Insegnamento
|
CFU
|
SSD
|
Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
1055391 -
LINGUA E TRADUZIONE HINDI II
(obiettivi)
L’insegnamento di Lingua e traduzione Hindi 2 fornisce agli studenti un livello generale di conoscenza della lingua Hindi valutabile intorno al livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per l’apprendimento delle lingue (CEFR, Common European Framework of Reference for Languages). Il livello B1 del CEFR prevede che gli studenti siano in grado di: Comprendere i punti chiave di argomenti familiari che riguardano il lavoro, la scuola, il tempo libero ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel paese di cui parla la lingua. È in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse personale. È in grado di esprimere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni , e di spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti. Gli studenti acquisiranno inoltre una buona conoscenza della lingua Hindi scritta, grazie alla quale saranno in grado di valutare linguisticamente e di tradurre criticamente testi letterari di media difficoltà. Lo studio della lingua Hindi, grazie a una metodologia di insegnamento che si basa anche su un costante confronto con la grammatica di altre lingue indo-europee, permetterà inoltre agli studenti di sviluppare capacità linguistiche generali di critica e di giudizio, che potranno essere utilmente applicate per finalità comunicative anche al di là del contesto specifico dell’insegnamento. Dal momento che il corso di lingua Hindi può essere seguito anche per due soli anni, è previsto che gli studenti acquisiscano la capacità di proseguire autonomamente lo studio della lingua Hindi, con il semplice ausilio dei più diffusi strumenti di apprendimento linguistico (manuali, video, internet), e di leggere e tradurre autonomamente molti dei testi più diffusi, quali giornali, riviste, opere di carattere narrativo, eccetera. Grazie ai seminari e alle conferenze che i docenti organizzano ogni anno nell’ambito dell’insegnamento, gli studenti acquisiranno altresì ampie conoscenze su temi di cruciale importanza riguardanti la cultura e la società dell’Unione Indiana. Tali conoscenze a loro volta contribuiranno ad accrescere le abilità operative degli studenti, nella prospettiva di un loro possibile futuro impiego o auto-impiego in vari ambiti professionali.
-
MILANETTI GIORGIO
( programma)
Il secondo anno del corso di Lingua e traduzione hindi si suddivide in due percorsi paralleli, guidati rispettivamente dal docente prof. Milanetti e dalle due lettrici, dr.ssa Gupta e dr.ssa Kumari. Il corso del prof. Milanetti si articola a sua volta in tre fasi. Nella prima (settimane da 1 a 18) gli studenti vengono introdotti alla conoscenza di ulteriori argomenti di grammatica: data e ora; verbi intensivi; alcune costruzioni idiomatiche (significato e uso); verbi servili; la frase relativa; congiunzioni e avverbi; verbi nominali e causativi; forme passive; i participi. Il programma di grammatica si basa nel suo insieme sui capitoli 13-21 del Corso di Lingua Hindi (Milanetti-Gupta, ed. Hoepli, 2008, v. Bibliografia). Nella seconda fase (settimane da 4 a 20), che si sovrappone parzialmente alla prima, gli studenti affronteranno la lettura, l’analisi, la traduzione e la valutazione critica di alcuni brani letterari di crescente difficoltà, che verranno forniti dai docenti (ad es. pagine da Jainendra Kumar, Premchand, J. Prasad, ecc.). Nella terza fase (settimane da 21 a 24), verranno effettuati prevalentemente esercizi di ripasso e approfondimento, e prove di preparazione all’esame scritto. Durante questo percorso didattico, gli studenti si eserciteranno in particolare nell’acquisizione delle abilità produttive relative al testo scritto (lettura, comprensione, analisi, traduzione, discussione), sia nella direzione hindi-italiano, sia nella direzione italiano-hindi. Il secondo percorso didattico si articola anch’esso in tre fasi, corrispondenti a quelle del primo. Nella prima fase (settimane da 1 a 18) gli studenti si eserciteranno in forma prevalentemente orale sui medesimi argomenti di grammatica contemporaneamente studiati nell’ambito del primo percorso. Nella seconda fase (settimane da 4 a 20), gli studenti svilupperanno le proprie capacità di ascolto, comprensione, espressione e interazione orale su temi relativi a (a) situazioni di vita quotidiana, (b) situazioni di vita professionale, (c) la realtà sociale, politica e culturale dell’India contemporanea. Nella terza fase (settimane da 21 a 24), verranno effettuati prevalentemente esercizi di ripasso e approfondimento, e prove di preparazione all’esame orale. Durante tutto questo percorso didattico, gli studenti si eserciteranno in particolare nell’acquisizione delle abilità produttive relative alla lingua orale (comprensione, terminologia e fraseologia, presentazione di argomenti, discussione anche a più voci), utilizzando la Hindi come unico medium comunicativo anche in contesti di role playing, composizione e recitazione di poesie, simulazione di dialoghi e interazioni sociali. La maggior parte delle lezioni si svolgeranno in laboratorio didattico, dove verranno anche organizzate proiezioni e analisi di film, documentari e altro materiale audio-video. Grazie ai seminari e alle conferenze che i docenti organizzano ogni anno nell’ambito dell’insegnamento, gli studenti acquisiranno inoltre ampie conoscenze su temi e problematiche di cruciale importanza riguardanti la cultura, la società e l’economia dell’India contemporanea. Le 144 ore annuali previste dal calendario saranno suddivise in 72 ore di lezioni in aula del prof. Milanetti, 24 ore di esercitazioni tenute congiuntamente dal docente e dalle lettrici, 48 ore di attività in laboratorio linguistico.
