chicago; il mito della prateria e l’esordio di Frank Lloyd Wright) 2. Dall’Art Nouveau alle Avanguardie - Art Nouveau: verso un nuovo linguaggio dell’architettura (la vicenda belga e quella francese; la scuola di Glasgow; il Modernismo Catalano; la Secessione viennese; l’Esposizione Internazionale di Torino del 1902 e la diffusione del Liberty in Italia) - La ricerca architettonica oltre e contro l’Art Nouveau (Otto Wagner; Adolf Loos; Hendrik Petrus Berlage; Peter Behrens e il Deutscher Werkbund; Auguste Perret; Tony Garnier) - Il ruolo delle avanguardie e la distruzione del linguaggio della tradizione (Espressionismo; Neoplasticismo; Suprematismo e Costruttivismo; Purismo; la vicenda dell’architettura del Futurismo) 3. L’architettura tra le due guerre mondiali - La stagione dei Maestri, la diffusione del «movimento moderno» (Walter Gropius e il Bauhaus; l’architettura Espressionista in Europa: B. Taut, H. Poelzig, E. Mendelsohn; Le Corbusier e l’Esprit Nouveau; Ludwig Mies van der Rohe tra costruzione e astrazione; l’opera di Frank Lloyd Wright dopo la crisi del ’29; Alvar Aalto e il naturalismo nordeuropeo) - L’Olanda dalla scuola di Amsterdam al movimento De Stijl - L’architettura della rivoluzione: l’Unione Sovietica, 1918-1932 - La diffusione e la crisi dell’«international style» (Gli incontri dei CIAM; i Concorsi internazionali; le riviste e le Mostre di architettura; i quartieri razionalisti: Germania, Olanda e altri paesi europei) - il Razionalismo italiano; protagonisti e luoghi della cultura architettonica italiana tra le due guerre (Il “gruppo 7” e il MIAR, Terragni, Persico, Pagano, Cattaneo, Michelucci, Ponti, De Renzi, Nervi, Libera, Figini, Pollini, Albini, Gardella, B.B.P.R., Ridolfi, Vaccaro, Moretti; Piacentini) 4. Dal secondo Novecento alle tendenze attuali - I temi della ricostruzione postbellica (La città e le residenze in Italia, in Europa e in America; Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto, Ludwig Mies van der Rohe, Hans Scharoun, nel secondo dopoguerra; l’architettura italiana negli anni Cinquanta e Sessanta e il colloquio con la tradizione; l’eredità di Le Corbusier in Brasile) - Dalle neo-avanguardie degli anni Sessanta alle tendenze attuali (La sfida della grande dimensione; utopismo metropolitano; New-Brutalism; Louis Kahn; Five Architects of New York; Neorazionalismo; Robert Venturi; Postmodern; High-technology; minimalismo; decostruttivismo; architettura ecologica; la metropoli globale; la rivoluzione informatica) Articolazione dell’attività didattica Alle lezioni si aggiungeranno esercitazioni seminariali o grafiche da effettuare in aula, nonché sopralluoghi presso monumenti architettonici, allo scopo di esercitare lo studente al discernimento critico delle opere di architettura contestualizzate nel relativo processo storico. Prova d’esame La prova d’esame consisterà in un colloquio sugli argomenti sopra elencati, trattati durante le lezioni e contenuti nei testi indicati in bibliografia. In sede d’esame lo studente dovrà dimostrare di conoscere gli argomenti compresi nel programma, anche tramite il riconoscimento di immagini (inquadramento storico e individuazione dei tratti salienti) e tracciando schizzi e disegni esplicativi al fine di illustrare quanto sarà invitato a descrivere criticamente. Bibliografia Le seguenti indicazioni bibliografiche saranno ulteriormente specificate e integrate nel corso delle lezioni. Gli studenti non frequentanti devono concordare una specifica bibliografia con la docente (antonella.romano@uniroma1.it). Bibliografia essenziale: G. CIUCCI, Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944, Einaudi, Torino 2002. S. CIRANNA, G. DOTI, M. L. NERI, Architettura e città nell’Ottocento. Percorsi e protagonisti di una storia europea, Carocci, Roma 2011. W. J. R. CURTIS, L’architettura moderna dal 1900, Phaidon Press Limited, Londra 2006. M. DE BENEDETTI, A. PRACCHI, Antologia dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Bologna 1988. K. FRAMPTON, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 2008. F. PANZINI, Progettare la natura. Architettura del paesaggio e dei giardini dalle origini all’epoca contemporanea, Zanichelli, Bologna 2005, capitoli 8, 9, 10. S. POLANO, M. MULAZZANI, Guida all’architettura italiana del Novecento, Electa, Milano 2004. Si raccomanda inoltre di consultare: Per le visite guidate e i sopralluoghi all’architettura di Roma: G. MURATORE, Roma: guida all'architettura, L'Erma di Bretschneider, Roma 2007 I. DE GUTTRY, Guida di Roma Moderna dal 1870 ad oggi, De Luca Editori d'Arte, Roma 2001 G. REMIDDI, A. GRECO, A. BONAVITA, P. FERRI, Il Moderno attraverso Roma. 200 architetture scelte, Fratelli Palombi Editore, Roma 2000. P. O. ROSSI, Roma, Guida all’architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 2000 o succ. edizioni. Per un confronto storiografico e metodologico: R. BANHAM, Architettura della prima età della macchina, Marinotti, Milano 2005. L. BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 2011. M. BIRAGHI, Storia dell’architettura contemporanea I. 1750-1945, e Storia dell’architettura contemporanea II. 1945-2008, (2 voll.) Einaudi, Torino 2008. R. DE FUSCO, Storia dell’architettura contemporanea, Laterza, Roma-Bari 2007. H. R. HITCHCOCK, L’architettura dell’Ottocento e del Novecento, Edizioni di Comunità. Milano 1958, Einaudi, Torino 2000. M. TAFURI, F. DAL CÒ, Architettura contemporanea, Electa, Milano 1976. B. ZEVI, Storia dell’architettura moderna, Einaudi, Torino 2004 o succ. edizioni. Per approfondimenti sull’architettura italiana: G. CIUCCI e G. MURATORE (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il Primo Novecento, Electa, Milano 2004. F. DAL CÒ (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il Secondo Novecento, Electa, Milano 1997 A. GRECO, G. REMIDDI, Luigi Moretti. Guida alle opere romane, Palombi, Roma 2006. A. GRECO, G. REMIDDI, Ludovico Quaroni. Guida alle opere romane, Palombi, Roma, 2003. A. GRECO, G. REMIDDI, Adalberto Libera. Guida alle opere romane, Palombi, Roma, Roma 2003. A. GRECO, S. SANTUCCIO, Foro Italico, Multigrafica Editrice, Roma 1991. I. INSOLERA, Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica 1870-1970, Einaudi, Torino 1962 e succ. ed. A MUNTONI, Roma tra le due guerre (1919-1944): architettura, modelli urbani, linguaggi della modernità, Kappa, Roma 2010. M. TAFURI, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino 1998. Per integrazioni su alcuni aspetti del programma: L. BENEVOLO, L’architettura del nuovo millennio, Laterza, Roma-Bari 2008. F.D.K. CHING, Architettura. Forma, spazio, ordine, a cura di A.F. Ceccarelli, Hoepli, Milano 2015. E. KAUFMANN, L’architettura dell’illuminismo, Einaudi, Torino 1991. R. MIDDLETON, D. WATKIN, Architettura dell’Ottocento, Electa, Milano 1980. A. SAGGIO, Architettura e modernità. Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, Carocci, Roma 2010, parte settima e parte ottava (“Il successo dell’architettura nel mondo: 1988-2000”; “La rivoluzione informatica dell’architettura. Dopo il 2001”). D. WATKIN, Storia dell’architettura occidentale, Zanichelli, Bologna 2007. Si consiglia anche la lettura di uno dei seguenti testi: LE CORBUSIER, Verso un’architettura, Longanesi, Milano 1973 o succ. edizioni. A. LOOS, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1972 o succ. edizioni. L. M. VAN DER ROHE, Gli scritti e le parole, Einaudi, Torino 2010. F. L. WRIGHT, La città vivente, con saggi di B. Zevi e J. Cohen, Einaudi, Torino 2013. Materiali didattici, esercitazioni, informazioni e comunicazioni relativi al corso sono disponibili sulla piattaforma: https://elearning.uniroma1.it/ percorso: Facoltà/Architettura/Lauree Magistrali a ciclo unico alla voce: Storia dell'architettura contemporanea - a.a. 2020/2021 - prof.ssa arch. Antonella Romano Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
Le seguenti indicazioni bibliografiche saranno ulteriormente specificate e integrate nel corso delle lezioni. Gli studenti non frequentanti devono concordare una specifica bibliografia con la docente (antonella.romano@uniroma1.it). Bibliografia essenziale: G. CIUCCI, Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944, Einaudi, Torino 2002. S. CIRANNA, G. DOTI, M. L. NERI, Architettura e città nell’Ottocento. Percorsi e protagonisti di una storia europea, Carocci, Roma 2011. W. J. R. CURTIS, L’architettura moderna dal 1900, Phaidon Press Limited, Londra 2006. M. DE BENEDETTI, A. PRACCHI, Antologia dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Bologna 1988. K. FRAMPTON, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 2008. F. PANZINI, Progettare la natura. Architettura del paesaggio e dei giardini dalle origini all’epoca contemporanea, Zanichelli, Bologna 2005, capitoli 8, 9, 10. S. POLANO, M. MULAZZANI, Guida all’architettura italiana del Novecento, Electa, Milano 2004.
Canale: 4
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DI MARCO FABRIZIO
(programma)
Il corso si propone di fornire una necessaria capacità di conoscenza e lettura critica dei fenomeni dell’architettura contemporanea, introducendo alle principali problematiche teoriche, progettuali e storiografiche relative alle vicende architettonico-urbanistiche tra la metà del XVIII secolo e la fine del XX secolo. Materia ampia e complessa, policentrica sia dal punto di vista geografico sia per i diversi nodi critici che differenti impostazioni storiografiche tendono a evidenziare, la storia dell’architettura nell’età contemporanea verrà analizzata ponendo particolare attenzione a movimenti e personalità nei quali si è manifestato più chiaramente un impulso alla trasformazione di linguaggi e tecniche, analizzando teorizzazioni organiche e opere paradigmatiche.
L’obiettivo è quello di fornire le conoscenze di base e gli strumenti metodologici necessari alla lettura e alla comprensione storico-critica dei manufatti architettonici, degli organismi urbani e delle loro trasformazioni, negli aspetti tipologici, tecnico-costruttivi, funzionali, linguistico-morfologici e simbolici, anche con riferimenti al contesto storico, politico, socio-economico e culturale, per una comprensione dei “significati” che la cultura architettonica porta con sé, mostrandone l’indissolubile intreccio con tutti i piani della società e della cultura attuali. Ulteriore obiettivo è inoltre quello di stimolare lo studente ad analizzare criticamente e mettere in questione le principali categorie e metodologie della storiografia architettonica contemporanea: ponendo in luce da un lato la pluralità delle interpretazioni e, dall'altro lato, la modificazione delle relazioni e delle prospettive istituitesi tra architettura e trasformazione della città. CONTENUTI DEL CORSO I. Dal neoclassicismo all’eclettismo storicistico L’influenza di Roma: G.B. Piranesi. Le campagne archeologiche e le pubblicazioni antiquarie. Francia: la cultura illuminista e la teoria razionalista di M.A. Laugier; E.Boullée e C.L. Ledoux e la teorizzazione di una “architettura parlante”; J.G. Soufflot; J.N.L. Durand e l’École Polytechnique. Classicismo e pittoresco in Inghilterra: R. Adam, J. Soane; W. Chambers; J. Nash. Il Neopalladianesimo negli USA: Th. Jefferson. Crisi del classicismo: revivalismi romantici ed eclettismo storicistico. Il Gothic revival in Gran Bretagna: H. Walpole; A.W.N. Pugin. L’ideale greco in Germania: F. Gilly; K. F. Schinkel; L. von Klenze. G. Semper e la Bekleidungstheorie (teoria del rivestimento). Francia: restauro architettonico e stile nazionale di E. Viollet Le Duc. La città della rivoluzione industriale e i piani di espansione delle grandi capitali europee. La Parigi di Napoleone III: piano Haussmann, nuovi modelli edilizi, C. Garnier. Vienna: la Ringstrasse. Barcellona: piano Cerdà. Architettura del ferro e del vetro in Inghilterra e Francia; nuove tipologie edilizie e costruttive: ponti, viadotti, stazioni ferroviarie, capannoni industriali, mercati e grandi magazzini, gallerie per il pubblico passaggio, edifici per esposizioni universali; J. Paxton, G. Eiffel, V. Baltard e H. Labrouste. La crisi dello storicismo. Il Movimento Arts and Crafts: influenza sociale e morale di John Ruskin e William Morris. L’architettura nella penisola italiana dal periodo napoleonico all’Unità. II. Dall’Art Nouveau alla crisi del 1914 L’Art Nouveau in Europa. Belgio: Victor Horta, Henry Van de Velde e il concetto di Gesamtkunstwerk. Scozia: l’esperienza di C.R. Mackintosh. Vienna: Otto Wagner e la Moderne Architektur. Sezession: Joseph Olbrich e la colonia di Darmstadt, Joseph Hoffmann e la Wiener Werkstätte; l’altro: Adolf Loos, ornamento e delitto. Il modernismo in Catalogna e Antoni Gaudì. Il Liberty in Italia. Esperimenti del Moderno in Francia: Auguste Perret e il cemento armato; Tony Garnier e la Cité Industrielle. Stati Uniti d’America: dall’edilizia pioneristica alla nascita dell’architettura organica. Industrializzazione e nuove tecniche di prefabbricazione: il metodo costruttivo del balloon frame. La Scuola di Chicago: W. Le Baron Jenney; H. H. Richardson; L. H. Sullivan & D. Adler; D. Burnham e l’esposizione mondiale colombiana del 1893. La prima attività di Frank Lloyd Wright. Architettura e industria in Europa: P. Behrens e il Deutscher Werkbund; le prime esperienze di W. Gropius e A. Meyer. III. Tra le due guerre mondiali Tra classicismi e modernismi. Francia: Le Corbusier. Austria: Vienna rossa e i suoi architetti. Architettura e/o rivoluzione: Unione Sovietica, dal costruttivismo di V. Tatlin al concorso per il palazzo dei Soviet. Olanda: il movimento De Stijl; T. van Doesburg e G.T. Rietveld; la scuola di Amsterdam, da H.P. Berlage a W.M. Dudok; J.J. P. Oud e Rotterdam. Scandinavia: E.G. Aspund e le prime opere di A. Aalto; Germania: La catena di vetro (Taut, Poelzig, Mendelsohn, Haring); Walter Gropius e Bauhaus; Mies van der Rohe; Il Weissenhof a Stoccarda; la nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit); E. May e la “neue Frankfurt”; Il Terzo Reich e A. Speer. Gran Bretagna: E. Lutyens a Londra e in India; Nikolaus Pevsner: Pioneers of Modern Design, 1936. I primi CIAM (1928-1937). Architettura in Italia tra le due guerre: Le Scuole superiori di Architettura e il Fascismo. I protagonisti: Terragni e il “gruppo Como”, Libera, Moretti. Novecento a Milano: Muzio e Ponti. Gruppo 7, MIAR, Razionalismo: BBPR, Figini e Pollini. Il laboratorio torinese: Persico e Pagano. Roma fra tradizione e altra modernità: Giovannoni, Aschieri, Piacentini. Riviste, concorsi, trasformazioni urbane. Stati Uniti d’America: H.R. Hitchcock e Ph. Johnson, The International Style, 1932; città, grattacieli e industrializzazione dei grandi cantieri. F.L. Wright negli anni Trenta: la maturità. Dall’Austria agli USA: R. Schindler e R.Neutra. IV. Itinerari e tendenze degli anni Cinquanta-Novanta Il modernismo dopo il 1945: la seconda produzione dei ‘maestri’: Wright, Gropius, Le Corbusier, Mies, Aalto. Stati Uniti d’America: E. Saarinen e le Great Companies statunitensi. Louis Kahn: materiali e forme della storia. I Five Architects a New York. Tra Messico e Brasile: L. Barragàn e O. Niemeyer. Australia: Jørn Utzon. Giappone: da Kenzo Tange a Tadao Ando. Europa: la ricostruzione post-bellica e le nuove dimensioni delle città. Francia: Perret a Le Havre; Gran Bretagna: James Stirling, gli Smithson; Germania: le due Berlino e Hans Scharoun. Penisola iberica: Rafael Moneo, Fernando Tavora e Alvaro Siza Vieira. L’Italia e la ricostruzione: il piano INA-Casa. Superamento del ‘moderno’ e riflessione sulla tradizione: Ridolfi, Quaroni, Gardella, Scarpa, Albini, Rogers, Michelucci. La ricerca sul cemento armato: Nervi e Morandi. Le utopie degli anni Sessanta - Ottanta: dalla macroscala territoriale all’High Tech; Fuller e l’Archigram Group; Metabolist; Renzo Piano e Richard Rogers; Norman Foster. Postmodernismo, Classicismo, Decostruttivismo. Stati Uniti d’America: Robert Venturi, Philip Johnson, Charles Moore, Michael Graves. Italia: da Saverio Muratori a Paolo Portoghesi, temi e problemi tra due generazioni; A. Rossi e G. Grassi. La mostra Deconstructivist architecture (New York, MoMa 1988): Gehry, Eisenman, Tschumi, Koolhaas, Libeskind, Hadid. Testi di base, indispensabili per sostenere l’esame:
(Date degli appelli d'esame)
D. WATKIN, Storia dell’architettura occidentale, Zanichelli , Bologna (1990) 2016 (V ed.), pp. 361-751. W.J.R. CURTIS, L’architettura moderna dal 1900, Phaidon, London 2006 (III ed.). |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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ISTITUZIONI DI MATEMATICA I
(obiettivi)
Il corso si propone di introdurre alla logica e teoria degli insiemi; elementi di algebra lineare; elementi di geometria analitica nel piano; calcolo differenziale per funzioni di una variabile reale: limiti, funzioni continue, derivate, applicazioni, calcolo integrale.
Canale: 1
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FIORENZA DOMENICO
(programma)
Cenni di teoria degli insiemi. Algebra dei vettori. Algebra lineare. Geometria analitica del piano e dello spazio. Funzioni. Elementi di Calcolo (limiti, continuità, derivate, grafici di funzioni, integrali).
G. Crasta e A. Malusa: Matematica 1, teoria ed esercizi. Ed. Pitagora.
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
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CAPITANELLI RAFFAELA
(programma)
Elementi di teoria degli insiemi. Nozioni fondamentali sugli insiemi. Operazioni sugli insiemi e relative proprietà. Gli insiemi numerici. Matrici e determinanti. Matrici. Operazioni con le matrici. Definizione e proprietà dei determinanti. I teoremi di Laplace. Matrice inversa. Matrice aggiunta. Sistemi lineari. Definizioni generali. Regola di Cramer. Teorema di Rouchè-Capelli. Elementi di teoria dei vettori. Spazio vettoriale. Rappresentazione dei vettori. Somma e differenza di due vettori, con metodi grafici e analitici. Prodotto scalare di due vettori. Elementi di geometria analitica del piano e dello spazio. Coordinate cartesiane. Punto medio di un segmento. Distanza di due punti. Equazioni della retta. Condizioni di parallelismo e perpendicolarità. Fasci di rette. Distanza di un punto da una retta. Trasformazioni delle coordinate. Le coniche: circonferenza, ellisse, iperbole, parabola. Intersezioni retta e conica. Retta tangente ad una conica. Funzioni reali di variabile reale. Intervalli e intorni. Estremo superiore, estremo inferiore per un insieme numerico. Punti di accumulazione. Concetto di funzione. Dominio e codominio. Funzioni monotone. Funzioni inverse. Funzioni composte. Funzioni trigonometriche, funzione esponenziale, funzione logaritmo, funzione potenza, funzione valore assoluto, funzioni trigonometriche inverse. Limiti. Limite di una successione. Limite di una funzione. Teoremi sui limiti. Operazioni sui limiti. Limiti notevoli. Calcoli di limiti. Funzioni continue. Continuità. Discontinuità. Teoremi sulle funzioni continue. Derivate. Definizione di derivata e significato geometrico. Derivate delle funzioni elementari. Derivate delle funzioni composte e delle funzioni inverse. Concetto di differenziale. Derivate di ordine superiore. Applicazioni delle derivate. Studio di funzioni. Massimi e minimi relativi. Condizione necessaria in un punto di massimo o minimo relativo per una funzione derivabile. Teorema di Rolle e teorema di Lagrange. Funzioni crescenti e decrescenti. Funzioni convesse e concave. Formule di Taylor e di Mac Laurin. Studio del grafico di una funzione. Il teorema di De L'Hopital. Integrali definiti. Il metodo di esaustione. Definizioni e notazioni. Proprietà degli integrali definiti. Il teorema della media. Integrabilità delle funzioni continue. Integrali indefiniti. Il teorema fondamentale del calcolo integrale. Primitive. Formula fondamentale del calcolo integrale. L'integrale indefinito. Integrazione per decomposizione in somma. Integrazione delle funzioni razionali. Integrazione per parti. Integrazione per sostituzione. Calcolo di aree di figure piane. Integrali impropri. Marcellini-Sbordone "Calcolo" Liguori Editore
(Date degli appelli d'esame)
Marcellini-Sbordone "Esercitazione di Matematica" Vol 1 e 2, Liguori Editore
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Schiera Delia
(programma)
Programma della seconda parte del corso:
Integrali. Integrali definiti. Definizioni e notazioni. Proprietà degli integrali definiti. Il teorema della media. Integrabilità delle funzioni continue. Integrali indefiniti. Il teorema fondamentale del calcolo integrale. Primitive. Formula fondamentale del calcolo integrale. L'integrale indefinito. Integrazione per decomposizione in somma. Integrazione delle funzioni razionali. Integrazione per parti. Integrazione per sostituzione. Integrali impropri. Matrici. Operazioni con le matrici. Definizione e proprietà dei determinanti. I teoremi di Laplace. Matrice inversa. Matrice trasposta. Sistemi lineari. Definizioni generali. Regola di Cramer. Teorema di Rouchè-Capelli. Elementi di teoria dei vettori. Piano e spazio euclideo. Rappresentazione dei vettori. Somma e differenza di due vettori, con metodi grafici e analitici. Prodotto scalare di due vettori e norma di un vettore. Elementi di geometria analitica del piano e dello spazio. Coordinate cartesiane. Distanza di due punti. Equazioni della retta. Condizioni di parallelismo e perpendicolarità. Fasci di rette. Coordinate polari. Equazioni del piano. Le coniche: circonferenza, ellisse, iperbole, parabola. Marcellini-Sbordone “Calcolo” Liguori Editore.
Marcellini-Sbordone “Esercitazioni di Matematica” Vol 1, parte 1 e 2, Liguori editore. |
6 | MAT/05 | 75 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1026526 -
DIRITTO URBANISTICO
(obiettivi)
Il Corso tratta le principali fonti normative e la giurisprudenza, con attenzione soprattutto al contesto europeo. La didattica si svolge prevalentemente attraverso l’analisi e la discussione di “casi”. Introduzione alle normative comunitarie e nazionali in materia edilizia, urbanistica e ambientale.
Canale: 3
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Urbani Paolo
(programma)
La Sapienza - Architettura Anno accademico 2019/2020 Diritto Urbanistico
Il corso affronta le seguenti tematiche: 1. Nozioni generali • Nozioni di base del diritto amministrativo per lo studio delle funzioni urbanistiche • L’articolazione dei poteri pubblici in materia di governo del territorio: Stato, regioni, enti locali, il nuovo Titolo V ed il “governo del territorio” • Le funzioni urbanistiche • Concetto di pianificazione territoriale e tipologie di piano in rapporto alla soddisfazione degli interessi e agli usi del territorio 2. Efficacia della pianificazione sul diritto di proprietà • Diritto di proprietà e vincoli urbanistici: la giurisprudenza costituzionale • I cosiddetti vincoli morfologici o ricognitivi e le “tutele parallele” 3. Città pubblica e pianificazione urbanistica • Concetto di standard urbanistico ed edilizio • Le opere di urbanizzazione primarie e secondarie • Il decreto ministeriale 1444 del 1968 e la zonizzazione • L’onerosità delle trasformazioni urbane: la legge 1077 4. Il piano urbanistico comunale • Procedimento e contenuti o Il concetto di zonizzazione e la distribuzione degli interessi sul territorio o Prescrizioni conformative del territorio e prescrizioni conformative della proprietà ovvero efficacia diretta o indiretta delle scelte di piano o L’evoluzione dl contenuto del PRG nella legislazione regionale 1995 - 2018 o La perequazione, il superamento dello zoning e l’eliminazione dei vincoli urbanistici: i comparti e le zone miste o Il fondamento giuridico dell’urbanistica consensuale: gli accordi (art.11 l.241/90) 5. La gestione del PRG • Piani attuativi e moduli convenzionali • Programmi integrati d’intervento • Modelli Perequativi 6. La rigenerazione urbana • Concetti di riqualificazione, riuso e rigenerazione • Il favor della legislazione: l.133/08, piano casa, legge regionale 7. Le cosiddette tutele parallele: i piani di settore ed effetti sulla proprietà • piano di bacino (L.d.legsl.152/06) • piano paesistico (D. Legsl.42/004 e succ.int.) • piano dei parchi (L.391/94) 8. Testo Unico sull’Edilizia • Il controllo dell’attività edilizia: permesso di costruire, segnalazione certificata inizio attività, comunicazione inizio lavori ecc. • Beni differenziati e Autorizzazioni amministrative 9. D. Legsl.42/004 • Beni storico artistici e relativi vincoli • Urbani-Civitarese Diritto Urbanistico, organizzazione e rapporti. Giappichelli. Torino 2017
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 1
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ROMANO MARIA CHIARA
(programma)
Il corso si prefigge di fornire le nozioni istituzionali e i principi fondamentali del diritto urbanistico italiano, analizzandone anche i profili di diritto europeo e di diritto comparato.
Lo studio muove dall'analisi delle principali fonti del diritto urbanistico, sia a livello costituzionale, sia di legislazione ordinaria, statale e regionale. Particolare attenzione viene fornita alla relazione tra legislazione ordinaria e regionale, nonché alla collocazione del diritto urbanistico nel contesto europeo ed internazionale. Gli istituti del diritto urbanistico sono illustrati anche attraverso l'imprescindibile analisi dei casi e delle pronunce più rilevanti della Corte Costituzionale e del Giudice amministrativo. Obiettivo del corso è anche quello di valorizzare la vocazione interdisciplinare del diritto urbanistico, che ne evidenzia la centralità nel percorso di formazione della figura professionale dell'architetto. P. Urbani e S. Civitarese Matteucci (a cura di), Diritto urbanistico, Organizzazione e rapporti, Giappichelli, ultima edizione.
(Date degli appelli d'esame)
P. Stella Richter, Diritto urbanistico, Manuale breve, Milano, ultima edizione. Ulteriori materiali verranno caricati sulla piattaforma e-learning del corso.
Canale: 2
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DELLA SCALA MARIA GRAZIA
(programma)
Programma
Parte I - Nozioni introduttive • Le fonti del diritto. • Il riparto di funzioni tra enti territoriali. • Profili generali dell’organizzazione amministrativa. • Il diritto amministrativo e la nozione di pubblica amministrazione • Gli atti amministrativi • Il procedimento amministrativo; • Gli accordi e gli strumenti di semplificazione: conferenze di servizi, silenzio – assenso e SCIA. • Profili di tutela giurisdizionale con particolare riguardo alle materie dell’edilizia e del governo del territorio. Parte II – L’urbanistica • L’evoluzione del diritto urbanistico: profili storici. • Il sistema generale della pianificazione • La pianificazione di area vasta • La pianificazione di settore a tutela degli interessi differenziati e il sistema dei vincoli • Il piano regolatore generale. • Zonizzazione e standards urbanistici. • Localizzazione. Vincoli urbanistici e misure di salvaguardia. • La pianificazione attuativa. • Programmi speciali e urbanistica consensuale. • Perequazione e i istituti compensativi. • Il diritto alla città e le politiche di rigenerazione urbana Parte III - L’attività edilizia, L’espropriazione, la programmazione, l’affidamento e la realizzazione delle opere pubbliche o di pubblico interesse. • L’evoluzione storica della disciplina dell’attività edilizia privata. • Le attività edilizie e i titoli edilizi nel TUE: d.P.R. n. 380/2001, secondo le riforme più recenti. • La tutela costituzionale della proprietà privata, l’’espropriazione per pubblica utilità e gli istituti affini. • La disciplina della programmazione, della progettazione, dell’affidamento e della realizzazione delle opere pubbliche e di pubblico interesse. C. Marzuoli, W. Gasparri, M. Carrà, Diritto per il governo del territorio; ult. ed.
(Date degli appelli d'esame)
o, in alternativa: P. Urbani, Diritto urbanistico, ult. ed. |
6 | IUS/10 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1044139 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA I
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un edificio di piccole dimensioni a prevalente destinazione residenziale. Sono indagate le questioni tipologiche, spaziali e di linguaggio, inerenti al tema oggetto dell’esercitazione, al fine di far acquisire allo studente gli strumenti di base del progetto di architettura. Il Laboratorio costituisce il luogo di applicazione e verifica delle conoscenze acquisite dallo studente durante il suo svolgimento e durante la frequentazione dei corsi del primo e secondo semestre.
Canale: 1
-
MANDOLESI DOMIZIA
(programma)
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA I - Canale A
Prof. Domizia Mandolesi Tutor: arch. Leila Bochicchio (Dottore di ricerca in Architettura. Teorie e Progetto; assegnista di ricerca); arch. Flavia Magliacani (Dottoranda di ricerca in Architettura. Teorie e Progetto) Sono molteplici le conoscenze su cui si basa l’esercizio del progetto di architettura e diverse le competenze che esso richiede: storiche, scientifiche, tecnologiche, ecc.; saperi necessari per poter analizzare, selezionare, interpretare quell'insieme di aspetti di natura contestuale, sociale, culturale, economica, politica, funzionale, linguistica che concorre alla definizione di un’architettura. Per imparare a gestire un processo così complesso, denso di condizionamenti, e poter giungere alla sintesi finale espressa nella forma dello spazio architettonico è necessaria una formazione che tenga saldamente insieme apprendimento teorico e attività pratica. Il laboratorio di progettazione architettonica nel percorso formativo dell'architetto assume questo ruolo, costituendo il luogo di integrazione e applicazione delle diverse competenze disciplinari necessarie per diventare architetto. Luogo di conoscenza, creatività e sperimentazione guidata attraverso l'azione del fare, il Laboratorio di progettazione architettonica del primo anno avrà come tema il progetto di un edificio residenziale di piccole dimensioni, situato nella città di Roma, del quale affronterà le questioni tipologiche, spaziali e tecnologiche, giungendo a studi di approfondimento degli aspetti formali, costruttivi e di linguaggio. - Mandolesi D., "Per una poetica dello spazio. Architettura, Forma, Materiali", Edilstampa 2016 - Munari B., "Fantasia", Laterza 1987 - Quaroni L., "Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura", Kappa 2000 - Zevi B., "Architettura della Modernità", Newton Compton 1994
Canale: 2
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REALE LUCA
(programma)
Nel Laboratorio si propone la progettazione di un vuoto urbano a Roma localizzato nella città consolidata. La scelta del tema mira ad indirizzare gli studenti, fin dal primo anno, allo studio del tessuto urbano ragionando sulle tecniche di analisi ed intervento nel contesto fisico della città. Obiettivo del corso è portare lo studente al controllo di un limitato sistema architettonico, costituito da un unico edificio o da più corpi di dimensioni contenute, in adiacenza a delle preesistenze. La scelta di operare in un contesto con tratti tipologici e morfologici molto definiti e consolidati, dipende dal ritenere l’architettura della città come testo fondamentale per l’apprendimento di un metodo progettuale. Si esclude qualsiasi approccio storicista o nostalgico, stabilendo piuttosto una continuità tra progettazione architettonica e urbana, intendendo il progetto architettonico come processo di deformazione/trasformazione del luogo ma anche di deformazione/adattamento di una tipologia al contesto urbano. Il programma edificatorio prevede la progettazione di un organismo architettonico che contenga residenze studentesche e strutture accessorie, anche a servizio della città. Le residenze universitarie non sono intese come semplice dormitorio, ma dovranno prevedere – come nei migliori esempi europei e internazionali – tutte le attività di supporto, di relazione e di socialità che qualificano la residenza. Nel programma funzionale previsto ci saranno dunque cucine, sale polivalenti, piccoli soggiorni comuni, roof garden, servizi culturali e didattici (postazioni studio, sale lettura, mediateca), caffetteria, lavanderia. Un dimensionamento analitico degli spazi e delle quantità sarà fornito dalla docenza durante lo svolgimento del Laboratorio nel secondo semestre. Gli argomenti trattati nelle lezioni teoriche puntano a fornire allo studente la conoscenza delle principali questioni dell’architettura contemporanea, e a dotarlo degli strumenti necessari per affrontare la pratica del progetto. Alle comunicazioni settimanali si alterneranno alcune esercitazioni ex-tempore allo scopo di abituare lo studente a lavorare in aula risolvendo problemi progettuali “semplici” in un tempo determinato, permettendo anche alla docenza di calibrare le comunicazioni sulle esigenze specifiche o le eventuali lacune più frequenti. Gli studenti dovranno quindi essere sempre muniti di materiale per disegnare e realizzare modelli di studio in aula. Nella prima fase si affronteranno i problemi legati al dimensionamento dell’alloggio, degli spazi d’uso, degli elementi di arredo. L’esame finale è individuale e consiste nell’illustrazione del progetto e degli elaborati preliminari svolti durante l’anno (ex-tempore, esercitazioni individuali o di gruppo). Durante il colloquio d’esame si dovrà inoltre dimostrare di aver assimilato i contenuti delle lezioni e di avere una conoscenza generale dei testi indicati nella bibliografia durante lo svolgimento del Laboratorio; di aver raggiunto insomma una sufficiente consapevolezza della materia. Il progetto dovrà mostrare con chiarezza il principio insediativo, le relazioni tra le parti ed il tutto e la configurazione architettonico – costruttiva dell’intero complesso attraverso: una planimetria generale della quota urbana che comprenda il disegno degli spazi aperti, piante, prospetti, sezioni, plastico del progetto ed eventuali viste tridimensionali.
Bibliografia generale
(Date degli appelli d'esame)
Gio Ponti, Amate l’architettura (1957), Rizzoli, Milano 2015 Le Corbusier, Verso un’architettura, Longanesi, Milano 1984 I. Calvino, Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Milano, Garzanti, 1988 A. Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1992 A. Siza, Scritti di architettura, Electa, Milano 1997 A. Rossi, Autobiografia scientifi ca, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1999 L. I. Khan, Architettura è. Gli scritti, a cura di M. Bonaiuti, Electa, Milano 2002 H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Franco Angeli, Milano 2003 P. Zumthor, Pensare architettura, Electa, Milano 2003 A. de Botton, Architettura e felicità, Guanda, Parma 2006 J. Utzon, Idee di architettura. Scritti e conversazioni, Christian Marinotti Editore 2011 F. Venezia, Che cosa è l’architettura, Electa, Milano 2011 A. Campo Baeza, Principia Architectonica, Research Papers Ed. Mairea-UPM Madrid, 2012 L. Reale, La Residenza Collettiva, SE Sistemi Editoriali, Napoli 2015 A. Caruso, In sintonia con le cose, Christian Marinotti Editore 2016
Canale: 3
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POSOCCO PISANA
(programma)
Programma
Il Laboratorio di Progettazione Architettonica 1 è l’ambito didattico dove si apprendono gli strumenti conoscitivi della composizione architettonica. Il programma prevede un percorso di studio del progetto di architettura che si basa su quattro fasi: 1. Studiare le architetture Per studiare architettura bisogna utilizzare metodi differenti rispetto a quelli impiegati per studiare altre materie. Bisogna mettere a punto strumenti che permettano di comprendere e memorizzare architetture. Il ridisegno è uno di questi. Il ridisegno di un’opera consiste nell’elaborazione di piante, sezioni e prospetti, ed eventualmente nella costruzione di un modello. È importante imparare a guardare le cose del mondo da architetti, sia gli esempi che ci arrivano dalla storia sia quelli che caratterizzano il tempo presente. Analizzare un progetto, ricercare le ragioni che sono alla base delle scelte operate, rintracciare i rapporti tra struttura e forma, tecnologia e linguaggio, tipologia e figura, ripercorrendo percorsi già tracciati. Comprendere il valore culturale di stimolo, oltreché di supporto alla pratica operativa che ha il rapportarsi a “riferimenti” nell’atto progettuale. Agli studenti verrà chiesto di avere un quaderno, formato A5, con pagine bianche, in cui riportare e ridisegnare le architetture che studieranno nel tempo (il quaderno può inoltre contenere schizzi di progetto, riflessioni, etc). Saranno proposte una serie di esercitazioni che guideranno questa sorta di “apprendistato”. 2. Leggere e interpretare l’architettura. Progettare alla maniera di (E) La premessa alla sperimentazione progettuale inizia con lo studio dei caratteri fondativi delle forme nello spazio, mediante un percorso parallelo tra l’analisi di opere di architettura e l’esercizio compositivo. Saranno proposte due categorie compositive che hanno caratterizzato la modernità (e continuano ad operare, con le dovute differenze ed evoluzioni, nella contemporaneità): il plan libre ed il raumplan. Scelte tra opere paradigmatiche alcune case di riferimento, queste saranno oggetto di studio con un’attività di ridisegno e scomposizione analitica per effettuare una verifica dei rapporti dimensionali e geometrici tra le forme, delle relazioni che si determinano con il luogo, dei rapporti tra esterno ed interno. Si avvia così il processo conoscitivo con lo studio degli elementi primari della forma architettonica (superfici, volumi, elementi puntiformi) e la distinzione tra spazi serventi e spazi serviti nella configurazione dello spazio domestico. In questa fase lo studente elabora una prima riflessione sulla realtà delle forme e sulle relazioni semplici tra elementi primari mediante la riproposizione di modalità compositive alle funzioni indicate. L’esercizio si completa con il ridisegno accurato, di una soluzione studiata (pianta, sezione, assonometria, prospetti). 3. Progettare un piccolo spazio: una finestra (E) Il primo esercizio di progettazione proposto è la progettazione di una finestra. È un oggetto noto. Allo studente è chiesto di misurarne con attenzione una, ridisegnarla e poi di progettarne una per sé. Si tratta del progetto di una finestra nella quale sarebbe bello stare, dalla quale si ha piacere di guardare, di fianco alla quale è piacevole studiare o sedere a leggere o distendersi ad ascoltare musica. Una finestra dove si possano fare cresce delle piante, una finestra che un gatto potrebbe usare come tana o punto di osservazione. Una finesta che ci porti fuori dalla casa o che porti il mondo esterno entro la casa. 4. Progettare una casa Nel Laboratorio si propone la progettazione di un vuoto urbano localizzato nella città consolidata. Lo studente affronterà il progetto di una residenza, in un lotto sito lungo la via Flaminia, a Roma. La scelta del tema mira ad indirizzare gli studenti, fin dal primo anno, allo studio del tessuto urbano ragionando sulle tecniche di analisi ed intervento nel contesto fisico della città. Si affronteranno i problemi legati al dimensionamento dell’alloggio, degli spazi d’uso, degli elementi di arredo. Un tema di dimensioni modeste che contiene, seppure in misura minima e semplificata, tutte le variabili che concorrono alla formazione del quadro di riferimento del progetto di architettura. Obiettivo del corso è portare lo studente al controllo di un limitato sistema architettonico, costituito da un unico edificio o da più corpi di dimensioni contenute, in adiacenza a delle preesistenze. In generale lo studente dovrà acquisire: - gli strumenti base per la comprensione e la gestione del progetto, con particolare attenzione per la rappresentazione attraverso l’esercizio grafico a mano libera; il disegno tecnico geometrico a riga e squadra, con particolare riferimento a piante prospetti e sezioni e all’assonometria; la realizzazione di plastici di studio; - la capacità di gestire il progetto di una abitazione relativamente a: distribuzione interna; relazioni spaziali tra gli ambienti e tra interni ed esterni; aggregazione di più unità in un sistema edilizio unitario. - una competenza che gli permetta di proporzionare e controllare le relazioni tra i diversi elementi compositivi per raggiungere gli obiettivi di qualità spaziale prefissati, la comprensione dei rapporti tra spazio e funzioni. Testi adottati
(Date degli appelli d'esame)
La lettura di testi di riferimento come momento di riflessione teorica accompagna lo studente nell’esperienza del progetto attraverso la scrittura e lo schizzo interpretativo come strumento di conoscenza del fare architettura. _Bibliografia generale Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura, Einaudi, Torino 1948. Le Corbusier, Verso un’architettura, Longanesi, Milano 1984 Aldo Rossi, Autobiografia scientifica, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1999 Luigi Moretti, Strutture e sequenze di spazi, in «Spazio», IV, n. 7, dicembre 1952- aprile 1953, pp. 9-20, 107-108
Canale: 4
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BELIBANI ROSALBA
(programma)
Il Laboratorio ha come obiettivo quello di guidare gli studenti alla conoscenza e all’appropriazione delle metodologie e dei processi progettuali che conducono alla formulazione del progetto di architettura. Durante il corso verranno fornite allo studente le conoscenze base sia teoriche che pratiche fondamentali per affrontare il progetto di architettura con consapevolezza e complessità.
Oggetto del corso sarà l’elaborazione compiuta di un progetto di architettura residenziale, una residenza sia singola che aggregata, di dimensioni contenute ma che presenti tutte le questioni su cui l’architetto è chiamato ad interrogarsi quali le relazioni con l’urbano e il contesto, la portata e le conseguenze sociali del progetto, il paradigma della sostenibilità. Il corso si articolerà in una successione di fasi didattiche che partono dallo studio degli strumenti della progettazione e del disegno dello spazio antropico, sino all’approfondimento del tema e del significato dell’abitare contemporaneo e dello studio dell’alloggio come unità spaziale complessa posta in relazione con il paesaggio urbano. L’alloggio verrà studiato nei suoi molteplici caratteri funzionali, quantitativi, distributivi, funzionali e tecnologici, con una particolare attenzione al tema della sostenibilità e della bioclimatica che costituiscono questioni fondanti per qualunque progetto della contemporaneità. (Un testo a scelta da leggere obbligatoriamente)
(Date degli appelli d'esame)
Marco Vitruvio Pollione, De Architectura. Libri X, trad. di Franca Bossalino, Edizioni Kappa, 2002 Bruno Zevi, Saper vedere l’Architettura, Piccola Biblioteca Einaudi Ns, 2009 Rosalba Belibani, Franca Bossalino, L'educazione per il progetto sostenibile, Roma, Writeup Site, 2017 Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977 Hertzberger H., Lezioni di architettura, Laterza, Roma-Bari 1996 (altri libri da leggere) Le Corbusier, Verso un’architettura, Longanesi, Milano 1973 Bruno Zevi, Storia dell’architettura moderna, Torino 1961 Bruno Zevi, Il linguaggio moderno dell’architettura, Piccola biblioteca Einaudi, Torino 1973 P.O. Rossi, La costruzione del progetto architettonico, Roma-Bari 1996 Georges Perec, Specie di Spazi, Bollati Boringhieri,1989 Paola Gregory, Rosalba Belibani, Alessandra Capanna, Roberta Causarano, Giulia Turano, RI-Habitat Roma. Riqualificazione sostenibile per l'edilizia residenziale pubblica degli anni '50 del XX secolo, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2019 Francesco Cellini, Manualetto. Norme tecniche, costruttive e grafiche, Novara 2008
Canale: 5
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TRASI NICOLETTA
(programma)
PROGRAMMA DEL LABORATORIO:
CASA UNIFAMILIARE E ATELIER DI SCULTURA SUL LUNGOMARE DI FREGENE Finalità del Laboratorio è condurre gli studenti alla concezione e redazione di un progetto architettonico completo. Tema del progetto sarà un piccolo organismo architettonico isolato nel paesaggio: una casa unifamiliare comprensiva di atelier di scultura sul lungomare di Fregene. - IL TEMA E L’APPROCCIO Particolare attenzione andrà posta alle scelte spaziali legate al fruitore della casa (uno scultore che realizza sculture di grandi dimensioni) ed anche al paesaggio (la vista del mare di fronte, la pineta alle spalle ecc …). La consapevolezza della varietà e complessità, dei processi che conducono alla definizione del progetto, (in particolare rapporto col luogo e rapporto forma-funzione), avrà in questa prova compositiva una grande importanza. TRE LIVELLI DI RIFLESSIONE: L’ORGANISMO ARCHITETTONICO, IL PAESAGGIO, IL RISPARMIO ENERGETICO. 1) L’ORGANISMO ARCHITETTONICO: LA CASA UNIFAMILIARE Essa dovrà avere una superficie totale di 200 mq distribuiti su uno, o 2 piani e copertura inclinata (come previsto dal Regolamento Edilizio del Comune di Fiumicino in cui ricade Fregene). L’altezza interna utile dei vani di abitazione non può essere inferiore a m. 2,70, con esclusione dei corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli, per i quali può essere di m. 2,40. L’altezza totale dell’edificio non deve superare i 10 metri (come da Regolamento del Comune di Fiumicino). La casa unifamiliare avrà il suo fronte principale sul lungomare. I distacchi dalle strade esistenti confinanti con il lotto, devono essere di 6 m. e i distacchi dalle costruzioni adiacenti devono essere di 10 m. Ciò vuol dire che la casa da progettare dovrà rispettare le suddette distanze dalle preesistenze (sia da strade che da costruzioni). Gli ambienti della casa e le superfici minime: -Atelier dello scultore: deve essere a doppia altezza ed avere una superficie almeno di 30 mq; -2 bagni (uno per ospiti e uno per lui) ciascuno almeno di 3,50 mq ; -2 camere da letto matrimoniale (una per ospiti e una per lui) ciascuna almeno di 14 mq.; -una cucina almeno di 5 mq; -un soggiorno pranzo almeno di 14 mq; Eventuali balconi coperti o scoperti, eventuali patii interni alla casa, rientrano nei 200 mq di superficie prevista. 2) IL PAESAGGIO: IL GIARDINO – MICROPAESAGGIO DELLA CASA UNIFAMILIARE Il giardino andrà progettato all’interno del lotto e ovviamente attorno alla casa; il lotto, si trova sul Lungomare di Ponente di Fregene ad angolo con via S. Severa ed è di circa 1700 mq. (dimensioni: 46,5 m sul lungomare e 37 m su via S. Severa). Il giardino andrà progettato tenendo presente due aspetti concettuali e progettuali: esso va concepito come ‘prolungamento’ della casa ovvero in stretta relazione con la maglia formale dell’organismo architettonico. Esso inoltre va progettato come ‘micro paesaggio’ di Fregene ovvero i materiali che comporranno il giardino devono essere presi dal paesaggio naturale e minerale di Fregene. Il giardino avrà un accesso carrabile su via Santa Severa ed uno pedonale sul Lungomare. L’accesso carrabile deve avere una larghezza minima di m. 3,50; l’accesso pedonale minimo di 1,50 m. Va progettato anche il muro di cinta che rappresenta il limite tra un ‘interno’ (lo spazio privato) ed un ‘esterno’ (lo spazio pubblico) ed anche in questo caso il muro di cinta non sarà una semplice recinzione ma un elemento da progettare con consapevolezza. 3) IL RISPARMIO ENERGETICO: LA PICCOLA SERRA BIOCLIMATICA La casa dovrà essere dotata di un apparato bioclimatico passivo: una piccola serra annessa alla casa. Il volume della serra bioclimatica deve essere almeno il 15% della cubatura della casa che va a scaldare o raffreddare. Nel Lazio si può arrivare fino al 30% (LEGGE REGIONALE 13 agosto 2011, n. 10). Il volume serra deve essere tangente ai volumi abitativi e deve avere tutti gli altri lati vetrati. La superficie della serra si aggiunge ai 200 mq. UN TESTO OBBLIGATORIO :
(Date degli appelli d'esame)
- Nicoletta Trasi (a cura di), Introduzione al progetto di architettura. Didattica e ricerca, Kappa edizioni, Roma, marzo 2012. UN TESTO A SCELTA DELLO STUDENTE TRA I SEGUENTI : - Ludovico Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura. Mazzotta editore, Milano 1977 - V.Bordini, A.Terranova, P.Angeletti, Fondamenti di composizione architettonica, NIS editore, Roma, 1989 I libri si trovano in vendita sui seguenti siti : Quaroni https://www.amazon.it/Progettare-edificio-Otto-lezioni-architettura/dp/8878904120/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=ludovico+quaroni+progettare&qid=1583314582&sr=8-1 https://www.ibs.it/progettare-edificio-otto-lezioni-di-libro-ludovico-quaroni/e/9788878904125 Bordini https://www.ibs.it/fondamenti-di-composizione-architettonica-libro-vari/e/9788843005826 Trasi http://www.aracneeditrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788865141397 |
12 | ICAR/14 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA I
(obiettivi)
Il corso introduce alla disciplina della Progettazione Tecnologica dell’Architettura che si sviluppa su un percorso di studi articolato in insegnamenti monodisciplinari e laboratori di progettazione tecnologica e ambientale. La complessità del processo edilizio, ordinato da norme e procedure finalizzate al controllo della qualità del progetto e della costruzione, rappresenta lo scenario di riferimento per lo studio delle tecniche costruttive. L’analisi della vicenda storica della costruzione dell’architettura conduce alla comprensione della dinamica dell’innovazione e alla consapevolezza delle scelte, in relazione alla singolarità del progetto. L’approccio esigenziale-prestazionale, i principi del “ciclo di vita” e le nozioni di fattibilità tecnica ed economica orientano specifiche esercitazioni progettuali sull’impiego di materiali ed elementi costruttivi che caratterizzano sistemi, tecniche e procedimenti della costruzione dell’architettura.