Il testo adottato per l’intero corso è: G.Milanetti, S.T. Gupta, Corso di Lingua Hindi, Hoepli 2008, capitoli 13-21. I semestre: Capitoli 13-17, compresi esercizi scritti e orali. II semestre: Capitoli 18-21, compresi esercizi scritti e orali.
Testi per traduzione: L.P.Mishra, Italy kī lok’kathāeṃ, Rajpal and Sons, Delhi, 1985; Jainendra Kumar, Jainendr kī sarvaśreṣṭha kahaniyāṃ, Purvoday Prakashan, Delhi 1983; Premchand, Subhāgī aur anya kahāniyāṃ, Kishor sahitya mala, Allahabad 1985.
(Date degli appelli d'esame)
|
12
|
L-OR/19
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
Gruppo opzionale:
seconda lingua orientale - lingua hindi - (visualizza)
|
12
|
|
|
|
|
|
|
|
consigliata
1055393 -
LINGUA E TRADUZIONE BENGALI I
(obiettivi)
Obiettivi generali: Corso di livello elementare (A1-A2 del QCERL) della lingua bengali. Obiettivi specifici: Al termine del corso lo studente è in grado di 1) comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro); 2) comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali; 3) descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati; 4) leggere testi brevi e semplici, trovare informazioni specifiche e prevedibili in materiale di uso quotidiano, quali pubblicità, programmi, menù e orari, capire lettere personali semplici e brevi.
-
PRAYER MARIO
( programma)
Tematica: Corso di base di lingua bengali, livelli A1-A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue. Articolazione della didattica frontale (il numero di ore per ciascun argomento dipenderà dalla risposta della classe): 1) collocazione linguistica della bengali; 2) alfabeto (vocali, consonanti, gruppi consonantici); 3) morfologia e sintassi (suffissi determinativi; pronomi e aggettivi determinativi; pronomi personali e interrogativi; struttura della frase; i casi nominativo, genitivo, dativo/accusativo, locativo; numerali; la gradazione vocalica delle radici verbali; sostantivo verbale; presente indicativo; presente continuo; futuro; infinito; tempi del passato; verbi ampliati e causativi); 4) esercitazioni orali (pronuncia; lessico; frasi di uso quotidiano).
M.Prayer, N. Sobhan, C. Lorea, Corso di bengali, Hoepli, Milano, 2012, pp. 1-174 (Unità 1-15).
(Date degli appelli d'esame)
|
12
|
L-OR/19
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
consigliata
1055395 -
LINGUA E LETTERATURA SANSCRITA
(obiettivi)
Obiettivo principale: Studio del sanscrito classico e della sua letteratura (dal V sec. BCE a oggi) Obiettivo specifico (conoscenza): Il corso mira a enucleare le strutture morfologico-semantiche della lingua, inserendole nel contesto indoeuropeo e facendo riferimento sia alla ricchissima tradizione grammaticale indiana sia alla linguistica teorica e storica occidentale; sarà inoltre esaminata la situazione sociolinguistica del sanscrito in relazione alle altre lingue dell’area. Obiettivo generale (abilità): Alla fine del corso lo studente sarà in grado, limitatamente al livello ancora di base delle competenze acquisite, di utilizzare le fonti sanscrite per i suoi studi specifici (storico-religiosi, storico-filosofici) storico-letterari, storico-politici, storico-artistici, storico-linguistici, indoeuropeistici, epigrafici).
-
MASTRANGELO CARMELA
( programma)
Il corso si articola in tre distinti nuclei didattici.
Primo nucleo didattico — grammatica e linguistica:
pronuncia; alfabeto; sandhi; genere, numero, e caso; sintassi; prima declinazione; temi in -a; diatesi; futuro semplice; temi in -ā; upasarga; participio passato; infinito; gerundio; classi verbali; temi in -i breve e lunga; ottativo; desiderativo; temi in -u breve e lunga; imperativo; imperfetto; condizionale; causativo; temi in -r vocalica; temi in consonante; perfetto; participio presente; aoristo; composti; avverbi; gradi di comparazione dell'aggettivo; precativo; introduzione ai termini tecnici e alla grammatica pāṇiniana.
Secondo nucleo didattico — esercitazioni di traduzione:
esercizi unità 9-36 del Corso di Sanscrito.
Terzo nucleo didattico — letteratura:
Veda; testi buddhisti e jaina; purāṇa; śāstra; darśana; testi di novellistica da leggere e commentare a lezione.
A. Aklujkar, R. Torella (ed.), C. Mastrangelo (ed.), Corso di Sanscrito, Milano, Hoepli, 2012 (v. primo e secondo nucleo didattico) C. Mastrangelo, Passaggio in Europa. Paolino da San Bartolomeo grammatico del Sanscrito, Milano, Unicopli, 2018 (v. primo nucleo didattico) R. Torella, Il pensiero dell’India. Un’introduzione, Roma, Carocci, 2008 (v. terzo nucleo didattico)
(Date degli appelli d'esame)
|
12
|
L-OR/18
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1055365 -
LINGUA E TRADUZIONE ARABA I
(obiettivi)
Il corso è indirizzato agli studenti che affrontano per la prima volta lo studio della lingua araba classica e intende fornire gli elementi di base di tale lingua, adeguati alle prime conversazioni ed alla lettura di testi semplici. Il corso coniuga un aspetto teorico e uno pratico: nozioni teoriche di grammatica elementare e di sintassi della lingua araba saranno integrate da esercitazioni pratiche, di lettura di testi e conversazione, con un lettore madre lingua.
|
12
|
L-OR/12
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1055366 -
LINGUA E TRADUZIONE CINESE I
(obiettivi)
Primo semestre: La fonologia cinese, trascrizione Hanyu pinyin, scrittura in caratteri complessi e semplificati, radicali (da 1 a 100); grammatica elementare: la struttura della frase semplice, le parti del discorso, verbi in serie, verbi di moto. Secondo semestre: Scrittura: radicali (dal 101 al 214); grammatica: classificatori, verbi modali, predicati aggettivali, predicato nominale, le strutture preposizionali, verbi a doppio oggetto, particelle aspettuali e modali, localizzatori, frasi a perno. Durante il secondo semestre si svolgeranno anche delle lezioni rivolte alla traduzione dal cinese in italiano. Alla fine del corso gli studenti saranno in grado di condurre una semplice conversazione in cinese, raggiungendo un livello pari a quello della certificazione ufficiale cinese HSK 1 e 2, compatibile con i livelli del Quadro Europeo A1, A2.1.
|
12
|
L-OR/21
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1055367 -
LINGUA E TRADUZIONE COREANA I
(obiettivi)
Obiettivi Formativi Il corso triennale ha come obiettivo l'apprendimento della lingua coreana, attraverso l'acquisizione di nozioni di grammatica, esercitazioni di lettura, di comprensione, di traduzione e di composizione. Le lezioni frontali sono incentrate su diversi compiti comunicativi che lo studente è chiamato a svolgere nei domini della vita sociale. Esse sono supportate da lezioni di lettorato che comprendono ore di conversazioni e prove pratiche presso il laboratorio linguistico. Obiettivi specifici: Alla fine del triennio lo studente dovrà possedere una buona capacità comunicativa orale e scritta, ed essere in grado di effettuare traduzioni da e in coreano. Con il conseguimento del Primo anno, lo studente dovrà essere in grado di coprire il livello A1 del quadro comune europeo di riferimento e acquisire le competenze necessarie per ottenere il livello dell'esame TOPIK I (primo livello).
|
12
|
L-OR/22
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1055368 -
LINGUA E TRADUZIONE GIAPPONESE I
(obiettivi)
Il corso triennale ha come obiettivi formativi l’apprendimento della lingua giapponese nella componente scritta e orale e lo sviluppo delle capacità comunicative dal livello elementare a quello avanzato, con gradi di formazione diversi per ogni annualità. Pur non essendo stato ancora concordato in via definitiva un quadro di riferimento per la lingua giapponese come per le lingue europee, è in uso il JF Standard proposto dalla Japan Foundation, ricalcato sul QCER europeo; a tale schema fa riferimento il Japananese Language Proficiency Test (JLPT) con i livelli N1-N2-N3-N4-N5 che vengono utilizzati nelle descrizioni seguenti. Il primo anno mira a portare lo studente alla conoscenza delle strutture di base della grammatica e alla loro applicazione in situazioni di vita quotidiana. Le lezioni frontali introducono la sintassi di base, la scrittura degli alfabetici e di circa 220 ideogrammi; ampio spazio viene dedicato allo sviluppo delle capacità comunicative, secondo aggiornate tecniche di didattica della lingua, alla sistematizzazione e fissazione dei concetti appresi attraverso esercizi in classe e prove di traduzione. Le lezioni con i madrelingua supportano ulteriormente l’esercizio di scrittura e di conversazione.
Obiettivi Specifici Alla fine del primo anno lo studente sarà in grado di presentare se stesso e gli altri, di comunicare in situazioni quotidiane semplici, di tradurre frasi di base dal giapponese all’italiano e viceversa; sarà quindi nelle condizioni di affrontare il livello N5 e di conoscere alcune strutture grammaticali e comunicative del livello N4 del JLPT.
|
12
|
L-OR/22
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1055370 -
LINGUA E TRADUZIONE PERSIANA I
(obiettivi)
Il corso triennale di lingua e traduzione persiana è dedicato allo studio della grammatica con esercitazioni di lettura e traduzione, da e verso il persiano, di testi adeguati al livello di conoscenza grammaticale acquisito, e integrato da esercitazioni di conversazione in persiano letterario e variante parlata, svolte dal lettore madrelingua. Alla fine del triennio lo studente dovrà essere in grado di comprendere testi di persiano letterario contemporaneo, di redigere testi in persiano, di tradurre da e verso persiano, di sostenere conversazioni in persiano. Obiettivi generali - Il corso di I anno intende fornire allo studente la capacità di leggere e scrivere in grafia arabo-persiana e una conoscenza delle strutture linguistiche basilari del persiano e del suo lessico di base. Obiettivi specifici - Livelli raggiunti: ricezione orale A1, scritta A2; produzione orale A1, scritta A2.
|
12
|
L-OR/15
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
consigliata
1055394 -
LINGUA E CULTURA TIBETANA I
(obiettivi)
Obiettivi Generali Attraverso la sua natura di insegnamento contestualizzato di una lingua e civiltà orientale facente parte del Gruppo Opzionale 'Seconda Lingua Orientale' previsto in tutti i percorsi di studio della Classe di Laurea L-11 nel secondo anno di corso, la disciplina in oggetto (12CFU) contribuisce al raggiungimento degli obiettivi formativi metodologici e di apprendimento trasversali e interdisciplinari dichiarati nella Scheda Unica Annuale del Corso di Studio di riferimento, Quadri A4.b.2 e A4.c.