Canale: 1
-
SFERRA ADRIANA SCARLET
(programma)
La collocazione del corso di Tecnologia dell’Architettura 1 (TdA) al primo anno del percorso formativo del Corso di Laurea a ciclo unico Architettura U.E., rappresenta l’iniziale approccio alle discipline tecnologiche la prima opportunità, quindi, di comprendere (prima) il perché e (poi) il come da un progetto si passi alla sua concreta realizzazione in un bene edilizio; il “come” quindi deve rapportarsi con la progettazione al fine di tradurre le indicazioni in essa contenute, il “perché” per garantirne il controllo della qualità tecnica e morfologica ed il rispetto dei costi e dei tempi di costruzione preventivati; non sarebbe necessario, perché implicito, qui aggiungere nel rispetto della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Da qui la “centralità della progettazione” alle varie scale e di conseguenza la sua collocazione all’interno delle varie fasi del “processo edilizio” che ne permette una adeguata realizzazione. Quindi: centralità del progetto come occasione per garantire in egual misura la sostenibilità/compatibilità economica/sociale ed ambientale nell’interesse/benessere di quanti fruiscono degli spazi; ma, anche, un ruolo importante per il processo edilizio come strumento di monitoraggio e garanzia che l’opera venga realizzata garantendo i risultati programmati attraverso la qualità tecnica, la qualità morfologica, il controllo dei tempi, dei costi di costruzione e di esercizio nel rispetto – appunto – delle varie connotazioni delle sostenibilità. Ora il settore edilizio ha una propria specifica e rilevante complessità: a) per il ruolo che svolge nella economia nazionale; b) per i numerosi e nuovi bisogni che la società gli richiede di soddisfare; c) per tutelare la compatibilità socio/economica ed ambientale. Un architetto è chiamato, insieme ad altre competenze ed operatori, a collaborare – per la sua parte – a risolvere tali problemi/esigenze. Oggi, in questo quadro la TdA si identifica in “una articolata area di competenze che interpreta in una ottica marcatamente inter e transdisciplinare le complesse esigenze di una comunità (committenza) e le raffronta con la gamma delle problematiche tecniche, economiche e sociali che caratterizzano il contesto nel quale realizzare l’opera (studi di fattibilità); successivamente ne traduce le risultanze in input per la programmazione da porre a base delle successive fasi di progettazione, realizzazione e gestione; mediante uno stretto coordinamento di queste garantisce l’analisi, la valutazione e la selezione delle più adeguate modalità tecnico-amministrative; infine, – attraverso il controllo di tutte le fasi del processo edilizio governato da un rigoroso management – consolida forme di condivisione fra tutti gli operatori affinché nella realizzazione di una opera di architettura siano coerentemente perseguiti gli obiettivi predeterminati. Quindi, la tecnologia dell’architettura” agevola il passaggio da progetto ad opera edilizia, confermando quanto sostiene Louis Kahn “L’architettura non esiste, ciò che esiste è l’opera di architettura” . Ed il passaggio dal “perché” al “come” viene garantito dal processo edilizio che, nel mentre il comparto delle costruzioni (oggi artigianale e con molte criticità) sta passando alla scala industriale (attraverso “Industria 4.0”, la off-site, la digitalizzazione, il partenariato pubblico/privato, ecc.); è l’unico modo per rispondere – in egual misura, lo si ripete – a quelle sostenibilità/compatibilità che la società tutta chiede con urgenza. Di conseguenza numerosi sono gli operatori (committenza, progettisti, imprese) articolate le procedure amministrative, le norme legislative, gli strumenti tecnici per un adeguato ed efficace controllo del processo edilizio. Quest’ultimo, articolato in varie fasi (programmazione, progettazione, esecuzione, esercizio, dismissione) è quindi lo strumento per valutare il “come” e ne giustifica anche il “perché” vengono effettuate determinate scelte; magari preferibilmente, coinvolgendo anche i fruitori con la Post Occupancy Evaluation. In sintesi rappresenta il quadro di riferimento critico che consente di valutare tecniche, materiali, componenti edilizi, impiantistici e domotici analizzati durante questo corso; che non si limita alla pedissequa illustrazione di soluzioni tecniche predefinite, bensì guidare “criticamente” alla loro più adeguata selezione per garantire la soluzione delle esigenze espresse dall’attuale società relativamente agli aspetti della qualità architettonica, tecnica ed energetico-ambientale, rispettando tempi e costi programmati. Obiettivi Obiettivo generale del corso è formare lo studente ad una cultura tecnologica che veda nella “centralità del progetto” le condizioni per “far capire” (il perché ed il come) la oggettiva complessità di “costruire” un bene edilizio e le puntuali ed irrinunciabili correlazioni con il processo edilizio che ne garantisce la realizzazione. Obiettivo specifico è far acquisire allo studente le conoscenze di base in termini di requisiti e prestazioni dei singoli materiali, dei componenti e degli elementi tecnici edilizi ed impiantistici di un edificio, finalizzandole al controllo della qualità del prodotto architettonico ottenuto attraverso la selezione delle soluzioni più adeguate analizzate ognuna durante le fasi del processo edilizio, in modo da realizzare fra quest’ultime quei necessari raccordi che garantiscono una trasmissione corretta, consapevole e non acritica dell’informazione tecnica. Con questi obiettivi, importante sarà “come” lavorare: bisogna prima veicolare l’informazione fra docente e studenti, fra gli stessi studenti in modo che si abituino a lavorare (come tutti) in gruppo, aprendosi inoltre al mondo reale attraverso i siti web. Poi l’informazione si traduce – lavorando insieme – in “formazione” obiettivo della didattica. Il lavoro è connotato pertanto da una “metodologia operativa”: incontri con costruttori, collegamenti via web, incontri con esperti di digitalizzazione; è quindi utilizzabile per qualunque tipo di intervento (edificazione ex novo, riqualificazione, ecc.) ed in contesti differenti (territoriali, economici, sociali, ambientali, ecc); una metodologia adottata in sedi professionali (sia private che di Pubbliche Amministrazioni) e che fornisce quindi allo studente i primi strumenti logici per acquisire competenze che garantiscano una collocazione nel mercato del lavoro. Sferra A.S., (2017), Processo Edilizio & Sostenibilità Ambientale. Comunicare con la didattica, FrancoAngeli Editore, Milano.
(Date degli appelli d'esame)
Durante il corso il Docente provvederà ad indicare i riferimenti (bibliografia e sitografia) che riterrà più opportuni a seconda delle risultanze che via via si andranno registrando.
Canale: 2
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VILLANI TERESA
(programma)
Obiettivo generale del corso è formare lo studente ad una cultura tecnologica che veda nella “centralità del progetto” le condizioni per “far capire” la oggettiva complessità di “come costruire” un bene edilizio e le puntuali ed irrinunciabili correlazioni fra le fasi di programmazione, progettazione, realizzazione ed esercizio.
Il corso si articola in tre moduli didattici. - programmazione e processo edilizio: si definisce il ruolo della committenza, dei progettisti, dell’imprenditoria; si illustrano sinteticamente le procedure tecnico-amministrative e le normative che si seguono all’interno del processo edilizio. - progettazione tecnologica alle varie scale: attraverso l’analisi di edifici realizzati si stimola l’interesse ad una costante ricerca per l’innovazione di processo e di prodotto, per una elevata qualità edilizia, certificata, ed ottenuta, attraverso un corretto utilizzo della informazione tecnica e nel rispetto delle vigenti normative, con un approccio esigenziale - prestazionale che favorisca il risparmio energetico e tuteli l’ambiente. - definizione della qualità e delle prestazioni dei materiali e dei componenti: si illustra una metodologia di lavoro che può essere utilizzata per qualunque tipo di materiale, (anche per quelli innovativi, più recenti) e che analizza le proprietà, le caratteristiche, le tecniche esecutive ed il comportamento nel tempo. Ai fini della preparazione dell’esame, degli esoneri e delle attività previste dal Corso, si ritiene indispensabile lo studio dei seguenti testi:
(Date degli appelli d'esame)
- Sinopoli N. (1997) La tecnologia invisibile, Milano, FrancoAngeli, (cap.2, pagg.20-45) - Campioli A., Lavagna M. (2013), Tecniche di architettura, Milano, Città Studi, (cap. 1 e 2, pagg. 1-91) - AA.VV., Quaderni del Manuale di progettazione edilizia, Milano, Hoepli, 2003 - I materiali tradizionali (2003) - I materiali e i manufatti in conglomerati cementizi (2004) - Le strutture (2003) - Le chiusure verticali (2003) - Le chiusure orizzontali (2006) - Le partizioni (2003) e delle seguenti riviste specializzate: - Costruire in laterizio; L’industria Italiana del cemento; Acciaio; Acciaio Arte Architettura;Europ’A-acciao architettura; Legnoarchitettura; Detail; Materia; The Plan; ArKetipo ed alcuni siti internet specializzati: - www.edilio.it; www.infobuild.it; www.edilportale.com; www.edilpro.it; www.edilizia2000.it
Canale: 3
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Avagnina Mario
(programma)
Programma dell'insegnamento
I contenuti delle attività didattiche sono orientati al raggiungimento di un duplice obiettivo: promuovere lo sviluppo di una capacità critica di gestione delle informazioni complesse connesse alla scelta e all’utilizzo di materiali, componenti e sistemi in edilizia, e consentire la formazione di una conoscenza di base delle strumentazioni tecniche utile a riconoscere e valutare le soluzioni progettuali dei singoli elementi costruttivi alle varie scale. Il corso sarà articolato in lezioni frontali finalizzare a trattare gli aspetti teorici dell’insegnamento e in una parte applicativa orientata alla verifica ed alla applicazione di quanto appreso. Le lezioni verteranno sui seguenti argomenti: - Introduzione all’insegnamento e sua collocazione nel percorso formativo del corso di laurea. - Introduzione al processo edilizio; definizioni fondamentali sul sistema edilizio. - Strumenti per la classificazione del sistema tecnologico; la progettazione esigenziale e prestazionale. - I materiali da costruzione, principi di classificazione e caratteristiche generali, struttura, proprietà chimico-fisiche, meccaniche, termiche, acustiche,….. - Materiali, cultura tecnica, processi produttivi e applicazioni costruttive. - Definizione degli elementi costruttivi fondamentali, sistemi costruttivi, tecniche, tecnologie e procedimenti costruttivi. - Caratteristiche qualitative e dimensionali di specifici elementi e sistemi realizzativi; - Lettura delle modalità di risoluzione di particolari dettagli costruttivi nel quadro di specifiche realizzazioni prese in esame. - La progettazione tecnologica, obiettivi, contenuti e strumenti. - Architettura come processo: soggetti, fasi e strumenti. - Aspetti normativi. Testi consigliati
(Date degli appelli d'esame)
- E. Arbizzani, Tecnica e tecnologia dei sistemi edilizi: progetto e costruzione, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2015 - E. Dassori, R. Morbiducci, Costruire l’architettura, Tecniche Nuove, Milano, 2011 - M.C. Torricelli, R. Del Nord, P. Felli, Materiali e tecnologie dell’Architettura, Laterza, Bari, 2001 - L. Cupelloni (a cura di), Materiali del moderno, Gangemi, 2017 - M. Bertoldini, A. Campioli, Cultura tecnologica e ambiente, CittaStudi, Torino, 2009 - A. Campioli, M. Lavagna, Tecniche e architettura, Torino, CittàStudi, 2013 - M. Gastaldi, L. Bertolini, Introduzione ai materiali per l'architettura, CittaStudi, Torino, 2011 Bibliografia di riferimento Durante l’insegnamento verranno fornite indicazioni bibliografiche pertinenti le attività in corso e gli approfondimenti specifici. In generale possono essere utili le seguenti indicazioni. - L. Quaroni, Progettare un edificio, Otto lezioni di architettura, Edizioni Kappa, 2001 (in particolare la Le zione quarta, Dimensione tecnica della progettazione) - K. Frampton, Tettonica e architettura, Skira, 2005 - F. Espuelas, Madre materia, Edizioni Christian Marinoti, 2009 - Grande Atlante di architettura, UTET • Atlante dei materiali • Atlante della pietra • Atlante del cemento • Atlante del fibrocemento • Atlante del legno • Atlante del vetro • Atlante dell’acciaio • Atlante dell’alluminio • Atlante delle strutture • Atlante della muratura • Atlante dei tetti • Atlante delle facciate • Atlante di bioarchitettura - Quaderni del Manuale di progettazione edilizia, serie diretta da Arie Gottfried, Hepli: • Le informazioni di base della progettazione edilizia (2006) • La tecnologia e le tecniche esecutive (2006) • Il progetto tecnico e i suoi strumenti (2006) • La qualità edilizia nel tempo (2003) • La struttura (2003) • I materiali tradizionali (2003) • I materiali e i manufatti in conglomerati cementizi (2004) • I materiali sintetici (2003) • Le partizioni (2004) • Le chiusure orizzontali (2006) • Le chiusure verticali (2002) • I rivestimenti (2003) - Riviste specializzate: Casabella, Materia, The Plan, Arketipo, Detail, Industria delle costruzioni, Costruire in laterizio, Laterizi d’Italia, Acciaio, Costruzioni metalliche, Legnoarchitettura, ……. |
8 | ICAR/12 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1025854 -
FISICA TECNICA AMBIENTALE
(obiettivi)
Il Corso fornisce le conoscenze dei processi fisici fondamentali che caratterizzano i vari aspetti dell’azione reciproca tra uomo e ambiente, quali la gestione dell’energia, il controllo dell’inquinamento e del comfort termico, acustico e visivo coinvolgendo l’intero sistema percettivo. Il corso ha prevalente carattere teorico.
Canale: 2
Canale: 1
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Bentivoglio Paolo
(programma)
Trasmissione del calore:
1.1 Conduzione Campi termici. Il postulato di Fourier. Equazione generale della conduzione. Coefficienti di conduttività termica e inerzia termica. Parete piana indefinita ad uno o più strati in regime stazionario. 1.2 Convezione Definizione. Convezione forzata e convezione naturale. Schematizzazione del fenomeno. Definizione del coefficiente di scambio termico. Analisi dimensionale. Cenno sul metodo degli indici. Parametri adimensionali, loro significato. Determinazione del coefficiente di scambio termico nei principali casi di convezione termica. 1.3 Irraggiamento Energia raggiante. Grandezze caratteristiche dell’energia raggiante. Principio di Kirchhoff. Corpo nero. Leggi di Planck, Stefan-Boltzmann e di Wien. Corpi grigi. Trasmissione di calore per irraggiamento tra due corpi. Fattore di forma. Trasmissione del calore tra due corpi quando la potenza raggiante da essi emessa incide per intero sui corpi stessi. Il coefficiente di irraggiamento. Approssimazione lineare. Effetto serra. 1.4 Adduzione Definizione. Coefficiente di adduzione. 1.5 Fenomeni complessi di trasmissione del calore Trasmissione del calore in regime stazionario tra due fluidi separati da un divisorio piano. Trasmittanza. Resistenza termica dell’intercapedine. Parete opaca sottoposta ad irraggiamento solare. Pareti vetrate. Termodinamica: 2.1 Richiami di Termodinamica Sistemi termodinamici. Equilibrio termodinamico. Equazione di stato. Trasformazioni termodinamiche. Primo e Secondo Principio della Termodinamica. Trasformazioni reversibili e irreversibili. Ciclo di Carnot. Entropia. 2.2 Sistemi termodinamici aperti Bilancio di massa e di energia. Equazione dell’energia. Equazione di continuità. Il lavoro nei sistemi aperti. 2.4 Introduzione alla psicrometria Miscugli gassosi. Aria umida. Umidità associata ed umidità relativa. Temperatura di rugiada. Diagramma psicrometrico. Trasformazioni dell’aria umida. Psicrometro. Condensazioni superficiali e interstiziali. Illuminotecnica: 5.1 Fotometria Fenomeni della visione. Curva di visibilità. Grandezze fotometriche e loro unità di misura. 5.2 Sorgenti luminose Classificazione delle sorgenti luminose e parametri caratteristici. Apparecchi illuminanti. Geometria delle sorgenti. Lampade a incandescenza e lampade a scarica di gas. Efficienza delle lampade, il solido fotometrico, temperatura di colore e resa cromatica. 5.3 Illuminazione d’interni Requisiti dell’illuminazione degli ambienti chiusi. Criteri di progetto. Metodo del coefficiente di utilizzazione. Acustica: 4.1 Grandezze acustiche fondamentali, campi sonori e propagazione del suono. Pressione sonora. Intensità acustica. Densità di energia sonora. Suoni puri e suoni complessi. Campi sonori. Scala dei Decibel. Spettri acustici. Composizione dei livelli sonori. Riflessione, rifrazione, diffrazione, assorbimento dei suoni. 4.2 Psicoacustica Sensazioni uditive. Audiogramma normale. Scala dei phon. Cenni sulla valutazione soggettiva dei suoni complessi. Cenni sul mascheramento uditivo e sulla distorsione acustica. 4.3 Acustica degli ambienti confinati La riverberazione. Il tempo di riverberazione. Espressione della densità di energia sonora in un ambiente confinato. La relazione di Sabine. I materiali fonoassorbenti. Criteri generali di progettazione degli ambienti confinati. 4.4 Fonoisolamento Il potere fonoisolante. L’isolamento acustico. La legge della massa. Le curve di valutazione per la determinazione dell’indice di isolamento acustico. Lo studente è libero di utilizzare per lo studio quei testi che svolgono gli argomenti con approfondimento almeno pari a quello trattato nelle lezioni. Tuttavia, si rende noto che il corso delle lezioni, per grandi linee, segue l’impostazione dei seguenti testi:
(Date degli appelli d'esame)
- G.Moncada Lo Giudice, L. De Santoli. Fisica tecnica ambientale. ISBN: 9788808083555. - Yunus A. Çengel, Giuliano Dall'Ò, Luca Sarto. Fisica tecnica ambientale. Con elementi di acustica e illuminotecnica. Editore: McGraw-Hill Education. EAN: 9788838615566 - M. Felli – Lezioni di Fisica Tecnica Vol. 1 – Ed. Morlacchi. ISBN: 9788860743015; - M. Felli – Lezioni di Fisica Tecnica 2 – Ed. Morlacchi;
Canale: 3
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Carratù Roberto
(programma)
La finalità del Corso è quella di integrare la progettazione architettonica con la i temi classici della fisica tecnica ambientale ed approfondire le conoscenze dei processi fisici fondamentali che caratterizzano i vari aspetti dell’azione reciproca tra uomo e ambiente, quali la gestione dell’energia, il controllo dell’inquinamento e del comfort termico, illuminotecnico ed acustico.
Per la parte termica saranno verranno trattati più approfonditamente gli argomenti più specificatamente relazionati alla termofisica dell’edificio ed al suo rapporto con l'esterno. In specifico il programma rivolge la sua attenzione all’approfondimento dei principali fenomeni fisici ed alla definizione dei modelli matematici che li rappresentano, il tutto finalizzato all’acquisizione di nozioni che troveranno pratica applicazione nelle discipline dell’area progettuale e tecnologica. Particolare attenzione sarà posta al legame tra i fenomeni fisici studiati e le loro applicazioni nel campo del risparmio energetico, del benessere globale degli occupanti e della qualità dell’ambiente costruito. La trattazione del programma verrà integrata con esercitazioni numeriche, analisi di casi studio ed eventuali seminari tematici al fine di fornire strumenti quanto più concreti ed applicativi per la valutazione della conformità del progetto ai requisiti ambientali, il tutto finalizzato ad una progettazione energeticamente consapevole e quanto più possibile ecocompatibile, in linea con quanto sta accadendo nel panorama normativo nazionale ed internazionale in continua evoluzione, che è sempre più sensibile alle problematiche legate all’energia ed all’ambiente. Per l'illuminotecnica, sia in ambito naturale che artificiale, l’obiettivo del corso è di fornire agli studenti uno strumento progettuale finalizzato alla formazione di una nuova visione del rapporto dinamico esistente tra la luce e lo spazio architettonico. La metodologica applicata si riferirà agli stessi concetti validi anche in altre discipline come l’armonia, il contrasto, l’equilibrio, il colore ed l’intensità emotiva, senza trascurare le necessità funzionali e le grandi potenzialità di impatto emotivo, spettacolare ed espressivo dei quali la luce è dotata. A quest’approccio, di tipo maggiormente intuitivo ed ideale, immaginario, legato alla sfera della sensibilità e della percezione, va inoltre aggiunto una solida base di tipo scientifico, che consenta di sviluppare ed applicare i mezzi e le tecniche adeguate, quantificando il fenomeno luce in termini reali ed adattandolo alle necessità specifiche garantendo dei requisiti di comfort e benessere, nonché il rispetto di regole e normative. Illuminare è sempre più un fatto culturale prima che tecnico, un atto critico dotato di un forte potenziale emotivo, emozionante ed evocativo, nel quale scienza, sensibilità e cultura si fondono in un unicum di particolare significato. In conformità a tali considerazioni, particolare importanza viene ad assumere il ruolo della formazione, dell’educazione e della preparazione tecnica, visiva e culturale del progettista della luce. Per quanto riguarda l'acustica la tematica riguarderà più gli argomenti più specificatamente relazionati alla acustica sia in campo libero che in campo confinato, in particolare verranno affrontati i fondamenti di base: equazione delle onde, livelli, somme e sottrazioni. Campo sferico, cilindrico, direttività. L'orecchio e il suo funzionamento. Cenni di psicoacustica. Bande critiche. Mascheramento. Scale di ponderazione. Analisi spettrale di diversi suoni, misure di livello sonoro, rumore bianco e rosa. L'ascolto binaurale e la localizzazione dei suoni. Propagazione del suono in campo libero: attenuazioni per effetto dell'aria, del suolo e barriere acustiche. Diffrazione e rifrazione del suono. Attenuazioni per effetto della vegetazione ed effetti meteorologici. Cenni sulla normativa nazionale sull'inquinamento acustico. Il suono in campo confinato: interazione fra onde sonore e superfici, assorbimento, diffusione e diffrazione. I modi normali di vibrazione e l'acustica delle piccole sale. Campo diffuso. Metodi per la determinazione della risposta all'impulso. Approfondimento sul campo diffuso, diversi modelli (Eyring e Sabine) e loro applicabilità. Materiali fonoassorbenti. Misura del tempo di riverberazione e dei coefficienti di assorbimento. L'acustica dei grandi ambienti. Parametri oggettivi e soggettivi per la caratterizzazione della qualità acustica. Tecniche di misura dei parametri acustici. Requisiti acustici per sale da concerto, teatri, auditoria, chiese etc. L'isolamento acustico. Fondamenti teorici. Legge della massa ed effetto di coincidenza. Potere fonoisolante, isolamento acustico, rumore di calpestio. Potere fonoisolante di pareti composte, formule empiriche. Indici di valutazione. Soluzioni progettuali conformi. Tecniche di misura dell'isolamento acustico. Cenni sulla normativa italiana sui requisiti acustici passivi degli edifici. Criteri per la valutazione del rumore prodotto dagli impianti. Le lezioni avranno un carattere prettamente applicativo e rivolte in particolare le tematiche riguardanti la progettazione architettonica in tutto il suo complesso. Modalità di esame: L’esame prevede solo una prova orale e la presentazione delle esercitazioni concordate con il docente. "Manuale di Fisica Tecnica ambientale"
(Date degli appelli d'esame)
Francesco Bianchi - Roberto Carratù (Ed. Nacissus) giugno 2014 “Illuminare gli spazi: teoria e pratica” Roberto Carratù Flaccovio Editore - 2009 L’acustica in architettura” Francesco Bianchi - Roberto Carratù Ed. Città e studi- UTET settembre 2007 "Progetto e verifica delle serre solari bioclimatiche" Roberto Carratù (ED. Sistemi editoriali) - Settembre 2014 - “Fisica tecnica ambientale” G.Moncada Lo Giudice, L. De Santoli. |
8 | ING-IND/11 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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1025928 -
MECCANICA DELLE STRUTTURE
(obiettivi)
Il Corso introduce i concetti e le procedure fondamentali della Meccanica che sono alla base del comportamento strutturale sia delle costruzioni storiche che delle nuove tipologie strutturali oggi in uso. In tale ambito si fa riferimento essenzialmente a sistemi modellabili come corpi rigidi, affrontando le principali strutture elementari che formano parti di opere architettoniche più complesse. Vengono peraltro introdotti anche i principali concetti relativi ai sistemi di travi deformabili, ponendo particolare attenzione alle problematiche della progettazione e della verifica strutturale.
Canale: 1
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BERNARDINI DAVIDE
(programma)
Introduzione all'analisi strutturale.
La fase di modellazione (geometria della struttura, le azioni interne, modellazione dell’ambiente e dei materiali). La fase di calcolo (statica, cinematica e legame costitutivo). La fase di interpretazione (Verifica e progetto per resistenza e deformabilità). I concetti di base della cinematica. Cinematica del singolo punto materiale. Velocità, accelerazione. Moto rettilineo. Rotazione, Velocità e accelerazione angolare.Cenni sulla cinematica dei modelli discreti e continui tridimensionali. Campo di spostamento. Gradiente di deformazione e di spostamento.Cinematica dei modelli monodimensionali. Ipotesi cinematiche per la determinazione del comportamento delle sezioni. Trave deformabile ed indeformabile a taglio.Cinematica dei movimenti rigidi. Formula dello spostamento rigido finito e infinitesimo. Gradi di libertà e parametri di spostamento. Traslazione e rotazione. Centro di rotazione.I vincoli e la congruenza esternaLa modellazione dei vincoli.Il problema cinematico esterno. Condizioni di vincolo ed equazioni di congruenza. Metodo analitico e metodo grafico per la determinazione degli spostamenti rigidi delle strutture isostatiche. Le equazioni di congruenza in forma compatta. Classificazione cinematica delle strutture.Le deformazioni e la congruenza interna nelle traviLe deformazioni nelle travi. Le deformazioni termiche. Le equazioni di congruenza interna. La trave indeformabile a taglio.Il problema cinematico interno nelle travi. Calcolo degli spostamenti prodotti dalle variazioni di temperature nelle travi isostatiche. I concetti di base della dinamica e della statica. Dinamica del singolo punto materiale. Le leggi di Newton. Cause di traslazione e rotazione.Cenni sulla dinamica dei modelli discreti e dei continui tridimensionali. Il terzo principio della dinamica. Le forze interne. Le leggi di Eulero. Sforzi e tensioni.Forze e momenti. I sistemi di forze. Equilibrio nelle strutture deformabili. I piccoli spostamenti. Momento di una forza rispetto ad un punto. Forza e momento risultante di un sistema di forze. Il trasporto del momento risultante. Equivalenza e riduzione dei sistemi di forze. Sistemi di forze ripartite.Le reazioni vincolari e l’equilibrio esternoReazioni esterne ed interne. Il problema statico esterno. Numero di soluzioni in funzione del tipo di struttura. I diagrammi di corpo libero. Il metodo canonico e quello della ricerca delle equazioni per il calcolo delle reazioni vincolari di strutture isostatiche. Le equazioni di equilibrio esterno in forma compatta. Dualità con il problema cinematico esterno. Le reazioni vincolari nelle strutture iperstatiche.Le sollecitazioni e l’equilibrio interno nelle traviDefinizione degli sforzi e delle sollecitazioni nelle travi. Carichi ripartiti e concentrati nelle travi. L’equilibrio interno. Il segno delle sollecitazioni. Il problema statico interno. I diagrammi delle sollecitazioni. Il metodo delle sezioni generiche e quello dell’equilibrio dei tratti per il calcolo delle sollecitazioni nelle strutture isostatiche. Il comportamento meccanico dei materiali. Prove sperimentali per la determinazione della risposta dei materiali. Comportamenti tipici: elasticità, plasticità, viscosità. Rigidezza, limite elastico, resistenza, duttilità. Cenni sui materiali più comuni: acciaio, calcestruzzo, muratura, legno.Il legame costitutivo nelle travi. Cenni al problema di de Saint-Venant. Legame costitutivo assiale. Legame costitutivo flessionale. Legame costitutivo tangenziale. Dualità tra statica e cinematica. Dualità tra i problemi esterni. Energia, lavoro e potenza. Teorema dei lavori virtuali per le travi. Calcolo delle reazioni vincolari in strutture isostatiche. Formula generale dello spostamento per il calcolo di singole componenti di spostamento per travi isostatiche. Il problema strutturale nelle travi. Il metodo degli spostamenti: soluzione generale, condizioni al contorno, problema assiale e trasversale. L’effetto delle deformazioni termiche e della deformabilità a taglio. Cenni al metodo degli elementi finiti. Il metodo delle forze per strutture iperstatiche ed isostatiche. Verifica e progetto. Le incertezze nell’analisi strutturale. Metodi di analisi strutturale. Valori caratteristici delle resistenze e dei carichi. La resistenza assiale e flessionale delle travi. La verifica di resistenza. La verifica di deformabilità. Progetto per resistenza. Progetto per deformabilità. Travi isostatiche. Comportamento strutturale di schemi statici tipici: travi semplici, arco a tre cerniere, portale isostatico. Confronto tra i diagrammi delle sollecitazioni e gli spostamenti notevoli. L’effetto dei cedimenti vincolari e delle variazioni termiche. Travi iperstatiche. La ridondanza statica. Applicazioni del metodo delle forze. Scelta del sistema principale. Calcolo dell’incognita iperstatica. Strutture più volte iperstatiche. Utilizzo del teorema dei lavori virtuali. L’influenza delle diverse sollecitazioni. Effetto dei cedimenti vincolari. Effetto delle variazioni di temperatura. La dipendenza delle sollecitazioni dai rapporti di rigidezza. Schemi strutturali tipici. Le strutture reticolari. Definizione del modello di asta. Punto di vista continuo e punto di vista discreto. Cinematica e statica delle strutture reticolari. Problema strutturale per le strutture reticolari. Teorema dei lavori virtuali. Calcolo di sollecitazioni e componenti di spostamento. Schemi statici tipici. Sezioni di Ritter. Davide Bernardini
(Date degli appelli d'esame)
“Introduzione alla meccanica delle strutture. Teoria ed esercizi” Città Studi Edizioni, 2012
Canale: 2
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PASCA MONICA
(programma)
1. Cinematica del punto materiale
• Spostamenti finiti: - traslazioni e rotazioni - prodotto di spostamenti - formula generale dello spostamento • Spostamenti infinitesimi: - rotazione infinitesima - proprietà - scrittura in componenti - principio di sovrapposizione degli effetti - spostamento infinitesimo piano • Centri di rotazione: - proprietà - risultante di più rotazioni 2. Cinematica del corpo rigido libero e vincolato • Sistema di n punti materiali • Vincolo di rigidità • Moto rigido - Corpo rigido • Gradi di libertà e coordinate generalizzate • Spostamenti di traslazione e rotazione • Vincoli: - definizione, molteplicità - vincolo semplice di biella • Descrizione cinematica dei vincoli • Formulazione del problema cinematico • Classificazione cinematica 3. Cinematica dei sistemi di corpi rigidi • Vincoli interni ed esterni - descrizione cinematica • Equazioni di compatibilità cinematica • Matrice di compatibilità cinematica • Classificazione cinematica • Soluzione del problema cinematico - Soluzione grafica - Soluzione analitica 4. Statica del punto materiale • Le forze • Operazione su vettori applicati, leforze: - momento polare - momento assiale - risultante di forze - momento risultante - sistemi di forze a risultante nulla - sistemi di forze equivalenti - asse centrale di un sistema di forze • Azioni esterne: - forze concentrate - forze distribuite • L’equilibrio 5. Statica del corpo rigido libero e vincolato • Formulazione del problema statico • Equazioni cardinali della statica • Analisi statica del corpo rigico vincolato: - descrizione statica dei vincoli • Le reazioni vincolari • Risoluzione con metodi analitici e grafici 6. Dualità e principio dei lavori virtuali • Dualità dei problemi cinematico e statico • Energia, Lavoro di una forza • Principio dei lavori virtuali per un corpo rigido 7. Statica dei sistemi di corpi rigidi • Vincoli interni ed esterni - descrizione statica - reazioni vincolari • Equazioni di equilibrio • Matrice della statica • Classificazione statica • Soluzione del problema statico • Applicazioni 8. Cinematica e statica di sistemi di corpi rigidi con vincoli elastici • Vincolo elastico • Metodo degli spostamenti • Metodo delle forze 9. Comportamento dei materiali • Formulazione sperimentale legame costitutivo • Materiali duttili e fragili • Resistenza, rigidezza • Cenni sui materiali più comuni: acciaio, calcestruzzo, muratura, legno 10. Meccanica dei sistemi continui monodi¬mensionali: la trave • Problema statico per sistemi isostatici di travi: - reazioni vincolari - equazioni di equilibrio - risoluzione • Le caratteristiche di sollecitazione: - definizione - equazioni indefinite di equilibrio - determinazione - diagrammi • Analisi statica di sistemi caratteristici di travi • Dualità e teorema dei lavori virtauli per le travi • Deformata elastica delle travi ad asse rettilineo. • Metodo degli spostamenti. • Sollecitazioni semplici e composte (cenni): - Forza normale, Flessione, Taglio e Torsione 11. Strutture reticolari • Analisi cinematica • Analisi statica: - equazioni ai nodi - metodo delle sezioni di Ritter 12. Travi iperstatiche • La ridondanza statica • Applicazioni del metodo delle forze • Scelta del sistema principale • Calcolo dell’incognita iperstatica • Strutture più volte iperstatiche • Utilizzo del teorema dei lavori virtuali • L’influenza delle diverse sollecitazioni • Effetto dei cedimenti vincolari • Schemi strutturali tipici. 13. Verifica e progetto • Le incertezze nell’analisi strutturale • Metodi di analisi strutturale • Valori caratteristici delle resistenze e dei carichi • La resistenza assiale e flessionale delle travi. • La verifica 14. Metodo degli elementi finiti • Cenni Durante il corso saranno distribuite dispense rese disponibili attraverso il sito docente
(Date degli appelli d'esame)
Testo di riferimento: − Bernardini D.: Introduzione alla meccanica delle strutture. Città Studi Edizioni. 2012 http://www.cittastudi.it/ Testi consigliati per approfondimenti − Luongo A., Paolone A.: Meccanica delle strutture: sistemi rigidi ad elasticità concentrata, Masson, ’97 − Gavarini C.: Lezioni di Scienza delle Costruzioni, Masson, 1996 − Esercizi: Viola E.: Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Pitagora.
Canale: 3
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FAVATA ANTONINO
(programma)
Richiami di algebra lineare
Spazio ambiente. Spazi vettoriali di dimensione finita. Operazioni tra vettori. Prodotto scalare. Prodotto vettoriale. Rappresentazione in una base ortonormale. Prodotto misto. Sistemi di forze e coppie Nozione di forza. Momento di una forza rispetto ad un polo. Formula di trasporto. Sistemi di forze, risultante, momento risultante. Operazioni elementari sulle forze e coppie. Asse centrale. Cinematica e statica del corpo rigido Definizione di corpo rigido. Cinematica del corpo rigido. Posizione assoluta e relativa. Velocità assoluta e relativa. Formula di rappresentazione dei campi di velocita` rigide. Campi di spostamento infinitesimo. Vincoli esterni piani (triplo: incastro; doppi: cerniera, incastro scorrevole/pattino/glifo/ manicotto/doppio pendolo; semplici: carrello/pendolo, pattino–manicotto/doppio–doppio pendolo), caratterizzazione cinematica e statica di corpi rigidi. Statica del corpo rigido: equazioni cardinali. Potenza associata a sistemi di forze e coppie. Principio delle potenze. Il problema cinematico e statico Problema cinematico e classificazione cinematica: sistema cinematicamente determinato (o isocinematico), indeterminato (o labile), impossibile (o ipoci- nematico), degenere. Problema statico e classificazione statica: sistema staticamente determinato (o isostatico), indeterminato (o iperstatico), impossibile (o ipostatico), degenere. Calcolo di reazioni vincolari di corpi isostatici (statica grafica, equazioni cardinali, principio delle potenze). Dualità statico–cinematica. Sistemi di corpi rigidi Vincoli interni. Metodo delle equazioni ausiliarie per l’imposizione di condizioni di equilibrio parziale: calcolo di reazioni vincolari di sistemi isostatici. Catene cinematiche ad un parametro. Centro d’istantanea rotazione, proprietà. Centri di rotazione relativa. Primo e secondo teorema di allineamento dei centri. Diagrammi delle velocità/spostamenti infinitesimi. Metodo delle potenze per il calcolo delle reazioni vincolari di sistemi di corpi rigidi isostatici. Travi piane ad asse rettilineo La trave: geometria, cinematica, carichi applicati, azioni interne. Caratteristiche della sollecitazione. Equazioni differenziali di equilibrio. Travature. Travature reticolari rigide. Travature reticolari rigide piane, metodo degli equilibri nodali e metodo delle sezioni di Ritter. Teoria delle travature elastiche Elementi di teoria tecnica della trave. Deformazioni assiali, di origine meccanica e termica. Travi elastiche inflesse. Equazione della linea elastica. Principio dei lavori virtuali per le strutture reticolari e per le travi inflesse. Risoluzione di strutture iperstatiche mediante il metodo delle forze. Verifica e progetto di strutture: metodi di analisi strutturale, verifica di resistenza e deformabilità. Progetto per resistenza e a deformabilità. 1) P. Podio-Guidugli, Lezioni di Statica, Aracne, 2014.
(Date degli appelli d'esame)
2) P. Podio-Guidugli, Lezioni di Scienza delle Costruzioni, Aracne, 2012. 3) A. Luongo, A. Paolone, Meccanica delle strutture. Sistemi rigidi ad elasticità concentrata, Masson, 1997. |
8 | ICAR/08 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1025933 -
PROGETTAZIONE URBANISTICA I
(obiettivi)
Il corso fornisce la prima conoscenza della disciplina e la capacità di riconoscere e rappresentare la struttura e i cambiamenti della città e del territorio in relazione alle dinamiche economiche sociali e tecnologiche, evidenziandone le relazioni con l’evoluzione disciplinare. L’obiettivo formativo si concretizza nell’elaborazione di un percorso di indagine, valutazione e definizione di indirizzi progettuali strategici di una realtà urbana o territoriale.
Canale: 4
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Cialdea Donatella
(programma)
L’obiettivo formativo è quello di sviluppare una conoscenza operativa degli studenti relativamente alla capacità di riconoscere i cambiamenti della città e del territorio in funzione delle dinamiche economiche e sociali. Partendo dall’analisi dei nuovi indirizzi della disciplina in ambito nazionale e internazionale, sarà affrontato il tema delle sequenze della costruzione di un piano.
Il Corso si propone di contribuire alla formazione dello studente con lo scopo di renderlo consapevole degli orientamenti tradizionali ed innovativi dell’urbanistica, ponendo costantemente l’attenzione sui rapporti tra l’ambito urbano e il contesto territoriale più ampio. Programma/contenuti del corso Vengono in prima istanza affrontati i principi dell’urbanistica. Si fornisce un quadro generale dell’evoluzione della pianificazione urbanistica in Italia e in Europa dall’ottocento ad oggi, fino alle innovazioni dei piani “strutturali” e dei “programmi complessi”. Sono analizzati i provvedimenti legislativi e gli strumenti tecnici anche attraverso le esperienze di alcune città europee e delle maggiori città italiane. Al fine di fornire la conoscenza dei contenuti e dei requisiti del progetto urbanistico alla scala urbana, saranno presentati alcuni casi di studio finalizzati alla redazione da parte degli studenti di una applicazione pratica che riguarderà la costruzione di un piano. Contestualmente, gli studenti approfondiranno una situazione territoriale a scelta, ovvero analizzeranno dettagliatamente un ambito di studio, con riferimento a destinazioni d’uso, consistenza edilizia, analisi socio-demografica, disciplina vigente di piano. Contestualmente, gli studenti approfondiranno una situazione territoriale a scelta, ovvero analizzeranno, anche attraverso esercitazioni, un ambito di studio, con riferimento a destinazioni d’uso, consistenza edilizia, analisi socio-demografica, disciplina vigente di piano. Bibliografia/testi di riferimento
(Date degli appelli d'esame)
Appunti dalle lezioni. Per consultazione alcune parti scelte dei seguenti testi: Benevolo L., Il tracollo dell’urbanistica italiana, Laterza, Bari, 2012 Campos Venuti G., Città senza cultura. Intervista sull’urbanistica. Laterza, Bari, 2010. Cerasoli M., Cenni di legislazione urbanistica. Livelli di governo e strumenti di Pianificazione Urbana e Territoriale. Roma, Aracne Editrice, 2008 Cialdea D., Disegno del territorio. Aspetti urbanistici, paesaggistici e produttivi, Ripalimosani, Arti Grafiche La Regione, 2007. Gabellini P. Fare urbanistica, Carocci, Roma, 2010. Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L., Governo del territorio e pianificazione spaziale. Città studi edizioni, Milano, 2013. Insolera I., Roma moderna, un secolo di cronaca urbanistica. Einaudi, Torino, 1971 ed edizioni successive. La Cecla F., Contro l’urbanistica, Einaudi, Torino, 2014. Ricci L. (a cura di), Piano locale e… Nuove regole, nuovi strumenti, nuovi meccanismi attuativi, Franco Angeli, Milano, 2009. Secchi B., Prima lezione di urbanistica, Laterza, Bari, 2000. Secchi B., La città del ventesimo secolo, Laterza, Bari, 2011.
Canale: 1
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PIZZO BARBARA
(programma)
I materiali del corso sono reperibili sulla piattaforma moodle e-learning “Urbanistica_Barbara Pizzo”.
L'obiettivo del corso è quello di capire i perché e i come dell'urbanistica. L’urbanistica, che tra le molte definizioni può essere descritta come una tecnica ad elevato contenuto politico, nel tempo ha cercato di interpretare le specifiche configurazioni o strutturazioni socio-spaziali nei diversi contesti (geografici, socio-economici, politici e culturali) e di dare risposta ai problemi che essa stessa, in modo positivo o negativo, ha contribuito a determinare. Sebbene il suo strumento e campo di azione principale sia la regolazione, ha fatto questo ricorrendo a una molteplicità di punti di vista, di approcci, modelli, metodi e strumenti, che il corso si propone di presentare e discutere criticamente. Così come il corso, la bibliografia è pensata per dar conto della ricchezza e la molteplicità degli approcci che caratterizzano la disciplina urbanistica, anche per permettere a ciascuno studente di individuare e approfondire specifici interessi.
(Date degli appelli d'esame)
La bibliografia generale è suddivisa in blocchi. Ogni studente è chiamato a scegliere un testo per il colloquio d’esame (si consiglia di concordarlo con la docenza). I libri su Roma sono consigliati a tutti, anche solo per consultazione. Durante il corso, una specifica lezione è dedicata alla presentazione dei libri in bibliografia. La bibliografia contiene libri in italiano e versioni italiane di saggi stranieri. Le versioni originali degli stessi libri, e altri saggi in diverse lingue (principalmente inglese, tedesco e francese) sono suggeriti durante il corso, a chi fosse interessato. La prova finale è in italiano. I volumi contrassegnati con asterisco sono consigliati a tutti: Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. (2013). Governo del territorio e pianificazione spaziale. Torino: Nuova Città Studi ed. Friedman J. (1993). Pianificazione e dominio pubblico. Dalla conoscenza all’azione. Bari: Dedalo [1987] Insolera I. (1962). Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica 1870-1970. Torino: Einaudi (Nuova edizione ampliata con la collaborazione di P. Berdini, 2011, Roma Moderna. Da Napoleone al XXI secolo. Torino: Einaudi)
Canale: 3
Canale: 2
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8 | ICAR/21 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1020340 -
ISTITUZIONI DI MATEMATICA II
(obiettivi)
Il corso completa le conoscenze del corso di “Istituzioni di matematica I” attraverso lo studio dei seguenti argomenti: il calcolo differenziale e integrale per funzioni di più variabili reali; il calcolo integrale per funzioni di più variabili reali; le equazioni differenziali ordinarie; curve, superfici; e campi vettoriali.
Canale: 1
Canale: 2
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PETITTA FRANCESCO
(programma)
Programma sintetico: Curve. Funzioni di più variabili. Ottimizzazione. Equazioni differenziali. Calcolo integrale per funzioni di più variabili. Campi vettoriali.Programma dettagliato e costantemente aggiornato sul sito web docente (https://sites.google.com/view/petitta/didattica)
Bibliografia TESTI CONSIGLIATI: • Crasta, Malusa: Matematica 2. Pitagora Ed. • Sito del docente: http://https://sites.google.com/view/petitta/didattica Altri Testi Utili: • Fusco, Marcellini, Sbordone, Elementi di analisi matematica 2. Versione semplificata per i nuovi corsi di laurea, Liguori Ed. • Bramanti, Pagani, Salsa: Matematica, calcolo infinitesimale e algebra lineare. Zanichelli Ed. • Marcellini, Sbordone: Esercitazioni di matematica, vol. 2, parte I e II. Liguori Ed. |
6 | MAT/05 | 75 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
1026599 -
STORIA DELL'ARCHITETTURA ANTICA E MEDIEVALE
(obiettivi)
Scopo del corso è di fornire dati di conoscenza generale analizzando le opere più significative dei periodi indicati e il relativo contesto storico in furono realizzate. Il tutto serve a formare lo studente agli strumenti critici e ai metodi di analisi per lo studio e la conoscenza migliori dei contesti trattati.
Canale: 1
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TABARRINI MARISA
(programma)
Il corso affronta in due specifiche sezioni l’Antichità, dall’architettura greca a quella romana, tardoantica e paleocristiana, e il Medioevo, dall’architettura carolingia a quella tardogotica.
Le sezioni monografiche verranno trattate attraverso l’individuazione di temi conduttori e la selezione di aspetti, figure e opere esemplari, con particolare riguardo alle diverse tecniche costruttive e alle conseguenti implicazioni sul piano compositivo e spaziale. Le lezioni sono finalizzate a fornire le conoscenze di base sugli elementi del lessico architettonico, a stimolare la lettura storico-critica dei processi di creazione delle forme architettoniche, ad indicare le principali linee di sviluppo della storiografia architettonica relativamente all’arco temporale affrontato dal corso. Sommario degli argomenti: Architettura greca Cenni all’architettura minoica e micenea. Le origini del tempio (la tomba-heroon di Lefkandi, il tempio A di Priniàs, il tempio di Apollo a Thermo). Gli ordini architettonici: origini, morfologia e sintassi. Il tempio: le tipologie in rapporto al numero e alla disposizione delle colonne, le correzioni ottiche, il conflitto angolare, il ruolo del colore. I primi templi dorici nella madrepatria (tempio di Apollo a Thermo, tempio di Apollo a Corinto, Tempio di Tempio di Poseidone a Isthmia; Heraion di Olimpia), e nelle colonie occidentali della Magna Grecia (templi di Hera I e di Athena a Paestum), e della Sicilia (l’Apollonion di Siracusa, templi C e G a Selinunte, Olympieion ad Agrigento). I primi templi ionici dell’Asia Minore (Heraion di Samo, Artemision di Efeso). Preludi all’età classica (templi di Apollo a Corinto, di Aphaia ad Egina, di Zeus ad Olimpia). Atene e l’architettura classica: l’Acropoli al tempo di Pericle (Partenone, Propilei, Eretteo, , il tempio di Atena Nike). Sviluppi dell’età classica e tardo-classica (tempio di Efesto ad Atene, i templi di Apollo Epicurio a Bassae, di Atena Alea a Tegea, di Zeus a Nemea, il Telesterion di Eleusi, la tholos di Epidauro, il tempio di Atena Poliàs a Priene). L’ellenismo, la fine della polis e la nascita delle grandi città, le architetture di età ellenistica (Didymaion presso Mileto, altare di Pergamo, il tempio di Artemis Leukophriene a Magnesia al Meandro). La figura di Hermogene d’Alabanda. Architettura romana Le origini dell’architettura romana: l’eredità etrusco-italica (tempio di Giove Capitolino) e l’influsso ellenistico. Le tecniche costruttive romane in rapporto alle nuove possibilità spaziali derivanti dall’uso dell’opus caementicium. Cenni sulla geometria e sul comportamento statico di volte, cupole, ecc. L’architettura di età repubblicana: i santuari laziali (Palestrina, Terracina, Tivoli), il Comitium e le basiliche nel Foro Romano, i templi al Foro Boario, la casa romana. L’architettura di età imperiale. Il classicismo augusteo a Roma: i Fori di Cesare e di Augusto, l’Ara Pacis e il complesso sepolcrale di Augusto, il teatro di Marcello. L’arco trionfale di Augusto a Rimini. Da Claudio a Nerva: porta Maggiore a Roma; Domus Transitoria; Domus Aurea; Domus Augustana; Domus Flavia; arco di Tito; anfiteatro Flavio (Colosseo); Foro di Nerva o Transitorio; Templum Pacis di Vespasiano. L’età di Traiano: il Foro di Traiano e il complesso dei Mercati Traianei. L’età di Adriano: il Pantheon, il Tempio di Venere e Roma, la villa di Tivoli e le architetture di Adriano in Atene. L’architettura termale romana di età imperiale (terme di Traiano, di Diocleziano, di Caracalla). L’architettura tardo-romana e le nuove capitali europee: Il palazzo di Diocleziano a Spalato; Treviri: la Porta Nigra e la cosiddetta “Basilica”; Salonicco: l’assetto urbanistico, la “Rotonda” (mausoleo di Galerio); Baalbek: Il Santuario di Giove Eliopolitano e il Tempio di Venere. La villa di Piazza Armerina. La Basilica di Massenzio, l’arco di Costantino, il ninfeo degli Orti Liciniani, cosiddetto “Tempio di Minerva Medica”, a Roma. Architettura paleocristiana e bizantina La nascita dell’architettura cristiana e le fondazioni di Costantino a Roma e in Oriente. Caratteri del tempio cristiano: basiliche di culto, basiliche cimiteriali ed edifici centrici a doppio involucro (mausoleo di S. Costanza, le basiliche di S. Giovanni in Laterano e S. Pietro a Roma; la basilica sul Golgota e l’Anastasis a Gerusalemme; la basilica della Natività a Betlemme). L’architettura cristiana dopo Costantino (S. Lorenzo a Milano; S. Paolo fuori le mura, Santa Sabina, S. Stefano Rotondo, S. Maria Maggiore a Roma). Il proto-bizantino e l’Oriente cristiano: caratteri regionali dell’impero di Giustiniano (S. Apollinare Nuovo, S. Apollinare in Classe e S. Vitale a Ravenna; S. Sofia e SS. Sergio e Bacco a Costantinopoli, la basilica di S. Giovanni a Efeso). Architettura altomedievale e romanica Architettura carolingia e concezione imperiale di Carlo Magno. Le innovazioni tipologiche: il westwerk (abbazia di Corvey, cappella Palatina di Aquisgrana); le chiese a cori contrapposti, il doppio transetto (progetto per l’abbazia di San Gallo, abbazia di Fulda); le cripte; Torhalle di Lorsch. L’architettura ottoniana: caratteri generali, innovazioni e riferimenti all’età tardo-antica e paleocristana (S. Michele a Hildesheim). Architettura romanica: organismi architettonici ed elementi costruttivi. Articolazione regionale dell’architettura romanica in Francia. Borgogna (Sainte-Madeleine a Vézelay) e Provenza (Saint-Trophime); Aquitania (cattedrale di Angoulême, abbazia di Fontevrault, Saint-Front a Perigueux). L’architettura romanica in Normandia e Inghilterra (Notre-Dame a Jumièges, Saint-Etienne e Trinité a Caen; cattedrale di Durham). L’architettura romanica in Germania (la cattedrale di Spira). Le scuole regionali del Romanico in Italia: Lombardia e Emilia (S. Ambrogio a Milano, S. Michele a Pavia, duomo di Modena); Puglie (cattedrale di Trani); Toscana (complesso della cattedrale di Pisa; S. Miniato al Monte a Firenze); Lazio (il portico del duomo di Civita Castellana; S. Clemente e S. Maria in Cosmedin a Roma; l’abbazia di Montecassino); Sicilia (cappella Palatina di Palermo, cattedrale di Cefalù); Venezia (S. Marco). Architetture interregionali: le chiese sulla via del pellegrinaggio (Saint Philibert a Tournus, Saint Martin a Tours, Saint Martial a Limoges, Sainte Foy a Conques, Saint Sernin a Toulouse, Santiago de Compostela); l’architettura dei Cluniacensi (Cluny III); l’architettura dei Cistercensi in Francia (abbazie di Fontenay e Pontigny) e sua diffusione in Italia (abbazia di Fossanova). Architettura gotica Architettura gotica: caratteri generali, organismi architettonici ed elementi costruttivi. L’abate Suger, la “lux continua” e la nascita del gotico a Saint Denis. Il primo gotico nell’Ile de France (cattedrali di Noyon, Laon, Parigi). Il gotico maturo e il «rayonnant» in Francia (cattedrali di Chartres, Reims, Amiens; la Sainte-Chapelle di Parigi). Il gotico in Inghilterra (cattedrali di Canterbury, Lincoln, Wells, abbazia di Westminster). Architettura degli Ordini mendicanti in Italia e in Europa. L’Italia nel Duecento e Trecento: Venezia (S. Maria Gloriosa dei Frari, palazzo Ducale); l’Umbria (S. Fortunato a Todi; S. Francesco ad Assisi; duomo di Orvieto); Napoli e il Meridione: l’età di Federico II; Emilia e Lombardia (S. Francesco a Bologna; duomo di Milano); Toscana (S. Croce e S. Maria Novella a Firenze; la cattedrale di Siena). Bibliografia di base:
(Date degli appelli d'esame)
G. ROCCO, Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi, Roma 1995. C. BOZZONI, V. FRANCHETTI PARDO, G. ORTOLANI, A. VISCOGLIOSI, L’architettura del mondo antico, Roma-Bari, Laterza, 2006. G. GRUBEN, L’architettura dei templi e santuari greci, in H. BERVE, G. GRUBEN, I templi greci, Firenze, Sansoni, 1962, pp. 111-312. R. MARTIN, Architettura greca, Milano 1972. J.B. WARD PERKINS, Architettura romana, Milano 1979. R. KRAUTHEIMER, Architettura paleocristiana e bizantina, Torino, Einaudi, 1986 (in particolare per la chiesa di S. Sofia a Costantinopoli). R. BONELLI, C. BOZZONI, V. FRANCHETTI PARDO, Storia dell’architettura medievale, Roma-Bari, Laterza 1997.
Canale: 2
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Gallotta Emanuele
(programma)
Il corso indaga la storia dell’architettura e della città tra l’VIII secolo a.C. e l’inizio del XV secolo d.C. con riferimento al bacino del mediterraneo e ai territori dell’impero romano per l’età antica e, per quanto riguarda il Medioevo, all’Europa mediterranea e continentale. Il programma sarà svolto attraverso lezioni, esercitazioni grafiche, seminari e visite guidate a Roma e nel Lazio.
Sommario degli argomenti d'esame Introduzione alla storia dell'architettura: lo spazio, la cultura architettonica, gli architetti, le istituzioni, i committenti, la società nella storia. Diversi approcci metodologici e interpretativi. La civiltà ellenica Cenni sulle origini, mediante confronto con altre culture mediterranee (egiziana e minoica); breve excursus sull’architettura micenea: Micene, Tirinto, Pylos. Dal Medioevo Ellenico all'Arcaismo. Origini del tempio greco: il megaron come nucleo del futuro tempio: il tempio di Apollo a Thermos, l’Heraion a Olympia e il problema dell’origine lignea degli ordini architettonici. Le grandi realizzazioni dell’arcaismo: il tempio di Apollo a Siracusa, la c.d. "basilica" a Paestum, il tempio G di Selinunte, il tempio di Aphaia a Egina, il tempio di Atena a Paestum. I grandi dipteri ionici: Artemis ad Efeso, Era a Samos, Apollo a Didima. L'Età Classica: il Tempio di Zeus a Olympia, il tempio c.d. “di Poseidone" a Paestum. L'Acropoli di Atene: storia e miti dell’Attica; Pericle e i suoi architetti: Mnesicle ed i Propilei, Filocle e l’Eretteo, Callicrate e il Tempio di Atena Nike, Ictino e Callicrate e il Partenone. Il problema delle attribuzioni ad Ictino: l’Ephaisteion o Teseion nell'Agorà di Atene, il Telesterion di Eleusi, il tempio di Apollo Epikoùrios a Bassae. Il IV secolo: il tempio di Zeus a Nemea; il tempio di Atena Alea a Tegèa; le tholoi a Delfi ed a Epidauro. Pitheos: il tempio di Atena Poliàs a Priene e il Mausoleo di Alicarnasso. L’Ellenismo Alessandria e problemi di urbanistica: da Ippodamo a Dinocrate, l’opzione pergamena. Le stoai come elemento costitutivo dell’urbanistica e dell’architettura: agorà di Assos, agorà di Priene, Sostrato di Knidos. La ricostruzione dei grandi templi ionici arcaici: il nuovo Artemision a Efeso; il tempio di Artemis-Cybele a Sardi, il Didymaion presso Mileto. Lo pseudodiptero: Hermòghenes e il tempio di Artemis-Leukophriène a Magnesia sul Meandro. I grandi santuari: l’altare di Pergamo, l’Asclepieion di Coo, il santuario di Atena Lindia a Rodi. La penisola italica sullo scorcio del primo millennio a.C. Cenni di architettura etrusca e la “Grande Roma dei Tarquini”. Roma in età ellenistica: varietà di influssi e di tendenze architettoniche (templi dell’area sacra di Largo Argentina): il tempio etrusco-italico, e la fortuna dello pseudoperiptero; l’esperienza magnogreca (il c.d. “Tempio della Pace“ a Paestum), “l’opzione greca” di Hermodoros di Salamina (templi del foro Boario). Impiego su vasta scala dell’arco; la scoperta della concrezione cementizia e della volta: la porticus Aemilia a Roma. I grandi complessi del Lazio repubblicano (Fortuna Primigenia a Palestrina, Ercole a Tivoli e Giove Anxur a Terracina; il mercato coperto di Ferentino, il Tabularium a Roma): l’arco inquadrato dall’ordine, sostruzioni voltate, sistemi complessi di volte. L’architettura dei Dittatori: i1 Teatro di Pompeo, il foro di Cesare. L’architettura da Augusto a Costantino La basilica Aemilia e la Basilica Giulia; il tempio di Apollo Aziaco, il Tempio del Divo Giulio e il Tempio di Apollo Sosiano; il mausoleo di Augusto e il Teatro di Marcello. Il Foro di Augusto come prototipo dei Fori Imperiali, il Tempio di Marte Ultore e l’ordine corinzio. Baia e le prime grandi cupole di età augustea; Tiberio a Sperlonga e a Capri. Claudio e il bugnato rustico (Porta Maggiore, Acquedotto Vergine, “docks” a Portus, sostruzioni del tempio del Divo Claudio al Celio); Nerone e la Domus Aurea. I Flavi: il Colosseo e il tempio della Pace; Domiziano (e Rabirio?): il palazzo imperiale sul Palatino, il Foro Transitorio, l’ Arco di Tito. Traiano e Apollodoro di Damasco. Il Foro e i c.d. Mercati di Traiano, la basilica Ulpia, la Colonna traiana. Il problema del Pantheon. L’età di Adriano: Villa Adriana presso Tivoli; il Tempio di Venere e Roma; le costruzioni di Adriano in tutto l’Impero. Età degli Antonini: Colonna di Marco Aurelio, Ostia e le insulae ostiensi: Diana, Serapide e Aurighi. Dai Severi a Diocleziano: Foro Severiano a Leptis Magna, Arco di Settimio Severo, terme di Caracalla, Ninfeo degli Orti Liciniani, Mura Aureliane e terme di Diocleziano, il Palazzo di Diocleziano a Spalato. Massenzio e Costantino: la Basilica Nova, l’ Arco di Costantino, il Mausoleo di Costantina (Santa Costanza). Tipologie edilizie romane: edilizia residenziale, terme, luoghi di spettacolo. Cultura tardoantica e cristianesimo: problemi di arte pagana e arte cristiana Il cristianesimo dopo l'editto costantiniano di Milano: necessità di inventare un’architettura monumentale. La Basilica e il Battistero Lateranense, San Lorenzo f.l.m., la basilica di San Pietro in Vaticano, San Paolo Fuori le Mura, Santa Maria Maggiore, Santa Sabina. La pianta centrica: San Lorenzo a Milano, Santo Stefano Rotondo a Roma. Tra Occidente e Oriente: tipologie e sistemi costruttivi: triconchi e tetraconchi, l’antica cattedrale di Aleppo, la Basilica di S. Simeone Stilita (Qala’at Saman). Ravenna teodoriciana e giustinianea (Palazzo imperiale, S. Apollinare in Classe e S. Apollinare Nuovo, Battistero degli Ariani e Battistero degli Ortodossi, S. Vitale). Splendore di Costantinopoli, Giustiniano e i suoi architetti: SS. Sergio e Bacco e S. Sofia a Costantinopoli, Zenobia e Qasr ibn Wardan sul limes orientale. Tra il settimo e l’ottavo secolo Architettura della Spagna visigotica e dell’Italia longobarda. Gli Arabi e la nascita di un’architettura degli Omayyadi: la grande moschea di Damasco, gli esempi di Kairouan e di Cordoba. Il nono secolo: architettura carolingia e "more romano" La Cappella Palatina di Aquisgrana; l’abbazia di Seligenstadt, la Torhalle di Lorsch; importanza dell’ordine benedettino nell’ordinamento carolingio (pianta di monastero conservata nell'Abbazia di S. Gallo). Il Westwerk (abbazia di Corvey) e il Westbau (Ottmarsheim, Essen, S. Gertrude a Nivelles). La crisi del Sacro Romano Impero Germanico e la paura dell’Anno Mille La rinascita del periodo ottoniano: San Michele a Hildesheim, San Pantaleone e Santa Maria in Kapitol a Colonia; San Ciriaco a Gernrode. Basiliche a cori contrapposti: le cattedrali di Spira, Worms e Magonza, il convento di S. Maria am Laach. L'esperienza francese fra il 900 e il 1050 (St. Martin a Tours; St. Philibert a Tournus; Cluny II). Significato e limiti del concetto di "romanico" in Europa Le vie regionali al romanico: Borgogna e Provenza (cattedrale di Autun; St. Trophime a Arles); regione della Loira (St. Etienne a Nevers); Poitou (Notre-Dame-la Grande a Poitiers); Perigord (St.Front a Perigueux; cattedrale di Angouleme); Alvernia (Notre-Dame-du-Port a Clermont- Ferrand); Normandia (Mont-St.Michel; Notre Dame a Jumièges; S.te Trinité e St. Etienne a Caen) e Inghilterra normanna (Cattedrale di Gloucester, Peterborough, Ely; Cattedrale di Durham). Architettura interregionale: le chiese delle Crociate e le chiese sulla via di Pellegrinaggio a Santiago de Compostela (St-Martial a Limoges; S.te-Foi a Conques; St-Sernin a Tolosa; Santiago de Compostela). Crisi dell’Ordine Benedettino: l'architettura cluniacense (Cluny II e Cluny III, Paray-le-Monial, cattedrale di Autun) e S.te Madeleine a Vézelay; i certosini; i cistercensi. Gli orientamenti religiosi e filosofici di Bernardo di Chiaravalle: conferme di razionalismo. La prima architettura romanica cistercense (monastero di Fontenay) e la sua diffusione, anche in forme gotiche (monasteri di Pontigny, Clairvaux, Citeaux, Fossanova, Casamari). Modi e sistemi costruttivi. Spazialità e tipologia. Il “romanico” nella penisola italica Architettura protoromanica lombarda: i magistri comacini; tecnica muraria; rapporti con l'ambiente ravennate. Momenti dell'età romanica matura e architetti in Italia. Architettura in Lombardia ed Emilia (S. Abbondio a Como; S. Ambrogio a Milano; S. Michele a Pavia; cattedrale e battistero di Parma; cattedrali di Piacenza, Cremona, Modena (Lanfranco-Wiligelmo); Venezia e la sua laguna: S. Marco a Venezia (sul modello costantiniano di Santi Apostoli a Costantinopoli e della basilica di S. Giovanni ad Efeso); S. Fosca a Torcello. Toscana: Pisa (complesso della cattedrale pisana); Lucca (S. Martino e S. Michele), Sardegna e la Trinità di Saccargia; Firenze (S. Miniato al monte, Battistero di S. Giovanni). Roma: l’incendio normanno del 1084, rinascenza del XII secolo. Ripresa del modello basilicale: ricostruzione di S. Clemente e dei Santi Quattro Coronati, Santa Maria in Trastevere. I campanili romanici e le facciate a sguscio coperte di mosaici. L' opera dei Cosmati e dei Vassalletto: chiostri di San Lorenzo f.l.m., San Paolo f.l.m; e S. Giovanni in Laterano. Diffusione nel Lazio: Civita Castellana, S. Giovanni in Argentella, Terracina. Montecassino e le cattedrali della Campania Felix: Salerno, Calvi, Sessa Aurunca, Capua, Caserta vecchia. I Normanni nell’Italia del sud: Venosa, le grandi cattedrali di Puglia (S. Nicola di Bari; cattedrali di Bari, Molfetta, Barletta, Ruvo, Bitonto, Trani, Troia), il Regno di Sicilia: Cefalù e Monreale, Palermo (Palazzo dei Normanni, la Zisa, la Cappella Palatina, la Martorana, S. Cataldo, S. Giovanni degli Eremiti. Dal Romanico al Gotico (1150-1500) Caratteri generali delle tendenze culturali e della formazione dello spazio; cenni sull'architettura civile d'età romanica e gotica. Origine e limiti del concetto di gotico, utile a definire un sistema di elementi archìtettonici e dei loro rapporti (analisi del sistema e del suo sviluppo nel tempo; strutture murarie diverse: supporti, spessori, ossature, costoloni, nervature, volte a crociera, archi acuti o a tutto sesto, contrafforti e archi rampanti, finestre ecc.). Gli intenti dell'abate Suger per la ricostruzione di St-Denis a Parigi e l'avvento del gotico nell'Ile-de-France. Cultura gotica dell'Ile-de-France. Architettura protogotica (Notre-Dame a Parigi, cattedrali di Noyon, Laon, Soisson) e gotica matura (cattedrali di Chartres, Rouen, Reims, Amiens, Beauvais; Sainte-Chapelle a Parigi, Bourges, St-Urbain a Troyes). La diffusione del gotico in Francia: lo stile rayonnant. Cenni al gotico tedesco (cattedrale di Colonia). Cultura gotica inglese. Architettura protogotica e gotica matura: cenni (le cattedrali di Canterbury, di Lincoln e Westminster Abbey). L'Italia nel Duecento-Trecento e sua originalità I nuovi ordini religiosi e la loro influenza in architettura. I cistercensi e la diffusione del gotico in Italia; l’architettura laica di Federico II: Castel del Monte, Castel Maniace a Siracusa, la porta di Capua. Gli ordini mendicanti (francescani e domenicani): San Francesco e santa Chiara in Assisi; San Fortunato a Todi; S. Maria Novella e S. Croce a Firenze. Le nuove cattedrali: il duomo di Orvieto e il duomo di Siena; piazze e palazzi del Popolo: a Todi; a Perugia; a Gubbio; piazza della Signoria a Firenze; cultura e architettura senese (fabbrica del Duomo; Palazzo Pubblico; S. Domenico e S. Francesco); cultura e architettura veneziana (S. Maria Gloriosa dei Frari; SS. Giovanni e Paolo; palazzo ducale); Emilia e Lombardia (San Francesco a Bologna, duomo di Milano). Arnolfo di Cambio e le sue opere (S. Maria del Fiore, Palazzo vecchio a Firenze, i ciborii romani). Roma: l’Aracoeli e Santa Maria sopra Minerva. Napoli e il Meridione in età angioina: S. Lorenzo, San Pietro a Maiella, S.Chiara e S. Maria Donna Regina a Napoli; il duomo di Lucera; l’opera di Pierre d’Agincourt). L'Europa nel Tre-Quattrocento Dissolvimento della logica costruttiva gotica-tardogotica e crisi. Sopravvivenza del gotico in Europa (cenni). La cultura fiorentina verso l'esito rinascimentale: richiami delle tendenze già manifestate; coerenza di tradizione, culto dell'antico e Umanesimo. Simpatie e distinzioni tra cultura fiorentina e tardogotica. ROMA Considerata la fondamentale importanza della conoscenza diretta delle opere e del disegno, si consiglia lo studio sul posto, documentato anche con materiale grafico personale (disegni, schizzi, studi di piante, sezioni ecc.), dei seguenti edifici in Roma: Foro romano e Basilica Aemilia; Tempio detto della Fortuna Virile; Tabularium; Foro di Cesare e tempio di Venere Genitrice; Foro di Augusto e tempio di Marte Ultore; Teatro di Marcello; Porta Maggiore; Domus Aurea; Domus Flavia e Augustana; Anfiteatro Flavio, Foro Transitorio; Foro e Mercati di Traiano; Pantheon; Terme di Caracalla; Terme di Diocleziano; Ninfeo degli Orti Liciniani (c.d. tempio di Minerva medica); Basilica Nova o di Massenzio; Mausoleo di Costantina, poi Santa Costanza; S. Lorenzo fuori le mura, San Clemente (Basilica inferiore e superiore); Santa Sabina; Santa Maria Maggiore; Battistero Lateranense; Santo Stefano Rotondo; Chiostri di San Giovanni in Laterano e di San Paolo f.l.m. Per la storia dell'architettura
(Date degli appelli d'esame)
Voci dell'Enciclopedia Universale dell'Arte relative ai periodi trattati e ai singoli architetti. Per il "Romanico”, si consulti nel Dizionario di Architettura e Urbanistica, la relativa voce a cura di R. Bonelli. Si consiglia, inoltre, di consultare per le singole voci l’Enciclopedia dell’Arte Medievale, dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Per la teoria e la storia della critica d'arte VENTURI, L., Storia della critica d'arte, Torino 1964 Architettura greca, romana e bizantina BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V., ORTOLANI G., VISCOGLIOSI A., L’architettura del mondo antico, Bari 2006 BERVE H., GRUBEN G., HIRMER H., I templi greci, Firenze 1962 LAUTER, H., L’architettura ellenistica, Darmstadt 1986 ROCCO G., Guida alla lettura degli ordini architettonici antichi. I. Il dorico, Napoli 1994 ROCCO G., Guida alla lettura degli ordini architettonici antichi. II. Lo ionico, Napoli 2003 ROCCO G., Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi, Roma 2005 CHARBONNEAUX, I., MARTIN, R. e VILLARD, F., La Grecia ellenistica, Milano 1971 MARTIN R., Architettura Greca, Milano 1980 CREMA, L., L'architettura romana, in Enciclopedia classica, Sezione III, Archeologia e storia dell'arte classica, vol. XII, Archeologia (Arte romana), Tomo I, Torino 1959 WARD PERKINS, J.B., Architettura romana, Milano 1979 GROS P., Architettura e società nell’Italia Romana, Roma 1987 COARELLI F., I santuari del Lazio in età repubblicana, Roma, 1987 ADAM J.P., L’arte di costruire presso i Romani: materiali e tecniche, Milano 1989 ( la ed. Paris 1984) GINOUVES, R.- MARTIN, R., Dictionnaire Mèthodique de l'Architecture grecque et romaine, I, Materiaux, techniques de construction, tecniques et formes du décor, Roma 1985 KRAUTHEIMER, R., Early Christian and Byzantine Architecture, Harmondsworth 1965; trad.ital.aggiornata, Architettura paleocristiana e bizantina, Torino 1986 MANGO, C., Architettura Bizantina, Milano 1974 BETTINI, S., Lo spazio architettonico da Roma a Bisanzio, Bari 1978 S. DE BLAAUW (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Da Costantino a Carlo Magno, 2 voll., Milano 2010 (in part. S. De Blaauw, Le origini e gli inizi dell’architettura cristiana, pp. 22-53) Per la storia delle arti figurative (architettura antica) BECATTI G., L’arte dell’età classica, Firenze 1971 BIANCHI BANDINELLI R., L'arte romana nel centro del Potere, Milano 1969 BIANCHI BANDINELLI R., La fine dell'arte antica, Milano 1970 GRABAR A., L’arte paleocristiana, Milano, 1980 GRABAR A., L’età d’oro di Giustiniano, Milano 1980 Le età carolingia e ottoniana HUBERT J., PORCHER J., VOLBACH W., L'impero carolingio, Milano 1968 GRODECKI L., MUTHERICH F., TARALON J., WORMALD F., Il secolo dell' Anno Mille, Milano 1974 GRODECKI L., L'architecture ottonienne, Paris 1958 CONANT J.K., Carolingian and Romanesque Architecture, Harmondswoth 1959 (1974) Per le varie aree dell’architettura romanica e il gotico Si veda la serie JACA BOOK per l’architettura romanica. KUBACH H.E., L'architettura romanica, Milano 1972 TOMAN R. (a cura di), Il Romanico, Colonia 1996 BONELLI R., BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V., Storia dell’architettura medievale, Bari 1997. TOMAN R. (a cura di), Il Gotico, Colonia 1996 GRODECKI, L., L'architettura gotica, Milano 1977 ARGAN, G.C., L'architettura italiana del Duecento e Trecento, Firenze 1937 WHITE, J., Art and Architecture in Italy 1250-1400, Harmondsworth 1962 TOSCO C., L’architettura medievale in Italia: 600-1200, Bologna 2016. Per la storia medievale in generale VOLPE, G., Il Medioevo, Firenze 1958 LE GOFF, J., Il basso Medioevo, Milano 1967 Per la storia delle arti figurative (architettura medievale) SCHLOSSER J., L'arte del Medioevo, Torino 1961 ASSUNTO R., La critica d'arte nel pensiero medioevale, Milano 1961 FOCILLON H., L'arte d'Occidente, Torino 1965 Per la storia dell'architettura nel Quattrocento BATTISTI E., Filippo Brunelleschi, Milano s.d. SANPAOLESI, P., Brunelleschi, Milano 1955 Per la storia dell'architettura a Roma COARELLI F., Roma. Guida archeologica, Roma-Bari 1980 KRAUTHEIMER R., Roma. Profilo di una città 312-1308, Roma 1981 AA.VV., Roma anno 1300, a cura di A.M. Romanini, Roma 1983 Per il massimo aggiornamento sui singoli monumenti di Roma fino alla tarda antichità, si veda il LEXICON TOPOGRAPHICUM URBIS ROMAE.
Canale: 3
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VILLA GUGLIELMO
(programma)
Descrizione
il Corso propone una rassegna della storia dell'architettura europea dall'inizio della civiltà greca (VIII secolo aC) attraverso il periodo ellenistico, romano e paleocristiano e il medioevo, fino all'alba del Rinascimento nella Firenze dell'inizio del XIV secolo d.C. Il Corso si concentrerà successivamente e gradualmente sulle varie età e sugli edifici più significativi che caratterizzano ciascuno di questi periodo. Sarà diviso cronologicamente e preceduto da una Introduzione generale alla storia dell'architettura e dalla definizione dei concetti di spazio, cultura architettonica, istituzioni e relazioni sociali, mecenati e artisti. Contenuti Le origini della cultura mediterranea, Egetto e Creta – La civiltà micenea – Dal medioevo greco all’arcaismo – Le origini del tempio greco e gli ordini architettonici – I grandi tempi arcaici. L’età classica: Olympia, Paestum, Atene – L’Acropoli e il Partenone – Pericle, Mensicle, Callicrate e Ictino. L’Ellenismo: Alessandria e la pianificazione urbana greca. Ippodamo e Dinocrate – Pergamo – La ricostruzione dei templi arcaici: Efeso, Sardis, Mileto – I grandi santuari: Pergamo, Coos, Rodi. L’architettura romana: Roma e i Tarquini – L’influenza ellenistica - Impiego su vasta scala dell’arco; la scoperta della concrezione cementizia e della volta – I grandi complessi del Lazio repubblicano – Le applicazione degli ordini architettonici alle strutture ad archi (il motivo del tabularium) L’architettura dei Dittatori: i1 Teatro di Pompeo, i fori di Cesare e di Augusto come prototipi dei Fori imperiali – L’ordine Corinzio – Baia e le prime grandi cupole di età augustea – Claudio ed il bugnato rustico – Nerone e la Domus Aurea – I Flavi: il Colosseo, Rabirio – Traiano e Apollodoro di Damasco – L’età di Adriano – Dai Severi a Diocleziano – Massenzio e Costantino – Archi e mausolei – Tipologie edilizie romane: edilizia residenziale, terme, luoghi di spettacolo. Architettura tardo antica e paleocristiana: Arte cristiana e arte pagana – Roma e le prime basiliche – Tra oriente e occidente: triconchi e tetraconchi, edifici ecclesiastici di ambito siriano – Ravenna: Teodorico e Giustiniano – Costantinopoli: Santa Sofia. Dal VII al X secolo: La Spagna visigotica e l’Italia longobarda – Architettura Araba e Omayade – L’architettura carolingia: Aquisgrana, Sangallo e l’influenza benedettina – il Westwerk – La crisi del Sacro Romano Impero – La rinascita ottoniana: Spira, Worms, Mainz, Tours, Cluny II. Architettura romanica: Il concetto di Romanico in Europa – Francia: Borgogna, Provenza, Loira, Poitou, Perigord, Alvernia, Normandia e Inghilterra Normanna – Le chiese sul Camino de Santiago – La crisi dell’ordine benedettino – Bernardo di Chiaravalle e l’architettura cistercense – L’Italia settentrionale: L’area lombarda ed Emiliana, Venezia – La Toscana – Roma e la rinascenza del XII secolo – Montecassino – I Normanni nell’Italia meridionale e in Sicilia: la Puglia, Cefalù e Monreale. L’architettura gotica: Origine e limiti del concetto di gotico: Definizioni, concezioni spaziali e sistemi strutturali - L'abate Suger, la ricostruzione dell’abbaziale di St-Denis e l'avvento del gotico nell'Ile-de- France: Saint Denis, Parigi, Chartres, Reims – Il Gotico tedesco: la cattedrale di Colonia – L’Inghilterra: Canterbury, Lincoln, Londra L’Italia nel XIII e XIV secolo: L’influenza dei nuovi ordini religiosi: Francescani e Domenicani – Federico II – Le cattedrali dell’Italia centrale: Orvieto, Siena, Firenze e Perugia – Venezia – L’Emilia e la Lombardia – Arnolfo di Cambio – Roma – Napoli e il Regno meridionale. L'Europa nel XIV e nel XV e la fine dell’arte gotica: Il tardogotico europeo – La cultura fiorentina verso l'esito rinascimentale: tradizione, culto dell'antico, classicismo e Umanesimo. C. Bozzoni, V. Franchetti Pardo, G. Ortolani, A. Viscogliosi, L’architettura del mondo antico, Roma-Bari 2006.
(Date degli appelli d'esame)
R. Bonelli, C. Bozzoni, V. Franchetti Pardo, Storia dell’architettura medioevale, Roma-Bari 1997. G. Rocco, Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi, Università degli Studi di Roma, Facoltà di Architettura, Dipartimento di Storia dell'Architettura e Conservazione dei Beni Architettonici, s.d.
Canale: 4
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VISCOGLIOSI ALESSANDRO
(programma)
Descrizione
il Corso propone una rassegna della storia dell'architettura europea dall'inizio della civiltà greca (VIII secolo aC) attraverso il periodo ellenistico, romano e paleocristiano e il medioevo, fino all'alba del Rinascimento nella Firenze dell'inizio del XIV secolo d.C. Il Corso si concentrerà successivamente e gradualmente sulle varie età e sugli edifici più significativi che caratterizzano ciascuno di questi periodo. Sarà diviso cronologicamente e preceduto da una Introduzione generale alla storia dell'architettura e dalla definizione dei concetti di spazio, cultura architettonica, istituzioni e relazioni sociali, mecenati e artisti. Contenuti Le origini della cultura mediterranea, Egetto e Creta – La civiltà micenea – Dal medioevo greco all’arcaismo – Le origini del tempio greco e gli ordini architettonici – I grandi tempi arcaici. L’età classica: Olympia, Paestum, Atene – L’Acropoli e il Partenone – Pericle, Mensicle, Callicrate e Ictino. L’Ellenismo: Alessandria e la pianificazione urbana greca. Ippodamo e Dinocrate – Pergamo – La ricostruzione dei templi arcaici: Efeso, Sardis, Mileto – I grandi santuari: Pergamo, Coos, Rodi. L’architettura romana: Roma e i Tarquini – L’influenza ellenistica - Impiego su vasta scala dell’arco; la scoperta della concrezione cementizia e della volta – I grandi complessi del Lazio repubblicano – Le applicazione degli ordini architettonici alle strutture ad archi (il motivo del tabularium) L’architettura dei Dittatori: i1 Teatro di Pompeo, i fori di Cesare e di Augusto come prototipi dei Fori imperiali – L’ordine Corinzio – Baia e le prime grandi cupole di età augustea – Claudio ed il bugnato rustico – Nerone e la Domus Aurea – I Flavi: il Colosseo, Rabirio – Traiano e Apollodoro di Damasco – L’età di Adriano – Dai Severi a Diocleziano – Massenzio e Costantino – Archi e mausolei – Tipologie edilizie romane: edilizia residenziale, terme, luoghi di spettacolo. Architettura tardo antica e paleocristiana: Arte cristiana e arte pagana – Roma e le prime basiliche – Tra oriente e occidente: triconchi e tetraconchi, edifici ecclesiastici di ambito siriano – Ravenna: Teodorico e Giustiniano – Costantinopoli: Santa Sofia. Dal VII al X secolo: La Spagna visigotica e l’Italia longobarda – Architettura Araba e Omayade – L’architettura carolingia: Aquisgrana, Sangallo e l’influenza benedettina – il Westwerk – La crisi del Sacro Romano Impero – La rinascita ottoniana: Spira, Worms, Mainz, Tours, Cluny II. Architettura romanica: Il concetto di Romanico in Europa – Francia: Borgogna, Provenza, Loira, Poitou, Perigord, Alvernia, Normandia e Inghilterra Normanna – Le chiese sul Camino de Santiago – La crisi dell’ordine benedettino – Bernardo di Chiaravalle e l’architettura cistercense – L’Italia settentrionale: L’area lombarda ed Emiliana, Venezia – La Toscana – Roma e la rinascenza del XII secolo – Montecassino – I Normanni nell’Italia meridionale e in Sicilia: la Puglia, Cefalù e Monreale. L’architettura gotica: Origine e limiti del concetto di gotico: Definizioni, concezioni spaziali e sistemi strutturali - L'abate Suger, la ricostruzione dell’abbaziale di St-Denis e l'avvento del gotico nell'Ile-de- France: Saint Denis, Parigi, Chartres, Reims – Il Gotico tedesco: la cattedrale di Colonia – L’Inghilterra: Canterbury, Lincoln, Londra L’Italia nel XIII e XIV secolo: L’influenza dei nuovi ordini religiosi: Francescani e Domenicani – Federico II – Le cattedrali dell’Italia centrale: Orvieto, Siena, Firenze e Perugia – Venezia – L’Emilia e la Lombardia – Arnolfo di Cambio – Roma – Napoli e il Regno meridionale. L'Europa nel XIV e nel XV e la fine dell’arte gotica: Il tardogotico europeo – La cultura fiorentina verso l'esito rinascimentale: tradizione, culto dell'antico, classicismo e Umanesimo. C. Bozzoni, V. Franchetti Pardo, G. Ortolani, A. Viscogliosi, L’architettura del mondo antico, Roma-Bari 2006.
(Date degli appelli d'esame)
R. Bonelli, C. Bozzoni, V. Franchetti Pardo, Storia dell’architettura medioevale, Roma-Bari 1997. G. Rocco, Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi, Università degli Studi di Roma, Facoltà di Architettura, Dipartimento di Storia dell'Architettura e Conservazione dei Beni Architettonici, s.d. |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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1044140 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un servizio pubblico in un area urbana. Sono indagate le questioni tipologiche, spaziali, di linguaggio e quelle relative alle relazioni tra edificio e contesto, con attenzione alla sostenibilità - energetica, sociale e ambientale - delle scelte progettuali. Si richiede allo studente di elaborare un progetto, esito di scelte architettoniche consapevoli e motivate, supportate dalle conoscenze acquisite durante l’iter formativo.
Canale: 5
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ZAMMERINI MASSIMO
(programma)
Università Sapienza di Roma – Facoltà di Architettura
Corso di Laurea Magistrale CU Laboratorio di Progettazione II - Prof. Arch. Massimo Zammerini A.A. 2020/2021 Assistente Arch. Jacopo Di Criscio Tema del Laboratorio GALLERIA DEL DESIGN Roma: galleria del design e libreria a Piazza dell’Oro. Edificio multipiano a Roma, Piazza dell’Oro, destinato a galleria del design, libreria, caffetteria e servizi. L’edificio, caratterizzato da una profondità di pianta estremamente limitata, da progettare all’interno del tessuto storico segnato da trasformazioni complesse, il cui assetto appare irrisolto dopo le demolizioni avvenute a cavallo tra XIX e XX secolo, dovrà proporre la realizzazione di una galleria del design e di una libreria entrambe servite da una caffetteria panoramica. L’atrio darà accesso ad una scala e ad un ascensore per raggiungere tutti i piani. La dimensione estremamente contenuta dell’edificio favorirà approfondimenti di scala e particolare cura per il rapporto tra l’architettura e gli arredi fissi di ogni ambiente, per contenere i libri, esporre mobili e oggetti di design, sedersi per leggere, ammirare il panorama sulla città storica. Gli interni sono esposti principalmente a Sud, pertanto sarà necessario tenere in conto il tema della schermatura della luce diretta, senza precludere gli affacci esterni particolarmente suggestivi. La galleria del design è destinata ad accogliere una collezione permanente della quale il corso fornirà i pezzi da esporre, ciclicamente rinnovata, e in parte temporanea di mobili e oggetti di design realizzati dai primi anni del Novecento fino ad oggi, pertanto l’idea progettuale dovrà interpretare il tema del “mostrare” unitamente ad un uso diretto del visitatore/fruitore, tenendo anche conto che l’ubicazione del nuovo edificio e i suoi affacci costituiscono un’occasione eccezionale per la valorizzazione reciproca tra antico e nuovo. La libreria tematica su arte, architettura, design e fotografia dovrà essere in collegamento con la galleria e con la caffetteria, ma le tre attività dovranno poter funzionare anche separatamente, in caso di orari di apertura differiti. La caffetteria panoramica, dovrà prevedere un bancone di servizio al pubblico, alcuni tavolini di piccole dimensioni e un servizio igienico. L’edificio prevede per ogni livello una superficie massima di circa 100 mq. La pianta dovrà rispettare il perimetro indicato. Al livello terra dovrà essere permesso il transito dei pedoni provenienti dai marciapiedi adiacenti, realizzando un arretramento da intendersi in diversi modi: come scavo, come portico, come basamento. La relazione tra il livello terra e l’intera mole dell’edificio sovrastante, un solido lungo e alto ma poco profondo, dovrà interpretare i temi del montaggio di basamento, elevazione e coronamento tipici dell’architettura della città storica, rivisitati come espressione contemporanea. La grande “placca” del nuovo edificio/prospetto, di proporzioni pressoché quadrate si configurerà come un volume aggettante rispetto alle facciate adiacenti e rappresenterà la nuova quinta di Piazza dell’Oro, caratterizzata dalla grande facciata della Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini e dall’edificio quattrocentesco che le è di fronte. Al tempo stesso la nuova facciata si inserisce nel contesto di enorme pregio segnato dall’asse di Via Giulia. Lo studente dovrà porre molta attenzione alla lettura di questi luoghi, raccogliendo una personale documentazione di disegni dal vero a seguito di sopralluoghi, svolti in gruppo o singolarmente, raccolti in un dossier che farà parte integrante degli elaborati d’esame. Ogni studente presenterà in aula, mediante proiezione, una selezione dei disegni dal vero, alla quale seguirà una discussione comune sui contenuti emersi, e simultaneamente si procederà al confronto sulle idee progettuali. L’ubicazione a ridosso di Via Giulia, comporta la conoscenza delle principali trasformazioni urbanistiche che riguardano Roma e in particolare l’area di progetto. Pertanto è essenziale la conoscenza, in prima istanza, dei principali esempi dell’architettura del Rinascimento e del Barocco a Roma, fino alle trasformazioni dall’Unità d’Italia dopo il 1870 e le politiche sulla città nel Ventennio fascista. Pertanto la bibliografia è costituita, di base, da molti testi e articoli, che potranno non essere studiati integralmente, ma la cui lettura è fortemente raccomandata, e da alcuni libri essenziali. Tutti i testi proposti verranno presentati e commentati durante le lezioni. LIBRI ESSENZIALI
(Date degli appelli d'esame)
- Birindelli, M., L’occhio di Venere. Simmetrie irregolari e analisi formale, Officina Edizioni, Roma 1991 (in particolare cap. 3 Valle Giulia e cap. 4 La scalinata di Spagna). - Sitte, C., L’arte di costruire le città. L’urbanistica secondo i suoi fondamenti artistici, Jaca Book, 1994 (1889). - Ciucci, G., Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922.1944. Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1989. - Guide rionali, Rione V Ponte, Edizioni Palombi (esaurita ma presente nelle nostre biblioteche). - Zammerini, M., Massimo Zammerini. Progetti di Architettura, Edizioni Letteraventidue, Siracusa 2021 (in stampa). TESTI CONSIGLIATI Cultura generale sui temi della città e dell’architettura - Arnheim, R., La dinamica della forma architettonica, Mimesis, Milano 2019. - Pireddu, A., In abstracto, sull’architettura di Giuseppe Terragni, Firenze University Press, Firenze 2013. - Pierconti, J. K. M., Carlo Scarpa e il Giappone, Electa, Milano 2019 (in particolare Punto-luce, punto-ombra, pp. 70-91). - Rosa, G., Lezioni di museografia, Officina edizioni, Roma 2008 (in particolare capitolo L’Architettura del Museo, pp. 19-30). - Zammerini, M. (a cura di), Il mito del bianco in architettura, Quodlibet, Macerata 2014. - Zammerini, M., Il consenso in architettura. 1 – Il prospetto, in: G. Comoglio, D. Marcuzzo (a cura di), L’architettura è un prodotto socialmente utile? Atti del 3° Forum del coordinamento nazionale dei docenti di progettazione architettonica icar 14/15/16 Torino, 2013, pp. 270-273. Roma - Insolera, I., Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica 1870-1970, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1962. - Brandi, C., La prima architettura barocca. P. da Cortona, Borromini, Bernini, Universale Laterza. Bari 1970. - Zammerini, M., Concorso per il Palazzo Littorio, Testo e Immagine, Torino 2002 - Ostilio Rossi, P., Roma. Guida all’Architettura Moderna. 1909-2011, Editori Laterza, 2012. Design - De Fusco, R., Storia del design, Editori Laterza, Bari 1985. - Rosa, G., L’architettura degli interni, Officina edizioni, Roma 2006 (in particolare capitolo 3 Architetture minime e capitolo 4.1 I mobili dei maestri). - Zammerini, M., Cinquant'anni di luce. Forma, colore e materia nell'oggetto lampada del design italiano, dagli anni sessanta ad oggi, in: V. Marchiafava, L. Luzzato (a cura di), Colore e colorimetria. Contributi multidisciplinari, Vol XIV A, Gruppo del Colore - Associazione Italiana Colore, Milano 2019, pp. 185-196. - Zammerini, M., Luce e cromatura. L’introduzione dell’acciaio cromato nell’architettura e nel design del Modernismo, in: V. Marchiafava, F. Valan (a cura di), Colore e Colorimetria. Contributi Multidisciplinari, vol. XIII A, Associazione Italiana Colore, Milano 2017, pp. 158 – 166. - De Giorgi, M., “Porte”, Domus, 972, 2013, pp. 37-42. - “La Triennale di Milano”, Domus, 1000, 2016. - Bosoni, G., Un materiale moderno, Domus, 1026, 2018, pp. 32-37. Monografie su architetti e designers di particolare importanza Thonet Charles Rennie Mackintosh Le Corbusier Josef Hoffman Robert Mallet Stevens Mart Stam Gerrit Thomas Rietveld Ludwig Mies van der Rohe Frank Lloyd Wright Giuseppe Terragni Cesare Cattaneo Marcel Breuer Giò Ponti Alvar Aalto Charles Eames Louis Kahn Carlo Scarpa Achille e PierGiacomo Castiglioni Bruno Munari Giancarlo Piretti Luigi Caccia Dominioni Marco Zanuso Richard Sapper Tobia Scarpa Franco Albini Joe Colombo Gae Aulenti Cini Boeri Eero Saarinen Hanry Bertoia Vico Magistretti Paolo Tommasi Richard Meier Tadao Ando Aldo Rossi Eduardo Souto de Moura Joao Carrillho da Graca Sanaa Alberto Campo Baeza Giorgio Armani (Armani Casa) John Pawson
Canale: 2
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BRUSCHI ANDREA
(programma)
Il Laboratorio ha l’obiettivo di delineare un metodo per il progetto di architettura introducendo un consapevole processo di appropriazione dei passaggi necessari a strutturare un intervento edificatorio di piccola dimensione, in parte destinato a residenza e in parte a edificio pubblico, affrontando una tematica ragionevolmente estesa dalla problematica urbana a quella dello specifico tema edificatorio, fino al dettaglio architettonico. In questa prospettiva il Laboratorio attraversa le fasi essenziali dell’impostazione e della definizione senza approssimazioni del progetto di architettura, nella convinzione della sua scientificità, cioè intendendolo come processo razionalmente riproponibile e trasmissibile e non come operazione estemporanea, improvvisata o peggio gestuale. Il Laboratorio si articola in una sequenza didattica che a partire dal rapporto edificio-città simula un processo progettuale realistico, passante dallo studio delle componenti e della struttura organizzativa dell'edificio e dell’alloggio, alla relazione fra uomo, spazio e edificio, alla tecnologia strutturale e costruttiva. Appare in questa ottica indispensabile una istruttoria esaustiva delle questioni specifiche del progetto di architettura, intese come studio, esercizio e acquisizione attenta dei fondamentali elementi disciplinari. La sequenza delle azioni necessarie per l’elaborazione del progetto è strettamente legata al perseguimento dei seguenti obiettivi formativi:
- definire il rapporto fra architettura e città attraverso lo studio dell’ambiente urbano e il riconoscimento del sistema di regole che ne definiscono senso e struttura al fine di consentirne appropriazione e reinterpretazione contemporanea; - sondare gli elementi di base per il progetto dell’alloggio contemporaneo: l’arredo, lo spazio della casa, le sue componenti, il dimensionamento dall’interno; - introdurre il tema dell’alloggio come studio e progetto di un sistema complesso di attività, espressioni e rappresentazioni del senso dell’abitare contemporaneo, reciprocamente interrelate all’interno di un palinsesto organizzativo utilitario, tecnologico e formale; - interpretare il tema della casa come sondaggio alla scala ravvicinata dell’alloggio in termini tecnologico-costruttivi, con particolare riferimento ai problemi di ordine strutturale, ai linguaggi, all’uso e al significato dei materiali e delle tecnologie contemporanee; - definire la problematica del linguaggio architettonico, la costruzione dell’immagine dell’edificio fra composizione e tecnologia in rapporto al panorama della ricerca architettonica contemporanea; Più in generale il Laboratorio si prefigge il raggiungimento di due obiettivi formativi in successione gerarchica: - obiettivo prioritario: capacità di gestione dello spazio architettonico tridimensionale nei suoi aspetti funzionali, dimensionali e geometrici, capacità di progettare un piccolo edificio in termini tecnologico cosrtruttivi; - obiettivo di eccellenza: capacità di gestire il linguaggio architettonico inteso come selezione e traduzione coerente di elementi costruttivi e materiali, e di relazionarlo in maniera approfondita con il panorama della ricerca architettonica contemporanea; Di conseguenza sarà considerata centrale nel processo didattico del Laboratorio e fondamentale ai fini della valutazione del percorso di crescita di ciascuno studente, la qualità tecnica del progetto, ossia la sua coerente capacità di prefigurare con precisione ogni elemento architettonico che collabora alla definizione delle componenti l’organismo edilizio, espresso attraverso rappresentazioni esaustive e corrette. B. Zevi, Storia dell’architettura moderna, Torino 1961;
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 3
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GIOVANNELLI ANNA
(programma)
Il laboratorio di progettazione architettonica 2 è il luogo dell’apprendimento delle procedure della composizione riguardanti il progetto di un edificio situato all’interno di un contesto urbano riconoscibile nella sua matrice morfologica. L’indagine dei rapporti di contiguità e distanza, l’analisi delle relazioni di misura e la costruzione di sequenze spaziali tra struttura urbana e forma dell’edificio costituiscono i principi su cui si fonda la costruzione del processo progettuale nelle sue differenti declinazioni di scala: dall’impianto architettonico alla definizione delle superfici e dei volumi che descrivono la struttura formale dell’involucro edilizio, sino alle configurazioni dello spazio interno.