Obiettivi Specifici Il corso fornisce nozioni fondamentali necessarie e utili alla conoscenza e alla padronanza della grammatica e della sintassi della lingua tibetana ai livelli A1-B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per la Conoscenza delle Lingue (QCER; Descrittore di Dublino 1). Le conoscenze di cui sopra sono finalizzate allo sviluppo delle capacità gestionali degli utenti nei confronti delle componenti semantiche della lingua relazionate agli aspetti socio-antropologici di base che caratterizzano la cultura in oggetto (DD2). Le attività in grado di sviluppare capacità critiche e di giudizio saranno costituite da dibattiti a tema in classe, audiovisione critico-analitica di materiale multimediale, incontri con esperti e conferenze di studiosi incentrati su temi specifici (DD3). Le attività mirate alle capacità di comunicare e trasmettere le proprie conoscenze linguistiche saranno caratterizzate da esercitazioni consistenti in dialoghi di gruppo e/o brevi presentazioni individuali in lingua, concepiti, sviluppati e organizzati dagli studenti stessi sulla base del materiale didattico fornito e del tutoraggio del docente (DD4). Le strategie didattiche relative al corso implicano la trasmissione di tecniche metodologiche di organizzazione ottimizzata del rapporto con lo studio ispirata a principi maieutici ed euristici sostenuti da un materiale didattico concepito per agevolare lo studio indipendente nonché futuri approfondimenti individuali dei temi trattati (DD5). Alla fine del percorso formativo gli studenti dovranno essere in grado di: a) saper scrivere e leggere correttamente i caratteri dell'alfabeto e le sillabe composte; b) essere in grado di utilizzare le nozioni sintattico-grammaticali apprese per costruire frasi esatte; saper usare il dizionario; d) essere in grado di sostenere semplici conversazioni su temi relativi allo studio e alla vita quotidiana.
-
ROSSI DONATELLA
( programma)
Introduzione alla lingua tibetana moderna e alla civiltà tibetana. Le lezioni saranno tenute in Italiano dal primo al secondo semestre incluso e saranno focalizzate: a) sulla presentazione e il commento analitico dei temi grammaticali e sintattici contenuti nel libro di testo; nella fattispecie esse si articoleranno nella lettura e scrittura dei dialoghi, nell'analisi dei contenuti grammaticali e relativi esempi, nello svolgimento degli esercizi di ciascuna lezione in classe e sull'uso del dizionario; b) su esercitazioni orali, nella fattispecie ripetizione singola e di gruppo dei dialoghi contenuti nel libro di testo, ascolto attivo delle tracce del relativo CD concomitanti a ciascuna lezione nonché di qualunque altro elemento volto a sviluppare capacità di ascolto e comprensione (canzoni tradizionali e moderne, brevi componimenti poetici etc.); c) presentazioni della cultura e della civiltà tibetana nei suoi aspetti salienti in base alla bibliografia di riferimento; partecipazione a seminari, conferenze, e attività extracurriculari rilevanti (es. mostre); visione critico-analitica di documentari e film pertinenti. Il sillabo con il contenuto sintetico delle lezioni sarà fornito all'inizio del corso.
Lingua: 1. Rossi, Donatella e Dhondup, Nyima, Corso di lingua tibetana moderna, Editore Ulrico Hoepli, Milano, 2013. Collocazione Biblioteca DISO: TIB C 609. (Fino all'ultima lezione studiata in classe).
(Date degli appelli d'esame)
|
12
|
L-OR/18
|
84
|
-
|
96
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
|
1055385 -
STORIA DELL'INDIA A
(obiettivi)
Obiettivi generali Il corso offre agli studenti un quadro della storia indiana, comprendente i principali eventi politici e le trasformazioni socio-economiche e culturali, dal 2500 a.C. al V sec. d.C.
Obiettivi specifici Il corso condurrà gli studenti a conoscere i principali eventi storici e ai temi e dibattiti relativi alla storia dell’India antica. La lettura di testi primari e secondari formerà negli studenti la capacità di analizzare e interpretare i dati storici. Gli studenti svilupperanno capacità di scrittura, comunicazione, analisi e critica.
-
DAS GUPTA SANJUKTA
( programma)
Argomento: I principali sviluppi politici, socio-economici e culturali nel subcontinente indiano dal 2500 aC al V sec. dC.
Articolazione della didattica frontale: 1)Uso delle fonti letterarie e archeologiche, 4 ore; 2) La civiltà di Harappa, 10 ore (le fasi della civiltà harappana, modi di sussistenza, reti commerciali, pratiche religiose e funerarie, le classi dominanti, la scrittura harappana, teorie del declino); 3) L’India ai tempi del corpus vedico, 4 ore (gli Indo-Arya, la cultura materiale, la gerarchia dei varna, religione, emergere della monarchia); 4) Centri urbani e movimenti religiosi eterodossi, 8 ore (i mahajanapada, varie strutture politiche, gli Ajivika, il Buddhismo antico, il Jainismo antico); 5) L’impero Maurya, 10 ore (la dinastia Maurya, natura e struttura dell’impero Maurya, Ashoka e il Dhamma, l’economia Maurya, il declino); 6) Interazioni, commercio e cultura: dal 200 aC al 300 dC, 4 ore (gli Shunga, gli Indo-Greci, gli Shaka-Pahlava, i Kushana, i Satavahana, l’estremo sud, cambiamenti sociali e culturali); 7) Estetica e Impero: 300-600 dC, 8 hours (la dinastia Gupta dynasty, i Vakataka del Deccan, struttura amministrativa, proprietà terriera, aspetti della struttura sociale, un’ “età classica dell’arte”?)
Upinder Singh, A History of Ancient and Early Medieval India: from the Stone Age till the 12th century, Delhi: Pearson Longman, 2008, cap. 1, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
L-OR/17
|
42
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative di base
|
ITA |
1055420 -
LETTERATURE MODERNE DEL SUBCONTINENTE INDIANO A
(obiettivi)
Obiettivo generale.