Si propone il progetto di un edificio situato nel Rione Monti a Roma, in luogo di un fabbricato abbandonato a confine tra la strada e l’ampio spazio aperto di un importante complesso edilizio storico. La destinazione degli spazi prevede funzioni socio-culturali connesse al futuro riassetto del grande complesso immobiliare denominato “Angelo Mai” e in rapporto diretto con la strada – Via Clementina- su cui si situano l’ingresso, uno spazio espositivo, laboratori, stanze per lo studio, per le attività culturali praticate nel quartiere (scuola di musica, laboratori artigianali e spazi di incontro (caffetteria bookshop e servizi). L’edificio oltre a ridefinire il fronte architettonico della cortina urbana costituisce il confine spaziale tra la strada e il grande giardino interno, di cui una parte rientra nell’area di progetto. La lettura di testi di riferimento come momento di riflessione teorica accompagna lo studente nell’esperienza del progetto attraverso la scrittura e lo schizzo interpretativo come strumento di conoscenza del fare architettura.
(Date degli appelli d'esame)
Giovannelli, Anna, Laboratori di architettura. Conoscenza e pratica del progetto, Maggioli, 2008 Ciucci, Giorgio; Dal Co, Francesco, Atlante dell’architettura italiana del ‘900, Electa, Milano 1990. Bonaiti, Maria, Architettura è. Louis I. Kahn, gli scritti, Electa, Milano 2009. Gregotti, Vittorio, Dentro l’architettura, Bollati Boringhieri, Torino, 1991. Moretti, Luigi, Spazio. Gli editoriali e altri scritti, Marinotti Edizioni, Milano 2019. Ponti, Gio, Amate l’architettura. L’architettura è un cristallo, Rizzoli, Milano 2015. Purini, Franco, Comporre l’architettura, Laterza, Milano 2005. Rogers, Ernesto Nathan, Esperienza dell’architettura, Skira Editore, Milano 1997. Rogers, Ernesto Nathan, Gli elementi del fenomeno architettonico, edizione a cura di Cesare de Seta Christian Marinotti Edizioni, Milano 2006. Rossi, Aldo, L’architettura della città, Quodlibet, Macerata 2011 (ed. originale 1966). Siza, Alvaro, Scritti di architettura, Angelillo A. (a cura di), Skira Editore, Milano 2002 Venezia, Francesco, Che cos’è l’architettura. Lezioni, conferenze, un intervento, Electa, Milano 2011. Zumthor, P., Pensare architettura, Electa, Milano, 2004
Canale: 4
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LAMBERTUCCI FILIPPO
(programma)
Obiettivi dell’insegnamento
Il laboratorio vuole indirizzare gli studenti alla formazione di una coscienza dello spazio che tenga conto della complessità dei parametri che lo configurano, attribuendo particolare rilievo agli aspetti del controllo della misura e della sequenza intesi come aspetti primari della progettazione e della comprensione di uno spazio tanto logico quanto fisico che precede la formazione dei linguaggi. Nella individuazione e nella scelta di questi ultimi gli studenti saranno accompagnati nella comprensione dei contenuti e dei caratteri di quelli prescelti, sollecitandone la messa a fuoco delle relative grammatiche e sintassi. PROGRAMMA Il tema di esercitazione consiste nella progettazione di un piccolo centro per studenti in adiacenza al fabbricato della facoltà di Valle Giulia; l’articolazione del programma funzionale permette di integrare vari livelli di progettazione, dalla scala urbana di raccordo con gli spazi del quartiere a quella del dettaglio. Al tempo stesso ci si dovrà confrontare con modalità di approccio allo spazio di natura diversa, da quella funzionale e urbana, a quella più complessa dell’indagine sui valori qualitativi dello spazio collettivo, sia sul piano sociale e simbolico sia su quello normativo e prestazionale. Si ritiene il tema particolarmente esemplificativo di un primo programma di progettazione complessa; le diverse parti di cui è costituito, infatti, costringeranno ad una riflessione sulle interazioni tra questioni di forma, di programma, di scala, di aderenza funzionale, di rispetto normativo che si dovranno misurare sul terreno dell'interazione collettiva, del disegno urbano, del linguaggio formale, dei valori spaziali interni, degli spazi collettivi e pubblici. LAMBERTUCCI F., Lo spazio dei Castiglioni, LetteraVentidue, Siracusa, 2020
(Date degli appelli d'esame)
LAMBERTUCCI F., Esplorazioni spaziali, Quodlibet, Macerata, 2013
Canale: 1
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GRIMALDI ANDREA
(programma)
Il laboratorio di progettazione architettonica 2, dopo quello del primo anno che ha introdotto le questioni fondamentali relative al grande ed importante tema dell’abitare, ha nella sua declaratoria l’indicazione ad introdurre gli studenti alle tematiche più legate alla progettazione degli spazi collettivi, luoghi rappresentativi di un gruppo sociale o espressione di un servizio pubblico che come tale assume un ruolo importante anche dal punto di vista simbolico all’interno di un contesto urbano.
Cosa vuol dire progettare un’architettura pubblica? Quali sono le caratteristiche di questi edifici? Quali le questioni che il progetto deve affrontare e risolvere per assumere un tale titolo? Il laboratorio si prefigge l’obiettivo di far compiere agli studenti una esperienza di progettazione di stampo maieutico in cui il progressivo raggiungimento di una consapevole capacità di selezione e gestione delle azioni progettuali, abbia alla base i temi dell’abitabilità, dello spazio come invaso fisico, della luce come strumento di lettura dell’ambiente e della materia come sistema di espressività fenomenica, tutti coniugati con i valori della funzione, fruizione e percezione del fenomeno architettonico visti dal punto di vista del singolo utente e del gruppo sociale a cui l’edificio intende offrirsi. Il valore dello spazio interno con le sue caratteristiche e capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini chiamati ad usarlo dovrà avere il ruolo di focus dal quale far scaturire l’esito formale del processo progettuale. Tema della esercitazione progettuale che costituirà l’oggetto principale della valutazione d’esame, è l’elaborazione di un piccolo centro servizi di quartiere collocato in una zona urbana periferica. Il progetto richiederà il coinvolgimento, nella organizzazione complessiva dell’edificio, di una piccola preesistenza edilizia. L’elaborazione e definizione del programma funzionale sarà parte del processo progettuale; una buona domanda (ovvero un buon programma) è infatti viatico essenziale per una buona architettura. Si forniranno dunque indicazioni funzionali solo orientative, chiedendo a ciascuno studente di elaborare il proprio programma attraverso scelte che dovranno essere attentamente motivate. Il programma esprime in maniera sintetica l’idea di “centro di quartiere” sotteso alla elaborazione formale. E a proposito di forma, particolare attenzione verrà posta nella definizione dello schema strutturale inteso quale principio primo di organizzazione dello spazio e matrice formale dell’involucro architettonico. Il progetto dovrà poi essere sviluppato sino alle questioni di dettaglio, qui intese non come espressioni applicative di mere tecnologie costruttive ma come controllo alla scala ravvicinata dell’espressività fenomenica dell’architettura intesa come spazio di vita. - Andrea Grimaldi, Attrezzare l’architettura. Strategie progettuali per l’architettura del terzo millennio tra permanenza e innovazione, Officina edizioni, Roma, 2012
(Date degli appelli d'esame)
- Alberto Campo Baeza, L’idea Costruita, Lettera Ventidue, Siracusa, 2018 - Peter Zumthor, Pensare Architettura, Electa, Milano, 2003 |
12 | ICAR/14 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1026590 -
SCIENZA DELLA RAPPRESENTAZIONE II
(obiettivi)
Il corso offre gli strumenti di analisi e interpretazione dello spazio architettonico; il disegno per l'analisi del costruito o di un modello interpretativo del reale; l'utilizzo della geometria descrittiva come strumento critico indispensabile per la comprensione, oltre che per la rappresentazione dello spazio e delle forme architettoniche; la conoscenza dei principi e la loro applicazione alla modellazione informatica per la restituzione virtuale delle architetture esistenti e di progetto.
Canale: 1
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SENATORE LUCA JAMES
(programma)
Il Corso si pone come fine l’addestramento al disegno inteso come strumento per la descrizione dell'esistente e del progetto facendo uso di metodologie digitali. Una serie di cognizioni teoriche e tecniche sulle modalità, sui mezzi, sugli strumenti e sulle regole, permetteranno all'allievo di ideare, descrivere e comprendere, con proprietà, gli oggetti di studio.
Il corso intende affrontare tematiche inerenti la geometria descrittiva e la comunicazione visiva. La geometria descrittiva è la scienza che insegna a costruire questi modelli, grafici, digitali o fisici, attraverso il controllo metrico e morfologico delle forme a tre dimensioni e attraverso lo studio, in forma analogica, e cioè visiva, delle loro proprietà. In questo corso saranno approfonditi in particolare i metodi per la modellazione digitale e alla rappresentazione degli stessi sperimentando le possibilità offerte dai diversi software. Nello stesso tempo verranno approfonditi i tradizionali metodi di rappresentazione, la prospettiva, l’assonometria e la rappresentazione in pianta e alzato, nei loro omologhi digitali. Si affronterà il tema del disegno facendo uso delle moderne tecnologie digitali. Attraverso lo studio per modelli grafici mediante gli strumenti di rappresentazione digitale Modellatori 2d, Modellatori 3d e Modellatori Parametrici. Infine, si verificheranno le possibilità offerte dall’utilizzo dei software di rendering e delle stampanti 3d come strumenti di comunicazione, analisi e verifica del modello. L’apprendimento sarà guidato dal docente, in un percorso coordinato di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Argomenti Introduzione alla modellazione digitale _ Tradizione e innovazione: principi di modellazione _ I tetti _ Le volte _ Disegno dal vero e proporzionamento dell’architettura _ Rappresentazione Raster e Vettoriale _ Rappresentazione matematica (continua) e Rappresentazione numerica (discreta) _ Nurbs, Mesh e SubD _ Gli strumenti per la gestione del modello digitale _ Linee, superfici e solidi _ Strumenti di costruzione del modello _ Le superfici, classificazione e strumenti diagnostici per il controllo della forma _ Le rigate _ Le superfici quadriche e le quadriche sviluppabili _ Le quadriche rigate e non rigate _ Gli elicoidi e il toro _ Le superfici libere _ Le superfici Minime _ Principi di tassellazione e strumenti di ottimizzazione della forma ai fini della rappresentazione _ Principi di fotografia _ i Metodi di rappresentazione digitale _ Il render _ La modellazione parametrica: principi e applicazioni _ La stampa 3d R. MIGLIARI, Geometria dei modelli, Kappa, Roma 2003
(Date degli appelli d'esame)
R. MIGLIARI, Geometria Descrittiva. Metodi e applicazioni. Vol. 1, CittàStudi, Novara 2009 R. MIGLIARI, Geometria Descrittiva. Metodi e applicazioni. Vol. 2, CittàStudi, Novara 2009
Canale: 2
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BIANCHINI CARLO
(programma)
Scopo del Corso è dotare lo studente degli strumenti necessari per leggere, rappresentare, manipolare lo “spazio”. A partire dai fondamenti geometrici dei vari modelli, grafici e digitali, utilizzati dall’architetto per prefigurare e verificare gli oggetti da realizzare, lo studente è chiamato a cimentarsi con problemi di livello superiore nel campo della Geometria della Rappresentazione, della Modellazione e del Disegno. Verranno introdotti i fondamenti teorici ed operativi dei procedimenti di Rilievo.Programma Geometria della Rappresentazione – Dopo alcuni richiami ai fondamenti, il Corso affronta l’intersezione tra gli elementi geometrici fondamentali (rette, piani e più genericamente linee, superfici) e la determinazione della vera forma (di un segmento, di una sezione piana, di una linea piana, di una superficie sviluppabile) contemporaneamente nei vari modelli inserendo anche alcune applicazioni dell’Omologia ed infine la Teoria delle Ombre e del Chiaroscuro.Nella successiva parte del Corso si passa, con l’ausilio dei modelli grafici ed informatici, allo studio delle superfici che ricorrono in architettura (di traslazione, di rivoluzione, di rototraslazione e le rigate) illustrando problemi connessi con il disegno delle volte e delle superfici libere dell’architettura moderna e contemporanea. Disegno dell’Architettura - Vengono approfonditi alcuni argomenti teorici legati a: la percezione visiva, le norme grafiche per la rappresentazione, le scale metriche, l’analisi grafica, la rappresentazione architettonica attraverso il disegno dal vero ed il disegno tecnico (realizzazione di piante, prospetti e sezioni), il disegno finalizzato al progetto, le principali tecniche di disegno (rappresentazione a matita e a china), teoria e tecnica del colore (matite, pennarelli, acquarello), disegno ed elaborazione grafica digitale.Rilievo dell’Architettura - Vengono introdotti alcuni concetti fondamentali circa il rilievo architettonico.Alle parti teoriche si affiancherà l’analisi di un oggetto architettonico (mediante piante, prospetti, sezioni, assonometrie, prospettive) a mano libera, con disegni tecnici (a matita e a china), con elaborati di sintesi manuali e digitali (anche a colori) ed infine con il modello CAD 3D.Modalità di esame L’esame consiste in una prova orale e grafica ed è volto a verificare la capacità del candidato di immaginare, descrivere e manipolare le forme dello spazio servendosi delle proprie conoscenze geometriche nonché degli strumenti grafici ed informatici.Gli elaborati da produrre, in generale, sono i seguenti:Taccuino – In questo album rilegato, formato A4, ciascuno studente svolge gli ex tempore, prende gli appunti relativi alle lezioni ed esercitazioni.Tavole – Elaborati in formato A2 relativi all’oggetto studiato.Modello 3D
M. DOCCI – D. MAESTRI, Scienza del Disegno, UTET 2001
(Date degli appelli d'esame)
M. DOCCI, Teoria e Tecnica del Disegno, Laterza 1996 M. DOCCI - R. MIGLIARI, Scienza della Rappresentazione, Roma 1992, e successive ristampe. R. MIGLIARI, Fondamenti della Rappresentazione Geometrica e Informatica dell’Architettura, ed. Kappa. Docci, Mario & Chiavoni, Emanuela. (2017). SAPER LEGGERE L'ARCHITETTURA. Laterza
Canale: 3
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SALVATORE MARTA
(programma)
Il corso insegna a conoscere le forme dello spazio e a saperle descrivere e cioè rappresentare attraverso la costruzione di modelli. L’idea di ‘costruzione’ di un modello, sia esso grafico, digitale o fisico, si fonda sulla conoscenza delle proprietà geometriche della forma di cui si compone e sulla capacità di comunicazione dei contenuti che gli sono propri attraverso linguaggi visivi, in modo analogico o digitale. I fondamenti scientifici della rappresentazione si ritrovano nella Geometria descrittiva, scienza che insegna, attraverso il metodo sintetico e cioè attraverso il disegno, a conoscere le proprietà geometriche della forma e a saperle comunicare attraverso i metodi grafici e digitali della rappresentazione.
Durante il corso lo studente imparerà a conoscere le ragioni geometriche della forma confrontandosi con lo studio della teoria delle linee, delle superfici e delle loro proprietà in relazione alle ricadute che queste hanno avuto e ancora oggi hanno nel progetto di architettura. Saranno approfondite classi di curve notevoli, piane e sghembe, alcune superfici discrete ed una selezione di superfici curve e a doppia curvatura che hanno trovato e ancora oggi trovano largo impiego in architettura. Questo processo di apprendimento delle geometrie della forma opera nello spazio virtuale attraverso i metodi digitali della rappresentazione, in una sorta di laboratorio virtuale, dove interagire, attraverso modelli tridimensionali, con le entità geometriche studiate. Saranno dunque approfonditi i metodi della rappresentazione nella loro estensione all’ambito digitale, che lo studente imparerà a conoscere e utilizzare in funzione delle finalità costruttive e/o descrittive che intende perseguire. Ogni studente si confronterà infine con la lettura critica delle geometrie di un organismo architettonico e con la sua rappresentazione digitale attraverso la costruzione di modelli virtuali continui e discreti e di modelli fisici realizzati con tecniche di prototipazione rapida. Al termine di questo processo di apprendimento lo studente sarà in grado di riconoscere le geometrie della forma costruita, saperle rappresentare e adoperare in maniera consapevole nel progetto di architettura. Riccardo Migliari. 2009. Geometria descrittiva, vol. I. Novara: CittàStudi - De Agostini,.
(Date degli appelli d'esame)
Riccardo Migliari. 2009. Geometria descrittiva, vol. II. Novara: CittàStudi - De Agostini. Laura de Carlo, Leonardo Paris (a cura di). 2019. Le linee curve per l'architettura e il design. Roma: FrancoAngeli Sulla piattaforma Moodle sono riportate settimanalmente le sintesi delle lezioni, le relative esercitazioni e i corrispondenti riferimenti bibliografici con indicato in maniera esplicita il riferimento alle pagine da studiare al fine di favorire lo studio in itinere dei contenuti teorici del corso. Sempre su Moodle sono messi a disposizione degli studenti materiali didattici integrativi quali saggi, articoli, immagini, disegni, modelli 3D ecc.
Canale: 4
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ROMOR JESSICA
(programma)
Nel corso di Scienza della rappresentazione II, verrà approfondito lo studio dei metodi di rappresentazione digitali, strumenti indispensabili per arricchire il “linguaggio” del progettista, ad iniziare dalla rappresentazione matematica continua, volta al controllo formale metrico del modello, e la rappresentazione numerica discreta, volta al controllo percettivo e alla comunicazione della forma attraverso l’introduzione del chiaroscuro digitale.
Dal punto di vista “lessicale”, sarà sviluppato lo studio degli enti spaziali complessi e della loro applicazione in architettura, ad iniziare dalle curve luogo geometrico, piane e sghembe, alle curve grafiche e alla loro approssimazione, ai poliedri, sino ad arrivare alla classificazione e all’analisi delle superfici, da quelle definibili come luoghi geometrici sino alle superfici di forma libera approssimabili con superfici NURBS. Parallelamente, dal punto di vista “sintattico”, lo studente sarà accompagnato nello studio delle relazioni spaziali fra gli enti studiati, finalizzato a maturare sia la capacità di lettura e scomposizione della forma complessa, sia, di conseguenza, la consapevolezza nella sua composizione e progettazione. Nel dettaglio, saranno affrontati i seguenti argomenti: - Introduzione alla rappresentazione digitale - La rappresentazione matematica - Classificazione delle curve e proprietà. Luogo geometrico e forma libera - Curve luogo geometrico nel piano - Curve luogo geometrico nello spazio - Dalle curve grafiche alla loro approssimazione: curve NURBS - Costruzione dei cinque solidi platonici - Poliedri duali. Poliedri vacui. Poliedri stellati -Dai poliedri alle geodetiche - Rappresentazione di tetti a falde. Cenni alle proiezioni quotate - Analisi grafica di un progetto e sua rappresentazione matematica (pt. I) - Analisi grafica di un progetto e sua rappresentazione matematica (pt. II) - Chiaroscuro digitale (illuminazione, materiali), proiezioni, inquadratura - Rappresentazioni del progetto e loro connessioni. Principi di impaginazione - Classificazione e proprietà - Superfici rigate e sviluppabili - Superfici quadriche. Rigate e sviluppabili. Coni e cilindri quadrici - Superfici quadriche. Rigate. Iperboloide a una falda, ellittico e rotondo - Superfici quadriche. Rigate. Paraboloide iperbolico - Superfici quadriche. Ellissoide, paraboloide, iperboloide due falde - Superfici rigate. Elicoidi - Superfici di rivoluzione. Toro. I sistemi voltati. - Superfici NURBS Il testo principale di riferimento è il libro Geometria descrittiva, a cura del Prof. Riccardo Migliari, edito da CittàStudi Edizioni, Roma 2009.
(Date degli appelli d'esame)
Si farà riferimento prevalentemente al secondo volume, salvo qualche argomento trattato nel primo volume. Al termine di ogni lezione, verranno segnalate le parti del libro che saranno di maggiore interesse in relazione ai temi trattati. |
8 | ICAR/17 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
1044141 -
TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA II
(obiettivi)
Il corso fornisce le conoscenze scientifiche e tecniche per il controllo delle problematiche inerenti la costruzione dell’architettura, in riferimento alle diverse tipologie edilizie, tramite l’approfondimento sistematico di casi di studio rappresentativi di modalità e procedimenti tradizionali, innovativi e sperimentali. La conoscenza dei metodi, degli strumenti e delle tecniche della costruzione tecnologicamente evoluta orientano specifiche esercitazioni progettuali sull’impiego di sistemi, tecniche costruttive, componenti e prodotti industriali da costruzione, e sulla progettazione di assemblaggi in opera. Il corso fornisce competenze tecniche per gestire lo sviluppo del progetto edilizio inteso come “processo progettuale”.
Canale: 1
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GIOFRE' FRANCESCA
(programma)
Il corso è articolato in tre aree tematiche. - lezioni teoriche sul processo edilizio, sull’approccio prestazionale e sullo sviluppo dei livelli di progettazione;
- lezioni tematiche su tecniche e sistemi costruttivi, prodotti e componenti, sistemi di assemblaggio; - spazi di esercitazione che mirano alla elaborazione di porzioni di progetto esecutivo. La prima area tematica affronta alcuni argomenti teorici di inquadramento del processo edilizio: - la definizione del processo edilizio - la classificazione delle fasi e degli operatori del processo di progettazione e costruzione - le fasi della progettazione sino all’affidamento dei lavori, la manutenzione e la gestione degli edifici - il sistema ambientale e il sistema tecnologico - l’approccio prestazionale La seconda area tematica approfondisce principi, caratteristiche e dettagli esecutivi delle tecniche di costruzione e dei sistemi industrializzati di produzione edilizia, articolati in: - fondazioni e strutture portanti; - partizioni orizzontali e sistemi di collegamento verticali; - coperture piane e inclinate; - chiusure verticali; - elementi di finitura. La terza area, infine, si articola in esercitazioni riguardanti la ‘progettazione tecnologica’ di un edificio. Gli studenti dovranno sviluppare nel corso del semestre una simulazione dello sviluppo di un progetto architettonico sino all’esecutivo con uno studio dettagliato dei particolari costruttivi, a partire dal progetto svolto nel laboratorio di progettazione architettonica I o, in alternativa, su uno schema di progetto fornito dal corpo docente. L’esercitazione dovrà essere sviluppata da gruppi di studenti. Attività di cantiere. L'attività di cantiere è svolta in collaborazione con il CEFMECTP e si svolgerà nel cantiere studio della sede di Pomezia, in 3 giornate. L’attività è parte integrante dell’esame. Gli studenti che non potranno essere presenti nelle 3 giornate d cantiere, devono produrre una tesina che ha per oggetto l’analisi tecnologica di un edificio contemporaneo da concordare con il corpo docente. - Arbizzani E., Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Maggioli, 2011 (ultima edizione)
(Date degli appelli d'esame)
- Casini M., Tecnologia dell’Architettura, Modelli funzionali – Elementi costruttivi, DEI, Roma, 2017
Canale: 2
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CASINI MARCO
(programma)
Il corso intende offrire una conoscenza di base relativamente ai seguenti principali argomenti:
1. Studio della forma e dell’orientamento degli edifici, del posizionamento e dimensionamento delle aperture, della distribuzione degli spazi interni al fine di ottimizzare il rapporto con il contesto ambientale e favorire aspetti quali il soleggiamento, l’illuminazione e la ventilazione naturali, l’efficienza energetica e il clima acustico. 2. Studio delle soluzioni tecniche e tecnologiche finalizzate ad ottimizzare le prestazioni dei diversi elementi costituenti l’involucro edilizio (coperture, pareti perimetrali verticali, solai a terra, chiusure trasparenti) con particolare riferimento alle caratteristiche termo igrometriche e acustiche. 3. Studio dei materiali e dei prodotti edilizi al fine di ottimizzare le prestazioni dell’organismo edilizio e di ridurne al contempo gli impatti sull’ambiente derivanti dall’utilizzo di risorse naturali e dallo smaltimento dei rifiuti. 4. Studio dell’integrazione tra edificio e impianti tecnologici al fine di ridurre i consumi energetici utilizzando quanto più possibile fonti di energia rinnovabile (solare termico, solare fotovoltaico, eolico, geotermia, pompe di calore). 1. CASINI M. (2017), Tecnologia dell'Architettura. Modelli funzionali ed elementi costruttivi, pp. 273, Roma, DEI (ISBN: 978.88.496.5241)
(Date degli appelli d'esame)
2. CASINI M. (2009), Costruire l’ambiente. Gli Strumenti e i metodi della progettazione ambientale, pp. 400, Milano, Edizioni Ambiente (ISBN: 978- 88-96238-29-5)
Canale: 3
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D'OLIMPIO DOMENICO
(programma)
La collocazione del Corso di “Tecnologia dell’Architettura 2”, al secondo anno del percorso formativo del Corso di Laurea a ciclo unico in Architettura, rappresenta e costituisce un sostanziale approfondimento delle tematiche dell’area della Tecnologia dell’Architettura, già indagate e illustrate, nei concetti basilari e peculiari, nei corsi di Tecnologia dell’Architettura 1. Più in particolare, nell’ambito del Corso in oggetto, saranno affrontate e illustrate tematiche inerenti le tecniche e i sistemi costruttivi, con riferimenti specifici anche ai sistemi di prefabbricazione e all’edilizia industrializzata, nel tentativo di chiarirne le possibilità e le differenti opzioni tecnico-realizzative, nonché le implicazioni/correlazioni con le fasi della progettazione delle opere edilizie, con particolare riferimento alla fase della progettazione esecutiva. Il Corso, dando per conseguite le conoscenze tecniche di base relative alla tecnologia dei materiali da costruzione (oggetto dei corsi di Tecnologia 1), prevede altresì approfondimenti specifici sui materiali da costruzione, rivolti allo scenario dell’innovazione tecnologica e quindi all’ambito dei materiali di ultima generazione e al potenziamento prestazionale dei materiali tradizionali. Uno specifico approfondimento sarà altresì rivolto alla tematica dell’edilizia sostenibile, laddove saranno illustrate metodologie di approccio progettuale, strategie di intervento, sistemi e tecnologie, anche innovative, specificamente preposte per il conseguimento di elevati livelli di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica degli edifici, sia in rapporto agli interventi di nuova costruzione che in rapporto agli interventi sul patrimonio edilizio esistente, interventi, questi ultimi, che oggi costituiscono un ambito importante e sostanziale nell’attività professionale dell’architetto.
Il Corso si articola in tre ambiti tematici: 1- Tecniche e sistemi costruttivi: opzioni, soluzioni tecniche, progettazione esecutiva degli interventi a) I sistemi costruttivi: dai sistemi tradizionali a quelli prefabbricati, semi-prefabbricati, industrializzati. b) Modalità, tecniche e tecnologie realizzative delle strutture portanti. c) Strutture fondazionali: opzioni tecnico-realizzative; fondazioni superficiali e fondazioni profonde, criteri di selezione e di progettazione. d) Strutture di elevazione: strutture a telaio (in cls armato, in acciaio, in legno); strutture a pareti portanti (muratura, cls armato); strutture di elevazione orizzontali e inclinate. e) Le chiusure dell’involucro edilizio: chiusure verticali (tipologie, materiali, modalità tecnico-realizzative); chiusure orizzontali e strutture di copertura f) Le partizioni interne: partizioni interne orizzontali (solai, tipologie costruttive e modalità tecnico-realizzative in opera e con componenti prefabbricati); partizioni interne verticali (materiali e modalità tecnico-realizzative); partizioni inclinate. g) La progettazione esecutiva: caratteri peculiari, sviluppo, 2- Sostenibilità ambientale ed efficienza energetica degli edifici a) L’attuale quadro normativo nazionale ed europeo per la progettazione edilizia b) Metodologie di approccio per la progettazione di edifici e sistemi insediativi sostenibili c) L’analisi del contesto edilizio e ambientale dell’intervento: metodologie, criteri e fasi operative d) Tecnologie e soluzioni tecniche per edifici a elevate prestazioni energetico-ambientali e) Strategie e soluzioni tecniche per il “green retrofit” d) Aspetti realizzativi e di progettazione esecutiva e) Illustrazione di best practice 3- L’innovazione tecnologica nei materiali e nei componenti degli edifici a) L’innovazione tecnologica nel settore delle costruzioni b) Calcestruzzi innovativi, ad altissima resistenza, impermeabili, 3-SC, auto-riparanti, fotocatalitici c) Acciai innovativi, acciai inossidabili di ultima generazione, acciai realizzati con processi nanotecnologici d) Innovativi derivati e prodotti in legno con aumentate resistenze meccaniche; il legno ingegnerizzato microlamellare; componenti e sistemi costruttivi innovativi: X-Lam, Pres-Lam, OSB. e) L’innovazione tecnologica nel settore del laterizio armato; il laterizio multistrato e lamellare f) I materiali compositi e i materiali plastici compositi g) Il vetro strutturale, vetri stratificati per funzioni strutturali h) I materiali isolanti innovativi di ultima generazione per obiettivi di elevato contenimento energetico Parte 1
(Date degli appelli d'esame)
- Arbizzani E., (2011), Tecnologia dei sistemi edilizi. Progetto e costruzione, Maggioli Editore, Rimini. Parte 2 - D’Olimpio D. (2017), Il Retrofitting energetico e bioclimatico nella riqualificazione edilizia; Legislazione Tecnica, Roma Parte 3 - D’Olimpio D. (2018), L’innovazione tecnologica nei materiali e nei componenti strutturali degli edifici; Edizioni Pigreco, Roma |
10 | ICAR/12 | 125 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
AAF1212 -
LINGUA INGLESE - B2
(obiettivi)
Il corso si propone di consolidare le conoscenze della lingua inglese, con particolare riferimento al linguaggio tecnico in architettura, indicate nel livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue – Consiglio d’Europa (es., PET).
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6 | 75 | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua |
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1025639 -
SCIENZA DELLE COSTRUZIONI
(obiettivi)
Il corso presenta una trattazione unitaria del comportamento meccanico dei solidi deformabili modellati come continuo di Cauchy, basata sulla modellazione della cinematica, della statica, e del comportamento elastico dei materiali. Lo studio viene specializzato alla teoria tecnica della trave, presentando i concetti e le tecniche operative per l’analisi dello stato tensionale, la determinazione della resistenza e deformabilità, l’analisi di stabilità. Vengono discusse, in termini progettuali, le procedure di calcolo automatico di edifici costituiti da sistemi di travi deformabili, e le problematiche generali di progettazione e verifica in campo elastico.
Canale: 1
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MASIANI RENATO
(programma)
Il programma si articola nelle seguenti parti.
1. La trave elastica monodimensionale Modellazione della geometria, dei vincoli e delle azioni. Cinematica: spostamenti rigidi, analisi della deformazione, misure di deformazione, equazioni di congruenza, condizioni cinematiche al contorno. Statica: azioni interne, analisi locale della tensione, equazioni di equilibrio, condizioni statiche al contorno. Il legame costitutivo: la prova uniassiale, materiali fragili e materiali duttili. Legame costitutivo: comportamento assiale, comportamento flessionale. Metodi per la soluzione del problema elastico. 2. Meccanica dei solidi Analisi della deformazione: spostamenti e deformazioni, componenti della deformazione, equazioni di congruenza. Analisi della tensione: il concetto di tensione in un punto, componenti della tensione, equazioni indefinite di equilibrio, tensioni e direzioni principali, classificazione degli stati di tensione semplici. Legame costitutivo: materiali elastici, omogeneità, anisotropia, isotropia, elasticità lineare. Soluzione del problema elastico. 3. Il problema di De Saint Venant Il solido prismatico di De Saint Venant. Sollecitazioni semplici e composte in una trave. Il postulato di De Saint Venant. Formulazione semi-inversa del problema della trave. • La pressoflessione. Ipotesi sul campo di deformazione, campo di tensione, formula di Navier, asse neutro, piano di flessione, piano di sollecitazione, flessione retta e flessione deviata. Nocciolo centrale di inerzia. Pressoflessione nei materiali non reagenti a trazione • Torsione. La sezione circolare: soluzione di Coulomb, campo di spostamento, di deformazione e di tensione. Sezione circolare cava. Sezione cava sottile: soluzione di Bredt. Cenno al caso delle sezioni rettangolari, rettangolari sottili e composte. • Taglio. Taglio e flessione: tensione tangenziale media, teoria approssimata di Jourawsky. Taglio e torsione: centro di taglio. 4. Cenni alla stabilità dell'equilibrio elastico La qualità dell'equilibrio. Definizioni: equilibrio stabile, indifferente, instabile. L'asta di Eulero: carico critico, snellezza, iperbole di Eulero, effetto delle condizioni di vincolo. Testo di base
(Date degli appelli d'esame)
Casini P., Vasta M. “Scienza delle Costruzioni” CittàStudiEdizioni, Novara, 2011.
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LIBERATORE LAURA
(programma)
Il programma si articola nelle seguenti parti.
1. Richiami su travi e sistemi di travi mono-assiali Modellazione della geometria, dei vincoli e delle azioni. Cinematica: spostamenti rigidi, analisi della deformazione, misure di deformazione, equazioni di congruenza, condizioni cinematiche al contorno. Statica: azioni interne, analisi locale della tensione, equazioni di equilibrio, condizioni statiche al contorno. Il legame costitutivo: la prova uniassiale, materiali fragili e materiali duttili. Legame costitutivo: comportamento assiale, comportamento flessionale. Metodi per la soluzione del problema elastico. 2. Le strutture reticolari: definizioni ed ipotesi; funzionamento statico delle strutture reticolari; analisi qualitativa; metodi di soluzione (metodo dei nodi, metodo delle sezioni di Richter). 3. Cenni alla stabilità dell'equilibrio elastico La qualità dell'equilibrio. Definizioni: equilibrio stabile, indifferente, instabile. L'asta di Eulero: carico critico, snellezza, iperbole di Eulero, effetto delle condizioni di vincolo. Verifiche di travi tozze e snelle soggette a compressione. 4. Meccanica dei solidi Analisi della deformazione: spostamenti e deformazioni, componenti della deformazione, equazioni di congruenza. Analisi della tensione: il concetto di tensione in un punto, componenti della tensione, equazioni indefinite di equilibrio, tensioni e direzioni principali, classificazione degli stati di tensione semplici. Legame costitutivo: materiali elastici, omogeneità, anisotropia, isotropia, elasticità lineare. Soluzione del problema elastico. 5. Il problema di De Saint Venant Il solido prismatico di De Saint Venant. Sollecitazioni semplici e composte in una trave. Il postulato di De Saint Venant. Formulazione semi-inversa del problema della trave. 5.1 Torsione. La sezione circolare: soluzione di Coulomb, campo di spostamento, di deformazione e di tensione. Sezione circolare cava. Sezione cava sottile: soluzione di Bredt. Cenno al caso delle sezioni rettangolari, rettangolari sottili e composte. 5.2 La pressoflessione. Ipotesi sul campo di deformazione, campo di tensione, formula di Navier, asse neutro, piano di flessione, piano di sollecitazione, flessione retta e flessione deviata. Nocciolo centrale di inerzia. Pressoflessione nei materiali non reagenti a trazione 5.3 Taglio. Taglio e flessione: tensione tangenziale media, teoria approssimata di Jourawsky. Taglio e torsione: centro di taglio. Testo di base
Casini P., Vasta M. “Scienza delle Costruzioni” CittàStudiEdizioni, Novara, 2011. Per esercizi Materiale sul sito del docente.
Canale: 3
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ROMEO FRANCESCO
(programma)
Continuo tridimensionale
Analisi della deformazione: campo degli spostamenti; gradiente dello spostamento e il tensore della deformazione infinitesima; vettore della deformazione; parametri fisici della deformazione: elongazione specifica e scorrimento angolare; componenti principali e invarianti di deformazione; stati di deformazione cubico, cilindrico, sferico; rappresentazione di Mohr; le equazioni di congruenza e le equazioni di compatibilità cinematica. Analisi della tensione: tensione secondo Cauchy; analisi della tensione in un punto; lemma di Cauchy; teorema di Cauchy; tensore degli sforzi; componenti principali e invarianti di tensione; stati di tensione cubico, cilindrico, sferico; linee isostatiche; tensione media; tensione normale ottaedrica e tensione tan- genziale ottaedrica; rappresentazione di Mohr; le equazioni indefinite di equilibrio. Dualità e teorema dei lavori virtuali: dualità del problema cinematico e statico; il lavoro virtuale interno; il teorema dei lavori virtuali. Legame elastico lineare: costanti elastiche; legge di Hooke generalizzata. Il lavoro di deformazione; teoremi energetici; simmetrie elastiche; legame isotropo. Problema elastico: equazioni del problema elastico; unicità della soluzione. Metodi di soluzione: il metodo degli spostamenti e il metodo delle tensioni; formulazioni integrali e variazionali. I metodi: diretto, inverso e semi-inverso. Il postulato di Saint Venant. Il problema di Saint Venant Il solido di Saint Venant: posizione del problema; caratterizzazione geometrica; caratterizzazione dinamica; conseguenze della caratterizzazione geometrica e dinamica. Estensione uniforme (ovvero forza normale centrata). Flessione uniforme: flessione retta e flessione deviata; asse della sollecitazione; asse neutro; asse d'inflessione; forza normale eccentrica. Torsione uniforme: sezione di forma qualsiasi; sezione circolare piena e cava; analogia idrodinamica; sezioni cave a parete sottile (teoria di Bredt); sezioni sottili - rettangolare stretta, sezioni composte. Flessione non uniforme o sollecitazione di flessione e taglio: trattazione approssimata di Jourawsky; sezioni monoconnesse in parete sottile; centro di taglio; area di taglio. Sicurezza strutturale Limite elastico. Criteri di resistenza puntuali: criterio della tensione normale massima; criterio della deformazione normale massima; criterio della tensione tangenziale massima; criterio della tensione tangenziale ottaedrica; rappresentazione dei criteri di resistenza nello spazio delle tensioni principali per stati piani; la rappresentazione dei criteri di resistenza nel piano di Mohr. Stabilità dell'equilibrio: la trave caricata di punta; influenza delle condizioni di vincolo sul carico critico Euleriano; la lunghezza libera d'inflessione. Casini P., Vasta M., Scienza delle Costruzioni, CittàStudi Edizioni, 2019.
(Date degli appelli d'esame)
Capecchi D., Elementi di scienza delle costruzioni, CISU, 2007. Luongo A., Paolone A., Scienza delle Costruzioni - vol. I, II, Ambrosiana, 2005. Comi C., Corradi Dell'Acqua L., Introduzione alla meccanica strutturale, McGraw-Hill, 2016.
Canale: 2
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LIBERATORE LAURA
(programma)
Il programma si articola nelle seguenti parti.
1. Richiami su travi e sistemi di travi mono-assiali Modellazione della geometria, dei vincoli e delle azioni. Cinematica: spostamenti rigidi, analisi della deformazione, misure di deformazione, equazioni di congruenza, condizioni cinematiche al contorno. Statica: azioni interne, analisi locale della tensione, equazioni di equilibrio, condizioni statiche al contorno. Il legame costitutivo: la prova uniassiale, materiali fragili e materiali duttili. Legame costitutivo: comportamento assiale, comportamento flessionale. Metodi per la soluzione del problema elastico. 2. Le strutture reticolari: definizioni ed ipotesi; funzionamento statico delle strutture reticolari; analisi qualitativa; metodi di soluzione (metodo dei nodi, metodo delle sezioni di Richter). 3. Cenni alla stabilità dell'equilibrio elastico La qualità dell'equilibrio. Definizioni: equilibrio stabile, indifferente, instabile. L'asta di Eulero: carico critico, snellezza, iperbole di Eulero, effetto delle condizioni di vincolo. Verifiche di travi tozze e snelle soggette a compressione. 4. Meccanica dei solidi Analisi della deformazione: spostamenti e deformazioni, componenti della deformazione, equazioni di congruenza. Analisi della tensione: il concetto di tensione in un punto, componenti della tensione, equazioni indefinite di equilibrio, tensioni e direzioni principali, classificazione degli stati di tensione semplici. Legame costitutivo: materiali elastici, omogeneità, anisotropia, isotropia, elasticità lineare. Soluzione del problema elastico. 5. Il problema di De Saint Venant Il solido prismatico di De Saint Venant. Sollecitazioni semplici e composte in una trave. Il postulato di De Saint Venant. Formulazione semi-inversa del problema della trave. 5.1 Torsione. La sezione circolare: soluzione di Coulomb, campo di spostamento, di deformazione e di tensione. Sezione circolare cava. Sezione cava sottile: soluzione di Bredt. Cenno al caso delle sezioni rettangolari, rettangolari sottili e composte. 5.2 La pressoflessione. Ipotesi sul campo di deformazione, campo di tensione, formula di Navier, asse neutro, piano di flessione, piano di sollecitazione, flessione retta e flessione deviata. Nocciolo centrale di inerzia. Pressoflessione nei materiali non reagenti a trazione 5.3 Taglio. Taglio e flessione: tensione tangenziale media, teoria approssimata di Jourawsky. Taglio e torsione: centro di taglio. Testo di base
(Date degli appelli d'esame)
Casini P., Vasta M. “Scienza delle Costruzioni” CittàStudiEdizioni, Novara, 2011. Per esercizi Materiale sul sito del docente. |
8 | ICAR/08 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1044142 -
PROGETTAZIONE URBANISTICA II
(obiettivi)
Il corso fornisce una disamina del nuovo profilo dei problemi urbani della città contemporanea e i conseguenti nuovi indirizzi della disciplina in ambito nazionale e internazionale, in termini di componenti, di strategie spaziali e di sequenza di costruzione del piano. Ciò al fine di individuare i principi, le azioni e i percorsi della pianificazione per effettuare il riordino funzionale, formale e ambientale della città e dei territori metropolitani. L’obiettivo formativo si concretizza nel padroneggiare gli indirizzi complessi delle nuove forme di pianificazione e di progettazione contemporanea.
Canale: 2
Canale: 1
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MONARDO BRUNO
(programma)
Obiettivo principale del Corso è fornire le conoscenze a livello culturale, analitico, metodologico e tecnico-operativo per governare il processo di concezione, costruzione e attuazione del progetto urbanistico, nelle sue varie declinazioni. L’opportunità di analizzare criticamente e simulare i passaggi fondamentali per la redazione di un progetto urbanistico consentirà allo studente di cogliere la complessità del rapporto tra linee culturali, scelte economiche, implicazioni ambientali e fenomenologia delle trasformazioni fisico-spaziali della città (inserita nel suo contesto insediativo) e delle sue singole componenti.
Argomenti principali delle lezioni: 0.1 Cornice d’inquadramento e concetti generali • richiami allo statuto fondativo della disciplina in epoca moderna, cos’è la Progettazione Urbanistica, a cosa serve, come nasce, in quali contesti si applica il ruolo e le “missioni” così come si sono evolute nel tempo e nello spazio, dalla tradizione all’innovazione; • il lessico del progetto urbanistico: ricognizione speditiva sui principali termini disciplinari a carattere generale e specifico; • gli attori della scena insediativa, i soggetti che interagiscono dialetticamente per la determinazione delle scelte di trasformazione del territorio e della città. 1. Origini della progettazione urbanistica moderna • richiami alle radici socio-culturali nel contesto delle stagioni della città industriale in occidente (XVIII e XIX secolo); la fenomenologia degli insediamenti post-industriali contemporanei; • rapporto tra il progetto urbanistico e le ideologie e i modelli urbani dal XIX all’esordio del XX secolo: il socialismo utopista (Owen, Fourier, Godin), il funzionalismo igienista (le politiche di riqualificazione ed espansione delle grandi città d’Europa), l’attenzione alle radici e al patrimonio culturale (Sitte), la teoria dell’urbanizzazione (Cerdà), l’evoluzionismo urbano (Geddes), l’innovazione morfologico-infrastrutturale (Soria y Mata), la città giardino (Howard, Unwin, De Soissons), la “nuova città industriale” (Garnier), etc. 2. Principi fondativi per il progetto della città razionalista e per il suo superamento • nascita e affermazione della teoria della “città moderna” e sua attuazione. Il contributo delle avanguardie, il Movimento Moderno e la città razionalista, il funzionalismo, i CIAM, la Carta d’Atene, Le Corbusier urbanista; • i modelli alternativi: la teoria della “città vivente” nel progetto “Broadacre city” di F.L.Wright; • i fenomeni di urbanizzazione nella città post-industriale e le tendenze nel contemporaneo (la dimensione metropolitana, la città diffusa, il periurbano, lo spazio topologico, il dominio reticolare, lo spazio dei flussi, la “smart city”, etc.). 3. Le politiche, gli strumenti e le tecniche: dimensioni, temi e questioni emergenti • la dimensione tecnico-normativa. L'evoluzione degli strumenti urbanistici e del piano comunale generale e attuativo. Dal piano dell’espansione razional-comprensivo alla logica incrementale, dal piano isotropo e atemporale a quello asimmetrico e diacronico, dallo strumento a “due velocità” alla “bipartizione del piano” (strutturale e operativo) e al Programma integrato, dall’architettura gerarchica dei piani alla flessibilità evolutiva degli strumenti attuativi, alla stagione dei Programmi Complessi; • focus sul “Progetto Urbano”: origine (Francia), interpretazione, polisemia, dimensione spaziale, economica, sociale, partenariale; il ruolo del Progetto Urbano dalle politiche di riqualificazione a quelle di rigenerazione urbana; la centralità del sistema dello spazio pubblico; approfondimento sul tema del Progetto Urbano così come è concepito nel PRG di Roma 2003-08; • linee evolutive del piano “razional-comprensivo” di eredità modernista, le declinazioni nei modelli culturali europei, ascesa, declino e obsolescenza. La questione dello zoning, la dialettica tra mono e multifunzionalità, il tema (e superamento?) degli standard urbanistici; • la dimensione socioeconomica. Il ciclo del Progetto Urbanistico, l’esplorazione e l’individuazione dei soggetti portatori d’interesse e il loro coinvolgimento. Cenni sulle questioni della democrazia partecipativa, strumenti e procedure. Le tematiche della politica della casa in Italia e nel contesto continentale: dalla casa operaia e popolare all’edilizia residenziale pubblica fino all’housing sociale. Le ricadute sulle politiche di riqualificazione e rigenerazione urbana. • La dimensione ambientale. La complessità del Progetto Urbanistico e delle sue componenti nell’ottica della sostenibilità ecologico-ambientale. La costruzione della continuità e il ruolo del sistema degli spazi aperti. 4. Casi di studio • nascita ed evoluzione del “Projet Urbain” (e dello strumento della ZAC) in Francia dagli anni 1980 ad oggi. La dimensione intercomunale del piano dallo Schéma Directeur d’agglomeration allo SCOT Métropole. Progetto urbano e reti della mobilità per le strategie di riqualificazione e rigenerazione urbana a Parigi, Lione, Lille, Marsiglia, Nantes, Bordeaux, Strasburgo. • Il fenomeno degli "Urban Innovation Ecosystems" e dei quartieri innovativi tra Europa e Nord-America. I casi di Barcellona @22. Boston Innovation District, Roxbury Innovation District, Cambridge Innovation Center e Kendall square, Milano da Expo a distretto d’innovazione. Riferimenti bibliografici sui fondamenti disciplinari:
(Date degli appelli d'esame)
Colarossi P., Latini A. P. (2008, eds.), La progettazione urbana, 3 vol., Il Sole24Ore; Gabellini P. (2018), Le mutazioni dell’urbanistica. Principi, tecniche, competenze, Carocci Roma; Gabellini P. (2001), Tecniche urbanistiche, Carocci Roma; Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. (2013), Governo del territorio e pianificazione spaziale, Cittàstudi Edizioni; Indovina F. (2017), Ordine e disordine nella città contemporanea, F. Angeli Milano; Monardo B. (2010, ed.), La città liquida, Maggioli Editore; Pasqui G. (2017), Urbanistica oggi. Piccolo lessico critico, Donzelli, Roma Secchi B., (2000), Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari; Secchi B., (2013), La città dei ricchi e la città dei poveri, Laterza, Roma-Bari; Bibliografia specifica sul "progetto urbano" Bianchetti C. (2016), Spazi che contano. Il progetto urbanistico in epoca neoliberale, Donzelli Roma; Ferretti L.V. (2012), L’architettura del Progetto urbano. F. Angeli Milano; Ingallina P. (2001), Le projet urbain, PUF Paris; Mangin D., Panerai P. (1999), Projet Urbain, Parenthéses Paris; Russo M. (2011), Il progetto urbano nella città contemporanea, Clean
Canale: 3
Canale: 4
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RESTAINO GABRIELLA
(programma)
Prof.ssa Gabriella Restaino
PROGRAMMA: Progettazione Urbanistica II, canale 4 (canale D), AA 2020-2021 Corso di Laurea Magistrale in Architettura C.U. “Sapienza” Università di Roma OBIETTIVI Sviluppare progetti di intervento in aree urbane, lavorando su concetti relativi al piano e alle diverse scale di progetto; sviluppare la capacità progettuale a livello urbano stimolando la percezione ambientale e la conoscenza dello spazio sociale ed economico; consentire allo studente di affrontare le problematiche urbane a livello di relazioni globali, urbane e di habitat insieme alle dimensioni simboliche, storiche e tipologiche. Concettualizzazione: Morfologia urbana. Teorie della forma urbana. Spazio pubblico e privato. Usi urbani, funzioni e attrezzature. Le interrelazioni tra edifici, flussi di trasporto, reti infrastrutturali, aree libere e spazi pubblici. Piano e progetto. Progetto di “parte” urbana. Intervento in aree consolidate. Sviluppo di progetti urbani. PROGRAMMA dettagliato: Fase 1: Diagnosi dell'Area di Intervento 1. Presentazione del corso; presentazione dell'area di studio; preparazione della visita sul campo. 2. Visita l'area di studio 3. Sistematizzazione delle informazioni dalla visita sul campo; guida per la raccolta dei dati. 4. Raccolta dati 5. Guida individuale per sistematizzare i dati raccolti; guida per la preparazione del modello. 6. Guida collettiva in un seminario per presentare la raccolta e la diagnosi dei dati (presentazione PowerPoint) 7. Lezione teorica: “Piano e progetto”; esercizio di completamento diagnostico 8. Seminario per concludere la diagnosi; definizione delle aree di progetto. Fase 2: Progetto di intervento urbano 9. Presentazione e analisi dei progetti di riferimento. 10. Lezione teorica: “Storia, memoria e permanenza”; indicazioni per l'esercizio 1 di analisi dell'area di progetto (“Storia, memoria e permanenza”). 11. Lezione teorica: "Pubblico e privato"; Classe teorica: “Sistema di circolazione urbana: rete stradale e trasporto pubblico”. 12. Lezione teorica: “Reti e flussi”; indicazioni per gli esercizi 2 e 3 di analisi dell'area di progetto (“Pubblico e Privato” e “Reti e Flussi”). 13. Classe teorica: “Principi di composizione urbana”; Analisi dei progetti di riferimento. 14. Guida per concettualizzare il progetto. 15. Seminario sulla concettualizzazione del progetto 16. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuti di supporto: viabilità e trasporto pubblico. 17. Analisi dei progetti di riferimento. 18. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuto di supporto: rappresentazione. 19. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuto di supporto: paesaggistica. 20. Classe teorica: "Infrastruttura urbana"; Guida collettiva in un seminario per presentare proposte per il progetto preliminare di intervento urbano. 21. Classe teorica: “Ambiente”; Classe teorica: “Rifiuti solidi”. 22. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuto di supporto: viabilità e trasporto pubblico. 23. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuto di supporto: paesaggistica 24. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuto di supporto: rappresentazione. 25. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuto di supporto: arredo urbano. 26. Orientamento del progetto di intervento urbano e contenuto di supporto: dettagli. 27. Valutazione di gruppo per progetti di intervento urbano. Fase 3: Compatibilità dei progetti preliminari e delle linee guida globali per l'area di studio 28. Orientamento per la compatibilità dei progetti preliminari; esercizio. 29. Orientamento per la compatibilità dei progetti preliminari e dei contenuti di supporto: sistema stradale e trasporto pubblico, paesaggio. 30. Orientamento alla compatibilità dei progetti preliminari e contenuti di supporto: rappresentazione. 31. Presentazione finale PROGRAMMA specifico: Area di Studio: Rioni e Quartieri di Roma, il Centro Storico e la Città Storica Obiettivi del corso: Sviluppare progetti di intervento in aree urbane, lavorando su concetti relativi al piano e alle diverse scale di progetto; sviluppare la capacità progettuale a livello urbano stimolando la percezione ambientale e la conoscenza dello spazio sociale ed economico; consentire allo studente di affrontare le problematiche urbane a livello di relazioni globali, urbane e di habitat insieme alle dimensioni simboliche, storiche e tipologiche. Concettualizzazione: Morfologia urbana. Teorie della forma urbana. Spazio pubblico e privato. Usi urbani, funzioni e attrezzature. Le interrelazioni tra edifici, flussi di trasporto, reti infrastrutturali, aree libere e spazi pubblici. Piano e progetto. Progetto di “parte” urbana. Intervento in aree consolidate. Sviluppo di progetti urbani. Descrizione: Il corso si propone di far comprendere l'importanza della rigenerazione urbana nella città storica e quindi come gli interventi urbani, in particolare la riabilitazione urbana, migliorino lo sviluppo sociale, economico e culturale e l’adattamento alla società contemporanea. Gli interventi urbani nella città storica sono il risultato di una società complessa che, con uno sguardo speciale al passato, vede le azioni di rigenerazione come fattori dello sviluppo urbano futuro. La città storica possiede beni, memorie, identità e patrimoni che la privilegiano e la distinguono dalle altre città. Il corso ha l’obiettivo di far capire come la conservazione e protezione dei caratteri e delle tracce storiche nella città contemporanea – tramite l’utilizzo di linee guida, leggi, misure e raccomandazioni, come carte e convenzioni internazionali – siano di grande importanza per la città storica nella società attuale. Le nuove esigenze contemporanee, le nuove forme urbane e la capacità della città storica di adattarsi a queste, si riferiscono allo sviluppo di interventi urbani come la riabilitazione urbana, la rivitalizzazione urbana, la rigenerazione urbana e altri interventi urbani, come il modo per preservare il passato nel presente e aiutare a sviluppare un futuro compatibile e sostenibile. Ci si riferisce quindi anche allo studio dell'uomo e del suo comportamento in un ambiente urbano, alla sociologia urbana come disciplina che studia la città nelle sue dimensioni sociali e al comportamento della popolazione urbana e le sue relazioni con la popolazione rurale. Il contributo allo studio sociologico dell'uomo in ambiente urbano e le Carte e le Convenzioni Internazionali, sono elementi importanti per comprendere come gli interventi urbani nella città storica – ovvero la riabilitazione – contribuiscono alla sua conservazione, valorizzazione e rigenerazione. Per queste tematiche il corso promuove, al suo interno, un ciclo di dibattiti/seminari internazionali. Ai Seminari tematici internazionali, Sincronicit(t)à/Sincronicidades, interni al corso, sono stati invitati a partecipare: prof. Sergio Zevi, UniRoma1 – “Sapienza” Università di Roma, Archivio Luigi Piccinato, Facoltà di Architettura, Roma (Italia) prof. Guido Cimadomo, UMA - Universidad de Malaga, Dipartimento di Arte e Architettura, Málaga (Epaña) prof.ssa Alessandra Casu, UniSS - Università di Sassari, DADU - Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, Alghero (Italia) prof.ssa Lysie dos Reis Oliveira, UNEB - Universidade do Estado da Bahia, Departamento de Ciências Exatas e da Terra, Curso de Urbanismo, Salvador (Brasil) prof. Agripino Souza Coelho Neto, UNEB - Universidade do Estado da Bahia, Departamento de Ciências Exatas e da Terra, Curso de Urbanismo, Salvador (Brasil) prof. Janio Roque Barros de Castro, UNEB - Universidade do Estado da Bahia, Departamento de Ciências Exatas e da Terra, Curso de Urbanismo, Salvador (Brasil) prof. Nivaldo Vieira de Andrade Junior, UFBA - Universidade Federal da Bahia, Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, Salvador (Brasil) prof. Cristovão Fernandes Duarte, UFRJ- Universidade Federal do Rio de Janeiro, PROURB - Programa de Pós-Graduação em Urbanismo, FAU - Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, Rio de Janeiro (Brasil) prof.ssa Patricia Maia Monteiro, UFRJ- Universidade Federal do Rio de Janeiro, PROURB - Programa de Pós-Graduação em Urbanismo, FAU - Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, Rio de Janeiro (Brasil) prof.ssa Andrea de Lacerda Pessoa Borde, UFRJ- Universidade Federal do Rio de Janeiro, PROURB - Programa de Pós-Graduação em Urbanismo, FAU - Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, Rio de Janeiro (Brasil) prof. Antônio Muniz dos Santos Filho, UNEB - Universidade do Estado da Bahia, Departamento de Ciências Exatas e da Terra, Curso de Urbanismo, Salvador (Brasil) prof. Valter Caldana, Universidade Presbiteriana Mackenzie de São Paulo, Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, São Paulo (Brasil) prof. ssa Carlina Rocha de Almeida Barros, CESMAC, Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, Maceió (Brasil) BIBLIOGRAFIA
(Date degli appelli d'esame)
HALL, Peter, Cities of tomorrow: an intellectual history of urban planning and design in the twentieth century, Oxford: Blackwell, 1996. HARVEY, David, Città Ribelli, Milano: Il Saggiatore, 2013. INSOLERA, Italo, Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica, Torino: Piccola Biblioteca Einaudi, 1962. JACOBS, Jane, Vita e morte delle grandi città, Torino: Piccola Biblioteca Einaudi, nuova ed. 2009. LEFEBVRE, Henri, Il diritto alla città, Verona: Ombre Corte, nuova ed. 2014. LYNCH, Kevin, L'immagine della Città, Padova: Marsilio Editori, 1969. MUMFORD, Lewis, La città nella Storia, Roma: Castelvecchi, nuova ed ill. 2013. SANTOS, Milton, A Natureza do Espaço. Técnica e Tempo. Razão e Emoção, São Paulo: Hucitec, 1996. SECCHI, Bernardo, Prima Lezione di Urbanistica, Bari: Laterza, 2007. |
10 | ICAR/21 | 125 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1026591 -
SCIENZA DELLA RAPPRESENTAZIONE III
(obiettivi)
Il corso offre gli strumenti teorici e operativi per il rilievo architettonico, urbano e dell’ambiente costruito in genere, attraverso l’illustrazione delle metodologie di acquisizione dei dati metrici, le procedure e tecniche di restituzione grafica, di modellazione e di analisi morfologica e tematica per la documentazione del costruito, il restauro ed il recupero edilizio.
Canale: 1
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CARLEVARIS ANNA LAURA
(programma)
Lo scopo del corso è quello di fornire allo studente architetto - che ha già acquisito le competenze essenziali per la rappresentazione a mano libera e digitale dell’architettura e del contesto urbano - gli strumenti necessari alla acquiizione dei dati metrici e morfologici del patrimonio esistente e la restituzione dei dati per via grafica bi e tridimensionale.
Il corso mira a individuare e sviluppare, all'interno della formazione acquisita dagli studenti, quelle conoscenze che possono contribuire al delicato compito di approccio al patrimonio storico e alle stratificazioni dell’ambito urbano (conoscenze geometriche di base, tecniche grafiche tradizionali e non, storia dell’architettura, etc.) per mettere a fuoco l’interdisciplinarietà tra le diverse componenti del bagaglio cultuale dell’architetto. Il rilievo di un edificio è un’operazione da affrontare a partire dalla consapevolezza del suo specifico valore storico-architettonico e da un’accurata indagine storico-critica. In seconda istanza, poiché rilevare significa scegliere quegli elementi che meglio restituiscono il significato dell’opera, è necessario operare un'adeguata schematizzazione geometrico-architettonica dell’architettura per poter poi procedere alla acquisizione metrica di elementi significativi opportunamente selezionati. Infine si passa alla fase operativa di acquisizione metrica non prima di aver acquisito le tecniche di rilevamento e le necessarie teorie della misura. L’intero processo, inoltre, è proposto allo studente come una significativa occasione per rivedere e selezionare, dal punto di vista grafico, le diverse modalità di rappresentazione per scegliere, di volta in volta, gli strumenti e i modi opportuni per registrare su carta lo stato di avanzamento del progetto di rilievo e la sua documentazione. Lo studente è tenuto a presentare, al momento dell’esame, i seguenti elaborati: A_ Taccuino di lavoro che riporta lezioni e esercitazioni in aula, nonché eidotipi, ecc. B_ Esercitazioni svolte durante il semestre e collegate ai temi delle lezioni, applicate ai primi approcci al rilevamento a vista e al rilevamento diretto di oggetti semplici. B_Elaborati relativi al Tema d’anno, scelto dagli studenti stessi in un ambito di proposte avanzate dall'insegnante. In generale, si ritiene opportuno che gli studenti, organizzati in gruppi composti da tre persone, lavorino su soggetti non troppo distanti né dal unto di vista storico-architettonico e morfologico, né dal punto di vista logistico, in modo da condurre l'esperienza in maniera collettiva. L’esercitazione dovrà descrivere: - storia dell’edificio e del contesto urbano; - eidotipi di piante, sezioni, prospetti; -elaborati relativi all'acquisizione delle misure tramite rilievo diretto e indiretto; - integrazioni del rilievo mediante fotogrammetria, fotomodellazione, etc; - restituzione dell’analisi storica, architettonica, metrico-proporzionale di piante e alzati; - eventuali elaborati desunti dal modello tridimensionale dell’oggetto rilevato; - presentazione power point o tavola di sintesi che racconti gli aspetti operativi e le scelte metodologiche, nonché gli apparati documentari raccolti. - Riccardo Migliari, Il disegno degli ordini e il rilievo dell’architettura classica: Cinque pezzi facili, in Disegnare. Idee, immagini, n. 2, 1991, pp. 49-66;
(Date degli appelli d'esame)
- Mario Docci, Diego Maestri, Manuale del rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Roma-Bari 1994; nuova edizione: Laterza, Roma-Bari 2009; - Leonardo Paris, Il problema inverso della prospettiva, Edizioni Kappa, Roma 2000; - Malvina Borgherini, Dal disegno alla scienza della rappresentazione, Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia 2005; - Livio De Luca, La fotomodellazione architettonica. Rilievo, modellazione, rappresentazione di edifici a partire da fotografie, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2011; - Leonardo Paris, Dal problema inverso della prospettiva al raddrizzamento fotografico, Aracne, Roma, 2014. Altri testi sono suggeriti di volta in volta agli studenti.
Canale: 3
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INGLESE CARLO
(programma)
Scopo del Corso è di dotare lo studente di tutti quegli strumenti che gli consentano di leggere, rappresentare, analizzare un elemento architettonico nei suoi vari aspetti (metrici, strutturali, formali, etc.) secondo un approccio quanto più possibile controllato scientificamente.
Dopo aver acquisito durante i primi due anni i fondamenti e le abilità necessarie per costruire e manipolare vari modelli (geometrici, grafici e informatici) di un oggetto architettonico, lo studente è chiamato a cimentarsi con i problemi connessi con il rilievo e la rappresentazione di un edificio dell’architettura storica. Su di esso ciascuno dovrà sperimentare le varie tecniche grafiche e informatiche acquisite, così come applicare, in forma controllata, i vari procedimenti di rilevamento. Geometria della Rappresentazione – In quest’ambito disciplinare il Corso intende fornire allo studente gli strumenti per l’approfondimento delle specifiche tematiche inerenti il rilievo dell’architettura. In particolare si concentrerà sulla modellazione 3D e sull’analisi delle superfici che ricorrono in architettura. Disegno dell’Architettura - Verranno anche qui ripresi ed approfonditi alcuni argomenti teorici già affrontati durante i primi due anni di corso. A questa parte teorica si affiancheranno alcune attività di tipo applicativo che costituiranno il necessario supporto nell’avanzamento del lavoro di rilievo. Rilievo dell’Architettura - La maggiore consapevolezza teorica ed abilità pratica dello studente consente in questo terzo anno di affrontare i problemi tipici del Rilievo architettonico e urbano. Questa disciplina ha in questi ultimi tempi guadagnato un ruolo di prima fila tanto nella cultura storico-architettonica che nella formazione e nella pratica professionale dell’architetto sotto la spinta di molteplici fattori: le crescenti esigenze di tutela del patrimonio architettonico; la sempre più riconosciuta validità formativa della disciplina; il crescente interesse per il rinnovamento e la riqualificazione dei centri storici e dell’ambiente urbano. Sembra importante ribadire che con il termine Rilievo non indica soltanto la semplice operazione di misurazione e restituzione grafica di un manufatto, ma al contrario quel complesso di operazioni che attraverso l’osservazione, l’analisi e la rappresentazione di tutte le componenti dell’architettura (da quelle dimensionali a quelle geometriche, da quelle strutturali a quelle costruttive) consentono di cogliere l’intima essenza dell’elemento architettonico o urbano oggetto di studio. Il rilievo assume, in questa ottica, il ruolo di disciplina scientifica a carattere conoscitivo/formativo capace di penetrare all’interno di questa complessa realtà, divenendo lo strumento base per tutte quelle operazioni di “lettura” e di “trascrizione grafica” rivolte al patrimonio architettonico, siano esse orientate verso la conoscenza storica, la documentazione ed anche, verso le operazioni di conservazione e di restauro. Da un punto di vista teorico si procederà pertanto all’integrazione delle conoscenze già maturate a proposito al rilievo a vista con quanto necessario per l’impostazione di un rilievo scientificamente corretto. L’attenzione sarà in particolare concentrata sull’impostazione di un progetto di rilievo, sulla differenza tra rilievo diretto e strumentale, sui problemi relativi al rilievo planimetrico e altimetrico (costruzione e controllo delle poligonali, trilaterazioni e triangolazioni, intersezione in avanti). Per quanto attiene invece alla parte applicativa, essa verterà sul rilievo a vista completo di un edificio e all’impostazione del relativo progetto del rilievo. In questo quadro rientra pertanto la realizzazione di un certo numero di elaborati grafici ed informatici, che rispecchiano il percorso formativo dello studente e testimoniano il conseguimento degli obiettivi prefissati. Come già per l’anno passato, tuttavia, questi elaborati devono essere intesi come la sintesi di varie attività (lezioni ex cathedra, al computer, esercitazioni in aula o all’aperto); lo studente dovrà inoltre proseguire la registrazione di tutte queste esperienze, in forma di appunti e disegni, sul suo personale Taccuino che dovrà essere tenuto aggiornato e in ordine per essere mostrato nel caso i docenti ne facciano richiesta. In questo quadro vanno inseriti gli argomenti che saranno affrontati in questa parte del corso: • La storia del rilevamento architettonico Verrà analizzato il ruolo svolto dal Rilevamento nel nostro passato per indagare il variare dei concetti, delle metodologie e delle strumentazioni. L’analisi storica partirà dall’antichità classica per proseguire attraverso il Medioevo ed il Rinascimento fino ad arrivare ai grandi rilevatori dell’Ottocento. Verranno presi in esame alcuni esempi significativi della storia del Rilevamento Urbano: Forma Urbis Romae, Pianta di Imola di Leonardo da Vinci, Decsriptio Urbis di L.B. Alberti, le piante e le vedute di Roma del Bufalini, Falda, Fuga, Tempesta, fino alla pianta di Roma di G.B. Nolli. Saranno trattati anche: Elementi di Storia della Cartografia, Metrologia antica, relazione tra le antiche unità di misura. • Metodologia del rilevamento La teoria della misura, le precisioni e le norme da osservare nella ripresa delle misure. Il Rilevamento diretto: problemi generali, gli strumenti e le tecniche di impiego, le metodologie tradizionali. Rilevamento strumentale: gli strumenti e le tecniche di impiego e le metodologie. Rilievo fotogrammetrico: fotogrammetria elementare, Raddrizzamento da fotogramma: RDF Le nuove tecnologie di rilevamento: scansione 3D, Image Based Modelling (IBM), Structure from Motion (SfM). Il Rilevamento urbano: problematiche generali e metodologie. • Le tecniche di rappresentazione grafica del rilevamento Convenzioni grafiche, simbologie e norme di rappresentazione Le scale di rappresentazione ed i loro contenuti I modelli di rappresentazione: Geometrico e Architettonico Mario Docci e Diego Maestri, Storia del rilevamento architettonico e urbano, Bari 1993
(Date degli appelli d'esame)
Mario Docci e Diego Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Bari 2009 (Nuova Edizione) Mario Docci, Strumenti didattici per il rilievo, corso di strumenti e metodi per il rilevamento dell’architettura, Gangemi Roma 2000 Mario Docci, Diego Maestri, Marco Gaiani, Scienza del Disegno, Città Studi 2017 Carlo Bianchini, Carlo Inglese, Alfonso Ippolito, 2016. I Teatri del Mediterraneo come esperienza di rilevamento integrato / The Theaters of the Mediterranean as integrated survey experience. Roma: Sapienza University press. ISBN: 978-88-98533-93-0 Carlo Bianchini, La Documentazione dei teatri antichi del Mediterraneo, Gangemi Roma 2012 Mario Fondelli, Manuale di Topografia, 3voll.,Bari 1991 Riccardo Migliari, Il disegno degli ordini e l’architettura classica: cinque pezzi facili”, in “Disegnare, Idee, Immagini”, II2, Roma 1991 Cesare Cundari, Fotogrammetria architettonica, Roma 1983 Marco Carpiceci, “La fotografia per l’architettura e l’ambiente”, Fratelli Palombi Editori, 1997 Marco Carpiceci,”Il rilevamento dello spazio architettonico”, Kappa edizioni, Roma 2000 Leonardo Paris, "Dal problema inverso della prospettiva al raddrizzamento fotografico"Aracne, 2014
Canale: 4
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IPPOLITI ELENA
(programma)
Obiettivo formativo generale
- Conoscere e saper applicare teorie, metodologie, procedure e tecniche per condurre una lettura consapevole e un'analisi critica di un organismo architettonico o urbano attraverso il rilievo architettonico o urbano. Obiettivi formativi specifici - Controllare il modello mentale dello spazio esistente attraverso le operazioni di selezione, misurazione e rappresentazione. - Sperimentare diverse modalità per la lettura e l'analisi di un organismo architettonico o urbano alle diverse scale, attraverso la metodologia del rilievo, in quanto "pratica intellettuale" in grado di fornire risultati rigorosi non solo in senso metrico-dimensionale, ma anche in quello logico-analitico. - Saper condurre una lettura di un organismo architettonico o urbano, nel suo insieme e delle singole parti, attraverso una continua e sistematica tematizzazione grafica. - Conoscere e saper applicare le principali teorie, metodologie, procedure e tecniche per l'acquisizione dei dati metrico-geometrici nel campo del rilievo architettonico o urbano. - Conoscere e saper applicare le principali teorie, metodologie, procedure e tecniche per la restituzione grafica e la modellazione nel campo del rilievo architettonico o urbano. Argomenti delle lezioni I principali temi delle lezioni sono organizzati in relazione ai diversi argomenti di natura teorica, metodologica, tecnica ed operativa. Questi sono di seguito elencati. - Introduzione alla disciplina del rilievo. Il rilievo come pratica intellettuale di conoscenza scientifica specifica. Lo studio operativo di un organismo architettonico o urbano, delle sue parti e dei suoi elementi. Il rilievo tematico. - Rilevare. La prima fase del rilievo: l'acquisizione dei dati. Dall'acquisizione dei dati alla rappresentazione dell'informazione. - La pratica del rilievo. Prima fase: comprendere e progettare. Seconda fase: misurare. Terza fase: rappresentare. Quarta fase: leggere criticamente. - Misurare. Misura e proporzione. Misurare come operazione critica: la discretizzazione. La misura e l'errore. L'errore di graficismo. - Metodi e tecniche per il rilevamento della forma e della dimensione. Il metodo diretto, il metodo topografico e il metodo fotogrammetrico: riferimenti teorici general, gli strumenti di misura, il prelievo delle misure, l'inquadramento del rilievo. Nuove tecnologie e l’integrazione dei metodi. - La rappresentazione del rilievo. Le rappresentazioni convenzionali: considerazioni generali. Le rappresentazioni convenzionali: dalla geometria alla morfologia. Le rappresentazioni convenzionali: le carte tematiche. Le rappresentazioni non convenzionali: immagini e testi. I materiali fotografici. Materiali cartografici ed iconografici storici. - Rilevamento, censimento, catalogazione e classificazione. - Note sulla storia del rilevamento architettonico e urbano. - Cenni sulla rappresentazione cartografica storica. Supporto alla didattica in uso: La piattaforma di e-learning della Sapienza, http://elearning2.uniroma1.it/ Testi adottati
(Date degli appelli d'esame)
- Docci Mario, Diego Maestri (1994 e sg). Il rilevamento architettonico e urbano, 2 voll., Laterza, Roma-Bari 1994 ed edizioni successive. - Ippoliti Elena (2000). Rilevare. Comprendere. Misurare. Rappresentare. Roma, Kappa, Roma, 2000. - Jean Paul Saint Aubin (1999). Il rilievo e la rappresentazione dell’architettura, edizione italiana a cura di Laura BARATIN, Moretti & Vitali Editori, Bergamo, 1999.
Canale: 2
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IPPOLITO ALFONSO
(programma)
Programma del Corso.
Scopo del Corso è di dotare lo studente di tutti quegli strumenti che gli consentano di leggere, rappresentare, analizzare un elemento architettonico nei suoi vari aspetti (metrici, strutturali, formali, etc.) secondo un approccio quanto più possibile controllato scientificamente. Dopo aver acquisito durante i primi due anni i fondamenti e le abilità necessarie per costruire e manipolare vari modelli (geometrici, grafici e informatici) di un oggetto architettonico, lo studente è chiamato a cimentarsi con i problemi connessi con il rilievo e la rappresentazione di un edificio dell’architettura storica. Su di esso ciascuno dovrà sperimentare le varie tecniche grafiche e informatiche acquisite, così come applicare, in forma controllata, i vari procedimenti di rilevamento. Geometria della Rappresentazione – In quest’ambito disciplinare il Corso intende fornire allo studente gli strumenti per l’approfondimento delle specifiche tematiche inerenti il rilievo dell’architettura. In particolare si concentrerà sulla modellazione 3D e sull’analisi delle superfici che ricorrono in architettura. Disegno dell’Architettura - Verranno anche qui ripresi ed approfonditi alcuni argomenti teorici già affrontati durante i primi due anni di corso. A questa parte teorica si affiancheranno alcune attività di tipo applicativo che costituiranno il necessario supporto nell’avanzamento del lavoro di rilievo. Rilievo dell’Architettura - La maggiore consapevolezza teorica ed abilità pratica dello studente consente in questo terzo anno di affrontare i problemi tipici del Rilievo architettonico e urbano. Questa disciplina ha in questi ultimi tempi guadagnato un ruolo di prima fila tanto nella cultura storico-architettonica che nella formazione e nella pratica professionale dell’architetto sotto la spinta di molteplici fattori: le crescenti esigenze di tutela del patrimonio architettonico; la sempre più riconosciuta validità formativa della disciplina; il crescente interesse per il rinnovamento e la riqualificazione dei centri storici e dell’ambiente urbano. Sembra importante ribadire che con il termine Rilievo non indica soltanto la semplice operazione di misurazione e restituzione grafica di un manufatto, ma al contrario quel complesso di operazioni che attraverso l’osservazione, l’analisi e la rappresentazione di tutte le componenti dell’architettura (da quelle dimensionali a quelle geometriche, da quelle strutturali a quelle costruttive) consentono di cogliere l’intima essenza dell’elemento architettonico o urbano oggetto di studio. Il rilievo assume, in questa ottica, il ruolo di disciplina scientifica a carattere conoscitivo/formativo capace di penetrare all’interno di questa complessa realtà, divenendo lo strumento base per tutte quelle operazioni di “lettura” e di “trascrizione grafica” rivolte al patrimonio architettonico, siano esse orientate verso la conoscenza storica, la documentazione ed anche, verso le operazioni di conservazione e di restauro. Da un punto di vista teorico si procederà pertanto all’integrazione delle conoscenze già maturate a proposito al rilievo a vista con quanto necessario per l’impostazione di un rilievo scientificamente corretto. L’attenzione sarà in particolare concentrata sull’impostazione di un progetto di rilievo, sulla differenza tra rilievo diretto e strumentale, sui problemi relativi al rilievo planimetrico e altimetrico (costruzione e controllo delle poligonali, trilaterazioni e triangolazioni, intersezione in avanti). Per quanto attiene invece alla parte applicativa, essa verterà sul rilievo a vista completo di un edificio e all’impostazione del relativo progetto del rilievo. In questo quadro rientra pertanto la realizzazione di un certo numero di elaborati grafici ed informatici, che rispecchiano il percorso formativo dello studente e testimoniano il conseguimento degli obiettivi prefissati. Come già per l’anno passato, tuttavia, questi elaborati devono essere intesi come la sintesi di varie attività (lezioni ex cathedra, al computer, esercitazioni in aula o all’aperto); lo studente dovrà inoltre proseguire la registrazione di tutte queste esperienze, in forma di appunti e disegni, sul suo personale Taccuino (possibilmente utilizzando quello dello scorso anno) che dovrà essere tenuto aggiornato e in ordine per essere mostrato nel caso i docenti ne facciano richiesta. In questo quadro vanno inseriti gli argomenti che saranno affrontati in questa parte del corso: La storia del rilevamento architettonico Verrà analizzato il ruolo svolto dal Rilevamento nel nostro passato per indagare il variare dei concetti, delle metodologie e delle strumentazioni. L’analisi storica partirà dall’antichità classica per proseguire attraverso il Medioevo ed il Rinascimento fino ad arrivare ai grandi rilevatori dell’Ottocento. Verranno presi in esame alcuni esempi significativi della storia del Rilevamento Urbano: Forma Urbis Romae, Pianta di Imola di Leonardo da Vinci, il Rilievo di Roma, etc... Saranno trattati anche: Elementi di Storia della Cartografia, Metrologia antica, relazione tra le antiche unità di misura. Metodologia del rilevamento La teoria della misura, le precisioni e le norme da osservare nella ripresa delle misure. Il Rilevamento diretto: problemi generali, gli strumenti e le tecniche di impiego, le metodologie tradizionali. Rilevamento strumentale e fotogrammetrico: gli strumenti e le tecniche di impiego e le metodologie. Le nuove tecnologie di rilevamento: scansione 3D, Image Based Modelling (IBM). Il Rilevamento urbano: problematiche generali e metodologie. Il Rilevamento finalizzato al Restauro ed al consolidamento. Le tecniche di rappresentazione grafica del rilevamento Convenzioni grafiche, simbologie e norme di rappresentazione Le scale di rappresentazione ed i loro contenuti Le Carte tematiche per il rilevamento architettonico: datazioni, stato fessurativo, materiali, stato di conservazione delle superfici. Elementi di catalogazione secondo le norme dell’I.C.C.D. Elaborati richiesti allo studente. Il tema di esame deve essere stabilito entro il primo mese del Corso. E’consentita la scelta dello stesso tema a max. tre studenti, ciascuno dei quali dovrà dimostrare l’apporto individuale all’impostazione ed allo sviluppo del lavoro. Temi e casi particolari dovranno essere concordati con la docenza. Gli elaborati richiesti saranno come di consueto di tre tipi: il Taccuino, le Tavole ed i Modelli Informatici. Il Taccuino – Esso consiste come è noto in un album del tipo a fogli bianchi, rilegato, formato A4 (29,7x21) o simile, nel quale ciascuno studente svolge gli ex tempore (come le esercitazioni in aula o all’esterno), prende gli appunti delle lezioni illustrandoli a riga e squadra o preferibilmente a mano libera con i disegni realizzati dal docente alla lavagna o al computer ed infine raccoglie gli esercizi che saranno assegnati durante le lezioni. Sul taccuino dovranno anche essere riportati gli appunti relativi alle esercitazioni sugli strumenti di rilevamento che si svolgeranno all’esterno Per ovvie ragioni di continuità, è preferibile che lo studente prosegua nell’utilizzo dell’album del secondo anno di corso. Le Tavole – Al Taccuino si accompagnano come accennato alcuni elaborati in formato libero (preferibilmente nei formati UNI) realizzati preferibilmente al CAD che dovranno illustrare il lavoro di rilievo dell’organismo architettonico scelto, dimostrando il livello di consapevolezza grafica raggiunto dallo studente e la sua capacità di rappresentare elementi di varia complessità. In questa fase gli studenti possono come detto riunirsi in gruppi (max. tre componenti) sia per lo svolgimento delle operazioni di rilevamento che per quelle di elaborazione e rappresentazione. Le prime tavole dovranno illustrare il contesto architettonico nel quale si trova l’edificio e il suo sviluppo storico; successivamente dovrà essere rappresentato il rilievo geometrico (in scala da definire a secondo delle dimensioni dell’organismo prescelto) ed il rilievo architettonico che invece dovrà obbligatoriamente essere graficizzato in pianta, prospetto e sezioni alla scala 1:50. Dovranno infine essere prodotti alcuni elaborati di dettaglio (uno per ogni componente del gruppo di lavoro) alle scale 1:20, 1:10. E’ necessario infine realizzare una prova di colore su un prospetto o su un dettaglio architettonico dell’organismo prescelto (un elaborato per ogni studente). I Modelli Informatici – Parte integrante degli elaborati d’esame saranno i modelli informatici dell’organismo scelto come tema dell’anno. Essi dovranno dimostrare la capacità dello studente di comprendere, sintetizzare, costruire e manipolare le sue qualità spaziali. Tali modelli dovranno essere concepiti sia per un utilizzo puramente a video che in funzione di un’uscita su carta. Anche in questa fase il lavoro può essere svolto in gruppo secondo le modalità illustrate nel punto precedente. Scadenza di consegna del lavoro dell’anno La consegna degli elaborati richiesti per la prova d’esame dovrà essere effettuata almeno una settimana prima della data d’appello. Sono previste verifiche periodiche, programmate dalla docenza; Gli elaborati richiesti per le stesse costituiranno parte integrante dei materiali finali presentati alla prova d’esame. La totale mancata presentazione alle scadenze stabilite degli elaborati parziali sarà motivo di non ammissione agli appelli d’esame dell’A.A. di frequenza. Pagina e-learning del Corso E’attiva su e-learning la pagina del corso. Questa costituisce da tempo un canale privilegiato di comunicazione tra i docenti e gli studenti nel quale si trovano i programmi, gli argomenti delle lezioni ed il relativo calendario, l’elenco degli elaborati necessari per l’esame ed altre informazioni utili. Sulla pagina, inoltre, vengono pubblicate tutte le comunicazioni (date degli esami, orari di ricevimento, etc.) come pure gli avvisi e le eventuali variazioni dell’attività didattica (appuntamenti, etc.). Si raccomanda pertanto di visitare la pagina con regolarità. Esame Per poter sostenere l’esame è evidentemente necessario che lo studente abbia già sostenuto con successo l’esame di Scienza della Rappresentazione 2. Ciò premesso, l’esame verte sulla verifica degli elaborati prodotti; lo svolgimento dell’esame prevede inoltre una parte orale individuale che riguarderà sia gli argomenti delle lezioni che la conoscenza dei testi consigliati. Ricevimenti. I docenti e i loro collaboratori ricevono gli studenti secondo le modalità pubblicate sul sito del corso ogni settimana durante il secondo semestre. Durante questi incontri saranno esaminati gli elaborati prodotti e saranno forniti tutti i consigli e i chiarimenti necessari per migliorare la qualità del lavoro. Si prenderà nota, inoltre, del progresso dell’iter formativo di ogni studente. Mario Docci e Diego Maestri, Storia del rilevamento architettonico e urbano, Bari 1993
(Date degli appelli d'esame)
Mario Docci e Diego Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Bari 2009 (Nuova Edizione) Mario Docci, Strumenti didattici per il rilievo, corso di strumenti e metodi per il rilevamento dell’architettura, Gangemi Roma 2000 Mario Docci, Diego Maestri, Marco Gaiani, Scienza del Disegno, Città Studi 2017 Carlo Bianchini, Carlo Inglese, Alfonso Ippolito, 2016. I Teatri del Mediterraneo come esperienza di rilevamento integrato / The Theaters of the Mediterranean as integrated survey experience. Roma: Sapienza University press. ISBN: 978-88-98533-93-0 Carlo Bianchini, La Documentazione dei teatri antichi del Mediterraneo, Gangemi Roma 2012 Altri testi di consultazione: Emanuela Chiavoni, Il disegno di Oratori romani, Gangemi Roma 2008 Carlo Bianchini, La Scienza della Rappresentazione nella concezione di Guarino Guarini, Gangemi Roma 2008 Luca Ribichini, Il volto e l’architetto, Gangemi Roma 2008 Mario Docci, Manuale di disegno architettonico, Bari 1985 Mario Fondelli, Manuale di Topografia, 3voll.,Bari 1991 Riccardo Migliari, Il disegno degli ordini e l’architettura classica: cinque pezzi facili”, in “Disegnare, Idee, Immagini”, II2, Roma 1991 Cesare Cundari, Fotogrammetria architettonica, Roma 1983 Michela Cigola, Proposta di simbologia grafica per il Rilevamento architettonico e urbano, Roma 1988 Marco Carpiceci, “La fotografia per l’architettura e l’ambiente”, Fratelli Palombi Editori, 1997 Marco Carpiceci,”Il rilevamento dello spazio architettonico”, Kappa edizioni, Roma 2000 E. Chiavoni, Marina Docci, “Mole da olio e mole da grano tra paesaggio agrario e archeologia industriale. Il sistema dei frantoi e dei mulini ad acqua nell’Alto Lazio: conoscenza e valorizzazione”, Aracne, editrice Roma 2014 |
8 | ICAR/17 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
98751 -
STORIA DELL' ARCHITETTURA MODERNA
(obiettivi)
Il corso è finalizzato all’acquisizione delle conoscenze storiche e critiche riguardanti il rapporto tra città e territorio con particolare riferimento a temi e figure della tradizione europea.
Canale: 1
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ROCA DE AMICIS AUGUSTO
(programma)
Obiettivo principale del corso è la lettura dell’opera architettonica nella sua individualità: caratteri e tendenze generali, differenti scuole interpretative, corrispondenze con il contesto storico, mutamenti di concezione, verranno volta per volta evidenziati per via di deduzione dal costante esercizio di analisi delle singole opere. Il corso si incentra sullo svolgersi dell’architettura in Italia, con particolare riferimento a Roma, nel periodo compreso tra l’esordio romano di Donato Bramante e le proposte di Giovanni Battista Piranesi, ossia nell’arco di tempo compreso tra il XVI secolo e la seconda metà del XVIII. Verranno inoltre indicati alcuni riferimenti essenziali relativi all’architettura del Quattrocento per completare il panorama di un periodo in cui gli ordini architettonici, la spazialità derivata dalla prospettiva, il processo continuo di rielaborazione creativa dei modelli antichi rivestono un ruolo fondante nella progettazione.
Sommario degli argomenti: Il Cinquecento A - Lezioni 1. Introduzione generale, criteri e scelte del corso. Bramante da Milano a Roma. Opere: Santa Maria presso San Satiro e tribuna di Santa Maria delle Grazie a Milano; tempietto di San Pietro in Montorio; chiostro di Santa Maria della Pace; cortile del Belvedere. 2. La fabbrica di San Pietro: progetti e significati. Opere: progetti di Bramante, Raffaello e Peruzzi per San Pietro. 3. Progetti e sperimentazioni nell'architettura sacra del primo Cinquecento. Opere: i progetti di Peruzzi per il Duomo di Carpi e per San Domenico a Siena. I progetti per San Giovanni dei Fiorentini: Sansovino, Peruzzi, Sangallo. 4. Il tema del palazzo tra Roma e l'Italia settentrionale. Opere: Palazzo Caprini di Bramante; Giulio Romano, palazzo Maccarani a Roma, palazzo Thiene a Vicenza; Jacopo Sansovino, palazzo Gaddi a Roma, palazzo Corner a Venezia; Michele Sanmicheli, palazzo Bevilacqua a Verona; Palladio, palazzo Porto, palazzo Valmarana, palazzo Chiericati a Vicenza. Alessi, palazzo Marino a Milano. Opere pubbliche: Sansovino, la Libreria Marciana a Venezia; Palladio; la Basilica e la Loggia del Capitanio a Vicenza. 5. Regola e licenza: il problema del Manierismo in architettura. Opere: Raffaello, Palazzo Branconio dell'Aquila; Giulio Romano, Palazzo Te; Michelangelo, Biblioteca Laurenziana a Firenze. 6. Antonio da Sangallo il Giovane. Opere: Palazzo Baldassini, Palazzo Farnese, Santa Maria di Monserrato, la facciata di Santo Spirito in Saxia, i progetti e il modello per San Pietro. 7. Michelangelo a San Pietro. La tarda attività romana di Michelangelo. Opere: il San Pietro michelangiolesco; i progetti per San Giovanni dei Fiorentini, porta Pia, la cappella Sforza in Santa Maria Maggiore, i lavori a Santa Maria degli Angeli. 8. Il michelangiolismo, esiti e dissensi. Del Duca e Ligorio. Opere: Giacomo Del Duca, Tomba Savelli in San Giovanni in Laterano, porta S. Giovanni, sistema cupolare in S. Maria di Loreto, Santa Maria in Trivio, palazzo Cornaro; Pirro Ligorio, Villa d'Este a Tivoli, Casino di Pio IV in Vaticano. Palazzo Spada e i suoi architetti. 9. L'architettura dei Gesuiti e l'architettura sacra dopo la metà del Cinquecento. Opere: le chiese di Padre Tristano; Il Gesù a Roma di Vignola, il Redentore a Venezia di Palladio, Santi Paolo e Barnaba a Milano di Alessi, San Fedele a Milano di Tibaldi. 10. Sintetismo e magnificenza a Roma alla fine del secolo. Opere: Giacomo Della Porta, Madonna dei Monti e San Paolo alle Tre fontane; Domenico Fontana, palazzo Lateranense, Scala Santa, Mostra dell'Acqua Felice, cappella Sistina in Santa Maria Maggiore; Martino Longhi il Vecchio, palazzo Cesi in Borgo, cappella Altemps in Santa Maria in Trastevere; Francesco da Volterra, San Giacomo degli Incurabili, cappella Caetani in Santa Pudenziana. B - Lezioni con visite guidate 1. Bramante e Raffaello: il coro di Santa Maria del Popolo e la cappella Chigi. Altre opere trattate: villa Madama di Raffaello. 2. La Farnesina di Peruzzi e la villa rinascimentale. 3. Peruzzi, palazzo Massimo alle Colonne; Sangallo, palazzo Regis, Palazzo Farnese e le aggiunte di Michelangelo. 4. Michelangelo, il Campidoglio. 5. Vignola, Villa Giulia e Sant'Andrea sulla Flaminia. Altre opere trattate: Palazzo Farnese a Caprarola, Sant'Anna dei Palafrenieri. 6. Il Collegio Romano. Della Porta, palazzo Maffei e palazzo Crescenzi-Serlupi, facciata del Gesù. Il Seicento A - Lezioni 1. Il primo Seicento a Roma e in Italia. Opere: Maderno, completamento di San Pietro; palazzo Borghese e il contributo di Ponzio; San Sebastiano fuori le mura di Ponzio. Milano: San Giuseppe e il palazzo di Brera di Richino; Bologna, San Salvatore di Magenta. I palazzi di Genova e il palazzo dell'Università di Bartolomeo Bianco. 2. Gianlorenzo Bernini. Opere: Facciata di Santa Bibiana, baldacchino di San Pietro, cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria, Palazzo Ludovisi, i progetti per il palazzo del Louvre a Parigi. 3. Bernini (II). Opere: San Tommaso a Castel Gandolfo, l'Assunta di Ariccia, Sant'Andrea al Quirinale, il colonnato di San Pietro, la Scala Regia, la Cattedra di San Pietro. 4. Francesco Borromini. Opere: San Carlo alle Quattro fontane, Sant'Ivo alla Sapienza, Oratorio dei Filippini, San Giovanni in Laterano, Santa Maria dei Sette Dolori. 5. Borromini (II). Opere: Palazzo Carpegna, Sant'Agnese a piazza Navona, il completamento di Sant'Andrea delle Fratte, palazzo di Propaganda Fide. 6. Pietro da Cortona. Opere: Santi Luca e Martina, il primo progetto e la realizzazione, villa Sacchetti al Pigneto, Santa Maria della Pace, Santa Maria in Via Lata, cappella Gavotti in San Nicola da Tolentino. 7. Cortona (II). Tendenze minoritarie barocche nella seconda metà del Seicento romano. Opere: Cortona, volta di palazzo Barberini, soffitti di Palazzo Pitti, volta di Santa Maria in Vallicella, volta e architettura della cupola dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso; Gherardi, cappella di Santa Cecilia in San Carlo ai Catinari. Pozzo, lavori a Sant'Ignazio, progetto per la chiesa degli Inglesi, San Francesco Saverio a Trento, la Jesuitenkirche a Vienna. 8. La seconda generazione del Seicento romano: autonomia e resistenze al Barocco. Opere: Carlo Rainaldi, chiese in piazza del Popolo; Carlo Fontana, completamento di Palazzo Ludovisi a Montecitorio, progetti di completamento di piazza San Pietro, progetto di una chiesa entro il Colosseo; Giovanni Antonio De Rossi: Palazzo D'Aste, cappella Lancellotti in San Giovanni in Laterano. 9. Fanzago a Napoli. Longhena a Venezia. Opere: Fanzago, il linguaggio decorativo nella Certosa di San Martino, la chiesa di San Giuseppe a Pontecorvo e la facciata della chiesa della Sapienza a Napoli. Longhena, la chiesa della Salute a Venezia. 10. Guarino Guarini. Opere: progetto per Santa Maria della Provvidenza a Lisbona, San Lorenzo, cappella della Sindone e palazzo Carignano a Torino, progetto per San Gaetano a Vicenza. B - Lezioni con visite guidate 1. Fontana del Tritone, Santa Susanna, facciata; palazzo Barberini; cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria. 2. Sant'Andrea al Quirinale; San Carlo alle Quattro fontane, tiburio e campanile di Sant'Andrea delle Fratte, palazzo di Propaganda Fide. 3. Piazza Navona, fontana dei Fiumi, Sant'Agnese in Agone; Santa Maria della Pace e palazzo Gambirasi; Sant'Ivo alla Sapienza; Chiesa Nuova, interno; Casa dei Filippini. 4. Facciata di S. Maria in via Lata; facciata di San Marcello; Palazzo D'Aste; Santa Maria in Campitelli. Il Settecento A - Lezioni 1. Il Settecento romano: il borrominismo e la corrente "arcadica". Opere: Giuseppe Sardi, la chiesa del Rosario a Marino; Filippo Raguzzini, l'ospedale di San Gallicano; Gabriele Valvassori, facciata di palazzo Doria al Corso, Santa Maria della Luce. Progetti della corrente "arcadica". 2. Il ruolo delle accademie e dei concorsi. Juvarra a Roma. Galilei e il concorso per la facciata di San Giovanni in Laterano. Opere: Juvarra: progetti di villa per tre dignitari e di chiesa a pianta centrale; cappella Antamoro in San Girolamo della Carità; Vittone, progetto per una città portuale e gli altri progetti in concorso. Vanvitelli e il porto di Ancona. La facciata di San Giovanni in Laterano di Galilei in rapporto agli altri progetti. 3. Juvarra e Vittone in Piemonte. Opere: Juvarra, Basilica e convento di Superga, Venaria Reale e la sua cappella, Palazzo Madama, San Filippo Neri e il Carmine a Torino, complesso di Stupinigi; Vittone, Santuario di Valinotto, Santa Maria di Piazza a Torino. 4. Vanvitelli e Fuga a Napoli. Opere: Vanvitelli, l'Annunziata e la chiesa dei Padri della Missione a Napoli; la Reggia di Caserta; Fuga, l'albergo dei Poveri e le grandi opere pubbliche del Settecento napoletano. 5. Piranesi e la cultura architettonica europea nella seconda metà del Settecento B - Lezioni con visite guidate 1. Interventi urbani nella Roma del Settecento: la scalinata di Piazza di Spagna, il porto di Ripetta, piazza Sant'Ignazio. 2. Ferdinando Fuga, il palazzo della Consulta. Nicola Salvi e il concorso per la fontana di Trevi. Altre opere trattate: Fuga, Santa Maria dell'Orazione e Morte; Salvi, Santa Maria in Gradi a Viterbo. 3. Tre grandi interventi settecenteschi nelle basiliche romane: Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme. Testi di base:
(Date degli appelli d'esame)
S. Benedetti, G. Zander, L'arte in Roma nel secolo XVI. L'architettura, Bologna, Cappelli, 1990 (ai fini del programma d’esame si vedano in particolare le pp. 61-85; 89-93; 111-130; 134-153; 157-162; 177-187; 201-205; 232-245; 264-287; 290-296; 333-338). W. Lotz, Architettura in Italia 1500-1600, a cura di D. Howard, Milano, Rizzoli 1997. R. Wittkower, Arte e architettura in Italia 1600-1750, Torino, Einaudi, 1993.