L’insegnamento si pone come obiettivo generale quello di fornire un quadro il più possibile completo delle letterature moderne e contemporanee dell’area dell’Asia meridionale nota come ‘subcontinente indiano’ (Bangladesh, Bhutan, India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka e Maldive). A tal fine, la didattica è strutturata in lezioni frontali che prevedono un’interazione costante tra docente e studenti. Al termine di ogni lezione il docente assegna letture di testi letterari e saggi di critica, incoraggiando gli studenti a svolgere piccole ricerche di approfondimento e a condividere in classe idee, commenti e spunti di riflessione. In tal modo, si intende stimolare l’interesse e la curiosità scientifica nei confronti delle letterature del subcontinente indiano, linguisticamente e culturalmente ricco e variegato. Attraverso l’uso di fonti audiovisive a sostegno delle letterature scritte e orali, si sollecitano gli studenti a tracciare proficui collegamenti tra varie forme di narrazione letteraria e artistica, privilegiando il genere dell’adattamento cinematografico di romanzi e racconti, senza trascurare la rilettura in chiave sperimentale di importanti opere teatrali. Una conoscenza critica delle letterature moderne e contemporanee del subcontinente indiano è la competenza fondamentale che ci si propone di trasmettere agli studenti in questo ciclo di lezioni. Questa potrà essere più facilmente raggiunta grazie alla scelta degli insegnamenti delle lingue hindi, bengali, sanscrita e tibetana. Gli insegnamenti di Storia dell’India e di Religioni e filosofie dell’India, inoltre, si rivelano di importanza fondamentale per la comprensione del contesto storico e culturale che sottende alla produzione delle opere letterarie.
Obiettivi specifici
Gli studenti svilupperanno le seguenti capacità:
• conoscenza e comprensione delle principali correnti letterarie del subcontinente indiano in epoca moderna e contemporanea; • applicazione delle loro conoscenze e capacità di comprensione in maniera da analizzare e interpretare criticamente un testo letterario (scritto, orale, messo in scena o riadattato per il cinema); • analisi critica e formulazione di commenti ragionati ai testi proposti, tramite lo studio della forma in relazione al contenuto; • riflessione critica, a mezzo di relazioni e presentazioni, sui principali autori e sulle opere più importanti del subcontinente indiano dalla metà del XIX secolo ai giorni nostri; • capacità di apprendimento necessarie per acquisire una profonda conoscenza delle letterature moderne del subcontinente indiano in una prospettiva interdisciplinare, senza trascurare la contemporaneità e il rapporto con le comunità diasporiche del subcontinente presenti in Italia.
|
6
|
L-OR/19
|
42
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
1055400 -
RELIGIONI E FILOSOFIE DELL'INDIA
(obiettivi)
Obiettivo generale Obiettivo generale dell’insegnamento è l’acquisizione di un quadro generale delle categorie concettuali salienti del pensiero indiano arcaico e classico in prospettiva storica. La competenza a riguardo del suddetto quadro sarà raggiunta principalmente attraverso lezioni di tipo frontale, nel corso delle quali sarà lasciato ampio spazio alla discussione, grazie alla quale gli studenti potranno porre a confronto le categorie concettuali del pensiero di tradizione greco-occidentale, già in loro possesso, con quelle del pensiero indiano, allo scopo di evidenziare sia gli elementi consonanti sia gli elementi di alterità, e dunque arrivare a una migliore comprensione della specificità dell’ambito intellettuale indiano. La padronanza delle principali categorie filosofico-sapienziali indiane, ossia la competenza fondamentale che gli studenti dovranno aver sviluppato alla fine del ciclo di lezioni, potrà essere rafforzato dalla scelta, entro il gruppo opzionale, dell’insegnamento di Lingua e letteratura sanscrita. La prospettiva storica, poi, potrà essere ulteriormente precisata dal contemporaneo insegnamento di Storia dell’India, così da porre in rilievo come i mutamenti di paradigma del pensiero filosofico corrispondano, inevitabilmente, a trasformazioni storico-sociali. L’insegnamento è, inoltre, consigliato come insegnamento a scelta agli studenti delle lingue e culture cinese, giapponese, coreana, che intendano approfondire il pensiero buddhista e la storia del buddhismo.
Obiettivi specifici Saranno in grado di superare l’esame gli studenti che: • abbiano dimostrato conoscenza e capacità di comprensione delle principali categorie concettuali del pensiero indiano arcaico e classico, e siano a un livello che, caratterizzato dall’uso di fonti primarie (come inni vedici o passi upaniṣadici), include anche la conoscenza dell’evoluzione e interrelazione delle suddette categorie nel quadro complessivo del dibattito filosofico indiano; • siano capaci di applicare le loro conoscenze e capacità di comprensione in maniera da intendere, almeno sommariamente, un testo filosofico o religioso in traduzione, o un semplice testo in lingua originale (solo per gli studenti di Lingua e letteratura sanscrita), e possiedano competenze adeguate per situarlo storicamente; • abbiano la capacità di raccogliere e interpretare, formulando schede di lettura o brevi relazioni, i dati ritenuti utili a sintetizzare il contenuto di una fonte primaria, letta in traduzione, o in lingua originale (solo per gli studenti di Lingua e letteratura sanscrita); • sappiano comunicare, redigendo brevi relazioni da leggere e discutere con il docente e gli altri studenti, informazioni, idee, problemi e soluzioni relative alle principali tematiche filosofico-sapienziali che hanno caratterizzato l’ambito intellettuale indiano; • abbiano sviluppato quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per approfondire la conoscenza di specifici sistemi filosofici o correnti religiose in prospettiva storica.
|
6
|
L-OR/17
|
42
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
730404 -
GLOTTOLOGIA II
(obiettivi)
Il corso intende fornire agli studenti di lingue orientali un quadro teorico generale dei problemi di filosofia del linguaggio e di linguistica cognitiva che ineriscono allo studio dei classificatori nominali nelle varie lingue del mondo, in special modo dei classificatori numerali in cinese, giapponese e coreano. Queste lingue dell’estremo oriente sono le più studiate in questo corso di laurea e quelle sulle quali verterà la tesi di laurea. Lo studente di secondo anno, che nell’anno precedente ha già sostenuto gli esami di Linguistica generale e di Linguistica storica, può ora applicare molte delle conoscenze acquisite alle lingue moderne dell’estremo oriente, in modo da valutare quali siano le caratteristiche tipologiche peculiari di tali lingue e quanto tali caratteristiche possano essere rilevanti riguardo allo studio della categorizzazione concettuale dal punto di vista del moderno cognitivismo.