Canale: 2
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BENEDETTI SIMONA
(programma)
Si elencano di seguito gli argomenti e le opere, cui si farà riferimento nelle lezioni, per i singoli periodi storici trattati.
. L’architettura dell’Umanesimo e del Primo Rinascimento Il ritorno alla tradizione classica attraverso lo studio dell’antico, il ruolo dell’architetto, il ruolo della committenza, il metodo della prospettiva, l’importanza del progetto, l’uso degli ordini architettonici, gli impianti centrali e longitudinali, il palazzo rinascimentale, cenni sulla trattatistica. Opere, caratteri e tipologie dell’architettura di: Filippo Brunelleschi: l’Ospedale degli Innocenti, la cupola di S. Maria del Fiore, la chiesa e la Sacrestia Vecchia di S. Lorenzo, la Cappella Pazzi, chiesa di S. Spirito, rotonda degli Angeli. Leon Battista Alberti: Tempio Malatestiano a Rimini, facciata di S. Maria Novella a Firenze, Palazzo Rucellai a Firenze, chiese di S. Sebastiano e S. Andrea a Mantova. Giuliano da Sangallo e Francesco Di Giorgio Martini: S. Maria delle Carceri a Prato e S. Maria del Calcinaio a Cortona. Cenni sui alcuni palazzi fiorentini: Palazzo Medici-Riccardi, Palazzo Pazzi-Quaratesi, Palazzo Strozzi. Interventi a Roma nel secondo Quattrocento; palazzo Venezia e palazzo della Cancelleria, principali opere religiose realizzate alla fine del XV secolo. Significativi interventi a scala urbana a Pienza e Urbino. L’architettura del Cinquecento Valutazioni critiche sulle principali tendenze espressive leggibili nell’architettura del Cinquecento: Classicismo, Manierismo, Sintetismo. Il lessico bramantesco dell’antico e nelle opere del ‘500. La tipologia del palazzo e della villa. L’edificio sacro nel primo Cinquecento e nell’età post-tridentina. Le personalità più significative e le loro opere: Donato Bramante: Milano - S. Maria presso S. Satiro, Tribuna di S. Maria delle Grazie; Roma- il chiostro di S. Maria della Pace, tempietto di S. Pietro in Montorio, Palazzo Caprini, il cortile del Belvedere in Vaticano, progetti per S. Pietro in Vaticano. Tipologie di edificio sacro a pianta centrale: S. Maria della Consolazione a Todi, S. Biagio a Montepulciano. Raffaello Sanzio: Cappella Chigi in S. Maria del Popolo, Chiesa di S. Eligio degli Orefici; Palazzo Pandolfini a Firenze, Palazzo Branconio dell’Aquila, Villa Madama, progetti per S. Pietro in Vaticano. Baldassarre Peruzzi: Villa Farnesina, Palazzo Massimo alle Colonne, progetti per S. Pietro in Vaticano. Giulio Romano: Palazzo Maccarani a Roma, Villa Lante al Gianicolo, Palazzo Te a Mantova, casa propria in Mantova, cortile della Cavallerizza nel Palazzo ducale a Mantova. Jacopo Sansovino: sistemazione di piazza S. Marco a Venezia, Biblioteca Marciana e Zecca, palazzo Corner della Ca’ Granda. Antonio da Sangallo il Giovane: Palazzo Baldassini e palazzo Farnese a Roma, Chiesa di S. Spirito in Sassia, progetti e modello per S. Pietro in Vaticano, Cappella Paolina e Sala Regia in Vaticano. Michelangelo: progetto per la facciata di S. Lorenzo a Firenze, Cappella Medici, Biblioteca Laurenziana, piazza del Campidoglio a Roma, Cappella Sforza in S. Maria Maggiore, progetti e realizzazioni in S. Pietro, S. Maria degli Angeli, Porta Pia . Due cantieri diacronici a scala urbana: storia della trasformazione della fabbrica di S. Pietro in Vaticano (progetti, ipotesi, effettive realizzazioni); storia della definizione e trasformazione della piazza del Campidoglio. Andrea Palladio: La Basilica di Vicenza, Chiesa di S. Giorgio Maggiore e del Redentore a Venezia, Palazzo Thiene, Palazzo Porto, Palazzo Chiericati, Palazzo Valmarana, Loggia del Capitanato, principali ville, il Teatro Olimpico. Jacopo Barozzi da Vignola: Villa Giulia, Villa Farnese a Caprarola, chiesa di S. Andrea in via Flaminia, S. Anna dei Palafrenieri, chiesa del Gesù e la tipologia degli edifici sacri nel dibattito post-tridentino. Pirro Ligorio: Casino di Pio IV in Vaticano, Villa d’Este a Tivoli. Giacomo della Porta: Chiesa del Gesù, Palazzo della Sapienza, facciate delle chiese di S. Maria ai Monti, S. Maria in Scala Coeli, S. Paolo alle Tre Fontane. Martino Longhi il Vecchio: Torre del Campidoglio, Palazzo Cesi in via della Conciliazione, Chiesa di S. Girolamo degli Schiavoni. Domenico Fontana: il Palazzo del Quirinale, il Piano urbanistico sistino, il trasporto dell’obelisco in piazza S. Pietro, cappella Sistina in S. Maria Maggiore, opere architettoniche nella zona di S. Giovanni in Laterano (Palazzo del Laterano, Scala Santa, Loggia delle Benedizioni), Acquedotto Felice e Mostra dell’Acqua Felice. Francesco da Volterra: S. Giacomo degli Incurabili. Architettura Barocca - Seicento Caratteri principali dell’architettura barocca: le complesse geometrie spaziali e l’osmosi tra spazio interno-spazio esterno, il tema della meraviglia e dello stupore, l'unità delle arti nell’opera architettonica, l’immagine complessiva dell’architettura come sovrapposizione di molteplici elementi linguistico-formativi. La grande generazione degli architetti del barocco romano e le loro opere: Carlo Maderno: S. Susanna, Palazzo Barberini, lavori in S. Pietro in Vaticano (facciata, portico, navata, confessione). Gianlorenzo Bernini: cappella Raymondi in S. Pietro in Montorio, il baldacchino in S. Pietro, fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona, Cappella Cornaro in S. Maria della Vittoria, Palazzo Ludovisi, sistemazione di Piazza S. Pietro, l’altare della Cattedra in S. Pietro, la chiesa di S. Andrea al Quirinale, Chiesa di S. Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, Collegiata di S. Maria Assunta ad Ariccia, progetti per il Louvre di Parigi. Francesco Borromini: S.Carlino alle Quattro Fontane, l’oratorio dei Filippini, S. Ivo alla Sapienza, S. Maria dei Sette Dolori, S. Giovanni in Laterano, S. Agnese in Agone, Palazzo di Propaganda Fide, completamento di S. Andrea delle Fratte. Pietro Da Cortona: Pigneto Sacchetti, volta di palazzo Barberini, chiesa dei Santi Luca e Martina, S. Maria della Pace, S. Maria in via Lata, cupola dei Ss. Ambrogio e Carlo al Corso. Cicli di decorazione architettonica nelle sale in Palazzo Pitti a Firenze, voltone di S. Maria in Vallicella e in Ss. Ambrogio Carlo al Corso. Carlo Rainaldi: Facciata di S. Andrea della Valle, S. Maria in Campitelli, Palazzo Pamphilj in piazza Navona, chiese di S. Maria in Montesanto e S. Maria dei Miracoli in piazza del Popolo, facciata posteriore di S. Maria Maggiore. Sviluppi del Barocco: Guarino Guarini: S. Maria della Provvidenza a Lisbona, S. Maria Ettinga a Praga, Cappella della Sacra Sindone a Torino, chiesa di S. Lorenzo a Torino, palazzo Carignano a Torino. Filippo Juvarra: Cappella Antamoro in S. Girolamo della Carità, Basilica di Superga a Torino, Villa reale di caccia a Stupinigi, Chiesa del Carmine a Torino. Architettura Tardo - Barocca tra Seicento e Settecento L’opera di Carlo Fontana (facciata di S. Marcello al Corso, completamento di Palazzo Ludovisi o di Montecitorio, complesso del S. Michele: casa dei ragazzi, ospizio, e riformatorio dei ragazzi). Il ruolo dell’Accademia di S. Luca e la nascita dell’architettura dell’Arcadia, i concorsi Clementini, il concorso per la facciata di S. Giovanni in Laterano: Carlo Buratti (progetti chiesa di Gesù Bambino, Duomo di Albano), Alessandro Galilei (facciata di S. Giovanni in Laterano); Giuseppe Sardi (chiesa del Rosario a Marino, battistero in S. Lorenzo in Lucina). Le facciate delle basiliche di S. Maria Maggiore e S. Croce in Gerusalemme. Opere architettoniche a scala urbana a Roma nel primo Settecento: Porto di Ripetta (Alessandro Specchi), Piazza di Spagna (Francesco De Santis), Piazza di S. Ignazio e ospedale di S. Gallicano (Filippo Raguzzini), Fontana di Trevi (Nicolò Salvi), Palazzo della Consulta a Roma (Ferdinando Fuga). L’opera di Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli a Napoli attraverso due opere significative: l’Albergo dei poveri e la Reggia di Caserta. Bibliografia:
(Date degli appelli d'esame)
- *L.H. Heydenreich, Il primo rinascimento. Arte italiana 1400-1460, Milano, Rizzoli, 1979 (Parte dedicata all’architettura). - *A. Bruschi, Brunelleschi e la nuova architettura fiorentina in: Storia dell’Architettura italiana- Il Quattrocento, Milano 1998, pp. 38-112 - *H. Burns, Leon Battista Alberti, in: Storia dell’Architettura italiana- Il Quattrocento, Milano 1998, pp. 114-164. - G. Simoncini, Roma. Le trasformazioni urbane nel Quattrocento, I vol., Città di Castello 2004 - A. Chastel, I centri del Rinascimento – Arte italiana 1460/1500, Milano 1979. - R. Wittkower, Principi architettonici nell’età dell’umanesimo, Torino 1967. - *Sa. Benedetti - G. Zander, L’Arte in Roma nel XVI secolo- L’Architettura, Cappelli, Bologna 2003 (per le opere specifiche) . - *G. Simoncini, Roma. Le trasformazioni urbane nel Cinquecento, I vol., Città di Castello 2008 - *W. Lotz, Architettura in Italia 1500-1600, a cura di D. Haward, Milano 1997. - Si. Benedetti, Il Palazzo Nuovo nella piazza del Campidoglio a Roma, Roma 2001. - *R. Wittkower, Arte e Architettura in Italia 1600-1750, Torino 1993. - *P. Portoghesi, Roma Barocca, Laterza Bari 1995 oppure Editori Riuniti Roma 2011. - Sa. Benedetti, L’architettura dell’Arcadia nel Settecento romano, Roma 1997. - J. Summerson, Architettura del Settecento, Milano 1990. - A.M. Matteucci, L’Architettura del Settecento, Torino 1988. - G. Pigafetta, Storia dell’architettura moderna. Imitazione e invenzione fra XV e XX secolo. Voll. I, II, Torino 2007. - Si ritengono altresì necessari i contributi segnalati durante il corso, forniti dal docente o messi a disposizione sulla piattaforma e-learning2. Per la nomenclatura degli elementi architettonici e varie tipologie si consiglia la consultazione di: - Enciclopedia Universale dell’Arte (E.U.A.) - Dizionario di Architettura e Urbanistica (D.A.U.) - Per un inquadramento dei vari periodi storici si suggerisce anche l’uso di un Atlante Storico.
Canale: 3
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RICCI MAURIZIO
(programma)
Programma del corso:
Il Quattrocento A – Lezioni 1. Brunelleschi e la nuova architettura “prospettica e sintattica”. Michelozzo Opere: Cupola di Santa Maria del Fiore, Ospedale degli Innocenti, Sacrestia Vecchia in San Lorenzo, San Lorenzo, Cappella Pazzi in Santa Croce, Santo Spirito, Rotonda degli Angeli, Palazzo di Parte Guelfa, tribune morte e lanterna della cupola di Santa Maria del Fiore; Michelozzo, Palazzo Medici, Rotonda della SS. Annunziata 2. Alberti e l’Antico Opere: il De re aedificatoria; Rimini, Tempio Malatestiano; Firenze, Palazzo Rucellai, facciata di Santa Maria Novella, Cappella Rucellai in San Pancrazio; Mantova, San Sebastiano, Sant’Andrea 3. Roma da Niccolò V (1447-1455) ad Alessandro VI (1492-1503) Opere: progetto di Niccolò V per San Pietro; San Giacomo degli Spagnoli; Loggia delle Benedizioni in San Pietro; Palazzo Venezia, Palazzetto e chiesa di San Marco; Santa Maria del Popolo; Ospedale di Santo Spirito; Sant’Agostino; Santa Maria della Pace; Belvedere di Innocenzo VIII; San Pietro in Montorio; Palazzo della Cancelleria 4. Firenze e la Toscana nella seconda metà del Quattrocento Opere: Firenze, Palazzo Pitti, Palazzo Strozzi, Sacrestia di Santo Spirito, Palazzo Gondi, Palazzo Scala, San Salvatore al Monte; Prato, Santa Maria delle Carceri; Poggio a Caiano, Villa Medici; Cortona, Madonna del Calcinaio 5. I “centri del Rinascimento”. Pienza. Siena. Urbino. Milano Opere: Pienza, cattedrale e Palazzo Piccolomini; Siena, Palazzo e Loggia Piccolomini, Palazzo Spannocchi, Cappella di Piazza, Villa Chigi alle Volte; Urbino, Palazzo Ducale, Duomo, San Bernardino; Milano, Cappella Portinari, Ospedale Maggiore; Bergamo, Cappella Colleoni; Milano, Santa Maria presso San Satiro; tribuna di Santa Maria delle Grazie; la canonica e chiostri di Sant’Ambrogio; Pavia, cattedrale B – Lezioni con visite guidate Il Cinquecento A – Lezioni 6. Bramante a Roma Opere: chiostro e convento di Santa Maria della Pace; Palazzo del cardinal Adriano Castellesi da Corneto (Giraud-Torlonia); Cortile del Belvedere; coro di Santa Maria del Popolo; Palazzo dei Tribunali e chiesa di San Biagio; SS. Celso e Giuliano; tempietto di San Pietro in Montorio; Palazzo Caprini 7. San Pietro: progetti ed esecuzione Opere: progetti di Bramante, Raffaello, Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane 8. La cerchia di Bramante: Raffaello e Baldassarre Peruzzi Opere: Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo, Sant’Eligio degli Orefici, Palazzo Alberini, Palazzo Branconio dell’Aquila, Villa Madama; Villa Chigi in Via della Lungara, Cappella Ghisilardi in San Domenico a Bologna, Palazzo Massimo alle Colonne 9. Giulio Romano e Antonio da Sangallo il Giovane Opere: Roma, Casa di Giulio Romano; Villa Lante al Gianicolo; Palazzo Stati Maccarani; Palazzo Adimari Salviati; Mantova, Palazzo Te; Duomo; Casa di Giulio Romano; Vicenza, Palazzo Thiene Roma, Palazzo Baldassini; Palazzo Farnese; Santa Maria di Monserrato; Santo Spirito in Sassia 10. Il Veneto. Falconetto, Sanmicheli e Sansovino Opere: Padova, Loggia e Odeon Cornaro; Luvigliano, Villa dei Vescovi; Verona, Palazzo Bevilacqua, Palazzo Canossa, Porta Nuova, Porta Palio, Madonna di Campagna, Cappella Pellegrini in San Bernardino; Venezia, Palazzo Grimani, Libreria Marciana, Loggia del campanile di piazza San Marco, Zecca, Palazzo Corner 11. Michelangelo architetto Opere: Firenze, Sacrestia Nuova in San Lorenzo, Biblioteca Laurenziana; Roma, il Campidoglio, aggiunte a Palazzo Farnese, San Pietro, progetti per San Giovanni dei Fiorentini, Porta Pia, Cappella Sforza in Santa Maria Maggiore, Santa Maria degli Angeli 12. Palladio Opere: Villa Godi a Lonedo; Vicenza, Palazzo Iseppo Porto, Basilica, Palazzo Chiericati, Palazzo Valmarana, Loggia del Capitanio, Teatro Olimpico; Villa La Rotonda; Villa Barbaro a Maser; Venezia, San Giorgio Maggiore, Redentore; I Quattro Libri 13. Vignola Opere: Bologna, progetti per San Petronio, Palazzo Bocchi, Portico dei Banchi, Porta Pia; Roma, Villa Giulia e chiesa di Sant’Andrea in Via Flaminia, facciata di Santa Maria dell’Orto, chiesa del Gesù, Sant’Anna dei Palafrenieri; Caprarola, Palazzo Farnese; Piacenza, Palazzo Farnese; la Regola delli cinque ordini e Le due regole della prospettiva pratica B – Lezioni con visite guidate Storia dell’architettura italiana. Il Quattrocento, a cura di F.P. Fiore, Milano, Electa, 1998 (ai fini del programma d’esame si vedano in particolare le pp. 38-199; 272-433).
(Date degli appelli d'esame)
W. Lotz, Architettura in Italia 1500-1600, introduzione di D. Howard, Milano, Rizzoli, 1997. R. Wittkower, Arte e architettura in Italia 1600-1750, Torino, Einaudi, 1993.
Canale: 4
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AZZARO BARTOLOMEO
(programma)
La Sapienza Università degli Studi di Roma
Facoltà di Architettura Storia dell’Architettura moderna AA. 2020 - 2021 Prof. Bartolomeo Azzaro Il Corso si articola secondo due specifiche modalità. La prima è costituita dalle lezioni in aula, la seconda dalle esercitazioni finalizzate a fornire conoscenze di base sugli elementi del lessico architettonico. Il corso prevede lezioni in aula e lezioni in visita alle opere, che hanno l’intento di aiutare lo studente ad una conoscenza ed una lettura storico – critica diretta dell’opera architettonica anche in relazione all’ambiente urbano. Indice sintetico dei principali argomenti svolti Note sul Rinascimento. Il concetto di Rinascimento. Il “ritorno all’antico” come piattaforma delle manifestazioni artistiche e letterarie dell’umanesimo italiano. - Leon Battista Alberti: opere - Filippo Brunelleschi: opere - Confronto tra le tendenze del primo Cinquecento: classicismo, manierismo, sintetismo. Donato Bramante: Prospettiva Prevedari, S. Maria presso S. Satiro, Tribuna di S. Maria delle Grazie a Milano, Chiostro di S. Maria della Pace, Belvedere in Vaticano, S. Pietro in Vaticano, S. Pietro in Montorio, palazzo Caprini, Coro in S. Maria del Popolo, S. Celso in Banchi. Raffaello: R. pittore, palazzo Jacopo da Brescia, palazzo Pandolfini a Firenze, palazzo Branconio dell’Aquila, Cappella Chigi, villa Madama, R. in S. Pietro. Giulio Romano: Palazzo Maccarani, palazzo Te e opere a Mantova. Baldassarre Peruzzi: Duomo di Carpi, lavori in S. Pietro, Villa Farnesina, progetto per S. Giovanni dei Fiorentini, tomba di Adriano VI in S. Maria dell’Anima, palazzo Massimo alle Colonne. 2 Antonio da Sangallo il Giovane: palazzo Baldassini, palazzo Farnese, S. Maria in Monserrato, opere in S. Pietro, S. Giovanni dei Fiorentini, la Zecca pontificia, palazzo Regis, palazzo Ossoli, S. Spirito in Saxia, Sala Regia, Casa di Sangallo in Via Giulia, Porta S. Spirito. - Michelangelo. Cappella Medici a Firenze, Biblioteca Laurenziana, M. in Campidoglio, opere in S. Pietro, lavori in palazzo Farnese, cappella Sforza in S. Maria Maggiore, S. Giovanni dei Fiorentini, S. Maria degli Angeli, Porta Pia, S. Giovanni dei Fiorentini. Giacomo Del Duca: tabernacolo Farnese, Tomba Savelli in San Giovanni in Laterano, S. Maria di Loreto, S. Maria in Trivio, palazzo Cornaro, Giardino Grande della Villa Farnese a Caprarola, Villa Mattei. - Il centro del Cinquecento romano, la Controriforma e il ruolo dei nuovi Ordini ecclesiastici. - Le architetture ecclesiastiche delle Confraternite e degli Oratori romani. Jacopo Barozzi da Vignola: S. Andrea a Via Flaminia, villa Giulia, palazzo Farnese a Caprarola, la Chiesa del Gesù, S. Anna dei Palafrenieri in Vaticano. Valeriano e Tristano: il Collegio romano, chiesa dell’Annunziata di Roma, S. Rocco a Lisbona. Pirro Logorio: palazzo Spada Capodiferro, palazzo Lancellotti, Villa d’Este a Tivoli, Casino di Pio IV in Vaticano, opere in Campidoglio. Martino Longhi il Vecchio: palazzo Borghese, torre in Campidoglio, S. Maria degli Schiavoni, Santa Maria della Consolazione. Guidetto Guidetti: S. Caterina dei Funari. L’architettura del secondo Cinquecento e lo sviluppo di Roma con papa Sisto V. Giacomo della Porta: il Gesù, il palazzo della Sapienza, palazzo Crescenzi Serlupi, palazzo Maffei Marescotti, S. Maria Scala Coeli, lavori in S. Pietro, S. Paolo alla Tre Fontane, chiesa della Madonna dei Monti;, San Luigi dei Francesi. Domenico Fontana: trasporto dell’obelisco in piazza S. Pietro, palazzo del Laterano, Scala Santa, Mostra dell’Acqua Felice, Cappella Sistina in S. Maria Maggiore, il Piano sistino di Roma. Francesco da Volterra: San Giacomo degli Incurabili, Cappella Caetani in Santa Pudenziana. 3 La transizione al Barocco. Ottavio Mascherino: San Salvatore in Lauro. Carlo Maderno: completamento di San Pietro, palazzo Barberini, Santa Susanna, Palazzo del Quirinale, Palazzo Chigi, cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. Flaminio Ponzio: San Sebastiano fuori le mura. Il Barocco - I protagonisti del Barocco romano. Gianlorenzo Bernini: baldacchino in S. Pietro; altare della Cattedra in S. Pietro; cappella Cornaro in S. Maria della Vittoria, cappella Raymondi in S. Pietro in Montorio, fontana del Tritone, fontana dei Fiumi; facciata di S. Bibiana, San Tommaso a Castel Gandolfo, chiesa dell’Assunta all’Ariccia, Sant’Andrea al Quirinale, palazzo Ludovisi, i progetti per il palazzo del Louvre a Parigi, Palazzo Chigi Odescalchi, colonnato di S. Pietro, Scala Regia, palazzo Barberini. Francesco Borromini: S. Carlino alle Quattro Fontane, Sant’Ivo alla Sapienza, S. Agnese a piazza Navona, San Giovanni in Laterano, Santa Maria dei Sette Dolori, Oratorio dei Filippini, palazzo Carpegna, palazzo di Propaganda Fide, opere in S. Andrea delle Fratte. Pietro da Cortona: villa Sacchetti al Pigneto, chiesa SS. Luca e Martina, chiesa di S. Maria della Pace, S. Maria in via Lata, decorazioni di palazzo Pitti, volte in S. Maria in Vallicella; volta e cupola di SS. Carlo e Ambrogio al Corso. - Protagonisti e sviluppi successivi Carlo Rainaldi: S. Maria in Campitelli, chiese in S. Maria del Popolo, facciata di S. Andrea della Valle, facciata posteriore di S. Maria Maggiore, palazzo Pamphili in piazza Navona. Giovan Antonio de Rossi: Palazzo Altieri, palazzo d’Aste – Buonaparte, cappella Ludovisi in S. Giovanni in Laterano. Carlo Fontana: chiesa di S. Rita in Campidoglio, facciata di S. Marcello al Corso, Collegio e chiesa dei Gesuiti a Loyola, progetto di una chiesa entro il Colosseo, il complesso del San Michele, il Carcere delle Donne, la cappella Cybo in S. Maria del Popolo. Guarino Guarini: progetto di S. Maria della Provvidenza a Lisbona, S. Maria Ettinga a Praga, cappella della Sacra Sindone, palazzo Carignano, chiesa di San.Lorenzo a Torino, Filippo Juvarra: progetto per la Villa per tre dignitari, Basilica e convento di Superga, S. Cristina e S. Carlo a Torino, il complesso di Stupinigi, la chiesa del Carmine. 4 Il settecento: il ruolo della Accademia di S. Luca, l’architettura dell’Arcadia e il persistere di esperienze barocche. Galilei: la facciata di S. Giovanni in Laterano; Vanvitelli: la Reggia di Caserta, il Lazzaretto di Ancona; Fuga: facciata di S. Maria Maggiore, palazzo della Consulta, chiesa dell’Orazione e Morte; Salvi: la fontana di Trevi; De Sanctis: scalinata di piazza di Spagna; Raguzzini: piazza S. Ignazio; Valvassori: Palazzo Doria Pamphili; Giuseppe Sardi: la chiesa del SS. Rosario a Marino, la cappella del Battesimo in S. Lorenzo in Lucina Testi di carattere generale
(Date degli appelli d'esame)
W. LOTZ, Architetture in Italia. 1500 – 1600, Milano, 1997 S. BENEDETTI, Fuori dal Classicismo. Sintetismo, Tipologia, Ragione nell’architettura del Cinquecento, Roma, II Edizione 1993. S. BENEDETTI–G. ZANDER, L’arte a Roma nel XVI secolo: L’Architettura, Bologna 1990. R. WITTKOVER, Arte e architettura in Italia 1600 – 1750, Einaudi, Torino Testi consigliati S. BENEDETTI, L’Officina Architettonica; tra autonomia ed eteronomia, in “Storia dell’Architettura”, I, 1, 1974. A. CHASTEL, I centri del Rinascimento. 1460 – 1500, trad. ital. Milano, Rizzoli 1965. A. BRUSCHI, Bramante architetto, Laterza Bari, 1969. J. S. ACKERMAN, L’Architettura di Michelangelo, trad. it., Torino 1968. S. BENEDETTI, Letture di Architettura. Saggi sul Cinquecento romano, Multigrafica Editrice, Roma 1988. S. BENEDETTI, Giacomo Del Duca e l’Architettura del Cinquecento, Officina edizioni, 1973. P. PORTOGHESI, Roma barocca. Storia di una civiltà architettonica, Bestetti Roma, 1966. S. BENEDETTI, Architettura come metafora: Pietro da Cortona stuccatore, Dedalo Bari,1980. P. PORTOGHESI, Borromini, Electa, Milano 1967 e pubblicazioni successive. S. BENEDETTI, Il falso dilemma classicismo–barocco nell’architettura di Gian Lorenzo Bernini, nel volume Immagini del Barocco, Bernini e la cultura del Seicento, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1983, pp. 71-92. AA. VV., Guarino Guarini e l’internazionalità del barocco, “Atti del Convegno dell’Accademia delle Scienze di Torino (1970), Torino 1972. S. BENEDETTI, L’architettura dell’Arcadia: Roma 1730 in Bernardo Vittone e la disputa fra classicismo e barocco nel ‘700, Atti del Convegno dell’Accademia delle Scienze di Torino 1972. S. BENEDETTI, L’Architettura dell’Arcadia nel ‘700, Bonsignori Editore, Roma 1997. A. M. MATTEUCCI, L’Architettura del Il Settecento, UTET, 1988. |
8 | ICAR/18 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||
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1044143 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un complesso residenziale di medie dimensioni integrato allo spazio aperto e al contesto ambientale. Il laboratorio integra gli elementi della progettazione architettonica e urbana con quelli più specifici della progettazione delle aree verdi e della analisi della città e del territorio. Si richiede allo studente di elaborare il progetto come sintesi degli aspetti morfologici, distributivi, tecnologico-costruttivi includendo nelle soluzioni architettoniche un certo grado di sperimentazione.
Canale: 2
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SALIMEI GUENDALINA
(programma)
Il tema prescelto è la progettazione di un centro culturale per le tre religioni monoteistiche
Per centro culturale per le tre religioni monoteistiche, non si intende, come si fa spesso -erroneamente- un inter-religioso, vale a dire un luogo dove tutti le religioni trovino asilo, con la compresenza di simbologie da esse derivate e la attuazione dei diversi culti, quanto piuttosto un luogo dove ciascuno possa esercitare la propria fede quale che essa sia (in questo caso si è preferito limitarsi alle tre religioni monoteistiche). Come si esprime in architettura un tale luogo? Evitando spazi promiscui, poiché i luoghi che possono essere usati da tutte le religioni simultaneamente non esistono e dove esistono sono luoghi del silenzio e della riflessione (cosa buona e bella ma che non corrisponde ad alcun culto). In architettura è possibile progettare spazi che possano servire a tutte le funzioni salvo il culto, che è differenziato e tale rimane; non ci soluzioni che possano aiutare a risolvere il problema della diversità irriducibile dei luoghi di culto. In luoghi aperti, come la piazza di Assisi, i religiosi delle diverse religioni hanno pregato ciascuno a modo suo. Ma era solo una piazza. Per il resto le religioni possono fare moltissimo insieme nel campo della cultura, dell'arte dell'assistenza nelle sue varie forme; ed è lo scenario che si ipotizza nel progetto del nostro laboratorio; condividere il medesimo luogo di culto -invece- è una forzatura inutile. Le diverse religioni vogliono esistere in pace e avere spazi autonomi per i loro culti e per altre necessità, cosa che raramente avviene. Promuovono incontri tra di loro, quando lo fanno ma non pensano minimamente a luoghi di culto condivisi. Solo alcuni enti pubblici pensano di dare vita a spazi interreligiosi, non le religioni stesse. - PIVA A. (red.), La città multietnica: lo spazio sacro, Padova, Marsilio, 1995 (fotocopie)
(Date degli appelli d'esame)
- AA.VV., La mostra “Città di pietra”, Architetture per “Progetto Sud” alla 10° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia 2006, Aion, Firenze, 2007, Bari, Punta Perotti, pp.24-83 (scansioni) - RAFFONE S., La casa di Abramo. Aula di preghiera e centro di incontro cristiano e islamico a Napoli, Napoli CLEAN, 2007 (scansioni) - CASCIANI S., “Lumen Center: the church of any God” in “Domus”, 2009/926, pp.44-47 (scansioni) - HUMANITAS, 2013/6 “Spazi e luoghi sacri” (scansioni) - LA FRANCA CERASI CASSUTO, “Architettura judaica in Italia: ebraismo, sito, memoria dei luoghi”, Flaccovio editore, 1994 (scansioni) - JOHN D. HOAG, Architettura islamica, Mondadori Electa, 1973 (scansioni) - LUDOVICO MICARA , Architetture e Spazi dell'Islam, Carucci, 1985 (scansioni) - HOFFMANN-AXTHELM DIETER, Das Haus der drei Religionen. Bet-und Lehrhaus Berlin, Dom Publishers, 2013 (consultato) Sitografia - http://hicarquitectura.com/2012/03/ivanna-sanjuan-centro-interreligioso-en-el-raval-barcelona/ - http://www.interculturatorino.it/glossary/dialogo-interreligioso/ - http://www.reset.it/reset-doc/berlin-petriplatz-quando-il-dialogo-interreligioso-incontra-larchitettura - http://www.thema.es/progetto-per-un-tempio-interreligioso/ - http://www.chiesacattolica.it/documenti/2007/01/00012356_dossier_statistico_immigrazione_2006_cari.html
Canale: 1
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PARTENOPE RENATO
(programma)
A.A. 2020- 21 COGNOME Nome e-mail Prof. PARTENOPE RENATO renato.partenope@uniroma.it, Collaboratori architetti: Sarah Karimi, Sara Petrolati. Insegnamento CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA - 15893 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III (codice 1035676) (Modulo) - Canale: 1 Semestre: 2 Crediti Ore di lezione 12 125 Attività formativa Supporto alla didattica in uso Attività di assistenza di collaboratori - revisioni. Modalità di frequenza Obbligatoria Modalità di erogazione Tradizionale Obiettivi dell’insegnamento Il Laboratorio di Progettazione Architettonica III vuole indicare una metodologia capace di cogliere gli aspetti operativi della progettazione con una particolare attenzione volta alla comprensione della forma dello spazio attraverso le modalità analitiche della rappresentazione. La “pianta”, la “sezione”, il “prospetto” saranno interpretati come l’espressione e la comunicazione dell’identità della forma dell'architettura oltre che un sistema organizzato di convenzioni rappresentative, storicamente consolidate, capaci di anticipare e di rendere consistente il complesso mondo di materiali che compongono lo spazio dell’architettura. Programma Il programma è centrato, dal punto di vista teorico, sul rapporto esistente tra Storia e Progetto nell'esperienza dell'architettura. Rapporto che si pone nel dibattito e nella riflessione culturale, oltre che nella pratica operativa delle trasformazioni urbane delle città italiane, in una forma contraddittoria e di difficile comprensione. Per indagare il rapporto tra Storia e Progetto, sarà affrontato criticamente il contributo teorico che la cultura architettonica italiana ha prodotto nell'ambito degli studi tipologici e morfologici dell'architettura e della città. Si ricorrerà alla dimensione intermedia di questo "pensiero" per identificare le categorie espressive specifiche della nostra disciplina e indicare così quegli elementi che archetipicamente la definiscono e che non possono essere alterati o manipolati oltre ogni limite per aderire alla dimensione vincente contemporanea dell'architettura/spettacolo. Un pensiero complesso, quello tipologico, e pieno di insidie ma anche pieno di avventure essendo la tipologia, almeno nella nostra interpretazione il campo più avanzato e sperimentale della ricerca architettonica. Una particolare attenzione sarà rivolta agli aspetti legati alla rappresentazione, espressione e comunicazione dei valori dell'architettura anche al di là delle finalità meramente operative stabilite dai disegni di progetto. Il Disegno, e quello autografo in particolare, sarà nell'esperienza didattica proposta, il modo specifico per materializzare il pensiero dell'architettura e anche il modo per opporsi a quel fenomeno di regressione della mano che caratterizza la nostra epoca e caratterizza in particolare gli studi che riguardano l'architettura. L’area del progetto è collocata nella prima periferia urbana di Roma in corrispondenza del Mausoleo di Alessandro Severo. Si studierà di quest’area un nuovo assetto urbano e architettonico con interventi di sostituzione/integrazione dell’edificato con una particolare attenzione alla nuova configurazione degli spazi pubblici e di quelli residenziali. Modalità di esame La valutazione sarà effettuata sui contenuti e sulla qualità degli elaborati prodotti dentro e fuori gli orari di Laboratorio. Si valuteranno le attività pratiche svolte e documentate (disegni, schizzi, plastici di studio, ecc.) e la conoscenza acquisita delle tematiche teoriche affrontate nelle lezioni e nello studio dei libri consigliati. - Prova orale - Valutazione del progetto Elaborati richiesti 1) Planimetria generale quotata dello stato di fatto e del progetto (1:1000); 2) Sezioni e profili quotati dello stato di fatto e del progetto (1:500); 3) Piante del progetto alle diverse quote (1:200); 4) Sezioni del progetto trasversali e longitudinali (1:200); 5) Prospetti con le ombre (1:200); 6) Dettaglio (1:50 - 1:20); 7) Prospettive e sezioni prospettiche dello spazio interno ed esterno; 8) Plastico del progetto (1:200); 9) Modello tridimensionale (modello digitale); 10) Quaderno di schizzi e studi preliminari (non meno di 50 pagg. form. A4). Bibliografia
(Date degli appelli d'esame)
- Gregotti, Vittorio, Dentro l’Architettura, Bollati Boringhieri, Torino 1991. - Jameson, Fredric, Il postmoderno, o la logica culturale del tardo capitalismo, Garzanti, Milano 1989. - Partenope, Renato, Architettura in bianco e nero, Iiriti ed., Reggio Calabria 2019. - Partenope, Renato, La casa è la città, Iiriti ed., Reggio Calabria 2009. - Purini, Franco, La misura italiana dell’architettura, Editori Laterza, Roma-Bari 2008. - Valery Paul, Tre dialoghi (Eupalinos o l'Architetto), Einaudi, Milano, 1990. Altre indicazioni bibliografiche saranno suggerite durante l’esperienza del Laboratorio.
Canale: 3
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MONACO ANTONELLO
(programma)
Il Laboratorio di progettazione architettonica è impostato sulla dialettica tra due termini fondamentali dell'architettura: il podio e il tempio. Al podio, elemento basamentale, di mediazione con il terreno e di raccordo fisico con il contesto localizzativo in cui si inserisce, si contrappone il tempio, emergenza astratta da una diretta compromissione con il proprio intorno, ovvero elemento rappresentativo del progetto all’interno di un più esteso ambito spaziale e figurativo.
I due elementi conformeranno un aggregato edilizio, da pensare come un luogo di nuove relazioni sociali, opportunamente integrato allo spazio circostante mediante un’adeguata organizzazione di volumi edilizi e spazi aperti. Il tema di progetto è applicato in un centro sportivo polifunzionale, all'interno del quale sarà proposto l'inserimento di un nuovo segno, cui conferire il carattere di spina dorsale di nuove relazioni collettive, elemento di scala gigante, di riferimento delle percorrenze e degli ambiti spaziali circostanti. Una più dettagliata indicazione sui termini tipologici, funzionali e dimensionali del progetto sarà fornita in un'apposita scheda tecnica, così come l'indicazione dell'ambito localizzativo in cui sarà applicato il progetto. Il tema del laboratorio rientra in una programmazione triennale, volta a sondare le possibilità di conferire un nuovo ruolo ad ambiti spaziali di scarsa rilevanza, mediante l'insediamento di complessi edilizi dotati di una forte riconoscibilità, quali fulcri di nuove attività d'uso collettivo. I lavori del triennio svilupperanno il medesimo tema funzionale secondo diverse angolazioni organizzative, al fine di verificare la possibilità di conferire nuove qualità ad ambiti urbani scarsamente strutturati. - G. Grassi, La costruzione logica dell'architettura, Padova, 1967.
(Date degli appelli d'esame)
- C. Martí Arís, Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Milano, 1990. - A. Monaco, Architettura aperta. Verso il progetto in trasformazione, Roma, 2004. - R. Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell'opera di otto architetti contemporanei, Milano, 2005. - F. Purini, Comporre l’architettura, Bari, 2000. - L. Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Milano, 1977. - B. Zevi, Saper vedere l'Architettura. Saggio sull'interpretazione spaziale dell'architettura, Torino, 1948.
Canale: 4
Canale: 5
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CRICONIA ALESSANDRA
(programma)
Progetto di una scuola per le arti e lo spettacolo nell’area dell’autoparco della Polizia Municipale a viale delle Mura Portuensi, situata di fronte alle Mura di Urbano VIII e alle spalle del mercato di Porta Portese, nel XVI Municipio.
L’area, circa 6.000 metri quadrati di terreno recintato, è parte del territorio Portuense, in antichità la città trans Tiberim occupata dalle ville e dagli horti dei patrizi romani, quindi nel Medioevo sede del cimitero ebraico (Campus Iudaeorum) e campagna lasciata fuori dalla cinta urbana dopo l’edificazione delle Mura di Urbano VIII (1642-1644). Utilizzata come terreno agricolo, in età moderna l’area Portuense venne occupata da capannoni industriali e fabbriche di ceramica anche in virtù della ferrovia e della stazione di Trastevere che, oltre alla via d’acqua del fiume, erano un altro accesso all’area. Caduta nel degrado, l’area di Porta Portese-Clivo Portuense è diventata nel 2012 ambito di valorizzazione per la riqualificazione dell’intero comparto compreso tra le rive del Tevere e le pendici di Monteverde, in particolare per la ristrutturazione del mercato di Porta Portese, e per il recupero del patrimonio storico-archeologico – ex Arsenale Pontificio, ex-Gil, cinema Sacher, Palazzo degli Esami – che comprende anche l’area comunale dell’autoparco della Polizia municipale, attualmente occupata dall’hangar che Hitler regalò a Mussolini per parcheggiare il suo idrovolante e che venne trasferito qui dal lago di Bracciano nel dopoguerra. Contrappunto a questo progetto è il parco delle Mura gianicolensi occupate attualmente da due parcheggi-depositi dell’Ama che gravano sulle Mura, impedendone la fruizione e la vista e che secondo il PRG del 2008 andrebbero liberate per la realizzazione del parco lineare come previsto dalle carte Risorse e Obiettivi dell’Ambito di programmazione strategica delle Mura. Infine, sebbene la stazione di Trastevere e il deposito dell’Atac adiacente all’autoparco della Polizia municipale se non vengano menzionati nei documenti di valorizzazione, essi sono presenze di cui tenere conto nello studio del contesto urbano. Il laboratorio adotta come testi di riferimento i seguenti volumi: Ludovico Quaroni, "Progettare un edificio", Kappa, Roma 2001; Herman Hertzberger, "Lezioni di architettura", a cura di Michele Furnari, Laterza, Roma-Bari 1996; Kevin Lynch, "L’immagine della città", Marsilio, Venezia 2013; Le Corbusier, "Verso un’architettura", Longanesi, Milano 1989 e consiglia la consultazione delle principali riviste di architettura italiane e straniere per quanto riguarda i progetti.
(Date degli appelli d'esame)
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12 | ICAR/14 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||
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ELEMENTI DI RESTAURO
(obiettivi)
Il corso si pone l’obiettivo di fornire agli studenti la conoscenza di base dei principali elementi e dei caratteri stilistici e costruttivi caratterizzanti l'architettura nel suo sviluppo storico. Tali acquisizioni saranno più direttamente applicate allo specifico organismo architettonico scelto come tema di esercitazione. Inoltre, in connessione ai fondamenti della tutela, saranno affrontati alcuni temi di contenuto teorico, propedeutici alle questioni pratiche del restauro. Tali temi, anche se nell’ambito del Corso saranno trattati in veste teorica come contributo alla conoscenza, troveranno poi puntuale applicazione nel successivo Laboratorio di Restauro, nell’ambito del quale sarà guidato e definito il vero e proprio progetto dell’intervento.
Canale: 1
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DOCCI MARINA
(programma)
In stretta correlazione con gli obiettivi del corso, il programma d’esame mira ad illustrare i metodi e a fornire gli strumenti per la conoscenza e l’analisi dell’architettura, in vista del progetto di restauro che sarà sviluppato nel Laboratorio di Restauro del IV anno.
Gli argomenti delle lezioni si articoleranno in una prima parte, introduttiva, sulla disciplina del restauro (terminologia, aspetti teorici e brevi lineamenti storici della disciplina); ed in una seconda parte, più articolata, dove sarà dato ampio spazio alla illustrazione dei metodi e degli strumenti per la conoscenza del costruito storico e allo studio degli aspetti materici, costruttivi ed espressivi dell’architettura. Per poter sviluppare le capacità di lettura e di analisi del costruito, premessa indispensabile per ogni azione conservativa e di restauro, è prevista una esercitazione da svolgersi su un tema a scelta dello studente ma concordato con la docenza, che presenti problemi di conservazione e garantisca la possibilità di libero accesso al fine di condurre, in modo efficace, i rilievi diretti e gli approfondimenti in merito a fasi storiche e costruttive, trasformazioni, materiali, caratteri e tecniche costruttive. L’esercitazione potrà essere svolta in gruppo da un massimo di tre allievi. Qualora l’emergenza sanitaria non permettesse di effettuare i sopralluoghi, i temi oggetto dell’esercitazione saranno proposti dalla docenza che fornirà anche il materiale di base. Saranno inoltre effettuate una o due visite guidate a siti archeologici, edifici o musei di particolare interesse per la disciplina del restauro (compatibilmente con l’attuale emergenza COVID). Le lezioni saranno così articolate: INTRODUZIONE ALLA DISCIPLINA DEL RESTAURO • la terminologia di base; • lineamenti storici e teorici della disciplina; • i nessi fra la conoscenza della fabbrica e il progetto di restauro. METODI E STRUMENTI PER LA CONOSCENZA • la ricerca archivistico-documentaria, iconografica e bibliografica; • il rilievo diretto e fotografico come strumento di conoscenza; • le analisi storiche e territoriali volte a comprendere i rapporti della fabbrica con il suo contesto storico-geografico; • l’indagine visiva e la restituzione grafica degli apparecchi murari; • le indagini dirette ‘tematiche’ (allineamenti; spessori murari; analisi geometriche e metrologico-proporzionali; aspetti tipologici e costruttivi; ecc. ); • la complessità dell’organismo architettonico: lettura dei caratteri, delle trasformazioni, delle stratificazioni. Cenni sul metodo stratigrafico nell’architettura. • sintesi storico-critica delle fasi costruttive di un edificio storico e sua graficizzazione. CARATTERI COSTRUTTIVI ED ESPRESSIVI DEGLI EDIFICI STORICI • cenni sulla trattatistica storica; • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità sui materiali naturali; • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità sui materiali artificiali (laterizi, malte, intonaci); • le strutture murarie; • l’organismo architettonico: fondazioni; • l’organismo architettonico: elevati e dettagli costruttivi; • le strutture lignee negli edifici storici: solai e coperture; • le strutture ad arco e a volta negli edifici storici. G. CARBONARA, Teoria e metodi del restauro, in Trattato di Restauro architettonico, a cura di Giovanni Carbonara, Utet Torino 1996, vol. I, pp. 1-107.
(Date degli appelli d'esame)
G. CARBONARA, Analisi degli antichi edifici, in Trattato di Restauro architettonico, a cura di Giovanni Carbonara, Utet Torino 1996, vol. II, pp. 419-519. M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Torino 2001.
Canale: 3
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ACIERNO MARTA
(programma)
Il corso, oltre a proporre un nucleo di lezioni introduttive alla disciplina del restauro, approfondirà lo studio di metodi e strumenti per la conoscenza del costruito storico, considerando in modo specifico l’indagine degli aspetti tipologici, formali e costruttivi della fabbrica e più in generale lo studio storico-critico. L’illustrazione della pratica operativa, sarà integrata con l’approfondimento della componente teorica sottesa alle indagini stesse.
Le esercitazioni interesseranno lo studio di un monumento, o di una sua parte significativa, che presenti problemi di conservazione e che consenta la possibilità di un rilievo diretto. Lo studio sarà finalizzato alla conoscenza della fabbrica e delle sue trasformazioni. Le lezioni saranno così articolate: Cenni introduttivi sulla storia dell’architettura e sul restauro (10 ore) - La stratificazione architettonica come chiave di lettura per il restauro. - Il restauro architettonico: brevi cenni sulla storia e lo sviluppo della teoria nel tempo - Cenni di storia della storiografia architettonica: da strumento progettuale a disciplina storica Indicazioni di metodo e applicazione ad un tema di studio (55 ore) - Il contesto territoriale e paesaggistico: identificazione degli elementi naturali e antropici, trasformazione nel tempo e condizionamenti sull’architettura in esame. La rappresentazione cartografica storica e contemporanea. - Richiami di disegno e rilievo dell’architettura: lo studio diretto del monumento, le diverse scale di rappresentazione - La ricerca bibliografica, archivistica ed iconografica: identificazione delle fonti (natura critica, filologica, attendibilità) e studio della letteratura critica edita sul tema in esame - La restituzione filologica: metodi e ricadute operative - Le proporzioni e l’armonia delle parti nell’architettura. Studio spaziale, geometrico e metrologico in pianta e in alzato: modularità, tracciati regolatori, unità di misura. - Tipi e tipologie architettoniche degli edifici singoli e singolari. Analisi tipologica e comparativa nell’ambito del contesto geografico e storico. - Tipi e tipologie architettoniche nello studio dell’edilizia di base. - Il linguaggio architettonico, stile e ‘formatività’. Implicazioni teoriche e studio specifico e comparativo delle particolarità linguistiche del tema in esame. - La costruzione: brevi cenni alla trattatistica storica - La costruzione: elementi costruttivi e tecniche. - La complessità dell’organismo architettonico: lettura delle permanenze e delle trasformazioni Applicazioni operative dello studio storico dell’architettura (10 ore) - La dichiarazione di interesse e il regime vincolistico, cenni al Codice dei Beni Culturali. - La dichiarazione di Eccezionale Valore Universale per l’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale. Testi principali di riferimento
(Date degli appelli d'esame)
- A. BRUSCHI, Introduzione alla storia dell’architettura. Considerazioni sul metodo e sulla storia degli studi, Milano 2009. - J. SUMMERSON, Il linguaggio classico dell’architettura, Torino 1975 - L. GAZZOLA, Architettura e tipologia, Roma 1987. Testi per lo svolgimento dell’esercitazione - A. BRUSCHI, Indicazioni metodologiche per lo studio storico dell’Architettura, in L. BARTOLINI SALIMBENI, C. BOZZONI, G. CARBONARA, S. CERULLI, T. SCALESSE, A. WHITE, Lineamenti di storia dell’Architettura, Assisi-Roma 1978, pp.3-6. - G. CARBONARA (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Torino, 1996; vol. II, pp. 3-192; pp. 261-288; pp. 297-418; pp. 419-586; - G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Torino, 2004; - M. CAPERNA, Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico, Roma 2012. - D. FIORANI, Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli 2004
Canale: 4
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SALVO SIMONA MARIA CARMELA
(programma)
Il corso si articola in lezioni di tipo tradizionale che illustrano le tematiche generali relative alla storia e alla teoria del restauro, alle specificità che presentano gli edifici storici, in specie quelli del Novecento, e ad alcuni casi di studio di particolare interesse; consiste anche di un’attività seminariale relativa ad una esercitazione monografica condotta su di un edificio - o su parti significative di essi - che presentino problemi di conservazione.