-
D'ANTONIO CORINNE
( programma)
Il corso intende fornire agli studenti di lingue orientali un quadro teorico generale dei problemi di filosofia del linguaggio e di linguistica cognitiva che ineriscono allo studio dei classificatori nominali nelle varie lingue del mondo, in special modo dei classificatori numerali in cinese, giapponese e coreano. Il programma verterà sui seguenti argomenti: linguistica cognitiva; Rosch; Modelli cognitivi idealizzati (ICM); categorie classiche, scalari e radiali; teoria del prototipo ed effetti del prototipo; categorie del livello base; classificatori numerali e classi nominali; il sistema dei classificatori in giapponese e cinese; origine dei classificatori; proprietà semantiche codificate dai classificatori; classi nominali in dyirbal.
G. Lakoff, Women, Fire, and Dangerous Things, Chicago, 1987, pp. 1–154; R. Dirven, Cognitive Linguistics, in K. Malmkjaer (ed.), The Linguistics Encyclopedia, London – New York, 2010 (1st ed. 1992), pp. 76–82 (in fotocopia); J. Myers, Rules vs. Analogy in Mandarin Classifier Selection, “Language and Linguistics” 1.2 (2000), 187–209 (http://www.ling.sinica.edu.tw/files/publication/j2000_2_08_4160.pdf); P. Downing, Numeral Classifier Systems: the Case of Japanese, Amsterdam 1996 (cap. I–VII); F. Ungerer & H. J. Schmid, An Introduction to Cognitive Linguistics, Harlow, United Kingdom 1999 (1st ed. 1996), capp. I–VI (da leggere).
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
L-LIN/01
|
42
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
1024013 -
LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESE II
(obiettivi)
Il corso mira a consolidare e completare, sul piano di competenza linguistica, la piena padronanza del livello B2 secondo i descrittori indicati dalla Common European Framework. Sul piano linguistico, quindi, verranno rafforzati quelli aspetti grammaticali, lessicali, sintattici e pragmatici che consentono l’utilizzo adeguato della lingua inglese al livello auspicato, sia in contesti d’uso per la comunicazione interculturale, attraverso la funzione ELF (English as a Lingua Franca) e EIL (English as an International Language) della lingua inglese, sia nella stesura di testi a scopo scientifico, nella prospettiva EAP (English for Academic Purposes), seguendo e ampliando l’impostazione metodologica adottata nel primo anno, in cui la lingua inglese è obbligatoria per tutti i curricula di orientalistica. Al secondo anno, in cui l’inglese rappresenta un’opzione, verrà posta sempre più attenzione anche su questioni stilistiche e idiomatiche. La partecipazione attiva e costante alle lezioni di lingua del lettorato con native speaker consentirà un ampliamento e consolidamento significativo delle proprie abilità precedentemente acquisite. Inoltre, sul piano dei contenuti specifici, il corso introduce anche le nozioni di base dell’area disciplinare denominata “Translation Studies”, ove la traduzione, esplicitamente menzionata nella declaratoria del SSD L-LIN/12, avrà una focalizzazione mirata, sia nel suo risvolto pratico (“applied”, secondo la definizione della mappa di Toury-Holmes), che nel suo aspetto teorico (“pure”, sempre secondo il suddetto modello) e, in quest’ultimo, sia nel suo sviluppo diacronico che nella sua manifestazione sincronica su specifiche questioni traduttivo. Quindi, durante il corso della docente, ci saranno lezioni frontali sulla parte teorica, unitamente ad esercitazioni sulla parte pratica, con traduzioni interlinguistiche (dall’inglese all’italiano), ma anche intralinguistiche e intersemiotiche, su una variegata casistica di testi di diverse tipologie. Verrà applicata anche la tecnica del TAP (Think Aloud Protocol) per consentire la condivisione del processo di articolata trasformazione che la traduzione comporta. Verranno analizzati e rivisti i testi prodotti, con riflessione pratico-teorica. Pertanto strategie e procedure traduttive, processi e prodotti, saranno anche essi oggetto specifico del corso. Infatti, trattandosi di nozioni e buone pratiche che si basano sulla trasversalità disciplinare dei Translation Studies, il corso favorirà l’utilizzazione delle applicazioni e nozioni anche in rapporto con le altre lingue.
Canale: 1
-
MORBIDUCCI MARINA
( programma)
Il corso mira a consolidare e completare, sul piano di competenza linguistica, la piena padronanza del livello B2/B2+ secondo i descrittori indicati dalla nuova versione della Common European Framework. Sul piano linguistico, quindi, verranno rafforzati quelli aspetti grammaticali, lessicali, sintattici e pragmatici che consentono l’utilizzo adeguato della lingua inglese al livello auspicato, sia in contesti d’uso per la comunicazione interculturale, attraverso la funzione ELF (English as a Lingua Franca) e EIL (English as an International Language) della lingua inglese, sia nella stesura di testi a scopo scientifico, nella prospettiva EAP (English for Academic Purposes), seguendo e ampliando l’impostazione metodologica adottata nel primo anno, in cui la lingua inglese è obbligatoria per tutti i curricula di orientalistica. Al secondo anno, in cui l’inglese rappresenta un’opzione a scelta tra altre discipline offerte nel curriculum, verrà posta sempre più attenzione anche su questioni stilistiche e idiomatiche. La partecipazione attiva e costante alle lezioni di lingua del lettorato con native speaker consentirà un ampliamento e consolidamento significativo delle proprie abilità precedentemente acquisite.
Inoltre, sul piano dei contenuti specifici, il corso introduce le nozioni di base dell’area disciplinare denominata “Translation Studies”, ove la traduzione, esplicitamente menzionata nella declaratoria del SSD L-LIN/12, avrà una focalizzazione mirata, sia nel suo risvolto pratico (“applied”, secondo la definizione della mappa di Toury-Holmes, 1995), che nel suo aspetto teorico (“pure”, sempre secondo il suddetto modello) e, in quest’ultimo, sia nel suo sviluppo diacronico che nella sua manifestazione sincronica su specifiche questioni traduttive (strategies and procedures). Quindi, durante il corso della docente, ci saranno lezioni frontali sulla parte teorica, unitamente ad esercitazioni sulla parte pratica, con traduzioni interlinguistiche (dall’inglese all’italiano), ma anche intralinguistiche e intersemiotiche, su una variegata casistica di testi di diverse tipologie. Verrà applicata anche la tecnica del TAP (Think Aloud Protocol) per consentire la condivisione del processo di articolata trasformazione linguistica che la traduzione comporta. Verranno analizzati e rivisti i testi prodotti, con riflessione pratico-teorica. Pertanto strategie e procedure traduttive, processi e prodotti, saranno anche essi oggetto specifico del corso. Infatti, trattandosi di nozioni e buone pratiche che si basano sulla trasversalità disciplinare dei Translation Studies, il corso favorirà l’utilizzazione delle applicazioni e nozioni anche in rapporto con le altre lingue.
The course textbook is Jeremy Munday's text, now in its fourth edition. This revised edition, issued in 2016, widens and deepens some interlingual aspects and introduces new features such as interactive timeline, more online research resources and students' activities, user-friendly and adaptive. The text will be entirely covered in its twelve chapters: “Main issues of translation studies”, “Translation theory before the twentieth century”, “Equivalence and equivalent effect”, “Studying translation product and process”, “Functional theories of translation”, “Discourse and Register analysis approaches”, “Systems theories”, “Cultural and ideological turns”, “The role of the translator: visibility, ethics, and sociology”, “Philosophical approaches to translation”, “New directions from the new media”, “Research and commentary projects”. The texts that will be chosen for practical interlingual translation (from English into Italian) will be drawn from different sources, domains and genres. Special focus will be given to literary texts for a comparativistic approach and usability. The main body of the course is represented by the lecturer's classes dealing with translatorial issues, from the double perspective of theoretical and practical questions. The textbook will provide also other resources such as online expansion, research tips, and interactive paths. The lecturing part is also supported by practical workshop on translation sessions (from English into Italian).
The native speaker will support the group with language classes and activities, following the adopted coursebook. There will also be workshop sessions on practical translation activites. There will be a first written test based on the units and contents of the adopted coursebook. There will also be a translational test, with the actual translation, from English into Italian, of a chosen text, drawn from a contemporary and authentic source; the text will be in prose, with argumentative and/or critical content.
Once the students have passed the two written parts of the exam, they can access the oral exam, based on a discussion on translation issues, from both a practical and theoretical perspective. Finally, the candidates will be tested on the translational competence acquired during the actual translation classes of texts analysed and translated during the course. These texts will show diversified translational questions, belonging to different genres and presenting different degrees of complexity. The majority of these texts will be from contemporary sources and literary authors. For the language improvement part, with native speaker:
Helen Stephenson, Lewis Lansford, Paul Dummett, Keynote, Upper intermediate, Units 7-12, Cengage Learning, National Geographic, Andover, Hampshire, UK, 2015.
For the Translation Studies part:
Jeremy Munday, Introducing Translation Studies: Theories and applications, Taylor and Francis, Abingdon, Oxfordshire, UK, 4th edition, 2016
Introducing Translation Studies is a textbook which offers a full-rounded perspective covering the theories and concepts that make up the field of translation studies. The fourth edition, fully revised, provides an accessible up-to-date, as well as detailed guide to the theoretical landscape. Each theory is applied to a wide range of languages, including Bengali, Chinese, English, French, German, Italian, Punjabi, Portuguese and Spanish. A broad spectrum of texts is analysed, including the Bible, Buddhist sutras, Beowulf, the fiction of Garcia Marquez and Proust, European Union and UNESCO documents, a range of contemporary films, a travel brochure, a children's cookery book and the translations of Harry Potter. Each chapter comprises an introduction outlining the translation theory or theories, illustrative texts with translations, case studies, a chapter summary and discussion points and exercises. In the fourth edition, there are new features, such as new material to keep up with developments in research and practice, including the sociology of translation, multilingual cities, translation in the digital age and specialized, audiovisual and machine, in-chapter activities with links to online materials and articles to encourage independent research, together with an extensive updated companion website with video introductions and journal articles to accompany each chapter. For the students, specifically, there are online exercises, an interactive timeline, weblinks, and powerpoint slides made available by the lecturer. "The Routledge Handbook of Translation and Culture", Sue-Ann Harding and Ovidi Carbonell Cortes (eds), Routledge, London / New York, 2018.
2- Edwing Gentzler, "Translation and Rewriting in the Age of Post-Translation Studies", Routledge, London/New York, 2017.
3- Edwin Gentzler, "Translation Without Borders",http://translation.fusp.it/articles/translation-without-borders
References
Cheung, Martha. 2005. ‘‘To Translate’ Means ‘To Exchange’? A New Interpretation of the Earliest Chinese Attempts to Define Translation (‘Fanyi’)’. Target 17 (1): 27-48.
Cronin, Michael. 2006. Translation and Identity. London: Routledge.
Gentzler, Edwin. 2008. Translation and Identity in the Americas: New Directions in Translation Theory. London: Routledge.
Hermans, Theo. 1985. ‘Translation Studies and a New Paradigm’. In The Manipulation of Literature: Studies in Literary Translation, edited by Theo Hermas. New York: St. Martins.
Holmes, James S. (1972–75) 1988. ‘The Name and Nature of Translation Studies’. In Translated! Papers on Literary Translation and Translation Studies. Amsterdam: Rodopi.
Holmes, James S., José Lambert, and Raymond van den Broeck (eds.). 1978. Literature and Translation: New Perspectives in Literary Studies. Leuven: Acco.
Hung, Eva, and Judy Wakabayashi (eds.). 2005. Asian Translation Traditions. Manchester: St. Jerome.
Jakobson, Roman. 1959. ‘On Linguistic Aspects of Translation’. In On Translation, edited by Reuben A. Brower, 232–39. Cambridge, MA: Harvard University Press.
Lotman, Juri. 2005. ‘On the Semiosphere’. Translated by Wilma Clark. In Sign Systems Studies 33(1): 205-229.
Niranjana, Tejaswini. 1992. Siting Translation: History, Post-structuralism, and the Colonial Context. Berkeley: University of California Press.
Popovič, Anton. 1970. ‘The Concept ‘Shift of Expression’ in Translation Analysis’. In The Nature of Translation: Essays on the Theory and Practice of Literary Translation, edited by Roland Posner, Klaus Robering, and Thomas A. Seabok. The Hague: Mouton.
Spivak, Gayatri. 1993. ‘The Politics of Translation’. In Outside in the Teaching Machine, 179–200. London: Routledge.
Trivedi, Harish. 2006. ‘In Our Own Time, On Our Own Terms: ‘Translation’ in India’. InTranslating Others, Vol. 1, edited by Theo Hermans, 102–19. Manchester: St. Jerome.
Tymoczko, Maria. 2007. Enlarging Translation, Empowering Translators. Manchester: St. Jerome.
Maria Tymoczko and Edwin Gentzler, "Translation and Power", Amherst/Boston: University of Massachusetts Press, 2002 Dialnet-MariaTymoczkoAndEdwinGentzlerTranslationAndPower
Wakabayashi, Judy. 2005. ‘Translation in the East Asian Cultural Sphere: Shared Roots, Divergent Paths?’ In Asian Translation Traditions, edited by Eva Hung and Judy Wakabayashi. Manchester: St. Jerome.
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
-
ROCCA ALFREDO
( programma)
Lezioni di analisi del testo adottato durante il corso: "Introducing Translation Studies" di Jeremy Munday (Routledge, 2016)
Esercitazioni pratiche di traduzione di testi su diversi aspetti della comunicazione: Tradurre l'autobiografia, tradurre per il giornalismo, tradurre dialoghi cinematografici, tradurre gli aforismi, tradurre il romanzo, tradurre la canzone.
J. Munday -"Introducing Translation Studies""Introducing Translation Studies" (Routledge, 2016)
(Date degli appelli d'esame)
|
6
|
L-LIN/12
|
42
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
1015318 -
Antropologia culturale
(obiettivi)
In applicazione dei descrittori di Dublino, il corso - fornisce allo studente conoscenza e comprensione degli aspetti metodologici, critico-problematici e applicativi della Disciplina propone prospettive areali e settoriali nelle quali sono attivi o si possono attivare progetti di ricerca attinenti la Disciplina; mostra la variabilità dei campi di interesse entro i quali si possono applicare le competenze disciplinari (descrittore 1); - sviluppa l’autonoma capacità dello studente di porre in relazione quanto appreso con altri SSD: storici, letterari, artistici, dei beni culturali, economici, politici, storico-religiosi ecc. (descrittore 2); - mette lo studente in grado di utilizzare le conoscenze acquisite e il linguaggio specifico appreso per le cosiddette “competenze trasversali” (autonomia di giudizio, abilità comunicative, descrittori 3-5).
|
6
|
M-DEA/01
|
42
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative affini ed integrative
|
ITA |
|
AAF1142 -
ABILITA' INFORMATICHE
(obiettivi)
Il corso fornisce gli strumenti per comprendere e utilizzare i sistemi informatici di base (utilizzo di computer e periferiche, di software per elaborazione testi, fogli elettronici, presentazioni e archiviazione, e condivisione dati.
Canale: 1
-
MAGGI MAURO
( programma)
Conoscenze e competenze operative per la realizzazione di documenti elettronici, fogli di calcolo, posta elettronica, presentazioni, database, pagine ipertestuali. Nozioni di sicurezza.
Non previsti.
(Date degli appelli d'esame)
Canale: 2
-
CASTELLUCCI PAOLA
( programma)
Il Movimento Open Access: dalla nascita dei repository al concetto di open science e cittadinanza scientifica. Testo di riferimento su cui avverrà una verifica scritta mediante breve test: P. CASTELLUCCI, Carte del nuovo mondo. Banche dati e open access, Bologna, Il Mulino, 2017.
P. CASTELLUCCI, Carte del nuovo mondo. Banche dati e open access, Bologna, Il Mulino, 2017.
(Date degli appelli d'esame)
|
8
|
|
-
|
-
|
-
|
-
|
Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
|
ITA |
- -
A SCELTA DELLO STUDENTE
|
6
|
|
42
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
|
ITA |