Il tema monografico viene indicato dal docente all’inizio del corso. Le elaborazioni grafiche sono soggette a revisione da parte del docente, con discussione, durante il corso. Le lezioni riguardano, in particolare, la terminologia di base impiegata nell’ambito del restauro, la metodologia d'indagine dell'opera architettonica mirata alla conservazione dell'opera stessa, nelle sue valenze storico-estetiche, organizzazione delle ricerche storiche e archivistiche e documentarie, iconografiche e bibliografiche (con cenni alla tecnica di catalogazione e schedatura dei testi e delle fonti consultate), l'impiego del rilievo quale strumento di conoscenza, l'analisi diretta e le elaborazioni tematiche da svolgere sul rilievo stesso. Particolare attenzione è rivolta allo studio degli aspetti costruttivi ed espressivi delle opere architettoniche; a tal riguardo, le lezioni riguardano (anche con riferimento alla manualistica storica) gli aspetti tecnico-costruttivi, dal cantiere alla realizzazione delle opere (materiali da costruzione, ponteggi, tecniche costruttive dei muri in elevato, strutture orizzontali, coperture, finiture ecc.). Gli studenti sono incoraggiati a prendere in considerazioni le problematiche inerenti gli edifici del Novecento di riconosciuto valore storico, di qualsiasi tipologia, condizione e funzione. Salvo S., Restaurare il Novecento. Storia esperienze prospettive in architettura, Quodlibet, Macerata 2016.
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
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DOCCI MARINA
(programma)
In stretta correlazione con gli obiettivi del corso, il programma d’esame mira ad illustrare i metodi e a fornire gli strumenti per la conoscenza e l’analisi dell’architettura, in vista del progetto di restauro che sarà sviluppato nel Laboratorio di Restauro del IV anno.
Gli argomenti delle lezioni si articoleranno in una prima parte, introduttiva, sulla disciplina del restauro (terminologia, aspetti teorici e brevi lineamenti storici della disciplina); ed in una seconda parte, più articolata, dove sarà dato ampio spazio alla illustrazione dei metodi e degli strumenti per la conoscenza del costruito storico e allo studio degli aspetti materici, costruttivi ed espressivi dell’architettura. Per poter sviluppare le capacità di lettura e di analisi del costruito, premessa indispensabile per ogni azione conservativa e di restauro, è prevista una esercitazione da svolgersi su un tema a scelta dello studente ma concordato con la docenza, che presenti problemi di conservazione e garantisca la possibilità di libero accesso al fine di condurre, in modo efficace, i rilievi diretti e gli approfondimenti in merito a fasi storiche e costruttive, trasformazioni, materiali, caratteri e tecniche costruttive. L’esercitazione potrà essere svolta in gruppo da un massimo di tre allievi. Qualora l’emergenza sanitaria non permettesse di effettuare i sopralluoghi, i temi oggetto dell’esercitazione saranno proposti dalla docenza che fornirà anche il materiale di base. Saranno inoltre effettuate una o due visite guidate a siti archeologici, edifici o musei di particolare interesse per la disciplina del restauro (compatibilmente con l’attuale emergenza COVID). Le lezioni saranno così articolate: INTRODUZIONE ALLA DISCIPLINA DEL RESTAURO • la terminologia di base; • lineamenti storici e teorici della disciplina; • i nessi fra la conoscenza della fabbrica e il progetto di restauro. METODI E STRUMENTI PER LA CONOSCENZA • la ricerca archivistico-documentaria, iconografica e bibliografica; • il rilievo diretto e fotografico come strumento di conoscenza; • le analisi storiche e territoriali volte a comprendere i rapporti della fabbrica con il suo contesto storico-geografico; • l’indagine visiva e la restituzione grafica degli apparecchi murari; • le indagini dirette ‘tematiche’ (allineamenti; spessori murari; analisi geometriche e metrologico-proporzionali; aspetti tipologici e costruttivi; ecc. ); • la complessità dell’organismo architettonico: lettura dei caratteri, delle trasformazioni, delle stratificazioni. Cenni sul metodo stratigrafico nell’architettura. • sintesi storico-critica delle fasi costruttive di un edificio storico e sua graficizzazione. CARATTERI COSTRUTTIVI ED ESPRESSIVI DEGLI EDIFICI STORICI • cenni sulla trattatistica storica; • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità sui materiali naturali; • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità sui materiali artificiali (laterizi, malte, intonaci); • le strutture murarie; • l’organismo architettonico: fondazioni; • l’organismo architettonico: elevati e dettagli costruttivi; • le strutture lignee negli edifici storici: solai e coperture; • le strutture ad arco e a volta negli edifici storici. G. CARBONARA, Teoria e metodi del restauro, in Trattato di Restauro architettonico, a cura di Giovanni Carbonara, Utet Torino 1996, vol. I, pp. 1-107.
(Date degli appelli d'esame)
G. CARBONARA, Analisi degli antichi edifici, in Trattato di Restauro architettonico, a cura di Giovanni Carbonara, Utet Torino 1996, vol. II, pp. 419-519. M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Torino 2001.
Canale: 5
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DONATELLI ADALGISA
(programma)
All’interno del corso, oltre a un nucleo introduttivo alla disciplina del restauro, verrà dato spazio allo studio degli aspetti tipologici e formali della fabbrica, alla disamina degli aspetti costruttivi caratterizzanti l’architettura storica e alla comprensione di metodi e strumenti per la conoscenza del costruito tradizionale.
Le esercitazioni interesseranno lo studio di un monumento, o di una sua parte significativa, che presenti problemi di conservazione e che consenta la possibilità di un rilievo diretto. Lo studio sarà finalizzato alla conoscenza della fabbrica e delle sue trasformazioni. Le lezioni saranno così articolate: - nucleo introduttivo alla disciplina del restauro (5 ore): o la terminologia di base; o il restauro architettonico: breve excursus sulla storia e lo sviluppo della teoria nel tempo; o i nessi fra la conoscenza della fabbrica e il progetto di restauro; o introduzione alla metodologia d’indagine per la conoscenza della fabbrica. - metodi e strumenti per la conoscenza nel restauro (32 ore): • la ricerca storica per il restauro; • l’impiego del rilievo come strumento di conoscenza; • l’inquadramento storico e contemporaneo dell’edificio; • le proporzioni e l’armonia delle parti nell’architettura: studio geometrico-proporzionale e metrologico; • analisi tipologica e comparativa nell’ambito del contesto geografico e storico; • studio del linguaggio architettonico e comparativo delle particolarità linguistiche del tema in esame; • sintesi storico-critica: restituzione delle fasi costruttive di una fabbrica. - caratteri costruttivi ed espressivi di una fabbrica storica (33 ore): • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità su materiali naturali; • tecnologie e tecniche costruttive delle murature antiche: lessico, generalità su materiali artificiali (laterizi); • le strutture murarie; • l’organismo architettonico: fondazioni; • l’organismo architettonico: elevati e dettagli costruttivi; • intonaci e rivestimenti nell’edilizia storica; • le strutture lignee negli edifici storici: solai e coperture; • le strutture ad arco e a volta negli edifici storici Testi principali di riferimento
(Date degli appelli d'esame)
- A. BRUSCHI, Introduzione alla storia dell’architettura. Considerazioni sul metodo e sulla storia degli studi, Milano 2009; - G. CARBONARA (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Torino, 1996; vol. II, pp. 3-192; pp. 261-288; pp. 297-418; pp. 419-586; - G. CARBONARA (diretto da), Atlante del Restauro, Torino, 2004; - D. FIORANI, Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli 2004; - L. GAZZOLA, Architettura e tipologia, Roma 1987; - J. SUMMERSON, Il linguaggio classico dell’architettura, Torino 1975 |
6 | ICAR/19 | 75 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||
1055808 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE TECNOLOGICA DELL'ARCHITETTURA
(obiettivi)
E’ incentrato sulla sperimentazione progettuale delle tecnologie di trasformazione, realizzazione e gestione dell’ambiente costruito nell’ottica di un approccio esigenziale/prestazionale nella realizzazione degli organismi edilizi.
Obiettivo del Corso è formare gli studenti, allo sviluppo di soluzioni architettoniche, integrate e coerenti con la loro specifica concezione costruttiva, valutate rispetto ai contenuti di originalità e innovazione tecnologica nell’ottica della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, nel rispetto della qualità morfologica. Attraverso l’elaborazione di un progetto sviluppato alla scala urbana, edilizia e di dettaglio, gli studenti sperimenteranno l’uso di materiali, tecnologie, sistemi costruttivi e procedimenti realizzativi valutandone le ipotesi alternative sotto il profilo della sostenibilità nelle sue diverse accezioni.
Canale: 1
Canale: 2
Canale: 3
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BATTISTI ALESSANDRA
(programma)
L'attuale ordinamento del Corso di Laurea di Architettura U.E. prevede al secondo semestre del terzo anno di studi l’insegnamento fondamentale del “Laboratorio di Progettazione Tecnologica”, esame dell’area disciplinare della “Tecnologia dell'Architettura”. Esso si configura come un’esperienza di progettazione applicativa di sistemi ed elementi costruttivi ad un manufatto edilizio, considerato come “sistema” nella sua globalità e nelle sue singole parti, organizzate ed integrate tra loro in maniera olistica. Il Laboratorio, inoltre, introduce ai temi dell’efficienza energetica del progetto architettonico, propri del percorso di studio “tecnologico ambientale”. Particolare attenzione sarà posta riguardo ai criteri, metodi e strumenti orientati alla concezione integrata di soluzioni progettuali indirizzate al miglioramento della funzionalità/fruibilità, della sicurezza, del comfort, della flessibilità, della sostenibilità ambientale dell’intervento. L’elaborazione progettuale è organizzata per livelli di definizione progressivamente mirati all’approfondimento esecutivo delle soluzioni tecnologiche e costruttive. Nel Laboratorio, l’approfondimento progettuale degli aspetti tecnologico-costruttivi di un manufatto architettonico è finalizzato alla comprensione e la sperimentazione del corretto impiego dei sistemi tecnologici, dei componenti e materiali innovativi e delle tecniche di risparmio energetico e i miglioramento del comfort bioclimatico. Il Laboratorio pone il progetto al centro dell’attività didattica; per questo le attività di tipo teorico e quelle di tipo applicativo sono concepite come integrate e sincroniche nell’arco del semestre. In particolare, le conoscenze teoriche riguardano la concezione dei sistemi costruttivi ed i relativi elementi, secondo logiche prestazionali finalizzate alla qualità del manufatto architettonico, che trovano riscontro in sede progettuale nell’impiego di tecnologie tradizionali e/o innovative, in rapporto ai principi di sostenibilità ambientale. Di volta in volta dopo ogni lezione vengono caricate su e-learning dispense in .pdf
(Date degli appelli d'esame)
Battisti, A. (2012), Technologies for Small Buildings, Alinea Editrice, Firenze; Campioli, A., Lavagna, M. (2013), Tecniche e architettura, CittàStudi, Novara; Persiani S., Battisti A. (2015). Componenti Innovativi in Argilla per l'Architettura Sostenibile: Elementi Massivi a Prestazioni Migliorate. p.1-167, Edizioni Accademiche Italiane; Tucci F. (2014), Involucro, Clima, Energia. Qualità bioclimatica ed efficienza energetica in architettura nel progetto tecnologico ambientale della pelle degli edifici, Altralinea, Firenze.
Canale: 4
Canale: 5
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CELLUCCI CRISTIANA
(programma)
L’obiettivo del Laboratorio di Progettazione Tecnologica dell’Architettura è quello di guidare gli studenti in un approccio critico al progetto che indaghi la sua dimensione sostenibile rispetto al quadro esigenziale interno dei suoi utenti e al contesto economico, sociale e ambientale esterno.
Saranno dunque introdotti e applicati concetti teorici, approcci metodologici e strumenti progettuali del progetto tecnologico inteso come “progetto consapevole” in cui convergono aspetti formali e costruttivi, unitariamente orientati nell’ottica della sostenibilità nelle sue diverse accezioni e della qualità morfologica. Lo studente sarà guidato nella comprensione della complessità che caratterizza oggi il progetto sostenibile alle varie scale progettuali, attraverso un approccio consapevole alla costruzione e alle ripercussioni di questa sul mondo circostante secondo una linea temporale che considera lo sviluppo del presente e del futuro reciprocamente dipendenti. Nelle lezioni teoriche saranno, dunque, approfonditi criteri, requisiti e strategie progettuali relativi alla sostenibilità del progetto tecnologico a livello insediativo/territoriale, spazio/funzionale, energetico/ambientale, tecnologico costruttivo. Dal punto di vista pratico gli studenti saranno guidati in un’esperienza di progetto in cui verificare la relazione tra ideazione e costruibilità dell’architettura attraverso: - capacità critica di scelta di materiali, tecnologie e sistemi costruttivi, secondo un approccio esigenziale/prestazionale finalizzato alla qualità del manufatto architettonico; - l’approfondimento degli aspetti relativi all’impatto degli stessi materiali, tecnologie e sistemi costruttivi, sull’ambiente naturale e sull’uomo, nelle loro fasi di produzione, impiego e dismissione a conclusione del ciclo di vita. Lo studente sarà quindi stimolato ad assumere una capacità di discussione critica e sintetica delle proprie scelte progettuali in sintonia con gli obiettivi del corso. In base all'ordinamento, gli studenti hanno l’obbligo della frequenza e di partecipazione attiva alle attività di laboratorio (lezioni ed esercitazioni). Le presenze verranno controllate attraverso l’apposizione di firma in entrata ed uscita. Nardi, G. (2008), Tecnologie dell’architettura, Maggioli Editore
(Date degli appelli d'esame)
Campioli, A., Lavagna, M. (2013), Tecniche e architettura, CittàStudi, Novara. Petrignani A., (1994), Tecnologie dell'architettura, De Agostini, Novara. Ferrante T.(2008), Legno e innovazione, Alinea, Firenze. Tucci F. (2014), Involucro, Clima, Energia. Qualità bioclimatica ed efficienza energetica in architettura nel progetto tecnologico ambientale della pelle degli edifici, Altralinea, Firenze. Cellucci, C., Di Sivo, M. (2016), Habitat contemporaneo. Flessibilità spaziale e tecnologica. FrancoAngeli, Milano. Riviste: Detail, Arketipo, The Plan, Legnoarchitettura, Costruire in Laterizio, TECHNE - Journal of Technology for Architecture and Environment. Altre indicazioni bibliografiche saranno fornite durante le lezioni. |
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ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||
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1044250 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE
(obiettivi)
Il Laboratorio fornisce le basi concettuali e gli strumenti analitici per la previsione e l’interpretazione del comportamento di una struttura portante; fornisce inoltre i criteri per la verifica del soddisfacimento dei requisiti di prestazione secondo i metodi previsti dalla moderna normativa tecnica (nazionale e internazionale). Gli studenti, in piccoli gruppi, collaborano inoltre nel corso del semestre allo sviluppo di un progetto strutturale completo (relazione di calcolo ed elaborati grafici) di una costruzione.
Canale: 1
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LIBERATORE DOMENICO
(programma)
Materiali per uso strutturale: calcestruzzo e acciaio.
Sicurezza e prestazioni attese di un’opera strutturale. Azioni sulle costruzioni: peso proprio, carichi permanenti non strutturali, carichi variabili, azione sismica, azioni del vento, azioni della neve, azioni della temperatura, azioni eccezionali. Strutture in calcestruzzo armato: analisi strutturale, valutazione della sicurezza, stati limite ultimi (sforzo normale, flessione, taglio, torsione), stati limite di esercizio, dettagli costruttivi. Strutture in acciaio: stati limite ultimi (trazione, compressione, flessione, taglio, torsione, sollecitazioni composte), stabilità delle membrature, stati limite di esercizio, unioni bullonate, unioni saldate. Elementi di progettazione strutturale in zona sismica. Esercitazione: progettazione strutturale di un edificio di civile abitazione (analisi dei carichi, predimensionamento, analisi, verifica solai, travi, pilastri, fondazioni). Mezzina, M., Raffaele, D., Vitone, A. (a cura di), Teoria e pratica delle costruzioni in cemento armato, Vol. 1 – Dalla concezione strutturale alle verifiche agli stati limite, CittàStudi Edizioni, Novara, 2007.
(Date degli appelli d'esame)
Bernuzzi C., Costruzioni in acciaio. In: Manuale dell’ingegnere civile e ambientale (a cura di Riva P.A., Guadagni A.), Hoepli, http://www.manualihoepli.it/media/doc/C02_1205.pdf Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), D.M. 17/01/2018, www.cslp.it Circolare 02/02/2009, n. 617 – Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008, www.cslp.it Dispense del corso in formato pdf.
Canale: 2
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Bianco Vincenzo
(programma)
Premesse
Nella pratica professionale l’Architetto può trovarsi a dover: 1. Progettare una struttura in cemento armato (ma non solo) nelle tre fasi della progettazione previste dal codice degli appalti, ovvero a) studio di fattibilità tecnico-economica (preliminare), b) definitiva ed c) esecutiva; 2. Oppure, per le strutture più complesse, a dover interloquire con lo specialista Ingegnere Strutturista fin dalla concezione dell’opera. Dal Febbraio 2008, data di pubblicazione delle Norme Tecniche delle Costruzioni sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, la distinzione in zone sismiche del territorio italiano è stata sostituita dalla definizione dei valori dei parametri che definiscono la pericolosità sismica di base per ogni sito individuabile sull’intero territorio nazionale, in funzione di latitudine e longitudine. In questo modo il normatore ha di fatto classificato tutto il territorio nazionale come sismico. Ciò premesso, unito 1) alla vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano, ricco di edifici storici, realizzati ai sensi di normative obsolete e poco attente all’azione sismica (e.g. Regio Decreto n.2229 del 1939), e 2) alle tragiche conseguenze dei recenti eventi sismici che hanno colpito il territorio italiano, la sola progettazione per carichi gravitazionali non è molto utile. Gli aspetti salienti della progettazione delle strutture, agli Stati Limite, possono riassumersi in: 1. Definizione del modello di calcolo; 2. Valutazione della Domanda (S), mediante gli strumenti più propriamente della Scienza delle Costruzioni e della Teoria delle Strutture; 3. Valutazione della Capacità (R), mediante gli strumenti più propriamente della Tecnica delle Costruzioni; 4. Organizzazione spaziale degli elementi costituenti di base ai fini della realizzabilità e loro restituzione grafica. Da Professionisti, data la ricca offerta di Software agli Elementi Finiti (EF) commerciali che offrono di risolvere autonomamente (quasi) ogni aspetto del calcolo, dalla discretizzazione e modellazione agli EF fino alla redazione degli elaborati grafici, i neo-laureati in genere, spesso sviluppano la erronea convinzione che fare lo strutturista significhi usare un dato software senza avere né controllo né piena consapevolezza di cosa esattamente il software faccia. Questo è molto pericoloso perché la responsabilità dei calcoli è a carico del progettista. Obiettivi generali del Corso Fornire all’allievo Architetto le competenze necessarie per poter: 1. Progettare una struttura in cemento armato (in zona sismica, con i metodi più semplici, rinviando a corsi specialistici per metodi più complessi); 2. Interloquire con l’Ingegnere Strutturista alla pari e con cognizione delle problematiche inerenti la progettazione delle strutture; Definizione dell’iter progettuale: 1. Pre-dimensionamento; 2. Definizione del modello di calcolo; 3. Valutazione della domanda; 4. Valutazione della capacità; 5. Verifiche, ed eventuale iterazione dei passi precedenti; 6. Organizzazione tridimensionale e fattibilità; 7. Redazione elaborati grafici esecutivi. Fornire conoscenze teoriche necessarie ad affrontare la progettazione delle strutture (in c.a., nello specifico) partendo da una procedura semplificata, per una duplice ragione: 1. Poter sicuramente affrontare il pre-dimensionamento e la progettazione preliminare di una struttura; 2. Controllare in maniera critica i risultati ottenuti mediante analisi più avanzate e fatte con software commerciali che spesso svolgono, con un elevato grado di autonomia, la maggior parte delle operazioni caratterizzanti l’iter progettuale di cui sopra. Fornire un Metodo, un Modus Operandi, che possa essere utilmente impiegato anche qualora l’Architetto dovesse trovarsi a: 1. Verificare e migliorare strutture esistenti; 2. Progettare (o verificare) strutture realizzate con altri materiali, quali acciaio, legno, etc.. Il corso di Laboratorio di Progettazione Strutturale è uno fra gli esami più formativi per l’allievo Architetto perché sancisce un po’ il passaggio dallo status di Studente, a quello di Professionista. Lo studente deve dunque apprendere a consultare ed applicare la normativa tecnica, approfondire gli argomenti teorici in testi specialistici, selezionare ed utilizzare in maniera critica i software commerciali. Obiettivi specifici Il corso si pone come obiettivo di fornire all’allievo architetto conoscenze ed abilità tali da consentirgli di poter redigere il progetto esecutivo di una struttura in cemento armato, considerando le azioni sismiche ed in ottemperanza alla normativa tecnica vigente. Gli argomenti teorici trattati hanno lo scopo di fornire i fondamenti delle formulazioni e prescrizioni normative affinché queste vengano implementate con consapevolezza e senso critico. La valutazione della domanda è condotta con modelli e metodi di analisi di complessità crescente ed utilizzando consapevolmente gli strumenti di calcolo reperibili sul mercato. In quest’ottica, i modelli semplificati serviranno per valutare criticamente la bontà dei risultati ottenibili mediante software commerciali che, per essere competitivi, offrono all’utente un livello di autonomia sempre più spinto. Tali abilità vengono acquisite mediante l’applicazione, durante le esercitazioni, degli argomenti teorici trattati a lezione, al caso reale di una struttura in cemento armato di nuova costruzione. Attraverso la chiara definizione ed implementazione dei vari passi operativi che definiscono l’iter progettuale, e comprendenti 1) pre-dimensionamento, 2) definizione del modello di calcolo, 3) valutazione della domanda, 4) valutazione della capacità, 5) verifica e 6) redazione degli elaborati grafici, si intende fornire all’allievo architetto un modus operandi che potrà estendere alla valutazione di strutture esistenti ed al progetto ex-novo di strutture concepite con materiali diversi dal cemento armato. Nel dettaglio, gli obiettivi formativi specifici del corso di laboratorio di progettazione strutturale sono declinabili attraverso tutti i cinque descrittori di Dublino, come riportato di seguito. Descrittore di Dublino 1: (conoscenza e comprensione) alla fine del corso lo studente avrà appreso i modelli di calcolo per la valutazione della capacità, in termini sia di caratteristiche di sollecitazione che di deformazioni, degli elementi strutturali in cemento armato. Avrà appreso altresì le nozioni fondamentali inerenti la selezione ed impiego di modelli di calcolo, dai più semplici ai più complessi, per la valutazione della domanda. Descrittore di Dublino 2: (capacità di applicare conoscenza e comprensione) alla fine del corso lo studente saprà pre-dimensionare, verificare e rappresentare graficamente il progetto esecutivo di una struttura di cemento armato in zona sismica. Questo gli consentirà, da professionista, di redigere tutti gli elaborati progettuali necessari per l’iter autorizzativo-realizzativo e che comprendono relazioni di calcolo e relativi elaborati grafici. Descrittore di Dublino 3: (capacità critiche e di giudizio) tale capacità riguarda un duplice aspetto, ovvero 1) comprensione dei fondamenti teorici su cui si basano le formule analitiche e le prescrizioni normative, e 2) capacità di selezionare il modello di calcolo più adatto al caso studio e di valutare la bontà dei risultati ottenuti con software di calcolo commerciali mediante il confronto con i risultati ottenibili con analisi semplificate da svolgersi con un foglio di calcolo Excel®. Questo secondo aspetto è di particolare importanza per l’analisi sismica della struttura. Per questo motivo allo studente viene chiesto di applicare dapprima l’analisi statica equivalente per la valutazione della domanda in termini di taglio sulle travi e la successiva applicazione della gerarchia delle resistenze per progettare strutture duttili. Successivamente gli si chiede di eseguire un’analisi più raffinata ed onerosa, ovvero la analisi dinamica modale con spettro di progetto, da svolgersi necessariamente con un software commerciale agli elementi finiti. La bontà dei risultati ottenuti con la seconda sarà valutata alla luce dei risultati conseguiti con la prima. Descrittore di Dublino 4: (capacità di comunicare quanto si è appreso) la capacità di comunicare riguarda sia le nozioni teoriche apprese che quanto prodotto, applicando le nozioni apprese. La prima capacità consiste nel poter sostenere una conversazione sugli aspetti inerenti il calcolo strutturale con un lessico appropriato e con attenzione ai dettagli. La seconda capacità consiste nel saper redigere una relazione di calcolo corredandola di formule, grafici e quant’altro necessario a comunicare al lettore quali calcoli ha eseguito, con quali obiettivi e con quali risultati. La seconda capacità consiste altresì nel saper redigere elaborati grafici, in accordo con le consuete convenzioni di settore, e con un livello di dettaglio tale da poter comunicare, in maniera sicura ed inequivocabile, i dettagli costruttivi all’operatore preposto alla realizzazione del manufatto. Le attività che concorrono a sviluppare tali capacità sono le esercitazioni, nel corso delle quali gli studenti, in gruppi composti da non più di tre, devono redigere il progetto di alcuni elementi strutturali del loro edificio. Il costante dialogo e confronto con il docente durante tali esercitazioni concorre ad affinare tali capacità. Descrittore di Dublino 5: (capacità di proseguire lo studio in modo autonomo nel corso della vita) l’iter progettuale impiegato è composto da passi ben precisi, ovvero: 1) pre-dimensionamento, 2) valutazione della domanda, sia in termini di caratteristiche di sollecitazione che di deformazioni, 3) valutazione della capacità, 4) verifica, appurando che la capacità sia maggiore della domanda, 5) redazione dei disegni esecutivi. Il primo passo è basato su indicazioni di massima reperibili su manuali. Il secondo passo consiste nella scelta ragionata del modello di calcolo e della sua risoluzione, secondo gli strumenti più propriamente della Scienza delle Costruzioni e della Teoria delle Strutture. Il terzo passo consiste nell’impiego di modelli di calcolo specifici per le strutture in cemento armato, ed è basato sugli strumenti più propriamente della Tecnica delle Costruzioni. Il quinto passo è basato sulle convenzioni reperibili nella letteratura tecnica. L’aver compreso ed implementato durante le esercitazioni tale iter, in ottemperanza alla normativa tecnica vigente, conferisce allo studente l’autonomia che gli consentirà di saper operare anche in ambiti differenti quali ad esempio la verifica di strutture di cemento armato esistenti o la progettazione di strutture nuove di altri materiali quali acciaio o legno. Prerequisiti E’ indispensabile che, all’inizio dello studio della materia in oggetto, lo studente possegga una adeguata conoscenza dei seguenti argomenti: 1. Statica di travi elastiche isostatiche e determinazione delle caratteristiche di sollecitazione, quali taglio, momento flettente, torsione, eventuale sforzo normale; 2. Momenti di inerzia delle figure geometriche; 3. Teoria tecnica della trave alla De Saint Venant. Programma dell’insegnamento Il corso di 150 ore (12 CFU) in genere è articolato in circa 14 settimane, ciascuna comprendente due lezioni, per un totale di 27 lezioni da 5.5 ore l’una. Durante tutto il corso, le lezioni teoriche vengono alternate alle esercitazioni. L’insegnamento prevede i seguenti blocchi di lezioni teoriche ed applicazioni pratiche: Lezioni teoriche in cui vengono trattati i modelli di calcolo di capacità (R) propri delle strutture in cemento armato. Tali argomenti sono il fondamento delle formule analitiche di normativa. La loro conoscenza è fondamentale per applicare le formule e le prescrizioni di norma con consapevolezza e senso critico. Le esercitazioni svolte in parallelo a questo primo blocco di lezioni teoriche hanno come obiettivi: 1) applicazione di verifiche di sezioni sollecitate a taglio, flessione, presso-flessione, per la combinazione fondamentale dei carichi, 2) implementazione di tali formule in un foglio di calcolo Excel®. Tali formule, predisposte in forma tabellare lasciando chiaramente evidenti i parametri di input e output calcolati in automatico dal foglio, saranno anche ri-utilizzati successivamente, a mo’ di “programmino”, per il dimensionamento degli elementi strutturali nel caso di combinazione sismica dei carichi. Infatti, nella pratica professionale, spesso la relazione di calcolo è assemblata copiando ed incollando tali tabelle in un documento Word®. Lezioni teoriche inerenti la valutazione dell’azione sismica ed i metodi di Analisi a) Statica Equivalente (ASE) e b) Dinamica Modale con Spettro (ADMS). Per questo secondo metodo di analisi, vengono fornite le nozioni minime per poter affrontare con la necessaria consapevolezza i relativi calcoli rinviando a corsi specialistici per approfondimenti analitici più dettagliati. Le esercitazioni svolte in parallelo a questo secondo blocco di lezioni hanno come obiettivo ultimo il progetto degli stessi elementi strutturali progettati nel corso del blocco precedente (1-2 travi, 1-2 pilastri, più 1-2 nodi), nel caso di combinazione sismica dei carichi. La ASE è applicata eseguendo la maggior parte dei calcoli mediante un foglio Excel®. Il modello di calcolo del telaio è realizzato agli EF, mediante il CDS®, oppure mediante altri software commerciali quale ad esempio il SAP2000®. Sarà applicato il progetto in gerarchia delle resistenze per ottenere le domande (S) mentre le capacità (R) locali di sezione saranno valutate ri-utilizzando gli stessi fogli di calcolo già predisposti nel corso del primo blocco di lezioni teorico-pratiche. La ADMS sarà necessariamente svolta mediante software commerciale, nella fattispecie il CDS® offerto dalla STS. Esercitazioni pratiche, di riepilogo e mirate a produrre gli elaborati da presentare e discutere all’esame. Durante tutto il ciclo di lezioni si cerca di stimolare lo studio e lo sviluppo di senso critico ponendo domande di riepilogo e che richiamino concetti esposti in lezioni precedenti. Lezione 1. Introduzione al corso, contenuti, modalità e libri di testo consigliati. I carichi e loro combinazioni. Variabili aleatorie, con riferimento sia ai carichi che alle caratteristiche meccaniche dei materiali, distribuzione normale (o Gaussiana) della densità di probabilità, valori caratteristici. Lezione 2. Completamento delle combinazioni di carichi e caratteristiche meccaniche dei materiali costitutivi acciaio e calcestruzzo. Lezione 3. Inizio presso-flessione. Comportamento trave elastica omogenea isotropa inflessa. Comportamento trave inflessa omogenea isotropa con materiale costitutivo elasto-plastico perfetto. I campi di rottura di una sezione in c.a. presso-inflessa. Equazioni di congruenza, equilibrio, curva di interazione N-M. Corrispondenza biunivoca tra punti della curva N-M e diagrammi delle deformazioni corrispondenti a possibili scenari di incipiente collasso. Flessione come un caso particolare della presso-flessione. Lezione 4. (Esercitazione - E) Introduzione ad Excel®, calcolo della curva di interazione N-M della sezione trasversale di un pilastro. Definizione dei gruppi ed assegnazione del progetto da svolgere, così che tutte le esercitazioni riguarderanno sostanzialmente il loro edificio. Lezione 5. Il taglio nel cemento armato partendo dall'andamento delle isostatiche che si generano in una trave semplicemente appoggiata e soggetta ad un carico uniformemente distribuito nel regime elastico. Elementi in c.a. a) non armati ed b) armati a taglio: meccanismi resistenti e modelli di calcolo della capacità allo stato limite ultimo. Lezione 6. (E) Esercitazione - Progetto del solaio: 1) analisi dei carichi, 2) linee di influenza, 3) combinazione dei carichi, 4) valutazione delle sollecitazioni con schemi semplificati da manualistica, 5) progetto dell’armatura in ottemperanza alle prescrizioni del Cap. 4.1 della normativa vigente. Lezione 7. Elementi di Sismologia. Misure strumentali dei terremoti. Pericolosità sismica italiana. Introduzione ai concetti di Periodo di Riferimento (V_R), Probabilità di Eccedenza (P_(V_R )), Periodo di Ritorno (T_R), e loro relazioni. Lezione 8.(E) Continuazione con il progetto del solaio-tipo dell’edificio di ciascun gruppo di studenti. Lezione 9. Cenni di Dinamica dei sistemi ad un grado di libertà (SDOF) - Oscillazioni libere e forzate. Introduzione ai concetti di massa, rigidezza, resistenza, smorzamento viscoso, smorzamento critico, risonanza, coefficiente di smorzamento viscoso di Norma. Lezione 10. (E) Esercitazione - Progetto di una (due) travata(e): 1) Analisi dei carichi, 2) Modello statico semplificato, 3) Combinazione dei carichi, 4) Valutazione delle caratteristiche di sollecitazione, 5) Progetto delle armature a flessione e taglio in ottemperanza al Cap. 4.1. della normativa vigente. Lezione 11. Rappresentazione della risposta elastica all’azione sismica. Duttilità di materiale, di sezione, di elemento e di struttura. Rappresentazione della risposta elasto-plastica all’azione sismica. Fattore di comportamento. Lezione 12. (E) Implementazione delle formule di norma per il calcolo dello spettro elastico e di progetto in pseudo-accelerazione, in un foglio di calcolo Excel®. Tale esercitazione è propedeutica alle successive che riguarderanno l’applicazione dell’analisi statica equivalente per giungere a definire le azioni statiche che riguardano il telaio di interesse che sarà progettato applicando la gerarchia delle resistenze. Lezione 13. Cenni di dinamica dei MDOF: introduzione (qualitativa) ai modi di vibrare, risposta sismica dei sistemi a più gradi di libertà come combinazione lineare delle forme modali. Cenni al metodo agli elementi finiti, tipi di elementi finiti (frame, shell), discretizzazione della struttura. Tale lezione ha lo scopo di fornire agli studenti le nozioni minime necessarie per poter affrontare con sufficiente consapevolezza il progetto del loro edificio utilizzando anche un software agli Elementi Finiti (SAP2000 e/o CDS). Dettagli numerici esulano dagli scopi del presente corso e saranno affrontati in corsi specialistici. Lezione 14. (E) Progetto dei pilastri per soli carichi verticali: 1) analisi dei carichi, 2) pre-dimensionamento, 3) progetto dell'armatura in ottemperanza alla Normativa Vigente Cap.4.1. Revisione/continuazione delle esercitazioni precedenti. Lezione 15. Le NTC, il capitolo 7 dedicato alle nuove costruzioni in zona sismica. Strutture regolari e irregolari. Metodo di analisi statica equivalente. Lezione 16. (E) Introduzione al software commerciale agli Elementi Finiti: Implementazione della struttura, problematiche inerenti la continuità nei nodi, la modellazione degli elementi trave-pilastro (frame), delle pareti (shell), delle scale (soletta rampante o trave a ginocchio), solai infinitamente rigidi nel loro piano. A ciascun gruppo di studenti viene fornita una chiavetta hardware per l’utilizzo, a tempo limitato, della versione completa del software CDS®, offerto dalla ditta produttrice di software STS. Lezione 17. Analisi statica equivalente. Progetto di un telaio con Gerarchia delle Resistenze ai sensi del Capitolo 7 delle NTC2018. Parte 1. L’obiettivo è quello di progettare un solo telaio che conterrà la(le) travata(e) già progettata(e) (Lezione 10E) per i soli carichi verticali ed uno o due pilastri già pre-dimensionati ed armati per i soli carichi verticali (Lezione 14E). Questo dovrà stimolare il confronto tra le disposizioni di armature ottenute nei due casi e la necessità di uniformarle affinché siano tali da soddisfare entrambe le condizioni di carico, ovvero assenza e presenza di azione sismica. Sarà anche obiettivo applicare il Capacity Design su uno o due nodi del telaio. Lezione 18. (E) Valutazione delle azioni sismiche orizzontali statiche equivalenti ai sensi del punto 7.3.3.2 delle NTC2018, valutazione delle azioni da applicarsi ai nodi del singolo telaio selezionato. Tali calcoli sono eseguiti mediante un foglio Excel®. Le azioni nodali saranno successivamente applicate ad un modello agli EF del telaio, al fine di ottenere le sollecitazioni taglianti necessarie per innescare il progetto in gerarchia delle resistenze. Tale modello agli EF potrà essere realizzato con CDS® oppure con qualsiasi altro software agli EF, quale ad esempio il SAP2000®. Lezione 19. Analisi statica equivalente. Progetto di un telaio con Gerarchia delle Resistenze ai sensi del Capitolo 7 delle NTC2018. Parte 2: completamento. Duttilità di materiale, di sezione, di elemento, di struttura. Cerniere plastiche. Diagramma momento curvatura. Dettagli costruttivi in ottemperanza alle prescrizioni di norma. Lezioni 20-27. (E) Revisione e completamento del lavoro di gruppo e/o delle esercitazioni precedenti. Redazione degli elaborati per l’esame. Testi adottati e bibliografia di riferimento
(Date degli appelli d'esame)
La materia è molto formativa e sancisce un po’ il passaggio dallo status di studente a quello di professionista chiamato a redigere il progetto esecutivo di un edificio in cemento armato ai sensi della normativa tecnica cogente. Tale fine ultimo potrebbe richiedere, nella pratica professionale, di dover consultare a) diversi testi, b) la normativa tecnica, ed c) il manuale del/dei software impiegati. In quest’ottica, sebbene vengano indicati dei testi per chi volesse approfondire gli argomenti trattati a lezione, è fondamentale seguire il corso e fare riferimento alle dispense del docente che costituiscono, in tal senso, un utile sintesi. Lo studente viene guidato nell’apprendere a consultare i testi e/o la normativa tecnica in modo mirato. Testi adottati 1. Dispense del docente. 2. E. Cosenza, G. Manfredi, M. Pecce, Strutture in Cemento Armato – Basi della Progettazione, Hoepli Editore, Milano. 3. Emanuele Filiberto Radogna, (1998), “Tecnica delle costruzioni – 2. Costruzioni composte acciaio-calcestruzzo – cemento armato – cemento armato precompresso”, Editoriale Masson, Milano. 4. Emanuele Filiberto Radogna, (1997), “Tecnica delle costruzioni – 3. Sicurezza strutturale, azioni sulle costruzioni, analisi della risposta”, Editoriale Masson, Milano. 5. Andea Cinuzzi, Sergio Gaudiano, (2003), “Tecniche di progettazione per strutture di edifici in cemento armato”, Casa Editrice Ambrosiana, Milano. 6. ANIDIS (Associazione Nazionale Italiana Di Ingegneria Sismica) - SSN: Commentario al D.M. 16.1.1996 e alla Circ. n.65/AA.GG. del 10.4.1997 del Ministero LL.PP. 7. Ray W. Clough, Joseph Penzien, Dynamics of Structures, 3rd Edition, Computers & Structures Inc., 1995 University Avenue, Berkley, CA. 8. T. Paulay, M.J.N. Priestley, Seismic Design of Reinforced Concrete and Masonry Buildings, John Wiley & Sons Inc., New York. Normativa Tecnica 9. NTC2018 – DM 17 Gennaio 2018 - Aggiornamento delle «Norme tecniche per le costruzioni». Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n°42 del 20 febbraio 2018. 10. Circolare n°617 del 2 febbraio 2009, Istruzioni per l’applicazione delle Nuove norme tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008, (in attesa che venga pubblicata la nuova versione). 11. UNIEN 1992-1-1. Eurocode 2: design of concrete structures–Part1-1:general rules and rules for buildings. CEN European Committee for Standardization; December 2004. 12. UNI EN 1998-1. Eurocode 8 – design of structures for earthquake resistance – part 1: general rules, seismic actions and rules for buildings. CEN European Committee for Standardization; March 2005. Le dispense del docente (1) presentano le prescrizioni di norma ed i fondamenti teorici alla base delle formule analitiche reperibili in normativa. I testi (2,3,4) sono molto utili per approfondire gli argomenti teorici riguardanti le strutture in cemento armato, sebbene le prescrizioni ivi riportate non siano attualizzate ai sensi delle NTC2018. Il testo (5) è molto utile per la fase applicativa, perché presenta a) modelli di calcolo semplificati per i vari elementi strutturali, oltre ad utili indicazioni sulla b) disposizione delle armature e c) i dettagli costruttivi. Il testo (6) è utile perché riporta efficaci indicazioni per la modellazione agli elementi finiti di edifici in cemento armato. I testi (7,8) potrebbero essere utili per approfondire alcuni argomenti di dinamica delle strutture. Tali argomenti verranno introdotti a lezione puntando soprattutto sugli aspetti fisico-meccanici strettamente necessari alla comprensione della definizione dell’azione sismica e della dinamica delle strutture ad uno e più gradi di libertà. Tali argomenti saranno ripresi ed approfonditi in corsi specialistici di costruzioni in zona sismica. La Normativa Tecnica (9,10) sarà consultata ed utilizzata limitatamente ai capitoli 2,3, 4.1, 7.1, 7.2, 7.3, 7.4. La Normativa Tecnica (11,12) potrebbe essere consultata per approfondimenti su formule che dovessero risultare non abbastanza chiare sulla Normativa italiana (9,10) che rimane quella di riferimento.
Canale: 3
Canale: 4
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LUPOI ALESSIO
(programma)
RICHIAMI DI STATICA E SCIENZA DELLE COSTRUZIONI.
Risoluzione di schemi statici notevoli: travi in semplice appoggio e mensole. Tensioni e deformazioni. Legami costitutivi dei materiali. INTRODUZIONE ALLE COSTRUZIONI, NUOVE ED ESISTENTI Tipologie costruttive: Calcestruzzo, Acciaio, Legno. Metodi di progetto: Metodo semiprobabilistico agli stati limite. Aleatorietà delle resistenze e dei carichi. Coefficienti parziali di sicurezza dei materiali e delle azioni. Azioni: Carichi sulle costruzioni. Descrizione delle azioni gravitazionali, neve, vento e azione sismica. Combinazioni dei carichi. ELEMENTI DI ANALISI STRUTTURALE Analisi statica per carichi gravitazionali. Analisi statica lineare per azioni sismiche. Primi elementi di dinamica: l’oscillatore semplice. Analisi modale (dinamica lineare). Analisi sismica con spettro di risposta. Codici di calcolo agli elementi finiti. Calcolo delle sollecitazioni sugli elementi strutturali. Instabilità di aste compresse: metodo ω. ELEMENTI DI PROGETTAZIONE Analisi tipologica degli elementi strutturali resistenti: solai, travi, pilastri, pareti e setti. Analisi dei carichi e dimensionamento degli elementi strutturali resistenti. Definizione dell’organismo strutturale resistente. Rigidezza strutturale. Studio della risposta di telai piani in funzione della configurazione degli elementi strutturali resistenti. Studio della risposta di edifici a telai ed edifici misti telai/pareti. Regole di progettazione sismica di edifici in c.a. (regolarità in pianta ed in altezza). TEORIA DEL CEMENTO ARMATO Analisi sezionale: Comportamento sperimentale e meccanismi di rottura e duttilità. Flessione e Pressoflessione: Rottura bilanciata, fragile e duttile. Calcolo del momento ultimo. Progetto delle armature e verifica di resistenza. Dominio di interazione. Taglio: Calcolo delle tensioni tangenziali. Forza di scorrimento. Traliccio di Ritter-Morsch: armature per il taglio. Duttilità: concetto di cerniere plastica, curve Momento-rotazione e Forza-spostamento. INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI Rinforzo di travi e pilastri in c.a.. Rinforzi su elementi murari. PRINCIPI GENERALI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE
(Date degli appelli d'esame)
Schodek. Strutture. Patron Editore, 2004. Paragrafi specificati nel file indice allegato, dai seguenti capitoli: • Capitolo 1. Strutture: una panoramica. • Capitolo 2. Principi di meccanica • Capitolo 3. Analisi dei carichi (e distribuzione nelle strutture) • Capitolo 6. Flessione nelle travi (par. 6.1 e 6.2) • Capitolo 9. Telai a Nodi Rigidi. (par. 9.1, 9.2, 9.3.2, 9.3.3 • Capitolo 13. Moduli e griglie strutturali: disposizione generali di progetto • Capitolo 14. Sistemi strutturali: progetto per carichi laterali • Capitolo 15. Sistemi strutturali: approcci costruttivi. METODI DI PROGETTO E RIFERIMENTI NORMATIVI Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/1/2008) e Circolare Esplicativa C.S.LL.PP. (n.617/2009) • Capitoli 1 e 2. Principi generali e metodo di progettazione • Capitolo 3. Analisi dei carichi • Capitolo 4. Progettazione edifici in c.a. per carichi gravitazionali (par. 4.1, • Capitolo 7. Progettazione in zona sismica (par.) 7.1, 7.2, 7.3, 7.4 CEMENTO ARMATO Cosenza, Manfredi, Pecce. Strutture in cemento armato. Hoepli Editore. Estratti specificati dai seguenti capitoli: • Capitolo 1. Sicurezza e affidabilità strutturale (par. 1.1 e 1.5) • Capitolo 2. Materiali da Costruzione. • Capitolo 4. Stato Limite Ultimo per Pressoflessione • Capitolo 5. Duttilità e progetto di sezioni inflesse • Capitolo 6. Stato Limite Ultimo per Taglio (par. 6.5 escluso) Nunziata. Teoria e Pratica delle strutture in c.a.. Dario Flaccovio Editore. Vol. 1. La Tecnica e la Statica (2001) • Cap. 4. Statica del cemento Armato. (Sforzo Normale e Flessione, fino a par. 4.3.3. Pressoflessione, par. 4.6) Vol. 2. Solai, Scale, Travi, Pilastri, Fondazioni. Metodo agli stati limite (EC2). Esempi pratici applicativi (2004) • Capp. 1 (solai), 2 (scale), 3 (travi), 4 (pilastri): elementi utili alla progettazione. ACCIAIO Ballio, Mazzolani. STRUTTURE_IN_ACCIAIO. Hoepli Editore. • Capitolo 1 Sistemi Strutturali • Capitolo 2 Sicurezza Strutturale Fondazione Promozione Acciaio. QUADERNI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE. • 1. Fondamenti di progettazione in acciaio • 2. Progettazione con profili laminati a caldo – Travi • 3. I laminati mercantili nella progettazione in acciaio LEGNO Materiale disponibile dal sito promolegno
Canale: 5
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IMPIANTI TECNICI
(obiettivi)
Il corso intende fornire le conoscenze per la progettazione di sistemi impiantistici, finalizzata al comfort termoigrometrico e alla qualità dell’aria. Si intendono fornire le nozioni circa gli strumenti progettuali necessari per la valutazione tecnica relativa all'inserimento degli impianti tecnici all’interno di un edificio. Saranno ampiamente trattate le problematiche relative alla sostenibilità energetica ed ambientale dell’edificio, sia con riferimento alle nuove costruzioni (Edifici a Energia Quasi Zero), sia con riferimento alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Canale: 1
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DE SANTOLI LIVIO
(programma)
Argomenti
Introduzione al corso - Il tema dell'energia, obiettivi ONU e EU, Unità di misura ed esempi Strategia energetica nazionale, cosa è l'efficienza energetica, Diagramma psicrometrico ed esempi Richiami di trasmissione del calore (regime stazionario e variabile), Trasmittanza di una parete opaca e vetrata, l'inerzia termica Comfort termoigrometrico, Esercitazione sulla condensazione superficiale Qualità dell aria (IAQ), Esercitazione sulla condensazione interstiziale Caratteristiche dell'involucro edilizio, pareti opache e trasparenti, Esercitazioni sull'involucro edilizio Carichi termici invernali, Esercitazione sui carichi termici invernali Carichi termici estivi, Esercitazione sui carichi termici estivi Requisiti di ventilazionE, Esercitazione sui requisiti di ventilazione Elementi costitutivi degli impianti, Schede tecniche dei principali componenti impiantistici Revisione esercitazione studenti Classificazione impianti, Impianti di ventilazione e di termoventilazione Fonti rinnovabili dell'energia, Impianti di climatizzazione ad aria primaria e ventilconvettori:esempio di calcolo Problematiche di efficienza energetica, Impianti di climatizzazione a tutt'aria:esempio di calcolo Reti di distribuzione dei fluidi, Esercitazione sul dimensionamento canalizzazioni e tubazioni Schemi funzionali centrali termiche e dimensionamenti di massima, Esercitazione sulle centrali termiche Le comunità dell'energia, Tipologie impianti: autonomi e centralizzati. Esempi di impianti Energia e democrazia, Fabbisogni energetici e verifiche di legge. Certificazione energetica Revisione esercitazione studenti, Revisione esercitazione studenti Fondamenti di illuminotecnica, Esercitazione sul calcolo numero di lampade Fondamenti di illuminotecnica, Esercitazione sul calcolo del fattore di luce diurna Fondamenti di acustica 1/, Esercitazione sul tempo di riverberazione Fondamenti di acustica 2/2, Esercitazione isolamento acustico Progettazione degli Impianti di Climatizzazione (L. de Santoli, F. Mancini), Maggioli Editore, 2017
(Date degli appelli d'esame)
Benessere termico, acustico, luminoso (G. Moncada lo Giudice, L. de Santoli), CEA editrice, 1999 Le Comunità dell’energia (L. de Santoli), Quod Libet, 2011 Territorio Zero (L. de Santoli, Angelo Consoli), Minimum Fax, 2013.
Canale: 2
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MANCINI FRANCESCO
(programma)
1. Analisi della normativa vigente nell’ambito del risparmio energetico
2. Le caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio 3. Benessere e risparmio energetico nella progettazione degli edifici Il clima - L'uomo - L'involucro - L'impianto 4. Richiami: le grandezze fisico-tecniche: unità di misura e tecniche di misura 5. Carichi termici invernali ed estivi - Fabbisogno di energia primaria 6. Gli impianti di Climatizzazione e le tipologie edilizie. Classificazione (Sistemi a tutt’aria a portata costante, Sistemi a tutt’aria a portata variabile, Sistemi misti aria-acqua) 7. Il diagramma psicrometrico 8. Moto dei fluidi (Tubazioni per la distribuzione dell’acqua, Canalizzazioni per la distribuzione dell’aria, Esempio di dimensionamento dei sistemi a tutt’aria e ad aria-acqua) 9. Centrali e sottocentrali termiche e frigorifere - Schemi funzionali, Criteri di progettazione e manutenzione 10. Filtrazione dell’aria - Caratteristiche dei sistemi filtranti, criteri di scelta ed applicazioni 11. Impianti ad energie rinnovabili 12. Acustica: grandezze fondamentali, acustica dei suoni desiderati e indesiderati 13. Illuminotecnica: grandezze fondamentali, progettazione illuminotecnica di un ambiente interno. Progettazione degli Impianti di Climatizzazione (L. de Santoli, F. Mancini), Maggioli Editore, 2017
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 3
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Lo Basso Gianluigi
(programma)
1. Analisi della normativa vigente nell’ambito del risparmio energetico
2. Le caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio 3. Benessere e risparmio energetico nella progettazione degli edifici Il clima - L'uomo - L'involucro - L'impianto 4. Richiami: le grandezze fisico-tecniche: unità di misura e tecniche di misura 5. Carichi termici invernali ed estivi - Fabbisogno di energia primaria 6. Gli impianti di Climatizzazione e le tipologie edilizie. Classificazione (Sistemi a tutt’aria a portata costante, Sistemi a tutt’aria a portata variabile, Sistemi misti aria-acqua) 7. Il diagramma psicrometrico 8. Moto dei fluidi (Tubazioni per la distribuzione dell’acqua, Canalizzazioni per la distribuzione dell’aria, Esempio di dimensionamento dei sistemi a tutt’aria e ad aria-acqua) 9. Centrali e sottocentrali termiche e frigorifere - Schemi funzionali, Criteri di progettazione e manutenzione 10. Filtrazione dell’aria - Caratteristiche dei sistemi filtranti, criteri di scelta ed applicazioni 11. Impianti ad energie rinnovabili 12. Acustica: grandezze fondamentali, acustica dei suoni desiderati e indesiderati 13. Illuminotecnica: grandezze fondamentali, progettazione illuminotecnica di un ambiente interno. Progettazione degli Impianti di Climatizzazione (L. de Santoli, F. Mancini), Maggioli Editore, 2017
(Date degli appelli d'esame)
Benessere termico, acustico, luminoso (G. Moncada lo Giudice, L. de Santoli), CEA editrice, 1999 Progettazione di impianti tecnici (G. Moncada lo Giudice, L. de Santoli), Masson, 1995 Le Comunità dell’energia (L. de Santoli), Quod Libet, 2011 Territorio Zero (L. de Santoli, Angelo Consoli), Minimum Fax, 2013. |
8 | ING-IND/11 | 100 | - | - | - | Attività formative di base | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||
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1044251 -
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA
(obiettivi)
Il corso fornisce gli elementi teorico operativi e procedurali per la costruzione di un progetto per il governo della città contemporanea, del territorio e dell’ambiente, padroneggiandone in pieno i rapporti progettuali tra obiettivi, strategie e soluzioni spaziali, quelli interscalari tra assetti locali e visioni di insieme, quelli di costruzione del piano tra obiettivi compositivi, quantificazioni e apparati normativi. L’obiettivo formativo consiste nel governare la complessità delle trasformazioni territoriali nella costruzione integrata di nuovi assetti morfologici
Canale: 1
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RICCI LAURA
(programma)
Gli obiettivi del corso e la sperimentazione
Il corso si propone di fornire, attraverso un’intensa attività di sperimentazione, gli strumenti teorico-metodologici e operativi per la costruzione del progetto urbano, inteso come procedura finalizzata alla definizione progettuale e alla messa in coerenza di interventi di rilievo urbano, con riferimento a contesti delicati e potenzialmente sottoposti a consistenti trasformazioni. Questo sia attraverso una verifica della fattibilità ambientale, morfologica, economico-finanziaria e amministrativa, sia mediante l’individuazione del contributo dei soggetti e degli operatori coinvolti. L’esercitazione: il processo di pianificazione e la struttura metodologica di riferimento Tema del corso è la riqualificazione della periferia attraverso la sperimentazione, oggetto dell’esercitazione, di un processo di pianificazione che introduce, in una logica iterativa e interscalare, utilizzando una struttura metodologica di riferimento, un percorso scandito da livelli e fasi di approfondimento successivi. L’area di intervento riguarda il settore sud-ovest del territorio comunale di Roma, con particolare riferimento al Municipio XII. La struttura metodologica configura un processo a tre livelli, cui corrispondono differenti scale di lettura e strumenti di intervento: 1. Livello (21 ore): Schema direttore, 2. Livello (83 ore): Piano locale, 3. Livello (21 ore): Programma integrato. L’iter metodologico assume, per ciascun livello, una articolazione teorica in quattro fasi fortemente interattive: approfondimento conoscitivo, interpretazione-valutazione, esplicitazione degli obiettivi, progetto (individuazione e messa in coerenza di strategie e di azioni per il perseguimento degli obiettivi). Libro di testo
(Date degli appelli d'esame)
L. Ricci, “Roma. Il Nuovo Piano per una nuova Città”, in L. Ricci (a cura di), Piano locale e… Nuove regole, nuovi strumenti, nuovi meccanismi attuativi, Franco Angeli, Milano, 2009. Bibliografia L. Ricci, a cura di, Il nuovo Piano di Roma, Urbanistica 116, numero monografico, gennaio-giugno 2001. L. Ricci, Diffusione insediativa, Territorio, Paesaggio. Un progetto per il governo delle trasformazioni territoriali contemporanee, Carocci, 2005. L. Ricci, Il PRG '08 del Comune di Roma, Ananke 87, maggio 2019. G. Campos Venuti, XXI Congresso INU, La nuova legge urbanistica. I principi e le regole. Documento preliminare. Prime riflessioni e proposte, in Urbanistica Informazioni, n.141/1995.
Canale: 2
Canale: 3
Canale: 4
Canale: 5
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ITA | ||||||||||||||||||||
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LABORATORIO DI RESTAURO
(obiettivi)
In connessione a quanto già acquisito ed elaborato nel corso di Elementi di restauro, il Laboratorio ha il fine di approfondire i concetti relativi alla teoria e alla storia del restauro; di applicare i metodi per la comprensione degli organismi architettonici individuati come oggetto di studio; di indicare distintamente gli strumenti di lettura e di diagnosi dei fenomeni di degrado; di definire linee guida e modalità d'intervento progettuale; di informare sugli aspetti normativi, compresi quelli della catalogazione; di far esercitare gli studenti alla stesura del progetto di restauro.
Canale: 1
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BELLANCA CALOGERO
(programma)
L’obiettivo sarà quello di far emergere e maturare fra gli allievi le problematiche relative allo studio dell’organismo architettonico e giungere attraverso un percorso storico-critico, in parte avviato all’interno del corso di Elementi di Restauro, al progetto di Restauro, che prevede l’attenta analisi dello stato attuale e le relative proposte degli interventi. Ogni settimana sarà affrontato un singolo argomento specifico per arrivare alla stesura di un vero e proprio progetto di restauro, anche con la redazione di un computo metrico estimativo.
Si richiamano alcuni concetti base, ricollegandosi alle definizioni di restauro ed alla terminologia. Le tendenze attuali del Restauro: fondamento teorico del restauro, le più recenti posizioni, il restauro critico, il restauro critico-conservativo, la pura conservazione, la manutenzione-ripristino. La stagione del restauro filologico-scientifico da Corrado Ricci e Camillo Boito agli anni trenta-quaranta del Novecento con particolare riferimento a Roma. Una riflessione sul contesto culturale di Alois Riegl (1857-1905) e di Cesare Brandi (1906-1988). Questi due personaggi hanno lasciato una forte eredità nel modo di intendere la conservazione e il restauro. Il restauro archeologico: la riflessione su alcuni siti archeologici comprenderà aree urbane o preesistenze sparse nel territorio; tematiche relative alla protezione di siti, alla vulnerabilità, prevedibilità e carte del rischio quindi alla loro fruizione e alcune linee guida per la soluzione degli impianti tecnologici. Analisi dello stato attuale e interventi con esemplificazioni dei difetti della realtà architettonica: i degradi dei materiali e alcuni dissesti della struttura, indagini preliminari per la conoscenza, lettura analitica dei degradi dei materiali, il lessico NORMAL, genesi e processualità, esemplificazioni di alcuni casi di interventi. I dissesti e relativi interventi di consolidamento: fondazioni, strutture in elevazione, tema dell’arco e le volte, solai, coperture. Una particolare attenzione si rivolge alle opere provvisionali e alle puntellature da realizzare nei cantieri e nei casi di emergenza sismica. l tema dell’umidità: cause e rimedi. Adattamenti e criteri di museologia e museografia: si insiste sul concetto di restauro inteso come interpretazione critica; progetto museale: teorie e realizzazioni attraverso la lettura di alcuni episodi italiani ed europei. L’adeguamento liturgico. L’intervento nella città storica: i centri storici tra conservazione e innovazione. Il programma dettagliato presenterà alcuni suggerimenti bibliografici di approfondimento per ogni lezione.
(Date degli appelli d'esame)
Alcuni testi per la preparazione di base sono: G.CARBONARA, Avvicinamento al Restauro, Teoria, storia, monumenti, Napoli 1997. C.BRANDI, Teoria del Restauro, Roma 1963, e successive ristampe. G.CARBONARA, Restauro dei Monumenti. Guida agli elaborati grafici. Napoli 1990. C. BELLANCA, Ascoli Piceno e i suoi monumenti, primi avvicinamenti e riflessioni attraverso lo studio e le proposte di restauro, Ascoli, 2000. C. BELLANCA (a cura di,) Una didattica per il restauro, I, Roma 2008. C.BELLANCA e O.MURATORE, Una didattica per il restauro II, Esperienze a San Luigi dei Francesi e San Nicola dei Lorenesi, Firenze 2009. C. BELLANCA, Methodical approach to the restoration of historic architecture, Firenze 2011.
Canale: 5
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FIORANI DONATELLA
(programma)
Si effettueranno lezioni ex-cathedra ed esercitazioni pratiche condotte nei laboratori e in puntuali verifiche periodiche.
Descrizione sintetica degli argomenti delle lezioni: - problemi generali (lessico e campi di applicazione); - questioni teoriche (ambito del restauro - monumenti, centri storici, territorio, architettura moderna, archeologia, rapporto fra il restauro in architettura e nelle altre arti figurative; conservazione e progettazione, panoramica internazionale); - storia del restauro: dall’approccio ‘empirico’ alla preesistenza al dibattito attuale; - degrado delle superfici e delle strutture e tecniche d’intervento; - norme generali e carte del restauro. Oggetto dell’esercitazione: - verifica ed eventuale completamento della conoscenza storico-costruttiva già acquisita della fabbrica; - studio del degrado materico e strutturale; - analisi della compatibilità funzionale e dei problemi di accessibilità e sicurezza; - elaborazione del piano di fattibilità - sviluppo del progetto definitivo - definizione di dettagli esecutivi selezionali sulla base delle caratteristiche del tema di studio. - Teoria e storia del restauro:
(Date degli appelli d'esame)
• Breve antologia di scritti sul restauro (segnalati nel corso delle lezioni) • C. Brandi, Teoria del restauro, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1963; Einaudi, Torino, 1977. • D. Fiorani, Architettura storica e contemporaneità in Europa. Scenari operativi, prospettive culturali e ruolo del restauro, in “ArcHistoR”, III, 2016, 6, pp. 65-99 -Tecniche di restauro • D. Fiorani (a cura di), Restauro e tecnologie per il restauro, Carocci, Roma, 2009. • S.F. Musso, Tecniche di restauro, Utet, Torino, 2013.
Canale: 3
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CAPERNA MAURIZIO
(programma)
Il corso è articolato in una serie di lezioni riguardanti le finalità precipue del restauro e i criteri d’intervento sulle preesistenze, le problematiche di ordine conservativo, l’inquadramento storico della disciplina. L’attività didattica di Laboratorio ad integrazione delle lezioni sarà incentrata su un’esperienza applicativa condotta in aula, finalizzata al progetto e comprendente consegne periodiche del materiale elaborato.
Argomenti delle lezioni: - finalità del restauro (definizioni, lessico, ambiti di applicazione); - il percorso metodologico nel restauro; - l’analisi storica della preesistenza - la lettura strutturale, materiale e tecnologica - il processo valutativo e la diagnostica - l’analisi funzionale e la fruizione - i processi di degrado nelle strutture e nelle superfici architettoniche - metodi e tecniche d’intervento nel restauro - teoria e storia del restauro, dal XVIII secolo ad oggi - il dibattito attuale - l’ampliamento del campo disciplinare: dal monumento alla città storica, al territorio; - il rapporto fra antico e nuovo; - le carte del restauro - cenni di normativa Oggetto dell’esercitazione: - verifica ed eventuale completamento della conoscenza storico-costruttiva già acquisita della fabbrica; - studio del degrado materico e strutturale; - analisi della compatibilità funzionale e dei problemi di accessibilità e sicurezza; - elaborazione del piano di fattibilità - sviluppo del progetto definitivo - definizione di dettagli esecutivi selezionali sulla base delle caratteristiche del tema di studio. Testi
(Date degli appelli d'esame)
- C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963 (con successive riedizioni) - M.P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Torino 2001. - M. CAPERNA, Dal Laboratorio di Restauro Architettonico. Esperienze didattiche su alcuni monumenti romani, Roma 2003 - M. CAPERNA (a cura di), Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico, Roma 2012 Per lo studio del monumento architettonico: - A. BRUSCHI, Introduzione alla storia dell’architettura: considerazioni sul metodo e sulla storia degli studi, Milano 2009. - G. CARBONARA, Restauro dei monumenti. Guida agli elaborati grafici, Napoli 1990. - D. FIORANI, Restauro architettonico e strumento informatico. Guida agli elaborati grafici, Napoli 2004 Per ogni approfondimento: - Trattato di Restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, Torino 1996, voll. I-IV - Restauro architettonico e impianti, diretto da G. Carbonara, Torino, voll. V-VII (in 2 tomi) - Atlante del Restauro, diretto da G. Carbonara, Torino 2004, vol. VIII (in 2 tomi) - Restauro e tecnologie in architettura, a cura di D. Fiorani, Roma 2009 - G. CARBONARA, Architettura d’oggi e Restauro. Un confronto antico-nuovo, Torino 2011 - S.F. MUSSO (a cura di), Tecniche di Restauro: Aggiornamento (con banca dati), Torino 2013 Ulteriori indicazioni bibliografiche sugli argomenti affrontati nelle lezioni, o per ciò che riguarda lo svolgimento delle esercitazioni, saranno fornite nel corso del Laboratorio.
Canale: 4
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DAL MAS ROBERTA MARIA
(programma)
Programma
Il corso si pone l’obbiettivo di stimolare negli studenti nella lettura del monumento allo stato attuale per individuare le fasi del suo processo di trasformazione e i suoi valori storici e giungere attraverso un percorso storico-critico, in parte avviato all’interno del corso di Elementi di Restauro, al progetto di restauro, che prevede l’attenta analisi dello stato attuale e le relative proposte degli interventi. Le tendenze attuali del Restauro: fondamento teorico del restauro, le più recenti posizioni, il restauro critico, il restauro critico-conservativo, la pura conservazione, la manutenzione-ripristino. La stagione del restauro filologico-scientifico da Corrado Ricci e Camillo Boito agli anni trenta-quaranta del Novecento con particolare riferimento a Roma. Una riflessione sul contesto culturale di Alois Riegl (1857-1905) e di Cesare Brandi (1906-1988). Il restauro archeologico: la riflessione su alcuni siti archeologici comprenderà aree urbane o preesistenze sparse nel territorio; tematiche relative alla protezione di siti, alla vulnerabilità, prevedibilità e carte del rischio quindi alla loro fruizione e alcune linee guida per la soluzione degli impianti tecnologici. Analisi dello stato attuale e interventi con esemplificazioni dei difetti della realtà architettonica: i degradi dei materiali e alcuni dissesti della struttura, indagini preliminari per la conoscenza, lettura analitica dei degradi dei materiali, il lessico NORMAL, genesi e processualità, esemplificazioni di alcuni casi di interventi. I dissesti e relativi interventi di consolidamento: fondazioni, strutture in elevazione, tema dell’arco e le volte, solai, coperture. ll tema dell’umidità: cause e rimedi. Adattamenti e criteri di museologia e museografia: si insiste sul concetto di restauro inteso come interpretazione critica; progetto museale: teorie e realizzazioni attraverso la lettura di alcuni episodi italiani ed europei. L’adeguamento liturgico. L’intervento nella città storica: i centri storici tra conservazione e innovazione. DAL MAS, R.M., Progettazione ed esecuzione, in Restauro architettonico e impianti, Torino 2001, pp. 21-228.
(Date degli appelli d'esame)
BRUSCHI, A., Architettura come processo e trasformazione. Problemi metodologici e critici, in Architettura: processualità e trasformazione, a cura di M. Caperna e G. Spagnesi, Roma 2002, pp. 29-32. SPAGNESI, G. Introduzione al restauro delle architetture delle città e del territorio, Roma 2007. DAL MAS, R.M., Valore del monumento e progetto in tre edifici bellunesi. Collegio dei Gesuiti, “Crepadona”, Villa Doglioni-Dalmas, in «Dolomiti», 2009, pp. 43-51; DAL MAS, R. M., SPAGNESI, G., Roma: dalla Casa di Raffaello al palazzo dei Convertendi, nei «Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura», a cura del Dipartimento di Storia dell’Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici dell’Università di Roma «La Sapienza», Nuova Serie, Fascicolo 53 – 2010. CARBONARA, G., Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, Milanofiori Assago (MI) 2011. DAL MAS, R. M., Interventi progettuali per la fruizione di chiese romane su preesistenze classiche: Sant’Angelo in Pescheria e San Lorenzo de’ Speziali in Miranda, pubblicato in La cultura del restauro e della valorizzazione. Temi e problemi per un percorso internazionale di conoscenza, a cura di S. Bertocci e S. Van Riel, 2, Fienze 2014, pp. 673-680. R.M. DAL MAS, Il progetto della scala nella rifunzionalizzazione dello spazio storico: il palazzo ‘Crepadona’ a Belluno, in S. Parrinello, D. Besana (a cura di), Reuso 2016. Contributi per la documentazione, conservazione e recupero del patrimonio architettonico e per la tutela paesaggistica, Firenze 2016, pp. 600-608, R.M. DAL MAS, La funzione museale negli edifici storici, in «Progetto Restauro», 73, 2016, pp. 36-42. R.M. DAL MAS, La basilica di San Paolo Maggiore a Bologna e palazzo Regis a Roma. Restauro e nuove tecnologie, Beni Architettonici e Paesaggio, 4, Collana fondata e diretta da G. Carbonara, Roma 2016. R.M. DAL MAS, L’apporto delle nuove tecnologie di rilievo nel restauro, in RICerca/REStauro, Sezione 2A, Conoscenza dell’edificio: metodo e contenuti, a cura di A. Grimoldi, Roma 2017, pp. 459-468. R.M. DAL MAS (2018). Efficienza energetica e microclima, in D. Concas (a cura di), Conservazione vs Innovazione. L’inserimento di elementi tecnologici in contesti storici, Padova 2018, pp. 151-161. R.M. DAL MAS (2019). The Churches of San Gregorio Barbarigo and Santi Martiri dell’Uganda in Rome in Proceedings of the International Conference on Utopian & Sacred Architecture Studies (USAS), (Aversa (NA), 11 -13 June 2019), Guest Editors: Claudio Gambardella, Maria Luisa Germanà, Mohd Fairuz Shahidan, Hocine Bougdah, in «Proceeding of Science and Technology», Vol 2, 2019, pp. 177-183. DAL MAS, R.M., La chiesa di S. Gregorio Barbarigo nel quartiere Eur a Roma, dal progetto di G. Vaccaro alle recenti trasformazioni: interventi progettuali e problematiche conservative, in F. Minutoli (a cura di), ReUso 2018. L’intreccio dei saperi per rispettare il passato interpretare il presente salvaguardare il futuro, Roma 2018, pp. 1421-1432. BENEDETTI, Si. DAL MAS, R.M., DELSERE, I., DI MARCO, F., Gustavo Giovannoni. L’opera architettonica nella prima metà del Novecento, Roma 2018. DAL MAS R.M., Il complesso dei SS. Martiri dell’Uganda a Roma: dal progetto di G. Vaccaro alla chiesa attuale, in ReUso Matera. Patrimonio in divenire. Conoscere, Valorizzare, Abitare, a cura di A. Conte e A. Guida, Roma 2019, pp. 499-510. DAL MAS, R.M., La chiesa di S. Gregorio Barbarigo a Roma di G. Vaccaro e la conservazione dell’architettura moderna, in Restauro. Conoscenza. Progetto. Cantiere. Gestione, Sezione 4.2, A. Grimoldi, M. Zampilli (a cura di), Realizzazione degli interventi. Casi Studio, Roma, 2020, pp. 599-505.
Canale: 2
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TURCO MARIA GRAZIA
(programma)
Il Laboratorio, la cui frequenza è obbligatoria, è articolato in lezioni ed esercitazioni pratiche svolte in aula. Le lezioni riguardano i seguenti temi: attuali orientamenti del restauro; profilo storico del restauro; metodi e strumenti della conoscenza; interventi di conservazioni su materiali e strutture; elementi normativi; cenni sui materiali e le tecniche costruttive storiche; problemi diagnostici, tecnologici e progettuali del consolidamento; le valutazioni nel progetto di restauro; interventi ‘innovativi’ sulle preesistenze.
Il Laboratorio non prevede un tema applicativo determinato, ma gli argomenti delle esercitazioni dovranno essere liberamente proposti dagli studenti. Le tematiche selezionate devono interessare temi di restauro e valorizzazione dell’edilizia storica e concreti problemi conservativi; in particolare la scelta dovrà ricadere su testi architettonici di elevata qualità. L’esercitazione deve giungere, attraverso appunti grafici e fotografici e il rilievo alla comprensione e all’individuazione dei caratteri tipologici, distributivi, funzionali e strutturali (materiali, tecniche e particolarità costruttive) dell’opera oggetto di studio, delle sue specifiche problematiche e delle possibili soluzioni progettuali. Gli elaborati devono essere eseguiti nelle scale e con le modalità di rappresentazione idonee a identificare l’oggetto di studio. L’esame, rigorosamente individuale, verterà in una prova orale sugli argomenti oggetto delle lezioni e nella presentazione e discussione delle esercitazioni svolte nell’ambito del Laboratorio. Testi di riferimento:
(Date degli appelli d'esame)
- C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963, Torino 1977 (2° ed.). - G. MIARELLI MARIANI, Centri storici, note sul tema, Scuola di Specializzazione per lo studio e il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1987. - M. P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Saggio introduttivo di G. Miarelli Mariani, Torino 2001. - M. P. SETTE, Il restauro in architettura. Quadro storico, Saggio introduttivo di G. Miarelli Mariani, Torino 2001. |
12 | ICAR/19 | 150 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||
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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA IV
(obiettivi)
Nel Laboratorio si elabora in aula, con attività individuale e seminariale attraverso lezioni ed esercitazioni, il progetto di un organismo complesso con particolare attenzione ai temi della costruzione e della sua realizzabilità. Il Laboratorio integra gli elementi della progettazione architettonica e urbana con quelli più specifici del progetto degli impianti e dell’uso di tecnologie ambientali volte al risparmio energetico. Allo studente è richiesta la redazione di un progetto che, in modo consapevole, traduca in una sintesi formale coerente tutti gli aspetti che concorrono alla costruzione dell’architettura.
Canale: 1
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CHERUBINI ROBERTO
(programma)
Il tema di progetto del semestre riguarda un'area significativa della banchina del fiume Sprea a Berlino, da risolvere dal punto di vista urbano e architettonico con un mix di architetture permanenti e temporanee adeguate a funzioni connesse all'uso da parte della popolazione circostante.
Roberto A. Cherubini. Mediterraneo Contemporaneo. Una modellistica di progetto. Franco Angeli, Roma 2019
(Date degli appelli d'esame)
Roberto A. Cherubini. AW-Across Waters. Il fiume riprogettatto. Orienta, Roma 2012 Roberto A. Cherubini. Landmarks/Lakemarks. Palombi, Roma 2007
Canale: 2
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NENCINI DINA
(programma)
La città orizzontale
Nuovo insediamento urbano nella pianura pontina. Il laboratorio affronterà la progettazione di un nuovo insediamento nella pianura pontina e in particolare nei pressi della città di Latina. Il progetto di una piccola cittadina di espansione avrà una localizzazione precisa e sarà destinata a 5.000 abitanti. Il tema ci consente di affrontare la sperimentazione di nuove forme dell’abitare connesse alla necessità di nuovi stanziamenti abitativi in aree rurali connesse ai sistemi infrastrutturali, quali strade autostrade e ferrovie. Lo studente avrà la possibilità di declinare in maniera differente il tema, concentrandosi su aspetti specifici della residenza ma anche della definizione degli spazi urbani, degli edifici di servizio alle nuove comunità insediate. Gli studenti avendo raggiunto un livello avanzato della loro formazione potranno sperimentare la propria visione dell’architettura e di conseguenza il proprio linguaggio nella progettazione di questo insediamento umano. Le lezioni forniranno gli strumenti necessari ad affrontare tutti i passaggi di definizione progettuale, al fine di raggiungere un modello avanzato espresso nel masterplan. Parallelamente saranno condotte settimanalmente le revisioni degli avanzamenti progettuali al fine di raggiungere la conclusione del progetto nella sessione estiva. Lo studente affronterà in gruppo la redazione del masterplan per poi approfondire individualmente una porzione specifica che può essere a destinazione residenziale o un edificio per servizi, quali un centro cittadino o una scuola o una struttura per attività terziarie. Saranno forniti materiali utili alla elaborazione digitale quali dwg. D.Nencini, Libro Bianco Libro nero, Gangemi editore, 2019
(Date degli appelli d'esame)
D.Nencini, La piazza. Ragioni e significati nell'architettura italiana, 2012 F.Purini, et al. La Città Nuova Italia-y-2026, Invito a VEMA. edizioni compositori 2006 F.Menegatti, Milano verde. Un’idea per l’architettura e la città, Gangemi editore,2017 Roma, F.Menegatti, D. Nencini, Menegatti_Nencini. Architetture 2000 | 2016, Aion Edizioni, Firenze (2017) F.Menegatti, Itinerari italiani della residenza collettiva, Gangemi editore, Roma, (2012) altri testi saranno forniti durante le lezioni
Canale: 3
Canale: 4
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FERRETTI LAURA VALERIA
(programma)
L’impostazione del corso parte dalla constatazione che L’Europa sta oggi attraversando una crisi - economica e sociale – che determina un crescente disagio dei cittadini: emergenza lavoro, emergenza casa, emergenza welfare. Tutto ciò ha effetti indubbi sui processi di trasformazione urbana, ancorati al presupposto della crescita, in taluni casi annullando il ruolo propulsore delle trasformazioni urbane stesse o, quantomeno, riducendolo notevolmente. Le politiche urbane e le scelte progettuali devono adottare un necessario cambio di passo nella prospettiva di un diverso modello di sviluppo che si basi su un oculato utilizzo delle risorse, sull’attenzione alla crescita di nuove povertà e di diverse pratiche di vita.
Occorre una profonda revisione dei temi, degli approcci, degli strumenti di intervento, proprio a partire da una lettura strutturale delle dinamiche di trasformazione che interessano le città contemporanee. E’ evidente come questo sia un tema troppo vasto per essere colto pienamente in un corso di progettazione, tuttavia si ritiene importante che gli studenti abbiano cognizione di questo quadro di riferimento e quindi attenzione ad alcuni principi che ormai costantemente regolano le trasformazioni urbane nelle città europee: la necessità di limitare il consumo di suolo lavorando sulla densità urbana costruendo la città sulla città; la necessità di ridurre il consumo di energie e risorse attraverso il progetto architettonico e degli spazi pubblici; la necessità di tenere in conto le trasformazioni sociali introducendo forti elementi che sostengano e stimolino la mixité e l’emergere di nuove categorie di cittadini fragili; la necessità di venire incontro ai nuovi modi di lavorare, abitare e fruire lo spazio urbano e infine la necessità di massimizzare le ricadute sociali degli interventi proponendo soluzioni semplici e di buona qualità che abbiano anche un’attenzione particolare alla dimensione locale dell’intervento. La scelta di intervenire uno degli Ambiti di Valorizzazione del nuovo PRG di Roma, nasce proprio dall’intento di confrontarsi con un contesto tipico offerto dalle trasformazioni urbane contemporanee. Testi da leggere e su cui predisporre una scheda
(Date degli appelli d'esame)
Ferretti L.V. (2019) Paesaggio urbano, spazio urbano , FrancoAngeli. Mariano C. (2012), Progettare e gestire lo spazio pubblico, Aracne. Reale L., (2008) Densità, città, residenza, Gangemi.
Canale: 5
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VALENTIN NILDA MARIA
(programma)
NUOVO POLO RICETTIVO-CONGRESSUALE A OSTIA. TRASFORMAZIONE DELL’AREA DELLA VECCHIA STAZIONE FERROVIARIA
Il corso propone la progettazione di un polo ricettivo-congressuale e spazi pubblici in un’area centrale del Lido di Ostia all’interno del X municipio di Roma. L’area si inserisce in un contesto fortemente antropizzato, nonostante la vicinanza con il mare, nel quale sono presenti la sede del municipio, la chiesa Regina Pacis e l’edificio delle Poste di epoca razionalista dell’architetto A. Mazzoni. Al momento l’area ospita un luna park e un parcheggio che vertono in una condizione di crescente degrado, ma si tratta di un’area che in passato rappresentava il fulcro del Lido di Roma grazie alla presenza della Stazione Ferroviaria, opera di Marcello Piacentini. L’edificio presentava una pianta identica a quella della stazione di Porta San Paolo mentre mutava nella decorazione architettonica che si adattava al luogo in cui era collocata. La stazione costituiva un elemento essenziale nell’architettura della piazza nella quale, insieme al palazzo del Governatorato (attuale sede del municipio) rappresentava una “quinta di chiusura” al di là della quale, troneggiava la Basilica di Regina Pacis. La stazione sorgeva, come previsto dal Piano Regolatore del 1916, nella piazza centrale a poco più di 150 metri di distanza dalla spiaggia per consentirne al pubblico il facile raggiungimento. La distruzione della stazione di Piacentini nel 1944, a seguito dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, ha determinato un’importante rottura nel tessuto edilizio, proprio in un’area che presenta la duplice valenza di area centrale e di accesso per chi arriva da Roma attraverso la via Ostiense. L’area è oggi priva di caratteri morfologici e urbani definiti e si configura come un vero e proprio vuoto urbano. Prima del commissariamento del X municipio (27 agosto 2015), il Comune aveva ipotizzato un programma di riqualificazione strutturale del litorale romano, che comprendeva anche l’area oggetto di studio del laboratorio. Il programma prevedeva per quest’ambito uno sviluppo residenziale e delle attività terziarie, ma alcuni studi approfonditi all’interno di tesi di progettazione l’hanno messa in crisi evidenziando piuttosto i pochi luoghi ricettivi presenti in quest’area della città. Ostia si presenta oggi come una frazione di Roma capitale, una porzione di territorio che si estende dall’estrema periferia sud fino al mare; è, di fatto, una città di 94 mila abitanti annessa alla metropoli solo per una questione amministrativa. È una parte emblematica della città di Roma, della situazione politica e criminale di Mafia Capitale. È l’affaccio verso il mare della capitale, ma per raggiungere il territorio del Lido, si esce dalla città e dalla sua logica. Quello di Ostia è un territorio che si presenta oggi in molti punti degradati, vuoto d’interesse, ma che per vocazione dovrebbe essere tra i più attraenti e curati dell’intero comune: storia, pineta e mare sono le peculiarità che l’hanno resa, agli inizi del 1900, il Lido di Roma, centro della vita mondana e meta di un pubblico dai gusti “privilegiati”. All’interesse tipologico del progetto si aggiunge la specificità di un luogo caratterizzato da un rilevante sistema storico, architettonico e ambientale. Il nuovo intervento dovrà essere analizzato secondo due scale di approfondimento: • la scala architettonica per quanto riguarda la progettazione di una struttura ricettiva congressuale dove sono previsti un albergo, sala conferenze e di riunioni, spazio co-working, zona ristoro e spazi pubblici esterni. • la scala urbana che prevede l'integrazione di un complesso all’interno di un contesto contraddistinto sia da un tessuto residenziale che da importanti strutture storiche e consolidate, e lo sviluppo di uno spazio pubblico che metta in relazione la nuova architettura progettata con il “centro cittadino” distante pochi metri. Questa ipotesi didattica permetterà allo studente di lavorare su un’esperienza formativa che interesserà due questioni fondamentali della progettazione architettonica contemporanea: • la rottura con il concetto di edificio monofunzionale, per creare un organismo edilizio i cui livelli di complessità e d’innovazione dovranno rispondere correttamente agli aspetti formali, spaziali, funzionali, distributivi e costruttivi di un nuovo tipo di struttura contemporanea da integrarsi nel sistema urbano e sociale esistente; • lo sviluppo del rapporto tra nuovo intervento e contesto tramite una serie di meccanismi che diano indicazioni durante la progettazione del complesso polifunzionale circa la possibile ricucitura di ambiti urbani compromessi nonché l’innesto di una “dialettica” con la parte di città, le preesistenze storiche e l’ambiente naturalistico circostanti. I documenti e i materiali grafici saranno disponibili all’interno del corso. Lo stesso vale per la bibliografia di riferimento.
(Date degli appelli d'esame)
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ITA | ||||||||||||||||||||
AAF1409 -
TIROCINIO - WORKSHOP - ABILITA' INFORMATICHE
(obiettivi)
Obiettivo specifico è quello di consentire allo studente di coadiuvare le sue conoscenze con quelle più specifiche per l'inserimento nel futuro mondo del lavoro.
Canale: 1
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BELIBANI ROSALBA
(programma)
vedi https://corsidilaurea.uniroma1.it/it/node/2452367
vedi https://corsidilaurea.uniroma1.it/it/node/2452367
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
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2 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Lo studente dovrà sostenere esami a scelta per 20 cfu. - - A SCELTA DELLO STUDENTE |
20 | 250 | - | - | - | Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a) | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Studio | Attività | Lingua | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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METODI E TECNICHE DI VALUTAZIONE ECONOMICA
(obiettivi)
Il corso si prefigge l’inquadramento delle fondamentali tematiche della scienza della valutazione, prospettandone i recenti sviluppi teorico-metodologici, con ampi riferimenti internazionali e ai principi dello sviluppo sostenibile, fornendo gli strumenti teorico-metodologici per tre ambiti operativi: a) la valutazione di beni immobiliari, estesa alle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali; b) la valutazione di fattibilità dei progetti complessi, sia nella fase preliminare che nell’elaborazione progettuale; c) la valutazione nel management dei processi produttivi, dalla progettazione e all’esecuzione dei lavori all'esercizio delle opere.
Canale: 1
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CAMPO ORAZIO
(programma)
Obiettivi formativi
Introdurre gli studenti alla conoscenza: - degli aspetti economici necessari per pianificare, progettare, valutare, realizzare, gestire ed eventualmente alienare un opera; - della logica e della metodologia estimativa illustrando i criteri di stima necessari ad effettuare le scelte economiche sia di valore sia di convenienza, che permettono di sviluppare un progetto di intervento sostenibile nelle diverse fasi del suo ciclo di vita; - delle modalità di programmazione e finanziamento delle opere, di progettazione, d’acquisizione delle aree, d’affidamento e aggiudicazione dei lavori, di gestione in fase d’esercizio delle attività che in esso si devono esplicare. Contenuti 1. Principi di economia L’economia come momento fondante nella formazione dell’architetto. Le teorie economiche. I bisogni, l’utilità e i beni economici. Il progetto come riposta ai bisogni individuali e collettivi della società. La produzione e i fattori del processo produttivo. La produttività. Il prezzo dei fattori e il costo di produzione. La teoria della rendita e la rendita urbana. Il mercato e le sue forme. Il mercato dell’edilizia abitativa. La centralità del piano di intervento e delle scelte economiche da intraprendere per soddisfare i bisogni, espressi dal committente, e mettere in atto il processo produttivo per realizzare il bene: investimento (individuale, imprenditoriale, pubblico) e la scelta fra investimenti alternativi. 2. Elementi di macroeconomia (cenni) Il sistema economico e il reddito nazionale. Funzione degli interventi di trasformazione insediativa nel sistema economico, e le sue correlazioni con il reddito nazionale. Lavoro, credito e progresso tecnico nei processi produttivi. Investimenti privati e pubblici ed investimento sociale. Interventi dello Stato: programmazione economica. Processi di sviluppo urbano e territoriale. 3. Principi dell’estimo Il principio di dipendenza del valore dallo scopo della stima. Unicità del metodo estimativo basato sulla comparazione. La previsione nel giudizio di stima. il prezzo quale fondamento del giudizio di stima. La teoria dell’ordinarietà. 4. Mercato immobiliare, mercato delle costruzioni e le relative fonti informative 5. Elementi di matematica finanziaria e statistica 6. Criteri di stima Valore di mercato. Valore di costo. Valore di trasformazione (e valutazione di fattibilità del progetto). Valore di surrogazione. Valore complementare. Cenni sugli altri criteri negli Standard Internazionali di Valutazione. 7. Procedimenti di stima diretti (sintetici) e indiretti (analitici) 8. Razionalizzazione delle opere pubbliche/private Programmazione, progettazione, autorizzazione, affidamento dei lavori, esecuzione dei lavori, collaudo, accatastamento, gestione di un’opera pubblica e privata (rif. normativi per OO. pubbliche: D.P.R. n. 207/2010 e D.Lgs. n. 50/2016; per OO. private: D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.). I principali soggetti operanti all’interno del processo produttivo: Responsabile Unico del Procedimento, Progettista, Direttore dei Lavori, Responsabile della Sicurezza (in fase di progettazione ed esecuzione), Collaudatore, Stazione Appaltante, Appaltatore. 9. L’Espropriazione per Pubblica Utilità Cenni storici. Evoluzione normativa. T.U. in materia di espropri. Sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, recenti Sentenze della Corte Costituzionale (2007 e 2011) e conseguenti aggiornamenti normativi. 10. Sistemi di finanziamento degli interventi (cenni) Finanziamenti pubblici (europei, nazionali, regionali e locali). Partenariato pubblico privato (PPP) nelle trasformazioni insediative: “tradizionale” e “di tipo negoziale”. 11. Metodologie per la valutazione della convenienza del progetto Il Piano finanziario dell’opera e gli indicatori di rendimento. Analisi costi ricavi. Studio di fattibilità. Teoria della soglia. Cost Volume Profit Analysis. Analisi costi-benefici. Analisi multi-criteriale. 12. Attività professionale estimativo-valutativa in ambito giudiziario e stragiudiziale (cenni) Il Consulente Tecnico d’Ufficio nel procedimento civile quale ausiliario del Giudice: funzioni e finalità. Il Consulente Tecnico di Parte. Il Perito d’Ufficio nel Procedimento Penale. L’Arbitrato. 13. Contabilità dei lavori 14. Norme professionali e deontologiche (cenni) Ordinamento professionale. Codice deontologico. Profili giuridici della responsabilità professionale. Forte C., De Rossi B. (1979), Principi di economia ed estimo, Etas, Milano
(Date degli appelli d'esame)
Di Paola L. (2007), L’architetto e la produzione insediativa, Edizioni Kappa, Roma Galbraith J. K. (2006), Storia dell’economia, Bur saggi, Milano Codice delle Valutazioni Immobiliari – Italian Property Valuation Standard, IV Edizione (2011), Tecnoborsa, Roma Fusco Girard L., Nijkamp P. (2000), Le valutazioni per lo sviluppo sostenibile della città e del territorio, Franco Angeli, Roma IVSC (2005), International Evaluation Standard, IVSC, London Miccoli S. (2008), Grandi aree urbane degradate. Valutazioni per la riqualificazione, DEI, Roma Miccoli S. a cura di (2009), Rinnovo urbano e valutazioni integrate, DEI - Tipografia del genio civile, Roma. Morano P. (2007), La stima degli indici di urbanizzazione nella perequazione urbanistica, Alinea, Firenze Orefice M. (1995), Estimo, volumi I e II, Utet, Torino Pennisi G., a cura di, (1985), Tecniche di valutazione degli investimenti pubblici, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma Polelli M., (2008), Nuovo Trattato di Estimo, Maggioli editore, Rimini Sloman J. (2007), Elementi di Economia, Il Mulino, Bologna Simonotti M. (2006), Metodi di stima immobiliare, Flaccovio, Palermo Stiglitz J.E (1989), Economia del settore pubblico , Hoepli, Milano Vinci S. (1998), Introduzione all’economia, Liguori editore, Napoli Maggiori riferimenti e documenti saranno forniti in formato cartaceo e/o digitale anche disponibile via web durante lo svolgimento del corso.
Canale: 2
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GUARINI MARIA ROSARIA
(programma)
PROGRAMMA
Il Corso è strutturato in tre ambiti tematici: 1. Elementi di Economia e Teorie Economiche del Valore • L’economia come momento fondante nella formazione dell’architetto. Le teorie economiche. I bisogni, l’utilità e i beni economici. Il progetto come riposta ai bisogni individuali e collettivi della società. La produzione e i fattori del processo produttivo; la produttività. Il prezzo dei fattori e il costo di produzione. La teoria della rendita e la rendita urbana. • Il mercato. Forme di mercato; il mercato dell’edilizia abitativa. La centralità del piano di intervento e delle scelte economiche da intraprendere per soddisfare i bisogni, espressi dal committente, e mettere in atto il processo produttivo per realizzare il bene: investimento (individuale, imprenditoriale, pubblico) e la scelta fra investimenti alternativi. Il sistema economico e il reddito nazionale. Funzione degli interventi di trasformazione insediativa nel sistema economico, e le sue correlazioni con il reddito nazionale. Lavoro, credito e progresso tecnico nei processi produttivi. Investimenti privati e pubblici, investimento sociale. Interventi dello Stato, programmazione economica, processi di sviluppo urbano e territoriale. 2. Fondamenti Teorico-Metodologici dell’Estimo e Approcci Operativi per la Stima dei Beni Immobiliari • Principi della logica estimativa. Il principio di dipendenza del valore dallo scopo della stima. La previsione nel giudizio di stima. Il prezzo quale fondamento del giudizio di stima. Unicità del metodo estimativo basato sulla comparazione. L’oggettività (teoria dell’ordinarietà). • Mercato immobiliare, mercato delle costruzioni e le relative fonti informative • Strumenti di tipo statistico-matematico-finanziario utilizzati nell’estimo e nella valutazione (condizioni d’impiego e limiti di applicabilità) • Criteri di stima. Valore di mercato; Valore di costo; Valori derivati (Valore di trasformazione; Valore complementare; Valore di surrogazione). • Procedimenti di stima diretti: (sintetici), indiretti (analitici) e intermedi • Le tecniche di valutazione immobiliare nella prassi internazionale (Standard di valutazione internazionali): Sales Comparison Approach, Income Capitalization Approach, Cost Approach, Profits Approach, Residual Approach. 3. Le attività di programmazione. pianificazione progettazione, realizzazione e gestione in fase di esercizio degli interventi (Metodi e tecniche di valutazione) • Razionalizzazione delle scelte del progetto nella attività di gestione del processo ediliizo. Programmazione triennale ed annuale. La progettazione come momento di sintesi del ciclo del progetto/intervento e di valutazione del suo ciclo di vita economico. I diversi livelli di progettazione (progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo, progetto esecutivo). Processi decisionali e complessità del progetto. Interventi di iniziativa pubblica, privata o in PPP. • Realizzazione delle opere pubbliche/private. Attuazione interventi edilizi e loro gestione: determinazione del valore dei beni immobili nella procedura di esproprio; aspetti finanziari ed economici nei principi fondamentali e generali e nelle disposizioni per la disciplina dell'attività edilizia;. Affidamento dei lavori, cantierizzazione, direzione dei lavori e collaudo delle opere (D. Lgs. 50/2016 s.m.i.). • Metodologie per la valutazione della convenienza del progetto. Strumenti di valutazione monocriteriali: Analisi costi ricavi (ACV), Cost volume profit analysis (CVPA), Analisi costi benefici (ACB), e pluricriteriali: Studi di fattibilità (SDF); Analisi multidimensionali (AMC) TESTI ADOTTATI E BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
(Date degli appelli d'esame)
Testi per I moduli relativi a Elementi di Economia e Teorie Economiche del Valore e - Galbraith J. K. (2006), Storia dell’economia. Bur saggi, Milano - Forte F., De Rossi B. (1979), Principi di economia ed estimo, Etas, Milano - Roscelli R. (a cura di) (2014), Manuale di Estimo, Utet Università, De Agostini Scuola, Novara - IVSC (2017), International Evaluation Standard, IVSC London, 2017 Per il modulo relativo a “Le attività di programmazione. pianificazione progettazione, realizzazione e gestione in fase di esercizio degli interventi (Metodi e tecniche di valutazione)”: - Roscelli R. (a cura di) (2014), Manuale di Estimo, Utet Università, De Agostini Scuola, Novara - Forte F., De Rossi B. (1979), Principi di economia ed estimo, Etas, Milano Per specifici argomenti relativi a tutti i moduli sono messe a disposizione degli studenti: Documenti e Dispense nell'aula virtuale del Corso nella quale gli studenti verranno registrati dopo l’iscrizione (obbligatoria) al Corso effettuata in aula (o via web) |
8 | ICAR/22 | 100 | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
AAF1014 -
PROVA FINALE
(obiettivi)
La prova finale consiste in una tesi, elaborata individualmente con singolo relatore o gruppi di relatori coordinati entro laboratori di tesi, o a carattere progettuale o di tipo teorico metodologico (storico critico o tecnico), come sviluppo approfondito dei contenuti disciplinari del CdL affrontati nel corso degli studi, anche con apporti di saperi interdisciplinari esterni alla Facoltà. Deve esprimere maturità tecnica ed espressiva, come contributo originale e aggiornato sulle posizioni più avanzate del dibattito disciplinare. Alla prova finale sono riconosciuti 16 CFU.
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16 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA |